Take shelter - Film (2011)

Take shelter
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/02/12 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 5/02/12 11:58 - 13012 commenti

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Marito e padre amorevole alle prese con incubi e allucinazioni che sembrano preannunciare una catastrofe naturale... Fra i film sulla paranoia dell'americano medio post 11 settembre, questo è uno dei più convincenti, grazie al profilo incentrato più sugli aspetti intimi che sulle suggestioni spettacolari, e all'interpretazione di Shannon, interprete eccellente di personaggi dalla psiche disturbata. Qui, il fatto che si renda conto di essere malato, aggiunge una nota di commozione e coinvolgimento. Grande finale, inaspettato e spiazzante.
MEMORABILE: I disegni in volo degli stormi di uccelli: spettacolo non inconsueto ma che assume un'aura di mistero

Mickes2 13/02/12 14:18 - 1672 commenti

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Nichols ci trasporta nella vita della gente comune in America. Dramma apocalittico/psicologico/umanistico che si sviluppa su due binari: da una parte il sospetto di una malattia e l’accettazione della stessa; dall’altra lo spettro di un sistema economico e sanitario sull’orlo del baratro. Il regista è abilissimo a suggerire mantenendo una dimensione intimistica soave e lucida addosso alle psicologie dei personaggi, privilegiando dinamiche famigliari e rapporti interpersonali e non pago, mescola realtà sogni e incubi con ottimo appeal narrativo.
MEMORABILE: Il finale; L'angelica bellezza di Jessica Chastain.

Greymouser 7/02/12 23:12 - 1458 commenti

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film notevole per l'atmosfera ansiogena di minaccia latente che riesce a creare, anche se nasconde poco la didascalica valenza metaforica riferita alla grande crisi (la tempesta): la mente del protagonista sembra disgregarsi, ma soprattutto si frantumano le certezze economiche e familiari, in un crescendo di nuovi "orrori" dell'immaginario americano: i prestiti, le banche, l'assicurazione sanitaria, il licenziamento. Nel complesso è un lavoro riuscito, con un finale abbastanza prevedibile ma di grande suggestione e potenza.

Cloack 77 14/08/12 18:19 - 547 commenti

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Un film cosparso di terrore e incertezza, dominato da Michael Shannon. Tutto il film scorre sul volto di questo attore: l'incredulità per le prime visioni, il processo di autoconvincimento, l'accondiscendenza verso la possibilità di una schizofrenia, l'orgogliosa fermezza della propria scelta. Jeff Nichols accompagna il percorso di quest'uomo lasciando al dubbio una porta sempre aperta, lasciando che sia Jessica Chastain ad ancorare la storia alla realtà, a rappresentare un quotidiano sconvolto, un futuro nerissimo.

Schramm 27/08/12 15:49 - 3786 commenti

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E' arrivata la bufera? C'è chi sta come gli par: Shannon tanto bene non se la passa, ritrovandosi in un intimista Bug a cielo aperto con la scespiriana tempesta al posto delle cimici. Ha incubi e traveggole (il problema è che ci viene chiaramente esplicitato; il pregio è che un paio di questi sono superbamente resi). L'occasione per metaforizzare incombenti recessioni e guerre era troppo ghiotta per Nichols, che infatti ne fa immediatamente sottotesto con mano non sempre lievissima. Tempi al mastice e dense rarefazioni e stratificazioni tipiche dei 70's per 2 ore tonde di soffici neurolocausti

Rebis 10/09/12 11:38 - 2432 commenti

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Sulla scorta dell'ondata cinematografica post 11/9 che ha invaso le sale senza possibilità di dissenso, il minimalismo di Nichols avrebbe potuto fare la differenza: funziona l'incombenza aerea, e le bolle incubotiche allettano; ma al fondo c'è più paranoia che psicologia, più atmosfera che magia, più placebo che farmacologia. Retorici Shannon - con la follia aggrappata al sopracciglio - e Chastain - l'attrice più sopravvalutata del momento. Il finale, con previsto imprevisto, illumina il massimalismo guerrafondaio a monte di tutta la lambiccata operazione: il nemico esiste.

Harrys 29/11/12 20:01 - 687 commenti

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L'apocalisse intestina, così squisitamente americana e individualista, ansiogena e deprimente, che deflagra nelle sfera intimista, è lo specchio dei tempi moderni. Shannon fa tesoro dell'esperienza di Bug per calarsi nei panni di un instabile padre di famiglia (molto sogno americano e molto Revolutionary Road) che d'improvviso smarrisce la percezione della realtà o forse, nelle intenzioni di Nichols, l'afferra per la collottola. Un torbido quanto flemmatico vortice di inquietudine e spossatezza che sfocia in un epilogo disarmonico e perspicace. ***1/2

Myvincent 4/02/13 18:39 - 3885 commenti

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Un uomo silenzioso e tenace "sente" l'arrivo di un uragano e cocciutamente allestisce un rifugio, anche a costo di essere preso per matto. Questa preveggenza gli costerà cara, più di quanto non possa un uragano vero e proprio. Un film sulla diversità umana e un pretesto per raccontare l'America miope di sempre, su fatti e misfatti politicamente scorretti.

Saintgifts 8/02/13 22:55 - 4098 commenti

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Contagioso. Il panico è contagioso. E' più forte di ogni pensiero razionale, per quanto saldo possa essere. Prima o poi si impadronisce di te e a quel punto non sai quando finirà. Film angoscioso: se il regista voleva che noi vivessimo le angosce del protagonista (e credo sia proprio così) allora ci è riuscito benissimo. Poi ci sono le metafore, per nulla velate, a completare un quadro farcito di pessimismo, di quello contagioso appunto. I tempi sono studiatissimi, ciononostante sono un poco troppo lunghi, fatti apposta per la critica.
MEMORABILE: Nell'apprendere del licenziamento, Samantha (Jessica Chastain) dà uno schiaffo al marito (Michael Shannon), prende la bambina e se ne va.

Paulaster 13/02/13 17:03 - 4708 commenti

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La scelta di Shannon per il ruolo dello psicotico si rivela adatta e la Chastain funziona come moglie preoccupata. Forse la consapevolezza del disagio del protagonista si scontra con la sua deriva e lascia la tensione a metà strada. L’alternanza delle fasi di calma e subbuglio fanno attendere un affondo o una ricerca delle cause, ma la risposta non arriva. Anzi, in conclusione il quadro si riempie ancora di più di quesiti irrisolti. Buona la regia.

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Deepred89 21/02/13 18:51 - 3805 commenti

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Partenza in medias res con le aspettative che salgono a mille, ma ciò che segue non riesce ad andare troppo oltre le premesse iniziali, oltre a risultare diluito all'inverosimile. Non manca qualche suggestione efficace, ma se l'idea di far virare il previsto plot complottistico verso territori allucinati alla Beautiful mind inizialmente può colpire, il progressivo calo di identificazione spettatoriale col protagonista finisce per annacquare anche quest'ultima trovata. Finale irrisolto, che crea più perplessità che stupore. Invitante ma deludente.

Furetto60 8/06/13 14:27 - 1232 commenti

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Nell'Ohio, terra spesso afflitta da devastanti tornado, la vita di una tipica famiglia americana viene lentamente stravolta dal protagonista maschile, un bravo Shannon, che mostra fissazioni con caratteri patologici. Difficoltà di comunicazione con il prossimo, frustrazione per una vita senza particolari soddisfazioni, il vero terrore è quello che abbiamo dentro. La spirale viene ben descritta, con pause tipiche di malattie che non hanno un decorso lineare. Resta l'ultima scena, che potrebbe banalizzare il tutto e per questo inutile.
MEMORABILE: Il rifugio.

Galbo 12/06/13 15:50 - 12556 commenti

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Crisi esistenziali e paranoie hanno avuto molti "cantori" sullo schermo; questo film di Jeff Nichols è a questo proposito uno dei migliori, anche grazie al suo interprete: non c'è dubbio infatti che Michael Shannon sia uno dei migliori attori della sua generazione e trovi con il personaggio qui interpretato uno dei ruoli della vita. Ma il film si segnala anche per la bellissima ambientazione, resa al meglio da una fotografia eccellente e per la prova dolente di un'intensa Jessica Chastain.

Pigro 5/09/16 10:12 - 9956 commenti

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L’ossessione per il rifugio anti-uragano ha il volto allucinato di un notevole Shannon, annichilito da incubi e premonizioni in un crescendo mozzafiato, grazie a una narrazione che avvolge l’intera vicenda in una sospensione febbricitante e angosciante. Dal mito del paterfamilias saggio e protettore ai topoi dei presagi apocalittici, il cinema americano viene qui filtrato e smazzato per raccontare la fragilità psichica dell’eroe e, sorprendentemente, rivisitare l’apologo di Samarcanda. Un delirio acido e visionario che risucchia e stordisce.

Kinodrop 17/12/16 18:54 - 3200 commenti

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Promette bene l'inizio di questo dramma tra schizofrenia, metereologia e deliri da paure genetiche e generazionali. Gli incubi ricorrenti di Curtis si trasformano in un imperativo morale: proteggere la propria famiglia costruendo un bunker e ignorando qualsiasi dubbio. A parte qualche momento di tensione (specie gli incubi), la storia non ha una giusta progressione e ha invece qualche caduta (specie nella seconda parte e nel finale, "procrastinato" e per certi versi equivoco nel messaggio). Belle le atmosfere e gli effetti della tempesta incombente.

Lupus73 18/02/20 21:51 - 1564 commenti

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Un padre di famiglia ha sogni/visioni che crede essere premonizioni (in particolare un uragano) e inizia a voler costruire un bunker. Potrebbe essere il soggetto per un film banalissimo; invece, grazie a una regia accurata e all'interpretazione del protagonista, il risultato è una pellicola pregevole e interessante. Vengono approfondite in maniera sapiente le varie problematiche che portano l'uomo a perdere i punti fermi della propria vita (famiglia, lavoro, amici) a causa di "psicosi" arrivando a un finale che di certo non delude.

Anthonyvm 19/12/19 23:55 - 6195 commenti

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Nichols costruisce un intenso e inquietante dramma familiare prendendosi i suoi tempi (il ritmo è estremamente lento) ma dosando bene i lunghi silenzi e dando il giusto peso ai dialoghi, a scanso di tedio. Un costante senso di minaccia aleggia nell'aria: i placidi e al contempo desolanti paesaggi provinciali dell'Ohio, il clima sospeso che alterna incubi apocalittici a noti problemi quotidiani, il dubbio incombente che non lascia tregua (follia? Premonizioni?). Ottimo Shannon nei panni del novello Noè. Finale forse un po' troppo esplicito.
MEMORABILE: L'attacco dei "pazzi" all'auto; I tuoni sentiti solo da Shannon; Il volo degli uccelli; L'emorragia notturna; La zuffa in pubblico; Il cupo finale.

Il ferrini 29/07/20 07:47 - 2544 commenti

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Quando si tratta di psicopatici Shannon è straordinario, chiedere a Friedkin o a Del Toro. Ma qui il dubbio che sia il resto del mondo ad essere impazzito, alla Beautiful mind, è più forte che mai e la tensione del film regge soprattutto su questo. Nel contempo Nichols dipinge un commovente, doloroso, dramma familiare che trova il suo apice all'interno di un bunker, simbolo di protezione ma anche di chiusura. Un film sulla paura, sull'ossesione ma anche sul coraggio che può infondere l'amore. Davvero meritevole.

Enzus79 21/05/21 19:55 - 3074 commenti

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La normalità di un uomo cessa, quando questi è lacerato dai propri incubi che interpreta come premonizioni. Film lento (due ore) che spiazza nella sua evoluzione e nella grande prova attoriale di Michael Shannon. Un dramma che si fonde al mistero e riconduce a fatti che potrebbero sfiorare la realtà. Sceneggiatura e fotografia di alto livello. Non per tutti.

Capannelle 19/08/21 12:36 - 4513 commenti

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Buon film anche se si potrebbe obiettare che non riesce a chiudere tutto a dovere. Shannon e il cast in generale sono ben diretti e Nichols è bravo a costruire una progressiva atmosfera di straniamento e paranoia. Forse eccessivamente teatrale in un paio di punti ma con un ottimo mix di sguardi, effetti sonori e visivi che mettono a dura prova la tenuta della famigliola americana.

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Bubobubo 1/10/22 09:01 - 1847 commenti

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Sotto la scorza di premuroso padre di famiglia e operaio infaticabile, Curtis (Shannon) nasconde un'angoscia esistenziale la cui ombra arriva presto a divorare il quotidiano; un complesso di inadeguatezza sociale, paranoidi paure ancestrali e un opprimente presagio di apocalisse ventura arrivano ad isolarlo da conoscenze e affetti più cari... Sarebbe semplice liquidare il dramma di Nichols come un saggio sugli effetti collaterali del complottismo; la radice del disagio che conduce i protagonisti allo sfacelo affonda in terreni molto più profondi. Film teso, con un finale stordente.
MEMORABILE: Sottrazione di un escavatore; L'escalation nel rifugio; Il finale.

Jena 26/11/23 22:31 - 1623 commenti

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Film che origina dalle pulsioni apocalittiche radicate nella cultura biblica dell'America. Fino all'ultimo si lascia aperto il dubbio: Curtis è un pazzo schizofrenico che distrugge la sua vita familiare e lavorativa per sue folli immaginazioni o è veramente un novello Noè cui i segni (divini) annunciano il prossimo Diluvio universale? Shannon e la Chastain gareggiano in bravura. Forse però si divaga troppo negli episodi di vita ordinaria, perdendo in ritmo, e manca l'aura mistica di alcuni film recenti di tema simile. Il finale è però così sconvolgente da valere tutto il film.
MEMORABILE: La pioggia di sangue; Le nubi minacciose; Il sogno del cane, Il bunker nel giardino; La sfuriata isterica di Curtis alla cena; Il mare nel finale.

Hart crane 7/11/24 16:06 - 32 commenti

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La lentezza funziona se è in grado di addensare attorno a sé suggestioni profonde, materiali per riflessioni e rimandi, solchi nei quali si attivino dinamiche laterali allo svolgimento del racconto. Questo tuttavia non accade in "Take shelter", pellicola che contiene e sviscera le angosce dell’America del dopo Katrina e al colmo di una crisi economica. La lentezza non aggancia i flussi di tematiche sotterranee, non allude più di tanto. Solo il finale si riscatta, ma non è sufficiente a riabilitare un film noioso, inerte. La prova della Chastain è acerba. Discreta quella di Shannon.
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  • Homevideo Mco • 12/12/12 23:47
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile dal 20/11/2012 per la Eye Division in DVD.
  • Discussione Raremirko • 11/08/19 23:09
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Filmone incredibile, con un grandissimo Shannon; secondo me l'opera qualcosa deve ai soliti Poltergeist et similia, qua ricordati comunque con abbastanza finezza.

    Sociologicamente, la middle class americana del luogo e del tempo viene fotografata bene, con tutti i soliti giri di frasi fatte, automatismi sociali, etc..

    Bene anche la Chastain, per la quale ho un debole; Shannon si ritroverà più volte ad interpretare il ruolo del problematico/paranoide.

    Nichols ha saputo differenziarsi in un Hollywood che spesso fa si bei film, anche se sin troppo convenzionali; molto bene.