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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Gli ultimi anni di vita di William Turner (Spall), dotatissimo pittore inglese da molti considerato tra i padri dell'espressionismo ed autore di quadri in cui la luce assume potenza espressiva straordinaria. Mike Leigh, con l'aiuto di una fotografia meravigliosa, prova a restituire l'impatto di quelle tele attraverso inquadrature paesaggistiche da mozzare il fiato, spezzando di tanto in tanto il filo della narrazione con aperture di una bellezza che riempie il cuore. L'avesse fatto più spesso sarebbe anche stato meglio, perché il racconto di quest'uomo scorbutico e bofonchiante, che sovente maltratta chi lo circonda tra slanci di acuta misantropia, non ha poi molto di interessante. Acquista spessore...Leggi tutto nell'ultima parte, quando dopo due ore trascorse a seguirne i passi si arriva inevitabilmente a entrare a fondo nel personaggio, ma troppo spesso si ha l'impressione che Leigh prolunghi inutilmente le scene, inserisca riempitivi superflui solo per prolungare la durata del film. E se non fosse per l'interpretazione di altissimo livello di Timothy Spall (perfetto nel ruolo e nel trucco d'epoca) difficile sarebbe provare un minimo di coinvolgimento. Né molto si percepisce dell'ispirazione che ha guidato Turner alla creazione di simili capolavori. Il ritratto guarda all'uomo più che all'artista, ai suoi rapporti col padre e la governante prima, con la donna di cui s'innamora poi, passando attraverso l'incontro con una prostituta, le relazioni coi colleghi... il tutto sempre vissuto all'insegna di un disprezzo e un disinteresse che Turner prova nei confronti della gran parte delle persone con cui entra in contatto. Non un ritratto lusinghiero insomma, tutt'altro, un artista di cui si faticano a trovare tratti umani positivi. A Leigh non interessa compiacere il pubblico lavorando col montaggio o individuando i momenti più efficaci o significativi quanto esibire l'insignificante quotidianità dell'artista, le sue debolezze e l'esecrabile comportamento allontanandosi quanto più possibile - e un po' snobisticamente - dai canoni del cinema di massa; dimenticando però che un film dovrebbe anche saper appassionare, non solo mettere in fila sterilmente quadretti di vita. Ci si consoli osservando meravigliati l'oggettivo splendore dei panorami in campo lungo e la perizia della messa in scena: la forma supera di gran lunga i contenuti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/01/15 DAL BENEMERITO VON LEPPE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/11/15
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Von Leppe 30/01/15 22:49 - 1290 commenti

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Apprezzabile visivamente, dalla fotografia che ricorda la luce dei dipinti di Turner, ricchi di giallo senape e verdi marini. La trama è un po' blanda: il pittore ormai anziano si barcamena tra mostre e vecchie comari. Non sembra una biografia di quelle ingolfate di cliché e sentimenti alla moda; il protagonista viene rappresentato in modo sgradevole (come quando sputa sui colori mentre dipinge).

Daniela 31/01/15 11:20 - 13010 commenti

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Gli anni della maturità di Turner, pittore romantico considerato precursore dell'impressionismo, impersonato da Spall come un grosso orso grugnante, scorbutico anche con i colleghi, amante incostante di donne mature e pessimo padre, genio compreso dai contemporanei, nonostante il calo delle fortune mondane negli ultimi anni. Biopic tradizionale che si affida, per avvicinare lo spettatore all'arte di questo "maestro della luce", ad una fotografia calda che esalta gli splendidi paesaggi inglesi. Film dignitoso, ma anche meno incisivo e pregnante di quel che si poteva attendere dal regista.

Kinodrop 31/01/15 16:00 - 3197 commenti

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Trasporre una parte della vita di un artista di questo calibro, tra l'ordinarietà del quotidiano e l'eccezionalità del suo lavoro, è una strada rischiosa. Anche un grande regista come Leigh non risolve la difficoltà e scade un po' nel didascalico e nel manierismo, dilungandosi troppo in cose marginali. Interessante la pittoricità della scenografia, che precede di volta in volta la visionarietà delle vedute turneriane. Formidabile Spall, che qui crea veramente un personaggio; non da meno le due co-protagoniste. Nell'insieme un po' lungo, ma da vedere.
MEMORABILE: Turner che canta Purcell; L'ansia protettiva del padre di Turner; La triste figura della damigella; La gita in barca verso la nave in disarmo.

Cotola 9/02/15 22:28 - 9346 commenti

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Bel biopic che si segnala per una grande cura formale dei particolari di cui è pregna ogni scena e per una fotografia che fa a gara con la pittura di Turner per come tratta la luce. Ma forse il merito principale è nel modo di approcciare (così diverso da tanto cinema americano) alla figura del protagonista: Leigh non fa nulla per far sembrare simpatico il suo personaggio. Ce lo mostra in tutta la sua sgradevolezza e nei suoi aspetti meno piacevoli, per cui non scatta mai, o quasi, l'empatia. Gigantesca prestazione di Timothy Spall (che vergogna Academy: nemmeno una nomination!).

Giulyfab 16/02/15 22:59 - 32 commenti

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Meraviglia fotografica, interessante per chi ama la pittura ma allo stesso tempo un po' grottesco, con quei personaggi che sembrano estratti da un cilindro di "casi umani". Una visione strana e certe volte "imbarazzante", ma da fotoamatore è davvero un film in cui ci si esalta spesso per la bellezza delle immagini e per le inquadrature, veri e propri "dipinti cinematografici". Interpretazioni notevoli, ma forse fin troppo esasperate?
MEMORABILE: La scena della nave che va verso la demolizione al tramonto; La silouette di Turner dopo la sua morte; L'ultima immagine su "damigella" alla fine.

Erreesse 26/02/15 19:21 - 63 commenti

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Curatissima e realistica ricostruzione dell'ultima parte della vita di un grande artista, di cui non vengono nascosti i lati sgradevoli, ma sempre con amore verso il personaggio. Splendida fotografia, né poteva essere altrimenti in un film dedicato a questo personaggio. Grande prova del protagonista, ben doppiato da Rodolfo Bianchi. Interessante la ricostruzione dell'ambiente sociale e culturale: Turner fu apprezzato, ma mantenne la propria "eccentricità", con una nobile idea di arte difficile, ma destinata a tutti.
MEMORABILE: La ferrovia, soggetto per un quadro.

Lou 10/03/15 22:58 - 1132 commenti

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Mike Leigh racconta gli ultimi decenni della vita del grande pre-impressionista inglese con la consueta cura descrittiva. La personalità schiva ed eccentrica del pittore è ottimamente interpretata dal "solito" Timothy Spall. Si alternano le scene di vita in società, dove prevalgono gli atteggiamenti anti convenzionali, a quelle più intimiste del rapporto in incognito con la matura compagna dei suoi ultimi giorni. Magnifiche le immagini dei paesaggi marini che richiamano perfettamente la luce dei suoi quadri. Scenografia a tratti ridondante.

Giùan 24/08/15 21:47 - 4794 commenti

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La curiosità era nel vedere il cinema di Leigh, corale e costantemente rivolto al presente storico, determinato dai personaggi più che dai contesti spazio-temporali, alle prese con un soggetto biopic, quello del pittore della luce, fortemente incastonato nella temperie socio-culturale della sua epoca. Il risultato, per gli amanti del regista inglese spiazzante, almeno a tratti, è un'opera potente artisticamente, ma ondivaga e singhiozzante sul terreno umanistico a lui sempre caro. Di fronte a Spall che "garguglia" sontuosamente, troppi comprimari stingono.
MEMORABILE: La performance formidabile della Atkinson, interprete di Hannah, fedele serva (anche sessuale) di Turner.

Galbo 15/09/15 07:09 - 12553 commenti

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Non si può prescindere dall'immensa fotografia che diventa parte imprescindibile del film, quasi opera pittorica a sé; miglior omaggio alla figura di uno dei più grandi paesaggisti della storia dell'arte non poteva esserci. Leigh non trascura, anzi sottolinea, le asprezze caratteriali dell'artista e ne esce un ritratto veritiero di una figura contraddittoria e pervicace nel portare avanti una doppia vita che fa soffrire molti e forse in fondo anche lo stesso protagonista. Grandissimo Timothy Spall, vergognosamente snobbato agli Oscar.

Nando 4/02/16 17:27 - 3868 commenti

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Gli ultimi vent'anni di vita del grande pittore inglese Turner, considerato il pittore della luce, in questa pellicola curatissima nelle immagini e nelle ricostruzioni ambientali. Un valido affresco ottocentesco che si avvale di un monumentale Spall ottimo nel ricreare nevrosi e comportamenti dell'eccentrico artista. Cast di contorno appropriato.

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Tarabas 2/05/16 17:39 - 1888 commenti

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Bel biopic, con ottima ambientazione, su un burbero signore inglese dalla vita privata discutibile. Intuiamo che era anche un pittore piuttosto noto. Altroché, Turner fu pittore di grande successo e a ragione: era un genio. Il difetto del film è che c'è poca arte. Quella poca, temo risulti scarsamente chiara a chi non conosce Turner (si veda il dialogo sulla schiavitù, che rimanda a The slave ship). Gli accenni ai suoi interessi e ai suoi risultati artistici sono buttati lì senza troppa coerenza. Occasione persa di fare (anche) della buona divulgazione.

Nancy 13/06/16 04:22 - 778 commenti

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La fotografia salva totalmente questo film, unico merito che si riconosce al pittore la cui vita ha ispirato la vicenda, che si protrae per 150 minuti di noia assoluta causata dalla totalmente inutile misantropia del protagonista. Non si spiega neanche il premio ricevuto a Cannes da Spall, che non fa altro che mugugnare quasi senza senso per tutto il tempo. Il lavoro del direttore della fotografia tuttavia è enorme e il merito della bellezza di alcune scene che coi loro colori caldi richiamano il (vero) genio pittorico di Turner va tutto a lui.

Capannelle 8/12/17 00:56 - 4513 commenti

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Biopic sofferto ma con una sua solidità che emerge progressivamente e compensa la durata eccessiva del racconto. Diretti con sicurezza gli attori, a comporre un quadro classico e poco ruffiano per come descrive tanti dettagli tutt'altro che "eroici" di questo artista vissuto tra alti e bassi. Di effetto la cornice visiva e paesaggistica, non poteva essere altrimenti visti il soggetto trattato e la mano sensibile del regista.

Pigro 1/08/21 15:56 - 9954 commenti

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Pittore stratosferico e uomo difficile, tormentato d’un tormento ignoto, còlto negli ultimi anni di vita tra l’arte sublime e gli attimi anaffettivi dell’esistenza. Magnifico biopic di Turner, straordinariamente interpretato da uno Spall attento a far baluginare l’umanità sotto la scorza più dura. Notevole la scelta narrativa per frammenti, quasi tratti di pennellate, così come la fotografia pittorica di forte suggestione. Un impareggiabile affondo nelle pieghe laterali di un genio, tra psicologia ed eccellente ricostruzione storico-ambientale.
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