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Tutti i commenti e le recensioni di Broken rage

TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/02/25 DAL BENEMERITO PINHEAD80
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Pinhead80 15/02/25 16:38 - 5405 commenti

I gusti di Pinhead80

Un killer risoluto viene ingaggiato dal misterioso signor M. per assassinare alcune persone. Braccato dalla polizia, dovrà collaborare con loro per uscirne pulito. Ma non è tutto qui, perché la stessa storia viene riproposta uguale ma con un protagonista pasticcione sempre interpretato da Kitano. Ancora una volta Beat Takeshi riesce a stupirci con due film in uno, che esplorano come sempre il mondo della malavita e degli Yakuza prima con un taglio gangster/noir e poi in forma satirica. Serio e faceto a confronto con uno stile ormai inconfondibile e con un'ironia pungente ed efficace.
MEMORABILE: Kitano che nello "spin off" si siede sulle sedie del locale.

Puppigallo 17/02/25 09:56 - 5478 commenti

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Kitano dev'essersi divertito a interpretare lo stesso personaggio in due opposte realtà (all'inizio può ricordare Professione assassino). E non solo ha fatto questo, ma è anche passato dal noir all'ironico-demenziale ("Squittisci per noi, topo"). Detto ciò, sembra più una licenza che il regista si è preso dal solito, serioso copione, in cui si uccide e si seguono le ferree regole dei boss, cercando di trasformare il tutto in una farsa (a modo suo), quando ancora lo spettatore ha in mente i freddi omicidi della precedente versione. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: I due interrogatori; La seconda motivazione del protagonista nel parcheggio: "Samsung!"; Inversione di ruoli tra boss e secondo; Il terzo spin off.

Daniela 19/02/25 00:57 - 13269 commenti

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Kitano è un killer impassibile che esegue omicidi seguendo le indicazioni di un misterioso M. oppure è un pasticcione che impugna la pistola al contrario, uccide la vittima sbagliata, inciampa dove può? Il regista mette a confronto le due anime del suo cinema - quella noir malinconica e quella comica demenziale - confermando il nostro sospetto, ossia che l'anima sia sempre una sola e cambi solo la prospettiva: c'è dell'ironia nelle sue storie criminali e c'è della tristezza delle sue farse sadiche. Divertissement che raggiunge a stento l'ora, punteggiato da lampi di genio.
MEMORABILE: I "riempitivi" per fare metraggio presentati come tali; I due riconoscimenti e i due interrogatori a confronto; Il gioco delle sedie musicali.

Enzus79 23/02/25 18:12 - 3223 commenti

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Film che si divide in due parti, con la seconda che è la parodia della prima (sicario assoldato dalla polizia per fare la spia). Si rasenta la genialata. Una sorta di revival del cinema di Kitano. Divertente, violento, surreale e cinico. Durata di un'ora e poco più. Personaggi di contorno riusciti. Numerose le scene da ricordare, apprezzabile l'idea dei riempitivi.

Kinodrop 23/02/25 18:23 - 3373 commenti

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Due versioni della stessa storia crime, la prima in stile serioso con un Kitano killer impassibile e infallibile, la seconda in versione al limite del farsesco con lo stesso personaggio in modalità comica, pasticciona vicino alla demenzialità. Le due anime della filmografia del regista/attore che puntano sulla sorpresa dell'improvviso passaggio tra i due livelli che alla fine si riverberano l'uno nell'altro, attraverso l'inconfondibile espressività e mimica del protagonista che con leggerezza sembra ironizzare sulla sua filmografia e la sua poetica sempre sospesa tra serio e faceto.

Cotola 6/03/25 19:52 - 9512 commenti

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La prima parte non promette bene, essendo una ripetizione di situazioni già viste mille volte, anche nei film dello stesso Kitano. Poi però ne arriva una seconda in cui il regista nipponico serve allo spettatore un godibilissimo divertissement in cui mette in burletta le situazioni canoniche di tanti film noir, grazie a una comicità che si fa demenziale e che rappresenta una sorta di ritorno alle origini. Qualche genialata qua e là c'è e in diversi casi ci si diverte. Si arriva a stento all'ora, ma non è certo un difetto: meglio che tirare le cose inutilmente per le lunghe.

Giùan 15/03/25 11:01 - 4925 commenti

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Kitano prosegue l'operazione messa a fuoco anni prima nel dittico Takeshi's e Glory to the filmaker. Se lì tuttavia a prevalere era una furia iconoclasta talmente livida nei confronti del proprio Io artistico (scisso tra la acquisita autorialità e la "gavetta" comica) da sterilizzare quasi completamente il divertimento, ridotto a qualcosa di ferocemente ombelicale, qui invece tutto appare più felicemente ponderato. E' come se "beat" Takeshi avesse fatto pace col suo dualismo, giungendo a una sorta di forma di "manzai zen" più coscientemente sovversiva eppure ironicamente conciliata.

Schramm 20/03/25 21:59 - 3991 commenti

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Takeshi in ogni suo smagliante Beat (o quasi: mancherebbe la tenerezza kikujiriana): Kitano Duestorie, sliding door di sé stesso, spinoffer per dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno (e ce n’è sempre, pare), come e quanto la tensione tragica e quella che il tragico lo irride altro non sono che estremi di un medesimo percorso. Chissà. sarebbe forse stato più disorientante ambiguo enigmatico se concepito a processo creativo inverso (prima la fase demenziale, poi la sua sostenuta dark side), ma bando ai sofismi sia resa gloria a ogni risata che questa autodissacrazione ci porta.

Diamond 27/03/25 09:02 - 656 commenti

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Il dualismo umano secondo Kitano. Prima parte da noir abbastanza classica ma dal buon impatto grazie a una direzione attenta e personaggi ben delineati. Poi la svolta parodistica che mischia trovate fracchiesche (Villaggio si sarebbe esaltato, con uno script del genere) e comicità nipponica. Qualche esagerazione, qualche gag ripetuta di troppo, qualche trovata fin troppo grottesca e surreale ma alcuni momenti sono davvero geniali.
MEMORABILE: L'omino in valigia; L'incendio in casa; Il gioco delle sedie; Il secondo interrogatorio.

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  • Discussione Diamond • 27/03/25 09:04
    Servizio caffè - 16 interventi
    Che peccato un idea del genere non sia mai venuta in mente (o quantomeno mai realizzata) qui in Italia.
    Secondo me il Villaggio di primi anni 80, prima della "crisi", si sarebbe esaltato e divertito davvero tanto con uno script del genere.