Orsomando

I FILM IN TV DI Mercoledì, 28/02/24

Mercoledì 28 Febbraio

Che film ci sono stasera in tv in prima serata?
Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana.
Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo cliccando qui.
  • ALLE ORE 06:45 su Cine 34

    Vita Smeralda (2006)


    Modo: Un film nato per non farsi ricordare. Jerry Calà non "buca" come regista e non convince come attore, la storia è a dir poco scialba. Vita vissuta in Costa Smeralda con ragazzette facili e imprenditori viziosi, cafoni... fossero almeno simpatici! Una noia mortale. Racconto assai sbiadito senza pennellate di colore. Unica nota positiva Nicheli.
  • ALLE ORE 06:45 su Rai Movie

    L'altra metà della storia (2017)


    Lou: Una storia intrigante, con risvolti drammatici, che riguardi i passaggi chiave della vita e che viene svelata piano piano lasciandola emergere da un passato rimosso. La resa dei conti con la propria memoria è il tema al centro del film di Batra, tratto dal libro di grande successo “Il senso di una fine” di Julian Barnes. Il regista indiano affronta il tema con pacata e inesorabile lentezza, ma anche con tipico approccio british grazie all'impeccabile interpretazione di Broadbent.
  • ALLE ORE 08:40 su Cine 34

    Uomo d'acqua dolce (1997)


    Fabbiu: Albanese riesce a portare al cinema un nuovo personaggio da commedia, ben studiato, molto ben caratterizzato, dai movimenti e i modi di parlare comicissimi e molto convicenti. Il resto però è solo un contorno (peraltro molto soft) raccontabile in due righe; il contesto in cui questo personaggio straripante di comicità di inserisce è giusto abbozzato e poco intricato. Insomma, forse per dar vita ad un personaggio così vivo, lo stesso Albanese ha trascurato un po' la sceneggiatura, ma il risultato finale nel complesso lascia molta freschezza.
  • ALLE ORE 08:40 su Rai Movie

    Piedone l'africano (1978)


    Il ferrini: Terzo episodio, dopo l'esordio e il viaggio a Hong Kong, e Piedone regge ancora. Probabilmente l'assistenza di Neri Parenti alla regia un po' si fa sentire, con qualche soluzione sempliciotta (vedi Cannavale che si arroventa il fondoschiena e poi lo immerge in un bidone d'acqua) ma Steno c'è e si nota, anche solo per gli splendidi esterni. L'introduzione del bambino è divertente perché dà modo a Cannavale di scatenarsi ed è anche funzionale alla trama (è lui a liberarli da una buca con le chiavi). Tocco di classe il diamante finale, e infatti Bodo tornerà anche nell'ultimo film.
  • ALLE ORE 08:45 su Iris

    Onda su onda (2016)


    Markus: Alla terza regia Papaleo riconferma la sua indubbia capacità di esser divertente e triste insieme, ma stavolta prevale la malinconia. La storia del cantante fallito Gegè viene narrata attraverso il solito meccanismo del viaggio che, al culmine, ci porterà in una Montevideo squallidamente rappresentata. Pochi gli spunti comici - anche da parte di Gassman, in genere avvezzo alla satira - per poter parlare di pellicola frizzante e un po' troppo banali gli spunti di riflessione per una pellicola non tanto velatamente pretenziosa.
  • ALLE ORE 09:30 su TV8

    Il primo raccolto (2020)


    Siska80: Giovane donna corre ad occuparsi del vigneto paterno e trova subito un bellissimo vicino che si innamora di lei. Anacronistico (sembra uno dei primi filmetti per la tv tratti dai romanzi di Inga Lindström), privo di colpi di scena, prevedibile in tutto, si serve di un cast mediocre relegato in ruoli poco interessanti quando non addirittura antipatici (solitamente i bambini ispirano tenerezza, ma la piccola Mabel è fastidiosa coi suoi continui commenti saccenti e gli sguardi che scrutano dall'alto in basso) e soffre di un doppiaggio italiano scadente. Flop completo.
  • ALLE ORE 10:30 su Cine 34

    Omicidio all'italiana (2017)


    Gabrius79: Maccio Capatonda e l'inseparabile Herbert Ballerina sono i protagonisti di questa sagra del grottesco e del surreale che snocciola qualche battuta gustosa ma alla fin fine non c'è nulla per cui sbellicarsi. Una gradevole Ferilli ha il ruolo di una giornalista tv un po' vamp e un po' sadica. Il resto del cast si limita alla sufficienza, compresi Frassica e Bruschetta relegati a un semplice cameo. Questo genere di film o si ama o si odia. Riuscito? Insomma.
  • ALLE ORE 10:35 su Rai Movie

    Mi chiamo Sam (2001)


    Redeyes: Il film tende decisamente al buonismo più esasperato, ad un Forrest Gump padre. Il clima, l'impostazione, l'introspezione caratteriale sui protagonisti decade spesso verso una visione eccessivamente manichea. Quindi tutto il film ruota attorno ad una necessità dello spettatore di parteggiare, propendere, esser commosso per il protagonista disabile. L'innocenza e la forza di volontà del padre, pur tuttavia inadeguato, contro altare di una bambina obbligata ad esser più matura, più grande di quel che è. Il limite sta nella ricercata drammaticità.
  • ALLE ORE 10:45 su Iris

    Red Snake (2019)


    Nando: La documentarista Fourest realizza questa pellicola di chiaro stampo femminista per evidenziare la lotta armata delle donne curde verso le vergognose azioni militari dell'Isis. Una pellicola che inizia in maniera forte e tiene sempre un discreto ritmo, salvo scadere talvolta nella retorica (il canto "Bella ciao"). La denuncia è indubbiamente valida ma lo sviluppo narrativo tende alla fiction con finale scontato. Importante aver evidenziato situazioni poco conosciute in Italia, ma la protagonista non ha il piglio della combattente.
  • ALLE ORE 12:30 su Cine 34

    Stasera a casa di Alice (1990)


    Anthonyvm: Commistione mal bilanciata fra commedia e dramma che ruota attorno a due cognati sopraffatti dal fascino di una bellissima modella libertina. Umorismo di alterna efficacia, che passa da godibili frecciatine contro l'ipocrisia del bravo italiano cattolico a gag sessuali più disagianti che comiche (le sbirciatine alla depressa Sciò che si masturba, la morbosa cassetta orgasmica), salvate solamente dal carisma dei due protagonisti: benché sgradevolmente meschini, i divertenti Verdone e Castellitto tengono salde le redini della vicenda, compensando la scarsa prova della Muti.
  • ALLE ORE 12:45 su Rai Movie

    La Venere dei pirati (1960)


    Digital: Cappa e spada che può contare su una bella fotografia in Eastmancolor e su un ritmo spigliato, garantito da una regia che sa come evitare tempi morti (anche grazie all'esigua durata). Il film scorre piacevolmente e sono da applausi le scene di massa, coreografate ottimamente. Certo, la trama è piuttosto basica e talvolta il sentore di già visto si palesa in più di un’occasione, ma il film è, limitatamente al genere di appartenenza, abbastanza riuscito. Nel nutrito cast si segnalano positivamente Gianna Maria Canale e Massimo Serato mentre risulta piuttosto fastidioso Giustino Durano.
  • ALLE ORE 13:00 su Iris

    La neve cade sui cedri (1999)


    Pigro: Un giapponese è processato per omicidio. Film raffinato che vuole reinventare le forme del classico cinema giudiziario. La storia (piuttosto esile) è continuamente frantumata da una miriade di immagini e rapidi flashback che ci riportano ad altre storie: l’amore di un giornalista per la moglie dell’imputato e la vergognosa deportazione (vera) di migliaia di americani con occhi a mandorla in campi di concentramento Usa. La cura dell’immagine e la fotografia sono ricercate e preziose fino a rasentare l’autocompiacimento estetizzante.
  • ALLE ORE 14:10 su Rai Movie

    La resa dei conti (1967)


    B. Legnani: Si sposano bene due attori diversissimi: Van Cleef con due espressioni glaciali e Milian, notorio caleidoscopio. Il sottotesto politico (il soggetto è di Solinas) non inficia la solidità della trama e alcuni eccessi (il pre-nazista fuggito in America al servizio del capitalismo, la corsa finale verso il Sole dell'Avvenire...) fanno sorridere. Indimenticabile il patto della Navarro coi mandriani. Ambientazioni meravigliose, ampi panorami, duelli di spicco (l'iniziale e quello multiplo conclusivo). Morricone si/ci esalta nel tema principale. Facce amabili pure tra gli n.c.
  • ALLE ORE 14:55 su Cine 34

    Si fa presto a dire amore... (2000)


    Nando: Garbata ma allo stesso tempo fiacca commedia per il comico romano al suo esordio in regia. Un giovane e i suoi amori tra la fidanzata, quella successiva ed una fiamma sudamericana. La narrazione non mostra picchi e talvolta Brignano cerca di strappare il sorriso. Da segnalare la presenza di dialoghi senza scurrilità alcune, ma il risultato appare troppo pulito e di conseguenza modesto. Interpreti femminili abbastanza anonime.
  • ALLE ORE 15:30 su Iris

    Il fuoco della giustizia (2015)


    Puppigallo: Il pistolero che si pente non è certo una novità; e se si aggiunge un affezionato padre e reverendo, il cambio di rotta mentale è inevitabile, sempre che non ci metta lo zampino chi farebbe imbufalire anche l'uomo più pio. Western poco interessante, che può contare su un paio di attori professionali come i Sutherland, non sufficienti però a raddrizzare una baracca troppo prevedibile nell'evoluzione da cane umiliato e bastonato in poi. Il cattivo di turno, coi suoi modi persino gentili, è passabile, ma il braccio destro parecchio sopra le righe è difficilmente sopportabile. Mediocre.
  • ALLE ORE 16:10 su Rai Movie

    I sette del Texas (1964)


    Silenzio: Il capolavoro di Marchent è un solido, intenso western d'ampio respiro, tanto "americano" nell'impostazione quanto "europeo" nello spirito. Sorretto da un cast ben assortito e illuminato dalle sinuose lande d'Almerìa, il regista spagnolo reinterpreta il Mito della Frontiera sotto il duplice segno del romanticismo e del pessimismo, senza perdere in ritmo e azione. Un certo compiacimento nei dettagli violenti anticipa il nascente "spaghetti". Caldo, tragico, fondamentale.
  • ALLE ORE 16:35 su Rete 4

    Sfida senza paura (1970)


    Caesars: Newman sostituisce Colla per la sua seconda regia. Non sapremo mai cosa sarebbe stato il film con la regia originaria, ma il risultato finale è sicuramente soddisfacente. Storia sobria, senza grandi eccessi né a livello di messa in scena né come trama, ma coinvolgente e, soprattutto, recitata ottimamente da tutti gli interpreti. Si assiste tra l'altro ad una delle morti più "incredibili" mai portate sullo schermo. Molto bella la fotografia che riprende le immense foreste dell'Oregon, dove la famiglia protagonista del film lavora. Davvero buono.
  • ALLE ORE 16:45 su Cine 34

    Ho vinto la lotteria di Capodanno (1989)


    Trivex: Il personaggio è sempre "quello", anche se sotto “mentite spoglie”. Totalmente triste, colto da imprevista fortuna e poi vittima di una serie di peripezie, a volte davvero divertenti. Si ride anche bene, in un paio d’occasioni, e questo non è scontato in prodotti cinematografici del genere. La semplice vicenda tiene bene il ritmo per tre quarti, poi si rilassa un po' e termina nella maniera forse più scontata. Paolo Villaggio è stato un grande protagonista del cinema italiano e lo dimostra anche in questa “piccola” produzione, dal “cuore” tanto grande.
  • ALLE ORE 17:25 su Iris

    La tortura della freccia (1957)


    Jdelarge: Un buon western, caratterizzato da una fotografia contrastata che dà vita a un'atmosfera particolare e sinistra. Purtroppo di scene significative ce ne sono davvero poche e il tutto tende a risolversi in un messaggio rivoluzionario che, seppur realistico e interessante, prende il sopravvento anche sui personaggi, i quali non sembrano avere una vera e propria personalità al di fuori del messaggio che devono veicolare. Buono, ma Fuller ha fatto decisamente di meglio.
  • ALLE ORE 17:55 su Rai Movie

    Mani di pistolero (1965)


    B. Legnani: Western iberico-italiano che porta avanti due trame che poco si intrecciano, quasi da far pensare che siano nate in modo indipendente. Una vede una serie di vendette trasversali che manco la mafia, l'altra un rapimento ed un ritrovamento d'infante non proprio lineari. Dialoghi così così, con qualche momento un po' surreale. Qualche faccia cara, qualche faccia che non convince (in primis il giovane Romero Marchent), qualche snodo assai carente di logica. Chi vuole la violenza la trova: ma molto, troppo, di tutto il resto manca, e in modo crepitante. Se vi contentate...
  • ALLE ORE 18:35 su Cine 34

    L'amore è eterno finché dura (2004)


    Pessoa: Film atipico nella filmografia verdoniana che lascia poco spazio alla classica comicità del regista romano per azzardare riflessioni spesso imbarazzanti sulla crisi di coppia in cui è difficile non riconoscersi. La sceneggiatura quasi mai banale è valorizzata dall'ottima prova dei prestigiosi comprimari (Catania su tutti), che conferiscono personalità a personaggi ben disegnati. Buona anche la confezione, garantita da un affiatato cast tecnico. Un po' meno convincente il finale, ma nel complesso si tratta di un buon prodotto, decisamente più che visionabile.
  • ALLE ORE 19:20 su Rai Movie

    Le meraviglie di Aladino (1961)


    Minitina80: Curioso esemplare di fantastico imbevuto di comicità che si lascia apprezzare con sufficienza, malgrado sia distante dall’essere un capolavoro. Non si prende sul serio, scorre veloce e i personaggi, per quanto stereotipati, risultano gradevoli e ben tratteggiati. Il gradimento ne risente in positivo, anche per l’impronta di Bava, percettibile non soltanto sul piano visivo. Effetti speciali, colori e scenografie appaiono funzionali e piacevoli all’occhio, nonostante le decadi trascorse. Piccole parti per De Sica e Fabrizi di cui si apprezza la presenza per l’esiguità del minutaggio.
  • ALLE ORE 20:55 su TV2000

    Turner (2014)


    Nando: Gli ultimi vent'anni di vita del grande pittore inglese Turner, considerato il pittore della luce, in questa pellicola curatissima nelle immagini e nelle ricostruzioni ambientali. Un valido affresco ottocentesco che si avvale di un monumentale Spall ottimo nel ricreare nevrosi e comportamenti dell'eccentrico artista. Cast di contorno appropriato.
  • ALLE ORE 21:00 su Iris

    Dove osano le aquile (1968)


    Rambo90: Avventura bellica di grande intrattenimento: fra esplosioni, sparatore, colpi di scena e tensione, la durata e l'età della pellicola non si avvertono proprio! Grande coppia di protagonisti, Burton ed Eastwood incarnano alla perfezione gli eroi coraggiosi dei film classici americani. Bella la colonna sonora, tesissima la seconda parte. Da vedere.
  • ALLE ORE 21:00 su Cine 34

    SMS - Sotto Mentite Spoglie (2007)


    Don Masino: Buono. Buono perché Salemme attore comico funziona qui meglio che in passato. Sfrutta la sua esperienza teatrale e indovina gesti ed espressioni che muovono al sorriso. In più innesta qualche curiosità "architettonica" (la casa con soppalco a vista, la porta-libreria...) e si fa musicare il tutto da Lucio Dalla che il suo effetto lo fa sempre. Luisa Ranieri è insopportabile come tutte le amanti petulanti, ma gli altri (ragazzetti a parte, ma pare non se ne possa più fare a meno) assistono bene il capocomico e animano una commedia volgarotta ma efficace.
  • ALLE ORE 21:05 su 20 Mediaset

    Midnight special - Fuga nella notte (2016)


    Minitina80: Nonostante il titolo non c’è molto di speciale e quelle sensazioni che richiamavano alla mente Incontri ravvicinati del terzo tipo e lasciavano ben sperare, vengono in gran parte disattese. Al termine della visione resta addosso un’idea di incompiutezza, non trovando la storia un senso compiuto nell’epilogo. Sfiora le due ore nelle quali si assiste esclusivamente alla fuga del bimbo, senza riuscire a coinvolgere sotto nessun punto di vista. Troppo poco perché l’interesse duri a lungo e la noia non prenda il sopravvento. Un’occasione mancata.
  • ALLE ORE 21:10 su La5

    Notting Hill (1999)


    Lovejoy: Discreta commediola romantica ben diretta ma senza particolare originalità. Colpa di un copione che, dopo una buona partenza, arranca visibilmente nella parte centrale perdendo a tratti colpi, inserendo personaggi inutili o poco interessanti e infiacchendo il tutto con troppa melassa. Comunque gli attori sono bravi e la colonna sonora in parte bella. Nel finale si sente pure "She" di Charles Aznavour qui riproposta da Elvis Costello. Inutile dire che la versione proposta da Aznavour è di gran lunga superiore.
  • ALLE ORE 21:10 su Rai Movie

    R Sommersby (1993)


    Piero68: Soggetto fallimentare in partenza. Mi domando come sia possibile che una donna non sappia riconoscere il proprio marito seppure dopo anni di lontananza. Eppure il film gira tutto su questo e sugli immancabili aspetti secondari. La realtà è che nemmeno il cast crede molto nel progetto e se la Foster ci mette almeno la professionalità, Gere lesina anche su questo. Noioso oltremisura e forse scontato in troppi aspetti. D'altra parte non è che Amiel ne abbia imbroccate molte. Anzi... forse quasi nessuna.
  • ALLE ORE 21:10 su Twenty Seven

    Adèle e l'enigma del faraone (2010)


    Lucius: Si cerca di ricreare la stesa magia de Il fantastico mondo di Amèlie con un'occhio alla Mummia di Sommers (soprattutto nella figura della protagonista femminile), ma la pellicola, come altre di Besson, pullula di errori di regia e carenze di sceneggiatura che, se da un lato passano in secondo piano perché trattasi di un film di pura fantasia, dall'altro fanno sorgere la domanda allo spettatore più attento: "Ma quanto sarebbe stato migliore il film se si fosse destata maggior attenzione a certi particolari?". Curata la ricostruzione scenica.
  • ALLE ORE 21:15 su Italia 2

    Final Destination 3 (2006)


    Dusso: Piuttosto male la prima parte poi si riprende, ma purtroppo anche se qualche omicidio è divertente la storia è troppo poco curata e le scene di morte sono alcune troppo paradossali e improbabili, cosa che non era assolutamente nel primo episodio (qui per esempio vediamo suonare un cellulare che è in una giacca che cadrà (???) da dove era appesa e comincia l'inizio della morte... e altro...) Purtroppo se lo avessero curato di più poteva riuscire molto meglio.
  • ALLE ORE 21:15 su Cielo

    Termination point (2007)


    Marcel M.J. Davinotti jr.:
    Quando leggi che gli effetti speciali li cura una società chiamata Digital Slaves già capisci cosa aspettarti: per l'intera durata veniamo infatti bombardati da una computergrafica straripante che va dagli aerei in 3d a "buchi neri" (chiamiamoli pure così, come nel film) che si aprono in un cielo dai colori più improbabili. E dire che invece il film cominciava quasi alla DONNIE DARKO, con una coppia che mentre nel fienile si apprestava a consumare viene interrotta sul più bello da rumori, luci...Leggi tutto e sibili dall'esterno che li costringono a desistere. Sul terreno i resti di un jumbo precipitato proveniente dal... futuro, se si vuol credere a una carta d'imbarco del 3 settembre 2006 (cioè il giorno dopo) trovata tra i rottami. Da un incipit intrigante allo scatenarsi della prima ondata digitale è un attimo: una nube minacciosa nel cielo lancia fulmini che centrano in pieno i due piccioncini. Stacco e si riparte, ma da un altro aereo (che in realtà scopriremo presto essere sempre lo stesso). Ci sta salendo il Brandon Walsh di BEVERLY HILLS 90210 (ovvero Jason Priestley) con la sua famiglia. Si occupa di sicurezza nazionale e infatti neanche il tempo di sistemare i bagagli che viene richiamato al telefonino: "Ci servi, muoviti!". E lui va, mollando moglie e figlia in aereo senza sapere che con loro si è imbarcato pure un geniale inventore (Lou Diamond Phillips) insieme alla sua personalissima macchina del tempo, un aggeggio che è in pratica uno dei due terminali con cui completare un vero e proprio teletrasporto, durante il quale si finisce però in un "tempo nullo" (così definito scientificamente da chi se ne occupa) in attesa di finire sbattuti nel passato, nel futuro o non si sa ben dove. Poco importa che non ci si capisca granché, dopotutto la fantascienza resta sullo sfondo a fare i conti con terminologie astruse e il solito cielo bluastro che fa tanto PHILADELPHIA EXPERIMENT versione digital (lì c'era una nave e non un aereo, ma il concetto è simile); conta piuttosto Jason Priestley in ambasce che da terra capisce come il Jumbo di moglie e figlia sia in pericolo. "Dovremo abbatterlo...", si sente dire da chi dirige le operazioni una volta saputo che ospita l'inventore matto col suo meccanismo, "...lo dice il Presidente!". Priestley, rispetto ai padri di famiglia cui certo cinema ci ha abituati, non sembra così disperato; la prende quasi con filosofia, del tipo "Ma sì, può capitare". E francamente un accenno di sofferenza in più poteva restituire almeno parte della credibilità necessaria, a un personaggio tanto apatico. A bordo dell'aereo intanto saltan fuori criminali armati mentre a terra tocca raggiungere la fidanzata dell'inventore per sapere dove quel disgraziato abbia nascosto la sua macchinetta numero due... Insomma, il tutto poteva quasi andare: il materiale per un fanta-action passabile, persino con due protagonisti accettabili, c'era, ma viene disgraziatamente buttato al vento (è il caso di dirlo) dalla solita sceneggiatura sciagurata e dalla valanga digitale che ci ricopre di effettacci destinati dopo un po' a disgustare. E mentre i personaggi sembrano andare ognuno per conto suo ti chiedi perché ti tocchi ascoltare Phillips che con barba e occhiali da scienziato prova invano a spiegare le sue teorie ai passeggeri. Tanto, alla fine, quelle stesse complesse teorie si risolvono in quattro sciocchezze che ci preparano giusto a qualche insulso salto temporale. Peccato che gli elementi disposizione, compreso un soggetto con un paio di buone intuizioni, siano tanto male organizzati e tirati via, perché almeno nelle intenzioni qualcosa di diverso dal solito si era provato a immaginare.

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  • ALLE ORE 21:20 su Rai 4

    Moonfall (2022)


    Markus: Rieccoci a parlare di "catastrofico". Stavolta la luna se la prende col pianeta Terra ed ecco partire una sorta di guerra tra noi e una strana entità venuta da lontano. Un cinema tutto effetti speciali - qui a dire il vero sottotono, tanto che pare un film di vent'anni fa - che un tempo avrebbe creato file ai botteghini e oggi accoglie solo sbadiglianti spettatori ancorati alla vecchia abitudine della sala cinematografica. Il film è mediocre, così come i personaggi di rara sciatteria mostrati (ancora col belloccio con la barbetta che punge, il nerd grassoccio con gli occhialoni...).
  • ALLE ORE 21:20 su Italia 1

    Taken 3 - L'ora della verità (2014)


    Schramm: Consapevole del pasticcio precedentemente fatto, Megaton cerca di correre ai ripari e correggere il tiro; il gioco gli riesce quando si mette in pari con tutti gli innocenti fuggitivi che hanno maratoneggiato lungo il pianeta cinema, pur consegnando il protagonista a una rambite acuta e cronica sulla quale pure si sorvola consapevoli di fruire un prodotto che tende a far deliberatamente sballare lo sharkometro. Ottenuto il primato, l'action diventa implosiva proporzionalmente all'esagerazione adoperata per tenere il ritmo, e la seconda metà la si segue con la testa altrove, aspettando la fine.
  • ALLE ORE 21:25 su Nove

    Stargate (1994)


    Il ferrini: Infantile lo è, ma ad attendersi logica e rigore da Emmerich bisogna essere inguaribilmente ottimisti. Nel complesso si tratta di una storia divertente, che trova in uno Spader versione archeo-nerd un protagonista particolarmente azzeccato; Kurt Russell ha un personaggio meno nelle sue corde ma anche lui si guadagna la pagnotta. Il giovane Ra (Jaye Davidson) invece la faccia del cattivo proprio non ce l'ha e soprattutto nessuno ci spiega perché cattivo dovrebbe esserlo. Buoni gli effetti speciali, musica un po' invadente.
  • ALLE ORE 21:30 su LA7D

    Paradise Road (1997)


    Pigro: Decine di donne occidentali in un lager giapponese durante la guerra: sofferenze e torture, incomprensioni e amicizie, e l'idea di un coro a bocca chiusa come sfida alla violenza. Fatto negli anni 50/60 sarebbe stato un gran bel film; alle soglie del 2000 suona ovvio e scontato, con una sceneggiatura che ricalca tutto ciò che ci si aspetterebbe da un'opera sulla prigionia e sui nemici cattivi. Non è fatto male, intendiamoci, ma sembra più un compitino ben realizzato che qualcosa capace di dare emozione. Ottima l'interpretazione di Glenn Close.
  • ALLE ORE 22:55 su Cine 34

    Vengo anch'io (2018)


    Gabrius79: L’esordio cinematografico e registico del duo comico Nuzzo e Di Biase (pur con qualche evidente zoppicatura alla regia) puó definirsi riuscito grazie alla loro verve e alle battute che spesso fanno centro. Buona parte della pellicola è in stile road movie e permette anche di regalare qualche gradito cameo (Baglio, Paolantoni e Haber su tutti), poi ci sono anche momenti in cui si cerca la risata facile senza riuscirci. Comunque ci auguriamo di rivedere la coppia in una nuova prova cinematografica perché funziona.
  • ALLE ORE 23:10 su Twenty Seven

    A casa con i suoi (2006)


    Mascherato: Un neologismo: heimlich movie. Si tratterebbe di un transgenere che punta su elementi ricorrenti, sì da risultare "familiare" allo spettatore che ne anticipa gli snodi narrativi. Nonostante l'etimo tedesco possa lasciarlo presumere, quindi, non c'è nulla a che vedere col vocabolo "casa" presente nel titolo italiano di questa commedia di Tom Dey. Che familiare lo è: una commedia sentimentale con due protagonisti ed un parterre di comprimari che costituiscono la vera forza del film. Peccato che deboli siano proprio i personaggi principali.
  • ALLE ORE 23:15 su Cielo

    La cugina (1974)


    Ronax: In un genere - la commedia erotica provincial-familiare anni '70 - da cui è lecito attendersi sempre il peggio, fa piacere imbattersi in un prodotto di classe come questo film di Aldo Lado. Gustoso nella pittura della provincia siciliana del dopoguerra ma non folcloristico, con la giusta dose di malizia ma non volgare, il racconto sfrutta astutamente la sua ascendenza letteraria accompagnato da una confezione di lusso, dalla fotografia di Pogany alla musica di Morricone. Una sublime Dayle Haddon ripaga volentieri qualche evitabile lentezza.
  • ALLE ORE 23:30 su TV2000

    Zona d'ombra (2015)


    Daniela: Sbattere forte la testa può danneggiare il cervello e più aumentano le capocciate più aumenta il rischio di riportare danni gravissimi con esiti anche tragici. Detta così, può sembrare la scoperta dell'acqua calda ma quanto si parla di uno sport attorno al quale si muovono enormi interessi come il football americano, allora anche scoprire l'acqua calda può diventare un'impresa da eroe della scienza, senza macchia e senza paura. Film tradizionale della messa in scena, interpretato correttamente da un buon cast, che non entusiasma per "come" racconta ma risulta interessante per "cosa" racconta.
  • ALLE ORE 23:30 su RTV San Marino

    Grand Hotel (1932)


    Homesick: In un albergo di lusso nella Berlino degli Anni Venti si incrociano le storie di nobili decaduti, ballerine sul viale del tramonto, cinici industriali, brillanti dattilografe, uomini gravemente malati ma ebbri di vita... Diretto e confezionato con elegante professionalità, trae linfa dall'abbinamento di melodramma e commedia e da un grande cast dominato dai due fratelli Barrymore e dalla Garbo. Si respira un'aria di romanticismo, dissolutezza, amarezza, disillusione.
  • ALLE ORE 23:35 su Rai Movie

    Il medico di campagna (2016)


    Galbo: Una rappresentazione dell'attività medica a volte un po' retorica ma realistica e molto lontana da quella a cui ci hanno abituato il cinema e la televisione anglo americana. La figura del protagonista è ricca di umanità anche nella testardaggine di volere proseguire il suo lavoro nonostante la malattia. Cluzet è molto bravo ma non è da meno la Denicourt. Ben resa l'ambientazione della profonda provincia francese, aspra nei personaggi ma profondamente solidale. Buon film.
  • ALLE ORE 23:35 su LA7D

    Dio esiste e vive a Bruxelles (2015)


    Saintgifts: Van Dormael ha preso alla lettera l'enunciazione biblica, che Dio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, e ha immaginato Dio forse non come il peggiore degli uomini ma come uno che gli va molto vicino. Ha dato a Dio una moglie e, al suo non più unico figlio, una sorellina: la protagonista del film. Naturalmente vivono a Bruxelles, diventata il centro del mondo. Con queste premesse si può scatenare l'immaginazione e si posson partorire le cose le più assurde (sempre secondo i nostri concetti acquisiti) ma anche divertire e, soprattutto, far riflettere.
  • ALLE ORE 23:35 su 20 Mediaset

    Safe (2012)


    Saintgifts: Riesco ancora a meravigliarmi per il numero di morti ammazzati presenti in film di questo genere (e qui ce ne sono davvero tanti). Si spara velocemente, come uccidere zanzare e Statham in questo è veramente bravo, come pure nella lotta corpo a corpo. Nel suo genere il film non delude, Statham e la piccola Chan si salvano a vicenda e questa è l'unica nota originale della pellicola. Per il resto Statham deve tenere a bada cinesi, russi, polizia buona e cattiva, insomma fa il suo mestiere di attore come meglio gli riesce. Ritmo elevatissimo.
  • ALLE ORE 23:40 su Italia 1

    Mission: impossible 3 (2006)


    Supercruel: Visivamente eccellente, girato molto bene e dal ritmo a tenuta stagna. Pecca per la seconda parte che, raffrontata alla prima fino all'incursione dei nostri a Roma (momento migliore), è qualitativamente peggiore e meno interessante. Abrams punta tutto su azione e intreccio spionistico. L'unico personaggio al quale viene lasciato un certo qual spazio "artistico" è quello interpretato da Hoffman, d'altronde miglior interprete a disposizione del futuro papà del megasuccesso Lost. Poco impegnativo e divertente.
  • ALLE ORE 00:05 su Iris

    Mystic river (2003)


    Rebis: Estorcere al dolore un significato per arginarne il flusso, poi mostrare alla propria coscienza le mani lorde di una mutilazione: dare una ragione all'insorgere del male è configurare un destino, devitalizzare un legame specifico con il passato. Con un giro di vite micidiale la sceneggiatura di Helgeland costringe ogni personaggio a misurasi con la statura del proprio fantasma coscienziale. Eastwood induce al racconto l'andamento placido e ineluttabile delle acque in cui si occultano i residui della colpa, e restituisce all'uomo la sua anima tragica e affamata. Cast sublime, film spietato.
  • ALLE ORE 00:40 su Cine 34

    Delitto sull'autostrada (1982)


    Samuel1979: Il capitolo che più preferisco e sicuramente quello che ricordo con più piacere. Questa volta il nostro Giraldi deve sgominare una banda di camionisti, i quali non vanno molto per il sottile. Sempre importantissimo l'apporto di Bombolo, qui nelle vesti di un "improbabile" preparatore atletico di pugili di quart'ordine; magistrale Micalizzi per la colonna sonora.
  • ALLE ORE 00:50 su Rete 4

    La figlia scomparsa (2017)


    Marcel M.J. Davinotti jr.:
    Indagini al campus, dove una studentessa è scomparsa assieme all'amica. Victoria (Pratt), la madre della prima, è una detective già scossa dalla morte del marito (Pearl) durante una sparatoria di due mesi prima (ripropostaci insistentemente in flashback)... perdere pure la figlia sarebbe troppo; e infatti, lasciata a casa la madre dell'altra ragazza (evidentemente una casalinga poco votata all'azione), Victoria si riprende il proprio ruolo alla polizia e parte in missione al campus, dove incontra sorprendentemente una certa renitenza a parlare della figlia. Anche...Leggi tutto perché era stata espulsa, si viene a sapere, e aveva messo il naso non doveva; probabilmente nel laboratorio dove un esimio ricercatore (Lea) conduce poco chiari esperimenti di biogenetica usando come cavie dei poveri animali. La ragazza, che combatteva apertamente gli studi e l'eccessivo sfruttamento degli animali per gli stessi, è forse scomparsa perché dava fastidio? Possibile, visto che qualcuno ha cancellato dai terminali della scuola e non solo tutti gli account “social” della giovane e della sua amica. Gatta ci cova, come si suol dire, e Victoria sa come muoversi per ottenere le informazioni che le servono, sa trovare le persone giuste in grado di aiutarla nel suo tentativo di risalire a chi potrebbe aver sequestrato - o magari ucciso - la figlia. La prima parte, in cui si riesce in qualche modo a creare attorno al campus e ad alcuni personaggi il giusto alone di mistero, il thriller procede sui binari giusti. Senza brillare, come molto difficilmente avviene per questi tv-movie canadesi quasi sempre girati a Vancouver e dintorni, ma potendo contare su una confezione degna a partire da fotografia e colonna sonora. Si mescolano con garbo il tema degli esperimenti scientifici e gli elementi giallo-thriller senza scadere nel ridicolo come spesso avviene in questi casi, fondendoli anzi in un prodotto di buona omogeneità. C'è una discreta varietà nelle indagini e una regia che regge il ritmo scandendolo con perizia. Poi però, quando è il momento di cominciare a tirare le somme, il film sembra bloccarsi, arenandosi in fasi in cui l'azione ristagna e la sceneggiatura - è evidente - non sa più cosa inventarsi (i soliti hackers) per rimpolpare un soggetto che esaurisce le cartucce troppo presto. E così si moltiplicano i flashback, le scene in cui la protagonista si sofferma davanti alle foto col marito defunto o siede sul divano a godersi i video fatti in casa alle feste con la famiglia riunita (un classico, in America). La Pratt oltretutto mantiene una freddezza che non la rende troppo credibile come madre cui è scomparsa chissà dove la figlia. Vuole andare a fondo ma il collega in centrale (Bacon) continua a ripeterle di controllarsi, di volerla aiutare ma di fare attenzione a non esagerare. La solita storia insomma, declinata senza fantasia alcuna all'interno di sviluppi assai tipici, per il genere, che fanno rientrare il film nell'anonimato anche per interpretazioni non proprio memorabili. Finale che conferma le difficoltà nella seconda parte di mantenere il buon risultato delle discrete premesse. Chiudi
  • ALLE ORE 01:25 su Rai Movie

    Raid - Una poliziotta fuori di testa (2016)


    Markus: Il film ruota attorno alla goffa quanto dilettevole figura di una giovane e graziosa poliziotta raccomandata in una squadra speciale. Si riunisce ancora la coppia Alice Pol e Dany Boon (già vista in Supecondriaco) per una divertente commedia dotata, specialmente nella prima parte, di serrato ritmo che assicura dinamiche già viste ma sempre funzionali (in primis, l’incapacità della Pol nelle scene d'azione) per poi incappare in una seconda parte decisamente meno entusiasmante. La regia di Boon è come spesso gli capita altalenate, ma la confezione è ricca.
  • ALLE ORE 01:30 su 7Gold

    Young adult (2011)


    Capannelle: L'abilità di Reitman e una Theron eclettica e perfida al punto giusto al servizio di un racconto che parte da Sex and the city e si accosta allo stile narrativo e musicale di Allen. Il ritmo è posato ma ugualmente intrigante per le spruzzate di cinismo che vengono date sul classico involucro della provincia americana. Non tutto torna nel finale ma glielo possiamo perdonare perché comunque il regista ha saputo andare oltre il banale e far funzionare il cast, a cominciare dalla presenza scenica ed espressiva dell'attrice sudafricana.
  • ALLE ORE 02:00 su TV8

    American pie - Nudi alla meta (2006)


    Ale56: Forse il capitolo più spinto sul pedale della volgarità, condita con spruzzi di sperma esagerati e fuori da ogni standard. Iniziando dalla fantastica scena iniziale (dove recita uno splendido McDonald davvero in forma e divertente), c'è un continuo crescendo di scene divertenti. Si continua con il pranzo familare con McDonald che invoglia il figlio a non "eccitarsi" più, il sempre fantastico Eugene Levy con i problemi "dolciari" del figlio, i nani, la Naked Mile e tante altre trovate davvero esilaranti. Buona recitazione, cast e regia, per un film straight to video.
  • ALLE ORE 02:25 su Cine 34

    A. A. A. Massaggiatrice bella presenza offresi (1972)


    Trivex: Piatto e scialbo, ma divertente e molto "di genere" italiano. C'è in effetti un po'di tutto, ma anche molto poco, complessivamente. I nudi: almeno nella versione visionata (appena oltre gli 80 minuti) non sono integrali. Gli omicidi: sì, ci sono tutti, ma la lama accenna al taglio, si sporca la gola, la vittima emette l'ultimo suono.. e via! La trama: banalmente, una crisi familiare per un nuovo "lavoro". Il mistero: i potenziali assassini sono pochissimi, anzi, forse, razionalmente uno o due. Ma ci sono il pappa "simpatico", il latin lover stupido ed il fidanzato da sposare.
  • ALLE ORE 02:40 su Iris

    La neve cade sui cedri (1999)


    Saintgifts: Esteticamente elegante, con una pregevole fotografia. Sceneggiatura senza buchi e buone interpretazioni (Max von Sydow grande). Come in diversi film di questo genere gli americani non di origine europea sono diversi da quelli principalmente di origine anglosassone. Ma dato che l'America è la terra della giustizia e della libertà, c'è sempre l'Americano (o anche più di uno) giusto che riscatta, anche a scapito della propria tranquillità, la maggioranza iniqua e razzista. Le varie fasi della storia ben intersecate tra di loro. Anche commovente.
  • ALLE ORE 02:45 su Rai 4

    Countdown (2019)


    Pesten: Prodotto assolutamente in linea con la corrente horror commerciale attuale, punta tutto su un plot abbastanza prevedibile e semplice, basato sul mondo degli smartphone e girato con modalità indirizzate ai giovani. Nonostante questo, contiene alcuni momenti interessanti, qualche jumpscare abusato ma funzionale e un'atmosfera sì pronosticabile ma tenuta in vita da momenti ironici ottenuti da un paio di personaggi secondari che lasciano il segno (l'hacker e il prete). Finale che lascia presagire l'ennesimo sequel.
  • ALLE ORE 03:00 su Rete 4

    Ladies & gentlemen (1984)


    Reeves: Una specie di Fantozzi affidato a Maurizio Micheli che tiene bene la parte dell'impiegato (in questo caso redattore di un quotidiano) che deve sopportare di tutto da direttore (un ottimo Maranzana) e colleghi più o meno carogne. Si nota l'origine teatrale del testo, ma si sorride spesso e volentieri e anche la Pieroni, probabilmente inserita per la fama che all'epoca aveva, riesce comunque a essere credibile.
  • ALLE ORE 03:15 su Rai Movie

    A chi tocca, tocca..! (1978)


    Panza: Non si è di certo dedicata molta attenzione alla sceneggiatura, in questo film d'intrattenimento che conta su un ben congegnato inseguimento tra i canali di Amsterdam e una lunga sparatoria sulla nave dei cattivi, ma lascia a molto desiderare nelle fasi di raccordo. La Agren appare nella prima parte: è una zavorra che genera anche una parentesi pseudo-sentimentale e si perde volentieri per strada, abbordata da Testi grazie alle parole crociate (tecnica da provare, anche se non c'è da esser molto sicuri del risultato...)!
  • ALLE ORE 03:45 su Cine 34

    Malabimba (1979)


    Maik271: Niente di nuovo in questa pellicola spacciata per horror e che tratta di possessione (a parte l'alto tasso erotico che vede Bimba - che nome originale... - nei panni della giovane posseduta, da cui il titolo) che a suon di parolacce gira per il castello di famiglia. La trama con intrigo familiare annesso vorrebbe dare credibilità risultando però solo la scusa per mostrare i lunghi amplessi dei protagonisti. Evitabile.
  • ALLE ORE 04:25 su Rete 4

    I pinguini ci guardano (1956)


    Marcel M.J. Davinotti jr.:
    Prendendo spunto dal titolo del classico di De Sica I bambini ci guardano, Guidi Leoni ci porta al giardino zoologico di Roma (oggi Bioparco) e immagina che non siano solo gli ospiti a osservare interessati gli animali ma anche viceversa. Pavoni, lama, tigri, tucani quindi parlano (o per meglio dire pensano, anche se poi tra loro comunicano), prendendo spesso spunto da quello che intorno a loro ascoltano, per imbastire improbabili discorsi nei quali lo sforzo degli autori diventa soprattutto quello di cercare in qualche modo di...Leggi tutto fingere che lo stiano facendo realmente. Vi è di conseguenza uno studio del labiale, dell'atteggiamento, dei movimenti per inventarsi quello che gli animali potrebbero dire agendo in un determinato modo, "costruendo" su ciò dialoghi e monologhi. Fuori dalle gabbie, in alternanza, il nutrito cast si lancia in brevi sketch talvolta interagendo idealmente con chi stanno osservando: come Ave Ninchi, che mentre si sofferma di fronte a un (piccolo) elefante vi solidarizza con bonaria autoironia cominciando a discettare di diete, peso forma e cellulite. Analogamente Renato Rascel, nel finale, dialoga virtualmente con un piccolo pinguino facendo riferimento alla propria bassezza da paragonarsi (non si capisce bene perché) a quella dell'animale. A differenza della collega, Rascel non può tuttavia esimersi dal cantare, così come altri faranno nel corso del film, spezzandone la monotonia con esibizioni nel verde che lasciano però il tempo che trovano. Fa forse eccezione Domenico Modugno, il quale discorrendo con un gatto (tra i pochi animali a tacere, forse perché visto come parte del mondo "reale") si produce in una canzone in siciliano meno datata delle altre, legata a uno stile che ha comunque segnato un'epoca. Tra i tanti visitatori alcuni si vedono in più occasioni (Paolo Panelli, Turi Pandolfini...), altri intervengono con un monologo (Luigi Pavese o Carlo Croccolo ad esempio), altri ancora animano siparietti amorosi di dubbio gusto, come la coppia in cui lei (la poi celebre doppiatrice Flaminia Jandolo) continua a ripetere quanto avrebbe preferito andare al cinema a vedere un film con Ferzetti. Accenni al razzismo quando si inquadrano i cigni neri con l'unico bianco discriminato o all'eterna diatriba tra Nord e Sud quando Tino Scotti in milanese dà delle terrone a un gruppo di tartarughe, piccolo e tenero colpo di genio la revisione di "Cime tempestose" ricreata per due topolini con le rocce trasformate in brughiera. Curioso il parallelo tra una pantera nera e Diabolik, con tanto di balletto omaggio in stile fumettistico (ambientato in un non-luogo ben ricreato tra colori vivacissimi ombre e luci), bizzarro l'intermezzo - con intervento di grafica sovraimpressa - in cui si pubblicizza a mo' di trailer "Il terzo uovo", parodia struzzesca del film di Carol Reed, E non poteva mancare, in questo guazzabuglio un po' caotico e in cui i tentativi di divertire cadono miseramente nel vuoto, una parentesi di metacinema: c'è infatti chi, reggendo in mano il copione, ragiona sulla miseria e povertà del film che se ne ricaverà. Il progetto è vario, le idee sulla carta non mancano, ma perlopiù si risolvono in un botta e risposta tra animali, tra uomini e - più di rado - tra uomini e animali ma in una sola direzione, visto che gli animali capiscono gli uomini (si veda l'oca o il pappagallo, offesi per come vengono presi ad esempio negativamente in facili modo di dire) ma non viceversa. Divertimento d'altri tempi, ingenuo, ragionando su un'idea che farà poi la fortuna di film come SENTI CHI PARLA (dove davvero, allora, i bambini ci guarderanno) e che – come voci degli animali - recluta doppiatori e attori celebri (si distinguono Fabrizi, la Magnani, la Matania e perfino Alberto Sordi). Simpatici i titoli di testa stampati sui palloncini, per anni e anni in vendita all'entrata del giardino zolologico di Roma e ad esso inevitabilmente associati. Chiudi
  • ALLE ORE 04:45 su Iris

    Doppio inganno (2015)


    Marcolino1: Il film non è proprio un rip-off di Olivier Olivier, ma ne è chiaramente ispirato, seppur privo della maestria e della finezza psicologica del predecessore francese. Gli attori sembrano presi dalla pubblicità e ci sono le fisime statunitensi per le prove del dna e gli studi forensi: il sentimento della perdita di un figlio si riduce a un cumulo di burocrazia. Si tenta di uscire dal piattume con una accelerata da thrilling nel secondo tempo e i flashback poetici della bimba scomparsa che danno un senso di sospesa e irrisolta malinconia, ma non basta.
  • ALLE ORE 05:00 su Rai Movie

    Il tuo ex non muore mai (2018)


    Dusso: Non convince molto il mix dei due generi affrontati, rispetto ad altri film che procedono nella stessa direzione. La parte action, davvero molto violenta e a volte splatter, fa da contrapposizione a una parte comica affidata, più che a Mila Kunis, alla divertente ed esilarante Kate McKinnon. Purtroppo però non sempre le due componenti si amalgano bene come era lecito sperare.