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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The return of the living dead part II
Anno: 1988
Genere: comico (colore)
Regia: Ken Wiederhorn
Note: Cult la cover del dvd Warner italiano con il titolo "Il ritorno dei morti VENTI II" (forse i morti erano ventidue? O il vento della copertina ha tratto in inganno i grafici?), recuperata per voi e per chi non ci crede. Sequel di "Il ritorno dei morti viventi" Aka "Il ritorno dei morti viventi II"
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
In troppi si ostinano a considerare IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI un horror più parodistico che spaventevole. La verità è che quello era un horror in piena regola: con qualche accenno umoristico, ironico, d'accordo, ma mai preponderante. IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI era un capolavoro, nella lunga lista di zombie-movies, uno dei pochi davvero degni di essere accostati come importanza alla trilogia romaniana (a cui peraltro faceva sottile riferimento). Questo sequel/remake invece, tutto farina del sacco di Ken Wiederhorn (dirige e sceneggia) è invece, stavolta...Leggi tutto davvero, una parodia a tutti gli effetti, pur se ancora lo splatter è molto presente e il make-up degli zombi più che decente. Protagonisti sono ancora James Karen e Thom Mathews, ma affiancati qui da un bambino e una ragazzetta che conferiscono al film quell’aria da americanata da quattro soldi esasperata in Italia da un doppiaggio televisivo da sit-com. In lingua originale si era tentata la via dei doppi sensi e dei giochi di parole (da noi ovviamente assenti), a conferma di un copione che si sarebbe voluto alla Zucker-Abrahams-Zucker ma che invece è il più delle volte imbarazzante. I protagonisti continuano a gridare incessantemente, finendo presto per snervare anche lo spettatore meglio disposto e quindi non resta che consolarsi con i buoni effetti speciali, estremamente curati (in alcune occasioni, quando cioè ci si rendeva conto di aver a che fare con un horror), lasciandosi in parte affascinare dai bei colori notturni della fotografia. Tutto il resto è da dimenticare, visto che le trovate più riuscite le avevamo già apprezzate, realizzate in modo ben più interessante, nel primo capitolo. Un seguito per nulla degno.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Quello che si dice un buon film:
Jena - Non male, dopotutto:
Stubby, Lercio, Herrkinski, Daidae, Mdmaster, Kekkomereq, Ciavazzaro - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Cotola, Supercruel, Lupoprezzo, Taxius, Anthonyvm, Michael197 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
HollywoodL, Minitina80 - Gravemente insufficiente!:
Undying, Gestarsh99
Seguito/remake di un gioiellino anni '80, che si perde per strada nel demenziale. Gli effettacci sono carini, qualche gag è riuscita (lo zombie che non riesce a uscire dalla tomba e il cadavere di Michael Jackson mi hanno fatto spaccare), ma l'esagerata virata sull'ironia nera (neppure troppo) ne fanno un prodotto a tratti noioso e irritante. Un film senza alcuna pretesa se non quella di divertire, imprigionato negli anni 80 (colonna sonora raccapricciante) e solo per appassionati.
Se cercate un horror lasciate perdere subito, se volete farvi due risate (ma proprio due), allora dateci un'occhiata. Registrato da Rai Tre me lo sono guardato più volte. Parte come horror ma diviene presto una parodia. Qui gli zombi sono pressoché ridotti all'osso e si maciullano come il tonno con i grissini. La sequenza dei due ladri che vengono visitati dal dottore e che presentano i segni del rigor mortis, a me fa morire dal ridere.
Secondo capitolo della saga "comica" sugli zombi (il terzo sarà invece duro e crudo). Il regista è lo stesso de L'occhio nel triangolo e si serve di gag demenziali nel classico contesto del paesetto di provincia asserragliato dagli zombi. Rispetto al primo capitolo non si ha una colonna sonora di lusso ma gli effetti speciali sono migliori. Divertente da recuperare, non sfigura con gli anni sebbene il film non vada oltre all'essere un diversivo in una serata birra e rutti splatter style!
Della trilogia sui morti-viventi (spin-off che accarezza la serie romeriana, anche nello pseudo-collegamento del capostipite), questo secondo film risulta quello meno interessante per non dire inutile: perché preme troppo sul versante parodistico, sino ad arrivare ad inanellare una serie di gag al limite del demenziale. Disturba il risultato finale, a causa dei buoni effetti (molto riusciti sul piano visivo) e della discreta regia (Ken Wiederhorn aveva diretto l'interessante Occhio nel triangolo). Ad aggravare il tutto, la pessima sound-track.
Deludente seguito che in realtà sembra essere più un rifacimento che un sequel. Troppo simile al primo per divertire e piacere davvero anche perché insiste un po' troppo, ben più del film di Don O' Bannon, sull'elemento umoristico parodistico. Discreti gli effetti speciali. In ogni caso si può guardare e si lascia guardare.
Mostruosamente anni '80 in tutto, talmente kitsch da risultare a suo modo un classico dell'epoca, questo sequel vira definitivamente sulla parodia, esasperando l'idiozia dei due protagonisti, già suggerita nel primo film. Inoltre vengono aggiunte parecchie gag abbastanza demenziali e gli stessi zombi strappano la risata più di una volta. Ottimi effetti speciali, con profusione di splatter e divertimento assicurato. Il bambino è abbastanza insopportabile, ma il film è buono per una serata senza pretese.
Il ritorno dei morti viventi 2 riprende quasi pedissequamente il canovaccio del capostipite, cercando però di innalzare il tasso comedy. Il risultato è piuttosto mediocre, considerando che le gag strappano giusto qualche timido sorriso. Altri due aspetti ricalcano il primo episodio: i buonissimi effetti visivi (unico motivo per cui un fan dello zombi-movie dovrebbe vedere questo film) e la scarsa abilità attoriale dei protagonisti (peraltro quasi tutti alle prese con personaggi che meriterebbero solo calci in bocca). Indecente colonna sonora.
Miscuglio ben riuscito di comicità e film dell'orrore. Tipicamente anni 80 (volendo essere precisi: adolescenziale anni 80), nonostante gli attori deprimenti (i ragazzini sopratutto!) e le troppe gag (quella dello zombie che balla fa pisciare dalle risate) direi che è un prodotto più che riuscito.
Una discreta commedia horror, priva dei tocchi che avevano reso l'originale una gran bella pellicola; qui si spinge troppo il pedale sulla comicità forzata e il risultato non è sempre dei migliori, anche se l'inizio prometteva. Degni di nota comunque gli effetti speciali e il cast non è poi male; insomma, non tra i peggiori film del genere, purtroppo caricato della pesante eredità di O'Bannon soffre non poco. Da notare che vi sono due colonne sonore differenti: quella originale (e migliore) e la nuova su dvd (problemi di copyright pare).
MEMORABILE: Lo zombie Micheal Jackson.
Questa volta non sono un gruppo di ragazzini punk a scoperchiare il barattolo di Trioxina, ma dei bambini curiosi; e stranamente viene aperto nelle vicinanze di un cimitero. Rispetto al capitolo precedente non c'è nulla di nuovo, anche se qualche parte divertente la si trova con poca fatica. La regia cambia, gli attori no e la sceneggiatura non è niente di particolare. Questo capitolo comunque comincia a vacillare, amche se la serie verrà rovinata definitivamente dal noioso e romantico terzo capitolo.
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È inclemente il raffronto tra questo barbosissimo secondo episodio seriale e i due frizzanti horror di O'Bannon e Yuzna. Il poco riconoscibile Wiederhorn vorrebbe far suo l'influsso parodico-surreale del Gremlins dantiano ma gira controvoglia e semi-appisolato, incolla scene su scene senza alcun ritmo e ci sputa dentro tristi battutine da avanspettacolo e scampoli di comicità da Premiata Polleria Marconi, tappezzando il tutto col baccano di tremende canzonette pop-rock. L'unica maniera per togliersi il dente di questa visione è andare di fast-forward senza la minima pietà.
MEMORABILE: Gli "impiastri-viventi" metà ciucchi e metà fumati: alcuni guidano jeep a tutta birra, altri assaltano voracemente i negozi di animali...
Il secondo episodio passa nelle mani del dignitoso Wiederhorn, il quale si adagia nella bambagia degli anni 80 ricalcandone giustamente tutta l'atmosfera. Purtroppo non sa dosarsi al posto di guida e pigia eccessivamente il pedale della parodia demenziale, rovinando e annacquando il tutto. Peccato, perché certi passaggi sono azzecatissimi e gustosi (gli zombi sulla jeep; Michael Jackson), nella loro demenziale ilarità. Romero, ovviamente, è un lontano ricordo... Digeribile solo dagli ottantiani più irriducibili e incorruttibili.
Purtroppo, in questo secondo capitolo della saga zombesca, l'ironia supera il terrore e questo è un male, perché a volte le varie urla risultano quasi irritanti. Nonostante tutto il film rimane godibile, anche grazie a un bel cast: come non segnalare Philip Bruns, una delle vittime di Colombo (e a mio avviso il personaggio più simpatico del film)? Ritornano poi Karen e Mathews dal primo capitolo (ma manca la Quigley purtroppo...). Da segnalare la testa parlante, il bastardissimo zombi-bambino, lo zombi che guarda la ragazza che fa l'aerobica.
MEMORABILE: Bruns telefona all'ospedale e per essere sicuro di parlare con un umano chiede allo zombi chi è il presidente. La risposta: "Truman?"
Il secondo capitolo della saga del ritorno dei morti viventi è sicuramente il meno riuscito della trilogia. Il suo difetto maggiore sta nell'essere troppo demenziale e ridicolo; nel primo la comicità era una semplice venatura ben dosata, qui invece è eccessiva. L'atmosfera anni 80 che si respira è deliziosa, ma a parte questo il film è assolutamente evitabile. Non terribile, ma nel suo genere e nel suo periodo c'è molto di meglio.
Wiederhorn sceglie la via di amplificare il lato parodistico che già in parte presentava il primo capitolo (un po' come fa La casa 2 rispetto alla Casa 1). Il risultato è altalenante. I primi 20-30 minuti scivolano via che è un piacere (bellissima la parte a tutto rock con la nebbiolina mefitica che invade il cimitero risvegliando i morti), poi prevale un po' troppo il lato comico-grottesco (insopportabili il medico e Mathews), pur con qualche spunto godibile (lo zombi sosia di Argento e quello che fa Michael Jackson). Gustosi gli effetti speciali.
MEMORABILE: La parte iniziale con i camion dell'esercito a tutto velocità con i bidoni tossici.
Wiederhorn dà una sterzata abbastanza netta virando su un registro meno votato all’horror, almeno nel senso stretto del termine. Difficile comprendere le motivazioni che hanno portato a tale scelta, vista l’eredità importante di O’Bannon. Ciò nonostante sul piano tecnico il film non è realizzato male, anche se qualche dubbio resta, tanto nell’ambito della serie quanto nel genere in sé. Il rischio è di restare delusi, specialmente se si è poco propensi alla commistione tra comico e horror. Il giudizio pende maggiormente verso un’opera superflua.
Sequel che poco o nulla ha a che fare con il cult di O'Bannon, eccetto i due profanatori di tombe interpretati da membri del vecchio cast. L'inizio è simpatico e promettente, purtroppo poi i toni da commedia prendono il sopravvento riducendo la pellicola a scenette insipide e per niente divertenti. Manca la vena tragica dell'originale, che conviveva bene con l'humour nero. Stranamente il personaggio meno irritante è il bambino fumettofilo. Gag sciocche e imbarazzanti si sprecano, ma gli effetti speciali sono molto buoni. Preso a sé è innocuo.
MEMORABILE: La testa parlante della zombi femmina.
Wiederhorn la butta ancora più sul parodistico rispetto al primo capitolo e recupera anche i due protagonisti Karen e Mathews, con risultati abbastanza altalenanti. Gli effetti speciali sono migliori sia nella fattura degli zombi sia nelle loro resurrezioni e goduriosa è la nebbiolina infetta che invade il cimitero, con musica rock a palla e atmosfera tipicamente eighties. Le parti comico parodistiche, invece, spesso girano a vuoto con un Karen debordante che eccede in smorfie e versacci e personaggi irritanti. Divertente il finale fracassone, buona la soundtrack.
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- Eterniamo qui la leggendaria copertina del primo dvd uscito, che riportava come titolo "Il ritorno dei morti venti II", probabilmente da leggersi "Il ritorno dei morti ventidue" (aka "Il ritorno dei ventidue morti"). Accortisi del clamoroso errore (e dopo aver fatto un mazzo così ai grafici, immagino), la casa ha riparato all'errore appiccicando un bel "VI" prima dei famosi "ventidue". si noti come però in questo caso l'ultima riga sia finita scentrata rispetto a quelle sopra causa accrocchio. Da comparare con un altro errore grafico storico, fatto per la prima edizione in dvd del Triangolo delle Bermude (pagina 1 del post linkato).
Ultima modifica: 10/07/14 21:13 da Zender
