Dopo il parziale fallimento dell'anno precedente (OLE'), i Vanzina si fanno da parte e restano solo come sceneggiatori, per il film (pre)natalizio di Boldi. Dopo ben sedici anni di lontananza torna al cinema Claudio Risi e si "piega" a dirigere un film che, abbandonata ogni veleità di diversificazione, riprende la formula comico/esotica alla De Laurentiis e porta tutti in Florida a celebrare il matrimonio della figlia (Lucrezia Piaggio) di un taxista milanese trapiantato a Roma (Boldi, che sulla dualità Roma/Milano ci ha costruito mezza carriera). La parte precedente la trasferta, con qualche spazio per la prima love-story...Leggi tutto della figlia, è spesso la dimostrazione della fatica che fa Boldi a reggere da solo il film. Affiancato da due buone spalle come Anna Maria Barbera (la moglie) ed Enzo Salvi (il fratellastro della moglie), diventati col tempo presenze fisse dei cinepanettoni e di certe commedie in generale (li avevamo appena visti in 2061), Boldi non fa che ripetere monotonamente i suoi tormentoni appigliandosi talvolta a gag improponibili (l'aggancio ai pantaloni di terzi con conseguente strappo). Bisogna aspettare Miami e le Bahamas, dove entreranno in scena Biagio Izzo e Victoria Silvstedt (i ricchissimi genitori dello sposo) per assistere finalmente a una commedia corale almeno allegra e a tratti spiritosa: Salvi si scatena, la Barbera guadagna spazi, si vedono (defilati) i Fichi d'India con la loro comicità surrela-demenziale (pur se abbandonati a se stessi) e il ritmo aumenta. Però si continua a volare molto bassi. Il figlio rappettaro di Boldi sembra la copia dell'analogo personaggio visto nell'episodio con Banfi di OCCHIO MALOCCHIO PREZZEMOLO E FINOCCHIO.
La pellicola strizza l’occhio agli ultimi successi americani “matrimoniali” e ai vari college movies. Prima parte, tutta italica, molto divertente soprattutto per i duetti tra Boldi e Salvi; la seconda, alle Bahamas, ricalca il solito clichè della famiglia caciarona italiana all’estero che combina disastri. Il finale moralistico è fastidioso così come il perfetto italiano in bocca agli americani. E’ stata messa troppa carne al fuoco e alla fine l'impressione è che Risi non sapesse come gestire il tutto.
Sicuramente molto meglio di Olè (ma ci voleva poco), con un Boldi più in forma e molto meno stanco. L'inizio di Boldi pero è terribile, con alcune gag (una dopo l'altra) davvero terribili in quanto a realismo. Il film comunque si fa più o meno ben seguire fino alla terribile e orribile gag del cane morto: da lì in poi abbiamo pure un'ultima parte di film terribile. Peccato, perché gli interpreti se la cavano tutti bene (I Fichi d'India avrebbero meritato più spazio). Non male le scene giovanilistiche: consiglio al regista di fare un film di quel tipo.
Se il pubblico affolla i cinema per vedere simili boiate un motivo ci sarà, solo si fa fatica a capirlo; non si riesce a credere che nel 2007 si possano confezionare film così sciatti, costruiti senza il minimo rispetto per il pubblico evidentemente trattato come una massa decerebrata al quale fare ingollare qualunque cosa. Dispiace che Boldi, che ha (raramente) dimostrato un certo talento, si faccia coinvolgere in questi progetti, ma il motivo è evidentemente "alimentare". Da evitare come la peste.
Dopo il fallimentare Olè i Vanzina tentano di risalire la china costruendo un prodotto che si rifaccia il più esplicitamente possibile al loro avversario di sempre: Neri Parenti. Purtroppo è venuto fuori un guazzabuglio senza senso di tipiche situazioni vanziniane colorite un po' con i tipici tratti parentiani. Un'operazione impossibile, soprattutto a causa di una sceneggiatura inesistente, che inanella una miriade di personaggi a caso senza nessuna funzione narrativa. Si ha l'impressione si un soggetto tv in più parti condensato in meno di 90 minuti.
Sicuramente meglio del precedente Olè, questa pellicola ha comunque il fiato corto. Ad una prima parte molto divertente segue una seconda prevedibilissima e gag scontate. Ma comunque il cast e qui parlo in particolare dei veterani Boldi (sopratutto), Izzo e Salvi riesce a mantenere a galla la baracca. I Fichi D'India risultano sprecati e la Barbera azzecca una battuta divertente su tre. Il resto del cast e in particolare i giovani protagonisti, sono semplicemente insopportabili. Discreto, ma niente più.
MEMORABILE: Boldi che si rivolge a Marzullo, con piccata risposta di quest'ultimo.
Dopo il disastro di Olè questo film serve solo a rispolverare l'antico adagio popolare secondo cui non c'è limite al peggio. Boldi è sempre più incartapecorito e fa tristezza vederlo sforzarsi di far ridere (ovviamente senza riuscirci, tant'è che col passare dei minuti Massimo passa in secondo piano). La vera protagonista è la giovane Piaggio, che si rivela all'altezza delle varie Chiatti, Crescentini ecc. Gli attori meno peggio tuttavia sono i soliti Salvi ed Izzo, mentre è meglio stendere un velo pietoso su Balzo, Sconsolata e i Fichi d'India. Brutto.
Certo che noi italiani siamo proprio forti, eh? Lo dice Biagio Izzo, a metà film. Questa pellicola in effetti è una battaglia all’ultimo stereotipo fra la famiglia americana dello sposo (ricchi, appariscenti, arroganti e falsi) e la famiglia italiana della sposa (caciaroni, volgari e poveri, ma simpatici e sinceri), con ovvia vittoria di questi ultimi. D’altronde cosa ci si poteva aspettare di più da un film del genere? Beh, almeno una recitazione decente.
Migliorate sceneggiatura e casting rispetto al precedente Olè (si tornerà al peggio col successivo La fidanzata di papa), Matrimonio alle Bahamas è l'unico dei film con Massimo Boldi a poter competere coi cinepanettoni DeSichiani. La sceneggiatura è ricca di gag (alcune riciclate altre no) e la recitazione è tutto sommato buona (lasciando perdere la De Nardis e i protagonisti giovanili). Divertente Salvi, ridotti ad alcune comparsate i Fichi D'India mentre divertono la Barbera e il figlio. Il migliore con Boldi dai tempi di Natale sul Nilo.
MEMORABILE: Il rap "familiare" quando torna Lucrezia Piaggio da Milano con Boldi.
Per il 2007 il film di Boldi supera Natale in crociera con De Sica: la storia ha più compattezza e soprattutto una buona coralità. Le gag non sono tutte di prima mano, ma sono proposte con lo spirito giusto e con un cast ben scelto. Izzo e Salvi sono simpatici come sempre, la Barbera sa anche recitare oltre che proporre i soliti giochi di parole e Boldi sembra finalmente convinto di ciò che sta facendo. Godibile.
Anche il titolo richiama spettatori al cinema: questa è stata l'idea del progetto che per riscattare la parziale delusione (ad essere gentili) di Olè, ha cercato di inserire una località esotica e un matrimonio al posto del solito natale. I conti però non tornano lo stesso in quanto non si tratta di un bel film, ma della solita solfa trita e ritrita. Ora invece di avere un cinepanettone ne abbiamo due, di cui uno travestito da pandoro...
Mi sono sempre chiesto come abbia fatto uno come Boldi ad avere una così grande notorietà (ma soprattutto un gran bel mucchio di soldi) quando spesso si dimostra attore senza talento e per di più anche piuttosto antipatico. In questo film, dopo il terribile Olè, la sceneggiatura è realizzata discretamente e, anche se il cast non è irresistibile, qualche risata riesce comunque a strapparla (con le pinze). Di questi tempi per ridere bisogna davvero aspettare Natale...
Spazzatura. Boldi come al suo solito vola davvero basso e dimostra per l'ennesima volta una mancanza totale di tempi comici e talento. La regia è degna delle peggiori fiction da prima serata per famiglie, le location americane sono fotografate con uno squallore da antologia e la sceneggiatura (inesistente) è un insieme di gag dal repertorio dei vari volti targati Mediaset che costellano questa vetta di mediocrità targata Claudio Risi.
Quando l'odiosa rivale della figlia di Boldi giura di mandare a monte il matrimonio di Bob con "l'italiana", io penso "ah, bene, adesso comincia il film!"... ed è già iniziato il secondo tempo! Il primo tempo era stato un'accozzaglia di sketch para-televisivi, in seguito il film acquista almeno una certa compattezza narrativa, anche se non si fanno sconti né prigionieri nello snocciolare luoghi comuni e risapute gag slapstick, che mal si integrano con gli intermezzi surreali dei Fichi d'India. Nell'insieme, i meno peggio mi sembrano Salvi e la fidanzata, sfacciatamente coatti.
MEMORABILE: Orripilanti le scenette giovanilistiche-studentesche nel college di Miami.
Ennesima insulsa commediola che evidenza la scarsità di idee di un certo cinema italiano che ha fatto della beceraggine il suo marchio di fabbrica. Qui addirittura si punta sul sociale cercando di evidenziare il dualismo tra americani ricchi e snob ed italiani poveri ma di cuore. Risultato penoso, cast come al solito stancamente ripetitivo con l'aggiunta degli inutili Fichi d'India.
Perchè puntare il dito sempre contro i Vanzina quando a dirigere certe boiate ci sono anche registi come Risi, Oldoini, Neri Parenti? Evidentemente questo è il trend della commedia italiana degli anni 2000, piaccia o no. Cosa si può dire di un film come questo che non sia già stato detto per i suoi omologhi? Le gag sono sempre le stesse e le sceneggiature pure. Per non parlare poi del cast. Onestamente a questo punto a Boldi-Salvi-Izzo preferisco diecimila volte De Sica-Ghini-De Luigi. Almeno sono più professionali.
Prendete una poltrona comoda, assicuratevi di avere una bella donna accanto a cui dare qualche bacino ogni tanto e poi lasciatevi trasportare dalla leggerezza che soffia su di voi dallo schermo. Leggerezza firmata Boldi & co. Storia sciocca immersa in contesti paesaggistici notevoli, forme generose che tolgono il fiato come l'acqua cristallina delle inquadrature. E poi Salvi che rende una battuta ogni sua sillaba pronunciata, Boldi che fa il capo comico sempre simpatico e la dolce Piaggio (no, non la vespa!) a regalar beltà. Punto.
MEMORABILE: La barzelletta che Salvi racconta in acqua.
Si tenta l'impossibile strada della vanzinata: il duo sceneggia alla loro maniera una storia d'amore adolescenziale sviluppata oltre il necessario (anche perché non ha alcuno sbocco umoristico) con blanda critica sociale "ricchi/USA vs poveri/Italia", ma è evidente che questo cast ha bisogno d'altro per esprimersi (meno pretese-più gag). Enzo Salvi vince a mani basse la palma del migliore in campo, Izzo è il più sacrificato rispetto al suo potenziale mentre Lucrezia Piaggio è forse l'unica "ragazzina natalizia" in grado di reggere la parte.
Il film fa parte di un gruppo di farse “Boldi-post separazione artistica da De Sica” (peraltro giunta al capolinea nel 2011). Di grana notevolmente grossa, Matrimonio alle Bahamas attinge alle più banali delle regole comico/grottesche e vede come protagonista - oltre a un fiacco Boldi - la bella Lucrezia Piaggio, spina dorsale giovanilistica della pellicola su cui ruotano tutta una serie di comici televisivi lasciati a loro stessi (i “Fichi d’india” al limite dell’insopportabile e la Barbera, la più divertente). Un bel trashone!
Boldi ormai ripropone l'ennesimo Ciclone in famiglia con qualche sostituzione ma con la stessa scarsissima qualità. Le gag sono ridotte all'osso e si prova inserendo qualche attorucolo di sollevare un film inquietante sia nelle battute che nei tempi comici. Alla recita dell'orrido non possono mancare i Fichi D'india, Izzo, Salvi, un poppona di turno (Silvstedt) e la noiosissima Barbera. Tutto va come ti aspetti, la sola soddisfazione è che non arriva mai Mattioli, per quanto tutto lasci presagire un suo approdo.
Davvero deludente. Il cinepanettone in questione è totalmente privo di idee, con una sceneggiatura latitante e una regia poco adatta al grande schermo. Boldi ce la mette tutta (e ogni tanto riesce a far sorridere), Salvi con qualche battuta delle sue tiene alto (si fa per dire) il ritmo, ma poi non c'è altro. Anna Maria Barbera e la Silvstedt sono lì solo per fare numero e lo stesso può dirsi dei vari giovani. Bocciato.
Romeo e Giulietta in versione carica di luoghi comuni (tra ricchi snob e borghesi ci di buon cuore) in cui il simpatico cast non riesce a salvare la pochezza della sceneggiatura, fatta di situazioni squallide e gag banali. Purtroppo il duo dei Fichi d'India viene male utilizzato mentre la Barbera è sprecata, limitandosi a ripetere il personaggio di Sconsolata che l'ha resa celebre (e che non riesce a scrollarsi di dosso).
Cinepanettone di scarsa consistenza che si barcamena tra le solite gag di Boldi (che, anche al suo peggio, ispira sempre simpatia), Izzo, Salvi e la Barbera, contrapposte alla vicenda romantico-giovanilistica con la Piaggio; sembran quasi due film differenti, almeno fino a quando le storyline si uniscono alle Bahamas, smascherando definitivamente la pochezza dell'operazione. Non si ride praticamente mai, il cast di contorno è da dimenticare (inutili i Fichi d'India) e la morale di fondo elementare e stravista, oltre a perpetuare stereotipi culturali che non divertono più nessuno.
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Sì è primo negli incassi ma non mi sembra che abbia fatto sfaceli e non aveva molta concorrenza.
Non ricordo quanto fece l'anno scorso ma mi sembra che si fermò agli 8 milioni di euro (a meno che non mi confonda con Commediasexi) e quindi più o meno, pur uscendo un mese prima, non è riuscito a fare molto di più.
DiscussioneZender • 1/12/07 18:25 Capo scrivano - 48842 interventi
Chissà. Però è ancora in programmazione, quindi ha la possibilità di superare il predecessore, che andò male solo se rapportato al clamoroso risultato di De Sica e Parenti.
Zender ebbe a dire: Sì, è un paio di settimane che viaggia alla grande. Con milano-palermo secondo, a quanto ho capito. Evidentemente c'è voglia di cinema italiano, in questo momento. Comunque, rispetto a Olè, il film di Boldi è meno "film" e più farsaccia natalizia, cosa che aiuta indubbiamente l'utente medio ad andare al cinema. Io comunque l'ho trovato di scarsa qualità (e a me il genere piace...), non riesco a capire la critica che per una volta si è quasi trattenuta dalla consueta stroncatura ammazzatutti. Boh.
a mio parere la critica ormai di questi film se ne occupa poco ed in parte è da capire visto che sono tutti più o meno uguali a mio parere
DiscussioneZender • 2/12/07 10:41 Capo scrivano - 48842 interventi
Galbo ebbe a dire: a mio parere la critica ormai di questi film se ne occupa poco ed in parte è da capire visto che sono tutti più o meno uguali a mio parere Hai pienamente ragione Galbo: sono anch'io convinto che la critica se ne occupi poco e poco se ne sia sempre occupata. Però, per quel poco che se ne occupa, cerca comunque di farsi un'idea perché questo richiede il mestiere del critico, di chi si pone comunque al cospetto di un film che il suo ottimo incasso l'ha fatto. Ed è questo che mi stupisce: nella sua analisi il critico deve pur dire qualcosa, e mi stupisce che tenda a concedere qualche punto in più a un film come Bahamas piuttosto che, cosa ne so, a Natale sul Nilo. A me sti filmacci son sempre piaciuti (piaciuti, non so perchè ma mi mettono allegria, non ci posso far niente) e avendoli visti quasi tutti le differenze mi saltano più all'occhio rispetto a chi ne vede uno ogni tanto e legittimamente li trova tutti uguali. Mi piacerebbe appunto che la critica cercasse un po' di più di accorgersi delle differenze. Ma forse chiedo troppo...
DiscussioneZender • 4/12/07 11:03 Capo scrivano - 48842 interventi
Ho visto che sei andato a vedere il film, Galbo. Mi chiedevo come mai, dal momento che è nota la tua avversione per il genere. O mi sbaglio e questa volta speravi in qualcosa di più?
Zender ebbe a dire: Ho visto che sei andato a vedere il film, Galbo. Mi chiedevo come mai, dal momento che è nota la tua avversione per il genere. O mi sbaglio e questa volta speravi in qualcosa di più?
io vedo tutto senza preclusione "a priori"; questo film però è francamente indifendibile e a mio parere denota il poco rispetto che degli spettatori hanno i realizzatori di questo genere di film. Davvero chi li realizza ritiene che il livello dello spettatore medio sia così basso? e non si porti avanti il successo di pubblico a giustificazione ! le sale possono anche essere piene ma ciò non vuol dire che il film piaccia a chi paga il biglietto.
DiscussioneZender • 7/12/07 19:52 Capo scrivano - 48842 interventi
Caro Galbo, evidentemente mi sono spiegato male e me ne scuso. Qui tu (come tutti) hai il pieno diritto di dire che un film ti fa schifo, a prescindere dal genere e da tutto. Qualsiasi giudizio tu esprima ha qui piena cittadinanza e se noti non mi sono mai sognato di contestarlo. Solo non capivo come mai fossi andato a vederlo nonostante (leggendo anche i tuoi vecchi post sui film di De Sica & C.) sia evidente la tua avversione per il genere. Nel momento in cui vai a vedere comunque un film che sai già che probabilmente ti farà pena hai doppiamente la mia stima, perché non tutti hanno il coraggio di farlo.
Zender ebbe a dire: Caro Galbo, evidentemente mi sono spiegato male e me ne scuso. Qui tu (come tutti) hai il pieno diritto di dire che un film ti fa schifo, a prescindere dal genere e da tutto. Qualsiasi giudizio tu esprima ha qui piena cittadinanza e se noti non mi sono mai sognato di contestarlo. Solo non capivo come mai fossi andato a vederlo nonostante (leggendo anche i tuoi vecchi post sui film di De Sica & C.) sia evidente la tua avversione per il genere. Nel momento in cui vai a vedere comunque un film che sai già che probabilmente ti farà pena hai doppiamente la mia stima, perché non tutti hanno il coraggio di farlo.
diciamo che ci vado perchè ho stima professionale per alcuni dei soggetti coinvolti (credo che De Sica e Boldi siano ad esempio ottimi attori) che alla fine ritengo sprecati per film come questi
DiscussioneZender • 7/12/07 20:15 Capo scrivano - 48842 interventi
Galbo ebbe a dire: diciamo che ci vado perchè ho stima professionale per alcuni dei soggetti coinvolti (credo che De Sica e Boldi siano ad esempio ottimi attori) che alla fine ritengo sprecati per film come questi In questo caso giù il cappello. Peraltro anch'io ho stima dei due attori e parimenti ritengo che Bahamas sia un film in definitiva penoso (e non capisco, ripeto, come la critica abbia potuto "quasi" salvarlo. Mah).