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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Come aveva fatto Spielberg l'anno prima con SUGARLAND EXPRESS, Sidney Lumet prende spunto da un episodio cronachistico realmente accaduto per raccontare la trasformazione di due maldestri ladri in eroi mediatici grazie alla diretta televisiva che segue passo per passo la loro avventura. Lumet passa però dal road-movie alla claustrofobia: DOGDAY AFTERNOON sceglie come set la banca e la strada su cui s'affaccia, e da lì non si sposta. Tutto il film è un continuo batti e ribatti tra i due rapinatori (Al Pacino e John Cazale) e la polizia che li asservaglia dall'esterno (sferzata dalla folla, più propensa...Leggi tutto ad acclamare i due simpatici malviventi che i duri tutori dell'ordine). Lumet, e con lui lo sceneggiatore Frank Pierson, punta dichiaratamente alla commedia (specialmente nella prima parte), sempre alla ricerca di notazioni ironiche sdrammatizzanti, quasi al confine con la farsa, cercando comunque di mantenere alta la tensione grazie alla maggior propensione seriosa di Cazale. Al Pacino invece trotterella incessantemente per la banca alternando virtuosisticamente scatti d'orgogliosa ira a concessioni da buffo ladro gentiluomo. E' lui il primo a non saper bene come comportarsi, e con la sua ingenua eccentricità finirà col conquistarsi l'affetto della gente che da fuori segue appassionata la trattativa tra lui e il commissario Moretti (Charles Durning). Lumet fa di tutto per inventarsi nuove situazioni scena dopo scena, ma è indubbio che il film risulti un po' ripetitivo e statico, e trascinarlo per due ore e dieci è un'esagerazione. L'inserimento di alcuni dialoghi con personaggi esterni appare piuttosto pretestuoso. Nella parte del poliziotto Murphy c'è il giovane Lance Henriksen.

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Caesars 21/03/07 15:46 - 3794 commenti

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Uno dei film più famosi del grande Sidney Lumet, vanta le ottime interpretazioni di Al Pacino e del compianto John Cazale (pochi film girati prima della prematura morte ma non uno men che ottimo). Lumet si destreggia per oltre due ore tra dramma e commedia e la magia gli riesce alla perfezione: non un attimo di pausa o di noia, pur svolgendosi l'azione in pochissimi ambienti (praticamente solo la banca e lo spazio al di fuori di essa). Una lezione di cinema di altri tempi da non perdere.

Galbo 2/07/07 16:17 - 12399 commenti

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Film chiaramente marcato anni '70, con una equlibrata miscela di impegno civile ed intrattenimento di grande classe è una delle opere più riuscite del grande (e forse ancora troppo sottovalutato) Sidney Lumet. Nella rapina in banca il regista mette in scene con grande bravura tutta la disperazione di un gruppo di spiantati capitanati da un Al Pacino in una delle sue migliori interpretazioni. Ottima anche la prova di Cazale. Grande ritmo.

Deepred89 30/06/07 20:08 - 3709 commenti

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Buon film. Recitato benissimo, specialmente da Pacino e Cazale, veramente straordinari. Regia tesa ed efficente; sceneggiatura perfettamente strutturata e dotata di una buona originalità. Peccato solo che la tensione non regga per tutta la durata, nonostante tutti i tentativi di Lumet di tenere viva l'attenzione.

Il Gobbo 3/07/07 09:09 - 3015 commenti

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Quasi archetipico, in verità non il primo con un plot simile, ma uno dei più tempestivi a fotografare, attraverso quel plot, una temperie emotiva di nevrosi e (come si diceva quel dì) alienazione. Ovvio che il grosso del lavoro spetti agli attori, ottimamente assortiti: Pacino già pacineggia, nel bene e nel male, Cazale ha una faccia che non si dimentica. Classico.

Cangaceiro 2/05/08 12:17 - 982 commenti

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Tre anni dopo Serpico il buon Sidney Lumet si riunisce con il mattatore Al Pacino per realizzare quella che forse è la rapina più famosa della storia del cinema. La prima parte è più coinvolgente, grazie anche ad un Cazale molto presente e decisamente in parte, poi dal momento in cui inizia la telefonata fiume tra Sonny/Pacino ed il suo amante la noia purtroppo sembra prendere il sopravvento. Comunque da vedere.

Capannelle 12/05/08 12:07 - 4412 commenti

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Film atipico che Lumet padroneggia con bravura anche se la seconda parte si sgonfia progressivamente e risulta noiosa. La prima invece è più ritmata e trae vantaggio dal grottesco inizio della rapina, con rapinatori che di defilano alla prima difficoltà e il personale bancario e pubblico di spettatori che passano dalla parte dei due protagonisti. Pacino e Cazale recitano molto bene.

Patrick78 25/01/09 12:56 - 357 commenti

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Lumet si riunisce con Pacino e mette in scena forse uno dei suoi migliori film. Tutto nasce da una reale vicenda di cronaca newyorkese in cui due disperati tentarono una rapina ai danni di una banca. Nasceva così il famoso Dog Day's Afternoon. Straordinario Pacino come poche altre volte riuscì ad esserlo e forse ancor di più quel fuoriclasse d'attore che era Cazale; sono loro il vero motivo d'orgoglio di un film che per il tema trattato diventa alle volte un po'schematico e ripetitivo. Comunque i pregi surclassano i difetti.
MEMORABILE: Attica, Attica, Attica...!!!

Pigro 22/02/09 11:57 - 9672 commenti

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Rapina in banca con ostaggi e assedio della polizia e della gente: un film ad alta tensione e drammaticità. Con il supporto recitativo di due grandi Pacino e Cazale, Lumet riesce a raccontare una storia estrema (peraltro ispirata a un fatto vero) con tagliente sagacia nell'affrontare temi solitamente esclusi da film di questo genere. Il film ha lo spessore di una tragedia, con eroi destinati alla sconfitta circondati da un coro di volta in volta ostile o partecipante che non può fare davvero nulla di fronte al loro essere perdenti. Da vedere.

Tomslick 15/06/09 17:20 - 205 commenti

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Anche grazie a pellicole come questa gli anni settanta sono divenuti uno dei decenni migliori della cinematografia mondiale. Il buon Sidney Lumet si mette come al solito al servizio dello spettatore e dirige questa storia vera con piglio deciso, essenziale, diretto. Tipicamente seventies, appunto. John Cazale dimostra qui, svariate volte, come uno sguardo valga più di mille parole; non bastasse, Al Pacino sfodera una delle sue prove migliori. Teso e drammatico, ma anche talvolta ironico (che non guasta), questo è davvero un gran bel film.
MEMORABILE: Il telefono della banca squilla e il direttore risponde. "È per lei."

Matalo! 10/07/09 09:26 - 1378 commenti

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Memorabile film su un fatto realmente accaduto e che è l'occasione per fornire, dall'angusto spazio di una banca senza troppi soldi, un ritratto dell'America anni '70; le contraddizioni del protagonista, un rapinatore maldestro, sposato e con un'amante transessuale, riflettono i casini del Paese di quegli anni. Attori formidabili, regia solida, anche se nella seconda parte perde un po'; un film memorabile. Nella realtà il vero Sonny pagò il cambio di sesso all'amante coi diritti del film. Film privo di musiche a parte l'immortale "Amoreena" di Elton John.
MEMORABILE: L'intervista in diretta tv che diventa turpiloquio e parte la sigla Warner.

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Hackett 10/11/09 21:49 - 1867 commenti

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Imperdibile per chi ama Al Pacino e, in genere, la filmografia anni 70. "Quel pomeriggio di un giorno da cani" è un film semplicemente bello, scritto e girato magnificamente, che si avvale di un gruppo di caratteristi funzionali ed incisivi quanto lo stesso, immenso Pacino. Grande successo dell'epoca, è un film che incanta ancora oggi riuscendo a rapire lo spettatore per due ore che volano, rinchiudendolo in una claustrofobica, afosa, tragicomica vicenda umana. Da non perdere.
MEMORABILE: Il testamento dettato da Sonny e la telefonata tra Sonny e Leon.

Cotola 9/01/10 23:56 - 9052 commenti

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Dopo l’inizio con la solita rapina in banca, il film si trasforma in qualcosa di ben più complesso e ambizioso affrontando, con un certo anticipo sui tempi, temi di una certa importanza su cui spicca quello dell’invasività dei massmedia. I risultati sono davvero notevole grazie alla sempre solida e sicura regia di Lumet, alla sceneggiatura decisamente interessante ed alla strepitosa prova attoriale di un Al Pacino in forma divina.
MEMORABILE: Indimenticabile la telefonata tra Pacino e l’amante.

Vstringer 4/04/10 02:44 - 349 commenti

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Claustrofobico ma ironico semicapolavoro di Lumet, sul classico topos della rapina in banca che si trasforma in assedio (qui decisamente virato sulla commedia grottesca, con venature sociali da New Hollywood settantiana), che nella seconda parte paga il calo di ritmo e la ripetitività dell'insieme: ma Pacino è splendido nella parte del protagonista rabbioso e agitatore di folle, mentre il silenzioso Cazale si conferma gregario di stralusso. Buona la sceneggiatura (con un finale secco), ok i caratteristi, corretta e svelta quando può la regia.
MEMORABILE: "Baciami! Baciami! Quando mi si fotte voglio essere baciato sulla bocca".

Daniela 9/08/10 08:41 - 12670 commenti

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Uno dei titoli "forti" degli anni settanta, che oggi rischia più di altri di apparire un pò datato, ma che comunque conserva il fascino derivante dal connubio, pur irrisolto, fra dramma e commedia, fra disperazione e lampi di ironia. Pacino, ora iroso, ora infantile, domina quasi ininterrottamente la scena ed ha modo di sfoggiare quel virtuosismo che l'ha reso celebre, tuttavia a restare impressa è soprattutto la maschera da tragedia greca di Cazale, che pronuncia pochissime battute e pare quasi in trance. Bello il finale, secco e "necessario".
MEMORABILE: Il pagamento delle pizze, la telefonata a Leon, Cazale che confessa di non essere mai salito su un aereo

Redeyes 1/06/10 13:46 - 2449 commenti

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Il pregio maggiore di questa pellicola è l'emanare un non so cosa di grottesco, di predestinato al fallimento, d'ineluttabile. Per certi versi non ne so ancora bene il motivo ma potrebbe esser un film di Ferreri. Forte è una sorta di pietà verso i due maldestri sciagurati, dei quali appar più sano Sonny, col beneficio del dubbio, tuttavia. Cazale è addirittura più intenso che ne Il Cacciatore e tutto il contorno funziona benissimo. In certi passaggi è magari un po' lento e macchinoso, ma il risultato finale è decisamente bello. Da vedere.

Mdmaster 29/10/10 08:36 - 802 commenti

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Classica pellicola di Lumet sul potere dei media di trasformare una storia tragica come quella dei due rapinatori, in qualcosa di semi-eroico e straordinario. La regia è puntuale e precisa, John Cazale è davvero bravo (ed è un peccato che non abbia avuto più ruoli da protagonista) e Pacino non era ancora costantemente sopra le righe ma capace di "recitare". Forse un po' troppo diluito, avrebbe beneficiato di una durata minore, per puntare direttamente al cuore dello spettatore. In ogni caso, un classico "minore" da vedere.
MEMORABILE: Attica!

Paruzzo 12/12/10 23:24 - 140 commenti

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Sidney Lumet prende ispirazione da un fatto di cronaca per realizzare un buon film, ma inferiore a molti altri del grande regista, con lo straordinario Al Pacino e l'ottimo John Cazale. Lumet riesce bene a mettere in mostra i lati caratteriali dei due rapinatori e anche dei personaggi di contorno e la prima parte del film è davvero ottima. La seconda perde un po' di ritmo e il film ne risente, ma nel complesso il riusultato è buono.

Mickes2 25/02/11 09:40 - 1670 commenti

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Film davvero denso di significati. In primo piano c'è la critica di Lumet verso l'America di quel tempo: denunciando l’ipocrisia di un paese che in quegli anni stava imbrogliando alla grande un’intera generazione in nome di una guerra di cui nessuno capiva il senso. La dinamica di Dog day afternoon è abbastanza semplice, ma Lumet provvede a metterla in scena ragionando proprio sul tema detto in precedenza. Le figure di Pacino e Cazale sono delineate ottimamente, personalità ironicamente goffe, ma con una diversità di fondo molto marcata.

Didda23 11/03/11 14:20 - 2426 commenti

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Sidney Lumet, con questo grandioso film, dimostra di essere uno dei migliori registi della storia del cinema. Il film possiede una sceneggiatura solida, riflessiva, magistralmente interpretata da un Al Pacino in forma eccelsa. Menzione speciale per uno sfortunatissimo Cazale che recita alla grande. Assolutamente da un perdere. Ancora più gustoso visto in lingua originale.

Saintgifts 30/03/11 23:25 - 4098 commenti

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Un vero e proprio spettacolo teatrale con tanto di pubblico coinvolto nella piece. Invece di un fatto vero si tratta (anche se il protagonista sopravissuto disse che solo il 30% dei fatti descritti erano la reatà)! L'amante "moglie" transessuale (nonostante tutto, per me, la parte più noiosa del film) sarebbe stata un'invenzione originale nella sceneggiatura, ma anche quella è verità. Al Pacino e John Cazale sono perfetti, ma pure le sudaticcie impiegate della banca sono bene assortite. Lumet si rivela una volta di più filmaker di razza.
MEMORABILE: Documento dell'America primi anni Settanta: l'abbigliamento, il Vietnam, il "pulmino" che porta gli ostaggi, i fucili dei cecchini senza cannocchiale...

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Greymouser 16/05/11 11:27 - 1458 commenti

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Uno dei film che ho più amato, e prova inconfutabile del talento e del mestiere del compianto Lumet. Un meccanismo drammatico perfetto, che si concede anche momenti di spiazzante leggerezza, fino all'asciutto, incisivo e inesorabile finale. Grande interpretazione da mattatore di Al Pacino, ma ancor più notevole si rivela quella di John Cazale, spalla solo apparente, ma vero centro della spirale tragica della storia. E' un film dei Settanta, e si vede; ma non lo trovo per nulla datato. Capolavoro.

Rullo 24/02/12 22:51 - 388 commenti

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Due uomini, Pacino e Cazale, che in quel "dogday afternoon" decidono di fare una maledetta rapina in banca. La trama, seppur apparentemente semplice, presenta diverse interessanti sfaccettature che conferiscono alla pellicola un grande valore morale. Lumet in cabina di regia è una conferma e forse ancor di più lo sono gli attori.

Rambo90 20/05/12 16:58 - 7702 commenti

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Teso, coinvolgente, dal ritmo veloce nonostante sia ambientato quasi tutto in una banca. Lumet mescola il classico soggetto della rapina con una critica alla potenza dei mass media che influenza le folle. Bravissimo Al Pacino, in uno dei suoi ruoli migliori, ma bravi anche Cazale (dallo sguardo perennemente spiritato) e Durning. Imperdibile.

Nando 11/05/13 01:32 - 3816 commenti

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Ispirato a un fatto reale, il film con assoluta solidità narra le vicende di due scalcinati rapinatori di banca. Valido il ritmo incalzante, con un Pacino ottimamente a suo agio ben coadiuvato dagli altri interpreti. La denuncia sociale è¨ben inquadrata, nonostante si osservi anche della comicità cinica. Da vedere.

Almicione 1/07/13 00:50 - 764 commenti

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Un egregio Lumet sforna un altro capolavoro. Senza l'uso di effetti speciali, sparatorie, inseguimenti, morti, feriti, senza l'uso quindi di tutti quegli elementi che si usano oggi per fare un buon thriller, Lumet riesce a rendere coinvolgente questa pellicola dal primo minuto fino alla fine. Lo spettatore si immedesima così tanto nel protagonista, interpretato da un eccelso Al Pacino, da provare gli stessi timori, le medesime speranze e crolla con lui. Pochi i set, essenziale la narrazione. Bravo Cazale!

Il Dandi 3/07/13 17:28 - 1917 commenti

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Dopo la storia di Frank Serpico la coppia Lumet-Pacino sforna un altro istant-movie di denuncia, che stavolta non ricostruisce l'odissea di un eroe solitario ma le vicende di tanti anti-eroi (rapinatori, ostaggi, poliziotti, giornalisti) protagonisti loro malgrado di una disavventura breve e corale. Un film straordinario, per la solidità della sceneggiatura, degli interpreti e stavolta anche della regìa: l'unità aristotelica di tempo e luogo (di cui Lumet è maestro fin dai tempi de La parola ai giurati) non lascia un attimo di tregua.
MEMORABILE: La goffa e impacciata estrazione del fucile di Al Pacino all'inizio.

Delpiero89 12/07/13 18:58 - 263 commenti

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Tratto da un episodio di cronaca, è un film intriso di "America anni 70" e lo si capisce subito dopo aver visto i favolosi 5 minuti iniziali sotto le note di Amoreena di Elton John. Ottime le interpretazioni con un eccezionale al Pacino e un ottimo Cazale (bravissime anche tutte le commesse della banca). Il difetto? Forse un po' troppo lungo nella parte centrale. È comunque un grande film, ben diretto, drammatico ma anche grottesco, oltre che un ottimo documento per raccontarci quegli anni.
MEMORABILE: Amoreena di Elton John; Al Pacino che estrae goffamente il fucile; La folla che tifa per i due rapinatori.

Giacomovie 10/11/13 14:46 - 1398 commenti

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Filmone vecchio stampo, basato su un fatto reale, con un Al Pacino al top per il rilievo che sa dare al suo personaggio. La parte della rapina ha un ritmo più serrato e una suspence più tangibile, dopo diviene una vicenda maggiormente giocata sui nervi, con un andamento irregolare dovuto al dover poi seguire una sola direzione di svolgimento. La bravura di Lumet e l’ottimo montaggio suppliscono all’irregolarità di andamento. Oltre a Pacino spicca pure John Cazale: la loro opposta indole offre un’analisi della psicologia dei rapinatori. ***!

Furetto60 21/04/14 08:19 - 1196 commenti

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Credo che la prima parte sia tra le migliori che abbia mai visto: tra ritmo e originalità, ironia e comportamenti istrionici c'è da lustrarsi gli occhi. Al Pacino tende a oscurare gli altri, ma questa è una caratteristica delle sue pellicole. La caratteristica principale è l'evoluzione farsesca della rapina, che assume i tratti della commedia. Si cala alla distanza, inevitabilmente e direi anche opportunamente, considerato che l'epilogo non può che riportare con i piedi per terra.
MEMORABILE: Al si fa portare la pizza e la vuole pagare, la folla è in delirio.

Mco 25/04/14 17:00 - 2328 commenti

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Il luogo chiuso (qui una banca) deputato a trattenere umori ed emozioni di svariate persone, ciascuna col proprio pregresso di frustrazioni. Chi si trincera dietro le porte e i ricatti per non mostrare il suo lato più debole, chi combatte un nemico che in realtà stima per il suo (apparente) coraggio. Chi ancora vede l'opportunità del caso come mezzo per divenire "eroe per un giorno". Al Pacino vale da solo, nella sua magniloquente capacità a tutto tondo, il film. Pur se sovrastato da cotanta bravura, ogni partecipante all'opus merita un plauso.
MEMORABILE: La mancia al ragazzo della pizza; I cori di incitamento ab externo.

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Paulaster 29/04/14 09:53 - 4425 commenti

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Regia superlativa per raccontare una maldestra rapina e conseguente trattativa. Un concentrato di tensione, spruzzate di ironia, accenni di cinema civile con il tifo per i banditi e critica ai media per la cruenta diretta tv. Sullo sfondo di Manhattan gli emarginati scrivono un mesto testamento e Pacino è sempre nel ruolo. Nota anche per Cazale, spalla di lusso. Finale che si spegne lentamente come una resa al potere armato di pistola.
MEMORABILE: Pacino che chiede a Cazale in quale Stato vorrebbe andare; Pacino che vuole pagare la pizza.

Tarabas 10/02/15 11:49 - 1878 commenti

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Dopo vent'anni, Lumet si dedica ad altri angry men. Questa volta mette i condannati in una stanza e la giuria fuori: per strada o in salotto, davanti alla tv che (novità del momento) riprende in diretta la rapina e il suo istrionico esecutore. Film di attori, tutti bravissimi e scelti ottimamente fin nei ruoli minori, con personaggi che sfiorano il rischio del bozzetto senza mai caderci. In più, il rigore tipico di Lumet, il gusto 70es per il mix farsa caustica/tragedia, una riflessione interessante per i tempi su massa e media. Tuttora fresco ed efficace.

Lythops 25/04/15 16:24 - 1019 commenti

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Basato non solo su un fatto di cronaca ma anche su dettagli della vita privata di John Wojtowicz, che sequestrò clienti e impiegati di una banca nel corso di una rapina durata 14 ore. Ottima la regia, che abbonda in particolari, tesa alla definizione psicologica di sequestrati e sequestratori lasciando, al termine, un confine labilissimo tra "buoni" e "cattivi". Dal punto di vista della tecnica attoriale abbiamo Al Pacino (doppiato da Giannini) che, reduce da Serpico, lascia un'interpretazione grandiosa anche solo negli sguardi.

Jdelarge 22/06/15 18:44 - 1000 commenti

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Bel film diretto con estrema sicurezza dal grande Lumet, che si avvale della straordinaria performance di Al Pacino nei panni del protagonista. In un film di due ore, ambientato pressappoco sempre nello stesso ambiente, l'importanza degli attori e della regia diventa ancora più fondamentale e nel complesso il film non perde quasi mai d'intensità; anzi, nei momenti più lenti prendono vita dialoghi toccanti e ben studiati che mantengono viva l'attenzione.

Jandileida 4/12/15 09:57 - 1567 commenti

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Pacino/Lumet erano all'epoca una coppia che faceva ciambelle che riuscivano perlopiù con il buco: dopo l'ormai leggendario Serpico i due, infatti, mettono su questa rapina sballata compiuta da due figli perduti di quella Ney York torrida e sordida di fine anni '70. Al è come al solito più reale del reale e questo permette subito allo spettatore di sentirsi parte della vicenda, mentre Sidney usa il suo solito stile secco per dare ritmo alla pellicola. Ecco, dopo un'ottima prima parte il film poi si dilunga un po' troppo perdendo mordente. Da vedere.

Parsifal68 13/03/16 19:25 - 607 commenti

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Dopo pochi minuti dall'inizio della rapina già sai che finirà male per i due disperati rapinatori, mal organizzati e molto poco freddi. Ispirato a un vero fatto di cronaca, il grande Sidney Lumet ne traspone accuratamente la sua versione cinematografica affidandosi al grande Al Pacino e al compianto Cazale nella parte dei due malviventi e all'altrettanto ottimo Durning nel ruolo del poliziotto. Diversamente da altri film di genere, c'è una vena sottile di amara ironia e di commovente ingenuità che ti fa prendere le parti dei cattivi. Cult.
MEMORABILE: Pacino vuole pagare per la cena portatagli dalla polizia.

Il ferrini 27/04/16 23:34 - 2360 commenti

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Quando di tratta di dialoghi ben scritti Lumet è una sicurezza. La rapina oggetto del film è infatti solo un pretesto per raccontare la società Usa: la frustrazione, la voglia di riscatto dell'americano medio ma anche la sua smania di protagonismo. Quella di Sonny è una storia amara (oltre che vera), straordinariamente interpretata da un Al Pacino in gran spolvero ma anche dal suo amico Sal (John Cazale, solo cinque film per lui ma tutti capolavori, da Il padrino a Il cacciatore). Pellicola immancabile per qualsiasi cinefilo.

Alex75 28/05/16 10:15 - 880 commenti

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Dopo Serpico Lumet torna a dirigere Pacino in un altro film tratto da una storia vera. L’apparente essenzialità della vicenda permette di concentrare l'attenzione sui caratteri tormentati dei protagonisti, in una successione di eventi che rende labile il confine tra “buoni” e “cattivi”. Pacino dispiega le sue doti in una multicolore varietà di registri e trova una spalla ideale nel laconico eppure intenso Cazale. L’invadente troupe televisiva sembra anticipare alcuni temi di Quinto potere.

Ultimo 30/05/16 10:39 - 1656 commenti

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Uno dei film più famosi del compianto Sidney Lumet e vero manifesto del cinema americano anni 70. Al Pacino trascina da solo l'intera vicenda costruendo un personaggio atipico per essere un rapinatore di banche (ogni volta che esce in strada a dialogare con i poliziotti è un vero show); accanto a lui c'è John Cazale, attore di immenso talento e grande espressività che ci ha lasciati troppo presto. Un po' freddo il finale, ma è uno di quei film da vedere e conservare!

Faggi 8/07/16 12:53 - 1549 commenti

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Dramma tragico di disperazione e confusione mentale con al centro il personaggio interpretato da Al Pacino, campione estremo di un tipo d'uomo emarginato e in cieca rivolta. È un buon film, ricco materiale umano che fotografa una realtà magmatica, torbidamente influenzata dai media (la tv, su tutti). L'esigenza d'ordine è presente, costruisce argini ma non dà risposte, se non parziali. Finale con sospensione del giudizio (morale).

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Myvincent 20/11/16 14:55 - 3744 commenti

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In un pomeriggio qualunque Sonny decide di derubare una banca, ma soprattutto di "derubare" la sua piccola, grande vita di uomo qualunque e diverso per spiattellarla a tutta NY e all'intero mondo. Il film tocca tematiche svariate, lanciando un grido di disperazione sull'incomprensione di chi si sente impotente e inadeguato di fronte a tutto. Eccellente Al Pacino, mentre (unico difetto) alcuni dialoghi appaiono esasperatamente lunghi.
MEMORABILE: Lo sguardo allucinato, mai cattivo di Al Pacino, perfettamente nel ruolo.

Pesten 27/06/17 18:13 - 791 commenti

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Se sia o meno fedele ai fatti cui si ispira, è comunque un lavoro fantastico. Per quanto l'azione non sia tantissima, Al Pacino grazie alla sua recitazione, alle sue movenze, ai gesti, riesce sempre a mantenere quell'alone di ansia costante durante tutto il film, supportato da una buona prova di Cazale. Alla fine lo spettatore si trova combattuto: il "cattivo" sembra non proprio così cattivo e si inizia a fare il tifo per lui, come succede solo nei film migliori.

Pessoa 29/06/17 23:24 - 2476 commenti

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Quando si gira un film quasi tutto in un ambiente piuttosto ristretto e si mantiene un ritmo eccezionale bisogna avere una sceneggiatura da Oscar o un Al Pacino in stato di grazia. Se poi ce li hai tutti e due e ti chiami Sidney Lumet allora rischi di fare uno dei più bei film di sempre. Resto del cast al top, dettagli curatissimi, regia pressante, montaggio serrato e maestranze di prim'ordine sono gli ingredienti di questo capolavoro su cui si è già detto tutto. Un film che nel suo genere ha cambiato il modo di fare cinema. Cappello!
MEMORABILE: I dialoghi di Pacino con la moglie; Il finale.

Magi94 18/07/17 19:05 - 954 commenti

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Il film è forse leggermente sopravvalutato, anche se nessuno toglie che si tratti di un'opera da ricordare. L'inizio è riuscito, con la tragicomica rapina alla banca che porta alla presa degli ostaggi. Poi il ritmo rallenta fin troppo, visto che il film dura 2 ore e 10. Il tema trattato è certamente importante e intrigante, ma bisogna dire che la noia comanda per tutta la parte centrale e la situazione si sblocca solo con il viaggio in aeroporto verso il finale, magnifico e spietato. Bravissimi Pacino e Cazale come grotteschi rapinatori.

Taxius 17/09/17 20:21 - 1656 commenti

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Il colpo non funziona e due rapinatori si ritrovano prigionieri dentro la banca che stavano rapinando. Classico film anni 70 che forse sente un po' il peso degli anni ma che riesce tuttavia a interessare lo spettatore grazie anche alla presenza di un giovane e straordinario Al Pacino. Visto il genere a tratti risulta essere un po' lento, ma questo non intacca il valore del film.

Rocchiola 2/05/18 15:13 - 968 commenti

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Un classico del poliziesco urbano anni 70. Il tentativo di rapina in banca da parte di due emarginati diventa un circo mediatico degno dell’Asso nella manica, che verrà risolto solo dopo numerose ore di trattative da uno spietato agente dell’FBI. Ancor prima di Quinto potere Lumet firma un’amara riflessione sul potere affabulatorio dei mass-media specchio di una nazione in piena crisi. L’ambientazione sudaticcia nella calura estiva di New York ricorda lo Spike Lee di Fà la cosa giusta. Pacino e Cazale avrebbero meritato l'Oscar.
MEMORABILE: La carrellata iniziale nelle strade cittadine sulle note di Amoreena di Elton John; La telefonata di Sonny all’amico Gay Leon; Il lancio dei dollari.

Rigoletto 1/02/20 13:07 - 1787 commenti

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Non si può dire che Pacino non abbia saputo inannellare, sin dagli albori della sua carriera, impressionanti colpi da 90. Questo film, diretto da Sidney Lumet e che vede come co-protagonista la maschera di Cazale, è la perfetta dimostrazione di come Pacino abbia saputo reggere, da sempre, ruoli impegnativi. Un film drammatico pienamente da anni '70, non privo di spruzzate di ironia, che trova sfogo anche in un antagonista (Durning "faccia-da-sbirro", attore con i fiocchi), attento e affidabile. Unica pecca, forse, l'eccessiva lunghezza.

Siska80 28/10/20 15:06 - 3806 commenti

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Basato su un fatto realmente accaduto, è un film esageratamente romanzato e spettacolarizzato secondo l'uso americano. Due ore di interminabili assurdità, a partire dal movente della rapina, proseguendo con il gesto eroico del direttore per poi concludersi con l'inevitabile svolta "a sorpresa". Non male il finale ansiogeno e principalmente il valido cast in cui spicca su tutti il compianto John Cazale.
MEMORABILE: La telefonata tra Sonny e Leon.

Giùan 16/04/22 10:25 - 4562 commenti

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A renderlo ancora tra i più longevi film simbolo dei '70 è essenzialmente quel senso di inquieta ineluttabilità che gran parte delle componenti tecnico-artistiche dell'opera contribuiscono ad appiccicargli addosso, facendone trasudare un'angoscia incontrovertibile e antinomica. La classica regia umanista di Lumet, la tesissima prova d'attore di Pacino (spalleggiato da un Cazale il cui sguardo intenerisce e atterrisce), lo script crudo ma coinvolgente di Pierson, parlano di una solitudine di ieri e di oggi, di Vietnam e trasgender, di uomini disperati e deboli, fratelli dei cani.
MEMORABILE: La telefonata tra Pacino e Sarandon; Il Moretti di Durning; "Il corpo è il tempio del Signore".

Nicola81 29/05/22 23:09 - 2862 commenti

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Ispirato a una storia vera, un titolo di culto in cui un Lumet in gran spolvero, dietro il pretesto di una rapina in banca con ostaggi, e svariando dal registro drammatico a quello brillante/grottesco, opera una riflessione sulle paure e sulle contraddizioni dell'America degli anni '70. Proprio questa alternanza di toni lo rende uno dei suoi film meno pesanti, fermo restando che qualcosa nella parte centrale si sarebbe potuto tranquillamente tagliare. Molto ben assortiti lo spumeggiante Al Pacino e il laconico Cazale, ma anche i personaggi secondari sono interpretati al meglio.
MEMORABILE: L'inizio e il finale.

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Sonoalcine 12/10/23 22:21 - 185 commenti

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Capodopera di un regista abbondantemente sottovalutato e sottostimato. Inizia come film di rapina per prendere poi una diramazione di denuncia di tipo sociale. Se inizialmente la caratterizzazione dei rapinatori ne riporta un'idealizzazione quasi eroica, durante il corso della pellicola le carte in gioco si confondono e cambiano di continuo, evitando una qualsiasi presa di posizione sulle sorti dei due ladri. Un ai posteri l'ardua sentenza: criminali senza scrupoli o puri servi sottostanti al sistema che li domina?
MEMORABILE: Il pacco trasportato nella banca all'inizio; La telefonata tra Pacino e la moglie.

Apoffaldin Oggi 12:42 - 45 commenti

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Sonny e Sal decidono di svaligiare una banca ma non sono esattamente due professionisti. Resteranno bloccati all'interno con i dipendenti, assediati da polizia e FBI. Il film si basa su un fatto vero: la tentata rapina di John Wojtowicz e Salvatore Naturale a New Jork nel 1972. Al Pacino da Oscar, ma quell'anno (1976) lo vinse Nicholson. Ottimo anche il resto del cast e la regia. La tensione narrativa si allenta un po' soltanto verso la fine. Da notare, in apertura, l'inquadratura di un cane che razzola tra i rifiuti, metafora del senso del film e allegoria del titolo
MEMORABILE: Il cane che razzola tra i rifiuti; "Attica! Attica! "; Il volto sul cofano del pulmino.
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  • Discussione Didda23 • 9/02/15 18:57
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Quando Sonny chiede a Sal in quale paese straniero vorrebbe andare dopo la rapina, lui risponde "la California".

    Nella versione originale, Sal risponde "Wyoming", ameno stato rurale del west. Sicuramente per un newyorkese doveva essere un posto esotico come e più dell'Algeria (destinazione scelta da Sonny), ma probabilmente era sconosciuto, al grande pubblico italiano del 1975.

    Probabilmente è cosi
    Ultima modifica: 10/02/15 07:46 da Zender
  • Curiosità Xtron • 23/07/16 17:15
    Servizio caffè - 2151 interventi
    "Il titolo italiano del film è erroneamente tradotto dall'originale inglese Dog Day Afternoon. Dog Days sono i giorni di canicola estiva, cosiddetti perché nel periodo più caldo della stagione è visibile la costellazione del Cane Maggiore. Quindi la traduzione corretta del titolo dovrebbe in realtà essere Pomeriggio di canicola.

    Fonte: Wikipedia.it
  • Homevideo Xtron • 6/10/16 20:38
    Servizio caffè - 2151 interventi
    Il bluray WB

    Durata 2h04m39s

    immagine a 44:11

    Ultima modifica: 7/10/16 07:59 da Zender
  • Homevideo Rocchiola • 2/05/18 15:17
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Ottimo, uno dei pochi Bluray marchiato Warner uscito anche sul mercato italico. Immagine che pur nell'ottima definizione in HD mantiene il giusto grado di sgranatura della pellicola originale. Audio italiano un po' basso.
  • Discussione Rocchiola • 2/05/18 15:33
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Non so se qualcuno ha notato la somiglianza di Sonny/Pacino con il Bruce Springsteen di Darkness On The Edge Of Town

    Springsteen: https://s17.postimg.cc/fdjwldb9r/502460-bruce-springsteen-617-409.jpg

    Pacino:
    https://s17.postimg.cc/417b3li0f/Pacino_Giorno_Da_Cani_40_anni.jpg
    Ultima modifica: 2/05/18 15:37 da Rocchiola
  • Discussione Il Dandi • 2/05/18 23:17
    Segretario - 1488 interventi
    Rocchiola ebbe a dire:
    Non so se qualcuno ha notato la somiglianza di Sonny/Pacino con il Bruce Springsteen di Darkness On The Edge Of Town

    Springsteen: https://s17.postimg.cc/fdjwldb9r/502460-bruce-springsteen-617-409.jpg

    Pacino:
    https://s17.postimg.cc/417b3li0f/Pacino_Giorno_Da_Cani_40_anni.jpg


    Questa è forte, Rocchiola! In realtà sembrerebbe una somiglianza vaga e casuale, solamente due italoamericani con i capelli tagliati secondo la moda dell'epoca, eppure forza della suggestione li fa parenti stretti.

    Di sicuro c'è che l'album Darkness on the edge of town è un disco che per ammissione di Springsteen stesso paga tributo alla tradizione del cinema poliziesco americano, a partire dai temi delle canzoni, dal titolo preso in prestito da un film anni '40 e dal font stile "macchina da scrivere" della copertina.
  • Discussione Rocchiola • 3/05/18 10:38
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Bè, la pettinatura (se così volgiamo definirla) e la barba incolta sono molto somiglianti ed anche l'altezza (non sono certo dei giganti) li accomuna.

    Darkness è un disco molto "cinematografico", i cui testi hanno per protagonisti gente comune ed emarginati, pertanto può essere accostato a film come questo o come La Rabbia Giovane che è ambientato nelle Badlands dell'omonima canzone presente nell'album suddetto.

    Ma la somiglianza tra il Boss e Pacino non finisce qui, infatti lo Springsteen di un altro album The Wild, The Innocent & The E-Street Shuffle (disco meno conosciuto ma che personalmente trovo tra i suoi migliori in assoluto), potrebbe essere scambiato per Serpico

    https://s17.postimg.cc/cq43ly68v/image.jpg

    https://s17.postimg.cc/5znmciqsv/The-_Wild-_The-_Innocent.jpg
    Ultima modifica: 3/05/18 14:48 da Rocchiola
  • Discussione Il Dandi • 4/05/18 19:32
    Segretario - 1488 interventi
    Concordo che "The wild" sia un disco clamoroso, ma Serpico a me ricorda più i Beatles a Bombay. Fermiamoci qui però, sennò vedrai che arriva il maggiordomo che ci accompagna alla porta del davibook. ;)
  • Curiosità Rocchiola • 8/05/18 09:46
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    In Inside man (2006), nel momento in cui il detective (Denzel Washington) entra nella banca per assicurarsi della situazione parlando con il capo dei rapinatori (Clive Owen), viene citato questo film e scrutando tra i volti degli ostaggi ritroveremo quello di Marcia Jean Kurtz (è la signora che rifiuta di spogliarsi), già presente in questo film tra le impiegate bancarie sequestrate da Al Pacino e John Cazale e con un personaggio dallo stesso nome, come fa notare Daniela: Miriam!

  • Curiosità Zender • 18/12/20 15:15
    Capo scrivano - 47800 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" un altro flano del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images55/quelpome300.jpg[/img]