Un film (?) davvero tremendo: una dottoressa arriva dal Nord nel solito paesino del Sud (forse l'ambientazione è l'unica cosa passabile) ove scatena naturalmente gli appetiti sessuali degli uomini e la gelosia delle donne (tutte racchie e brutte ovviamente). Una mediocrità disarmante, qualche nudo, attori agghiaccianti (il cast maschile soprattutto). Eppure c'è chi riuscirà a fare di peggio col simile (e ancor più brutto) Atti impuri all'italiana.
La presenza di Femi Benussi è già un dettaglio eloquente. Non si ride, non c'è erotismo, il topless gratuito ci interessa il giusto. Si sbadiglia e non poco. La cornice è quella di tante commedie coeve e non c'è bisogno che Baldanello ci istruisca sulle malelingue, la noia e la frivolezza che "regolano" la vita nei paeselli. Se almeno la dottoressa fosse stata la Fenech...
Indigeribile: 85 atroci minuti di insopportabili scempiaggini ripetute all'infinito, di battute e dialoghi da crisi gastroenterica fulminante e di fronte a cui non ci sono dottoresse che tengano. Fra deprimenti e tristissime location, maschi pessimi e belle donne sprecatissime, Baldanello tira via alla peggio possibile seguendo pedissequamente una pseudo sceneggiatura priva di qualunque cosa assomigli a un'idea e facendoci sospirare la parola fine, che giunge comunque sempre troppo tardi.
Viste le grazie del medico Maria Pia Conte (ma anche la servetta Femi Benussi non è da meno), l’esclamazione del titolo calza a pennello; però si esclama pure “Che film, ragazzi!”, dopo aver assistito a questa miserrima commedia scollacciata priva di qualsiasi valore cinematografico e che non fa nemmeno ridere, essendo tutta costruita su voyeurismi di bassa lega, battute puerili e trivialità paesane. Inqualificabili gli attori, incluso Enzo De Toma che, promosso al rango di semiprotagonista di nonno allupato, azzarda persino un momento onirico-drammatico…
MEMORABILE: Essendole stato detto che è una bella parola, la Conte si presenta stringendo la mano e dicendo “Minchia!” al posto di “Piacere!”.
Terrificante commediaccia erotica, che rinnova tutti i "tòpoi" possibili immaginabili. Uno di questi (la doccia) se non altro ci mostra le notevolissime grazie della Conte, l'unica a recitare in modo accettabile tra tutti (la Benussi, col nome siculo Carmelina, ma afflitta da una strana cadenza abruzzese-ciociara, è al minimo storico). Sarà per il confronto che la vede dominatrice, ma si ha la netta opinione che la Conte fosse molto più brava di molte sexy-colleghe dell'epoca e che meritasse film di livello ben più alto.
Agghiacciante e a tratti inquietante pellicola di una povertà di mezzi evidente soprattutto nelle location (ci saranno in totale quattro inquadrature, come in una sit-com!) che si inserisce appieno nel filone della commedia sexy con la solita procacità sessuale dell'addetta di turno (stavolta tocca alla bella e naturalmente sempre nuda Maria Pia Conte). L'incastro degli avvenimenti rivela la pressoché totale mancanza di una sceneggiatura che possa eventualmente valorizzare la consapevolezza registica, quindi tanto valeva darsi all'erotico puro.
Un disastro. Una specie di Caporetto della commedia sexy. Peccato per Maria Pia Conte, che oltre a essere bella (e nuda) dà l'impressione di saper recitare. Un porno mancato (specie se si considera la sceneggiatura). Femi Benussi defilata e svogliata. Situazioni, dialoghi e battute ai limiti del risibile (o risibili del tutto). Si salvano le musiche? No. La fotografia? Più o meno. Oggetto da relegare nel dimenticatoio? No. Forse da studiare come esempio di sconquasso dell'erotismo umoristico.
Commedia che si adegua alla moda degli operatori sanitari e promette fuoco e fiamme con Maria Pia Conte in camice bianco. Promesse non propriamente mantenute, sebbene il lato pruriginoso sia di rilievo, con abbondanti dosi di nudo, talvolta anche integrale (la doccia della neoarrivata in casa del sindaco). La vis comica è quasi tutta sulle spalle di Vincenzo De Toma che, con il passare dei minuti, si perde in forzature e ripetizioni. La Giordano è di una bellezza disarmante ma non si spoglia, al contrario della Benussi. Leggero, ma guardabile.
MEMORABILE: La Conte che saluta tutti pronunciando "minchia"; La mattonella amovibile della doccia.
Come commedia sexy non è tra le peggio girate (la tecnica è corretta, la fotografia tutt'altro che indegna) né interpretate (Maria Pia Conte tiene botta, pur con qualche lieve caduta nell'overacting), ma a livello di scrittura siamo ai minimi storici: un susseguirsi di luoghi comuni senza soluzione di continuità, con personaggi che entrano ed escono senza criterio e lungaggini deliranti (difficile dire se sia peggio l'infinito tentato stupro e la scena onirica del prefinale). Da segnalare la Sicilia (?) più plumbea della storia del cinema.
Commedia sexy nello stile del periodo che fallisce su quasi tutti i fronti; se la Conte è una bella donna e tutto sommato se la cava, la Benussi ripete pedissequamente il suo personaggio tipico senza troppa verve, la Giordano fa da contorno e il cast maschile non offre nomi di richiamo o dotati di un qualsivoglia carisma. La storia è in sostanza la solita pochade paesana (siamo in una Sicilia irriconoscibile, non fosse per gli accenti simulati) con tutti i cliché del caso ma non si ride mai; qualche nudo e il tipico richiamo a Malizia. Brutto.
Davvero ben poco da salvare in questa commedia erotica zeppa di luoghi comuni, in cui la "sicilianità" viene banalizzata fino all'eccesso. Al di là della trama, scontatissima sin dalle prime battute, il film si ricorda per le presenze femminili della Conte e della Benussi, le quali ci regalano I momenti senz'altro più stimolanti. Nel cast da segnalare la presenza del simpatico De Toma.
Goliardata senza pretese che ricicla gli abusati stilemi della commedia erotica dell'epoca: il paesino siculo (in realtà siamo al nord), la bella dottoressa, lo sbarbatello da svezzare, la servetta scostumata (incredibilmente non veneta), il nonno sporcaccione e la solita corte di guardoni. Per meglio cogliere la modestia creativa basterebbe notare come il nudo e la battuta migliori siano attribuibili a due figure non accreditate: la purtroppo sconosciuta Antonietta e l'appuntato interpretato da Massimo Buscemi... quello sì veneto. Discreta a tratti, invece, la cura estetica.
MEMORABILE: Antonietta; Il neo peloso della comare; Nardon: “Il dottore non c’è, ma c’è la dottoressa Minchia”; Il sogno di nonno Checco (e i suoi slip).
Uno dei peggiori film erotici di sempre, con la periferia milanese spacciata per Sicilia e alcuni maschi spacciati per attori di contorno alle belle Maria Pia Conte e Femi Benussi. Tremenda in particolare la presentazione della dottoressa alla cittadinanza con equivoco linguistico e la scena a tavola con padre e nonno scatenati con le di lei gambe. Non si ride mai, tremendo.
Commedia abbastanza simpatica e ondivaga, ambientata in una pseudo Sicilia grigia e brianzola. Vaghi richiami dal filone scollacciato più composto. Non ci sono grosse cadute di stile (ma la lotta nella farina è troppo prolungata e comicarola). La Conte si distingue per una recitazione superiore alla media del genere e per un paio di nudi full quasi "rubati", supportata dalla intrigante Mariangela Giordano e dalla "solita" Benussi. Musica eccellente, quasi sprecata. Buona fotografia. Impagabile il prefinale con il nonno, che risolleva il film. Discreto.
MEMORABILE: Il poetico amplesso tra la Conte e il ragazzino, ottimamente musicato; Il prefinale col nonno (l'elefantino), insolito e ben sottolineato dal sonoro.
Commedia scollacciata degli Anni Settanta in cui lo sviluppo narrativo latita e la Conte e la Benussi, doppiata in dialetto forse ciociaro, mostrano le loro notevoli grazie. Purtroppo la trama è scadente e i protagonisti maschili appaiono totalmente insignificanti. In definitiva un prodotto scadente nel quale la Sicilia appare macchiettistica e poco vicina alla realtà.
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DiscussioneDusso • 3/04/11 17:40 Archivista in seconda - 1923 interventi
Lo vidi anni fa' in piena mia rivalutazione e scoperta del cinema di genere italiano,lo ricordo come la commedia sexy all'italiana piu' brutta che abbia visto,tutto qui è squallido!
DiscussioneZender • 3/04/11 19:16 Capo scrivano - 48844 interventi
Beh, questo lo rende comunque interessante, in ottica trash :) Buono a sapersi...
La versione trasmessa dal defunto canale sat FX ha un ottimo master, ma risulta tagliata di una cinquantina di secondi rispetto a quella trasmessa da Happy Channel (85’49”). Quest’ultima sarà integrale?