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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'idea è quella di un GRANDE FREDDO all'amatriciana, più comico e insieme più amaro, che sostituisca al ritrovo in ricordo di un amico morto la più classica delle “reunion” tra ex compagni di classe. Un'opera ambiziosa, che Carlo Verdone affronta spalleggiato dagli esperti soggettisti/sceneggiatori Benvenuti e De Bernardi. Affiancato da un cast d'eccezione (tra cui spicca Christian De Sica, suo vero ex compagno di classe), il simpatico attore romano supera in pieno l'esame del film della maturità dirigendo quello che per molti versi resta il suo capolavoro. Sempre in bilico tra il comico e il drammatico (come detta la legge della...Leggi tutto commedia all’italiana più autentica), offre una varietà di personaggi e situazioni che l'intero cast supporta con impegno massimo: Angelo Bernabucci (da arricchito che si esprime solo in romanesco stretto) è forse la sorpresa migliore, vera mina vagante capace di esaltarsi con punte di incredibile grettezza, aderente al prototipo del buro con i soldi, De Sica è il solito istrione (l’attore più vero, con Verdone), esplosivo ma allo stesso tempo controllato, la coppia Alessandro Benvenuti/Maurizio Ferrini è di un cinismo feroce, inevitabilmente divertente; Massimo Ghini è l’arrivato, il potente politico pronto a sfruttare la situazione, Verdone è semplicemente strepitoso nella sua caratterizzazione preferita del piccolo-borghese sull'orlo di una crisi di nervi. E le donne? Sullo sfondo. La Giorgi è ancora bella ma con Piero Natoli offre gli spunti meno interessanti, Nancy Brilli è tra quelli che qui recitano peggio, Athina Cenci è come sempre brava ma ripetitiva. Da apprezzare la qualità del racconto, la sceneggiatura perfettamente congegnata, il tentativo di mostrare davvero come potrebbe essere un ritrovo tra vecchi compagni di scuola. IL GRANDE FREDDO, da cui Verdone copia l'uso delle musiche, era meno centrato.

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Deepred89 13/04/07 20:32 - 3701 commenti

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Grandissima commedia italiana, senza dubbio la migliore di Verdone. Il film riesce ad andare oltre i confini del suo genere e a far coesistere le solite situazioni comiche con alcuni risvolti drammatici, permeati da un senso di disillusione e rimpianto. Buona la regia di Verdone, che riesce a gestire molti personaggi tutti interessanti senza diventare superficiale. Il cast è ottimo e pieno di bravi attori. Azzeccata la colonna sonora. Un film che fa riflettere e che in qualche modo rimane dentro.

Renato 23/07/07 19:32 - 1648 commenti

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Il miglior Verdone, ma di una spanna proprio. La miscela tra umorismo - anche farsesco - e il racconto dei problemi di una generazione di trentacinquenni (ma il grande Bernabucci ne ha almeno 15 in più...) alle prese con crisi generazionali, tradimenti e così via è resa con una leggerezza che il regista, purtroppo, perderà presto. Sarebbe stato fin troppo facile scivolare in una retorica da quattro soldi, specie nel finale che invece convince come e più del resto del film. Dopo 20 anni, è quasi un classico.

Stubby 29/07/07 11:50 - 1147 commenti

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Grande cast, per questa commedia di Verdone. Il film analizza una generazione di trentacinquenni che si ritrovano dopo un certi numero di anni a casa di una loro compagna di classe del liceo. Amori e vecchi rancori che ritornano, chi non vuole crescere e rimanere eternamente giovane... Odio e invidia la fanno da padroni. Momenti divertenti ma anche crudi. Un film che può far riflettere.

Xamini 29/07/07 15:56 - 1244 commenti

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Buonissima commedia all'italiana firmata da Verdone, che si ritaglia per sè il personaggio del "patata", nevrotico trentacinquenne sposato e infelice della propria vita. Non è il mattatore del gruppo, come non lo è nessuno, in realtà. Ciascun personaggio vive bene la sua parte ed è ben caratterizzato: c'è il logorroico che tutti vogliono scaricare, il romanaccio verace, gli innamorati 15 anni dopo, un De Sica furbetto e anche un po' bastardello. Il mio preferito, comunque, resta Benvenuti con il suo exploit divertente ma cinico; ciò che assieme alla disavventura di Verdone connota la pellicola.
MEMORABILE: L'accanimento iniziale sul povero Fabbris, colpevole di portare malissimo i suoi 15 anni dopo.

MTMPsicosi 2/08/07 21:32 - 11 commenti

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Probabilmente il miglior Verdone di sempre. Di sicuro dopo il sodalizio con Leone. Progetto molto rischioso (il continuo agro dolce, troppi personaggi e imprigionati in una sorta di palco teatrale) che però il regista riesce a giostrare in maniera divina. Si ride, si pensa, ci si schiera. E non è poco. In assoluto il film più maturo del regista Romano. Bernabucci a parte (grazie al personaggio spicca su tutti) ottima prova corale di tutto il cast con qualche alto e basso fisiologico.
MEMORABILE: Guardate com'eri, guardate come sei: sembri tu' zio!

Puppigallo 25/08/07 09:32 - 5251 commenti

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Questo film ha talmente tante frecce al suo arco tra gli attori, che la sceneggiatura passa tranquillamente in secondo piano (un po’ striminzita, ma sufficiente a far dare il meglio ad alcuni protagonisti). Ognuno degli attori dà il suo valido contributo (quando è comico è meglio), permettendo al film di proseguire senza particolari intoppi (a parte le forzate parentesi sentimentali con la Giorgi). Su tutti, svettano: Verdone, insicuro (ragazzina accompagnato), De Sica, a tratti strepitoso e Benvenuti, finto paraplegico d.o.c.. Notevole.
MEMORABILE: L'ex più bello della classe, ormai ridotto uno straccio vivente.

Galbo 28/08/07 06:04 - 12372 commenti

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Probabilmente il film migliore di Verdone come regista (che ha assunto verosimilmente come modello Il grande freddo): prende perché girato sul filo sottile della malinconia e in quanto propone caratteri e personaggi che ciascuno può agevolmente riconoscere tra i propri ricordi. A dispetto di una sceneggiatura non impeccabile, il film si avvale di un cast ben amalgamato in cui, oltre a Verdone (a suo agio in un personaggio peraltro già visto), trova spazio De Sica, che offre la migliore prova della sua carriera.

capannelle 1/11/07 14:55 - 4394 commenti

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Bravissimi attori e alcuni caratteristi indimenticabili (dal macellaio arricchito al napoletano logorroico, dal suocero maestro di vita al povero "Ferrini"). Verdone interpreta ma sorattutto dirige un mix perfetto di comicità e malinconia dove ogni situazione e ogni battuta rappresentano uno spunto di forte comicità, senza momenti di stanca (a parte alcuni dialoghi sentimentali durante i balli) e senza forzature di dubbio gusto. Prima parte teatrale, seconda più riflessiva ma sempre dissacrante. Mancava solo il compianto comm. Zampetti...

Gugly 4/01/08 22:29 - 1184 commenti

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Commedia esilarante ma amara, decisamente un spanna sopra a Il grande freddo, al quale ovviamente si ispira. Tutta la narrazione e i personaggi sono regolati con la massima precisione. Peccato che alla fine resti un malessere di fondo perché, forse a parte gli ex liceali ancora innamorati, non uno esce bene alla fine della storia, personaggio di Verdone compreso, ma è stato giusto evitare il finale a tarallucci e vino. Per chi ha appena ricevuto l'invito di una rimpatriata tra amici che non vedeva da tempo.

Plauto 7/01/08 00:03 - 126 commenti

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L'idea dell'incontro tra vecchi compagni di scuola è carina, molto romana, ma tutto il film sembra girato per non evidenziare questi dettagli e insiste invece sulla solita burrascosa storia d'amore verdoniana, in stile Cuori nella tormenta. Alcuni attori non c'entrano niente (Maurizio Ferrini alias Signora Coriandoli), altri sono troppo vecchi. Il finale, in perfetto stile Verdone, con la cicca di sigaretta (pure raccolta da terra: che schifo!). Insomma, niente di nuovo. Ci si accontenta di quello che passa il convento!

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Redeyes 15/01/08 11:13 - 2442 commenti

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Il miglior Verdone di sempre. Impressionante e, forse, esagerato negli spunti. Personaggi strepitosi, mai troppo - ahimè- caricaturali. Difficile trovare nei o sbavature. Un amaro revival dei tempi del liceo, di antipatie covate, di amori nascosti, di frustrazioni e acide rivincite.
MEMORABILE: "A Fabris, ma come te se ridotto, manco tu madre te riconosce!". E poi: "Puzzava da vivo, te l'immagini che ce sta in quella bara..."

Pstarvaggi 18/03/08 12:18 - 80 commenti

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Sicuramente il più maturo lavoro di Verdone: un perfetto dosaggio di comico e patetico. Da buon attore, il regista (qui anche nel ruolo, non troppo invadente, del “Patata”) dirige alla perfezione i colleghi. Se De Sica, Ghini, la Brilli e il resto del gruppo, pur non legati da una sceneggiatura tutt’altro che ferrea, riescono ad offrire una prova di grande misura, il merito è da ascrivere proprio a Verdone. Ritratto amaro del fallimento di una generazione, il film estremizza quel fondo di malinconia tipico delle riunioni tra ex compagni.

Cangaceiro 1/07/08 21:09 - 982 commenti

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È banale dire che si tratta del miglior film del Verdone regista ma è la palese verità. Carlo dirige con garbo e accuratezza il bel manipolo di attori coinvolti riuscendo a delineare benissimo tutti i caratteri dei vari personaggi puntando sull'umorismo amaro marchio di fabbrica della commedia all'italiana. Menzione particolare per l'allora sconosciuto Bernabucci, gettato nella mischia dal suo amico Verdone, che al suo primo film riesce ad entrare tremendamente in parte con una prova più che convincente.

Matalo! 24/07/08 18:34 - 1378 commenti

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Alla fine, rivedendolo, mi son convinto che il Verdone migliore, con limiti ed eccessi, sia questo; comunque riuscito nel raccontare una e più storie di maggior respiro, con un'onestà di fondo che dà valore al film. Non tanto il suo personaggio quanto altri nel contorno e con un De Sica stranamente gigantesco, nel suo personaggio di mediocre cantante, sempre in bolletta, tra disperazione e vitalismo, "anticipatore dei discorsi di Prince e Madonna" (sic). Un film che ha il coraggio di finire malissimo e di sconsigliare a noi tutti rimpatriate.
MEMORABILE: De Sica in "Collant collant". Traversa/Fabris che manda a vaffa tutti. Benvenuti/Ferrini in uno scherzo che diventa (volutamente) odioso. Nancy Brilly.

Straffuori 13/08/08 22:43 - 338 commenti

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Esilarante, irresistibile, divertente ma anche triste, cinico, squallido per alcune situazioni e maledettamente vero e realista. Sulle ali della malinconia scorre una rimpatriata dopo 15-20 anni tra ex-compagni di scuola che porterà al delineamento di vecchie e nuove situazioni, a tragici epiloghi, a decisioni e a finali imprevedibili. Forse tra i migliori film di Verdone, con un cast completo di quasi tutta la comicità italiana "under 40" che è affiatatissima e dà il meglio di se. Da vedere assolutamente.
MEMORABILE: "Ho sbagliato festa"; Fabris & Finocchiaro; il giudice Santolamazza che si finge invalido. Ferrini che lo istruisce: "La Madonna, vedo la Madonna"

Tomastich 6/01/09 16:04 - 1255 commenti

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Il più bel film di Carlo Verdone. Nonostante la sua durata, si spera sempre che non finisca mai nell'attesa di un'altra sventura o faccenda degli ex compagni di scuola. Proprio come in locandina, Verdone regista sa manovrare come un burattinaio l'immenso (numericamente ed anche qualitativamente) cast: da una bella Nancy Brilli ad un Ghini grottesco e cocainomane, dalla "musa" Hovey allo straripante De Sica, dal caratterismo dei Bernabucci e Natoli, alla bravura di Alessandro Benvenuti. Bello, da vedere e rivedere.

Brainiac 21/01/09 15:27 - 1083 commenti

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Clamoroso cult di Verdone. Sì, anche per me è il suo miglior film, che funziona a tutti i livelli: quello comico, triviale e sboccato più che mai, quello satirico, perché il campionario di miserie umane qui rappresentato è completo e appagante. Gag da antologia, sceneggiatura calibrata, grendi interpretazioni (anche se macchiettistica la presenze di De Sica è molto divertente). Ed infine quel senso di malinconia che non lascia mai lo spettatore lungo tutta la visione. Bellissimo, posso vederlo all'infinito.
MEMORABILE: Scusi, mi sa dire dov'è Villa Scialoja?

Markus 11/04/09 20:52 - 3680 commenti

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Una classe di ex maturandi primi Anni ’70 si ritrova - imborghesita - nel 1988 per una festa commemorativa/nostalgica. All'epoca fu bollato come “Il grande freddo all'italiana”, in realtà la pellicola (di una coralità d’attori magistrale, ed è questo il maggior pregio) è caratterizzata da una felice sceneggiatura ricca di momenti spassosi (alcuni dei quali passati alla storia) alternati ad altri più riflessivi, senza che si scivoli nel patetico; insomma, non a caso è da molti considerato il più bel film di Verdone.

Ciavazzaro 19/04/09 11:57 - 4768 commenti

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Non maluccio. Meno di quattro pallini sicuramente, ma non si può dire sia un brutto film. Verdone offre sia una buona regia che una più che discreta interpretazione; non male il cast di compagni di scuola: la Giorgi, Bernabucci e compagnia. Si lascia vedere piacevolmente fino alla fine.

Cotola 5/07/09 02:38 - 8998 commenti

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Amaro ma terribilmente veritiero, è probabilmente il miglior film di Verdone e in ogni caso uno dei più maturi. Merito di una sceneggiatura discreta che dispensa una sana e robusta dose di cattiveria che colpisce un po' tutti i personaggi del quadro desolante descritto nel film. Buone la regia e la prova corale di un cast in buona forma, ben diretto e ben assortito.

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Manowar79 3/09/09 15:04 - 309 commenti

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Verdone nel 1988 era ancora ai massimi livelli di ispirazione, tanto da poter essere considerato a tutti gli effetti maestro di una comicità ipocondriaca e talmente realistica da risultare, a tratti, spiazzante. La chiave di lettura di "Compagni di scuola" non è affatto quella buonista che inneggia al revival scolastico: anzi, l'incredibile cast qui riunito ci mostra l'effettivo suqallore di certe iniziative, che da un'idea simpatica si trasformano puntualmente in un tripudio di malelingue e disgregazione. Un film meraviglioso.

Sibenik 29/01/10 21:12 - 90 commenti

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Grande film con grande cast. Onore a Carlo Verdone che porta sulle scene la rimpatriata di una classe del liceo quindici anni dopo la maturità. Ruoli "tailor made" sugli attori per un'opera che unisce tutta la gamma dei sentimenti umani: cinismo, disperazione, amore, opportunismo, amicizia, umorismo. Quando - dopo aver demolito il povero Traversa - cala Bernabucci, sale De Sica; poi martellate di Ferrini-Benvenuti e samba con Verdone. Fantastico dall'inizio alla fine.
MEMORABILE: Tutto talmente memorabile da avermi fatto comprendere perché costituisca colossale idiozia recarsi alle rimpatriate dei compagni del liceo.

Franz 4/03/10 07:45 - 110 commenti

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Un Verdone così bravo a dosare la componente comica e quella melodrammatica non si era mai visto prima (né lo si vedrà nella fimografia successiva): riesce a orchestrare con i ritmi giusti l'intrecciarsi di storie tra ex compagni di liceo. È un film la cui amarezza di fondo prevale sulla risata. Cercare un'isola felice di amicizia nel proprio passato scolastico come antidoto ai mali presenti si rivelerà devastante per tutta la ex classe: servirà solo a constatare che la vita ci cambia e non in meglio. La dolce nostalgia di un Avati è altrove.
MEMORABILE: Il dipinto di Sironi; Ghini viscido politico cocainomane; La schiettezza corrosiva di Bernabucci; L'appello di classe tipo interrogatorio da Gestapo.

Ilcassiere 27/05/10 14:06 - 284 commenti

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Perfetto mix tra pura comicità e dolorosa malinconia. Va detto, è uno dei migliori film di Verdone, proprio per questa capacità di alternare momenti esilaranti e battute memorabili a ciniche analisi psicologiche delle debolezze e disperazioni dei protagonisti. Ce n'è per tutti i gusti: dall'insegnante innamorato di una sua studentessa al viscido politico cocainomane, dalla psicologa a cui nessuno chiede come sta al compagno sfigato che ha perso i capelli e nessuno lo riconosce. Molto veritiero il velo di frustrazione che aleggia su tutti.
MEMORABILE: Il Sironi con le zinne viola.

Nando 21/05/10 02:23 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Un Grande freddo all'Italiana con una narrazione cinica, ironica e stilisticamente discreta. Un cast ottimo che genera personaggi veritieri ma forse non troppo realmente 35enni. Verdone realizza un ritratto di una generazione analizzando i vari personaggi, alcuni divertenti, altri spocchiosi. D'altronde questa è la vita e rincontrarsi dopo 15 anni può portare a non riconoscere coloro con cui hai condiviso 5 anni di scuola. Menzione per Finocchiaro-Bernabucci, irritante Ghini.

Shannon 27/07/10 08:25 - 72 commenti

I gusti di Shannon

Una classe si ritrova quindici anni dopo la maturità: qualcuno ha fatto carriera, qualcuno no. Il tempo ha diviso in modo definitivo le strade dei protagonisti e i bei ricordi si scontreranno con la realtà del presente. Il fatto è che non bisognerebbe mai ritrovarsi. "Compagni di scuola" sarebbe potuto essere un capolavoro, ma troppe cadute di stile, qualche eccesso e personaggi poco convincenti rendono questo film riuscito solo a metà. Grandissimo Bernabucci nei panni del macellaio arricchito.

Zender 1/10/10 00:15 - 315 commenti

I gusti di Zender

Grande film corale, tra le migliori prove del Verdone regista. Diverso dalle commedie italiane tipiche, è più scanzonato in apparenza ma altrettanto feroce nelle caratterizzazioni. Può sembrare anche un po' artificioso quando ad essere in scena sono i meno "attori", perché molti ruoli son difficili e creare il giusto clima con tanti personaggi che interagiscono tra loro crea inevitabile disomogeneità. Ma il gioco vale la candela: i pochi momenti deboli sono compensati da "scene madri" esilaranti, da Fabbris a Tony Brando. Sorprende Bernabucci!
MEMORABILE: "E tu chi sei?"... "Nessuno... Non sono nessuno!"

B. Legnani 20/12/10 00:10 - 5519 commenti

I gusti di B. Legnani

Bel film di Verdone. Non è facile gestire complesse vicende corali come questa, nelle quali non c'è un vero protagonista: regìa e sceneggiatura ci riescono molto bene. Ottime alcune interpretazioni (Bernabucci e De Sica su tutti), deboli altre (come, sorprendentemente, la Brilli), anche per taluni momenti di sceneggiatura non troppo convincenti (la vicenda della Giorgi) o tanto forzati quanto prevedibili (Ghini-Hovey, lui comunque bravissimo, lei la peggiore del mazzo). Film senz'altro da vedere.

Fabbiu 20/09/10 16:44 - 2133 commenti

I gusti di Fabbiu

Probabilmente una delle migliori prove per il Verdone sceneggiatore e regista. Il tema (molto ambizioso e particolare) della rimpatriata di vecchi compagni, potrebbe offrire notevoli spunti, viene ben concepito e sviluppato, ma talvolta tende a essere rappresentato con un pizzico di patetismo e irrazionalità. Non male la squadra composta da tanti buoni attori, ognuno dei quali ha a suo modo una storia (Fabris se ne esce di scena dopo pochissimo), ma stento a credere in climi simili in una reunion di gente che non si vede da anni.

Rambo90 8/10/10 22:22 - 7661 commenti

I gusti di Rambo90

Bellissimo film di Verdone, amaro e divertente allo stesso tempo, con un cast corale in forma strepitosa che garantisce momenti di grande cinema italiano. Verdone attore è una spanna sugli altri, seguito dai bravi De Sica, Benvenuti, Ghini e dalle macchiette Bernabucci e Traversa (il povero Fabris!). Qualche episodio è superfluo ma nell'insieme è una delle migliori commedie italiane anni '80. Nel cast femminile si distinguono Eleonora Giorgi e Nancy Brilli.
MEMORABILE: Il tormentone iniziale di Fabris e l'umiliazione di Cianciulli (alias Tony Brando) creduto un ladro.

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I gusti di Stefania

Col sorriso sulle labbra e un nodo nella gola, Verdone racconta il ritrovarsi di ex compagni di liceo dopo quindici anni di "diaspora": più che di una sconfitta storica, collettiva, come ne Il grande freddo, qui abbiamo tante singole sconfitte esistenziali. Calibratissima commedia corale, di notevole verità ed equilibrio, non c'è alcuna forzatura nei personaggi, certo Verdone si ritaglia il ruolo più gustoso, ma De Sica gli sta alla pari. Film non moralista ma impietoso nello svelare poco a poco la distanza tra l'apparenza dei personaggi e la loro verità. Notevole!

Piero68 5/11/10 10:04 - 2955 commenti

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Stupendo affresco generazionale fine Anni Ottanta: dai sogni di adolescente alla triste realtà della vita. Come hanno già detto tutti uno dei migliori film di Verdone in assoluto. Regia e sceneggiatura con pochissime sbavature. Cast ben assortito e assolutamente fuzionale alla narrazione. Penso che comunque la forza trainante del film sia il fatto che lo spettatore non può non immedesimarsi con uno dei personaggi o con la situazione stessa. Anche se con molte sterzate sul drammatico rimane comunque una delle migliori commedie dell'epoca. Per riflettere.

Boia93 28/12/10 20:26 - 9 commenti

I gusti di Boia93

Uno stupendo Verdone in piena forma che firma uno dei suoi più grandi capolavori. Ineccepibile sceneggiatura, magica location e perfetta caratterizzazione dei personaggi vanno a compensare l'inesistenza della trama: non c'è volutamente e non per questo il film è noioso, anzi. Ottimo il cast, esilaranti Bernabucci e De Sica, magistrale Verdone. Un film più che buono.
MEMORABILE: "Tu me devi dì chi è quello. Nun te do 30 secondi, te do 'na settimana" (Walter Finocchiaro rivolto a Luca Guglielmi, parlando di Fabris).

Dengus 18/01/11 09:50 - 361 commenti

I gusti di Dengus

Il Verdone della maturità, che fa i conti con se stesso; su tutti prevale la sagacia crudele di Finocchiaro (ottimo Bernabucci). De Sica non vanziniano fa lo spiantato, ma smaschera uno scherzo di dubbio gusto. È la fiera della malinconia segnata dagli anni (compagni deceduti, fallimenti professionali, infarti, divorzi, ragazze madri, sterilità, matrimoni no). Odiosi i personaggi di Ghini, Ferrini e Benvenuti. Una riflessione: alla fine il povero Fabbris, vedendo cosa sono diventati i suoi compagni, è forse l'unico che ha capito tutto dalla vita. Ottimo lavoro.
MEMORABILE: Uno nun se po' presentà ridotto così, deve mannà un certificato... ma d'ufficio d'igiene però!; Patata (Verdone) quando parla al telefono; Ciardulli menato!

Il Dandi 20/01/11 13:00 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Ormai un classico imperituro, l'ultima grande commedia all'italiana del secolo. Verdone non è nuovo al mix di comicità (all'occorrenza anche greve) e di malinconia, ma stupisce come regista degli altri attori (tanti, al punto che rischiavano di essere troppi) in un film in cui per la prima volta il Verdone attore non è il protagonista assoluto (per la verità non lo è nessuno). Tante le battute entrate meritatamente nella storia e nel lessico comune. Occasione d'oro per attori bravissimi mai sfruttati così bene prima (e forse neanche dopo).
MEMORABILE: Bernabucci davanti al quadro che De Sica vuole vendergli: "Ma c'ha le zinne viola!" -"Certo è del periodo pessimista, il più raro!"

Nancy 8/12/11 21:04 - 774 commenti

I gusti di Nancy

Una grande commedia corale dai toni agrodolci: i rimpianti e le amarezze, anche se mascherati da carriere di successo, di alcuni compagni di classe che ormai da quindici anni si sono persi di vista. Come un'idea semplice e realizzata quasi interamente in ambiente unico possa diventare, se al suo servizio si mette una sicura regia e un ottimo cast, un mezzo capolavoro. Esilarante ogni sequenza: si viene a conoscere la vita di ogni singolo personaggio, caratterizzato in modo da risultarci familiare senza scadere nella banalità. Ottimo De Sica.
MEMORABILE: Fabris e i suoi pochi capelli; Verdone che sbaglia festa; De Sica in ginocchio col piattino in bocca.

Motorship 4/07/12 17:09 - 585 commenti

I gusti di Motorship

Per me il miglior film di Carlo Verdone. L'attore e regista romano è al suo apice, soprattutto dietro la macchina da presa, ove si avvicina ai "mostri sacri" della regia italiana di tutti i tempi (Monicelli, De Sica...). Amaro, a volte anche cinico, ma divertente, il film continua il periodo aureo per Verdone che si protae fino al 95. Tra gli interpreti spiccano De Sica, Bernabucci, Verdone stesso e Benvenuti. Bene anche la Giorgi, Ghini, la Cenci; meno la Brilli, tra l'altro troppo giovane per interpetare una diplomata 15 anni prima, come notano tutti.
MEMORABILE: Bernabucci a Traversa (Fabbris): "A Fabbris! Sei peggiorato! Ammazza che crollo che c'hai avuto li mortacci...; Verdone sbaglia festa all'inizio del film.

Samuel1979 21/07/12 23:18 - 546 commenti

I gusti di Samuel1979

Prendendo spunto da una triste serata trascorsa con ex compagni di scuola e ispirandosi (almeno nell'idea), al film di Kasdan, il regista romano crea la sua opera più compiuta. Fra i tanti, bravissimi attori spiccano De Sica (nei panni di un cantante fallito) e Bernabucci (l'insolente Finocchiaro). Al di là delle scene comiche, il film rivela chiaramente una visione pessimistica nei confronti dell'animo umano.
MEMORABILE: Nun c'hai le gambe, ma c'hai un gran culo!

Liv 25/07/12 16:33 - 237 commenti

I gusti di Liv

Verdone ha saputo ben realizzare questo film dirigendo una squadra di attori con affetto e perizia. La mistura di amaro e divertente è immancabile in una commedia italiana: una delle ultime. L'ambiente è fin troppo romanesco (anche se con autoironia); certi personaggi malevoli diventano pesanti a lungo andare; la "storia" del Patata con l'allieva è una trasferta che spezza l'unità del film; finale inevitabilmente doloroso. Dosare la cattiveria, la buffoneria romanesca, l'amarognolo non era facile, ma Verdone è stato all'altezza dei suoi maestri.

Cloack 77 4/09/12 17:51 - 547 commenti

I gusti di Cloack 77

Un disastro che parte dai personaggi (troppi), arriva alla sceneggiatura (impossibile seguire tutte le storie: alcune inutili e appena accennate, altre scontate dal primo minuto, altre abbandonate oltre il finale) e coinvolge la regia (piatta e impacciata nell'unità di luogo). Insomma un Verdone irriconoscibile, un Benvenuti allucinante tanto da essere meno credibile del personaggio interpretato, una Cenci marmorea e via via per l'infinito cast. Tappano alcune falle solo il "Brando" di De Sica e il politico di Ghini.

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Modo 23/09/12 08:44 - 948 commenti

I gusti di Modo

Ottimo Verdone. Film che poteva rivelarsi banale, visto la trama non originale ma sviluppata magnificamente. Introspettivo, irrispettoso, cinico, drammatico e nello stesso tempo comico. Il cast è notevole e non mi sembrano ci siano particolari cadute di tono. Una delle migliori prove del ragista.

Homesick 4/12/12 07:44 - 5737 commenti

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Perdonandogli qualche forzatura, si tratta del miglior film di Verdone, che continua sullo stesso amaro tenore di Io e mia sorella. La rimpatriata di vecchi compagni di scuola rivela la miseria, i rancori e lo squallore di quell’età adulta che fa infine rabbrividire la viriginea studentessa Hovey («Io non voglio diventare come voi!»). Regia sciolta ed esperta a servizio di ritratti veritieri: balzano all’occhio lo showman fallito De Sica, il buzzurro Bernabucci, lo sfigato Traversa, la mantenuta Brilli e i buontemponi Ferrini e Benvenuti; non meno concreto il professorino insicuro di Verdone.
MEMORABILE: Le ciniche battute di Bernabucci; L’irruzione di De Sica travestito da ladro e la pronta risposta dei gorilla di Ghini; Benvenuti finto invalido.

Fabiorossi 22/12/12 17:52 - 67 commenti

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Alla fine è sempre Carlo Verdone a dover fare i conti col passato. Ancora un film in grado di rievocare in ognuno di noi sensazioni già provate sulla propria pelle; a volte nostalgico e malinconico, a volte cinico sino all'inverosimile, il film dell'attore/regista romano proietta lo spettatore in una dimensione senza tempo, resa spesso comica dall’interpretazione di attori come Angelo Bernabucci o Christian De Sica. Perfetto nel suo ruolo Massimo Ghini. Ottima la scelta della tecnica in presa diretta. Film da quattro pallini.
MEMORABILE: "M'arendo... e tu chi dovressi da esse... te c'hai avuto un crollo". (Angelo Bernabucci "Finocchiaro") a (Fabio Traversa "Fabris")

Kriminal 18/01/13 21:19 - 48 commenti

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Indietro non si torna. Oltre la maturità la vita cambia e ti cambia in tutto e per tutto e questo film, fra i migliori di Verdone, con un grande cast di attori di tutto rispetto al top della forma, lo dimostra. La storia, con una partenza dolce da commedia borghese, sfocia poi nell'amaro quando i protagonisti rivelano i problemi che la vita ha portato loro. Mi ha colpito più di tutti lo sfogo finale di Athina Cenci, la psicologa single contro la sua volontà. Nota positiva la coppia Natoli-Giorgi che si riunisce. Non si può ricreare l'adolescenza.
MEMORABILE: Angelo Bernabucci tamarro arricchito; Nancy Brilli bellona mantenuta e scaricata dall'amante, finita sul lastrico; Christian de Sica cantante fallito.

Corinne 25/05/13 23:51 - 420 commenti

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Uno dei migliori film di Verdone se non addirittura IL migliore. Chiaramente ispirato a Il grande freddo ma più riuscito e convincente, in pieno stile verdoniano fa largo uso di una comicità amara e cinica, spesso greve (soprattutto nelle uscite di Bernabucci, invero un po' troppo attempato nel ruolo di un 35nne). Nonostante qualche storia risulti superflua e sottotono, ha una dirompente carica dissacrante, confermando l'abilità del regista nel descrivere squallori e debolezze della società.
MEMORABILE: De Sica che smaschera Benvenuti; Tutte le scene col povero Fabris; Verdone che incontra il suocero.

Gabrius79 14/06/13 14:03 - 1420 commenti

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Uno dei migliori film in assoluto di Verdone (forse il migliore) supportato da un'ottima squadra di attori (su tutti spiccano De Sica, Bernabucci e la Cenci). Un mix di sane risate e di momenti amari sapientemente miscelati da un'ottima regia che ci regala alcuni momenti da antologia. Film corale tra i migliori della commedia italiana.
MEMORABILE: Verdone che sbaglia festa e si ritrova in una festa con "duecento teste bianche".

Ramino 2/07/13 12:26 - 127 commenti

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Pellicola girata a basso costo in quanto Cecchi Gori non credeva nell'operazione, si è rivelata, a mio parere, il miglior film di Verdone. Amara e cinica come non mai la storia, con gag memorabili (Bernabucci in primis). Verdone dirige la sua combriccola in maniera eccezionale: tutti rimangono nel ruolo senza eccedere troppo.

Jandileida 25/09/13 17:44 - 1558 commenti

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Per me il miglior Verdone "maturo", che dirige con misura un cast mastodontico (e tutto in parte) in quella che forse è una delle ultime grandi commedie corali all'italiana. Ed è proprio quel registro fatto di dolcezza e cinismo, di sguaiatezza e poesia tanto caro ai giganti del nostro cinema, che permette al romano di disegnare, con lievità, il ritratto senza tempo di una età di mezzo (tra i 30 e i 40) che si ritrova costretta a fare i conti con se stessa sullo sfondo di una micidiale, misera e tristissima riunione tra ex amici del liceo. Bellissimo.

Stelio 28/12/13 16:55 - 384 commenti

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Con Il grande freddo ha in comune molto poco, se non il fatto che Verdone l'abbia preso come spunto: tema, numero di personaggi, storia, messaggio e ambientazione non hanno nulla a che fare con il pur buon film americano. La stessa idea di base viene da un'esperienza reale del regista. Capolavoro assoluto, di un realismo quasi rivoluzionario, minato da una rivalutazione ancora lenta ma che (come gran parte delle pellicole nostrane) verrà fuori prepotententemente quando saranno passati altri decenni.
MEMORABILE: Questo è un Sironi. Tu non sai le serate che mi ha risolto. Perchè è anche un argomento di conversazione, sai.

Daniela 30/07/14 09:36 - 12606 commenti

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Una riunione di trentenni ex compagni di scuola, cui partecipa anche uno ora professore, programmaticamente soprannominato "Il patata", con la ragazzina con cui ha una relazione: è l'occasione di un confronto fra presente e passato, fra chi ha avuto successo e chi no, chi è rimasto attaccato ai suoi sogni e chi ha messo pelo sullo stomaco, un bilancio esistenziale che, pur contando momenti comici, è essenzialmente malinconico. Forse non il più divertente film di Verdone, certo quello meglio strutturato, con personaggi ben definiti che restano impressi grazie a memorabili caratterizzazioni.
MEMORABILE: Il personaggio interpretato da Fabio Traversa, quello che nessuno riconosce

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Ultimo 1/08/14 19:54 - 1652 commenti

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Un gruppo di amici di vecchia data si raduna in una villa per la classica rimpatriata: tutto lascerebbe presagire uns commedia "leggera", ma cosi non è, poichè le scene tipicamente umoristiche sono poche e oscurate dalla malinconia che pervade a suo modo tutti i personaggi. Il vero protagonista della storia è il gruppo (non un singolo) e questo rende il film ancora più originale. Il miglior film di Verdone regista.

Almicione 9/01/15 20:35 - 764 commenti

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Quindici anni dopo il diploma i vecchi compagni di scuola si incontrano per una rimpatriata: man mano che la serata va avanti tra saluti e rancori escono fuori i dissensi e le simpatie di un tempo e l'esito si rivelerà negativo un po' per tutti. Bisogna ammettere che l'idea è lodevole e non sprecata in sé, ma il resto – eccezion fatta, forse, per qualche battuta der Patata – è mediocre se non pessimo: la presa in giro (durata venti scene) del lato estetico di Fabris, la stilizzazione dell'intellettuale, ecc. Non siamo così lontani dai Vanzina.

Special 9/02/15 17:16 - 21 commenti

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Il capolavoro di Carlo, senza alcun dubbio, insieme a Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone, che lo avevano lanciato qualche anno prima. Ma se li c'era il travolgente talento macchiettistico a dominare la scena (troppo facile per uno come lui), qui abbiamo un capolavoro diverso, maturo nella scrittura (splendidi tutti e dico tutti, i personaggi) e nella regia, davvero non facile in quelle condizioni. Divertente e terribilmente cinico allo stesso tempo, il film dura due ore (!) ma volano che è una bellezza. Memorabile quasi tutto il cast.
MEMORABILE: Le vicende di Fabris e De Sica su tutte.

Viccrowley 16/06/15 01:38 - 814 commenti

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Quasi come un Monicelli ante litteram, Verdone regista realizza qurella che è forse la sua opera più completa e misurata. Un Grande freddo all'italiana corale e teatrale nella forma ma dalla sostanza stratificata. Personaggi di un cinismo dai toni caricaturali si mischiano a caratteri più dolci e spaesati (Er Patata di Verdone) o spacconi e truzzi all'inverosimile (Finocchiaro). Qua e là fa capolino qualche caduta di ritmo, ma l'insieme fa trasparire un quadro che oltre a essere divertentissimo fa riflettere sulla meschinità e il tempo che passa.
MEMORABILE: "Guardati com'eri, guarda come sei... me pari tu zio!"

Disorder 22/07/15 16:58 - 1416 commenti

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Sarà che sono allergico a questo tipo di rimpatriate nostalgiche fra ex-compagni, ma questo film proprio non sono mai riuscito a farmelo piacere. Una sorta di Grande freddo all'italiana, infarcito di personaggi stereotipati (la psicologa sull'orlo della crisi di nervi, l'eterno immaturo, l'arricchito ecc...) e soprattutto mai davvero divertente. Verdone rimane defilato e lascia il campo a comprimari non sempre all'altezza. Fra tutti il migliore alla fine è De Sica, che è anche l'unico a dare un minimo di spessore al suo personaggio.

Paulaster 1/10/15 09:43 - 4375 commenti

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Utilizzando i toni da commedia Verdone riesce nell’impresa di far funzionare una coralità di personaggi solo con la forza di dialoghi anche spinosi e cinici. La sorpresa è Bernabucci, con un De Sica quasi a far da spalla; Ghini è perfetto nel ruolo e una lode anche per Benvenuti. Alcune sfumature sono forzate, come con la Giorgi, oppure troppo calcate come la vicenda familiare dello stesso Verdone. La Hovey sembra uscire da un libro di favole ed evapora velocemente.
MEMORABILE: La poppata di nascosto.

124c 2/10/15 16:45 - 2911 commenti

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C'è chi lo chiama il capolavoro adulto di Carlo Verdone, o Il grande freddo made in Italy; certo è che un ritratto dei trentenni anni '80 così acido e così cattivo, ancora oggi, resta imbattuto. Merito non solo di un Verdone in versione professore tontolone in crisi con moglie e amante, ma anche degli altri componenti del cast, a cominciare da Christian de Sica che ci regala una delle sue cine-performance più riuscite (altro che i cine-panettoni dei Vanzina!). Veramente perfido Alessandro Benvenuti in versione finto disabile. Bella la Brilli.

Il ferrini 21/11/15 18:29 - 2337 commenti

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Il miglior film di Verdone. Merito sicuramente anche del cast a disposizione, ma il vero miracolo qui lo fa proprio il regista romano, mantenendo per tutta la durata della storia un perfetto equilibrio fra il comico e il drammatico. Impossibile non riconoscersi in almeno uno dei presenti, o addirittura un po' in tutti, nella loro voglia di non invecchiare ma anche nella loro quotidiana disperazione. Un gran film, un'opera corale che Verdone ritenterà con il pur ottimo Ma che colpa abbiamo noi, senza però raggiungere lo stesso risultato.
MEMORABILE: Lo spietato Bernabucci a Fabris (Fabio Traversa): "Guardete com'eri... Guardete come sei... Me pari tu' zio!"

Parsifal68 4/12/15 11:26 - 607 commenti

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Un Verdone più maturo e consapevole traccia un'opera corale amara e malinconica che strizza l'occhio al Grande freddo di Kasdan. Non tutti gli attori sono in parte, ma il film ha il pregio di farci vivere quel senso di tristezza per il tempo passato e passato male tra delusioni, sofferenze e frustrazioni. Dopo un inizio soft, pian piano viene fuori tutto il catalogo della miseria umana e si smette di ridere. Inverosimile pensare a un liceo con persone provenienti da tutta Italia, ma tant'è...
MEMORABILE: La scena iniziale con Finocchiaro che prende in giro Fabris.

Thedude94 13/01/17 12:08 - 1084 commenti

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Oltre a una sorprendente regia, Verdone ci permette di riflettere con ironia (e allo stesso con molta malinconia) sugli anni giovanili che abbiamo tutti vissuto durante il periodo della maturità. Il suo sguardo è molto triste, ma non tanto per il ricordo svanito di quel periodo di giovinezza, ma più che altro per il presente che sono costretti a vivere e raccontare i compagni; questo è fatto quasi per tutti di insoddisfazione generale e di disillusione perenne della felicità. Detto ciò ci sono dei momenti davvero esilaranti e che sono diventati dei cult.
MEMORABILE: Bernabucci e il finto invalido Benvenuti.

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Pessoa 26/07/17 20:10 - 2476 commenti

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Verdone elabora lo spunto di Kasdan inserendolo in una realtà più tangibile, in cui è quasi inevitabile riconoscersi. I consuntivi delle vite dei protagonisti si alternano a episodi comici fra i migliori mai girati dal regista e rendono la visione più che godibile, poiché riducono quasi a zero le pause di una sceneggiatura molto curata. Confezione pregevole grazie anche all'impegno di un cast molto valido in cui emergono, oltre allo stesso Verdone, De Sica, Benvenuti e il compianto Bernabucci. Uno dei migliori prodotti italiani del decennio.

Alexpi94 27/12/18 20:10 - 186 commenti

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Un'ottima commedia, che alterna situazioni divertentissime a momenti malinconici (spesso pregni di spunti di riflessione) durante una nostalgica reunion (a distanza di 15 anni) tra ex compagni di scuola. Eccellenti interpretazioni e personaggi azzeccatissimi valorizzano ancor di più la pellicola, la regia di Verdone è davvero eccellente e le musiche danno quel tocco di malinconia di cui l'opera necessita. I 110 minuti (e passa) scorrono filati, senza momenti di fiacca e lo spettatore non può che rimanere soddisfatto. Il miglior Verdone!

Minitina80 19/09/18 09:17 - 2976 commenti

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Difficile contraddire coloro che lo definiscono il lavoro della maturità artistica di Verdone. La scrittura rasenta la perfezione riuscendo a tratteggiare magnificamente ogni personaggio. Stesso dicasi per la regia, che riesce nell’impresa di titanica di dirigere un cast numeroso raggiungendo ottimi risultati. Verdone pesca nel quotidiano portando sullo schermo paure, debolezze e vanità che possono appartenere a chiunque, compresa la voglia di apparire migliori di quello che si è in realtà, peccato veniale specchio delle debolezze umane.
MEMORABILE: “Teribbile!!!”

Magi94 4/12/18 22:45 - 944 commenti

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Stereotipatissimo fino al midollo in ogni personaggio, ma tutti gli attori interpretano la parte talmente bene da far risultare i loro stereotipi sentiti e reali, le loro storie coinvolgenti. Fa eccezione il romanzone scontato e malamente verdoniano di Cataldo e Vettorazzo, ma si perdona. Spiccano nell'amarezza generale (il film è pregno di sentimenti negativi) le derisioni al povero Fabris, l'arroganza di Finocchiaro e la storia dello scherzo della sedia a rotelle, finita malamente come la serata. Minore interesse per la storia di Verdone.

Bruce 27/03/20 12:03 - 1007 commenti

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Verdone qui mostra una notevole abilità nel tenere insieme una decina di personaggi rendendo credibile la rimpatriata di vecchi compagni di liceo che si trovano per una serata dopo una ventina d'anni. Non mancano gli spunti comici ma la commedia è intrisa di una sottile malinconia legata al passare del tempo e alle difficoltà della vita. Si ride ma non solo. Ottimo cast.

Lou 5/04/20 12:34 - 1119 commenti

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Il ritrovo dei compagni di scuola è l'occasione per mostrare, tra comicità e amarezza, un grottesco campionario di varia umanità. Così troviamo tutti insieme personaggi con caratterizzazioni molto marcate tra cui lui, Verdone in versione "er patata", nevrotico e insicuro professore di lettere in una scuola di periferia, in crisi con la moglie e innamorato di una sua studentessa. A rivedere oggi questo film si sorride ancora e si apprezza la capacità del regista romano di ironizzare sulle nostre debolezze.

Mickes2 4/04/20 16:53 - 1670 commenti

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Disillusa e malinconica, cinica e agrodolce commedia di Verdone (qui al suo meglio o quasi) che attraverso una messinscena corale mette in risalto uno spaccato fra passato e presente raccontando momenti ritrovati e rimorsi, vinti e vincitori. Sicuramente ben eterogeneo nei vari caratteri, nell'alternanza di toni, il film diverte grazie a dialoghi brillanti e situazioni ottimamente costruite. Perde qualcosa nella fase conclusiva, come se mancasse quel tocco poetico del finale "potenzialmente infinito".
MEMORABILE: Il povero Fabris; I personaggi di De sica, Bernabucci e Verdone.

Pinhead80 7/07/20 11:42 - 4715 commenti

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Dopo quindici anni un gruppo di ex compagni di scuola si ritrova in una villa per una rimpatriata. Quella che doveva essere una festa tra amici si trasformerà in un cinico gioco al massacro. Una grande commedia capace di far sorridere e allo stesso tempo di essere cattiva fino in fondo, che mostra i lati pìù fragili e quelli peggiori dell'essere umano. All'interno di questa meravigliosa opera di Verdone sono presenti le inquietudini maschili di una generazione spaesata dai cambiamenti sociali e di genere. Straordinaria e straripante la performance di Angelo Bernabucci. 
MEMORABILE: Il "massacro" compiuto ai danni del povero Fabris. 

Zoltan 24/07/20 16:14 - 201 commenti

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Film piacevolissimo che rappresenta il lavoro più corale di Verdone, probabilmente anche il più completo e riuscito nella carriera dell'autore romano. La prima parte è molto più comica e a spiccare nettamente su tutti è il romanaccio coatto Bernabucci, mentre la seconda parte fa emergere le magagne personali di tutti i personaggi e la presenza di un ottimo cast rende il tutto credibile e interessante. Su tutti piace Ferrini, cinico "accompagnatore" del finto paraplegico Benvenuti, così come De Sica appare in una delle sue migliori performance. Non perfetto, ma comunque un gran film.
MEMORABILE: "Me sembri tu zio" e tutte le altre battute tremende rivolte al povero Fabris, che scappa via mandando a quel paese l'appena arrivato Verdone.

Camibella 5/08/20 20:33 - 277 commenti

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Lasciati i panni dei personaggi macchietta a lui molto cari, Verdone dirige una commedia corale dal retrogusto assai cinico e amaro. Dichiaratamente ispiratosi al Grande freddo di Kasdan, il regista romano punta l'obiettivo sul tempo passato e sulle macerie che esso lascia, tra frustrazioni, delusioni e aspirazioni fallite e ci lascia in dote un film tra i suoi meglio riusciti con personaggi ben caratterizzati e scene divertenti che si citano ancora oggi. Bene De Sica e Ghini, assolutamente straordinario l'esordiente Bernabucci.
MEMORABILE: Fabris preso di mira da Finocchiaro.

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Anthonyvm 17/08/20 18:18 - 5615 commenti

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Verdone dirige una commedia più amara e riflessiva del solito, in cui convivono drammi quotidiani e ironia perfida (Fabris deriso da tutti per il suo decadimento fisico), ritratti caricaturali (il tuttologo Postiglione, il finto invalido Lino) e personaggi straordinariamente (e tragicamente) umani. Il focus del plot è posto sui problemi relazionali di Verdone, ma lo script evita con intelligenza il rischio di far diventare il tutto un grande one-man-show; merito anche dell'azzeccato e ricco cast (De Sica e Ghini in evidenza). Ottimi i dialoghi e finale non inaspettatamente mesto.
MEMORABILE: Verdone non riconosce Fabris e quello "lo manda a"; De Sica si spoglia per provare di non essere un ladro; La scenata della moglie tradita di Verdone.

Striscia 19/11/20 12:48 - 55 commenti

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Impietoso affresco di una generazione perfettamente eseguito da Verdone, anche se con alcune esagerazioni e vari sprazzi di cattiveria pura, come direbbe lui stesso (lo scherzo del paralitico è feroce quanto surreale). Lo stesso scenario si adatta perfettamente alla maggioranza dei personaggi, rivelandosi sul finale anch'esso fasullo e artefatto. Perfetti i tratti di alcuni protagonisti, splendido il cantante fallito di De Sica, il politico da prima repubblica di Ghini, la psicoterapeuta esaurita della Cenci, ma soprattutto il coatto arricchito. Verdone classico nevrotico da manuale.
MEMORABILE: Il pokerino controproducente; L'umorismo romano del finocchiaro.

Teopanda 17/01/21 00:13 - 102 commenti

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Un gruppo di 35enni ex compagni di liceo si ritrovano per una rimpatriata in cui i sentimenti negativi sono padroni della serata. Raramente il film riesce a far sbellicare dalle risate, ma strappare spesso un sorriso e anche qualche riflessione. Verdone, forse troppo assente dallo schermo, lascia spazio a personaggi poco interessanti (il falso invalido e il suo complice, qualcuno ha capito perché volessero ingannare tutti? Oppure la coppia in procinto di divorziare). Il finale, seppure amaro, è molto buono, specie la rissa tra due dei personaggi principali.

Jackreda 17/01/21 00:30 - 4 commenti

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Il film è incentrato sull'incontro di un gruppo di ex compagni di scuola in occasione di una festa indetta da una di loro. L'inizio carbura lento, a tratti noioso, tuttavia  in esso incominciano a delinearsi le personalità di ognuno. Proprio questo aspetto viene molto approfondito durante l'arco del film, il che senza dubbio lo rende apprezzabile. La parte finale ha un sapore amaro, come se nella finzione del cinema fosse calata improvvisamente e inesorabilmente la realtà, che spegne l'incanto e la fantasia dei personaggi. Il film non fa ridere, fa riflettere e sorridere.

Leodol2002 17/01/21 00:36 - 39 commenti

I gusti di Leodol2002

Rimpatriata tra ex compagni di scuola presso la casa di una di loro (Federica). Tra alcuni degli ormai ultra trentenni ritrovatisi esiste ancora un certo legame affettivo-sentimentale. L’intreccio è ben costruito e, nonostante la durata di quasi due ore, la commedia è gradevole. L’aggettivo che forse la descrive meglio, considerandone anche il finale abbastanza imprevedibile, potrebbe essere ”agrodolce“. Molto bene Verdone, sia come regia che come personaggio. Un gradino al di sotto vengono un giovane Christian De Sica e un’affascinante Nancy Brilli.
MEMORABILE: Il povero compagno Fabris non riconosciuto da nessuno.

Gordon 17/01/21 09:44 - 260 commenti

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Grande commedia agrodolce diretta da Verdone, il quale si consacra definitivamente con un film più profondo e corale dei suoi precedenti. Pur essendo "il patata" il personaggio principale, infatti, da De Sica a Bernabucci fino a Ghini e Benvenuti sono molte le spalle che si ritagliano un ruolo centrale, mentre le donne sono spesso più spaesate (soprattutto un'abulica Brilli). Nel complesso, inoltre, la pellicola regala sapide gag e un buon ritmo, pur smorzato da alcune scene più fiacche. Notevole.
MEMORABILE: I dolori del "giovane" Fabris; Benvenuti finto invalido.

Enzus79 18/01/21 18:06 - 2864 commenti

I gusti di Enzus79

Mediocre. Sulla falsa riga de Il grande freddo Carlo Verdone cerca di realizzare una commedia corale che purtroppo non riesce granché. Dopo una prima parte abbastanza promettente si cade nelle solite banalità e cliché della commedia italiana degli anni Ottanta, che più che divertire annoia. Il personaggio di De Sica è tutt'altro che convincente, al contrario di quello interpretato da Bernabucci.

Silvestro 5/02/21 23:37 - 357 commenti

I gusti di Silvestro

senza dubbio il miglior film di Verdone, che sa unire la comicità di alcune situazioni alla drammaticità di altre dando vita ad un affresco generazionale sferzante, caustico e malinconico al tempo stesso. Memorabili alcuni personaggi (Fabris e Finocchiaro), belle le musiche, ben assortito il cast. Insomma, Verdone alza il tiro e riesce a fare centro: bravo!
MEMORABILE: Il personaggio di Fabris

Bubobubo 22/02/21 13:24 - 1847 commenti

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Sono sempre così, le convivenze forzate: all'inizio le si accetta per quieto vivere, poi i problemi - e con essi i rancori, le incomprensioni, le cattiverie - cominciano a moltiplicarsi, sino all'inevitabile punto di rottura. Che farsene, a questo punto, della rievocazione dei tempi andati, perlopiù dalla prospettiva di quarantenni già arrivati al capolinea? Lo script verdoniano non è originale, ma è diretto con mano ferma (indispensabile per un cast così corale) e con il gusto salace della stoccata. Memorabili alcuni personaggi maschili (Benvenuti, Bernabucci), in ombra le donne.
MEMORABILE: Ciardulli (De Sica) perquisito in mutande; La crudele pantomima di Santolamazza (Benvenuti) viene smascherata.

Buiomega71 9/05/21 06:45 - 2899 commenti

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Verdone mira più al cinismo, alla cattiveria, alla solitudine e al viscidume dell'animo umano (il personaggio di Ghini) in un impianto teatrale che mira a scherzi feroci (il paralitico di Benvenuti), sfottò (il povero Fabris) e umiliazioni al pari del Tognazzi di Io la conoscevo bene (De Sica con il piattino delle offerte in bocca che si degrada a cagnolino). Tolti gli inutili intermezzi tra Natoli e la Giorgi, rimane una delle opere più lucide e amare verdoniane. Cenci, Barnabucci e Brilli spiccano notevolmente. Si sogghigna al fiele e il dramma prende il soppravvento.
MEMORABILE: Il furto delle 400 mila lire; L'allattamento di chi non può essere madre; Fabris preso costantemente di mira; Verdone sbaglia clamorosamente festa.

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Rocchiola 14/05/21 08:22 - 952 commenti

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Indubbiamente il miglior Verdone di sempre, mai più così pungente e amaro. Un film corale che prendendo spunto dalla classica riunione degli ex-compagni di liceo riesce a tracciare un quadro realistico e crudele dell’Italia di fine anni 80. Grande cast molto ben utilizzato grazie a una sceneggiatura equilibrata che dà il giusto spazio ai molti personaggi presenti. Per De Sica e Bernabucci finalmente un ruolo interessante e serio. E’ probabilmente uno dei pochi film degli anni 80 degno di comparire al fianco dei grandi classici della commedia all’italiana.
MEMORABILE: Le umiliazioni di Tony Brando per raccattare qualche soldo; L'incontro tra Piero e la moglie; "Se posso fare qualcosa non lo faccio per te ma per lei"

Ira72 18/10/21 09:52 - 1305 commenti

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Si ride meno rispetto al Verdone goliardico cui si è abituati. Ma si sorride. Amaro, il più delle volte. Perché questo film, molto intimo e incredibilmente realistico, sa raccontare in modo semplice ma toccante ciò che accade al genere umano, talvolta piegato dalle vicissitudini della vita. Così il ritrovo, anni dopo, di quelli che erano compagni di classe, altro non è che una scusa, ormai adulti, per raccontarsi, per ritrovarsi, per denigrarsi. Il tutto intercalato da scherzi discutibili ma necessari a smorzare una costante sensazione di malinconia. Meritevole.

Androv 15/11/21 10:35 - 194 commenti

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Il miglior film di Verdone e una delle migliori commedie italiane di sempre. Profondo, divertentissimo, a tratti esilarante, cattivissimo, un'esplorazione dell'animo umano in chiave di commedia di rara qualità per il cinema italiano degli anni '80. Verdone mette da parte i personaggi e interpreta sé stesso, lasciando i caratteri agli altri. Cast meravigliosamente diretto. Un film perfetto, da vedere e rivedere mille volte.
MEMORABILE: La vendetta di Ciardulli; La scena Ciardulli-Valenzani; I personaggi; La graffiante romanità di Finocchiaro; La coralità.

Pesten 19/11/21 10:40 - 785 commenti

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Tra i migliori lavori di Verdone. Malinconico, divertente, feroce e veritiero. I personaggi sono tanti e non tutti riusciti, come le situazioni a loro connesse (quelle che coinvolgono la Giorgi su tutte), ma lo spaccato dipinto da Verdone è devastante e amaro. Le risate provocate da Bernabucci e De Sica aiutano a rendere umanamente sopportabile le personalità descritte, che purtroppo sono quanto di più vicino a quelle che tutti noi incontriamo nelle nostre vite. Ne esce una pellicola che, anche nella sua violenza, rasenta quasi la perfezione.
MEMORABILE: Er patata; La tragicità della situazione tra Ghini e la Howey; Tony Brando; La romanità di Bernabucci.

Nick franc 18/03/22 20:22 - 507 commenti

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Verdone firma un eccellente film che riesce a mescolare mirabilmente il comico e il drammatico come nella tradizione della commedia all'italiana. Nel microcosmo ritratto dal regista non si salva nessuno: quasi tutti i personaggi (ben scritti e psicologicamente approfonditi) gradualmente gettano la maschera per mostrarsi nella loro meschinità e infelicità di fondo: la dignità è bandita (simbolicamente Fabris non sta al gioco) e l'innocenza (Cristina) destinata a essere violata. Il carattere caustico del film è sintetizzato in maniera perfetta dal personaggio di Bernabucci.
MEMORABILE: Il cafone arricchito Bernabucci; Benvenuti invalido; De Sica che si umilia per il denaro; La scenata della Bennato; Fabris che esasperato non ci sta.

Giufox 4/08/22 20:11 - 324 commenti

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Ad ogni visione convince per quella sua spontanea vivacità frutto di una calibrata armonia corale. Le crepe generazionali, sul quale l'intreccio è costruito, si dissolvono nelle bellissime improvvisazioni di Bernabucci e in piccole gag volte a ricordare che una ricerca identitaria non è più necessaria - bastano le carriere - e del passato non c'è più nostalgia, ma neanche vergogna. Una generazione individualista, che guarda solo al domani, con positivi spiragli d'umanità. Verdone dirige il suo film più difficile e ricercato, lo fa con esperienza e ottendo il massimo da tutti.
MEMORABILE: Ogni battuta di Bernabucci.

Noodles 14/09/22 23:39 - 2196 commenti

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Ottimo film, che prende l'idea principale da Il grande freddo eliminandone però la critica generazionale e inserendo ovviamente l'italianità e una serie di personaggi interessanti, perfettamente caratterizzati e con un background di disgrazie e depressioni tipiche delle sceneggiature di Carlo Verdone. Ottimo il cast, quasi tutti ottimi a parte qualche caso limitato. Da citare tra i migliori Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Eccellenti i dialoghi e l'atmosfera sempre tra il comico e il patetico. L'ultimo grande film di Carlo Verdone.

Aco 12/08/23 11:17 - 213 commenti

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Impietosa descrizione di una generazione (quella maggiorenne alla fine degli anni 60) che avrebbe voluto cambiare il mondo, quando è stato il mondo a cambiare loro e in peggio. Una carrellata di personaggi, simbolo di un’epoca, molto realistici e ben interpretati. Sostanzialmente dei naufraghi della vita. Infine, una colonna sonora adatta a un film – e non avrebbe potuto essere altrimenti -, che assolutamente merita di essere visto ma in un momento sereno della propria esistenza.
MEMORABILE: Il cameriere che da un consiglio a Verdone (Quanta gente avrebbe avuto quel coraggio?).

Bullseye2 8/10/23 15:17 - 393 commenti

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Con il passare degli anni il film appare senza dubbio come il capolavoro assoluto di Verdone: un'opera che sicuramente prende spunto da Il grande freddo ma lo rilegge attraverso i filtri della migliore commedia all'italiana, caustica e sferzante: questa rimpatriata tra ex-adolescenti degli anni Sessanta è in realtà un ferocissimo gioco al massacro fisico e psicologico con punte di sadismo raramente toccate dal cinema, italiano e non, che distrugge illusioni, ricordi e speranze; perché alla fine nessuno picchia duro come la vita. E, da italiani, possiamo anche riderci sopra.
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  • Homevideo Didda23 • 14/05/21 08:50
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Grazie Rocchiola.
  • Curiosità Lucius • 3/07/21 18:29
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, il flano originale del film:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/compa.jpg[/img]
  • Discussione Pessoa • 20/01/22 19:29
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Una nota di costume.
    Ho visto questo film con due persone, una di nazionalità tedesca e l'altra olandese, entrambe capivano molto bene la lingua italiana. Hanno trovato il film bellissimo ma molto triste, non capivano come in Italia potesse essere considerato un film comico e sono rimaste quasi scandalizzate alla scena in cui Verdone sta spiegando a Bernabucci al telefono di aver sbagliato festa e di non riuscire a recuperare le bottiglie di Champagne che aveva portato con sé, al che Bernabucci risponde serafico: "Ahò, e fregheglie un posacenere, no?".
    Il commento è stato che solo un italiano poteva concepire una scena simile e che non la trovavano affatto divertente, mentre a me m'ha sempre fatto morire dal ridere.

    Saremo davvero diversi dagli altri noi italiani?

  • Discussione Schramm • 20/01/22 20:19
    Scrivano - 7693 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    Una nota di costume.
    Ho visto questo film con due persone, una di nazionalità tedesca e l'altra olandese, entrambe capivano molto bene la lingua italiana. Hanno trovato il film bellissimo ma molto triste, non capivano come in Italia potesse essere considerato un film comico e sono rimaste quasi scandalizzate alla scena in cui Verdone sta spiegando a Bernabucci al telefono di aver sbagliato festa e di non riuscire a recuperare le bottiglie di Champagne che aveva portato con sé, al che Bernabucci risponde serafico: "Ahò, e fregheglie un posacenere, no?".
    Il commento è stato che solo un italiano poteva concepire una scena simile e che non la trovavano affatto divertente, mentre a me m'ha sempre fatto morire dal ridere.

    Saremo davvero diversi dagli altri noi italiani?

    ci sarà pure un perché a capo dell'adagio "ci facciamo sempre riconoscere", no?
    posso portare un'analoga esperienza personale: quando feci la visita guidata a pesaro a buttgereit, in pieno centro incappammo in un'esposizione di wc e bidet accanto a una gelateria.
    jorg sentenziò tutt'altro che scherzosamente "solo in italia si possono vedere cose simili"...

  • Discussione Capannelle • 20/01/22 20:22
    Scrivano - 3473 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    Saremo davvero diversi dagli altri noi italiani?
    Credo che il genere commedia sia difficile da esportare per tutti, non solo per gli italiani.
    Compagni di scuola è un grandissimo film che offre un caleidoscopio di battute e personaggi ma proprio perchè spinge sulle caratterizzazioni è difficile farle comprendere ad uno straniero.
    Però consentimi la battuta: se uno arriva a capire la parlata di Bernabucci non può non essere diventato mezzo italiano ahah.

  • Discussione Zender • 21/01/22 07:59
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Il nostro tipo di umorismo, così legato alle nostre abitudini, al nostro modo di ridere, a un retroterra che all'estero non possono coscoscere, a un certo modo intercalare, è motlo più di altri difficilmente esportabile perché meno universale. Non mi stupisce che chi viene dall'esetro fatichi a capirne moltissime sfumature.
  • Discussione Jandileida • 22/01/22 00:05
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Mia moglie Bernabucci lo capisce alla perfezione perché è sposata appunto con me :) ma nonostante questo, e nonostante ripetuti tentativi, le commedia italiana, tolta qualche eccezione più universale (penso a qualche Scola), le risulta sempre di difficile comprensione.

    Io penso che, lungi dal voler vantare una nordica superiorità morale (che, detto per inciso, nei fatti è molto meno marcata di quanto ci immaginiamo noi italiani e di quanto si raccontano qui al Nord), semplicemente le manchino appunto molti riferimenti culturali, appigli, anche legati ad una regionalità che a volte faccio fatica io a comprendere del tutto, per capire perché quella battuta fa ridere se detta in quel modo. Cosa che vale anche di più per film del periodo d'oro: lì è come vedere un film girato su Plutone.

    Ma allo stesso modo io ho difficoltà a capire un certo tipo di comicità belga (va bene, detta così in fondo già fa ridere: il sesso degli angeli, il Sacro Graal e la comicità belga): ricordo una volta a teatro, tutti scoppiavano in grandi risate e io non capivo dove stava lo spasso.

    Penso che sia un cosa inevitabile e in fondo anche auspicabile. Ecco, quello che capisco meno (ma lo dico fuor di polemica) è sempre la parte del "solo un italiano"  un po' denigratorio, ma perché?
    Ultima modifica: 22/01/22 00:08 da Jandileida
  • Discussione Pessoa • 22/01/22 07:09
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Jandileida ebbe a dire:
    Mia moglie Bernabucci lo capisce alla perfezione perché è sposata appunto con me :) ma nonostante questo, e nonostante ripetuti tentativi, le commedia italiana, tolta qualche eccezione più universale (penso a qualche Scola), le risulta sempre di difficile comprensione.

    Io penso che, lungi dal voler vantare una nordica superiorità morale (che, detto per inciso, nei fatti è molto meno marcata di quanto ci immaginiamo noi italiani e di quanto si raccontano qui al Nord), semplicemente le manchino appunto molti riferimenti culturali, appigli, anche legati ad una regionalità che a volte faccio fatica io a comprendere del tutto, per capire perché quella battuta fa ridere se detta in quel modo. Cosa che vale anche di più per film del periodo d'oro: lì è come vedere un film girato su Plutone.

    Ma allo stesso modo io ho difficoltà a capire un certo tipo di comicità belga (va bene, detta così in fondo già fa ridere: il sesso degli angeli, il Sacro Graal e la comicità belga): ricordo una volta a teatro, tutti scoppiavano in grandi risate e io non capivo dove stava lo spasso.

    Penso che sia un cosa inevitabile e in fondo anche auspicabile. Ecco, quello che capisco meno (ma lo dico fuor di polemica) è sempre la parte del "solo un italiano"  un po' denigratorio, ma perché?
    Sottoscrivo in tutto e per tutto la tua riflessione. Io, per ragioni "ambientali" devo confrontarmi spesso con un umorismo teutonico che nella maggior parte dei casi è molto elementare ed assolutamente privo di sfumature. Penso che comunque esistano luoghi "privilegiati" per la comicità che forse hanno a che fare con la collocazione geografica e con la storia culturale di ogni Paese. Non è un caso che un umorista ebraico (quindi in questo caso super partes) abbia detto che quando si racconta una barzelletta gli Inglesi ridono due volte (quando la racconti e quando gliela spieghi) e i Tedeschi ridono tre volte (quando la racconti, quando gliela spieghi e quando la capiscono). E non è sempre scontato che la capiscano...

  • Discussione Zender • 22/01/22 09:31
    Capo scrivano - 47698 interventi
    OK, poi se si continua sposto tutto su davibook che è il luogo più consono.
  • Discussione Capannelle • 22/06/22 23:13
    Scrivano - 3473 interventi
    In un intervista a Verdone diversi aneddoti sul film tra cui anche la (non facile) scelta della location principale 


    Ultima modifica: 22/06/22 23:14 da Capannelle