Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Markus: Il film ruota attorno alla goffa quanto dilettevole figura di una giovane e graziosa poliziotta raccomandata in una squadra speciale. Si riunisce ancora la coppia Alice Pol e Dany Boon (già vista in Supecondriaco) per una divertente commedia dotata, specialmente nella prima parte, di serrato ritmo che assicura dinamiche già viste ma sempre funzionali (in primis, l’incapacità della Pol nelle scene d'azione) per poi incappare in una seconda parte decisamente meno entusiasmante. La regia di Boon è come spesso gli capita altalenate, ma la confezione è ricca.
MEMORABILE: La Pol viene salvata da un quasi annegamento e una volta tirata fuori un poliziotto le porge una bottiglia d'acqua.
Pinhead80: Un bravo ragazzo di sani principi e senza tanti grilli in testa eredita una grande somma di denaro. Da lì in avanti comincia ad abbandonare gli amici e decide di frequentare strani personaggi altolocati. Commedia che scorre via velocemente senza particolari spunti di interesse. Paci conteso tra due donne come la Bernardi e la Vento appare poco credibile. Non è uno di quei film da consigliare...
B. Legnani: Lo salvano dall'ignominia una trama che, in virtù del testo della canzone, è meno scontata rispetto ai terrificanti musicarelli morandiani, nonché il delizioso personaggio di Jannacci (aggiungiamoci la felina Chelli). Livello recitativo pessimo, ad eccezione dei veri professionisti. C'è la Nicolai, già compratrice d'occhi, c'è Fulvio Mingozzi che danza, c'è la Elmi che presenta... Da notare che l'unica donna che vediamo a letto con Renis è la svedese, specchio di disinibizione... Renis e Jannacci dormono insieme nel lettone, come Stanlio e Ollio.
Rogerone: Il miglior Bud Spencer inteso come interpretazione recitativa. Steno struttura in modo lodevole un buon film che posso definire un poliziesco vero e proprio, certo condito con della sana ironia e commedia tipica del personaggio Bud. La sceneggiatura ha un suo perché e poi la scenografia napoletana anni '70 impacchetta il film e gli dà quell'alone di fascino che rapisce. Ottimi anche i caratteristi. Un buon film, da vedere.
Gabrius79: Commedia che tenta seppur vagamente di riprendere il celebre Il vigile di Alberto Sordi ma con esiti non altrettanto ficcanti. Franchi è bravo e Ingrassia gli fa un po' da spalla, ma a parte lo scoppiettante inizio il film si affloscia presto risultando a tratti indigesto.
Modo: Così così. Un incrocio non ben definito tra fantasy e thriller poliziesco non molto riuscito. Lento soprattutto nella prima parte, si riscatta in parte nella seconda. Si capisce abbastanza presto senza essere investigatori chi possa essere il "demone" ma non è molto chiaro il perché si commettano certi delitti. Finale comunque non male. Terribili gli effetti speciali quando si inquadrano i posseduti!
Scarlett: Lentissimo polpettone fantascientifico che delude fortemente; non tanto per la trama, che se fosse stata sviluppata in maniera decente probabilmente ci troveremmo tra le mani un film quantomeno guardabile, ma perché ci si perde in lunghe sequenze noiose fitte di dialoghi inutili e di suspance pari a zero. Si riprende giusto un po' nel finale, quando la matassa si dipana e si arriva a un punto. Depp ci ha anche provato a renderlo credibile, ma senza dubbio ha fallito.
Reeves: Reunion dei Gatti per un film televisivo molto in stile soap (del resto è girato nel tempio di CentoVetrine), con qualche elemento decisamente inaspettato (ad esempio la serva padrona di colore che parla romanesco). Però la storia è divertente e qualche emozione (forse un po' semplice) ci scappa comunque. Jerry decisamente più contenuto del solito, Smaila con una barbetta imbarazzante.
MEMORABILE: La poliziotta Gilda Postiglione, un volto bellissimo troppo poco utilizzato al cinema.
Ultimo: Un classico del noir, diretto con maestria da Di Leo, fresco del magnifico Milano Calibro 9. La mala ordina parte in sordina, ma dopo una mezz'ora si entra nel vivo della vicenda e tra sparatorie, inseguimenti e dialoghi da cineteca si resta incollati alla poltrona. Grande Mario Adorf, che a suo malgrado finisce in un vortice più grande lui; seguono a ruota Henry Silva e Woody Strode (coppia a cui si ispirerà Tarantino in un "certo film pulp"). Piccola parte per Franco Fabrizi. Finale duro, ma ci sta. Nel suo genere, notevole.
MEMORABILE: Adorf all'inseguimento del furgone; La sparatoria finale.
Galbo: Film dalle premesse non certo originali: il poliziotto neoassunto e il veterano alle prese con il marcio della corruzione a cui il corpo stesso di polizia non è immune. Il film è tuttavia ottimamente realizzato con una efficace contrapposizione tra i due personaggi principali, a cui prestano il volto due bravissimi attori, specie Washington che realizza un'interpretazione piena di ambiguità e sfumature, miranti a dimostrare che il male non è sempre da una sola parte. Non banale la regia delle scene d'azione.
Rufus68: Non originale seppur divertente spionistico che, come accade sovente nelle produzioni del periodo, trova la forza non tanto nel messaggio esplicitamente sotteso quanto nella rocambolesca progressione degli equivoci e del non detto. Protagonista è un’armata Brancaleone (che coinvolge tutti, dai fascisti ai partigiani ai truffatori), cioè la società italiana del dopoguerra sballottata scetticamente fra gli estremi di una guerra fredda che non gli appartiene e non comprende (tanto da perderne memoria alla fine). Grande cast in cui spicca il leguleio Moschin.
Myvincent: Lui è un ragazzo silenzioso, lei una ragazza dall’ovale perfetto, rapita da lui per questioni di vendetta. Lontano dalla terraferma in un’abitazione galleggiante troveranno valide ragioni per innamorarsi. Revenge-movie desueto, attrae per le scene action spericolate, la leggiadria di corpi giovani in movimento, le derive sentimentali. Riusciranno i nostri eroi a superare tutte le inevitabili avversità del caso?
Deepred89: Commedia agrodolce dalla tenuta altalenante ma registicamente professionale, storia di amori popolani e borghesi con una quantità di schiaffi a destinatario femminile (la Vitti, dopo Amore mio aiutami, le prende ancora di santa ragione) che anticipa, col sorriso, certe love-story masochistiche alla Almodovar o Verhoeven. Vitti la migliore del cast, i tre uomini azzeccati pur nei loro cliché, Cardinale meglio del solito. Straniante sentire Locchi doppiare... lo stesso Locchi. Marco Ferradini apprezzerà, le femministe meno. OST azzeccata.
Redeyes: La simpatica coppia approda al cinema con una commedia che principalmente sfrutta il loro odi et amo cabarettistico. L'inizio è un po' più gretto fra dildi e doppi sensi, ma con lo scorrere dei chilometri esce fuori un piacevole divertimento. L'elemento di rottura è Aldo, che s'intromette con bravura fra loro per tutta la prima parte salvo lasciare il posto a Lorenzo nella seconda metà. Si può trovare più di una sbavatura, qualche forzatura (come le scritte) ma anche qualche interessante riflessione.
Galbo: Una piacevole sorpresa la visione di questo film Robert Parrish, che si può con buone ragioni definire uno dei primi western "moderni" della storia del cinema. L'approccio del regista prevede infatti un ritmo giustamemte cadenzato e una particolare attenzione alla caratterizzazione dei personaggi. Fotografia assai suggestiva. Ottima la prova del cast, nel quale spicca il grande Robert Mitchum, qui ad una delle prove più convincenti della carriera. Da vedere.
124c: Il quarto special tv tratto da City Hunter, a dispetto del titolo, non ha nulla a che vedere con le spie alla 007, ma è la classica avventura di Ryo Saeba che deve fare la guardia del corpo alla bella figlia di un candidato alla presidenza d'un immaginario paese dell'America latina, che è anche una poliziotta giapponese agli ordini della bella detective Saeko. Si alternano le martellate e le punizioni comiche di Kaori a una solida trama che vede Ryo scatenarsi con la pistola e un padre e una figlia confrontarsi. Notevole anche l'altra donna.
MEMORABILE: L'entrata di scena del grosso e pelato Falcon nell'ultima parte dello special, dove affronta un mercenario mastodontico come lui.
Daniela: La maschera di fango del titolo italiano è quella del disonore. Allo scopo di far venire allo scoperto una spia infiltrata, un maggiore nordista si fa espellere dall'esercizio per codardia, attirandosi il disprezzo della moglie e del figlio... Western ambientato durante la guerra civile diretto con buon mestiere ma un poco superficiale, in quanto poteva essere sfruttata meglio la presenza di Cooper per rendere più sfaccettato ed ambiguo il suo personaggio, invece di concentrarsi quasi interamente su una trama spionistica che, pur essendo innovativa per il genere, stenta ad appassionare.
Ciavazzaro: Un grande attore come Santonastaso deve avere problemi alimentari per partecipare a trashate come questa... Quando diavolo lo capiranno gli attori apprezzati in televisione, che il salto al cinema non devono farlo? Ecco il risultato: trama scadente, recitazioni pessime, visione orrida. Pollice giù.
Piero68: Senza infamia e senza lode questa commedia che alterna momenti di alta ilarità (tutta la parte al Savoy Hotel con Firth in mutande) ad altri di pessimo livello (la parodia dei giapponesi). Nel mezzo un Rickman che se la cava bene e una Diaz che nei panni della campagnola texana è assolutamente a suo agio. Inutile dire che il faro è quel Firth che si scopre sempre più eclettico, vista la facilità con cui passa dal drammatico alla commedia al film d'azione. Ma quello che manca realmente alla pellicola sono un ritmo costante e una storia passabile.
Saintgifts: John Ford porta ancora in primo piano la differenza tra i "civili" pionieri e i selvaggi indiani. Rimane abilmente in bilico tra i diversi modi di vivere, le religioni, gli orgogli di appartenenza, senza mai prendere apertamente le parti di nessuno. Una scena molto esplicativa mostra Elena, messicana rapita dai comanche e per 5 anni moglie di Orso di Pietra, che si fa ancora il segno della croce ma prega prontamente nel modo indiano, alla morte del marito. Nonostante l'importanza del tema, le parti migliori sono quelle umoristico-ironiche.
Guru: Divertentissimo e a tratti commovente, il film mette in evidenza il cuore e la mente di un grande artista. La storia non sarà tra le più elaborate ma il personaggio passa, con tutta la sua passione e simpatia. La regia non mi convince, ma il cast trovo che sia abbastanza calzante, per la tipologia di film. Location interessanti.
Reeves: Uno Zorro non male, con Giorgio Ardisson biondo (l'unico Zorro della storia con i capelli di questo colore). Ci sono parecchie scene di duello, il sergente grasso è come al solito stupido, Ardisson è beffardo e Giacomo Rossi Stuart decisamente cattivissimo. Divertente, a differenza di gran parte degli eroi mascherati di quegli anni. E poi c'è Femi Benussi, vestita per tutto il film...
Ale nkf: Divertente e appassionante commedia americana la quale è un buon prodotto televisivo soprattutto per l'eccezionale interpretazione del mitico John Candy nella parte di uno zio molto stravagante, ma con buoni principi. Nel cast presente anche un Macaulay Culkin ancora bambino tutto casa e chiesa che non sembra un gran che in forma (in Mamma ho perso l'aereo regalerà un'ottima interpretazione). Simpatico.
Didda23: Per certi versi soprendente soprattutto per il tono delicato e garbato di talune situazioni, con De Luigi che dimostra pure una certa dimestichezza con il mezzo cinematografico. Non è certamente un'opera rivoluzionaria, ma in un momento storico nel quale vengono preferiti remake di cinematografie più o meno conosciute, il tentativo di scrivere qualcosa di "originale" va premiato. Nel cast colpisce la naturalezza di Angelo Duro ed è un piacere ritrovare Pippo Franco in un ruolo a lui congeniale. Seconda parte meno vivace della prima. Non male.
MEMORABILE: Il locale Vini e vinili; Le conquiste di Duro; La trasformazione di De Luigi.
Rambo90: Noioso western che ricicla stereotipi e banalità (la classica cittadina indifesa tenuta sotto scacco dal perfido Dean Martin viene salvata dall'arrivo del vicesceriffo George Peppard), ben girato nei momenti d'azione (vedi la sparatoria nel saloon) e ben recitato (Dean Martin in gran forma, ma anche la Simmons, mentre Peppard da una prova di pura routine) ma mai davvero coinvolgente né emozionante. Evitabile.
Homesick: Thriller d'azione computeristico a base di hackers, worms e crittografie, dove non mancano riferimenti al terrorismo. Comincia subito in medias res per poi ripercorrere la vicenda dall'inizio. Buon ritmo, coinvogenti scene d'azione, interpreti in forma: un Travolta illusionista e cinefilo (cita Quel pomeriggio di un giorno da cani e Sugarland Express), un Jackman riscattato e dinamico, una Berry ginnica, ambigua ed aggressiva. Very entertaining
Giacomovie: Un padre racconta alla figlia i suoi legami sentimentali con tre donne, una delle quali è la madre della piccola. Su questo elemento di incertezza della trama si è saputo costruire un film che si fa seguire con simpatia ed interesse. A dispetto della semplicità di scrittura trova un sottile umorismo linguistico frutto di uno script ben articolato. Forse non è il massimo, ma certamente non passa inosservato per il garbo e la coscienza dei propri mezzi. Un film da vedere certamente, senza forse.
Jurgen77: Film veramente particolare che, a fronte di un'idea originalissima, descrive il viaggio "fantascientifico" di un gruppo di scienziati all'interno del corpo umano. Effetti speciali per l'epoca innovativi. Un cult movie, in quanto mai più replicato così, per originalità. Pleasence, come sempre, nei panni del più "allucinato" di tutti!
Zio bacco: Film natalizio come pochi, fu un gran successo dell'epoca. La ricetta di Columbus è semplice e si basa su una trama stringata, vivacizzata da un bambino terribile (allora di gran moda) e da personaggi ben caratterizzati. Culkin è perfetto nel ruolo che lo marchierà a vita, ma gran merito va pure ai ladri sfigati Pesci e Stern. Pur gradevole, è destinato a una platea infantile, anche perché l'eccessivo protagonismo del piccolo Kevin e i melensi insegnamenti morali alla lunga pesano non poco. Malgrado ciò, a suo modo segnò più di una generazione.
Daniela: Il prologo con la festa paesana con il suo contorno di maldicenze e piccoli scandali sembra preludere a una commedia di costume acida alla Germi ma, dal colpo di pistola in poi, il clima cambia bruscamente ed il film si trasforma in un noir di impianto teatrale schierando una galleria di mostri paradossalmente unitaria nella sua variegata provenienza regionale. L'unico personaggio adulto che conquista la nostra empatia è costretto realisticamente a prendere atto della realtà in un epilogo brusco ma congruo con quanto visto in precedenza. Bella sorpresa, buona la prova del cast.
Daniela: Tornato nel paese natale, un poliziotto indaga su una strage familiare che potrebbe essere legata alla morte di una ragazza avvenuta 20 anni prima della quale lui stesso era stato sospettato... Thriller ambientato nell'entroterra australiano, devastato dalla siccità e dalla desertificazione: un inaridimento della terra a cui corrisponde quello delle relazioni umane anche se questo tema è solo accennato per concentrarsi sui conti in sospeso con il passato. Al netto di alcune smagliature e di una parte centrale ripetitiva, il film si segue con interesse anche grazie al buon cast.
Luckyboy65: D'accordo, a noi piace il Cinema e siamo qui per giudicare, ma prima di sparare col laser facciamoci un giro su wikipedia e scopriamo che il film era nato come direct-to-video e per giunta uno dopo l'altro tutti i finanziatori hanno voltato le spalle a produttore e regista che così si sono ritrovati a doversi occupare di tutta la post-produzione (e quindi degli effetti speciali) di tasca loro e usando poco più di un computer portatile. Questo non giustifica la sceneggiatura grama, ma molte altre pecche si. Speriamo in un remake giapponese (!).
Anthonyvm: Sarà che già il capostipite possedeva limitate capacità di stimolazione emozionale, ma, per quanto più sciocco, fumettistico e apertamente slapstick (il cavallo in cima al treno che sgrana gli occhi in stile "Looney Tunes" alla vista di una galleria!), questo sequel si attesta sulle medesime quote di spensierato intrattenimento da big production, arzigogolando lo script in divagazioni spy-avventurose e annacquando le svolte stereotipiche in siparietti da commedia familiare (immancabile il figlioletto bricconcello che guizza e si batte come il papà). Superfluo ma coerente complemento.
MEMORABILE: Tornado il cavallo che beve e fuma; Effetti di una goccia di nitroglicerina sulla fronte; La corsa sul treno che porta nitroglicerina in bottiglia.
Kinodrop: Un’agenzia matrimoniale "al rovescio" si occupa di dividere coppie e impedire matrimoni o unioni attraverso un collaudato copione sentimentalistico, facendo leva sulla sensibilità femminile. Con questo sistema, lo scafato Alex Lippi si inserisce nella vita delle varie coppie cogliendone i punti deboli. Commedia francese spigliata e di buona fattura nonostante lo strascico melò nel finale, non perde mai di ritmo e è piacevole anche per le location di alto bordo. Spiccano le prove attoriali di Duris e della fascinosa Paradis. Simpatico.
MEMORABILE: L'armamentario tecnologico da spionaggio; Il remake amatoriale di [f=11932]Dirty dancing[/f].
Homesick: Pseudo sequel del celebre I cannoni di Navarone. La regia del bondiano Hamilton – ne cast ci sono pure la Bach e Kiel, vecchie conoscenze dell’Agente 007 – imprime ritmi e crea situazioni più da spionistico-avvenuroso che da film bellico, ricorrendo altresì ad una massiccia dose di ironia che non abbandona mai il protagonista Shaw: l’esito è decisamente più leggero e fruibile rispetto ai classici della guerra, spesso lunghissimi e indigeribili.
Katullo: Latita un po' tutto, nel film di Veronesi sull'amicizia tra i generi (anche la ost di Battisti), mentre, se la prima parte sembra annunciare un discreto divertimento sotto il monopolio comico di De Luigi, man mano la storia (quale?) si sfilaccia, seppur garbatamente (le due protagoniste, sex-symbol acclarate, non vanno mai oltre il consentito, malgrado la Casta offra un'improvvisa scappatella verso il finale). Cercare anche una morale diventa così un'impresa rinunciabile, meglio accontentarsi degli sguardi interdetti di De Luigi alle prese con la portiera di madrelingua "straniera".
Taxius: Action comedy spionistica con The Rock e Kevin Hart ad interpretare i personaggi che ormai ricoprono in ogni loro film, ovvero il macho indistruttibile per il primo e la spalla scema per il secondo. Il tema principale del film è quello del bullismo e l'idea di inserirlo in questo genere di pellicola non è affatto male. Tra inseguimenti, botte e battute varie il film si rivela essere divertente e leggero ma anche facilmente dimenticabile.
Nicola81: Western che più classico non si può, la cui convenzionalità narrativa trova parziale riscatto in una pregevole confezione (azzeccata anche la colonna sonora di Tiomkin). James Stewart interpreta un personaggio che nulla aggiunge e nulla toglie alla sua prestigiosa carriera (in compenso la sua fisarmonica verrebbe voglia di buttarla giù dal treno), Duryea perfettamente a proprio agio nell'ennesimo ruolo canagliesco mentre Murphy appare fin troppo scanzonato. Molto ben girata, anche se scontata negli esiti, la resa dei conti conclusiva.
Caesars: Dimentichiamoci L'Iliade, che qui è poco più di uno spunto per raccontare gesta epiche da parte di eroi antichi. Se facciamo questo allora "Troy" potrà anche risultare piacevole da vedere: girato con mestiere, scene di battaglia abbastanza coinvolgenti, recitazione di Eric Bana di buon livello. Per contro abbiamo un Brad Pitt decisamente poco convincente che svolge il ruolo di vero e proprio idolo delle ragazzine. Niente di che, ma se si va al cinema per svagarsi può essere un prodotto vedibile.
Puppigallo: Folle, un po' fumetto, spesso ironico e a tratti demenziale, questo secondo capitolo risulta superiore al primo grazie ai nuovi innesti, su tutti lo squaluomo non particolarmente sveglio e il traumatizzato dalla madre con singolare capacità. Anche l'aver confermato Harley Quinn giova alla pellicola, aumentando il livello di follia (notevole la scena in cui si salva da sola mentre gli altri...). Persino il mostro (che alla fine farà pena grazie a una frase) è fisicamente e cromaticamente in linea col prodotto e contribuirà alla riuscita di questa allegra fantasplatterata.
MEMORABILE: La donnola (gli occhi), che purtroppo...; "Ha parlato quello con la tavoletta del cesso in testa"; Il massacro per sbaglio; "Gnam gnam?"; Rat attack.
Deepred89: Pellicola piuttosto intrigante nelle premesse, spassosa nel suo mettere alla berlina lo spirito da "couchsurfing" e quasi educativa da questo punto di vista, con trovate piuttosto sottili alternate a palesi tentativi di allungare il brodo (il pupazzo), mentre il prevedibile e l'ineluttabile vanno a braccetto. L'ultima mezz'ora, per quanto soffocante e cupissima, non possiede la finezza necessaria e si chiude con una sequenza conclusiva stucchevole, oltre ad aggiungere dettagli (la serialità) che rischiano di far scadere il tutto nell'inverosimile. Cast e confezione notevoli.
Saintgifts: Il carrarmato dopo anni di combattimenti diventa, oltre che l'arma per sterminare il nemico, la propria casa, il rifugio e forse la tomba. Film che non dice e non vuol dire niente di nuovo sulla guerra; vuole solo intrattenere con scene di battaglia abbastanza ben fatte e congrue (meno l'ultima, che deve solo dimostrare l'eroismo dei buoni) e presentare personaggi variegati (l'equipaggio del carro) ma già visti pure quelli. Interessante l'intermezzo in casa delle due ragazze dove, per un momento, si recuperano dignità e civiltà.
Pinhead80: Più che un gran fisico, ci vuole un gran coraggio a presentare un'opera con una sceneggiatura così misera. Nonostante i protagonisti ce la mettano tutta, il film è davvero poca cosa proprio perché sembra un collage di idee (poche) messe lì senza collante alcuno. Salvo Elio, Giovanni e Raul Cremona, il resto si dimentica in un attimo. Pessimo.
Rambo90: Apprezzabile la volontà di smarcarsi dal prototipo, con tutt'altra ambientazione e idee nuove; un po' meno la virata decisamente comica, che fa mancare una vera empatia verso i protagonisti ma anche quei momenti tesi e adrenalinici che completavano l'originale. Comunque se non si pretende troppo ci si diverte, il cast è in palla e l'avventura a suo modo funziona, pur se dallo svolgimento molto infantile e con qualche tempo morto. Gradevole la patina anni novanta data a tutta la confezione.
Piero68: Senza infamia e senza lode questa commedia che alterna momenti di alta ilarità (tutta la parte al Savoy Hotel con Firth in mutande) ad altri di pessimo livello (la parodia dei giapponesi). Nel mezzo un Rickman che se la cava bene e una Diaz che nei panni della campagnola texana è assolutamente a suo agio. Inutile dire che il faro è quel Firth che si scopre sempre più eclettico, vista la facilità con cui passa dal drammatico alla commedia al film d'azione. Ma quello che manca realmente alla pellicola sono un ritmo costante e una storia passabile.
Faggi: Lo sperimentalismo a briglia sciolta (o quasi) dei '60: non sostenuto, però, da idee solide come acciaio. Forse c'è anche dell'improvvisazione che, per quanto potente nei lavori riusciti, emerge con forti stonature nei lavori poco o niente risolti. L'insieme è irrimediabilmente sbilenco: sequenze oggettivamente belle (o almeno interessanti) rischiano di essere sommerse da pericolose grossolanità; comunque: armati di curiosità cinefila e disposizione all'abbandono, si potrebbe apprezzare certa figuratività dei tempi della contestazione.
124c: Il quarto special tv tratto da City Hunter, a dispetto del titolo, non ha nulla a che vedere con le spie alla 007, ma è la classica avventura di Ryo Saeba che deve fare la guardia del corpo alla bella figlia di un candidato alla presidenza d'un immaginario paese dell'America latina, che è anche una poliziotta giapponese agli ordini della bella detective Saeko. Si alternano le martellate e le punizioni comiche di Kaori a una solida trama che vede Ryo scatenarsi con la pistola e un padre e una figlia confrontarsi. Notevole anche l'altra donna.
MEMORABILE: L'entrata di scena del grosso e pelato Falcon nell'ultima parte dello special, dove affronta un mercenario mastodontico come lui.
Hackett: Bellissimo film nel quale si respira la fetida aria che ogni giorno poliziotti virtuosi o meno devono respirare all'interno delle caotiche metropoli americane. Il primo giorno di servizio di Ethan Hawke gli aprirà gli occhi su quanto il confine tra bene e male sia sottile. Teso, cinico, mozzafiato, davvero un bell'esempio di cinema.
B. Legnani: Scombinato ma tre volte commovente, perché del tempo che fu, perché di un'ingenuità disarmante (incongruenze temporali, comportamenti illogici, incredibili "deus ex machina"...) e perché lo vidi al cinema dell'oratorio quando avevo 10 anni. Mediocre peplum, con Kirk Morris pesce lesso. Perfetto Serato, troiesca la Gallotti, non priva di fascino Ombretta Colli, nella quale era all'epoca difficile vedere la futura Presidente della Provincia di Milano.
MEMORABILE: Le fintissime stalattiti e stalagmiti...
Enzus79: Deludente. Se non fosse per qualche momento di buona suspence sarebbe da giudicare come "boiata pazzesca". Robert De Niro oramai è abbonato a ruoli per lui "imbarazzanti" e di conseguenza non incide più. Discreto il resto del cast. Il regista spagnolo Rodrigo Cortes ha fatto di meglio in passato (vedi Buried).
Pinhead80: Un bravo ragazzo di sani principi e senza tanti grilli in testa eredita una grande somma di denaro. Da lì in avanti comincia ad abbandonare gli amici e decide di frequentare strani personaggi altolocati. Commedia che scorre via velocemente senza particolari spunti di interesse. Paci conteso tra due donne come la Bernardi e la Vento appare poco credibile. Non è uno di quei film da consigliare...
Panza: Ormai Maciste viene messo in qualsiasi contesto storico tanto al pubblico basta(va)no le botte... In questo caso ci si sposta al tempo dei Mongoli dove, dopo la morte di Gengis Khan, i suoi figli se la spassano rapendo pure una principessa. Tocca a Maciste, capitato evidentemente per caso, rimettere in sesto la situazione. Paolella si attiene troppo agli stilemi dei pepla, ma la storia non è un granché, salvandosi solo in qualche originale scena d'azione. Il resto è solo noia e banalità. Evitabile.
MEMORABILE: La tortura dell'ariete; La lotta con il leone; La sfida di sollevamento dell'architrave.
Von Leppe: I fumetti neri all'epoca erano un territorio minato, così scandalosi rispetto ai film... Chi ama il fumetto Satanik (specie i primi numeri) rimarrà deluso. Il film è un insieme di ingredienti del cinema più commerciale di quei tempi, di stampo 007: casinò, spogliarelli, sci nautico, inseguimenti e qualche coscia. La parte horror è penosa come gli effetti speciali. Tra l'altro è girato in Spagna, paese che nulla c'entra con l'americana Marnie Bannister-Satanik.
Saintgifts: Di qua e di là del Rio Grande, gli Stati Uniti e il Messico, qual è il meraviglioso paese? Non mi sembra che il titolo (per una volta tradotto alla lettera) sia molto in tema con ciò che si racconta nel film, che è soprattutto una storia di uomini. Uomini di potere da cui bisogna guardarsi e uomini del popolo leali e generosi, che sanno riconoscere di chi potersi fidare. Azione, riflessione e folklore locale (Messico) ruotano attorno al protagonista, un Mitchum più che mai misurato, pistolero di professione ma determinato nelle scelte.