Note: Serie dell'Ispettore Callaghan, (aka "Una 44 magnum per l'Ispettore Callaghan"). Sequel di "Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo". Seguito da "Cielo di piombo, ispettore Callaghan", "Coraggio fatti ammazzare", Scommessa con la morte".
Seconda avventura per l'ispettore interpretato da Clint Eastwood (e al quale i distributori italiani hanno aggiunto una elle e una gi, visto che in originale viene chiamato Harry Calahan). I fasti del "caso Scorpio" sono già lontani e la regia splendidamente stilizzata di Don Siegel è sostituita da quella più banale e prosaica di Ted Post (colui che per primo reintrodusse Eastwood con IMPICCALO PIÙ IN ALTO). La sceneggiatura di due pezzi da 90 come Michael Cimino e John Milius dovrebbe garantire al film una marcia...Leggi tutto in più, mentre invece MAGNUM FORCE si rivela terribilmente debole sotto troppi aspetti: un soggetto (di Milius) privo d'inventiva che prevede una banda di vigilantes che impazza per la città ammazzando magnaccia e corruttori, un Callaghan cui si cerca di dare spessore applicandogli una vita privata appena abbozzata (patetico il rapporto con la vicina di casa orientale), scene d'azione carenti nell'impatto spettacolare e che solo grazie a un uso a tratti intelligente del cinemascope di quando in quando convincono, una regia scadente e scolastica, priva di guizzi e imparagonabile allo struggente crepuscolarismo di Siegel. Resta Eastwood, reso simpatico da un paio di frasi ad effetto e dal suo particolare carattere che ne ha fatto un'icona del poliziesco "duro". L'aver abbondato con la violenza e gli agguati fortemente sanguinari (il film è addirittura vietato ai 18) è qui segno di imbarazzante povertà stilistica. Lalo Schifrin gioca a fare il Morricone jazz. Le gare al poligono sono insopportabili.
Non è granché. Non brutto, ma non indimenticabile. Notevoli alcuni brani (Callaghan che NON pilota l'aereo), ma taluni sanno di inserimenti laterali, estranei alla vicenda principale, che servono solo a corroborarla. Talora spettacolare, ma l'attesa era (giustamente) superiore.
Nonostante l'impiego di grandi nomi in fase di scrittura (J. Milius e M. Cimino), il sequel di Dirty Harry non è all'altezza del predecessore: la storia non è molto originale (squadre della morte all'interno della polizia) e la sceneggiatura è frammentata con troppe cose che si accavallano senza ordine; inoltre il passaggio della regia da Don Siegel a Ted Post penalizza il film: la direzione risulta "piatta", di impronta chiaramente televisiva. A salvare in parte il tutto è Eastwood, che riprende con la stessa bravura il suo personaggio icona.
Versione a stelle e strisce di La polizia ringrazia. Post imprime uno stile televisivo, che comunque garantisce ritmo serrato e un felice connubio tra azione, tensione e musica. Molti i tòpoi trasmessi al nascente poliziesco italiano: contrasti coi superiori, vigilantes, trame eversive, parentesi rosa nella vita del ‘tough cop’. Eastwood è il solito Callaghan, affiancato da un austero Holbrook e da un irreprensibile Ryan, poliziotto disilluso ma dall’etica professionale intatta.
Nonostante gli illustri scrittori era impossibile ripetere senza Siegel l'exploit di Dirty Harry: Callaghan diventa meno sofferto e più iconico, una sorta di samurai urbano, ma in una trama banalotta, che annacqua qualche tipico spunto miliusiano, diventano più interessanti i fantastici interludi cool conditi con sentenze degne dei film di Leone. Buono però il campionario di facce,dal veterano Holbrook a David "Hutch" Soul, a Tim Matheson. Buono.
MEMORABILE: "Un uomo dovrebbe conoscere i suoi limiti"
Scritto da John Milius ma, nonostante questo, debole seguito del capolavoro di Siegel. Accusa sopratutto un problema di ritmo nella parte centrale, quando vi è nella storia un
momento di stanca. Ma le scene d'azione sono sempre eccellenti e lo scontro finale tra
Callaghan e il capo dei banditi è magistrale. Discreta la regia di Post e grande scontro
recitativo tra il monumentale Eastwood e l'altrettanto gigantesco Hal Hoolbrock nel
ruolo dell'arrogante superiore di Callaghan.
MEMORABILE: I vari omicidi; Callaghan atteso sotto casa dalla pattuglia di criminali; Il drammatico scontro finale e "Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti."
Secondo capitolo della saga dedicata a dirty Harry che, pur essendo inferiore al primo (per forza di cose visto che alla splendida regia di Siegel si contrappone quella un po' troppo anonima di Ted Post) riesce comunque ad avvincere e coinvolgere lo spettatore grazie ad una discreta sceneggiatura firmata da due grandi come Cimino e Milius (che avrebbero anche potuto fare meglio). Dal punto di vista ideologico si inserisce nel solco del precedente. I risultati sono meno brillanti ma comunque dignitosi. Migliore degli altri seguiti della serie.
E già al secondo film Callaghan diventa seriale come un telefilm; siamo alla ripetizione meccanica di caratteri che nell'originale erano paradigmatici e avrebbero dovuto nascere e finire lì. Ci sono dei buoni momenti ma ormai la "bondizzazione" è avvenuta. Non male l'idea delle squadracce di poliziotti giustizieri che si contrappone all'etica cowboy del mio amato Clint. Schifrin ricicla scampoli e frattaglie del meraviglioso commento del capostipite.
Di sicuro meno efficace del primo della serie. Clint, sempre eccezionale (ci mancherebbe!), stavolta non ha un nemico da agguantare, ma un gruppo intero di poliziotti ancor più cattivi e giustizieri di lui. Il film non è esente da pecche, vi sono evidenti cadute di ritmo e a tratti sembra di assistere ad un telefilm.
Poliziesco godibile ed avvincente. Ben diretto e fotografato e dotato di una discreta colonna sonora, il film si avvale di un Eastwood non troppo espressivo ma assolutamente perfetto per la parte. La sceneggiatura non è né imprevedibile (il colpo di scena finale è intuibilissimo, specialmente per chi bazzica il poliziesco italiano) né originale (si veda La polizia ringrazia), ma intrattiene e diverte alla perfezione. Pur non possedendo il fascino e la classe del capitolo precedente, il film rimane riuscitissimo.
Poliziesco senza infamia e, soprattutto, senza lodi. La storia è banalotta, anche se a sceneggiarla sono John Milius e Michael Cimino e la regia di Ted Post è di chiara impronta televisiva; a salvare parzialmente la baracca contribuisce Clint Eastwood, che dona molta ironia al suo personaggio, oltre a qualche sequenza d'azione ben realizzata. Vedibile ma consigliato solo ai fan della "saga" Callaghan.
Dà l'idea di essere stato messo insieme un po' alla meno peggio (copione poco originale) e lo stesso Callaghan non è così convincente come in altre occasioni. Ma nonostante questo, la pellicola scorre piuttosto bene e il gruppetto di giustizieri in distintivo contribuisce a ravvivare il tutto, grazie alla loro opera di pulizia della feccia, quasi rubando la scena all'ispettore (come si permettono!). Sarà però un grave errore, perchè Callaghan è vendicativo. Da piegarsi la scena in cui l'ispettore inchioda con un aereo passeggeri e pesta il terrorista. Nel complesso, non male.
MEMORABILE: Il tenente, al dottore che medica la testa di Callaghan: "Ma deve farlo adesso?". Risposta: "Se vuole, lascio che il cervello gli coli sulle scarpe".
Ted Post, su sceneggiatura di Milius e Cimino, raccoglie l'ingombrante eredità di sua maestà Siegel come meglio non potrebbe. Scontata qualche piccola lungaggine iniziale il film si scatena con gran ritmo. La regia dinamica e incisiva concede delle chicche gustosissime come alcune particolari soggettive (la motocicletta e la canna del fucile) e l'indiavolato inseguimento finale tra i saliscendi di San Francisco, città cinematograficamente splendida. Clint ha un'aderenza al personaggio assolutamente impareggiabile e scolpisce numerose battute fulminanti
MEMORABILE: "Cosa deve fare una donna per venire a letto con lei?" Callaghan: "Mah... provi a bussare alla porta!"
Buon poliziesco con pochi difetti. Personaggio freddo a tratti, spiritoso e violento con però dei limiti. Chiarisce le idee per un mondo fatto di giustizia garantita dalle autorità cercando di sfumare pareri politici. Buon action e adrenalina al punto giusto. Peccato che Eastwood non sia un grande attore.
Poliziesco di tutto rispetto. Secondo capitolo dell'ispettore Callaghan (interpretato da un bravo Clint Eastwood), che qui troviamo più introspettivo del solito. L'azione c'è (anche se non alla Siegel). La sceneggiatura del duo Milius-Cimino è discreta, dato che l'idea dei poliziotti "cattivi" mi è piaciuta.
Buona pasta di violenza e azione, fra giustizia e abuso di potere: si riduce tutto a un'indagine dell'ispettore Callaghan, interpretato magistralmente da Clint Eastwood. Le inquadrature sono ottime e la sceneggiatura, scritta da Milius e Cimino, rappresenta però il miglior elemento di quest'opera. Da non perdere, specialmente per chi è amante del genere.
Parlano di secondo capitolo inferiore al primo, ma negli anni '70, esiste solo un capitolo inferiore al primo Callaghan movie e non è questo. Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan è un thriller dal ritmo serrato e decisamente violento, con un trio di giovani attori (Tim Thomerson, David Soul e Robert Urich) che avrebbero fatto carriera in tv. Hal Holbrook è un ottimo sostituto di Herry Guardino, come superiore di Dirty Harry, ma i riflettori son sempre puntati su Clint, cowboy incompreso.
MEMORABILE: Callaghan: "Questa è una 44 Magnum, la più potente pistola mai costruita al mondo: che effetto vi fa vedervela puntata addosso?"
Il poliziesco anni '70 per eccellenza (almeno in Italia, per il titolo), che ha reso popolare la Smith & Wesson 29: Ted Post dirige con un certo mestiere, Clint Eastwood non si fa certo pregare; il risultato è un film paurosamente violento. Soggetto e sceneggiatura però partono da un filone un poco scontato (ronde di poliziotti-giustizieri) e non riescono a sfruttarlo al meglio. Introspezione dei personaggi spesso risicata; di sicuro molto migliore dei film che ne deriveranno negli anni.
Solido sequel per Harry La Carogna: tanti crimini sparsi lungo tutta San Francisco vengono ricollegati ad una banda di "giustizieri-fai-da-te". Ancora Eastwood è il fulcro principale di questa violenta pellicola, manifesto di un certo orientamento social-politico, giocato sul filo tra legalità e illegalità. In Italia negli stessi anni uscivano La polizia ringrazia e L'uomo della strada fa giustizia.
Secondo capitolo della saga del celebre ispettore dai metodi poco ortodossi, non all'altezza del primo ma comunque degno di visione. Questa volta Eastwood asciuga ulteriormente il proprio personaggio, conferendogli un alone di impassibilità da cowboy solitario e il dilemma etico si estende dal personale al collettivo a causa delle squadre di vigilantes. Il livello di violenza è notevole e sorge il dubbio che sia un mezzo per coprire la schematicità della trama. Un discreto poliziesco anni '70.
Fiato sospeso, azione a non finire, pistole, pallottole ed un Clint Eastwood semplicemente perfetto nei panni dell'inarrestabile Callaghan. Questi fattori, uniti alla sceneggiatura di Milius e Cimino, lo rendono uno dei miei episodi preferiti della serie.
MEMORABILE: "Cosa deve fare una ragazza per venire a letto con lei?" "Provi a bussare alla mia porta".
Con qualche eco sospetto dal nostrano La polizia ringrazia, uscito giusto l'anno prima, questo secondo capitolo della saga di Callaghan si rivela non all'altezza del predecessore, principalmente a causa di un clima un po' meno teso e di una regia abbastanza anonima, seppur spigliata. Resta comunque un poliziesco decisamente sopra la media, che oltre al granitico Eastwood gode di un cast azzeccato (su tutti un inedito Soul) e di un ritmo sostenuto. Buona anche la fotografia e d'impatto le scene d'azione. Nella media dei sequel della serie.
MEMORABILE: L'inseguimento in auto nei pressi del porto.
Il cambio di regìa si sente, perché con Don Siegel se ne vanno l'epica e il nichilismo, assieme al virtuosismo. Tuttavia resta un titolo paradigmatico (e per certi versi lo è più dell'illustre predecessore) del polizesco anni '70: metropolitano, movimentato, violento (per i tempi), rapisce lo spettatore in un neorealismo televisivo inchiodandolo alla simpatia per il cinico protagonista. La trama è prevedibile ma mette a segno un cliché usatissimo anche da noi: mettere le mani avanti rispetto alle possibili accuse di fascismo.
MEMORABILE: Callaghan al concorso di tiro spara alla sagoma di un poliziotto.
Tentativo di "umanizzare" l'eroico ispettore che, pur avvalendosi delle collaborazioni di John Milius e di Michael Cimino alla sceneggiatura, risente del cambio di regia. Nessuna traccia dell'abilità e dell'inventiva di Siegel nella regia del mediocre Ted Post, piuttosto monocorde. Per mantenere alta l'attenzione dello spettatore non si lesina sulle brutalità reiterate, il cui tasso è perfino maggiore che non nel caso Scorpio. Eastwood più misurato e sornione del solito. Curiosamente la vicenda assomiglia a quella de La polizia ringrazia.
Sebbene inferiore al primo film, non ho trovato questo secondo capitolo inguardabile; anzi, nonostante le ombre de La polizia ringrazia e di Maniac cop si staglino leggermente sullo sfondo, il film presenta diversi spunti interessanti. Diretto con piglio deciso da Ted Post e ben recitato da Clint Eastwood, è un poliziesco duro e puro con un finale che non delude. ***
Bello, spaccone, violento e politicamente scorretto. Estwood ai massimi livelli della carriera. Ingiustamente accusato, con questo filone del poliziotto minimalista, di fascismo. A mio avviso, invece, è un film di denuncia sullo stato in cui versavano e versano le periferie metropolitane e sui modi, non certo ortodossi, di molti poliziotti. Buoni anche le musiche e il livello di tensione. Spaccatutto!
Il cambio di regia (dall'ottimo Don Siegel al modesto Ted Post) si nota, ovviamente in negativo, ma questa seconda avventura di Callaghan è comunque buona. Dirty Harry è tornato ma a tratti si stenta a riconoscerlo: tratta molto bene il suo compagno di pattuglia (di colore!), non è insensibile al fascino di una giovane orientale e non esita a sgominare quei colleghi che si sono improvvisati giustizieri. Un po' come Enrico Maria Salerno in La polizia ringrazia: vuoi vedere che stavolta sono stati gli americani a copiare noi? Bravo Hal Holbrook.
Ottimo secondo capitolo della serie di Callaghan. Bella sceneggiatura che porta la firma di Milius e Cimino, solida regia di Post e grande interpretazione di Eastwood. Questa volta il duro ispettore deve affrontare una banda di spietati vigilantes. La pellicola ha inoltre il merito di affrontare e mettere in contrapposizione varie tematiche: la giustizia e la vendetta, la legalità e lo stato di polizia. E fa sorgere nella mente dello spettatore più di un dubbio.
Questa volta l'ispettore Callaghan la partita se la deve giocare in casa, ma non per questo sarà più facile. Secondo episodio della serie che, visto oggi, mostra tutti i suoi anni più di altri film del genere, magari girati proprio a San Francisco. Lo si vede nei particolari, ad esempio l'importanza che viene data al tipo di arma o quanto si è bravi nel centrare il bersaglio, anche se lo "sbaglio" di colpire la sagoma del poliziotto è un particolare degno di nota. Impossibili gli errori per Clint: lui sa recitare solo così, è una sicurezza.
MEMORABILE: Le moto della SFPD: a volte sono Guzzi, altre volte Triumph, mai Harley Davidson.
Nulla di nuovo a livello di soggetto, cui si aggiunge una sceneggiatura poco originale e soprattutto frammentata (perlomeno all'inizio) e non priva di ingnuità. Si tratta di un film tutto sommato guardabile pensando agli anni in cui è stato girato, sociologicamente interessante, ma senza domande e tanto meno risposte. Aveva fatto molto meglio Stefano Vanzina l'anno prima in Italia con un film sottile. Serio e ben orchestrato. Transeat.
Pellicola interessante, la seconda con protagonista il mitico ispettore Callaghan, ma non all'altezza del primo film. Clint Eastwood è sempre bravo e azzeccato per la parte, ma il film non convince sempre, avendo dei momenti un po' troppo lenti. E dire che la vicenda è parecchio interessante (un gruppo di poliziotti giustizieri) e se trattata con maggior accuratezza avrebbe sicuramente portato a un ottimo film. Non male comunque.
Secondo episodio della serie dell'ispettore Callaghan, che segue di due anni quello diretto da Don Siegel. Qui il duro Clint si trova a combattere con una parte deviata e violenta della polizia. Piuttosto elementare nella trama, il film ruota attorno allo speciale fascino della figura interpretata da Eastwood, il cui profilo da eroe inflessibile e sprezzante del pericolo ha favorito ai tempi il grande successo commerciale.
Al secondo episodio il mitico Dirty Harry rientra nei ranghi abbandonando l’immagine di individualista in lotta contro il sistema del film d’esordio. A una maggior violenza visiva corrisponde la serializzazione del personaggio che perde i suoi connotati anarcoidi, agendo ora nell’ambito di un sistema legislativo che per quanto controverso va rispettato. Comunque l’azione è abbondante e non ci si annoia, anche se da Cimino e Milius ci si poteva aspettare qualcosa di più, in fase di scrittura. Dopo il film di Siegel resta il migliore della serie.
MEMORABILE: L'uccisione del magnaccia nero; Callaghan travestito da finto pilota; La bomba nella cassetta delle lettere; Il duello motociclistico finale.
Azione continua, violenza a secchiate, sparatorie, inseguimenti: cambia il nemico principale del film, cambia la dinamica dello svolgimento che si adatta a una storia più movimentata, rimane il solito personaggio principale. Risultato diverso dal predecessore ma comunque di livello, grazie al flusso continuo di vicissitudini, più o meno movimentate, che caratterizzano l'intera pellicola. Eastwood rimane il solito, non delude mai, così come la San Francisco usata come sfondo e affossano leggermente i restanti protagonisti, troppo secondari.
Dopo aver ricevuto numerose critiche sui suoi modi, lo "sporco" Harry - prendendo spunto da quanto accaduto decenni prima (si veda la citazione del tenente Briggs) - fa capire che lui agisce nel giusto, dissociandosi completamente da quelli "fascisti" di chi vuole creare solo ordine. Sulla falsariga (come il precedente!) di Bullitt, forse il miglior film concepito per la saga. Tra i protagonisti anche il futuro Hutch del noto telefilm (l'idea verrà anche ripresa per un episodio della serie in coppia con Starsky), qui in competizione come migliore pistola del commissariato!
MEMORABILE: Gli iconici titoli di testa; Alla guida di un aereo!; La rapina sventata; La fiancata "sventrata"; "Chi è?!"; Callaghan aggrappato al cofano; Il volo.
Ottimo film, per merito essenzialmente di un soggetto eccellente che ripropone il tema del primo Callaghan: fin dove può spingersi la polizia nel reprimere la violenza e far valere la propria autorità? La regìa non raggiunge le vette del predecessore, ma lo sviluppo della storia è più ambiguo e complesso, con Callaghan baluardo indistruttibile (e non solo in senso figurato) della giustizia. L'unica pecca è il doppiaggio del grande Clint, buono ma un po' anonimo rispetto al sommo Salerno dei film di Leone e ai toni aspri di Gazzolo e Kalamera.
Dignitosissimo sequel del Caso Scorpio, all'altezza del predecessore e a sua volta ricco di momenti da ricordare. Le svolte della trama sono abbastanza intellegibili fin da subito, ma c'è il giusto approfondimento nelle motivazioni dei cattivi e una regia attenta che regala scene da incorniciare (soprattutto quelle più brutali). Clint è chiaramente a suo agio, Holbrook ha una recitazione di classe e non sono da disprezzare i giovani Soul e Matheson. Gran finale molto teso.
Continua la saga dell'ispettore spietato e dalla pistola facile: in questa seconda puntata si scende di un gradino qualitativo pur mantenendo un livello alto d'azione. La storia appare un po' meno centrata e fatica inizialmente a decollare. Per il resto le scene d'azione sono ben realizzate e Eastwood con le sue due espressioni è straordinario. Un gradino sotto la parentesi "rosa".
Eastwood si cimenta nuovamente nella figura dell'ispettore Callaghan conscio dei limiti e delle magagne che avvolgono la polizia. Lo sviluppo narrativo vede corruzione tra le forze dell'ordine e il suo impegno è quello di sgominarle. Indubbiamente meno potente del precedente, penalizza il cambio di regia ma comunque sempre godibile con Clint che non fa sconti a nessuno.
Poliziotti nel ruolo di vigilantes fan piazza pulita dei criminali. Secondo episodio per l'ispettore che ammorbidisce il suo ruolo: da vendicatore a risolutore di casi. Meno aggressivo Eastwood (soprattutto con le parole), anche se la presenza di qualche efferatezza spettacolare mantiene alto il livello criminoso. Regia non brillantissima per continuità, ha qualche buon momento isolato. Conclusione un po' tirata per le lunghe.
MEMORABILE: La ragazza fuori dal balcone; La mitragliata in piscina; L'avance della vicina; La prova di abilità con la pistola.
Fascicolo secondo del ruvido quinterno callaghaniano, ancor più erosivo e beffante del precedente. Di scena un'ardita antinomìa giustizierista: Harry difatti sbatterà il grugno contro un pool concorrenziale di suoi emuli in divisa che lui, da buon cattivo maestro individualista, castigherà sordianamente digrignando "Io sono io e voi non siete un caxxo". Qui Eastwood fa un piccolo passo indietro ideologico sconfessando in parte quell'autodafé sommaria ed ego-discrezionale ratificata al suo esordio, in un'operazione cautelativa di semiripulitura dagli sfridi squadristici più opinabili.
MEMORABILE: L'efferato omicidio in taxi della prostituta, brutalmente costretta dal pappone a ingerire un intero flacone di acido muriatico...
Probabilmente il più controverso dei "carogneschi" episodi della saga calla(g)hiana, con lo script di Milius/Cimino, non esattamente due tipi qualunque(mente), che sviluppano l'iconografia giustizialista dello sceriffo metropolitano rammendandone il revancismo proto-superomistico. Ecco allora lo Scorpio(ne) burocrate Briggs col suo esercito mengeliano di poliziotti venuti dal Brasile, un Clint più bogartiano, il collega nero e perfino la pupa orientale. Peccato certe farraginosità e una regia che si limita a "postare" senza grande nerbo ma gestendo bene il sovrabbondante materiale.
La portata principale, quella servita da Milius e Cimino, non è un inno all'inventiva ma ha dalla sua quantomeno una granitica piacevolezza, con un Harry sempre in tiro ma che si ritrova con gli spigoli anche un po' smussati: va bene fare giustizia da soli ma a tutto c'è un limite. Purtroppo però c'è poi una eccessiva abbondanza di storie parallele in cui il nostro corre, rincorre, amoreggia, addirittura pilota, che nulla aggiungono e nulla tolgono. Eastwood ormai era già assurto a mito (con e senza cappello), si sente la mancanza del rasoio di Siegel in cabina di regia. Iconico.
Davvero niente di eccezionale questo secondo capitolo della saga dell'ispettore Callaghan! Mancano mordente e ritmo alla storia e la sceneggiatura è troppo sfilacciata per risultare godibile. Per fortuna c'è Clint, che con la sua presenza e il suo carisma tiene in piedi la baracca praticamente da solo. Insomma, una sufficienza faticosamente conquistata da un film che lascia tutto sommato delusi.
Alquanto deludente questo seguito. Dopo il primo ottimo episodio la serie subisce un piccolo stop. La prova degli attori è buona, in particolare quella di Clint Eastwood, la storia è banalissima e francamente sa di già visto. Il film, piuttosto lungo, a tratti poco convince. Non mancano comunque alcuni punti a favore come la pungente ironia dell'ispettore, che valorizza alcune scene. Fotografia ottima.
Al secondo appuntamento la regia passa a un Ted Post in gran forma, che regge il confronto con Siegel dosando mirabilmente crudeli picchi di violenza metropolitana e vivaci sequenze action. Interessante anche lo script firmato da Milius e Cimino, che oppongono a Callaghan una squadriglia di poliziotti vigilanti, degenerazione di quello stesso sentimento giustizialista di cui l'ispettore si è fatto in qualche modo portavoce. Dopo un'ottima prima parte, la seconda perde di mordente, fra colpi di scena non necessari e un'attenuazione della grettezza da urban thriller. Comunque notevole.
MEMORABILE: Il massacro in piscina; Il pappone che uccide una prostituta con l'acido e la sua successiva esecuzione in auto; La bomba nella cassetta della posta.
Alla efficace sobrietà di Siegel che caratterizzava il primo, memorabile episodio, il bravissimo e sottovalutato Ted Post contrappone fortissime dosi di violenta exploitation tra sesso e sangue. Alle critiche sul presunto fascio-giustizialismo del personaggio Calla(g)han gli sceneggiatori rispondono con una trama nel pieno stile dei coevi film complottistici, con idee simili all'unico poliziesco di Steno; inoltre Eastwood è simpatico e umano e la sua interpretazione è ricca di tocchi di humour sadico degni dei suoi western con Sergio Leone.
Al secondo rendez-vous con Callaghan ci si confronta con la filosofia dei limiti umani, più volte ricordati dal protagonista, come se il messaggero della giustizia pronta all'uso volesse ammonire il pubblico con un testuale "non fatelo a casa". Lo scontro buoni contro buoni fa da soggetto con un pizzico di giallo e le singole gesta attese e premiate dall'azione. Il copione segue quella che è già leggenda fino al finale in cui, a dispetto del titolo, Harry deve arrangiarsi come può e a mani nude; non che venga meno il fine, sempre nobile, ma il mezzo potrebbe anche deludere un po'.
Non all'altezza del primo ma comunque un buon poliziesco con un Eastwood in parte. Chi ci sia dietro gli omicidi lo si intuisce velocemente e questo toglie tensione alla storia, ma è interessante l'evoluzione di Dirty Harry, che pur essendo sempre stato poco ortodosso, si trova a sgominare un'intera banda di poliziotti giustizieri. "Cattivi" ben caratterizzati, un po' meno le figure femminili, soprattutto la bella vicina Sunny, che non ha un finale. Pur coi suoi difetti è un buon film di genere.
Si parte da uno spunto non nuovissimo nella storia del cinema, che però viene svolto in maniera efficace, con un ritmo serrato e un'atmosfera di costante pericolo per i protagonisti che finisce per attanagliare anche lo spettatore. Niente da dire sulla sceneggiatura dunque, ordinata e ben scritta. Lo svolgimento del racconto però è piuttosto scontato, si capisce quasi subito la situazione e la sorpresa finale non è per niente una sorpresa. Come sempre efficacissimo Clint Eastwood nei panni del suo Harry Callaghan. Ottima davvero la fotografia. Un film godibilissimo.
Rarissimo caso in cui il sequel supera di molto e con grande brio il predecessore. Certo, se si dovesse valutare l'efficacia attoriale di Eastwood non siamo ad altissimi livelli, ma il personaggio di Callaghan in questo secondo capitolo è nettamente più riuscito del film precedente, oltre che molto meno odioso, sboccato e razzista. La giustizia privata è un'arma a doppio taglio, usata spesso per cattive intenzioni da parte di criminali camuffati da falsi tutori della legge.
MEMORABILE: L'esecuzione iniziale; L'uccisione del pappone; La gara di tiro al bersaglio; L'ordigno esplosivo finale.
Secondo episodio dell'iconica saga dell'ispettore Callaghan. Bisogna dire che anche questo episodio non delude e che sui nuovo la parte action è inscenata perfettamente. I messaggi e i sottotesti sono un po' ambigui. Ma la sceneggiatura di Michael Cimino funziona molto bene e le scene divertenti non mancano, con un'interpretazione perfetta di Clint Eastwood, ancora una volta un Callaghan con la battuta sempre pronta. Anche la trama funziona bene. Un buon secondo episodio.
MEMORABILE: "Ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti".
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HomevideoXtron • 11/11/14 23:16 Servizio caffè - 2206 interventi
HomevideoRocchiola • 16/09/18 18:03 Call center Davinotti - 1290 interventi
Essendo impossibile vedere l'edizione integrale in televisione, in quanto il divieto ai minori di 18 anni ne impone qualche tagliuzzamento durante le sequenze più violente, l'edizione in BD della Warner è pertanto altamente consigliata. Il video panoramico 2.40 è praticamente perfetto, considerata anche l'età della pellicola, pulito e ben definito. L'audio italiano è disponibile solo in dolby digital 1.0 ma risulta in ogni caso di buona resa. In inglese è disponibile anche la traccia 5.1.
Per anni ho creduto che la 44 magnum era la pistola usata da Clint Eastwood nel film ed anche la presentazione in originale dell'arma nei titoli di testa parla di 44 magnum, ma in realtà questa definizione si riferisce al proiettile e la pistola è una Smth & Wesson 29 e che nell' uso comune i due termini beneficiano del sineddoche!
Credo che nella versione che si vede in televisione sia stata censurata la scena della donna bionda nuda che una volta colpita va verso il balcone e precipita!
Credo che nella versione che si vede in televisione sia stata censurata la scena della donna bionda nuda che una volta colpita va verso il balcone e precipita!
Il film ha ancora il divieto ai 18 e non può passare integrale in televisione, così come Coraggio...fatti ammazzare
Credo che nella versione che si vede in televisione sia stata censurata la scena della donna bionda nuda che una volta colpita va verso il balcone e precipita!
Il film ha ancora il divieto ai 18 e non può passare integrale in televisione, così come Coraggio...fatti ammazzare
Ma era presente nei dvd che noleggiava Blockbuster?
Credo che nella versione che si vede in televisione sia stata censurata la scena della donna bionda nuda che una volta colpita va verso il balcone e precipita!
Il film ha ancora il divieto ai 18 e non può passare integrale in televisione, così come Coraggio...fatti ammazzare
Ma era presente nei dvd che noleggiava Blockbuster?
Le vhs e i dvd (targati Warner) dei due film della serie Callaghan, Una 44 magnum e Coraggio fatti ammazzare (gli unici due col divieto ai 18) sono integrali, i tagli riguardano solo la messa in onda televisiva per via del divieto ai 18 (appunto).
Credo che nella versione che si vede in televisione sia stata censurata la scena della donna bionda nuda che una volta colpita va verso il balcone e precipita!
Il film ha ancora il divieto ai 18 e non può passare integrale in televisione, così come Coraggio...fatti ammazzare
Ma era presente nei dvd che noleggiava Blockbuster?
Le vhs e i dvd (targati Warner) dei due film della serie Callaghan, Una 44 magnum e Coraggio fatti ammazzare (gli unici due col divieto ai 18) sono integrali, i tagli riguardano solo la messa in onda televisiva per via del divieto ai 18 (appunto).
E' stata censurata anche la scena dove viene uccisa nella piscina l'attrice bionda Suzanne Sommers? P.S: E' la ragazza che riceve l'anello e poi si toglie il costume quando è in acqua!
il metodo utilizzato dallo sfruttatore per uccidere la prostituta facendole ingurgitare forzatamente del disgorgante liquido, fu d'ispirazione in un fatto di cronaca nera del 1974 soprannominato "Hi-Fi murders":