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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

(BABY VINTAGE COLLECTION) Carlo Verdone, dopo l'inatteso successo di UN SACCO BELLO, decide di riprendere la stessa struttura narrativa del suo film d'esordio cercando di delineare altrettanto bene i caratteri di altri tre personaggi (per quanto Mimmo, il bambinone in viaggio con la nonna, ricordi molto da vicino il Leo di UN SACCO BELLO). Il risultato, per quanto forse meno superficiale, è sicuramente anche meno divertente. Resta comunque un ottimo film che ha il suo punto di forza nell'episodio di Furio, il pignolissimo padre di famiglia ossessionato dall'idea...Leggi tutto di programmare ogni minuto della sua esistenza esasperando la povera moglie. Verdone disegna così un personaggio destinato a restare una delle sue migliori caratterizzazioni di sempre insieme all'hippie Ruggero di UN SACCO BELLO. Sempre divertente è anche Mimmo, cagnarone e ingenuo che porta la nonna a votare, mentre meno indovinato appare il tentativo di portare sullo schermo il povero Pasquale, immigrato rozzo dal cuore d'oro, uomo di poche parole (si scatenerà solo nell'esilarante monologo finale) e dall'intelligenza molto scarsa: qui Verdone cerca in qualche modo di ripetere le performance dei grandi divi del cinema muto riuscendovi solo a sprazzi. L'insieme è in ogni caso gradevole e sicuramente al di sopra della produzione media nazionale; Verdone si conferma autore di talento in possesso di una notevole capacità registica, in grado di non scadere quasi mai nella banalità, patrimonio costante della stragrande maggioranza dei comici contemporanei, e capace di seguire un suo stile personale non volgare né scontato. E se fosse davvero l'erede di Sordi?

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Fabbiu 11/03/07 03:24 - 2144 commenti

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Una bella commedia, divertente. Carlo Verdone definisce molto bene e fin nei dettagli i tre diversi personaggi che interpreta. Il "pignolo e precisino" soprattutto, recitato spettacolarmente. Il bambinone lo si è già visto in Un Sacco Bello, ma anche qui garantisce molte risate. Elena Fabrizi poi, al fianco di Verdone, è spassosissima proprio come in Acqua e Sapone. L'idiota silenzioso è un po' meno divertente, ma lo stesso interessante. Molto brava anche la Sanpiter, che interpreta la moglie di Furio.

Stubby 27/03/07 20:48 - 1147 commenti

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Sicuramente uno dei migliori film di Verdone, che cala tre personaggi spassosissimi: in primis Furio, il marito super-preciso nonché spaccamaroni al massimo; poi Mimmo, nipote timidone di una grandissima sora Lella (forse l'episodio con più aneddoti divertenti), e infine il crucco Pasquale trapiantato in Germania ma di origini italiane. Si tratta di un road-movie con i tre personaggi intenti ad andare a votare per le elezioni politiche. Presente Mario Brega in un cameo (Er Principe).

G.Godardi 31/07/07 17:05 - 950 commenti

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Dopo il buon successo del primo film, Leone pensa bene di battere il ferro finché è caldo e con la stessa équipe si confeziona questo bis di Un sacco bello. Per fortuna Verdone non si ripete, anzi affina e amplia le intuizioni precedenti, allargando la sfera dei personaggi a tutta Italia (Nord, Centro, Sud). Sorprendentemente, nonostante la lunga durata, supera il prototipo, grazie ad una sceneggiatura più accurata e a lievi tocchi di malinconia. Verdone è ovviamente il mattatore, ma anche i personaggi di contorno lasciano il segno.

Puppigallo 10/05/08 16:06 - 5273 commenti

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Qui la sceneggiatura ha poca importanza, perché ci pensano i tre mitici personaggi verdoniani, con i loro caratteri totalmente diversi, ma comunque eccessivi, in tutti i casi. È però un eccesso che soddisfa, perché mostra il buro d'oltr'Alpe, quasi inguardabile nei gesti e nelle espressioni, ma irresistibile. Per non parlare di Furio, il super preciso che farebbe impazzire chiunque. E poi, buon ultimo, l'ingenuo cocco di nonna, che dà vita all'episodio più leggero, quasi poetico (i fiori distribuiti a tutte le lapidi). Nota di merito per il camionista dalla mano de piuma, o de fero. Da vedere.
MEMORABILE: Mentre la nonna è morta nella cabina del seggio e il nipote piange, gli scrutatori discutono se il voto sia valido o no.

B. Legnani 12/11/07 01:01 - 5530 commenti

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Diciamo sùbito che i tre episodi che si intrecciano sono quasi tre film diversi, viste le differenze d'accento. Pertanto abbiamo una parte, quella di Furio e Magda, che è semplicemente geniale (****½), ormai parte piena dell'antologìa della commedia italiana; un'altra parte, quella dello svagato Mimmo, che almeno è discreta (**½), con un finale strepitoso (il litigio fra i componenti del seggio elettorale, presieduto da Capritti); un'altra parte, infine, davvero mediocre, quella del rientrante Pasquale (*½).

Galbo 13/11/07 19:55 - 12392 commenti

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Dopo il folgorante esordio con Un sacco bello, Verdone concede il bis con questa commedia quasi altrettanto riuscita. Adoperando la giornata elettorale come filo conduttore, il regista e attore mette in scena tre episodi con tre personaggi che rimangono nella memoria. La comicità di Verdone (insieme a magnifici caratteristi quali la sora Lella) è fresca e brillante così come la regia e il montaggio, che danno al film un ritmo adeguato.

Capannelle 22/11/07 16:35 - 4411 commenti

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Se Furio, Magda, AntonLuca e AntonGiulio entrano di diritto nella storia del cinema, il resto è vario ma comunque da vedere. Mimmo e la nonna fanno ridere, con intensità variabile (alcune scene esilaranti, altre forzate) e anche pensare. Nello stesso episodio è doveroso menzionare Mario Brega, il camionista, pochi minuti ma incisivi al massimo. Pasquale invece, bagno e colazione tedesca a parte, tende ad essere ripetitivo e nel finale rasenta il ridicolo.
MEMORABILE: "...Secondo lei faccio in tempo a lasciarmi la perturbazione alle spalle diciamo nei pressi di Parma?" "Ma va a cagher" "Deve essere caduta la linea"

Mfisk 21/11/07 15:59 - 127 commenti

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Nel giudizio di questo film conta, più che la recitazione di Verdone, il disegno dei personaggi, che non sono più (solo) caricature, come in Un sacco bello, ma diventano (quasi) persone vere e proprie. In questa chiave la riuscita dei personaggi è in ordine inverso rispetto al grado di spassosità: alla base del podio Furio, ancora "tipo", poi Mimmo (che si riscatta nell'incontro con la Vukotic) e in testa Pasquale, del quale riusciamo a odorare una vita di rinunce e frustrazioni. Ma il capolavoro è Magda, così vera che sembra di averla sempre conosciuta.
MEMORABILE: La colazione di Pasquale, con i wurstel.

Redeyes 17/02/08 17:40 - 2449 commenti

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Che non sia all'altezza di Un sacco bello è fuor di dubbio, ma siamo comunque di fronte ad un gran bel prodotto. Sì, la trama in sè e per sè vale poco, ma per quanto un film a episodi riesce a rimanere ben in mente nonostante gli anni. I clichè, i tic sono ormai entrati nel vocabolario comune e questo qualcosa vorrà pur dire; o no? Ancora una volta un grande Brega!

Zender 17/05/08 21:55 - 315 commenti

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Decisamente meno riuscito dell'esordio, il film di Verdone prosegue sulla stessa scia, riuscendo però a centrare un unico personaggio memorabile (che da solo vale il film, intendiamoci). La coppia Furio/Magda ha fatto epoca, tendenza, dato vita a tormentoni ripetuti ancor oggi e originato altri due episodi nei successivi Viaggi di nozze e Grande grosso e... Verdone. Pasquale, l'emigrato in Germania, piace come personaggio, ma dice poco in tutti i sensi, mentre Mimmo il bambinone è solo un veicolo per l'esuberanza della Sora Lella.

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Cangaceiro 23/06/08 20:43 - 982 commenti

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Opera seconda di Verdone che sta alla commedia tricolore come "Azzurro" di Celentano sta al mondo della musica italiana: un classico. Qui c'è tutto il miglior Carlo di inizio carriera, camaleontico e divertentissimo cabarettista, padre di personaggi intramontabili, con il crucco/lucano Pasquale in testa, assolutamente geniale (finale indimenticabile), l'immarcescibile Furio e l'ingenuo bambinone sfruttato anche prima (Un sacco bello) e dopo (In viaggio con papà). Prezioso anche il contributo dei bravi Infanti, Brega e sora Lella.
MEMORABILE: Mimmo e la nonna al cimitero.

Straffuori 20/08/08 13:19 - 338 commenti

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A un anno da Un sacco bello torna un film a episodi di Verdone! Il risultato non è pari a quello del predecessore: si ride di meno, ci si annoia di più, complici i personaggi non proprio esaltanti. L'episodio di Mimmo riprende malinconia e tristezza del prededente Leo, se non fosse per una verace e nonostante tutto dolcissima Sora Lella non sarebbe degno di particolare nota; Furio è davvero troppo insopportabile come personaggio. A mio parere si salva da grosse critiche lo sfigato e tamarro Pasquale. Oltre al mitico Infanti. Da vedere comunque.
MEMORABILE: Lo sfogo finale di Pasquale; il viaggio di Pasquale; Angelo Infanti.

Renato 23/12/08 20:18 - 1648 commenti

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Secondo tentativo e secondo centro per il giovane Verdone, ancora alle prese con tre storie brevi ma sceneggiate con una certa cura. Si ride moltissimo, ma rispetto al suo film d'esordio aumentano i momenti malinconici su cui il regista romano costruirà gran parte della propria carriera (vedere le scene di Mimmo al cimitero con la nonna, che già prefigurano il Verdone di lì a venire). Nel complesso un gran bel film che è invecchiato molto bene.

Pigro 7/01/09 09:24 - 9665 commenti

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Tre diversi personaggi tornano a casa per votare: Verdone li impersona tutti con straordinaria abilità interpretativa. Ma la cosa eccellente (una conferma per Verdone) è l'analisi di diversi caratteri umani (e non maschere), individuata con eccezionale puntiglio e realizzata con un'accuratezza raramente visibile in un film comico basato sulla mattatorialità di un cavallo di razza. Sceneggiatura e regia sono ancelle di questo polittico della moderna italianità.

Homesick 9/01/09 17:50 - 5737 commenti

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Commedia tricolore suddivisa in tre segmenti paralleli che, tra la caricatura e la farsa, ridicolizzano vizi, difetti e debolezze dell’italiano medio, concedendosi pure qualche divagazione malinconica (il cimitero). Senza cedere alla volgarità, Verdone dà vita a tre personaggi diversi (il burino, l’ingenuo, il pedante) che rilucono nell’interazione con tipi come la Fabrizi, nonna sboccata, e la Sanpiter, moglie esasperata. Un po’ ripetitivo. Non accreditatati, ma ben visibili: Copleston, Tedeschi, Mingozzi, Capritti.

Daniela 15/06/09 06:43 - 12660 commenti

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Anche se non può dirsi del tutto riuscito, questo trittico di ritratti intrecciati attorno al pretesto della giornata elettorale contiene un personaggio degno di entrare di diritto nella galleria dei migliori "mostri" della commedia italiana: il marito pignolo Furio, che porta alla disperazione la moglie Magda. Personaggio talmente ben caratterizzato da entrare nel linguaggio familiare, soprattutto perchè in quasi ogni italico marito si nasconde un piccolo Furio, pronto ad emergere per indagare sulla scomparsa di un proprio calzino.
MEMORABILE: Mi adori tu? Siiiiiii.... Lo vedi allora che la cosa è reciproca?

Magnetti 28/10/09 12:46 - 1103 commenti

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Verdone si cimenta tre personaggi molto azzeccati. Il mio preferito è sempre stato il precisino Furio con borsello e bocchino. Subito dopo viene Pasquale, vero collettore di sfiga universale. Bene anche Mimmo il tenerone in perfetta sintonia con una Fabrizi da applausi. Forse si eccede nel pessimismo (tutti e tre sono colossali sfigati che tirano avanti) ma si ride e sorride parecchio e per sempre lo si farà. Grazie Verdone.
MEMORABILE: Lo so io per chi voti te!... Nonna, il voto è segreto!

Ale nkf 12/04/10 14:46 - 802 commenti

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Verdone dà una riprova di essere, oltre che un ottimo regista, anche un ottimo attore. Le tre storie in cui si divide il film sono perfette, ma la coppia Furio/Magda è straordinaria (quanto ammiro qella povera donna!). Rattrista un po' il finale che forse era evitabile essendo il film comico. Comunque molto buono.
MEMORABILE: Furio e Magda fermi in autostrada.

Disorder 3/11/09 21:59 - 1416 commenti

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Verdone all'ennesima potenza. Che sia nei panni del bambinone Mimmo, del logorroico pignolo Furio o dell'enigmatico emigrante Pasquale, convince per essere riuscito a fotografare personaggi pressochè perfetti e slegati da qualsiasi contesto storico-sociale. Riuscitissime tutte le gag, bravissimi anche i comprimari, soprattutto la povera Magda e l'incontenibile nonna Sora Lella. Ci sono anche inaspettati momenti di serietà. Da vedere e rivedere.
MEMORABILE: Pasquale che entra a votare in canotta (sollevata!); la telefonata di Furio all'Aci e la leggendaria risposta del telefonista.

Dengus 16/01/11 18:01 - 361 commenti

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Carlo Superlativo! Sarà che lo amo (ancora oggi) in tutti i suoi lavori, sempre diversi ed innovativi. Azzeccati i caratteristi, soprattutto la Sora Lella (è lei che dà un senso all'episodio altrimenti scialbo di Mimmo). Fantastico Ametrano con la sua Alfasud, perché pur nel suo mutismo diventa un amaro ritratto del Paese in salsa comica e poi Furio, tanto snervante quanto simpatico con le sue mimiche e feticci! Fotografia di un'Italia che da lì a poco si congedava dalla genuinità per addentrarsi nei più superficiali '80. Non stanca mai!
MEMORABILE: Lo sfogo finale di Ametrano; La telefonata di Furio all'Aci; Ametrano schernito dal doganiere per la foto; I manifesti dei vecchi partiti;

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Il Dandi 4/03/10 21:18 - 1917 commenti

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...Un sacco bello era inevitabilmente più fresco e più giovane, nel senso proprio che era più legato a tematiche generazionali. Qui Verdone allarga gli orizzonti. Pasquale, l'emigrante che fino alla fine non parla, è la migliore prestazione come attore. L'odioso nevrotico Furio conquista il primato delle battute memorabili. Il sempliciotto Mimmo al seguito della nonna è un personaggio ricorrente, ma mai così triste! Fantastico Infanti (futuro Manuel Fantoni) che seduce la frustrata moglie di Furio: forse se ho un Maggiolone è per colpa sua.
MEMORABILE: Ma mi fai fare una figura barbina con quelli dell'Aci!!!

Gugly 3/04/10 18:16 - 1187 commenti

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Film decisamente datato (esistono ancora persone come Mimmo?) che si ricorda soprattutto per il personaggio di Furio, nemmeno tanto distante dalla realtà (c'è un esemplare del genere in ogni famiglia). Mimmo è il classico ingenuo verdoniano sopraffatto dalle donne (pure dalla nonna!), mentre Pasquale lascia poco il segno, un surrealismo non ripetuto. Nel complesso godibile ad ogni visione, merito anche dei classici caratteristi (Fabrizi, Brega, Infanti). Lo adoriamo? Ma allora la cosa è reciproca!
MEMORABILE: "Non ce la faccio più...." (pronunciato con pesante accento piemontese).

Vstringer 4/04/10 03:12 - 349 commenti

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Non all'altezza di Un sacco bello, ma valido: Verdone ricicla lo stupidotto ingenuo Leo e lo fa diventare Mimmo, con Pasquale ambisce al difficile confronto col muto, ma coglie veramente nel segno solo col pignolo e logorroico Furio. Rispetto al predecessore, cresce il peso specifico dei comprimari: sugli scudi Infanti e la Sora Lella, fondamentali l'esasperata Sanpiter, l'incisiva Vukotic, il solito impagabile Brega.

Mtine 7/04/10 14:45 - 224 commenti

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Simpatico e commovente il secondo film di Verdone, che per certi versi è anche meglio del primo. In Un saccco bello infatti ci sono dei momenti divertenti, ma tutto il film è "sfilacciato" e non ha un fattore comune. In Bianco rosso e verdone il film (per quanto i personaggi siano diversissimi tra loro) è comunque legato dal fatto che tutti i personaggi si stanno recando a votare, ma sopratutto che non ci saranno facili happy ending. Tranne forse per Pasquale, che alla fine ha il suo momento di sfogo.
MEMORABILE: "Nonna, m'hanno fatto un buono, che vor dì, vor dì che...?" "... che te la piji n'der culo!"

Il Gobbo 15/04/10 09:13 - 3015 commenti

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Il miglior Verdone? Difficile da stabilire, ma perlomeno il migliore della prima parte di carriera, in fondo già una ricapitolazione con un piede ben dentro la tradizione della nostra commedia, col suo retrogusto un po' amaro. Esemplare galleria di tipi, conduzione sicura, più di un'idea consegnata alla posterità. A quasi trent'anni di distanza (sigh... ) maturo per il titolo di piccolo classico.

Caesars 12/05/10 09:07 - 3790 commenti

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Tre episodi di qualità molto altalenante, che s'intrecciano tra di loro: la parte incentrata sulle vicende di Pasquale, immigrato in Germania che rientra in Italia per votare, è sicuramente la più debole, ma anche le altre non raggiungo chissà quali vette artistiche. Il personaggio del marito pignolissimo ed insopportabile è il più riuscito, ma a lungo andare la ripetizione stanca un po' e quindi anche questa sezione del racconto risulta meno divertente del previsto. Non brutto ma la commedia italiana anni '70 era altra cosa.

Nando 16/05/10 01:58 - 3814 commenti

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Un'Italia così pronta al voto non si era mai vista! Poi rivedendo i personaggi del grande Carlo si scoprono le magagne e le frustrazioni personali. Un bell'affresco degli anni 80 fatto solo di narrazione e comicità spicciola ma divertente. Il mitico Ametrano, emigrante lucano che s'accorge dopo anni cos'è l'Italia, Leo alle prese con una simpatica quanto logorroica nonna e poi lui il mito; Furio, essere pensante che partecipa polemicamente ed argutamente, opinione personale, nel mondo che ci circonda. Ottimo bis dopo Un sacco bello.

Cristian 18/07/10 11:08 - 27 commenti

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Grandissimo film di Verdone che è rimasto nella storia del cinema italiano. Il nostro Carlo impersona usi e costumi tipici italiani: il meticoloso Furio, l'ingenuo Mimmo e il genuino Pasquale. Di questi tre preferisco prima Pasquale Ametrano, che appena giunto al confine di stato inizierà ad avere problemi con una società italiana a lui sconosciuta perché mutata; la coppia Furio/Magda e infine la coppia Mimmo e Nonna (una mitica Sora Lella), con Brega che fa la classica puntura.
MEMORABILE: Lo sfogo finale di Ametrano al seggio; la risposta del tizio dell'ACI a Furio; la risposta della nonna a Mimmo riguardo il buono della farmacia.

Burattino 9/10/10 12:00 - 101 commenti

I gusti di Burattino

Verdone con i suoi primi due film riesce a realizzare dei classici che si fanno subito posto nell'immaginario della commedia italiana. Questi primi anni '80 del regista lo vedono godere di un'alchimia che non troverà mai più, pur realizzando anche più tardi film molto interssanti. Bianco Rosso e verdone rimane una delle allegorie più veritiere e riuscite della nostra terra dei cachi.

Trivex 27/12/10 15:19 - 1743 commenti

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Uniti da un solenne destino (dovere imprescindibile), i tre personaggi vengono coinvolti in disavventure inizialmente divertenti, poi molto meno. Il dolce/amaro riesce benissimo, alla fine è un disastro serio per tutti. Gli episodi possono essere giudicati singolarmente: ****all'episodio autostradale; ***1/2 a quello della nonna, va pari merito con quello dell'italiano che torna a casa con la mitica Alfasud. Ci sono esempi di casi osservabili: il marito ossessivo, il giovane poco sveglio, quello ligio al dovere che paga per la sua correttezza (in Italia, ahimè!).
MEMORABILE: L'osservazione attraverso la boccia dei pesci rossi e la successiva, spassosissima, battuta della nonna.

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Boia93 28/12/10 15:52 - 9 commenti

I gusti di Boia93

Il primo film di Verdone che vidi nella mia vita non poteva lasciarmi un ricordo negativo. Divertente, spassoso, goliardico e chi più ne ha più ne metta! Qui credo che Carlo sia al vertice della sua polivalenza (basti pensare al fatto che Mimmo, Pasquale e Furio siano agli antipodi fra loro), evidenziando un piccolo salto di qualità rispetto ad Un sacco bello, a mio giudizio leggermente più monotono e ripetitivo.
MEMORABILE: "8 ad Antongiulio, 5 alla mamma!" (Furio)

Cotola 5/04/11 22:41 - 9043 commenti

I gusti di Cotola

La struttura narrativa riprende in modo uguale quella dell'esordio: tre storie parallele ed altrettanti personaggi a viverle. Verdone è capace, in buona forma e contornato da bravissimi caratteristi. La durata è superiore al film precedente ma il ritmo ne risente solo a tratti. Il risultato invece è simile, ma leggermente inferiore. Ancora una volta squisitamente morriconiane e quindi godibili le musiche del maestro.

Max92 15/05/11 11:30 - 104 commenti

I gusti di Max92

In assoluto uno dei più divertenti film di Verdone e dell'intera commedia all'italiana. Inevitabilmente ripetitivo, certo, ma a differenza di quanto detto e scritto da molti, sicuramente meglio riuscito del precedente Un sacco bello. La chiave vincente del film resta indubbiamente l’episodio del torinese, mentre quello dell’emigrato è originale solo in pochi momenti (l’inizio è uno spasso). Molto brave la Sanpiter (doppiata dalla D'Assunta) e la simpaticissima Elena Fabrizi, espressione massima di unaa verace romanità che oggi non esiste più.
MEMORABILE: M.: "Ma cosa fai Furio, rimetti la gomma bucata?!?" F.: "Ma per forza Magda, è l'unica soluzione. Vuoi trovarne un'altra? Non la troverai mai, MAI!"

T.garufi 1/11/11 00:12 - 17 commenti

I gusti di T.garufi

Verdone ritrae nel film tricolore l'italiano mediocre degli anni '80. Lungometraggio viaggiante per le autostrade italiane alle prese con elezioni amministrative. Tre personaggi principali (Mimmo, Pasquale e Furio) diametralmente opposti con tratti differenti ma alquanto simpatici si imbattono in disguidi nel Belpaese. Cast curato e musica superba di Ennio Morricone, che concede un tema musicale differente ad ognuno e ciascuno degli episodi montati.
MEMORABILE: "Magda tu mi adori?" "Sì!" "E allora lo vedi che la cosa è reciproca?"

Giùan 2/12/11 13:33 - 4559 commenti

I gusti di Giùan

Ancora in pieno trip creativo post Un sacco bello, Carlo lavora di cesello rispetto al già ragguardevole esordio tirando fuori dal suo caleidoscopico cilindro anni '80 3 ineguagliate tipizzazioni. La proverbiale capacità di creare personaggi partendo da tic o macchiette raggiunge qui il suo culmine. Perfetto poi il contesto del road movie elettorale, che àncora la comicità alla realtà storica. Ad evitare il one man show pensa uno stuolo di comprimari di grande personalità: Brega e Sora Lella certo ma onor al merito a Sanpiter martire, Infanti e Vukotic.
MEMORABILE: La "puntura" di Mario alla Fabrizi; Il triangolo di Milena dietro la vasca dei pesci rossi; Il poster del Barone Causio; La visita al cimitero.

Motorship 13/06/12 17:46 - 585 commenti

I gusti di Motorship

Verdone fa il bis con un film sempre strutturato ad espisodi, ma comunque ancora divertente e significativo, proprio come il precedente. Figure come Mimmo, l'ingenuo e sottomesso dalla nonna, ma soprattutto l'arcipignolo Furio, perfezionista e logorroico sopportato con fatica dalla famiglia, in particolare dalla moglie (che a fine film lo abbandona). Funziona bene anche il taciturno emigrante Pasquale, che troverà voce solo nel finale. Stuolo di caratteristi al seguito.
MEMORABILE: Scena di Mimmo con la nonna (la mitica Sora Lella) all'Autogrill; Telefonata di Furio all'ACI con risposta dell'operatore "ma va a c...".

Bruce 24/09/12 17:52 - 1007 commenti

I gusti di Bruce

Il Verdone che ha fatto storia e che non teme il passare degli anni. Qui addirittura si fa per tre, con risultati alterni ma comunque apprezzabili. Il personaggio di Furio è strepitoso, divertente oggi esattamente come lo era trent'anni fa. L'episodio con Mimmo e la Sora Lella è godibile e tenero, piuttosto insignificante invece la caricatura del meridionale emigrato in Germania. A tratti si ride di gusto.

Markus 26/09/12 12:54 - 3687 commenti

I gusti di Markus

Dopo i fasti dell'esordio Verdone batte il ferro finché è caldo e prosegue con la commedia a episodi incrociati con personaggi da lui inventati e interpretati; la formula funziona e il film - pur avendo consumato l'effetto novità - si conferma come intelligente e divertente riempi-sala e pellicola assurta a culto per l'eternità. Lode al regista/attore romano che comunque, va detto, ebbe poi la forza di cambiare registro fiutando per tempo il confine tra spasso garantito e stucchevolezza.

Samuel1979 16/01/13 13:29 - 547 commenti

I gusti di Samuel1979

Nella sua seconda commedia Verdone decide di mantenere la stessa struttura del primo film, ma con delle aggiunte nei suoi personaggi: Furio il logorroico e Pasquale l'emigrante; la Miriel viene sostituita degnamente della Sanpiter e l'innesto della Sora Lella garantisce un divertimento assicurato. Gradita la conferma di Brega nei panni di un camionista. Un film che regge benissimo il confronto col precedente.
MEMORABILE: Sta mano po esse fero e po esse piuma: oggi è stata piuma!

Jandileida 15/02/13 14:32 - 1565 commenti

I gusti di Jandileida

Opera seconda che ripropone lo schema dell'esordio ovvero la struttura a tre episodi legati qui dall'esile filo delle elezioni. Seppur meno fresco del primo, il film ha il merito di regalarci una figura divenuta ormai un paradigma: Furio, ovvero l'insopportabile che è dentro ognuno di noi. Si vede meno Brega, ma la sora Lella è un'ottima sostituta e duetta benissimo col "bambacione" Mimmo. Aumentano i contenuti amari con un pre-finale che mi commuove sempre. Infine l'episodio di Pasquale Ametrano, forse il più debole ma con una chiusa da premio Oscar!
MEMORABILE: "Vojo annà a votà pe lì communisti, perché a llui l'hanno da caccià via!"; "Non ce la faccio più!"

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Gabrius79 13/06/13 16:21 - 1427 commenti

I gusti di Gabrius79

Gustosissima seconda commedia di Carlo Verdone che ha sapientemente miscelato i suoi personaggi (Furio il pignolo è da antologia, meno riuscito invece Pasquale Ametrano) e ha amalgamato in maniera pressoché perfetta Elena Fabrizi, Mario Brega, Angelo Infanti e Irina Sanpiter (la si ricorda per il tormentone "non ce la faccio più") nel ruolo di spalle e coprotagonisti. Comparsata gustosa di Milena Vukotic nel ruolo della prostituta.
MEMORABILE: Furio che smonta la ruota appena rimontata da sua moglie per non fare brutta figura con l'Aci.

Ramino 4/11/13 10:51 - 127 commenti

I gusti di Ramino

Il viaggio in autostrada di tre diversi personaggi che si recano nelle loro località di origine per andare a votare. Verdone meno camaleontico rispetto a Un sacco bello, fa ridere meno ma nel contempo comincia a uscire fuori la sua vena un po' malinconica. Azzeccati i tre temi musicali, uno per ogni episodio che risultano questi ultimi, ben concatenati tra loro senza mai scadere nella noia dando un buon ritmo all'intero film. Notevole la Sora Lella e l'intero episodio con il nipote Mimmo.
MEMORABILE: L'episodio al cimitero con Verdone e la Fabrizi è di una dolcezza unica!

Furetto60 5/11/13 12:12 - 1194 commenti

I gusti di Furetto60

Uno dei migliori film di Verdone in cui, nonostante i tre protagonisti abbiano in comune solo l’esile filo delle votazioni, si trova una unitarietà di emozioni, comicità e sensibilità che si intrecciano garbatamente dando luogo a un “prodotto” omogeneo. Al di là delle performance del comico romano, tutte apprezzabili, restano memorabili gli apporti dei comprimari(su tutti Brega, ma anche la Fabrizi e Infanti).
MEMORABILE: "Signò, sta mano po’ esse fero o po’ esse piuma, oggi è stata ‘na piuma"; Furio rimette la gomma bucata.

Giacomovie 7/05/14 16:24 - 1398 commenti

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Uno dei primi Verdone, che rimane ancora tra le sue prove più riuscite. Sa fare della comicità sofisticata, completa e di una certa sostanza. Anche lui negli ultimi anni ha uniformato il suo standard per motivi di marketing, ma riesce ogni volta a essere inventivo sia nelle situazioni che nei ruoli. Come in questo film, dove si tripartisce in tre personaggi di indovinata efficacia satirica, ognuno dei quali con quell’anomalia di troppo che li rende caratteristici. Non si risparmia inoltre a lanciare diverse frecciate al malcostume italiano.
MEMORABILE: “Non-ce-la-faccio piuuuù!”.

Almicione 10/07/14 02:07 - 764 commenti

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Commedia dozzinale sotto il punto di vista contenutistico prima che tecnico: comicità dell'età della pietra, meno comica dello slapstick. Non capisco come possa far ridere l'estremizzazione di questi tre personaggi "fastidiosi" presenti nella società; lo stesso si può dire degli altri ruoli, in particolare quello della vecchia. Il tutto è aggravato da una regia e una fotografia pessime e una recitazione indecente. Pellicola non divertente ma pesante, noiosa e fastidiosa.
MEMORABILE: Negativamente memorabili: i tuoni, il peggior utilizzo degli "effetti speciali" (se così si possono definire).

124c 12/08/14 14:08 - 2918 commenti

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Carlo Verdone e Sergio Leone, attore/regista e produttore, si concedono il bis (e che bis!), visto che qui il personaggio simbolo è la nonna di Elena Fabrizi. Altro film a episodi, dove il nostro interpreta tre caricature dell'italiano anni '80 che va a votare. C'è non solo Mario Brega camionista (che brutta fine, però, il suo personaggio!), ma anche un Angelo Infanti pre-Manuel Fantoni tentazione amorosa della moglie del precisino Furio. Si ride anche qui grazie a un cast affiatato e a un Carlo Verdone che snocciola battute a raffica.
MEMORABILE: Magda: "Non ce la faccio più!"

Ultimo 12/08/14 19:31 - 1655 commenti

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Il secondo lungometraggio di Verdone è uno dei suoi film più riusciti e forse quello più conosciuto dal pubblico. Tre episodi (come nel precedente Un sacco bello), dove i personaggi verdoniani sono molto diversi tra loro: Furio mi pare davvero fenomenale, Mimmo divertente, un po' meno riuscito il "tedesco" Pasquale. Si aggiunga che Mario Brega fa sempre la sua bella figura e la Sora Lella è davvero uno spasso, tanto per bravura quanto per spontaneità. Notevole.

Pessoa 20/09/14 23:17 - 2476 commenti

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Verdone investe sui personaggi rispetto all'esordio e ne approfondisce i tratti. Il risultato è però di poco inferiore, soprattutto per la sceneggiatura a volte un po' prolissa, che toglie spontaneità. Anche in questo caso i caratteristi fanno il loro dovere prendendosi in carico una parte considerevole del film. Fra i personaggi principali Pasquale mi è piaciuto meno, per la storia piuttosto scontata e per il suo mutismo, che limita la comicità di Verdone. Grande montaggio di Baragli. Resta in ogni caso un ottimo film.
MEMORABILE: La scena in cui la sora Lella minaccia di "farsela addosso" mentre Verdone le sta infilando le calze elastiche; L'iniezione di Mario Brega.

Vitgar 25/11/14 10:23 - 586 commenti

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Seconda uscita di Verdone, sempre con la produzione di Sergio Leone. Il film riprende il racconto a episodi che si intersecano già visto in Un sacco bello. Forse per questo il risultato è meno brillante. Resta comunque un film godibilissimo, con puntate di ottima comicità come sempre pulita e mai volgare. Simpatica la Sora Lella, che incarna alla grande la vecchia borgatara buona e ironica.

Celtica 2/01/15 20:41 - 5 commenti

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Ogni volta che lo danno in TV non riesco a non vederlo. Secondo me superiore anche a Un sacco bello. Sora Lella, Brega, Infanti e Vukotic, in ottima forma, fanno sì che Verdone possa dare il meglio del suo repertorio. I suoi personaggi, a cui si aggiunge un inedito Ametrano, toccano il massimo livello che, purtroppo, non raggiungeranno più nei successivi film in cui verranno ripresi.

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Special 9/02/15 16:43 - 21 commenti

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Perde qualcosa in freschezza rispetto a Un sacco bello, che resta migliore proprio dal punto di vista estetico, ma sotto altri aspetti il film non solo lo eguaglia ma lo supera. L'assunto di partenza e la sua messa in scena rasentano la genialità - compreso il titolo (appunto, geniale). E' un Verdone all'apice: almeno un personaggio - Furio - è consegnato alla storia. Satira sì, ma a sprazzi tremendamente cinica (la morte della nonna è agghiacciante), di una realtà che era verissima allora ma per certi versi è molto attuale anche oggi. Applausi.
MEMORABILE: Furio domina la scena ma le vicende di Pasquale e il suo sfogo finale meritano l'ex aequo.

Stelio 6/04/15 22:05 - 384 commenti

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Meno impressionante dell'esordio, con Bianco rosso e Verdone il regista italiano riesce comunque a proporre, oltre alla stessa formula, l'approfondimento di ulteriori soggetti sociali elaborati in un contesto intelligente come quello elettorale. La malinconia velata di Un sacco bello stavolta emerge maggiormente (in particolare con il tema della morte, riproposto a più riprese durante l'evoluzione narrativa). Bellissimo, a tratti addirittura poetico.
MEMORABILE: La scena di Mimmo al cimitero con la nonna; Il finale; Tutte le scene di Furio.

Gigi90 11/04/15 00:02 - 18 commenti

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Insieme ai primi Fantozzi, Bianco Rosso e Verdone è in cima alla mia classifica personale delle migliori commedie. Furio è diventato ormai nell'immaginario collettivo il pignolo per antonomasia. Verdone qui dà il meglio di sé con una strepitosa sora Lella che a mio parere non recita: interpreta sé stessa! L'episodio dell'emigrante è un po' fiacco, ma forse perché, a differenza degli altri due, gioca di più sul surreale.
MEMORABILE: "Maaagdaaa!"; "m'hanno fatto un buono, vor dì che..." "vor dì che te la piji ner culo".

Liv 6/10/15 12:08 - 237 commenti

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Dopo Un sacco bello, erede di successo delle sue macchiette e benedetto da Sergio Leone, qui il nostro ritenta la fortuna con un film molto simile, più elaborato e meno fresco, meno immediato e in definitiva meno divertente. Il filo che lega le vicende che s'intrecciano è più elaborato, la regia è più consapevole. Forse è l'erede di Sordi, ma i tempi sono cambiati. Ha il coraggio di non indugiare nel solito repertorio romanesco e dopo di questo si sposterà ulteriormente verso mete ambiziose.

Parsifal68 21/07/16 23:01 - 607 commenti

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Estate di votazione. Tre uomini tornano nelle loro città d'origine per adempiere il loro diritto/dovere. Seconda prova di Verdone, anche questa basata su tre diversi episodi indipendenti che si intrecciano tra loro. Verdone camaleontico è assolutamente straordinario a caratterizzarli tutti e tre, donando alla cinematografia italiana un cult fatto di scene memorabili. Quello di Furio/Magda è da antologia. Brega e la Fabrizi suntuosi. Volgarità praticamente assente (Vanzina impara!). Imperdibile.
MEMORABILE: La telefonata di Furio all'Aci; La lista delle cose da fare sempre di Furio; L'iniezione a Brega; L'incontro di Mimmo con la prostituta in albergo.

Scarlett 29/01/16 01:48 - 307 commenti

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Verdone cavalca il clamore del suo esordio e propone questa chicca che rimarrà storicamente impressa come una piccola fotografia d'epoca degli anni ottanta. Non si può non vederlo e non si possono non apprezzare il cast perfettamente sul pezzo e appropriato, il ritmo del film e ognuno degli episodi narrati, perfettamente riuscito. Divertente, satirico quanto occorre, geniale nel suo piccolo. Ottimo.

Il ferrini 12/07/16 00:41 - 2357 commenti

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Pietra miliare della comicità made in Italy (termine quantomai appropriato), con protagonista assoluto uno straripante Verdone. Oltre a Mimmo (già "Leo" in Un sacco bello) qui nasce il logorroico Furio, che diventerà "Raniero" in Viaggi di nozze e "Callisto" in Grande, grosso e... Verdone. È lui senz'altro a uscirne vincitore, grazie anche alla dolcissima Sanpiter, insidiata dal sempre ottimo "Manuel Fantoni" Infanti. Fra le tante scene cult: la puntura di Brega alla sora Lella e la sfuriata finale di Ametrano. Indispensabile.
MEMORABILE: Nonna, m'hanno fatto un buono, che vòr di'?

Alex75 9/03/17 09:36 - 880 commenti

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Alla seconda regia, Verdone conferma la sua versatilità e la sua acutezza spaziando dal pedante logorroico Furio (con moglie martire al seguito) al semiprimitivo Pasquale (in una vicenda meno elementare di quel che sembra), passando per il malinconico tonto Mimmo. Le battute a profusione fanno passare in secondo piano le cadute di ritmo di un film in cui i comprimari danno un contributo fondamentale (soprattutto le “spalle femminili” Sanpiter e Fabrizi, senza dimenticare Brega e Infanti).
MEMORABILE: La telefonata all’ACI; La spoliazione dell’Alfasud di Pasquale; Il “buono” dell’Autogrill; Pasquale al seggio; La discussione degli scrutatori.

Jdelarge 25/12/17 21:07 - 1000 commenti

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Sincero e straordinariamente genuino film di Verdone, che con eleganza e leggerezza riesce a trattare svariati temi di grande importanza. Protagonisti sono personaggi che rappresentano, a loro modo, spaccati di vita italiana, tra vizi, stravaganze, ma anche virtù che contraddistinguono la gente del Belpaese. Il trittico di personaggi interpretati da Verdone funziona alla grande e, su tutti, spicca quello di Mimmo, che insieme alla nonna (Elena Fabrizi) dà vita a una delle coppie meglio assortite del cinema italiano.

Herrkinski 19/02/18 22:40 - 8109 commenti

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Rispetto all'esordio, un leggero passo indietro; pur attestandosi infatti su un buon livello, il film manca di un episodio veramente vincente qual era quello di Verdone/Brega nel precedente, anche se il segmento di Furio sicuramente resta uno dei più memorabili nella carriera dell'attore. Gli altri due sono ben scritti e accompagnati da un cast di contorno superlativo, ma centrano il bersaglio solo a tratti e nel complesso il film risulta leggermente prolisso. Forse non tra i migliori dell'autore ma comunque caratteristico di una comicità unica.

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Magi94 27/05/18 18:44 - 952 commenti

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Sulla stessa riga di Un sacco bello e stesso giudizio. Non lo trovo irresistibile, perché se è vero che certi personaggi disegnati da Verdone sono molto riusciti, il racconto delle loro vicende cade spesso nel ripetitivo. Il miglior episodio è certamente il primo (***!), Furio è insopportabile (fin troppo nella ripetizione!) e l'esasperazione della moglie ritratta alla perfezione. Il secondo è troppo allungato, ma ha dalla sua la caratterizzazione della Sora Lella (**!). Il terzo insignificante e zeppo di luoghi comuni (*!).

Paulaster 6/11/18 10:21 - 4417 commenti

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Triplice storia con in comune la trasferta per il voto alle elezioni politiche. Simile come stile al film d’esordio con la predominanza della commedia, ma con inserti sensibili (al cimitero) e amari (la prostituta). Straordinario il personaggio del logorroico Furio, Mimmo il nipote si era già visto e l’emigrato materano provoca quasi compassione. Comprimari fondamentali alla resa come la dolce Sanpiter e la verace Fabrizi. Conclusione non scontata al limite del drammatico.
MEMORABILE: L’assestamento dei posti in macchina; La salmonellosi con la mano tesa; L’iniezione come una piuma di Brega.

Pesten 26/05/19 08:04 - 790 commenti

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La divisione in tre episodi forse spezza un po' quella simpatica dinamica angosciosa che caratterizza subito Verdone, ma la grandezza di questo film è tale che ancora oggi strappa tante risate, sorrisi e lacrime. Carlo è bravo creare tre episodi così diversi dove è la storia stessa a decidere chi è il protagonista(ora una delle sue macchiette, ora uno dei suoi scudieri, la Sora Lella su tutti). Un modo unico, agrodolce, irriverente per descrivere un certo periodo storico della nostra penisola. Un pezzo di storia del nostro cinema comico.
MEMORABILE: La Sora Lella; Le situazioni grottesche degne di Fantozzi ma scritte e girate in modo più maturo; Gli sguardi di Infanti.

Samdalmas 24/08/19 17:34 - 302 commenti

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Dopo il successo ottenuto con Un sacco bello Verdone torna con il secondo film allo stile. Crea una delle sue "maschere" più celebri, quella del logorroico Furio che porta allo sfinimento la moglie. Si circonda di ottimi caratteristi come la Sora Lella e Angelo Infanti. Meno riuscito il ruolo della brava Vukotic, che sembra uscito da una commedia sexy. Forse troppo lungo e a tratti ripetitivo, resta comunque un must, per i fan di Verdone.
MEMORABILE: Il tormentone "Magda tu mi adori?"; Lo sfogo finale di Pasquale Ametrano.

Pinhead80 23/12/19 17:03 - 4758 commenti

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Tre personaggi ormai entrati nell'immaginario collettivo degli italiani viaggiano in auto per recarsi al proprio seggio elettorale. Ne succederanno di tutti i colori. Siamo al top del cinema di Verdone, che interpreta tre macchiette estremamente diverse tra loro ma tutte divertentissime. L'italia che viene rappresentata allora, come oggi, non fa una bella figura e questo dimostra come si sia puntato anche a una certa critica sociale. Sono talmente tante le scene divertenti che se ne perde il conto.

Enzus79 2/01/20 15:30 - 2895 commenti

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L'apice di Carlo Verdone e film che rimarrà nella storia della commedia italiana. L'attore/regista interpreta tre personaggi in tre episodi che hanno un comune denominatore: viaggiare per andare a votare. Pur con non pochi difetti, ci si diverte moltissimo, specialmente nella prima parte. Attori di contorno tutti azzeccati (specie la Fabrizi). Musiche di Morricone.

Minitina80 23/03/20 15:40 - 2984 commenti

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Sulla falsariga di Un sacco bello Verdone realizza un film simile, in alcuni frangenti addirittura migliore, mettendo in scena personaggi memorabili, protagonisti di sequenze assolutamente esilaranti e memorabili. L’ossessività di Furio, l’imbranato Mimmo e la nonna interpretata da una strepitosa Elena Fabrizi non stancherebbero nemmeno all’ennesima replica. Pochi i momenti di stanca, per lo più nel segmento di Pasquale Ametrano. Morricone si conferma a livelli altissimi, riuscendo a essere toccante con il tema "Mia cara nonnina".
MEMORABILE: L’iniezione; La deviazione al cimitero.

Mickes2 5/04/20 14:49 - 1670 commenti

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Una sorta di evoluzione del primo film ma anche un certo déjà vu. Si affinano i tempi comici e i personaggi: irresistibili l'ossessivo Furio e la disperata Magda; simpaticissimo il duo comico composto dall'ingenuo Mimmo e dalla ruspante nonna Teresa; e desta un certo appeal il silenziosissimo Pasquale Amitrano che a bordo della sua splendida Alfasud torna in terra natìa. Anche qui impossibile non citare la presenza di Brega!
MEMORABILE: "E' un camionis!...".

Victorvega 16/05/20 00:15 - 502 commenti

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La ventata di freschezza portata da Un sacco bello viene confermata dal film successivo, nel quale Verdone tende a riprodurre la formula. Ancora tre episodi dallo sviluppo alternato, ancora tre caratteri definiti e quasi caricaturizzati. Se Mimmo è il Leo del film precedente, Furio rappresenta un personaggio talmente riuscito che verrà riproposto in diversi modi nei film successivi. La formula qui è quella del road movie: il viaggio verso il luogo dove si vota è il denominatore comune. Un gradino sotto il precedente ma bellissimo. Risate e poesia.
MEMORABILE: Fero e piuma; Riso, risata, me vien da ride.

Anthonyvm 3/07/20 22:42 - 5686 commenti

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Una delle commedie italiane più iconiche e uno dei Verdoni più divertenti. Il range comico degli sketch è vario e ben dosato, spaziando dagli stereotipi (l'odissea di Pasquale da Monaco a Matera) alla schiettezza dialettale (l'indimenticabile Elena Fabrizi) al character-portrait caricaturale (il nevrotico e pedante Furio), senza abusi di battute o gag facili. Personaggi e situazioni sono giustamente entrati nella cultura popolare italica. Notevoli anche le delicate e dolciamare parentesi con Mimmo e la nonna al cimitero, preamboli di uno dei non-lieti fini più riusciti della storia.
MEMORABILE: Furio rimette la ruota bucata per non fare figuracce col soccorso stradale; Gli acquisti di Pasquale; L'imbarazzo di Mimmo davanti alla nuda Vukotic.

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Rambo90 13/07/20 02:00 - 7697 commenti

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Stessa formula dell'esordio ma con risultati leggermente inferiori (soprattutto a causa della durata superiore). Il personaggio di Furio comunque da solo varrebbe la visione, mentre per Mimmo si ha la felicissima idea di affiancargli una Sora Lella in stato di grazia, bravissima e naturalissima caratterista come ormai non ce ne sono più. Meno riuscito il personaggio muto di Amitrano, protagonista della storia più debole e ripetitiva. Si ride spesso, le storie si incrociano spesso e la sceneggiatura risulta abbastanza compatta. Buono.

Lupus73 21/07/20 22:06 - 1494 commenti

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Verdone crea una nuova strada alla commedia italiana (così come Nuti e Benigni) innovandola o meglio personalizzandola. Cura la regia e i tre personaggi caricaturali, emblematici di tre tipologie di italiani "borderline" protagonisti dei tre episodi: il bamboccione con la nonna (un'indimenticabile Sora Lella), l'iperpignolo e nevrotico padre di famiglia e l'emigrato che torna in Italia; tutti e tre diretti alle urne da bravi cittadini. Nella comicità di Verdone c'è un retrogusto amaro ma diverso da quello di Villaggio: può piacere o no, ma il film resta cult.
MEMORABILE: Lo sfogo finale dell'emigrato (per tutto il film non parla mai); Pignolerie/logorrea di Furio; Brega/Er Principe; Litigi di Mimmo con la nonna.

Siska80 12/09/20 20:15 - 3790 commenti

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Verdone si diverte a gigioneggiare con tre personaggi di sua invenzione che però, più che un intero film, reggono giusto il tempo di uno sketch (motivo per il quale alla fine annoiano). Mimmo (che ricalca il Leo di Un sacco bello) è il classico buono imbranato cui la nonna (la simpaticissima Sora Lella) tenta invano di dare lezioni di vita; Furio è talmente logorroico da far scoppiare il mal di testa non solo alla povera moglie, ma anche allo spettatore; Pasquale è esilarante, ma ha poco spazio. L'attore/regista non riesce di certo a bissare il successo della precedente pellicola.
MEMORABILE: L'irrefrenabile monologo in dialetto di Amitrano.

Camibella 16/09/20 22:40 - 277 commenti

I gusti di Camibella

Le imminenti votazioni elettorali richiamano nella capitale tre personaggi che più diversi tra loro non si può e, ovviamente, tutti esilaranti. Il secondo film di Verdone ricalca lo schema del primo con tre episodi che si intrecciano tra loro e un finale che per tutti è amarissimo. Qui però i personaggi hanno uno spessore e un carattere più delineato e anche le storie sono meglio definite, segno che il regista romano ha acquisito una maggiore padronanza soprattutto nello scrivere la sceneggiatura con i fidati De Bernardi e Benvenuti.

Modo 30/11/20 16:36 - 949 commenti

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Verdone replica la formula delle storie parallele di Un sacco bello: tre caricature tra il malinconico e il grottesco di cui una mitica che rimarrà indelebile nel tempo. Si tratta di Furio, un opprimente padre di famiglia che con la sua pignoleria porterà all'esaurimento la povera moglie Magda. Gli altri due personaggi sono un ragazzo sempliciotto alle prese con la nonna e infine un rozzo emigrato. Morricone compone anche questa seconda buona prova del regista romano.

Azione70 3/04/21 23:51 - 167 commenti

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Piccolo capolavoro che racconta vizi e virtù dell’Italia attraverso tre storie di elettori in viaggio verso il seggio. Verdone si divide in tre (tecnica già utilizzata in Un sacco bello): lo psicotico, l’emigrato, il nipote alle prese con una bizzosa nonna (la Sora Lella). A supportarlo tanti bravi caratteristi (Brega, Infanti, Vucotic). Tra risate e tante amare verità il film scorre bene, come i chilometri percorsi in compagnia dei protagonisti. Molte battute sono diventate nazional-popolari, a conferma di trama e dialoghi perfetti, come la musica di Morricone.
MEMORABILE: "Ametrano, rifatte la foto che sei peggiorato" (doganiere all’emigrato); "Non ce la faccio più" (moglie di Furio, lo psicotico).

Androv 17/11/21 11:13 - 195 commenti

I gusti di Androv

Uno dei film più riusciti del primo Verdone, prima della consacrazione con Borotalco e Compagni di scuola. Prova attoriale straordinaria di Verdone, cast di supporto eccellente fra cui spicca una Elena Fabrizi nel ruolo della vita. Letteralmente perfetto dall'inizio alla fine, senza i momenti di stanca di Un sacco bello. Il film con personaggi migliore di Verdone in assoluto. L'unico momento di leggera flessione è la parte in albergo con Milena Vukotic, come sempre di bravura immensa. Un film da vedere e rivedere senza sosta.
MEMORABILE: I battibecchi fra Mimmo e la nonna; Le battute micidiali; Il finale amaro; L'odissea di Ametrano; La telefonata di Furio all'ACI.

Katullo 27/12/21 20:16 - 329 commenti

I gusti di Katullo

Direttamente dagli eloquenti esordi televisivi, Verdone dopo il prodromico "Un sacco bello" riesce a superarsi con un road election-day entrato di diritto negli annali della miglior commedia italiana. Tre-storie-tre intervallate le une con le altre, in cui è davvero difficile stabilire preferenze. L'ossessivo Furio ( "...pronto ACI?") e la compianta Sanpiter, Mimmo e la strepitosa nonna Teresa, Pasquale e la sua discesa traditrice in patria, geniale l'idea del suo sfogo finale. E poi la Vukotic sexy, con i russi ("c'hai il colesterolo!"), Zarfati che chiama Magda in albergo... Unico.
MEMORABILE: "Binario" di Claudio Villa; L'operaio strabico al cimitero; Cambio della gomma in autostrada; I diversi "pesi" della mano di Brega ("er Principe").

Noodles 4/07/23 15:49 - 2227 commenti

I gusti di Noodles

Il miglior film di sempre di Carlo Verdone è arrivato forse troppo presto, nella sua filmografia. Tutti gli altri, per quanto alcuni ottimi, non hanno mai raggiunto il livello di questo. Tre episodi perfettamente agganciati, con il leitmotiv delle tanto care (almeno all'epoca) elezioni, con tre personaggi tra i più interessanti mai proposti quando si parla di parodie dell'italiano medio. Per certi aspetti, meglio di Alberto Sordi. Completa il tutto un cast perfetto, per bravura e scelta dei volti. Magda è tutt'ora una delle icone del cinema italiano. Ottima OST, come tutto il film.

Aco 12/08/23 11:19 - 215 commenti

I gusti di Aco

Uno dei migliori film di Verdone, nel quale il protagonista riesce ad interpretare ben tre distinti personaggi, ciascuno con una sua personalità e storia familiare. Tre figure a tutto tondo che rappresentano tre aree diverse del paese del paese, ceti sociali e visioni della vita. Film agrodolce e con messaggio quasi nascosto rivolto dagli italiani da parte di un italiano emigrato per forza di cose. Quando ci decideremo a diventare adulti?

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CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Musiche Alex75 • 4/10/17 17:24
    Call center Davinotti - 709 interventi
    La canzone che Pasquale ascolta in automobile prima che venga orbato del suo radioregistratore a cassette è Binario, scritta e interpretata da Claudio Villa nel 1959.

    https://www.youtube.com/watch?v=s-a_mwRl7YU
  • Discussione Ruber • 5/02/18 23:45
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    In memoria di Irina Sanpiter rete4 ha cambiato il palinsesto e trasmetterà il film.
  • Discussione 124c • 6/02/18 01:06
    Gestione sicurezza - 5190 interventi
    Una prece.
  • Discussione B. Legnani • 9/10/18 13:33
    Pianificazione e progetti - 14961 interventi
    Mi accorgo ora che la moglie tedesca di Pasquale Ametrano è la Wiener, protagonista de La prigioniera, di Clouzot!
  • Curiosità Lucius • 8/07/19 00:25
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo Lucius, il flano originale del film:

  • Discussione Zender • 16/05/20 08:24
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Non mettiamo informazioni riguardanti gli abitanti delle case di cui diamo indirizzi precisi.
    Ultima modifica: 16/05/20 08:24 da Zender
  • Curiosità Siska80 • 13/09/20 12:44
    Comunicazione esterna - 672 interventi
    Carlo Verdone ha raccontato in un'intervista che il produttore del film, Sergio Leone, odiava il personaggio di Furio, le cui scene furono alla fine tenute solo perché Alberto Sordi e Monica Vitti, invitati a una preview privata della pellicola, lo trovarono divertente.

    Fonte: Imdb
  • Curiosità Lucius • 13/10/21 19:45
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un nuovo flano d'epoca del film:

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images58/biancorosso.jpg[/img]
  • Discussione Lorenzo70 • 3/06/22 21:08
    Disoccupato - 5 interventi
    Cangaceiro ebbe a dire:
    Come saprete poi le parti intime che si vedono attraverso la boccia dei pesci rossi non appartengono a Milena Vukotic. In Verdone racconta Leone Carlo spiegò che Leone decise di risparmiare alla Vukotic quella scena reclutando in fretta e furia alcune vere prostitute.
    Mi sono sempre chiesto se fosse vero questo aneddoto, anche se raccontato dai diretti interessati.
    Poco dopo il "primo piano" la Vukotic la mostra tranquillamente in campo più lungo e a occhio sembrano ehm, combaciare.
    Storia un po' "pettinata" per fan e lettori, per restare nei termini del commento quotato?

  • Curiosità Xtron • 11/06/23 19:12
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Guardando il film non sono riuscito a capire se uno dei personaggi interpretati da Verdone si chiamasse Zòccano o Zòccaro.
    Sul profilo Facebook dello stesso Carlo Verdone lui risponde ad una persona che aveva avuto il mio stesso dubbio:

    "Zoccano. Come il cognome di un mio compagno di scuola secchione"

    Riguardo a questo film c'è una risposta ad un'altra curiosità:
    Domanda: In " Bianco Rosso e Verdone", nella scena del cimitero con la Sora Lella un'inquadratura si ferma per alcuni secondi sulla lapide di una giovane ragazza, Cinzia Barucci, morta a 20 anni nel 1979. E' un caso, oppure era conosciuta da qualcuno della troupe, e mostrare il suo nome è stato un modo per ricordarla o un messaggio di affetto verso la sua famiglia?
    Risposta: Io ricordo che tutti i nomi furono inventati da me in quanto non si possono, per rispetto, inquadrare i cognomi di persone tumulate. Nessun cimitero darebbe l'autorizzazione
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    Fonte: Pagina facebook ufficiale di Carlo Verdone