Note: La prima fu il 15 ottobre 1981 a Detroit, ma in Italia il film uscì solo nel 1984: a Giugno (Mystfest e Fantafestival) e poi ad agosto (in tutti i cinema). Seguito da "La casa 2" e da "L'armata delle tenebre".
Il film che ha lanciato il talento di Sam Raimi, autore qui di uno degli horror più splatter e deliranti della storia. Praticamente privo di soggetto (cinque amici affittano una stamberga nel bosco per un weekend e risvegliano un demone invisibile che si impossesserà di loro), sceneggiato con dialoghi risibili e ridotti all'osso, recitato senza brillare da un gruppo di amici di Raimi (un esordio che come mezzi e intenzioni ricorda molto LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI di Romero), EVIL DEAD è soprattutto un grande sfoggio di tecnica (spettacolare l'uso della steadicam che corre tra i boschi) e un terreno di prova per le trovate geniali...Leggi tutto di Raimi: la cinepresa che vola dappertutto, soggettive dall'interno di una botola, sangue che scorre a litri fino a far esplodere una lampadina (!)... Non c'è limite alla fantasia del regista, che non dovendo rispettare alcuna logica (siamo in campo horror puro) si diverte a inventare zombi volanti, matite perforanti, arti indipendenti un finale nel quale, pur utilizzando la primitiva tecnica della stop-motion, fa esplodere tutto in uno spettacolare trionfo granguignolesco, esagerando con liquidi d'ogni sorta e colore. Una struttura elementare, una vacuità rara ma anche un divertimento misto a terrore che ha fatto epoca, unito a un ritmo “indiavolato” e a una capacità registica fuori dal comune. Uno spasso insomma; che però, se visto nelle condizioni adatte, può davvero far gridare dalla paura. Perché nel film non c'è niente da ridere e il make-up artigianale ma di ottima fattura ha il suo effetto ancor oggi. Da notare i ripetuti omaggio al classico del muto francese LA CADUTA DELLA CASA USHER, a partire dal pendolo.
E’ un film che se visto con la giusta atmosfera può fare paura, quasi angosciare. E’ un’inesorabile escalation di orrore e violenza. Mi hanno colpito alcuni particolari (gli occhi bianchi senza vita dei posseduti), o scene apparentemente più leggere (la ragazza che di schiena indovina le carte poco prima di trasformarsi). Nota di merito per il sottoscala buio e polveroso dove viene ritrovato il libro dei morti, perfetto per far saltare sulla sedia lo spettatore. Sembra che la notte non passi mai. Qua e là quasi caricaturale (il make up spinto all'eccesso), ma assolutamente da vedere.
Lo vidi da piccolo, e ne rimasi entusiasta. Lo rividi anni fa e mi piacque un po' meno. L'ho rivisto da poco: di una noia mortale!
Sì, ormai lo conosco a memoria e devo dire che forse questo filmetto (considerato capolavoro anche dalla critica più "seria") è stato davvero sopravvalutato. Incongruenze di sceneggiatura (dovute al girato durato anni), approssimazione nella recitazione (gli attori sono quattro amici del regista!), effetti speciali "fatti in casa".
C'è il gusto per le riprese originali, ma è davvero poca cosa.
Raimi, con pochi mezzi ma idee forti e talento da vendere, accende la sua stella nel firmamento con questo cult. Il film in sè non è gran cosa, con un piede nell'orrore più serioso e uno nel ridicolo più ostentato. E' forse questa la miscela difficile che fa vincere la scommessa di un film che si appoggia sì sul Necronomicon di Lovecraftiana memoria, ma poi sviluppa una trama elementare ed è tutto un pretesto per giustificare virtusosimi di camera e splatter a piene mani. Non male!
È possibile che un film diventi un successo mondiale anche se tutti gli interpreti recitano da cani (e cani pure particolarmente inetti nel fare gli attori)? Chi pensava di no viene smentito dal successo di questo film, nel quale la logica è la grande assente, che gioca tutte le sue carti sul talentuoso movimento della mdp (e sulla semi-verginità cinematografica degli spettatori più giovani che, appunto, erano il pubblico di riferimento). Tolto questo, quasi nulla c'è. Incredibile.
Film tanto rozzo quanto divertente. Senza dubbio sopravvalutato, ma non privo di punti di forza. La trama è semplicissima (e ciò a volte porta alla noia), la povertà di mezzi lo fa apparire parecchio datato (il film dimostra almeno 10 anni in più) e gli attori non aiutano. Però i movimenti di macchina sono intelligenti, alcune scelte registiche molto interessanti, il crescendo di splatter ottimamente costruito (nonostante gli effetti un po' caserecci) e pure la sua aura datata risulta funzionale. Per gli appassionati un vero spasso.
Film sicuramente sopravvalutato da una parte di pubblico ma che rivelò il grande talento registico di Sam Raimi, il quale con poche lire, un'idea scarna e un gruppetto di amici (che chiamare attori è un po' esagerato) riuscì ad incantare con inquadrature ardite (notevole l'uso della stedy-cam). Con questo film (e i suoi seguiti) Raimi creò grosse aspettative quasi del tutto disattese. Da vedere.
Film horror dalla trama esilissima, se non quasi del tutto inesistente, che ebbe a suo tempo un successo planetario dando così vita ad una serie di cloni praticamente infinita, nessuno dei quali però è riuscito a bissare, dal punto di vista commerciale, gli esiti del modello. Da un punto di vista narrativo piuttosto insulso, gli attori sono non poco scarsi, gli effetti speciali molto splatterosi ma anche molto artigianali. Tuttavia il divertimento è assicurato. In più c'è la tecnica sopraffina di Raimi che mostra di essere un regista non comune.
Eccezionale esordio di Raimi. Rozzo, dalla struttura elementare, tuttavia dotato di alcune riprese sopraffine che già lasciavano intravedere la fantasia del regista (vedere per credere). Il film è ricco di colpi di scena e di trovate ad effetto e riesce a sopperire alla mancanza di budget con effetti splatter caserecci ma di grande impatto, un ritmo incessante ed un'atmosfera notevole. Ripugnante e terrorizzante, il film offre molte sequenze da brivido e quella casa nel bosco non la si scorda più. Imprescindibile classico del "vero" horror!
MEMORABILE: Troppe da citare, ma di sicuro la matita conficcata nel piede e la ragazza indemoniata che si stacca una mano a morsi non si scordano più!
Un film divertente e dalla regia veramente curata, con tutti quei movimenti di camera e alcuni momenti dal montaggio esaltante. Non mancano le pecche, il film stenta a decollare per demerito di una sceneggiatura troppo abbozzata e gli attori son quel che sono, ma i momenti più splatter sono davvero impagabili: la cantina invasa dal sangue (sebbene non se ne capisca bene il perché) è ripresa con una maestria incredibile, con quel montaggio veloce e le inquadrature storte...
Sam Raimi pesca subito il jolly e questo piccolo film a basso budget gli garantisce subito grandissima popolarità. Tecnicamente girato con astuzia, "La casa" propone situazioni assolutamente classiche dell’horror ma lo fa con uno slancio splatter davvero dirompente, per l’epoca. I corpi straziati che si dimenano quasi come cartoon, il sangue marcio che scorre a fiumi, la macchina da presa che spia i protagonisti: tutti elementi che miscelati creano un film esplosivo partendo da una trama quasi inesistente. Quando la forma sostituisce il contenuto!
Decisamente sopravvalutato, venne girato con quattro soldi (tanto che sembra datato anni '70) e quattro amici del regista in una locazione d'interesse discutibile. Il problema è che effettivamente questa pellicola è diventata un caso eclatante del cinema horror, un classico del genere. La storia è fin troppo banale, la capacità degli attori relegata al minimo indispensabile... eppure qualcosa alla fine riesce comunque a colpire, quella sensazione che il tempo trascorso non sia del tutto buttato. Merita comunque una visione.
MEMORABILE: la prima ragazza indemoniata che si affaccia dalla botola e la sbatte.
Visivamente spettacolare e palesemente esagerato. Raimi è dotassimo e al suo esordio vuole a tutti i costi dimostrarlo, si esibisce quindi in ogni virtuosismo possibile. Un film necessiterebbe però anche di un minimo di trama e in questo caso il regista fatica a ricordarselo. Da vedere comunque, senz’altro, ma i cult a mio modesto parere sono un’altra cosa.
Sam Raimi sembra aver preso molto dallo spaghetti horror e con questo film in parte lo dimostra. Se ci si aspetta di vedere un film esclusivamente horror si sbaglia. Un film che ha dei tempi perfetti. Si alternano scene horror-splatter con scene horror-ironiche facendoci apprezzare il film per intero. Poi Bruce Campbell è un grande e accetta in silenzio ogni tortura che il buon regista gli impone.
MEMORABILE: La faccia da pivello di Campbell all'inizio del film, prima di tutto quello che lo aspetta nel proseguio.
Esordio cinematografico di Sam Raimi che, senza saperlo, firma qui il suo capolavoro e che, a mio avviso, non è stato più capace di replicare. L'idea della casa indemoniata non era certo originale, ma i mostri capaci di una ferocia inaudita e certe scene splatter raccapriccianti, riescono a far fare qualche salto sulla sedia, specie al pubblico di quell'epoca non ancora avvezzo al genere. Alcune atmosfere azzeccattisime e scelte registiche rendono la pellicola davvero impressionante anche se indubbiamente invecchiata. Cult movie.
Se non fosse per l'ottima regia di Raimi, questo film si andrebbe a piazzare fra gli innumerevoli horrorucci anni 80 senz'arte né parte. Le inquadrature fra i boschi sono sublimi e certe intuizioni (matita nella caviglia) sono davvero geniali. Ma gli attori, alcuni pur impegnandosi, non riescono ad essere incisivi e le scenografie, seppur azzeccate, sono troppo povere rendendo palese la natura low budget del film. Per carità, non è un brutto film, ha una certa fama ed effetti speciali degni, ma non è un capolavoro. Sopravvalutato. Voto: ***.
MEMORABILE: La ragazza (ormai posseduta) che viene presa a sberle mentre delira.
Lo reputo, parere personale, uno dei migliori film dell'orrore del 80. Ebbe 2 sequel e ben cinque apocrifi che tentarono di sfruttarne il titolo a fini commerciali. Ottima la regia di Raimi, grande Campbell (che non si ripeterà a questi livelli eccetto che nel sequel) e ottimo film che nonostante sia monolocazione (la casa, il bosco e basta!) e abbia effetti speciali orrendi (i demoni sembrano fatti di plastilina) riesce a intrigare e piacere ancora oggi.
Bell'esempio di "orrore puro" come se ne fanno pochi e che dovrebbe servire come punto di riferimento per rappresentare al meglio il genere. Gli effetti speciali, artigianali per quanto si voglia, trattandosi di un film di quasi 30 anni fa, sono fantastici. Il risultato è un film con uno dei più alti effetti paurosi in assoluto, realizzato con pochi mezzi e per questo ancor di più geniale. ***!
"Evil dead" ha rappresentato un punto di non ritorno nella filmografia horror. Giustamente celebrato, forse anche al di là dei suoi reali valori, ha avuto il grande merito di mostrare come si può fare grande cinema con assoluta povertà di mezzi, togliendo ogni alibi a produttori e registi che attribuiscono i loro fallimenti a questioni di budget. Il fascino principale del film sta in quell'atmosfera scanzonata e fumettosa dell'insieme, in cui però scintillano momenti di autentico terrore.
Per molti autentico cult movie, rivisto oggi La casa tradisce una certa ingenuità da esordiente (si tratta del primo film di Raimi) ma anche un notevole entusiasmo e una elevata voglia di fare cinema anche con mezzi di indubbia fattura artigianale ma di certo efficaci. Divertente, non fa troppa paura e tra le sue qualità ha quella di una buona prova corale del cast.
Al di là del titolo italiano farlocco, questo è un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati dell'horror gore grazie ai virtuosismi di macchina di Raimi, alla faccia da schiaffi del protagonista Campbell e a una vera sarabanda di effetti ed effettacci disgustosi all'ennesima potenza. Altro punto di forza è la vena grottesca quasi costantemente sopra le righe e l'atmosfera da b-movie fatto con pochi soldi che dà al film il tocco che ci voleva. Altro che computer grafica!
MEMORABILE: Tutte le sequenze girate in soggettiva con la steadycam.
Possessioni e splatter a catena in una casa isolata, con il Necronomicon evocatore di quelle forze oscure che prendono vita nei boschi, sapientemente riprese dal regista alla sua prima opera, che può essere paragonata alla Notte dei morti viventi di Romero: film fatti con pochi soldi e tanta voglia di fare che sono diventati dei capisaldi dell'horror. Questo Evil Dead ha uno stile di ripresa veloce e inquadrature da fumetto. Un evoluzione dall'Esorcista verso possessioni meno religiose e più affascinanti dal libro dei morti: il Necronomicon.
MEMORABILE: Grazie! Non so come avrei fatto se fossi rimasta li su quei carboni ardenti a bruciare la mia bella pelle... la mia bella pelle!
Ha fatto scuola, dando origine a numerosi sequel/cloni, nonostante la povertà di mezzi. A vederlo oggi perde molta della sua efficacia ma non va visto solo per motivi storici: nonostante l’esile trama e gli attori mediocri, se ne apprezzano l’atmosfera e l’inventiva. Con i virtuosismi registici di Raimi e con gli effetti speciali artigianali ma d’effetto ci si può divertire: diverse scene restano impresse.
MEMORABILE: Le soggettive nel bosco, il gioco delle carte, la matita.
Una notevole regia su una deplorevole sceneggiatura, ovvero il nulla ben guarnito da virtuosismi. Insomma, l'avventura dei 5 amici nel bosco che man mano vengono posseduti dai morti farebbe ridere i polli per incongruenze e insulsaggini, ma in realtà riesce a catturare attenzione (e tensione) grazie a una sperimentazione registica a 360 gradi con la quale Raimi dà fondo a tutta la sua fantasia nel mostrarci squartamenti e inondazioni di sangue. Più che horror lo definirei grand guignol, cioè una baracconata ma capace di divertire e stupire.
Come fare a non considerare un capolavoro questo film di Raimi. Con gli scarsi mezzi a sua disposizione e una trama semplicissima, riesce a tenere gli spettatori letteralmente incolati allo schermo per quasi un ora e mezza. Seguiranno molti seguiti e molte imitazioni, ma senza mai raggiungere il livello di questo. Dal ritrovamento del nastro registrato in poi sarà un continuo alternarsi di demoni e possessioni. Cult.
Un film delirante, dedito allo splatter puro, che non concede spazio a un qualsivoglia genere di sceneggiatura. La storia infatti è quella classica degli amici che vanno in vacanza in una casa e ricevono la "visita" di demoni, senza alcun ritocco. Al resto infatti ci pensa Raimi: soggettive molto belle, acrobazie spericolate con la macchina da presa, effettacci che talvolta sfiorano il ridicolo e soprattutto scene di possessioni demoniache che a lungo andare diventano fastidiose. È una pellicola che ha tanti pregi quanti difetti, ma che va vista.
MEMORABILE: La sequenza in stop-motion: tanto inverosimile da risultare bella.
Un film leggendario, che ha rivelato al mondo del cinema il talento di Sam Raimi. Girato con pochissimi soldi ma con tanto cuore, pieno di intuizioni e soluzioni visive strabilianti (le famose inquadrature rasoterra). Certo, il tutto è un po' approssimativo, gli effetti speciali piuttosto caserecci (ma efficaci) e la recitazione degli attori (amici del regista) lascia decisamente a desiderare, ma che grinta!
Complimenti a Raimi per l'innovazione (o meglio l'inventiva) nell'uso di una steadycam artigianale e per il buon uso fatto del basso budget di partenza. Ovviamente oggi il film accusa i colpi del tempo e la visione suscita a volte qualche risatina, ma riesce comunque a trasmettere un buon livello di tensione e di inquietudine allo spettatore. Sicuramente un ottimo punto di partenza per tutti gli amanti dell'horror.
Una casa (leggi baracca) sperduta nei boschi e cinque ragazzi ignari che si trasformeranno in zombie imparentati con creature da l'Esorcista, tranne uno che lotterà contro il male-demone risvegliato per mezzo del Libro dei morti. Il film a bassissimo budget è l'ennesima sequela di scene splatter che si arroventa nell'ultima mezz'ora con un tripudio di scene ed effetti speciali poveri ma di innegabile efficacia. Puro intrattenimento horror fine a sè stesso, dedicato agli amanti del genere.
Il cinema dell'orrore come terreno di sperimentazione: il talentuoso Raimi subordina il soggetto agli effetti cacciando in una casa cinque giovani per farli salire su un ottovolante splatter al servizio di virtuosismi tecnici a metà tra lo spavento e la parodia. Da uomini a demoni sumeri da frantumare in un delirio di sangue e frattaglie alla ricerca del terrore mostrato senza nascondere nulla, mentre vocine dall'oltretomba ridono e si alternano a suoni gutturali terrificanti. Una pietra miliare, nel genere; impossibile da sottovalutare.
MEMORABILE: "Vieni con noi"; "Noi ti avremo... noi ti avremo... non ci sfuggirai...".
Con debiti nei confronti di Friedkin (liquami, vomiti, beffe maligne) e stimolanti parallelismi fulciani (psuedobiblion, magnetofoni, botole per l’inferno, orrori viscerali), Raimi consacra il moderno filone delle case maledette azzerando la trama e restringendo lo spazio scenico in cui lascia agire le soggettive rabbiose di un’infervorata macchina da presa, lampi di visionarietà e stupefacenti effetti speciali splatter: alta tecnica per un puro divertissiment. Già presente, lo humour si estenderà nel secondo capitolo-remake sino a pervadere del tutto il sequel-parodia.
MEMORABILE: La soggettiva da dietro il pendolo; lo zombie che indovina le carte; nel bosco; lo zombie che fa il verso al ragazzo ripetendo le sue parole.
L'horror piu celebre degli anni '80. Splatter a go-go, tensione ai massimi livelli. Raimi fa sì che la macchina da presa compia acrobazie sbalorditive. Come spesso accade nel miglior cinema l'eccezione (basso costo di produzione) non conferma la regola (brutto film). Difficile da dimenticare, soprattutto se lo si è visto in tenera età!
La casa del titolo italiano, in linea col budget dell'operazione, è una catapecchia di legno sperduta nel bosco, non la magione a più piani millantata dalla locandina. Ed è su quella linea Raimi quando scrive il soggetto in meno di un rigo e ne occupa solo qualcuno in più per la sceneggiatura. Assolte tali noiose sinecure, il nostro si fionda alla regia con basico entusiasmo, lanciando in raid boschivi la sua mdp che ci cuce addosso l'insidia arrembante del male. Senso del macabro, inventiva, comics gore cromatico. Buffo e ansiogeno. Dannato!
MEMORABILE: Gli scialbi interni del rifugio e la sua violabilità mettono addosso disagio; La botola; L'invasata che si accoscia e Blaireggia "amabilmente"; Puré...!
Raimi (con pochi soldi e tanta passione) gioca col grottesco e l'estremo in una girandola infernale di posseduti, liquami di ogni colore, sfx amatoriali seppur efficacissimi, formule sumeriche, schioppettate devastanti, orrori femminei e una shakycam impazzita che corre tra alberi e boschi. Sfiora spesso l'humor macabro (che verrà amplificato a dismisura nel numero 2) e non si ferma un secondo sciorinando orrori e mutazioni di ogni sorta. Pura pornografia dell'orrore che diverte, esalta e non arretra di fronte a nulla. Aurea da cult meritatissima.
MEMORABILE: La formula in sumero; Il gioco delle carte indovinate; "Vieni con noi"; Ash e lo specchio d'acqua; Cheryl posseduta rinchiusa nella botola; Gli alberi stupratori.
Forse il più classico in assoluto tra gli horror a partire dagli anni '80; un film visto decine e decine di volte e uno dei miei preferiti anche tutt'oggi. Una serie innumerevole di trovate geniali, movimenti della mdp da far invidia e una fantasia scatenata di un giovane Raimi all'esordio. Effetti splatter spassosi ma allo stesso tempo rivoltanti e stomachevoli. Alcune sequenze sono di orrore puro e il chiaroscuro è gestito in maniera esemplare, così come i grandangolari della stamberga. Cast mediocre ma Campbell fantastico. Memorabile.
MEMORABILE: Il pendolo; Le piante "vive"; La steadycam veloce nel bosco; La botola.
Splatter di culto che ha imposto il talento di Sam Raimi: veloci movimenti della macchina da presa, eccessi di violenza, tensione, ironia e un ottimo gioco di atmosfere (soprattutto nelle sequenze nel bosco). Il ritmo è altissimo, non c'è mai un attimo di stanca o una pausa, tutto avviene in rapida successione senza dar tregua allo spettatore. Ottimo Bruce Campbell, insipido il resto del cast.
Sam Raimi è un genio. E qui lo dimostra perfettamente: un film indipendente, a basso budget, con attori praticamente alle prime armi e location improvvisate, diventa, grazie a una regia originale e innovativa, un cult senza tempo. In pratica questo film viene citato ovunque nel panorama del cinema horror-thriller (basti pensare alla scala che porta in cantina: un classico!) e ha portato importanti innovazioni in tutto il mondo cinematografico in generale (la staedicam usata anche da Kubrick). Un must per i cultori del genere e non solo!
Mi è impossibile parlarne male: l'ho visto per la prima volta da ragazzino coi miei cugini. Tre pivellini in cerca di emozioni forti. Rivedendolo dopo anni, pur valutandolo con una simpatia "affettiva", si deve riconoscere che qui è la chiave di lettura a mutare il nostro giudizio; non è un capolavoro se paragonato a altri film realizzati, diciamo, con mezzi standard. Poi però bisogna ricordarsi che è una produzione a basso costo, fatta da gente giovane (ma non priva di idee) e quindi bisogna fare i conplimenti per il risultato: ottimo! ***!
MEMORABILE: Le folli risate degli indemoniati; Le finezze della regia; Bruce Campbell, un mito!
Un po' di Agatha Christie, una bella dose di Lovecraft, una manciata di attori pressoché sconosciuti, un budget ridotto e molte idee: con questi ingredienti Raimi ha creato un horror memorabile. La tensione viene costruita sapientemente nella prima parte per poi sfociare in un'escalation di sangue e violenza, anche se la recitazione "indemoniata" e l'uso aggressivo della steadycam sono un presagio di quegli aspetti comici che si paleseranno nel seguito. Truculento e pieno di virtuosismi.
MEMORABILE: La matita conficcata nella caviglia; Le scene in soggettiva nel bosco.
Grande horror, realizzato con un budget ridottissimo, che è diventato un vero cult tra i fan del cinema del terrore. Atmosfera molto lovecraftiana con libro maledetto, maligne entità tra gli alberi del bosco e possessioni demoniache. Raimi inserisce parecchio splatter e si sbizzarrisce alla regia: montaggio veloce, inquadrature sbilenche, al contrario, soggettive con la shaky cam. Perfetto Bruce Campbell nei panni del protagonista Ash che si ritrova assediato dai demoni in compagnia del suo fedele fucile. Capolavoro!
MEMORABILE: Cheryl stuprata dagli alberi. Indimenticabile.
Girato in totale economia e per scommessa, La Casa mise in discussione il film dell'orrore classico e ne segnò fin da subito la storia. Lo spazio della piccola casetta di montagna diventa un teatro incredibile di mostruosità, talmente assurde che dopo aver provato paura si arriva anche a ridere, perché l’eccesso visivo, la follia generale e la mimica di Bruce Campbell riescono a colorire l’orrore con ironia. L'intelligenza di Raimi fu di riuscire a divertire, senza cadere per forza nel parodistico.
Trattasi di un esordio particolare per Raimi che attraverso il ritmo della prima ora, lo stile di ripresa ed effetti interessanti (la scena degli alberi, i giovani posseduti che si trasformano in maschere orripilanti e artistiche al tempo stesso, la sequenza finale) riesce a compensare una trama così così e attori anche loro alle prime armi (ma nel genere horror si vedrà di peggio). Particolare anche l'uso del sonoro, che il regista dosa con bravura e sano divertimento.
Il primo film di Sam Raimi è un horror allo stato puro, con una trama semplice e una location essenziale e rurale (una baita immersa nella foresta...). Al di fuori dei primi dieci minuti con l'arrivo dei ragazzi, la pellicola è un susseguirsi di scene splatter con sangue, corpi mozzati e trasformazione in mostri dei vari personaggi. Ad un certo punto si va in confusione: ci stiamo divertendo o stiamo morendo dalla paura? Ben girato, merita indubbiamente tre pallini.
Uno di quei casi in cui si agisce quasi a ritroso dall'Armata per apprezzarne appieno l'apporto al cinema horror. Certo ai nostri occhi i farlocchi demoni-zombi fanno meno paura di Bel-Satan, ma il giovane Sam dimostra di aver talento da vendere. I protagonisti sono talmente improbabili da amplificare il sottofondo ironico che culminerà appunto nel geniale terzo capitolo. Divertenti le scene splatter e piuttosto ben riuscite le frasi sussurrate. Ormai è una pietra miliare.
Enfat prodige del cinema horror, Sam Raimi esordisce con un film che fa a pezzi il genere. Girato con pochissimi mezzi in una stamberga sperduta tra i boschi, dove si scatena la vena folle e splatter del suo autore. Il protagonista Bruce Campbell a tratti sembra anticipare Jim Carrey. Si può odiare o amare senza vie di mezzo, ma rivela il talento del futuro regista di Spider man.
MEMORABILE: La soggettiva veloce nel bosco; La botola; Il pendolo.
Un horror puro, in sostanza senza trama, che tira in ballo antichi demoni per coinvolgere e massacrare il solito gruppo di teen-ager sprovveduti. Il tutto si risolve senza un minimo di ironia e con dialoghi in sostanza superflui (urla a go-go e non ti preoccupara andrà tutto bene...) in uno sfoggio di effetti speciali. Lo splatter è il vero protagonista (tra l'altro gli attori recitano malissimo), unitamente a un sapiente uso della mdp. Chi ama il genere potrà pure divertirsi. Auguri.
Raimi mostra le sue qualità e sforna un B-movie di una certa dignità. Anzitutto si apprezza la brevità dell'introduzione: giusto il necessario per descrivere il luogo e il tempo nel quale si svolge l'azione (da sottolineare l'unità dei tre, tipico delle grandi pellicole). Il trucco e i corpi, nonostante dozzinalmente realizzati, sono efficaci e i suoni giustamente scelti. Il grottesco (un po' trash) ha il suo effetto, diminuto solamente dai dialoghi poco curati e dagli attori poco abili. Ma è la regia singolare il vero protagonista del film.
MEMORABILE: Lo scambio di sguardi fra i due innamorati.
Opera immensa di Raimi, che con poco budget e attori al limite dell'amatoriale crea un autentico genere e scardina i dogmi dell'horror convenzionale. Sequenze veloci, inquadradature fugaci, sangue a go go, attimi di demenzialità per un'opera che si rivelerà poi essere un caposaldo per le pellicole future... Seguiranno un filone di sequel ufficali e aprocrifi di altalenante fattura.
Rivisto ancora una volta e questa volta mi è sembrato meglio di quella precedente (che risaliva a quattro anni fa). Non lo ricordavo bene, ma il film, nella sua evidente semplicità, può ancora fare moderatamente paura. Non solo per le performance dei mostri (tra l'altro a volte con scatti da primato), ma anche per quello che sta intorno a quella casa. Nel bosco oscuro, con gli azzeccati movimenti di macchina e poi tanto sangue e i liquami dei mostri... il tutto fatto così, spontaneamente! Nel suo genere è un capolavoro.
Nato da condizioni tecniche e produttive irripetibili, è il Casablanca (rossa, pardon…) della cinematografia horror, capace di elevare all'archetipo il materiale più infimo, senza un briciolo di psicologia. Non sbaglia di molto il titolo italiano spostando il focus dal soggetto all'oggetto: la baita sperduta tra i boschi è la scatola dei giochi da cui Raimi estrae il suo repertorio inesauribile di meraviglie e cimeli, spingendo l'iperbole dell'orrore più truce verso il parossismo. Terrificante, catartico, irriducibile, è un unicum nella produzione del regista e nella Evil Dead-saga.
C'è poco da dire, è uno di quei quattro o cinque film che hanno fatto la storia del cinema horror. Raimi scatena una folle sarabanda mettendoci di tutto: lo splatter viscerale, il reale terrore (indimenticabile la Sandweiss violentata dalle piante), Lovecraft (splendido e inarrivato il Necronomicon del film) e nel contempo l'inizio della demitizzazione del genere (che si compirà nei due successivi capitoli). Regia folgorante e geniale, effetti speciali incredibili (visti i mezzi a disposizione) e un Campbell che diverrà mito. Fondamentale.
Il modello per centinaia di horror a seguire. E una netta cesura con il genere del passato, alla faccia di Tourneur e compagnia. Qui è smarrita ogni atmosfera, qualsiasi misura; la paura per l'ignoto degli adulti diviene il divertissement che tutto mostra degli adolescenti, in un gioco dove la grossolanità rilancia continuamente se stessa con vertiginoso cattivo gusto. Alla lunga un po' stancante. Alcune trovate, tuttavia, sono azzeccate (i nastri, lo specchio d'acqua) ed è apprezzabile la varietà dell'artigianato macabro.
Un gruppo di amici si reca in collina per un weekend senza pensieri. Finiranno vittima di agghiaccianti presenze demoniache... Realizzato con mezzi semi amatoriali e un budget risibile, l'opera di Raimi è il trionfo del terrore e del ribrezzo più assoluto. Dopo una breve parte introduttiva si scende subito nell'abisso con possessioni, squartamenti, fiumi di sangue e rami animati. La claustrofobica ambientazione, il ritmo indiavolato che non dà tregua allo spettatore e gli sconcertanti effetti speciali lo rendono un cult del genere. Imperdibile.
MEMORABILE: Il primo terrificante invasamento; Tutti i truculenti scontri con gli amici posseduti; I rami simili a spire di serpente; Il finale a sorpresa.
Similmente a una produzione di Van Lewton (anche se qui più che suggerire si mostra) ecco come si può fare molto con poco se ci sono ispirazione e passione, gusto nel dirigere, preciso uso di quel che si ha tra le mani e capacità inventive. Da ragazzino la sola vista della locandina mi terrorizzava e la curiosità era notevole. Quando poi ebbi la possibilità di vederlo non restai deluso e ancora oggi riesce a coinvolgermi; la sua potenza è, anche, quella dell'oggetto concepito e realizzato con la follia e la strafottenza della gioventù.
Siamo nei pressi del cult-movie, senza se e senza ma. L'esordiente Raimi, con soli 300.000 dollari e tanta voglia di fare (cast compreso), firma una pellicola che fa della regia vivace e virtuosistica il punto di forza principale. Alla trama facilona, comunque funzionale per intrattenere, si contrappone un esasperato gusto per scene granguignolesche - molte iconiche - sempre in bilico fra il serioso e l'ironico: l'amalgama finale è perfetta. Il successo della pellicola fece da apripista per film sulla falsariga di questo e svariati cloni.
MEMORABILE: Lo stupro "vegetale"; La botola; La matita nella caviglia; Le visioni in soggettiva del demone cardariano.
Un pilastro dell’horror, indiscutibilmente importante e seminale per cui una disquisizione degli aspetti tecnici appare riduttiva. Malgrado tutti i limiti del caso, Raimi dimostra di avere un’inventiva e un’arte di arrangiarsi notevole realizzando un horror che ha avuto un impatto importante. Splatter fuori controllo, ironia dannatamente grottesca e inquadrature vorticose non avevano mai raggiunto questi livelli nel genere. Tuttavia chi si dovesse avvicinare al film fuori tempo massimo potrebbe forse rimanere deluso.
Fatto con due lire, in condizioni estreme, da una troupe di amici che alla fine era ridotta a un massimo di tre o quattro persone: eppure ancora oggi, nonostante alcuni segni dell'età e delle lacune a livello di script, rimane uno dei migliori film del genere. Raimi ha il merito di prendere una storia classica e di metterci dentro una dose non indifferente di splatter e al tempo stesso di dare una grande importanza al lato estremamente ironico delle situazioni, rimanendo comunque credibile e dinamico, cosa in cui ancora oggi in molti falliscono. Culto.
Cinque (sic!) amici, durante un week end in una casa isolata (sic!) fanno una cosa sciocca che libera una forza malvagia (sic!)... Al suo esordio, Raimi con pochi soldi, una trama basica e tanto ingegno nell'escogitare morti repellenti fissa un canone dell'horror destinato a diventare un cult ed essere riproposto in innumerevoli salse. Al momento dell'uscita l'impatto fu notevole, ma il film appare a distanza di tempo piuttosto ingenuo e baracconesco. Va comunque riconosciuta l'importanza per la storia del genere e resta immutata la simpatia per Campbell, vero cartone animato vivente.
Capolavoro horror. La storia non è proprio originalissima, ma è il come è confezionata che stupisce. Tutti gli elementi di un ottimo horror ci sono: paura, suspense e scene splatter con forte impatto visivo (numerose quelle da ricordare), il tutto condensato da un po' di ironia che non guasta certamente. Ottimi la regia del ventenne Sam Raimi, i trucchi e gli effetti sonori.
Seppur zeppo di evidenti bloopers, con trucchi ed effetti speciali sommari causa low budget e un cast molto modesto, è una pellicola splatter dal ritmo veloce e dalle buone idee che non annoia mai e che, rispetto ai capitoli successivi, imbocca la strada della drammaticità, nonostante l'umorismo tipico di Raimi presente in alcuni dialoghi (soprattutto all'inizio della vicenda) veicolati dal personaggio sbruffone di Scott e nell'uso della marcetta da film muto nel finale.
MEMORABILE: L'intro nella nebbia con mormorii tonanti di sinistre presenze.
Alle prime armi (cinematograficamente parlando) Raimi somma e cortocircuita tutto l'immaginario horror visto fino ad allora: Romero, Carpenter, Argento, il Friedkin dell'Esorcista, Fulci, Hooper, Amityville, e lo Shining kubrickiano e realizza, nonostante (o forse anche grazie a) il budget infinitesimale, una pietra miliare del delirio horror su grande schermo, un ottovolante impazzito in cui se si sta al gioco e, se si è appassionati di horror, ci si può divertire parecchio. Manifesto creativo del body horror anni '80.
Chi se ne frega della trama, avrà pensato Raimi; e dopo pochi minuti lo pensa anche lo spettatore, rapito com'è dal crescendo incredibile di violenza e profusione ematica, dai movimenti sghembi e frenetici della macchina da presa, dalla valanga di invenzioni visive tutte rigorosamente handmade. Paura e ironia trovano qui un equilibrio perfetto, che andrà invece sbilanciandosi verso la seconda nella Casa 2 e nell'Armata delle tenebre. Campbell fantastico, perfetto eroe per caso come sarà Jack Burton. Cult.
Capostipite dell'horror, il film di Raimi riesce fin dalle prime battute a configurarsi come occhio maligno che incombe sui protagonisti della vicenda. La regia, ispiratissima, comunica sensazioni sinistre in ogni singola inquadratura e sfrutta magistralmente gli ambienti, interni della casa ed esterni della foresta, come luoghi in cui il terrore si è materializzato nel corso del tempo. Terrificante e divertente allo stesso tempo.
Pellicola "raminiana" di rara bellezza. Il film, uscito al cinema nel 1981, parte in sordina, gudagnando consensi man mano che il pubblico affolla le sale. Il regista Raimi (che si occupa di regia, soggetto, sceneggiatura e produzione) riesce a mescolare come solo un ottimo chef stellato sa fare, un inizio in sordina, fino ad arrivare all'acuto. Cast prevalentemente sconosciuto. Da lì in poi, solo Bruce Campbell riuscì a diventare l'attore feticcio di Sam.
MEMORABILE: La scoperta improvvisa della cantina; "Un libro scritto con sangue umano e rilegato con pelle umana".
La storia dell'horror spesso si fa con pochi spiccioli e a tal proposito l'opera di Raimi, all'epoca poco più che ventenne, è emblematica. Un piccolo grande gioiello, girato fra mille difficoltà e con grande dedizione, la cui influenza sul futuro di un intero genere, così come sulla cultura pop stessa (anche se bisognerà aspettare il sequel perché il processo di mitizzazione si completi), non potrà mai essere sottostimata. La nostalgia avrà anche il suo peso, ma il connubio di brividi (il POV dell'entità maligna) e disgusto (i sanguinosissimi smembramenti) regge ancora alla grande.
MEMORABILE: L'arrivo alla baita, col dondolo che "bussa" minaccioso; "Vieni con noi!"; Matita nella caviglia; Pollici negli occhi; I demoni sfatti in stop-motion.
Raimi dirige un horror a basso costo che, dopo la tiepida accoglienza al momento dell'uscita nelle sale, è finito per diventare nel corso degli anni un cult; riesce a gestire bene tensione, gore e terrore, con maniere registiche non da poco per la sua giovane età d'allora, introducendo zoom, carrelli e movimenti veloci di steadicam che costituiranno la base della sua futura poetica. Per sdrammatizzare il tono orrorifico, inserisce elementi grotteschi e umoristici: a volte riesce a raggiungere un certo equilibrio, altre è un po' grossolano.
MEMORABILE: Lo stupro di Cheryl da parte degli alberi; Lo smembramento dei corpi; La distruzione del Necronomicon.
Cult assoluto del cinema horror mondiale, uno splendido prodotto artigianale ma sorretto da grande fantasia e visionarietà, che copre i difetti di sceneggiatura e garantisce un'ora e mezza di grande effetto. È un peccato che poi Sam Raimi si sia "imborghesito" e soprattutto che i numerosi sequel abbiano reso la serie una baracconata, perché questo era veramente grande cinema. Numerose, quasi tutte, le scene mitiche. L'aspetto comico è affidato più che altro all'esagerazione ed è ben calibrato, a differenza dei vari sequel. Ben studiata anche la location. Assolutamente imperdibile.
Primissimo film del maestro dell'horror Sam Raimi, girato con un budget irrisorio e che divenne da subito un cult. Sicuramente una pellicola riuscita che sotto molti aspetti è indubbiamente invecchiata, ma che ancora oggi riesce a terrorizzare presentando scene iconiche con tempi gestiti alla perfezione e movimenti della cinepresa davvero spaventosi. Notevole.
Una pietra miliare del genere horror, semplicemente geniale. "La casa" venne realizzato da Sam Raimi con un budget esiguo, eppure ebbe uno straordinario successo. Rivisto nel 2024 è ancora inquietante e riesce a tenere incollati allo schermo: la tensione resta altissima per tutta la durata. Ha influenzato numerosi film successivi e ha avuto vari seguiti, ma l'originale ha tutto un altro sapore.
MEMORABILE: La cantina dove viene ritrovato il nastro.
Capolavoro horror dalla trama essenziale sul quale si incastonano gemme splatter (con materiali inusuali, anche pongo e semolino), isterismi e trovate spaventose (la botola, il mangianastri, il ponte tranciato). Malvagie entità sumeriche possiedono, uno a uno, un gruppetto di ragazzi in una baita sperduta nel bosco, trasfigurandoli in mostruose, grottesche, ossessionanti parodie di sé stessi ringhianti o sghignazzanti. L'esordiente Raimi si e ci regala un cult destinato a fare scuola. Porterà fortuna anche all'amico attore Bruce Campbell.
MEMORABILE: L'aggressione in tronco; Susan indovina le carte da gioco; Uso pedestre della matita.
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Euro TV? Questa non me la ricordo!
Ricordavo invece quella di Odeon TV! Grazie a Buio, Zender e Legnani per queste bellissime locandine d'epoca comunque! Se non altro la memoria sui passaggi horror di Odeon TV non m'ingannava ;-)
Herrkinski ebbe a dire: Euro TV? Questa non me la ricordo!
Ricordavo invece quella di Odeon TV! Grazie a Buio, Zender e Legnani per queste bellissime locandine d'epoca comunque! Se non altro la memoria sui passaggi horror di Odeon TV non m'ingannava ;-)
Sì, Herr, Prima tv della Casa su Euro Tv, nell'autunno del 1986
Quella di Odeon è "fallata", trattasi della "seconda visione tv"
Il gioco con i poster tra Craven e Raimi nasce da Le colline hanno gli occhi: Craven infatti mise nel suo film il poster de Lo squalo strappato come per dire "Posso fare meglio!". Allo stesso modo Raimi lo sfidò a sua volta in La casa.
Rivisto nell'edizione Bluray Sony Steelbook: il master presenta una certa grana, dovuta per lo più al materiale di partenza che eccezionale non poteva essere, dato l'originario 16mm.
A parte questo, mi pare ci sia un deciso miglioramento rispetto al precedente DVD nella pulizia, nell'omogeneità delle luci e nelle cromie.
Il formato è 1.85:1 come da specifica di Raimi.
Gli speciali sono invece sostanzialmente gli stessi del DVD Sony già descritto sopra.
Il wide della CDE è terrificante, non me n'ero mai accorto... e l'ha pure supervisionato Raimi. Meno male che nell'edizione due dischi c'è pure il film nel formato 1,33:1...
Lo script originale prevedeva che gli attori fumassero marijuana mentre ascoltavano la registrazione con la formula in sumero per la prima volta. Questi ultimi lo fecero davvero per rendere la scena più reale: ovviamente, la sequenza dovette essere girata di nuovo perchè gli attori non riuscirono a controllarsi a causa dello sballo!
Al minuto 33,30 Linda (Betsy Baker) indovina un paio di carte con sommo stupore dell'amica Shelly (Theresa Tilly)...almeno nella versione originale, poiché il doppiaggio italiano fa fare alla ragazza una misera figura. Il nove di quadri diventa infatti sette di cuori L'otto di cuori si trasforma in un sette (subito dopo una Cheryl posseduta darà la lettura esatta di questa ed altre carte!)
DiscussioneZender • 8/10/24 08:22 Capo scrivano - 48855 interventi
Non capisco che senso abbia far sbagliare le carte alla ragazza se in originale le dice giuste.