La vedova nera - Film (2025)

Ispirato a una storia vera che in Spagna destò scalpore (il delitto di Paitraix, ove un marito dalla vita comune viene brutalmente accoltellato nei garage senza una ragione apparente). Il regista decide di scartare la parte truculenta ed eventuali colpi di scena, optando invece per gli aspetti psicologici dei tre protagonisti (la moglie manipolatrice, l'arguta ispettrice, l'amante mediocre). Purtroppo la parte tensiva latente non viene compensata dall'incisività dei personaggi, più per una carenza nella sceneggiatura che per doti interpretative, al contrario apprezzabili.

Quando un uomo viene trovato morto all'interno di un garage, i sospetti ricadono subito sulla bella moglie... Purtroppo ispirato a fatti realmente accaduti, il film percorre tutto il tempo i binari della prevedibilità senza mai riuscire davvero a ricreare la suspense che ci si aspetterebbe (a tal punto che la durata sembra maggiore di quella che è, in effetti). All'interno del cast, del resto, l'unica degna di nota è la brava Machi nella parte dell'investigatrice determinata a scoprire la verità (la meno convincente è invece Baquero, che interpreta la consorte dalla faccia d'angelo).

Ispirato a un caso di cronaca nera che in Spagna ha suscitato un certo scalpore, un thriller che rifugge dagli aspetti più spettacolari, optando per un approccio all'insegna della sobrietà e indagando soprattutto le psicologie dei tre personaggi principali. Il tutto va inevitabilmente a discapito della tensione, che si mantiene su bassi livelli per l'intera durata, ed è un peccato perché la vicenda aveva le carte in regola per intrigare, soprattutto gli spettatori all'oscuro dei fatti. Messa in scena e interpretazioni decisamente nella media.

Discreto thriller spagnolo, con una buona struttura narrativa che invoglia a seguire la storia, anche se, va detto, le carte in tavola vengono subito svelate (tra l'altro il titolo originale e anche quello alternativo - "A Widow's Game" - lasciano ben poco all'immaginazione). Gli attori se la cavano tutto sommato bene e l'interesse per questa ragazza particolarmente predestinata alla ninfomania va in crescendo durante la visione. Anche se non accelera mai e non ci sono colpi di scena, si lascia vedere. Dopotutto, non è male.

Storia di una donna poco di buono che manipola e asservisce gli uomini per i propri scopi criminosi in una vicenda presa da un fatto realmente accaduto. Il film non è certo risolto nel migliore dei modi, ma restituisce abbastanza bene il rapporto tra i vari personaggi. Non c'è tensione né trama da thriller; in più già il titolo fa intuire chi sarà l'assassina. Forse è proprio questo lo scopo dell'opera: narrare i fatti in maniera perlopiù realistica, anche se ciò rende il tutto un po' piatto.

Una bella e giovane signora, piuttosto libera di costumi e manipolatrice seriale, induce un suo spasimante di mezza età a uccidere il marito per poter condurre una vita a suo piacimento. Una narrazione molto pedissequa non fa altro che diluire e reiterare ciò che si capisce subito, cercando di dare un po' di pepe con le indagini di una determinata detective che non fa altro che mettere in fila indizi ultra-evidenti. Un'esposizione piatta che coinvolge la resa al minimo storico degli attori attraverso una caratterizzazione psicologica troppo "basic" per convincere. Mediocre.

Quando il corpo di un uomo ucciso a coltellate viene rinvenuto in un garage, la giovane e bella vedova si scioglie in lacrime, ma la polizia non crede all'ipotesi della rapina finita male e inizia a indagare proprio su di lei... Si dice che spesso la realtà superi la fantasia: non è questo il caso. La vicenda di cronache qui ricostruita, anche se in Spagna ha fatto scalpore, è piuttosto banale e la sceneggiatura non fa molti sforzi per renderla più interessante. Se a ciò si aggiungono una regia piatta e interpretazioni modeste, ecco servita l'ennesima pellicola "vedi e dimentica".