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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Hai voluto farlo rientrare nella trilogia? E allora ti becchi il paragone, che è impietoso. Perché se con SUSPIRIA e INFERNO ci trovavamo di fronte a due horror superbamente arty e virtuosostici, con questo terzo capitolo (giunto fuori tempo massimo, a quasi trent'anni di distanza) lo straordinario impatto visivo dei predecessori si stempera in una fotografia scipita quanto la complessiva realizzazione del progetto. Claudio Simonetti, che coi Goblin aveva dato alla luce una soundtrack avanguardistica e memorabile per SUSPIRIA...Leggi tutto (mentre per INFERNO si scomodò nientemeno che Keith Emerson con risultati straordinari) si aduegua al grigiore generale e consegna una partitura anonima che coi suoi sussurri ("mater, mater...") rischia spesso il ridicolo. Pericolo in cui s'incorre anche con la presenza di Asia, che soffre più che altro dal punto di vista della dizione. Una frittata familiare che si completa poi con le apparizioni fantasmatiche di una Daria Nicolodi in versione Obi Wan Kenobi (terribili). Qualche buona splatterata, sì, ma persa in una sceneggiatura con mille buchi che conta innumerevoli scene buttate lì, assemblate alla bell'e meglio, con personaggi bidimensionali, di passaggio quanto superflui (la polizia a che serve?). Detto di una mater lacrimarum che pare uscita da un provino pubblicitario e di streghe da riporto conciate come punk di periferia (Elena Markos, dove sei???) salviamo almeno il tentativo di dare una costruzione della storia in linea col glorioso passato. Un Argento svogliato, senza un solo guizzo registico (ci son molti più sforzi visivi nell'episodio Pelts della seconda serie dei Masters of Horror).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/11/07 DAL BENEMERITO DEEPRED89 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/11/07
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Deepred89 1/11/07 20:34 - 3704 commenti

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Argento chiude la trilogia delle tre madri con un film sicuramente accettabile. Lo stile che carratterizzava il vecchio Argento è lontanissimo e alcune scene sfiorano il ridicolo involontario. Però c'è ritmo, molte idee curiose, una dose di sangue elevatissima e una colonna sonora funzionale e incalzante. La Argento recita discretamente ma quando apre bocca è terrificante; di medio livello il resto del cast e pessimo il doppiaggio.

Lercio 3/11/07 21:12 - 232 commenti

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C'è poco da fare; sebbene qualche omicidio sia ben girato e ricordi alla lontana i fasti del cinema del maestro, quest'opera è un filmetto. È girato controvoglia, con uno sfruttamento strategico del budget pressoché nullo. Asia Argento è forzata nella sua parte e alcuni dialoghi scadono nel ridicolo involontario. Il film è inoltre montato malissimo e il finale sembra una scherzelletta. Se condieriamo chi lo firma è un disastro; al di là di quello non si va oltre l'intrattenimento mediocre.

Giapo 5/11/07 22:49 - 243 commenti

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Ancora non ci siamo: sceneggiatura piatta per una storia banale priva di spunti di interesse, se non per le efferate scene di violenza. Reparto tecnico insufficiente gravato da una recitazione scadente, una fotografia scialba e una colonna sonora inconsistente. Buono solo per gli assetati di sangue e per gli appassionati che vogliono chiudere la trilogia: non il peggiore Argento, ma chi si aspettava il grande ritorno del Darione nazionale deve rassegnarsi ad aspettare ancora. E a sperare.

Il Gobbo 7/11/07 00:31 - 3015 commenti

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Violenza in strada e sui treni, orridi barboni, invasioni di stranieri: ma è un film verista su Roma nel 2007! La terza madre è Veltroni? L'ultimo Dario è così incosciente, sconnesso, sprezzante del ridicolo (e del bric-à-brac alla Jean Rollin) da farsi amare: nonostante la figlia, le streghe/Cindy Lauper, i vizi didascalici da positivismo USA dello script; nonostante (o grazie a) il kitsch e il trash, il miglior Argento da Trauma. Un criptico riferimento a "La Triade" fa sobbalzare noi gobbi: la terza madre non è Veltroni, è Moggi.

Lattepiù 8/11/07 14:09 - 208 commenti

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Incredibile. La cosa in assoluto più ridicola e kitsch mai fatta da Argento, persino più del Fantasma dell'opera. Qui la comicità involontaria (?) la fa da padrona per tutto il film: la temibile mater è una lap-dancer dalle tette rifatte, le streghe sono un gruppo di darkettone che dicono le parolacce e fanno le linguacce ai passanti, Asia Argento se si concentra diventa invisibile, scene di follia collettiva rappresentate da quattro dementi che si azzuffano. E via di questo passo. Messa in scena da fiction di Canale 5. Imbarazzante.
MEMORABILE: La lotta tutta in CGI tra il fantasma della Nicolodi e un uomo incendiato: una delle vette di comicità involontaria del cinema degli ultimi anni.

Puppigallo 10/11/07 01:04 - 5258 commenti

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Mater de Dios! Che delusione! Ora è ufficiale: il buon, vecchio Dario si è esaurito. E’ triste dirlo, ma dopo la visione di questa pellicola piuttosto ridicola e, a tratti imbarazzante, non può che essere così. Se Argento toppa con quello che è il suo pane quotidiano, la situazione non è buona. E ad aprirgli la botola da sotto i piedi ci pensa la sua figliola, assolutamente mediocre dal punto di vista recitativo. E poi c’è anche la "fantasmamma"… Dunque, cosa resta? Un po’ di truculenza priva di talento, un paio di spiegazioni abbastanza interessanti e un finale da mani nei capelli. Pessimo.
MEMORABILE: I disegni nei titoli di testa e di coda; Il collegamento con Suspiria; Fantasmamma vs torcia umana...

Caesars 13/11/07 09:01 - 3779 commenti

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Davvero poca cosa questo terzo e conclusivo (spero) capitolo sulle tre madri. Dario Argento pare aver definitivamente (anche se qualcuno, me compreso, spera sempre di essere smentito) perso quel "tocco" che caratterizzava tutta la prima parte della sua cinematografia. Le sceneggiature e la recitazione degli attori non sono mai stati il suo pezzo forte, ma riusciva a rendere il tutto "magico" con un'inventiva visiva e una capacità di creare tensione fuori dalla norma: tutto sparito. Stendo un velo pietoso su Asia Argento come attrice (attrice?).

Cinevision 14/11/07 18:10 - 72 commenti

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Se qualcuno aveva ancora qualche speranza che Argento si ripigliasse dopo gli ultimi, tremendi film (tranne l'accettabile Nonhosonno) dovrà rassegnarsi, il declino ormai è inarrestabile. Forse peggio del Cartaio, palesemente ridicolo e altamente imbarazzante. Asia Argento è terribile, le streghe conciate manco fossimo negli anni '80, la follia a Roma rappresentata da 4 idioti che litigano, lo splatter inutile e forzato per non parlare poi della Nicolodi versione Casper. Addio, Darione.

Cotola 4/12/07 01:21 - 9009 commenti

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L'ennesima bruttura di Dario Argento. Purtroppo! Dopo i primi 10 minuti (promettenti) il film comincia, infatti, pian piano a sfaldarsi nel ridicolo tentativo di dare un filo logico ad una trama che di logico non ha nulla o quasi. Per giunta lo spettatore spesso è anche costretto a sorbirsi una violenza gratuita e ai limiti del compiacimento. Il personaggio digitale della Nicolodi è risibile. Asia Argento è al minimo storico. Il paragone con Suspiria è blasfemo. Tuttavia qua e là, nelle coreografie di alcuni delitti, si rivede l'Argento migliore.
MEMORABILE: In negativo: Daria Nicolodi in versione Casper.

Rebis 7/01/08 18:14 - 2332 commenti

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Argento ha smarrito totalmente il rapporto tra facoltà evocative, immaginative e mezzi di produzione e realizzazione. Tutto è più piccolo, effimero e risibile di come lui s’immagina dovrebbe apparire. Cinque fatalone e una milf, una T-shirt e quattro effetti in CGI non tirano arie ribelli o alternative, figuriamoci se possono scatenare un’Apocalisse romana. Argento ci aveva insegnato a guardare altrove, a intendere diversamente il cinema di genere: adesso dobbiamo distogliere lo sguardo e sperare che smetta presto, in dignità. Invece no: si cita addosso a ripetizione, senza criterio e amore.
MEMORABILE: Il primo omicidio e quello truce del vecchio prete.

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G.Godardi 15/02/08 15:38 - 950 commenti

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Probabilmente Argento ha trovato con questo film la giusta via del compromesso. Ovvero un film decente, divertente, che si segue dall'inizio alla fine senza noia. Rinuncia alla trasparenza degli ultimi film precedenti (Cartaio su tutti) in favore di una commistione tra il suo stile classico ed esigenze da mercato (specie d'esportazione). Ma soprattutto qui non rinuncia allo splatter. Nel finale orgiastico accenna anche qualche contaminazione col Salò pasoliniano. Due citazioni mirate ai capitoli precedenti della trilogia ci riportano l'Argento classico.

Red Dragon 29/03/08 10:26 - 125 commenti

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Bedda Mater. Dopo varie delusioni abbiam goduto di brutto all'idea di conoscere Lacrimarum dopo 30 anni. Impianto narrativo troppo simile a Inferno; se Dario non aveva voglia di chiudere la trilogia poteva aspettare. Recitazione carente, non solo per colpa d'Asia: molti dialoghi insulsi e sceneggiatura a spanne. Violenza e nudità eran perfette per il nocciolo primigenio della malvagità, ma non una lap dancer con maglietta magica, quattro dark, una tetta di Asia sotto la doccia.
MEMORABILE: Comico trash: fantasmino Nicolodi VS. la torcia umana. Serio: risveglio (fake) di Asia a casa Colussi e lo splatter in casa del redivivo Udo Kier.

Undying 14/04/08 00:04 - 3807 commenti

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Donne che si feriscono e perdono sangue, poco prima d'esser uccise (la Tassoni); soggettive inutili, quanto efficaci (i quattro minuti all'interno della dimora della Mater); presenza inattesa di preti ed esorcisti, tema raramente affrontato dal regista. Un incipit capolavoro, in quel di Viterbo, ed il rinvenimento di una teca ottocentesca. E' un Argento scatenato (la Roma a ferro e fuoco) calato nel delirio e nell'angoscia, quello che pone fine (in maniera decorosa checché se ne dica) alla trilogia, con un uso accelerato della sceneggiatura...

Tromeo 21/04/08 15:35 - 52 commenti

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Finalmente Dario Argento è tornato ai livelli dei suoi migliori film. La terza madre chiude la trilogia delle tre madri con un'apoteosi dello splatter attraverso sequenze degne del miglior Lucio Fulci. Un film che parla del mondo di oggi, dove per un niente ci si ammazza. Duro, violentissimo, senza speranza.

Herrkinski 14/05/08 15:51 - 8072 commenti

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Sono partito prevenuto alla visione di questo terzo capitolo della trilogia, tuttavia mi aspettavo molto peggio. Argento realizza un film un po' più professionale dell'abominevole Il Cartaio, anche se i livelli dei suoi film d'annata rimangono un lontano miraggio. Inaspettato spargimento di sangue e budella, ma per il resto l'atmosfera è innocua e gli interpreti anonimi. Fotografia nella norma, qualche virtuosismo di camera e poco più. Finale affrettato e deludente. Guardabile e nulla più.

Cif 27/07/08 11:37 - 272 commenti

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Ero curioso di vedere questo terzo capitolo della trilogia. Argento si allontana molto dai primi due, per struttura narrativa (qui molto più ricca ed ariosa, più esterni, più personaggi, l'esorcista, le streghe bianche, lo studioso a rotelle..) e soprattutto per immagini (non c'è esasperazione dei colori, né una tinta ricorrente). Begli angoli della sua Roma. Dario maneggia il suo passato con spigliatezza e coraggio. Positivo. Peccato per un finale un po' affrettato, scontato (degno di un Lamberto Bava per la TV). Bravina e comunque credibile Asia.
MEMORABILE: Impresentabile la mater, mancata velina, con le tette rifatte (malamente). Nel ruolo ci avrei visto meglio la Rocchetti.

Schramm 7/08/08 14:23 - 3490 commenti

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Foie gras sub-orrorifico di paranormale bruttezza, quasi sublime nel suo valicare i sigilli giudiziari del risibile e cogliersi in pieno fallo di autoparodia involontaria. Dario Ossidato annaspa alla canna del gas senza avvedersi che la bombola è terminata. Al pari del suo talento visionario, della sua techné, del suo credito ispirativo e del suo senso del cinema. Si sono industriati in 5 a cavare emoglobina dagli ortaggi facendo finta di scriverlo: questo sì che fa davvero paura.

Zaratozom 8/08/08 08:52 - 63 commenti

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Ormai non c'è più nemmeno il beneficio del dubbio: il regista romano è alla deriva. Non sarebbe più in grado di tenere il filo della sceneggiatura di uno spot di 30 secondi di un tampone vaginale. La sua incapace figliola si salva solo se la dirige Romero. La terza madre, cubista delle catacombe, meriterebbe una soundtrack dei Pet Shop Boys. Stivaletti si rovina la carriera imbastendo dei trucchi da teatro dei pupi. Rimane solo il desiderio di non aver mai voluto vedere la fine della trilogia.
MEMORABILE: La scimmietta spiona così dispettosa, eppure così simpatica se si pensa alle capacità attoriali del cast.

Redvertigo 16/08/08 14:52 - 78 commenti

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La terza madre è semplicemente l'ennesima conferma dell'incapacità di Argento di scrivere e dirigere qualcosa di valido da ormai vent'anni a questa parte. Tutto è sbagliato: la messa in scena è un pasticcio (seppur l'elemento della follia che pervade Roma sarebbe potuto essere sviluppato molto ma molto meglio), la recitazione è ridicola, ma, in fondo, se il vecchio Dario continua ad affidarsi alla figliozza Asia che proprio non è capace di recitare cosa possiamo farci? Nulla! Argento, ripigliati!

Homesick 24/10/08 08:56 - 5737 commenti

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Ignominosa baracconata che chiude la trilogia delle Tre Madri. Quasi una parodia involontaria di Suspiria e Inferno in cui l'ex geniale regista cerca invano di sopperire alla totale mancanza di idee e di emozioni attraverso la citazione (l'inizio con il sangue che cola sull'urna è baviano), il riciclaggio e l'effettaccio splatter. Pessimi gli interpreti, con in testa la figlia Asia e l'Atias, ridicola Mater Lacrimarum. Povero Argento: ormai si è del tutto... ossidato e firma il peggior film della sua carriera.
MEMORABILE: L'enorme boccaccia e gli strilli dell'Argento. La carnevalesca congrega di streghe. La Nicolodi versione fantasma (ridicola e patetica).

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Brainiac 31/10/08 13:38 - 1083 commenti

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Perchè, Dario, perché ci fai questo? Perchè non puoi tornare a trame credibili (Asia che diventa invisibile!), ad ambientazioni malsane (e non a una Roma in cui in pieno centro storico ci sono homeless che si fanno il fuoco! Ma dove vivi?) ad attori almeno fisicamente inquietanti? Perchè non doppiare Asia? Perchè una trama da Serial-TV USA? Per farlo passare in Tv? Non accadrà mai, vista la profusione di effetti gore (almeno quelli ce li hai lasciati!). Film davvero, davvero, davvero triste.
MEMORABILE: Asia spatascia la testa della strega nipponica fra le porte di un treno.

Scarlett 17/12/08 19:14 - 307 commenti

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Nessuno mi aveva avvertito che Argento avesse cambiato genere passando direttamente al comico. Sembra una telenovela sulle streghette buone e quelle cattive da pomeriggio Italia-uno, basta omettere le scene splatter. Di terrificante c'è solo il doppiaggio e la recitazione in generale. La scena più comica è quella conclusiva ma sopratutto riguarda la Mater, indegna soubrette tutta tette e culo. Ignobile.

Enzus79 31/12/08 12:35 - 2874 commenti

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Anche i buoni registi sbagliano, o almeno fanno dei passi che deludono i fan. Dario Argento è un regista che fa cose originali, a differenza di altri italiani... Qui, pur essendo originale, abusa troppo delle scene splatter, moltissime, se le si paragonano ai film precedenti. Comunque, guardando quello che offre il mercato italiano, lo si può definire un buon prodotto...

Rickblaine 31/12/08 12:50 - 635 commenti

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Deludente film del re dell'horror italiano Dario Argento. Qui il nostro sceglie di proseguire una strada che neanche parzialmente riesce a pareggiare con i precedenti lavori per la trilogia. Inoltre, la protagonista Asia non è credibile. A tal fine posso dire che non è una degna uscita. Ricca di scene splatter, ma priva di un senno razionale e logico.

Galbo 4/01/09 11:23 - 12380 commenti

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Veramente pessimo, è il naufragato (artisticamente) tentativo di un grande cineasta di tornare ai fulgori della sue opere più famose, concludendo la trilogia delle madri. La terza di queste madri è però un indigesto polpettone, in cui l'evidente mancanza di idee viene (si fa per dire) compensata con effettacci speciali di bassa lega, mentre non è purtroppo per lei un effetto speciale la terribile figlia di Dario, che si cimenta nella peggiore prova della sua non travolgente carriera.

Daidae 12/02/09 15:12 - 3168 commenti

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Dario Argento, per quel che ne so io, ha girato bei film fino al 1990; da allora è iniziata una lunga parabola discendente che culmina con questa immondizia. Pessima la scelta di mettere una modella dal seno rifatto come "mater lacrimarum" (vi ricordo che le altre Mater erano poco appariscenti o donne anziane e rendevano meglio!), orrida come sempre la recitazione di Asia, velo pietoso sui restanti attori (?). Film di rara fesseria: scene di sesso e nudi inutili, approssimazione nelle scene, effetti speciali bruttini! Film per bambocci...
MEMORABILE: Asia Argento sotto la doccia.

Karim 25/07/10 12:02 - 22 commenti

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Pessimo film che chiude la trilogia nel peggior modo possibile. Anche se personalmente provo simpatia per Asia, qui dà l'ennesima prova di non saper recitare, specialmente nella dizione: forse era meglio doppiarla! Queste streghe truccate stile Anni Ottanta che arrivano come espressione del male sono veramente ridicole. Effetti speciali casalinghi e la terza madre poco più che una battona da tangenziale. Bocciato! Non si riconosce più la mano del maestro di Profondo Rosso o Suspiria.

Sabryna 22/03/09 14:51 - 225 commenti

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Film dell'orrore? No, orrore di film! La Terza Madre è senza dubbio uno dei più brutti film di Argento e della storia dell'horror. Recitazione sotto lo zero, Asia Argento legnosa e Daria Nicolodi ridotta ad uno scadente ologramma. Mater Lacrimarum in stile streghetta di Halloween/lap dancer con le sue degne compagne che vanno in giro a spaventare la gente (o a fare dolcetto/scherzetto?). Finale assurdo. Dopo Jenifer - Istinto Assassino Dario Argento tocca il fondo. Sarebbe stato meglio lasciare la trilogia delle Tre Madri incompleta.

Lucius 27/05/09 01:51 - 3015 commenti

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Dario Argento decide dopo circa 30 anni di terminare la trilogia delle tre madri, stavolta però con un film attuale, diverso dai primi due capitoli anche se ad essi logicamente collegato. Spiazzante per la modernità e per la tecnica di lavorazione rispetto ai primi due cromati capitoli, con una colonna sonora che corona degnamente la trilogia. Altamente criticato ma amabile e godibile con intere sequenze argentiane e notevoli invenzioni di cinema. Cameo di Daria Nicolodi. Da rivalutare.

Magnetti 3/06/09 23:30 - 1103 commenti

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Il terzo e ultimo capitolo della trilogia aveva la strada spianata della migliore saga horror mai ideata. Il compito era complicato e tutto è andato proprio male. Scene splatter esagerate e fini a se stesse, una ridicola mater lacrimarum, fino al più grave difetto: la protagonista A. Argento che è inadeguata e irritante a cominciare da una dizione da mercato dei casalinghi a basso costo. Peccato perchè alcune idee buone c'erano e la storia non era male.

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Mco 20/07/09 12:54 - 2324 commenti

I gusti di Mco

Episodio conclusivo della trilogia sulla madri iniziata con Suspiria e proseguita con Inferno, le quali avrebbero casa secondo il Varelli in varie città della Terra. Le vette del primo non sono più ripetibili e il fascino del secondo nemmeno, ma è ingiusto continuare a rapportarsi al passato ogni qualvolta il Maestro diriga un nuovo film. Asia si sforza di fare l'attrice ma la sua miglior scena resta quando, toltasi le scarpe, scappa dal mostriciattolo ad inizio film. Gore sfrenato anche se nel complesso non vi è nulla di trascendentale.
MEMORABILE: Mater Lachrimarum a seno nudo, visibilmente ed orrendamente rifatto!

Fauno 31/10/09 13:01 - 2208 commenti

I gusti di Fauno

Come trashone meriterebbe il massimo dei voti, come thriller meriterebbe sottozero, quindi il voto è comunque insufficiente. Molto aggiornato il regista: gli indemoniati sono simili ai giovani dei rave-party, delle cui morti sono piene le cronache. Bassa macelleria a piene mani senza suspense e senza sentimento. Ridicolo il finale (e in effetti ride anche la protagonista). Nettissimamente inferiore agli altri due film sulle altri madri e qui dico che Dario avrebbe potuto fare molto di più.
MEMORABILE: Solo la scena con Philippe Leroy è memorabile.

Ghostship 2/09/09 21:09 - 394 commenti

I gusti di Ghostship

Cosa si può dire di un film nel quale sono sbagliati già gli assunti? La fotografia è così così (gravissima pecca per gli standard argentiani), la recitazione pessima e/o inutilmente sopra le righe, il make up inguardabile... ci resta solo la truculenza degli omicidi che francamente non risolleva questa sgangherata baracca. Deludente.

Funesto 5/11/09 10:08 - 525 commenti

I gusti di Funesto

Un film sufficiente se si evita il paragone con gli altri due film della trilogia. Argento, scordandosi delle splendide creazioni visive che avevano dato un notevole quid in più all'estetica di Inferno e Suspiria, punta tutto sullo splatter e spesso fa scadere il film nel ridicolo (penosi gli SFX in CG). Gli attori recitano male (nonostante Asia s'impegni, è ridicola) e son diretti peggio. Ma il film è comunque intrattenente e, se non pretendete troppo, potrà soddisfarvi. Ha anche un ritmo strepitoso e questo non glielo si può negare. **.
MEMORABILE: Le scene splatter, ottimamente supportate dai buoni SFX (prostetici) di Stivaletti e la scena dell'incendio nella chiesa (il fuoco è fintissimo!).

Metuant 30/12/09 10:32 - 456 commenti

I gusti di Metuant

Capitolo conclusivo della trilogia sulle Tre Madri che purtroppo risente del cambiamento dei tempi e dei gusti cinematografici. Non siamo ai livelli di eccellenza di Suspiria e Inferno, ma nemmeno a quelli opposti di Il Fantasma dell'Opera; lo splatter è ad alti livelli, alcune scene davvero suggestive (tra cui quella iniziale nel museo e quella finale nelle catacombe), mentre altre scelte appaiono alquanto discutibili (prima fra tutte, il fantasma della madre). Peccato per la scelta di Asia...

Enricottta 16/11/09 16:17 - 506 commenti

I gusti di Enricottta

Di fronte al regista pluricitato e osannato in tanti anni di lavoro, non si può che essere profondamente delusi. La trilogia si chiude nel peggiore dei modi, il confronto col passato è perso a priori. Musiche di Simonetti, che sembra (eppure dovrebbe giovare in un film fatto di presenze oscure) l'ombra di se stesso. Non cade nell'orrore o orrore il buon Argento, almeno tenta di mischiare le carte in tavola con una sceneggiatura in fondo non male, un inizio molto suggestivo, alla Esorcista, per dirne una. Ha perso la vena? Comunque non è un infermiere...

B. Legnani 17/11/09 23:25 - 5523 commenti

I gusti di B. Legnani

La tentazione è limitarsi a dire che Il cartaio al confronto è un capolavoro, ma ciò non renderebbe nemmeno lontanamente l'idea dell'agghiacciante livello del film al quale, "more pallinante", neppure si può dare quel *½ che, "legenda lecta", recita "filmaccio, ma qualcosina da salvare c'è". Qui da salvare non c'è proprio nulla. Dialoghi folli (lo "stai tranquilla" finale è prototipo delle millanta precedenti assurdità), ricchi di calma quando serve concitazione e viceversa. Spesso par di sognare (i fantasmi, la madre, Leroy che parla con una voce che ricorda Clouseau)...
MEMORABILE: Scegliendo il peggio del peggio, i dialoghi di Asia (qui particolarmente smagrita, con le occhiaie) con il fantasma della propria madre.

Ciavazzaro 17/11/09 11:13 - 4768 commenti

I gusti di Ciavazzaro

Pensavo peggio. Per carità, Argento ha perso il suo tocco e questa pellicola lo conferma: le cose negative da segnalare sono decine, a partire dalle streghe fino alla mater lacrimarum, un finale troppo sbrigativo, la non-recitazione della Argento. Eppure qualche scena Argento ancora sa realizzarla. E' apprezzabile il cameo di Leroy e almeno durante la sua metà la pellicola funziona in modo sufficiente. Ribadisco comunque che il periodo d'oro di Argento è finito per sempre.

Gugly 21/11/09 19:16 - 1185 commenti

I gusti di Gugly

Perplessa. La storia poteva essere interessante (in fondo i rimandi ad altre pellicole precedenti ci sono), ma la confezione è da fiction, la fotografia è orribile, la musica risibile. Rimangono gli omicidi splatter, ma si confondono in un marasma che a volte fa veramente ridere. La Argento non può interpretare una fanciulla indifesa e la Nicolodi versione fantasma è più vecchia delle foto che conserva la figlia. È solo uno dei bug della sceneggiatura. Sorvolo sulle streghette e la formosa Mater.
MEMORABILE: Sara che scappa perché le si aprono le porte per magia; due minuti dopo afferma che è una scienziata e bisogna credere solo ai fatti.

Siregon 28/12/09 18:07 - 352 commenti

I gusti di Siregon

È senza dubbio uno dei film più comici mai concepiti. Il montaggio dilettantesco, gli effetti speciali pessimi, la fotografia che ricorda la serie tv Don Tonino, la recitazione scandalosa, la regia inesistente ed una sceneggiatura che sembra scritta da un bambino non troppo sveglio sono la testimonianza di quanto credito disponga ancora Argento per poter lavorare ancora nel cinema. Patetico.

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Jorge 1/01/10 20:19 - 164 commenti

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Mix tra cinepanettone e splatter fine a se stesso, dopo il colorato ed inarrivabile Suspiria ed il gotico (riuscitissimo ma più involuto) Inferno, Argento dimostra per l'ennesima volta i suoi limiti: scelta degli attori e loro direzione pessima, soggetto e sceneggiatura risibili (ancora oggi che risate con gli amici ricordando certe scene...). Spaventoso vuoto pneumatico di idee, piattume, anzi, pattume filmico e registico con pochi (per fortuna) precedenti, Asia Argento inascoltabile.

Disorder 17/04/10 00:08 - 1416 commenti

I gusti di Disorder

Inacettabile. Forse sarà recuperato dai posteri come "scult", per adesso è solo un film brutto e approssimativo. Privo di idee (lo spirito maligno evocato per caso è il più abusato dei clichè) e recitato davvero male un po' da tutti. A tratti addirittura esilarante: la comparsa delle improbabili streghe (sembrano le Spice Girls nel video di "Wannabe"!) e le scene di Roma nel caos sono da piegarsi tanto sono amatoriali. E che dire dello sbrigativo finale? Spiace dirlo, ma del regista di capolavori come l'"Uccello" qui non c'è nessuna traccia.
MEMORABILE: In negativo: le streghe "Spice Girls", i prodigi della Argento in biblioteca (che un attimo dopo dice di non credere al paranormale!).

Trivex 20/04/10 14:11 - 1740 commenti

I gusti di Trivex

Pluri (mal)menzionato tentativo di terminare un lavoro iniziato, molto tempo prima. Approcciato con la diffidenza dei sentito dire, unita alla stima per quello verificato di persona, nel passato. La tecnica è rimasta, ma la storia è mediocre. Ci sono buoni spunti, come l'arrivo delle streghe multietniche, ma ci sono momenti anche tragici. Le scene di saccheggio alla città, sviluppate in economia, non rendono assolutamente l'idea. Il colpo finale arriva con il finale: affrettato e disarmante. Sono stato severo, ma qui si parla di un film di Dario Argento. **
MEMORABILE: L'arrivo delle streghe.

Greymouser 21/04/10 17:52 - 1458 commenti

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Il paragone con i primi due film della trilogia sarebbe imbarazzante, d'accordo, ma questo film naufraga da solo, senza bisogno di alcuna spinta pregiudiziale. Argento sembra aver perduto ogni legame con le alchimie e i meccanismi del terrore, se pretende di interessare o addirittura spaventare con streghette e terze madri strafighette, fantasmi buoni e patetici, insomma con una serie infinita di cliché mal rappresentati e peggio elaborati. Non vi è alcun senso né estetico né narrativo in questa desolante e involontaria parodia dell'orrore.

Capannelle 6/05/10 10:55 - 4399 commenti

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E Argento decise di creare la Mater Cubistas. Non esiste altro termine per definire l'apparizione della Atias e delle sue ridicole accolite. Per il resto, il regista vanifica una trama non proprio da buttare con le solite recitazioni scadenti (Kier a parte), un tono generale da fiction e immagini senza senso (ologrammi, gente che litiga per il posteggio, la sexy-tunica..). Bene un paio di squartamenti ma proprio l'accresciuto tasso di splatter è indicativo di povertà di idee. Eppure erano in cinque a scrivere la sceneggiatura...
MEMORABILE: In effetti la lotta tra l'ologramma e la torcia umana ruba la scena pure ad Asia Argento.

Myvincent 15/07/10 17:45 - 3727 commenti

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Evocata, acclamata, adorata come una rock star (per di più siliconata) questa Mater Lacrimarum è in linea coi tempi attuali di violenza, morte, soprusi, lontani da un vero obiettivo, nell'indifferenza generale, sempre gratuiti ed in crescendo. I propositi di Argento parevano validi, senonchè al solito manca, anche qui, la sua antica capacità di "evocare" la paura, che invece si limita a "descrivere", coi risultati che tutti conosciamo. Per il resto, errori a parte (fra cui la consueta Asia), la macchina complessivamente funziona e tiene il ritmo.

Nipo 20/06/10 19:05 - 40 commenti

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Un finale divertente ed isterico per la trilogia delle madri. Come nei film precedenti la logica sparisce solo per mostrare episodi. E parte una carrellata di suoni, colori e graffianti scene di violenza, anche gratuita, come era per i precedenti. Belle inquadrature ed effetti anche digitali, raro in un film italiano. Certo, la madre viene mostrata troppo, ma ci si può passare sopra per lasciarsi andare alla festa di sangue creata da Argento. Film erroneamente criticato negativamente, come a loro tempo lo furono Suspiria e Inferno.

Bruce 23/06/10 16:20 - 1007 commenti

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Il primo impeto è di definirlo atroce ed osceno. Poi pensi allo sforzo di Argento per portare a termine la trilogia delle tre Madri, alla sua maestria nel girare le scene gore o ad alcune sequenze di pregio e ti viene se non di salvarlo almeno di non essere così impietoso. Però l'aria da Harry Potter che ogni tanto si respira è insopportabile, la mancanza di idee e di reale tensione è evidente come la pochezza di Asia come protagonista; ripensi alle streghe-baldracche o al povero Leroy appeso e il confronto con il passato diviene insostenibile.

Il Dandi 17/07/10 00:45 - 1917 commenti

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Almeno non la butta sul videogame (il film si prestava) e si accontenta dei brutti effettacci di sempre, lasciandoci il dubbio che in tutto questo delirio ci sia dell'umorismo volontario. Ridicolo, dall'inizio alla fine: proprio per questo però è l'unico Argento degli ultimi anni che è riuscito almeno a divertirmi. Argento supera sé stesso e fa ridere, come un cantautore che si fa il verso da solo (l'ologramma del fantasma della Nicolodi). Se devo pensare che a quel vecchio regista pazzo piace, che lui al film ci crede, allora non rido più.
MEMORABILE: Tu devi essere guidata verso la direzione giusta: domani ti presento a un grande pensatore belga!

Aal 4/09/10 08:37 - 321 commenti

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Inaccettabile vaccata. Film agghiacciante per dilettantismo e involontario senso del ridicolo. Sceneggiatura ridicola, attori penosi, fotografia da fiction televisiva da quattro soldi. Siamo sicuri che il regista sia proprio Dario Argento, quello di Profondo Rosso, Suspiria, Inferno? È vero che da un po' di tempo a questa parte non ne azzecca più una ma qui è stato toccato il proverbiale fondo. Epitaffio artistico di un ex-grande regista.

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Von Leppe 16/04/11 21:33 - 1259 commenti

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Premetto che per me Mater Lacrimarum abita in via dei Bagni 49. Trenta anni dopo Dario riprende le tematiche che hanno segnato l'apice del suo cinema e dell'horror italiano in generale. Questo la terza madre è un film con qualche buona trovata e divertente per lo splatter, con ritorni e spiegazioni che rimandano ai due capitoli precedenti che fanno nostalgia, ma sono imparagonabili. C'è anche un antefatto nel passato con immagini disegnate stile fumetto. La scimmia la trovo migliore di quella di Phenomena. Bravi Simonetti e Dany Filth nella sigla.
MEMORABILE: Mille anni fa, sulla costa del Mar Nero, tre sorelle diedero vita alla stregoneria.

Bergelmir 18/04/11 00:03 - 160 commenti

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Solo in lontananza si può notare la mano di un Autore che nel proprio periodo migliore seppe cambiare la storia del cinema, ma che ora riesce solo a proporci un horror senza stile e privo di forza. Non è solo il soggetto incredibile e l'ingrata associazione con i due precedenti film dell'ideale trilogia: è che nulla sembra avere un reale scopo, solo lo stanco tentativo di concludere la storia delle tre madri e di correre verso il finale. Non manca qualche breve sequenza interessante: Argento sa sempre girare, ma nel complesso è ben poca cosa.

Beyond87 8/08/11 12:00 - 34 commenti

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Bastonato da giudizi negativi, in realtà La terza madre è un film riuscito a metà. Qualcosa di salvare c'è senz'altro: omicidi sanguinolenti e pieni d'effetto, buona regia in certuni momenti, ma pesano sul giudizio finale alcuni inserti davvero improponibili. Una fantasmatica Nicolodi della serie "Che la forza sia con te Luke!", effetti speciali non sempre al massimo della forma e alcune sequenze girate con troppa approssimazione. Peccato, perché con maggior cura e credibilità della sceneggiatura poteva uscirne un prodotto migliore.
MEMORABILE: Il lancio del neonato dal ponte, chiaramente un bambolotto (una tirara d'orecchie a Stivaletti qui ci vuole tutta)!

Guru 4/10/11 19:13 - 348 commenti

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Escludendo gli effetti speciali al limite della credibilità, fantasmi che non convincono, intercettazioni ambientali alla soglia del ridicolo eccetera, il soggetto non sarebbe poi stato così debole, se ben sceneggiato; tecnicamente "lui" non è così "saldato" come si vorrebbe far credere!... La storia c'è, non supportata dalla magia che ci si aspettava! Puerile l'indagine e infantile e scontata la macchine dell'occulto. Brava Asia Argento... ma non basta.

Werebadger 11/02/12 14:35 - 270 commenti

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Imparagonabile ai primi due film della saga, ma preso a sè non è poi così disastroso. C'è una quantità di splatter davvero spiazzante, molte trovate visive interessanti e ospiti d'eccezione (Leroy, la Nicolodi, Kier, la Tassoni). La Argento è incapace e monoespressiva come sempre (ma perché Dario deve ficcarla per forza una volta sì e una no nei suoi film?), la Atias bellissima ma così così nei panni del mostro che in Inferno fu interpretato (per poco) da un'eterea e bellissima Ania Pieroni. Si può guardare.
MEMORABILE: Il racconto del prete del viaggio della reliquia della strega (illustrato tramite splendidi disegni).

Viccrowley 6/07/13 01:21 - 814 commenti

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La magia di Dario Argento, padre di tanti brividi da pelle d'oca è scomparsa da tempo, conferma avvenuta dopo la visione di questa risibile pagliacciata. Indegna conclusione della nerissima fiaba delle Tre Madri (Suspiria e Inferno), questo spreco di pellicola riesce a essere solo ridicolo e finanche fastidioso nella sua supponenza. Cast scadente con in testa la solita Asia, ma anche il resto della ciurma (mal diretto da Argento) ci mette del suo. I sugosi e abbondanti SFX di Stivaletti sono l'unica nota positiva.
MEMORABILE: Gli evocativi titoli di testa; Il primo violentissimo omicidio; Il neonato (un ridicolo bambolotto di pezza) buttato giù dal ponte.

Gabrius79 12/11/13 00:10 - 1420 commenti

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Tremenda e poco piacevole pellicola horror diretta da un maestro del genere qui decisamente non al suo meglio. Trucchi decisamente brutti e che fanno sorridere proprio per la povertà di mezzi che si nota nel corso del film. Di certo anche l'apporto degli attori dà un colpo di grazia non indifferente.

Giùan 26/12/13 07:22 - 4539 commenti

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Di raccapricciante nel film c’è il fatto di doverlo commentar come chiusura del ciclo sulle “3 madri”, tanto si preferirebbe immaginarlo uno squinternato apocrifo. E invece qualcosa bisognerà pur dirlo e allora, non lasciando l’impietosa visione margini nemmeno per un giudizio commiserativo, ci limitiamo a indicare i segni del disfacimento in quel passaggio dall’allucinatorietà ellittica a un raziocinante tecnicismo sterile. Argento (come aveva mostrato Jenifer) non è morto ma che una risata di lacrime seppellisca questo pastrocchio.

Mick87 28/03/14 12:29 - 4 commenti

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Dario Argento ha perso il suo tocco (la conferma definitiva arriverà con il successivo e disastroso Dracula 3D); inutile aggiungere altro: vuoi perché il cinema di genere oggi in Italia (purtroppo) non esiste più, vuoi perché forse Argento ha già detto tutto quello che poteva dire, vuoi perché è ancora rimasto (come linguaggio cinematografico) agli anni ottanta; sta di fatto che La terza madre è veramente deludente sotto tutti i punti di vista: un horror è buono se fa paura, qui l'unica cosa spaventosa è la recitazione della protagonista.

Claudius 20/07/14 09:42 - 542 commenti

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Chiusura cupa del trittico comprendente Suspiria e Inferno. Argento, qui senza freni inibitori, si lancia in una serie di atrocità un po’ troppo insistite (e la mano c’è ancora) e in citazioni da suoi film. Nello stesso tempo non mancano riferimenti a eventi attuali come l’ondata di suicidi e delitti degli ultimi anni. Tuttavia i dialoghi e la recitazione, tranne quella di Valeria Cavalli e Leroy, sono indecenti.

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Minitina80 24/07/15 08:54 - 2980 commenti

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Si vede come Argento punti molto su questo film per rilanciarsi al grande pubblico; lo si vede nella violenza spinta, nell’audacia di volersi mettere in gioco con questo rischioso terzo capitolo, riuscendo, però, solo in parte. Manca la capacità di creare le atmosfere di un tempo a discapito di una produzione troppo televisiva, soffre il carisma non all’altezza di Asia i cui limiti sono evidenti, ma soprattutto manca quella capacità di scrittura che lo ha reso unico in passato.

Markus 1/11/15 17:26 - 3682 commenti

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Dopo i monumentali Suspiria e Inferno l'ormai ombra del maestro del terrore Dario Argento ritorna sull'argomento delle streghe per parlarci di "mater lacrimarum", "la più bella delle tre madri" che opera, se così si può dire, a Roma. Forse era meglio storpiare il nome in "mater ridiculus", tante le risate che suscita questo film e la presenza della fattucchiera di cui sopra in... rossetto e tacchi! L'interpretazione di Asia Argento (che si persevera a non doppiare) è quasi tremenda. Qualche sequenza splatter è però degna di nota.

Taxius 23/09/16 14:25 - 1656 commenti

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Dopo Suspiria e Inferno, Dario Argento conclude la trilogia delle tre madri con un film di cui si poteva fare benissimo a meno. Diciamo che forse questo è arrivato troppo tardi: sembra infatti un film degli anni 70 girato nel 2000 con effetti speciali ormai superati. Quel che è peggio è il livello recitativo degli attori, in particolar modo quello della figlia Asia Argento. Scene d'alta tensione come quella della libreria in cui lei diventa invisibile sono di una tristezza unica.

Ira72 14/02/17 14:51 - 1309 commenti

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Gli Artisti (con la A maiuscola, come Argento) non muoiono; semplicemente creano opere diverse. E' questo il caso di "La terza madre", folcloristico per certi aspetti ma che non passa indifferente e non annoia. Pessima la scelta di infilarci Asia che, purtroppo, in questo film ha una parte estremamente rilevante (ed irritante). Se non altro con lei il brivido di terrore c'è: quello recitativo. Scordiamoci il parallelismo con i due precedenti lavori (Inferno e Suspiria), sarebbe come paragonare vino e aceto. Ma anche l'aceto, in piccole dosi, ha il suo perché.

Rufus68 5/12/17 17:04 - 3825 commenti

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Argento cannibalizza ancora il proprio passato per ottenere men che zero. La forza visionaria e macabra del suo cinema risente ormai spudoratamente della maniera dell'horror attuale, volgare e caciarone. Le incongruenze di sceneggiatura, una volta riscattate dalla cupezza dello sguardo, risaltano oggi nella loro ingenua piccineria (basti, per questo, il finale raccogliticcio e sbrigativo). L'inconsistenza degli attori, privi di spessore e ridotti al puro diporto da sceneggiato televisivo, aggrava lo sconfortante quadro clinico.

Anthonyvm 23/04/18 21:37 - 5640 commenti

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Il secondo sequel di Suspiria è quanto di più lontano si possa immaginare dal capostipite: le stupefacenti e oniriche scelte cromatiche sono cadute in un baratro oscuro, una sorta di buco nero che non lascia trapelare null'altro che una desolante mediocrità. Laddove lo script argentiano seguiva la (non) logica di un incubo, qui assistiamo a indagini di stampo avventuroso-esoterico, con contaminazioni fantasy da far accapponare la pelle. Uno o anche più veli pietosi su Asia Argento. Gore sfrenato ed efficace, unica nota positiva.
MEMORABILE: Le imbarazzanti riprese del "male" che si impossessa di Roma; Il finale liberatorio che toglie ogni parvenza di soddisfazione al povero pubblico.

Hackett 12/07/18 22:01 - 1865 commenti

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La paura di quanto poteva accadere, considerando la spenta vena argentiana dell'ultimo decennio abbondante, è stata a lungo un deterrente per la visione del capitolo conclusivo delle Tre Madri. Alla fine però, pur essendo lontano anni luce dai due capolavori precedenti, Argento riesce a creare alcuni momenti interessanti, specialmente quando spinge sull'efferatezza degli omicidi. Peccato per alcune scene di una sciatteria incredibile (il bimbo-Cicciobello lanciato dal ponte) e per un'eccessiva patinatura del tutto, compresa la strega sexy.

Jena 4/08/18 15:55 - 1550 commenti

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Capitolo conclusivo del ciclo delle tre madri, neanche lontanamente paragonabili ai due precedenti. E' un Argento già in decadenza e non è solo la piattezza della regia a stupire ma anche un insieme di balordaggini da lasciare esterrefatti (su tutte le apparizioni stile fantasmino Casper della Nicolodi o le scene "de violenza" a Roma). Qualcosa da salvare però c'è, come almeno un paio di omicidi argentiani vecchio stile (terribile quello ferocissimo dell'archeologa all'inizio). Asia mostra fissità inespressiva, fuori parte la Atias come strega.

Corinne 16/08/18 20:12 - 420 commenti

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A più di vent'anni dal notevole Inferno, Argento decide di completare la Trilogia delle Madri e lo fa in modo inglorioso. Dopo i titoli di testa, un buon prologo e un omicidio ultra-sanguinoso, che lasciavano ben sperare, ha inizio una sarabanda di scene più o meno trash, con Asia in una delle sue peggiori interpretazioni e il tentativo, fallito, di creare un'atmosfera apocalittica e terrificante. (Cinematograficamente) spaventoso.
MEMORABILE: In negativo: le apparizioni della Nicolodi che neanche nel peggior Lucio Fulci presenta; Le streghe che sembrano darkettone borgatare anni Ottanta.

Gabigol 28/01/19 17:43 - 571 commenti

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Non c'è solamente un goffo e svogliato tentativo di chiudere l'ipotetica trilogia, motivo sufficiente per non avviare il progetto; qua c'è la summa del peggio elargito da Argento nella sua carriera: plot incomprensibile, coerenza narrativa non pervenuta, cast completamente imbambolato (spicca l'imbarazzante Asia su tutti); e la ricerca ossessiva dell'inquadratura granguignolesca, per esacerbare la morbosità, è semplice reflusso di un regista con più niente da dire o mostrare. Pessimo sotto tutti i punti di vista.
MEMORABILE: l'invisibilità in libreria; Mater Lacrimarum con la "tunica magica"; L'orgia demoniaca; La giapponese; Le streghe in aeroporto.

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Piero68 11/04/19 09:00 - 2955 commenti

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Girato senza grandi mezzi e con un cast assolutamente anonimo, La terza madre non solo è il peggiore della trilogia sulla madri ma uno dei peggiori dell'intera filmografia del regista romano. Purtroppo quando la famiglia Argento è al completo (padre, madre e figlia a traino) le cose non vanno bene. C'è solo l'imbarazzo della scelta: dalle faccette di Asia alla Nicolodi ectoplasma, dalla sparizione in libreria alle streghe che sembrano un gruppo di pornostar. Meno male che almeno qualche scena splatter scuote lo spettatore...

Pinhead80 16/04/19 17:50 - 4719 commenti

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Dopo 27 anni Argento conclude la trilogia delle Tre Madri con un film che non è assolutamente all'altezza dei precedenti. La delusione è tanta perché di materiale a disposizione per far bene ce n'era molto. Si spinge molto sul versante "erotico" cercando così di confondere una sceneggiatura che ha poco da dire dal punto di vista horror. Riesumare la Nicolodi a mo' di fantasmino è davvero troppo. A tratti si sfiora il ridicolo involontario.

Zender 8/11/20 09:30 - 315 commenti

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Sconta il paragone con gli illustri predecessori, ma vi si aggancia senza complessi d'inferiorità esplodendo pregevoli bombe di sangue innescate tra le maglie d'una storia che intriga, la più articolata delle tre. Pur nascosta tra subdoli innesti da apocalisse cheap e fantasmi fuori luogo, la voglia di tornare ad alti livelli di Argento si avverte; sbatte contro qualche fumosità di troppo, si tuffa in un mondo alchemico esorcistico con superficialità ma sbandiera fiera l'orgoglio di chi un nome e uno stile alle spalle li ha. Simonetti alle musiche rielabora e cesella.

Lupus73 22/11/20 15:39 - 1487 commenti

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Avvolto più dei predecessori da occultismo, alchimia, stregoneria come sottolinea l'iconografia dei credits, chiude l'affascinante trilogia e rivela la storia della tre madri. Gore eccessivo come marchio di fabbrica (la "viscerale" scena con la Cataldi), ambientazione con kitsch e liberty "non persistenti", mancano le note luci artefatte e teatrali, fotografia stavolta più sobria/oggettiva a sfavore dell'atmosfera, che si concentra nella suggestiva ambientazione catacombale romana dell'ultima parte con la mater (un po' grossolana, fa rimpiangere la Pieroni). Da non sottovalutare.
MEMORABILE: L'OST di Simonetti (ospite Dani Filth dei Cradle of Filth); L'autocitazione della vasca di Phenomena; Il fumetto flashback; Leroy/alchimista.

Rambo90 27/11/20 02:02 - 7679 commenti

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Confronto perso e di molto rispetto ai primi due capitoli della trilogia delle madri. Argento qui fatica proprio a imbastire una storia che possa interessare, mettendo insieme una serie di delitti impressionanti (e realizzati benissimo) ma privi di una vera logica. Asia funziona a corrente alternata come protagonista, e più azzeccati risultano i camei della Nicolodi, Leroy e Kier. Nella parte centrale c'è qualche sussulto e innegabilmente alcune scene truculunte restano impresse, ma è poca roba. Musiche di Simonetti inesistenti.

Siska80 26/01/21 10:03 - 3737 commenti

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Argento sbaglia saga e dà corpo al quinto capitolo del Presagio (musiche, cimeli malefici, scimmie sinistre riciclate perfino dal remake) citando a destra e manca anche dai suoi stessi film. Il genio si riconosce ancora dai crimini ingegnosi per quanto eccessivi (il primo repellente, una sorta di mix tra ciò che vediamo in Opera e Non ho sonno); discreto il cast straniero, inquietante l'atmosfera. Da annali del trash il fantasma guida, il finale e l'abbigliamento sexy della Mater (che però, giustamente, si adegua ai tempi moderni!).
MEMORABILE: La follia infuria per le strade della Capitale.

Buiomega71 19/02/22 01:19 - 2901 commenti

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Summa del mito delle tre madri, ma sopratutto di tutto il cinema d'Argento. Il feroce massacro delle due lesbiche, l'occhio spalancato di Asia ispezionato da Leroy e l'inseguimento sul treno restano tra le cose più belle dell'Argento post Opera. Vasche ricolme di cadaveri, una finestra illuminata di rosso vista dalla cabina telefonica da Asia, le nuove streghe sadiche (inquietante Jun Ichikawa) cannibali e dedite alle depravazioni più sfrenate, la violenza stilizzata argentiana che diventa viscerale, quasi fulciana e lo score di Simonetti che omaggia Keith Emerson. Argento vivo puro.
MEMORABILE: Il feroce massacro di Udo Kier; La bocca devastata della Tassoni; L'antro oscuro della villa del "bambino urlante"; Il divaricatore oculare.

Magerehein 26/02/22 21:33 - 985 commenti

I gusti di Magerehein

Cadono le braccia se si pensa che la trilogia degli ottimi Suspiria e Inferno si chiude con questo film, che coi suddetti nulla ha in comune. Viene quasi il dubbio che il regista sia un altro. Il gore abbonda ed è feroce, ma le note positive finiscono qui. L'opera è infatti (escludendo Udo Kier) una sfilata di personaggi inverosimili o ridicoli (capitanati da Asia Argento, scadente la sua performance), villain compresa, infilati in una trama raffazzonata e piena di situazioni bislacche o malriuscite (le scene di follia collettiva paiono parodistiche...). Molto deludente.

Metakosmos 10/06/22 11:31 - 300 commenti

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Dopo due sorprendenti eccezioni televisive per i Masters of Horror, Dario Argento riprende i suoi migliori successi concludendo la saga delle tre Madri che per certi versi sarebbe stato meglio - visto il risultato - aver lasciata incompleta. Il soggetto di partenza aveva un suo potenziale, ma nella realizzazione si tenta fin troppo di seguire la moda dell'horror contemporaneo nonché di riproporre le caratteristiche del proprio cinema in maniera talmente innaturale da sembrare autoparodia. In un giocattolone del genere i difetti di Argento si notano ancora di più. Da guardare preparati.
MEMORABILE: La città di Roma nel caos che impazzisce; Il fantasma/ologramma della Nicolodi; Il finale velocissimo e assurdo.

Occhiandre 6/01/23 13:31 - 153 commenti

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La Roma scura de Il cartaio e belle inquadrature caratterizzano la sequenza iniziale nel museo, con un'ambientazione curata e la recitazione naturale di Asia Argento. Come non pensare a La sindrome di Stendhal quando l'espressione della Medusa di Caravaggio prende vita nel primo piano in cui assiste all'omicidio di Tassoni? Una morte "gore" ma inficiata dall'insistenza sul volto della vittima ed effetti sonori sottotono. La scimmia è uno dei tanti accenni al passato argentiano che si riattivano con alterni risultati. Più avanti si manifestano atmosfere contemporanee e hollywoodiane.
MEMORABILE: L'apertura dell'urna con l'atame che richiama Inferno; Le buffe incursioni dell'ologramma Nicolodi; Il sabba con Moran Atias; L'OST; Adam James.

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Diamond 18/03/24 08:00 - 150 commenti

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Lo spunto di base non è male e non manca qualche idea interessante (la pazzia dilagante per Roma per esempio); ma tutto il resto non funziona: pessimi dialoghi, recitazione da dimenticare, colonna sonora anonima. La storia avanza senza nessuna vera svolta narrativa né una sorpresa e troppo spesso si finisce in situazioni al limite del ridicolo/trash. Il buon lavoro fatto da Stivaletti e qualche nudo qua e là non riescono a salvare in corner questo brutto lavoro di Argento.
MEMORABILE: In negativo l'arrivo all'aeroporto delle streghe; In positivo la Atias e il lavoro di Stivaletti.
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MUSICA:
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  • Discussione Deepred89 • 19/10/17 21:40
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Deep, scusa disturbo. Leggo le tue righe e vede che hai dato 3 palle. E' giusto?
    Grazie e ciao.


    Direi di no. Rileggendo andrei a 2 e mezzo. Grazie Buono!
  • Curiosità Schramm • 9/07/18 15:48
    Scrivano - 7694 interventi
    Durante le riprese delle sequenze in cui tutta l'urbe capitolina dà di matto, Argento ebbe grattacapi con la scena in cui la madre getta il proprio bambino nel Tevere. Un gruppo di turisti, ignari che si trattasse di un film e che quello gettato nel fiume fosse un bambolotto, accorse allarmato su Ponte sant'Angelo convinto di aver realmente assistito a un infanticidio.

    (Fonte: Dario Argento, Paura, pag 324)
  • Discussione Siska80 • 28/01/21 14:02
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    Bah, a me è sembrato una sorta di sequel di Omen, nemmeno originale, se vogliamo: le scimmie impazzite appaiono nel remake del primo capitolo, i cimeli malefici nel secondo (i coltellacci e le statuine qui, le spade e il murale là). La follia in strada riprende quella in interni dell'ultima parte de La Chiesa (sempre con Asia), così come l'atmosfera lugubre, con l'aggiunta di crimini vomitevoli (il primo è l'eccesso per eccellenza) e orge (ma già da tempo Argento calcava la mano con sesso e sangue). eno peggio di ciò che mi aspettavo, ma il fantasma è fuori contesto, il finale scopiazzato malamente addirittura dal videogioco "Wolfenstein" e la Mater Battorum...Vabbè, in nomen omen.
  • Discussione Lucius • 22/06/21 13:46
    Scrivano - 9063 interventi
    Per Zender. Al min. 3.23 c'è un'immagine della villa per verificate:
    https://www.youtube.com/watch?v=E43j5lz3v20
    ma l'indirizzo esatto quale sarebbe?
  • Discussione Zender • 22/06/21 15:31
    Capo scrivano - 7 interventi
    Non si possono prendere.
  • Discussione Buiomega71 • 19/02/22 11:02
    Consigliere - 25934 interventi
    Tuttargenteria (quel che rimane di Dario Argento)

    Solo a sentire nominare l'Elena Markus di Suspiria (eliminata da una ballerina americana di nome Susy Bannon(sic!)), Mater Tenebrarum che dimorava a New York, il passo del libro di Varelli fatto leggere da Phippe Leroy (guarda caso in carrozzina) a Asia (lo stesso che apriva Inferno, letto da Irene Miracle) e vedere i disegni architettonici delle dimore delle tre Madri progettate da Varelli, si allarga il cuore e l'emozione si fa carne viva.

    Argento ritorna nei meandri delle due sue fiabe oscure ed è subito una valanga di emozioni argentiane che ti arriva addosso, con i rimandi a TUTTO il suo cinema (da Opera in giù) che avvolgono come in una morsa, in quello che è una summa argentiana in toto, proprio come lo era Nonhosonno.

    L'unica colpa e che lo ha realizzato troppo tardi, perdendo l'impietoso confronto con due monumenti come Suspiria e Inferno, e così il tanto vituperato La terza madre diventa una deliziosa "sorellina minore", pregna di quella furia e di quella sublime poesia di morte che è il cinema di Dario Argento. Vero che , ormai, la raffinatezza visiva che contraddistingueva il dittico, quì. viene a mancare, ma anche vero che il cinema di Argento, nel frattempo, ha subito un "involuzione", e dalle putride fiabe nere intinte in cromatismi irreali, fatte di scenografie liberty e anfratti bui e maleodoranti, si passa alla crudezza e alla visceralità più carnale (non per nulla i delitti sono più da "macelleria", non per nulla, nella trilogia, entra il sesso e la perversione quasi sadiana ).

    Asia . all'inizio, si toglie le scarpe per sfuggire al male (come Irene Miracle se le toglierà in Inferno per immergersi nella stanza sott'acqua), nello studio di restauri antichi un occhio si sbarra nel buio (Profondo rosso, Suspiria), lo straordinario pedinamento in treno con montaggio e piani sequenza mozzafiato (Nonhosonno), Leroy che , con un particolare divaricatore oculare, ispeziona l'occhio di Asia (Opera) in cromatismi verdi degni del Tovoli di Suspiria, Asia, che, dentro alla cabina telefonica guarda la finestra illuminata di una profonda luce rossa al terzo piano, mentre avviene il macello delle due lesbiche (Profondo rosso, e quì ho avuto un erezione!), la vasca dei resti umani di Phenomena, la decadente e fatiscente dimora di Mater Lacrimarum altro non è che la "villa del bambino urlante", Asia che sente le urla più si addentra, sempre più, nella dimora dell'assassino (Jennifer nella casa degli orrori di frau Bruckner), Adam Jones  usato come strumento del male (Stefania Casini, I morti incontreranno i vivi, e i vivi i morti), Asia in taxi di notte trasportata verso il male (la Harper in Suspiria, la Giorgi di Inferno), il meccanismo per aprire le porte dell'inferno (Iris, gira quello blu), il poliziotto legato e torturato (Phenomena), o che impazza sparando (con l'occhio fatto saltare al barbone) come Urbano Barberini in Opera, la bellissima sequenza in libreria (la Giorgi in Inferno), la terribile scimmietta (l'altra faccia di Inga), la chiusa liberatoria in una Roma quasi post atomica e assolutamente irreale (il sorriso  finale della Harper mentre bruciano le streghe).

    E poi i delitti, furiosi, sanguinari, viscerali, spietati, di una crudeltà mai raggiunta prima da Argento (forse in Pelts), dove la stilizzazione, la coreografia quasi da musical, e la bellezza dell'omicidio, lascia il posto ad un sadismo insistito quasi fulciano.

    La Tassoni con la bocca devastata e strangolata con i propri intestini, il feroce macello su Udo Kier da parte della sua perpetua (che prima maciulla il suo bambino) e sucidio annesso, la strega nipponica con la testa spatasciata dalle porte del treno, ma su tutti il sadicamente meraviglioso e spietatissimo massacro delle due lesbiche, mix delirante e violentissimo tra l'incipit idimenticabile di Suspiria (Eva Axen, Susanna Javicoli) e l'uccisione di Mirella D'Angelo e Mirella Banti in Tenebre, con in più un sadismo di una efferatezza inaudita (occhi perforati, impalamenti, e nell'agonia di Valeria Cavalli, Mater Lacrimarum le lecca via le lacrime). E se ci si fa caso, la posizione della Cavalli è del tutto simile a quella della D'Angelo, fotografata da morta, in Tenebre.

    La nuova Mater Lacrimarum è sexy e spietatissima (Argento ammanta di sesso corrotto e carnale quello che in Suspiria e in Inferno era totalmente assessuato, come le lesbiche di Tenebre solo nominali, quì fanno all'amore), di una lascivia e di una perversione sessuale quasi sadiana (cannibalismo, orge al sangue, lingue tagliate per procurarsi piacere, la yuzniana pigofilia, la schiena scorticata) e mette davvero i brividi, cugina non troppo alla lontana di Ania Pieroni,  così come è inquietante la strega giapponese che insegue Asia (Jun Ichikawa). E vedere la congrega di streghe per le viuzze notturne di una Roma lunare, ancestrale e incubotica, regala altre suggestioni argentiane.

    Cosa non è poi la musica di Simonetti, che, nei frangenti più clou, fa risuonare la ost di Keith Emerson composta per Inferno, dagli effetti gore di impressionante iperrealismo di Stivaletti, fino alla fotografia di Frederic Fasano, che dona tracce dei migliori lavori argentiani.

    Il fantasma/guida della Nicolodi (ma molto toccante quando Asia guarda, piangendo, le foto della madre da giovane), alcune discutibili scivolate nella CG da commodore 64 e l'apocalisse romana un pò poveristica (nonchè una chiusa un pò frettolosa, la tunica dannata tolta alla Mater da Asia lascia a desiderare), sono solo orpelli che non intaccano più di tanto questo (inaspettato) e esaltante ritorno di un Maestro, che, col senno di poi, facevo male a giudicare ormai perduto (dopo quella robaccia di Dracula 3d e l'imbarazzante Il fantasma dell'Opera).

    Sarà che sono entrato subito nel mood argentiano dopo il pessimo incipit stile Alla 39° eclisse, ma ho rivissuto le stesse emozioni e le stesse sinfonie dell'Argento che fu con tutte quelle estasiatiche autocitazioni e quei continui rimandi alle sue opere passate (nel Fantasma dell'opera le cercavo a forza per trovarci almeno un barlume, quì mi sono venute addosso, come una valanga, senza chiedere), eppoi quel brutale e disumano doppio delitto sulle due lesbiche (lì ho avuto un argenteo orgasmo), tra le cose più belle firmate dall'ultimo Argento (al pari dell'incipit ferroviario di Nonhosonno) che si credeva finito.

    Dopo Nonhosonno un'altra immensa antologia tutt'argentiana

    Imperfetto e molto meno "sinfonico" dei due capolavori che lo hanno preceduto, ma palpitante di (parecchi) sussulti irreversibilmente argentiani.

    Quello che si vede non esiste, quello che non si vede è la verità.
    Ultima modifica: 19/02/22 17:07 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 16/07/22 17:14
    Capo scrivano - 7 interventi
    A cosa mi serve Lucius?
  • Discussione Lucius • 16/07/22 19:40
    Scrivano - 9063 interventi
    Vedi email.Il cancello nel film è  computer grafica