Natalino, ex partigiano, deve eliminare una spia ex nazista per incarico dei Servizi Segreti. Ma Natalino è anche "ex coraggioso" e subappalta l'incarico a Ramirez che a sua volta lo passa ad Ottone. Una spy-comedy atipica nel panorama nostrano cui, però, regista e sceneggiatori (Benvenuti e De Bernardi) conferiscono umori tutti cialtronescamente italici. Bravo il mattatore Manfredi stupendamente attorniato, come sempre nella commedia all'italiana, da formidabili caratteristi, Gastone Moschin e Giampiero Albertini in primis.
Calante, purtroppo. La prima ora è assai divertente, con il brano fra autostrada e autogrill talora esilarante. Peccato che dopo un'ora, forse per la difficoltà di trovare alla commedia una soluzione non drammatica, le cose vadano via via peggiorando, prima scadendo nella pochade, poi arrivando ad un finale che sarebbe difficilmente accettabile anche in un film per ragazzi. Cast gradevole.
MEMORABILE: L'incontro fra Andronico e Manfredi...
Innocua pochade, molto leggera e briosa, che punta molto sul ritmo e sul ripetersi di successive variazioni sul tema; perde un po' il bandalo della matassa col venire al dunque della trama, pur terminando con un finale davvero originale se non geniale. Ad ogni modo non annoia mai e risulta dopo più di quarant'anni ancora fresco e divertente (e scusate se è poco!). Ottimo e ben amalgamato il cast, menzione d'onore ovvia per Manfredi e Moschin (la classe non è acqua).
MEMORABILE: Il ripetersi dei problemi alla macchina.
Non originale seppur divertente spionistico che, come accade sovente nelle produzioni del periodo, trova la forza non tanto nel messaggio esplicitamente sotteso quanto nella rocambolesca progressione degli equivoci e del non detto. Protagonista è un’armata Brancaleone (che coinvolge tutti, dai fascisti ai partigiani ai truffatori), cioè la società italiana del dopoguerra sballottata scetticamente fra gli estremi di una guerra fredda che non gli appartiene e non comprende (tanto da perderne memoria alla fine). Grande cast in cui spicca il leguleio Moschin.
Non è grandissima cosa. Ottimo cast, ben assortito, un Manfredi in parte, divertente al momento giusto. Da citare la presenza del caro Albertini; eppure il film delude in parte le aspettative non presentando molte idee e situazioni che attirino l'attenzione dello spettatore. Peccato.
Comencini dirige una piccola Armata Brancaleone dello spionaggio. Il cast è composto (ad eccezione di Moschin) da caratteristi, quindi la figura di Manfredi deve reggere praticamente tutto il peso dello sviluppo del film che, pur contando su situazioni oggettivamente divertenti, non eccelle né per contenuto né per costanza del ritmo, il quale difatti si appanna spesso e volentieri.
Una bella spy commedy di Luigi Comencini, davvero spassosa, anche se non perfetta. Il film più che altro regge sulla goliardia delle scene proposte, anche se il finale è davvero imprevediblie. Certo la sceneggiatura di Benvenuti e De Bernardi non è tra le loro migliori, ma il film ha una grossa simpatia di fondo e lo si guarda con molto gusto, infischiandosene dei limiti sceneggiativi. Nino Manfredi fa la parte del leone, ed è ottimamente coadiuvato da validissimi caratteristi (Albertini, Andronico) e da un ottimo Moschin. ***
MEMORABILE: Lo studio "molto pubblico" dell'avvocato Ramirez (Moschin); Il personaggio di Ottone-Albertini....
La partenza ingrana l’acceleratore (il preambolo partigiano, il concorso, l’ingaggio), ma non appena incomincia la catena di “subappalti” e le sue rocambolesche conseguenze il motore si fonde presto e giunge all’arrivo con immane ritardo, quando ormai lo spettatore è stato tediato oltre misura dagli imprevisti – nonché da un finale imbarazzante - di una grossolana pochade all’italiana che prende in giro il genere spionistico. Gli interpreti invece non deludono e anche la Prévost si integra bene con lo spiritoso terzetto Manfredi-Moschin-Albertini.
MEMORABILE: Albertini disperato che si mette a bere l’olio; lo schieramento di bottiglie di Martini e J&B nell’ “ufficio” di Moschin.
Divertente farsa spionistica, con un ritmo molto veloce e un gruppetto di protagonisti davvero simpatico, in cui spiccano Manfredi e Moschin. La sceneggiatura si sofferma molto sull'inettitudine dei killer improvvisati, guardando in alcuni momenti alla Signora omicidi. Peccato per un finale un po' troppo assurdo e sbrigativo, comico come il resto del film ma forse eccessivo. Comunque molto godibile.
Il cast è senza dubbio in forma, a cominciare da un bravo Manfredi seguito a ruota da Moschin, ma il vero problema sta nella sceneggiatura, che nonostante un buon inizio tende poi a mettere troppa carne al fuoco. Ne esce una pellicola altalenante che in alcuni casi perde il ritmo ma che tuttavia diverte. Il finale è piuttosto ridicolo.
Film divertente, con un buon ritmo e ben diretto dall'ottimo Comencini. Nel cast fanno una buona prova tutti gli attori principali, anche se la parte migliore la fa sicuramente Nino Manfredi. Bella fotografia e suggestive ambientazioni di fine anni Sessanta. Volendo trovargli un difetto è un po’ troppo lungo, ma alla fine resta comunque un buon film da riscoprire.
MEMORABILE: La macchina per cancellare la mente; La cola cola!
Commedia molto divertente, dotata di ritmo e di “spirito” adeguato per far ridere, sorridere e rasserenare tutta la famiglia. Vicenda di spie più o meno sincere, con un obiettivo più difficile del previsto e con la massa di finti spietati a combinar pasticci, non solo nel Belpaese. Gruppetto di “grandi” del cinema italiano ben diretti da Comencini, inseriti in un contesto che, dopo una apparente dimensione moderatamente “seria”, si concretizza assolutamente faceto e si conclude un po’ in modalità da telefilm di prima serata. Per la tipologia, però, “ampiamente” un buon film.
MEMORABILE: Il passaggio delle "mezze" banconote.
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Produttore Mustang Entertainment
Distributore Cecchi Gori HV
Codifica PAL
Formato video 1,85:1 Anamorfico
Formato audio 1.0 Dolby Digital: Italiano
Sottotitoli Italiano per non udenti