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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E anche Dany Boon (qui in veste di regista e attore) s'inserisce nel novero di chi propone nuovi Clouseau in gonnella, giovani donne poliziotto tragicamente imbranate che non mancano di esibire la loro goffaggine in ogni azione ma che rocambolescamente riescono spesso a sopravanzare i colleghi grazie a colpi di fortuna inattesi. In questo caso, a dire il vero, oltre alla fortuna Johanna Pasquali (Pol) ha alle spalle una raccomandazione di ferro, per rimanere dov'è: è la figlia del ministro dell'interno (Blanc), il quale sotterraneamente si serve del proprio potere per farla promuovere nel Raid, il gruppo scelto della polizia che per lei ha sempre rappresentato il punto d'arrivo....Leggi tutto Affidata alle cure dell'agente Froissard (Boon), che chiama le donne "fichette" e non ne le tiene esattamente in grande considerazione, Johanna s'impegna nel consueto addestramento dagli esiti disastrosi sempre aiutata dietro le quinte da chi sa che la ragazza deve comunque proseguire il percorso formativo. Il canovaccio è un déjà vu, anche se declinato al femminile non è così comune (in America ha ottenuti buoni esiti nel campo Melissa McCarthy) e la variante parigina non offre grandi novità nemmeno a livello di battute, presenti in numero minore del previsto e affidate spesso alle espressioni buffe della Pol, più che a un'effettiva ricerca comica. Le arrampicate via corda sulle pareti dei palazzi, le sessioni al poligono, le prime esperienze sul campo come scorta del presidente (subito ferito dalla maldestra incapacità di lei)... tutto fa parte di un copione già scritto infinite volte e che nemmeno il Dany Boon attore, relegato in secondo piano e limitato a insistere sulla misoginia del suo personaggio (senza nemmeno troppo calcare la mano, visto che in fondo trionfa il politically correct), può far molto per migliorare. Certo, qua e là qualche gag funziona, ma nel complesso nulla che si faccia davvero ricordare. Ci si deve accontentare del blando sorriso, di qualche trovata brillante (magari durante la prima seduta di intercettazione nel solito furgoncino) alternata a una blanda azione che restituisce un po' di ritmo, a un paio di spassosi scambi tra il sempre bravo Michel Blanc e i gran capi del raid costretti a sottostare ai suoi squallidi ricatti mantenendo nei ranghi Johanna. Ancora una volta il meglio si concentra nella prima parte, che a una formula collaudata si limita ad aggiungere una protagonista dall'aria simpatica; quando invece tocca azzardare una storia che possa da lì evolvere per dare forma autonoma al film, crolla il palco: le missioni del Raid sono stanche riproposizioni action senza alcun nerbo, si apre a divagazioni poco divertenti e fastidiosamente diluite (il doppio incontro con il criminale della gang cui la polizia dà la caccia) e si sfruttano i buoni mezzi produttivi per una spettacolarità (nel finale al Castello di Vaux-le-Vicomte) meritevole di altra destinazione. Sarebbe stato più utile lavorare invece sulla sceneggiatura, magari persino ricorrere allo slapstick come si usa fare in questi casi per accentuare le iperboli. Si sceglie invece nella seconda parte una via più seriosa che incorpora pure sprazzi di sentimentalismo da quattro soldi. La confezione di buona qualità permette di seguire il film senza troppi rimpianti, ma i contenuti scarseggiano e la comicità latita.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/12/20 DAL DAVINOTTI
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Markus 24/12/20 11:52 - 3723 commenti

I gusti di Markus

Il film ruota attorno alla goffa quanto dilettevole figura di una giovane e graziosa poliziotta raccomandata in una squadra speciale. Si riunisce ancora la coppia Alice Pol e Dany Boon (già vista in Supecondriaco) per una divertente commedia dotata, specialmente nella prima parte, di serrato ritmo che assicura dinamiche già viste ma sempre funzionali (in primis, l’incapacità della Pol nelle scene d'azione) per poi incappare in una seconda parte decisamente meno entusiasmante. La regia di Boon è come spesso gli capita altalenate, ma la confezione è ricca.
MEMORABILE: La Pol viene salvata da un quasi annegamento e una volta tirata fuori un poliziotto le porge una bottiglia d'acqua.

Puppigallo 27/04/22 12:37 - 5369 commenti

I gusti di Puppigallo

Ben poca cosa questa commediola francese con protagonisti che dovrebbero ispirare simpatia ma che invece ci riescono raramente. In più, da un certo punto in poi la pellicola si ibrida, diventando né carne né pesce e scendendo di livello, scivolando nel banale e nel prevedibile. Si può anche vedere, perché ha un certo ritmo e qua e là riesce persino a far sorridere, ma ciò non la eleva da una generale mediocrità.
MEMORABILE: Alle sedici reclute: "Formate gruppi da 4 per le stanze". E tutti si ammucchiano attorno alla ragazza. Ci riproveranno anche con combinazioni da 5.

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