(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Non è ai livelli del primo capitolo (uno dei pochi polizieschi che abbia saputo dire qualcosa di nuovo pur ricalcando ampiamente i cliché del cinema d'azione americano), ma questo seguito può ancora giovarsi della magistrale interpretazione di Mel Gibson e Danny Glover, effettivamente una delle coppie più azzeccate della Hollywood “minore”. Per l'occasione i due sono anche affiancati dal simpatico Joe Pesci, che contribuisce non poco all'effervescenza dei dialoghi. A questo proposito va detto che tutto il primo tempo, meno dominato dalla sparatoria ad ogni costo...Leggi tutto rispetto allo scontato finale, è un continuo botta e risposta memorabile, che si conclude degnamente con la bomba nel gabinetto di Murtagh. Ed è tutto qui il vero spirito di ARMA LETALE, tra le pieghe di due caratteri antitetici ma che tra loro si completano. Ed è ancora nel primo tempo che vediamo le scene d'azione più appassionanti (da ricordare Mel Gibson appeso al radiatore di un camion in corsa). Dalla comparsa di Patsy Kensit in poi, invece, Donner spinge sul pedale dello spettacolo da baraccone perdendo totalmente in credibilità generando un monte di esagerazioni e incongruenze: Gibson che spunta alle spalle di un killer dopo esser stato accerchiato sotto il camper, una casa che crolla bruciando tutti tranne Glover e Pesci, un'auto che sfonda la porta d'acciaio di un container senza poter prendere la rincorsa... Il finale sulla nave, come se il resto non bastasse, è una pedissequa imitazione del peggior Rambo senza un briciolo di ironia e rovina quanto di bello il film sembrava promettere in principio.
Il secondo episodio della celeberrima serie prosegue sulla falsariga del primo ma alleggerisce i toni puntando più alla action comedy che al poliziesco tradizionale come si era fatto (ottimamente) nel primo capitolo. Non sempre questo è un male, anzi l'introduzione di un caratterista esplicitamente comico come Joe Pesci aggiunge linfa brillante alla serie; il problema è che tutto ciò tende inevitabilmente a snaturare il film facendolo assomigliare a decine di altri prodotti del genere laddove il primo film aveva un che di innovativo.
Discreto seguito che vive sopratutto sui battibecchi della coppia sempre più affiatata Gisbon/Glover. Per il resto, l'originalità è del tutto assente e tutto si fa largamente prevedibile. Ma Donner ha buona mano e dirige ottimamente un folto gruppo d'attori. A parte i due protagonisti, ottimi Pesci e il cattivo Joss Ackland. Splendida la Kensit. Memorabile la scena del water.
Più o meno sulla stessa qualità del primo film, forse un gradino un po' più in basso. L'ottima coppia di attori Gibson-Glover si impegna più che sufficientemente, anche se la serie comincia a smussare i lati più cupi (bella però l'esplosione del trampolino). Curati gli effetti speciali.
Mi è piaciuto più questo sequel del film precedente. Gibson semplicemente perfetto nel ruolo del poliziotto folle ma "di valore", ottimo il resto del cast. Trama un po' blanda compensata da una forte dose d'azione. Unico difetto: la bella ma incapace Patsy Kensit.
MEMORABILE: I numerosi usi della plastica, gli attentati, il primo inseguimento, il volo del WC.
L'action vira verso toni più da commedia, per la presenza di un comprimario di lusso come Joe Pesci che monopolizza con la sua inarrestabile parlantina tutte le scene in cui appare ed alcune scene che vedono Glover protagonista (la prima esibizione della figlia in TV, una lunga seduta sul WC), mentre del lato violento si occupano il sempre scatenato Gibson ed i cattivi di turno - fetenti si, ma senza particolare fascino (manca un tipino come il Busey del primo capitolo). Patsy Kensit caruccia, ma inconsistente.
Ottimo sequel: gli attori si divertono tutti e questo può solo giovare ad un action comedy. Pesci è irresistibile, le scene d'azione non si contano e sono tutte girate benissimo, la coppia Gibson-Glover è collaudata e non sbaglia un colpo. I cattivi sono loschi diplomatici sudafricani e questo dà spunto a divertenti gag che criticano l'apartheid. Ottime le musiche di Michael Kamen. La logica lascia il posto all'azione in molte sequenze, ma il film è godibilissimo.
Leggermente inferiore al primo capitolo è comunque un seguito di buon livello, realizzato egregiamente dal punto di vista tecnico (Donner è professionale e capace), in cui si raggiungono livelli di cazzeggio e di inverosimiglianza senza pari che divertono però ampiamente lo spettatore. Fracassone, molto violento, delirante ma estremamente godibile. Ideale per mandare il cervello in vacanza e farsi quattro risate senza tanti se e ma.
Lo schema del primo episodio funzionava bene, quindi si è continuato sulla stessa linea. Cambiamento fondamentale l'inserimento di Pesci, che porta la coppia a diventare un terzetto ed a spingere maggiormente sull'umorismo. Mantenere lo stesso regista dà una continuità apprezzabile allo stile, ma la sceneggiatura è profondamente diversa: si punta più in basso e si appiattiscono i personaggi. Rimane godibilissimo, ma qualcosa si è perso. Peccato.
MEMORABILE: La bomba sotto il WC; l'apparizione di Glover al consolato sudafricano.
Le avventure di Riggs e Murtaugh continuano in questo secondo episodio in cui il tono comincia a virare verso l'action comedy, ma in cui il divertimento è assicurato grazie al fantastico ritmo impresso all'azione. Sempre bravi i protagonisti. Menzione speciale per la new entry Joe Pesci.
MEMORABILE: Riggs e Murtaugh che inseguono i cattivi con la "giardinetta" della moglie di Murtaugh. Murtaugh: "Riggs, non me la graffiare eh!"
Buon seguito del primo capitolo sempre diretto dal buon Donner con la formidabile coppia Gibson-Gloover ancora molto affiatata. La trama è avvincente, le situazioni ricche di suspance e il bravissimo Pesci riesce a rendere il tutto ancor più frizzante e divertente. Insomma, un degno seguito imperdibile per gli appassionati.
MEMORABILE: Uno degli sgherri del diplomatico: "Sto guardando se ho anche io il telo di plastica sotto ai piedi".
Squadra che vince non si cambia. E così, oltre a confermare la riuscitissima coppia Gibson-Glover, la produzione conferma lo staff al completo. Da Donner a Shane Black, da Goldblatt (fotografia) a Baird (montaggio). Addirittura confermati Clapton e Michael Kamen per la colonna sonora. E se il sequel perde un po' in azione guadagna Joe Pesci alla causa, innalzando il livello dell'umorismo. Insomma, un buon prodotto da cassetta che, anche se non raggiunge i livelli del primo, alla fine non sarà certo il peggiore della quadrilogia.
Riggs e Murtaugh stavolta se la devono vedere con dei trafficanti di droga capeggiati da un diplomatico sudafricano che sfrutta la sua immunità. In questo secondo capitolo si spinge ancora di più l'acceleratore dell'ironia, anche con l'introduzione del logorroico Pesci; comunque le scene d'azione sono sempre toste e ben realizzate. Il film lancia anche un chiaro messaggio contro l'apartheid. Buon poliziesco.
Raro esempio di "n.2" superiore al "n.1": merito di una sceneggiatura più brillante che aggiunge più commedia all'azione (senza peraltro andare a scapito di quest'ultima); merito del potenziale, ancora altissimo, della già rodata coppia protagonista ma anche dell'entrata in scena di Leo (Joe Pesci) che diventerà un personaggio fisso nella saga. Apprezzabile il risvolto anti-Apartheid della trama.
Uno dei primi action che abbia visto e per questo un film a cui sono particolarmente affezionato. La confezione è ottima: dialoghi divertenti e serrati, belle sparatorie e un'ottima cura dei personaggi. La coppia Gibson/Glover funziona benissimo, ma ancora meglio funziona quando i due sono affiancati dal logorroico Pesci. Bella la colonna sonora.
Eccetto sprazzi durante i quali esce spontanea l'esclamazione "sì, vabbé", le leggi della fisica e l'obbligo a non usare troppo la ragione, si può dire che è un buon film, meglio del primo, con più azione e sorrisi e un ritmo quasi sempre alto. Fondamentali l'attacco all'apartheid e un Joe Pesci superlativo. Buon film.
MEMORABILE: La figlia di Roger protagonista in una pubblicità di preservativi.
Inevitabile sequel del film del 1987, con lo stesso cast, lo stesso sceneggiatore, lo stesso regista e la new entry Joe Pesci, in un ruolo che ricorda quello di Huggy Bear del telefilm Starsky & Hutch. Alla violenza e all'azione si aggiunge la commedia (vedi l'attentato a Glover, che si ritrova una bomba in bagno). Il film è invecchiato un po', si parla di africani razzisti e di apartheid, argomenti scottanti nell'89, ma diverte sempre. Mel Gibson si riconferma folle e imprevedibile, ma la bella cantante Patsy Kensit qui è solo decorativa.
Il secondo capitolo della serie ha lo stesso impianto del primo film: Gibson e Glover sono riconfermati nel ruolo dei due poliziotti dai modi diversi, ma con una intesa inconscia che si mostra a più riprese. Meno scene d'azione rispetto al primo capitolo, con l'introduzione di un ottimo attore come Joe Pesci che spesso sposta la trama verso la commedia. Niente male, ma inferiore al numero uno.
Sicuramente il migliore dei quattro. In questo episodio si punta più sull'azione e sull'ironia che sul poliziesco e anche Riggs appare meno folle che nel primo. Il film è molto divertente (basti pensare alla scena della bomba in bagno o all'albero di preservativi). Sicuramente tra i migliori action movie degli anni 80.
Secondo capitolo della fortunata serie action firmata Richard Donner, nel quale la scatenata coppia di poliziotti è alle prese con un testimone logorroico e invadente. L'inserimento del grande Joe Pesci dona al film una verve comica e spensierata in un contesto che rimane comunque poliziesco e adrenalinico. La trama non è poi tanto dissimile dal primo capitolo, ma l'abilità degli sceneggiatori sta nel saper cambiare aggiungendo nuovi spunti per evitare noia e prevedibilità. Da capogiro la Kensit.
MEMORABILE: Riggs (Gibson) si sloga la spalla per liberarsi dalla camicia di forza.
Sono dell'idea che questo sequel superi l'originale; non tanto per una trama migliore o per scene d'azione più efficaci o per l'introduzione del personaggio interpretato da Joe Pesci, che ha comunque un peso notevole nell'arricchire i "due moschettieri" che quasi diventano tre. La superiorità sta nel conoscere già i personaggi e nell'averli in un qualche modo accettati (specie Gibson) alla conclusione del primo film. Se Gibson era stato ampiamente sopra le righe in precedenza, qui è molto più accettabile e il film ne guadagna.
MEMORABILE: Joe Pesci che spiega come ripulire denaro sporco.
A grandi linee è un buon film d’azione, tenuto in piedi dall’empatia suscitata dalla coppia di poliziotti protagonisti. Tutto il resto rientra nell’atteso e intrattiene quel tanto che basta per non sentire lo stomaco vuoto a fine visione. Si parla di Apartheid, ma soltanto a livello nominale e senza alcuna pretesa politica. È solo il pretesto per mettere sul piatto un antagonista non proprio memorabile e situazioni da cui nascono sparatorie e scene d’azione. Incidono poco sia Kensit che Pesci, anche se siamo sulla sufficienza.
Squadra che vince non si cambia! Questo elementare adagio ha caratterizzato la genesi del secondo capitolo della saga, che si avvale delle new entry di Pesci, bravissimo come sempre ma che sconta una eccessiva caratterizzazione del suo personaggio e della Kensit, che dona la giusta dose di "umanità" a Gibson. Stavolta Donner spinge di più sul pedale dell'ironia dando spazio a Glover, che vince il duello personale con il grande Mel. Ma i fans dell'action non resteranno delusi, poiché quando è il momento di giocare, si gioca davvero duro.
MEMORABILE: La mimica facciale di Gibson; La pistola sparachiodi; La visione collettiva dello spot a casa di Glover.
Passano due anni ed eccoci di nuovo ad ammirare le incursioni action di una delle coppie di poliziotti meglio assortite che il cinema ricordi. Si parte con un inseguimento in giardinetta sino ad arrivare a un altrettanto delirante finale; in mezzo tanto umorismo e inevitabilmente qualche momento molto triste. Formula vincente non si cambia e questo, a ragione, sembra essere stato il ragionamento di Richard Donner.
Quando in mezzo a un action c'è la firma di Shane Black si può star tranquilli di avere per le mani una bomba. La sua scrittura porta il secondo capitolo delle avventure di Riggs e Murtaugh al livello del primo film. Battute al fulmicotone (specialmente i commenti durante gli scontri con i cattivi di turno), azione sempre adrenalinica e ritmata, il tutto portato poi su schermo dal sempre eccellente Donner e da un cast in stato di grazia in cui svetta il simpaticissimo Leo di Joe Pesci.
MEMORABILE: Lo spot della figlia di Roger; L'incipit con l'inseguimento in auto.
Donner cede definitivamente alle lusinghe hollywoodiane e rispetto all'atmosfera da poliziesco del prototipo confeziona un lavoro che punta maggiormente sulla battuta ironica sparata tra una scena action spettacolare e l'altra, a seguire altre saghe made in Usa del periodo; brillante l'idea dei criminali razzisti sudafricani (al posto dei soliti russi, per dire), riuscite alcune scene di tensione, alto il ritmo ma si scade spesso e volentieri nell'esagerazione tipica di certi lavori d'azione dell'epoca. Sempre simpatico Pesci, affiatata la coppia Gibson/Glover, graziosa la Kensit.
MEMORABILE: L'attacco al trailer di Gibson; La casa sradicata; La bomba nel water.
Di primo acchito può sembrare più sbilanciato verso la commedia rispetto al capostipite (e l'innesto di un logorroico Joe Pesci pare andare in questa direzione), ma quando si esce dalle gag il clima è piuttosto cupo, con un fatturato elevatissimo di cadaveri (su entrambi gli schieramenti). Anche di azione ne abbiamo molta di più, con le inevitabili esagerazioni ma un ritmo a tratti adrenalinico. Curioso che i criminali vengano dal Sudafrica, ma la denuncia dell'Apartheid rimane blandamente in superficie. Joss Ackland cattivo odioso, Patsy Kensit tanto bella quanto inconsistente.
Il migliore dell'intera saga. Qui si va su lidi estremamente nitidi, caldi ed esplosivi, con dei cattivi tanto credibili quanto memorabili. Anche la storia risulta molto matura, con momenti salienti da pura tensione che non faranno a meno di regalare sequenze d'azione godibilissime. Gli altri seguiti saranno discreti, ma ben lontani dalla semi-perfezione intrattenitiva di quest'ultimo.
Secondo capitolo della saga della coppia di poliziotti Riggs/Murtaugh. Effervescente, divertente. Non è solo un action movie. Oltre alla coppia protagonista (ben assortita) c'è l'entrata in scena di Joe Pesci (che interpreta un testimone di un processo per traffico di droga), che è tutt'altro che "ingombrante". Regia di Richard Donner più che efficace. Discreta la colonna sonora.
Forse non all'altezza del primo, anche per una leggera attenuazione delle sfumature più violente, ma il numero due ne ripropone la compatta lega di humour e adrenalina, flirtando con l'over-the-top senza mai scadere nella farsa (impresa lodevole, specie quando decidi di costruire una sequenza di suspense da dieci minuti attorno a un wc). Se di Patsy Kensit come love-interest si poteva fare a meno, Joe Pesci nel ruolo di irritante palla al piede ha un'energia tale da mettere in ombra persino i due protagonisti. Ottimi gli inseguimenti e notevolissimo il terzo atto vendicativo. Valido!
MEMORABILE: Lo spot dei preservativi; Mai fidarsi del boss con un telo di plastica sul pavimento dell'ufficio; La sparatoria dall'elicottero; Il finale al porto.
Segna l'inizio dello scivolamento verso terreni coltivati più a commedia che ad azione. Emblematico in tal senso il personaggio dello scoppiettante Pesci, che fa sì ridere ma toglie immediatezza ai momenti a più alta tensione. Si nota anche una deriva sentimentale pressoché inutile, incarnata dalla Kensit, qui davvero poco convincente. Il film si lascia comunque guardare perché il duo Glover/Gibson è sempre più affiatato e perché la storia, nella sua inverosimiglianza, funziona. Onesto ma in calando.
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Il protagonista interpretato da Mel Gibson inizialmente, alla fine del, film doveva morire, ma i produttori lo fecero soppravvivere in modo da poter fare nuovi film.