In poche parole una sorta di Balla coi lupi 33 anni prima. Fuller ci regala l'ennesimo grande film della sua carriera e lo fa dando vita ad un'opera (in anticipo sui tempi) molto intensa e personale che suscita molte emozioni in chi la guarda. Il tutto impreziosito da una tecnica sopraffina e da una grande prova di Steiger. Da non perdere, soprattutto per chi ama il regista e per chi ha amato il film di Kostner, così da poter fare un raffronto tra le due opere.
1865, fine della guerra di secessione: il sud si arrende e nascono gli Stati Uniti d'America. Un sudista convinto e ribelle (Rod Steiger) rifiuta di appartenere all'Unione e va a vivere con gli Sioux dopo aver superato la prova della freccia aiutato dall'indiana sua futura moglie. Il film mette sul piatto troppi argomenti su questo pezzo di storia Americana e rischia di essere lento e a tratti dispersivo. La trovata dell'ultima pallottola sparata poco prima della fine della guerra è buona e il proiettile viene riservato per il gran finale.
Regista dalla sensibilità sopraffina a dispetto del cipiglio e per questo sempre anticipatore di temi e approcci, Fuller filma un'opera classica e memorabile nello stile quanto all'avanguardia dal punto di vista del contenuto. Epopea di uno sconfitto (controllatissimo qui l'altrove gigione Steiger) che, nel percorso del film e nella conoscenza dell'altro da sè (gli Apache) ritrova se stesso e fa i conti con le proprie radici. Gli diano un occhiata i leghisti così imparano cos'è il federalismo...
MEMORABILE: La trovata dell'ultima pallottola della guerra civile è semplicemente geniale.
Samuel Fuller dirige un western revisionista i cui echi si proietteranno nel futuro fino al più celebre film di Costner, Balla coi lupi, con il quale La tortura della freccia ha molto in comune. L'abilità dell'autore è quella di conciliare una visione originale dell'epica western con i parametri narrativi classici del genere. Di grande livello fotografia e scene, così come la prova del protagonista Rod Steiger, in una delle sue migliori interpretazioni.
Balla coi lupi ante litteram, meno epico e più rozzo nella confezione ma sicuramente appassionante. Fuller si dedica molto alla costruzione di una storia nuova per il western americano dell'epoca, che in alcuni punti colpisce mentre in altri forse rallenta un po' troppo il ritmo. Steiger fornisce una prova maiuscola, ma anche Meeker e Keith sono bravi e si fa largo anche un giovane Charles Bronson. Buono.
MEMORABILE: La corsa della freccia; L'ultima pallottola.
Western psicologico di Fuller con un valido Steiger in preda a varie pulsioni identitarie, incalzante nella prima parte poi un po' più involuto fino alla conclusione che spiazza le aspettative: Sioux si nasce? (o americani si muore?). Non sapremmo dire se la primogenitura di Dupalle coi lupi sia un merito, ma il vecchio Sam ha fatto di meglio
Incapace di rassegnarsi alla vittoria dei nordisti e alla realtà del nuovo Stato unitario, un soldato secessionista si rifugia nelle terre abitate dai Sioux e diventa uno di loro, ma il tempo delle scelte non è ancora finito.... Western sorprendente per come anticipa temi che saranno ripresi solo molti anni dopo, si segnala inoltre per la bella sceneggiatura ricca di personaggi sfaccettati ed impreziosita da sequenze di grande impatto come quella della corsa per la sopravvivenza del titolo. Cast in parte, a cominciare dal rabbioso Steiger fino al capo indiano Bronson.
Un buon western, caratterizzato da una fotografia contrastata che dà vita a un'atmosfera particolare e sinistra. Purtroppo di scene significative ce ne sono davvero poche e il tutto tende a risolversi in un messaggio rivoluzionario che, seppur realistico e interessante, prende il sopravvento anche sui personaggi, i quali non sembrano avere una vera e propria personalità al di fuori del messaggio che devono veicolare. Buono, ma Fuller ha fatto decisamente di meglio.
L’inizio non è dei migliori, se si esclude la prova della freccia (il picnic con la pellerossa sembra parecchio posticcio). Ma poi, a sorpresa, ne scaturisce un western più riflessivo e, qua e là, più profondo delle solite pellicole dove bianchi e nativi si scontrano. Qui si parla di retaggio e d'identità (il protagonista, scottato dal passato, è fermo nel cambiare radicalmente pur continuando a odiare i Nordisti). Oltre all’azione, anche gli scambi verbali sono piacevoli, con i diversi punti di vista che non rappresentano un ostacolo se gli interlocutori non sono ottusi. Riuscito.
MEMORABILE: Protagonista e indiano parlano degli Dei; Nordista e Sudista discutono, perorando la propria causa; Il passato ritorna; L’attacco finale.
Non poteva che essere uno dei registi più controcorrente di Hollywood a firmare uno dei western più originali degli anni '50. La scelta di promuovere a protagonista un indomito e tormentato sudista che non si riconosce nell'America nata dalle ceneri della Guerra di Secessione è già abbastanza spiazzante, ma Fuller (non a caso anche produttore e sceneggiatore) ci mette anche il rapporto amichevole con i pellerossa, al quale è fortemente debitore il Kevin Costner di Balla coi lupi. Buoni dialoghi, qualche picco di inaspettata violenza, personaggi ben caratterizzati, cast di rilievo.
MEMORABILE: L'ultima pallottola della guerra; La sequenza da cui deriva il titolo; Il finale.
Rod Steiger HA RECITATO ANCHE IN...
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Aiuto!!!Comunque da una rapida sgoogolata è possibile che il riferimento della locandina sia attribuibile al nome di una tribù di nativi americani (Quechan o Yuma appunto) particolarmente combattiva.Mi fa sorridere piuttosto vedere la Montiel così energica sul cartellone:per chi non ha visto il film si figuri che ascia di guerra può armeggiare la devota Mocassino giallo
DiscussioneZender • 9/08/11 21:11 Capo scrivano - 46904 interventi
Spero sia uno scherzo, Columbo... Non vedi che è la medesima locandina di prima che è stata brutalmente schiacciata come fanno i grafici dilettanti? E' na roba tremenda... :)
Pure io. Però non è che volessi creare un caos, con il cambio di copertina eh...
DiscussioneZender • 10/08/11 19:08 Capo scrivano - 46904 interventi
Ragazzi, è sempre la solita storia :) Esiste una cache potente perché se le pagine si dovessero ricaricare ogni volta che le aprite ci mettereste una vita. Se volete annullare la cache (che vi mostra non la situazione attuale ma quella di tempo prima) dovete fare Ctrl + F5. Fidatevi, la locandina nuova è stata messa. Lo stesso per le correzioni che faccio quando uno mi dice ddi inserire un attore. Io lo inserisco, ma a voi sembra di no, se non fate ctrl + f5. E per gli attori a volte nemmeno basta fare quello...
HomevideoBuiomega71 • 26/03/17 20:38 Pianificazione e progetti - 25006 interventi
Rieditato in dvd da A&R Productions, disponibile dal 20/04/2017