E' da questo episodio che la saga di Piedone perde ogni valenza poliziesca per addentrarsi sempre più nel territorio del film per bambini a sfondo esotico. Al protagonista stavolta viene affiancato il bambino Zulu Bodo, il quale darà il via alle innumerevoli parentesi comiche del film, specie se accompagnate da Cannavale, a cui viene lasciata briglia sciolta. Bei paesaggi, musica sempre più gradevole e risate per tutti. C'è anche Dagmar Lassander.
Era nell'aria (e del resto il personaggio vi si prestava fin dal nomignolo), ma con questo film la deriva bambinesca di Piedone si compie, dando spago all'insopportabile (ora. Quando lo vidi all'epoca mi divertii un sacco!) negretto che consente di triturare stereotipi buonist-sudist-terzomondisti potenzialmente insiti nel personaggio. Pazienza, in fondo quando si faceva parte del target il film funzionava... Tempus fugit...
Terzo capitolo delle avventure del Commissario Rizzo e uno dei più ripetitivi e noiosi. Qui non bastano i soliti duetti divertenti tra Spencer e Cannavale per risollevare la situazione. I personaggi sono stati sfruttati al massimo e la storia è solo un pretesto per girare in luoghi esotici e menare le mani. Sicuramente il peggiore della serie in assoluto.
Nel terzo episodio dedicato alle avventure del commissario "Piedone" viene totalmente perduta ogni pretesa di realizzare un film (almeno in parte) poliziesco e le avventure del poliziotto interpretato da Bud Spencer con la solita bonomia sono più che altro una serie di gag cucite su una trama più o meno avventurosa. Al brillante caratterista Cannavale di aggiunge (per calcare probabilmente il tasto del film per famiglie) il bambino afrcano ma il film è piuttosto ripetitivo e tende ad annoiare lo spettatore.
Inferiore ai precedenti "piedoni", ma ancora valido. Qui si punta più ai buoni sentimenti che all'azione, mentre sul versante poliziesco non vi è rimasto molto. Troviamo ancora un bambinetto accanto al grande Bud, ma al posto del cinesino di Piedone a Hong Kong troviamo un negrettino (Bodo) a cui tutti gli italiani sono affezionati. Gradevolissima nonché svaccata presenza della teutonica Dagmar Lassander, che qui respira gli ultimi momenti di gloria prima di essere relegata a meteora.
Bud Spencer affascina in questa storia di un commissario napoletano che parte per il Sudafrica alla ricerca dei loschi affari che si intrecciano tra droga e diamanti. Simpatica la partecipazione del piccolo Bodo. Utile alle scene rilassanti, in cui la trama potrebbe far perdere interesse. Un buon lavoro, ma niente di che.
Poliziesco con risvolti più da commedia che d'azione. Steno forse non è adatto a questo tipo di genere come lo sono un Lenzi o un Castellari. Comunque il film sotto certi aspetti è da apprezzare per gli attori (simpatici) e la colonna sonora dei fratelli De Angelis.
Il primo capitolo della serie era da ricordare per il memorabile incontro tra il poliziesco, il 'poliziottesco' all'italiana e la commedia stile Spencer e Hill. Questo terzo capitolo invece è una classica commedia alla 'Bud Spencer', il che significa tante botte, cattivi ridicolizzati in ogni modo, comprimari simpatici, ambientazioni esotiche ecc... non è male comunque, direi nella media.
Grazioso film del grande Bud, diretto dal buon Steno. Purtroppo il taglio del film è troppo "da famiglia" e ricorda un po' troppo i vari Altrimenti ci arrabbiamo. Il film si regge a galla, ma si discosta dai precedenti "piedone" che sinceramente ritenevo più belli e dinamici. Alla fine non è male. Parte inutile per la Lassander.
Nuova trasferta per Rizzo/Spencer, questa volta in Africa. Il ritmo e la simpatia dei personaggi reggono ancora, la storia poliziesca diventa banale e passa in secondo piano rispetto alle scazzottate e agli inseguimenti. Molto più spazio per il simpatico Cannavale e nuovo bambino accanto al protagonista (dopo il piacevole innesto del film precedente). Divertente.
A me questo terzo episodio della saga non è dispiaciuto affatto, tanto che lo reputo il migliore dopo il prototipo. Il ritmo è elevato, le gag abbastanza divertenti, la location è splendida e come si suol dire "si fotografa da sè"; certo, il personaggio del bambino nero è scontato e dà un tono un po' infantile all'intero film, più simile ai lavori ottantiani di Spencer piuttosto che alla saga poliziesca di Piedone, ma se si riesce a soprassedere ci si diverte. Gradita la presenza di Pochat e Lassander, sempre simpatico Cannavale. Esotico.
Terzo episodio della saga del bonario Commissario Rizzo, questa volta in trasferta africana. Il ritmo è blando e lo sviluppo narrativo semplicistico ed elementare inframmezzato dalle solite quanto ripetitive scazzottate. Cannavale cerca di sollecitare la risata con qualche gag partenopea ma con risultati certo poco memorabili.
Prima trasferta africana di Piedone (e primo film della serie dove il brigadiere Caputo di Enzo Cannavale non è un comprimario ma un co-protagonista), che fra risse e safari va a caccia di spacciatori di diamanti e droga. Simpatico il bambino zulù Bodo che, spesso, ruba la scena a Bud, mentre Dagmar Lassander fa la simpatica ubriacona. Napoli si vede solo nel prologo e nell'epilogo della pellicola, ma fa sempre piacere vederla. Steno diminuisce le scene drammatiche, ma aumenta le gag comiche di Bud Spencer e Enzo Cannavale. Da due e mezzo.
MEMORABILE: Bud Spencer: "A Capù, poliziotti si nasce e poliziotti si muore!" Enzo Cannavale "Tié, tié, tié!"
Anche con la defezione di Terence il "buon" Bud (forse qui un po' più scontroso e appesantito del solito), diverte sempre. La "storica" spalla viene tuttavia sostituita degnamente dall'ottimo Cannavale, che con la sua "napoletanità" dà un tocco di colore a molte scene, che altrimenti risulterebbero scontate.
Dei quattro film di Piedone è quello che mi è piaciuto meno. Il clima generale comincia a cambiare acquistando un tono più comico e farsesco (non per nulla acquista peso il ruolo di Enzo Cannavale, la cui verve è sempre irresistibile). Bud Spencer è il solito monumento incrollabile, baluardo contro i cattivi. Strappa bonari sorrisi e per completezza va visto, ma in fondo si scorda facilmente. **
MEMORABILE: La preghiera di Cannavale/Caputo in dialetto napoletano: "San Gennaro, ci devi salvare. Il leone fa male!"
L’incipit fa ben sperare, da poliziottesco puro (analoga scena sul tram l’aveva fatta anche Merli), ma è un fuoco di paglia; poi il film si rivela per quel che è, una commedia cui il cambio di ambientazione, appunto in Africa, poco serve e vivacchia grazie alle battute ripetitive di Cannavale e le solite scazzottate coi cattivi che le prendono di santa ragione. In sostanza un epilogo molto stanco della trilogia “piedonesca”.
Terzo capitolo della saga, con Bud sempre in formissima. Parte bene come al solito con Piedone che si scatena su un autobus di Napoli contro alcuni spacciatori. La storia poi si sposta in Sudafrica dove il protagonista si ritrova con il fido Cannavale regalando come sempre dei bei duetti. Bella la Lassander e simpatico il bimbo Bodo. Forse si perde un po' di interesse nella parte nel deserto e le scazzottate non sono così geniali. Ottima la canzone "Freedom".
MEMORABILE: L'inizio sull'autobus; Il primo incontro tra Bud e Cannavale.
Nel terzo dei quattro film della fortunata serie dedicata al commissario napoletano Piedone la trama poliziesca tende a dissolversi a vantaggio di un impianto narrativo più avventuroso e più esotico. Il piacere della commedia sgangherata e sganassona prende la mano al regista Steno ma, nonostante un ritmo mai puntellato da grandi invenzioni di regia, il film si segue con attenzione e il gioco recitativo tra Piedone, il brigadiere Caputo e il piccolo Bodo e la vivace coreografia delle immancabili scazzottate divertono lo spettatore fino in fondo.
Nonostante l'incipit da poliziottesco puro e un traffico di droga e diamanti a fungere da filo conduttore, questo terzo capitolo della saga vira decisamente verso la commedia buonista (emblematico il bambino nero), con Bud Spencer (che si doppia da sé) sempre simpatico e incline a sbrogliare la matassa a suon di sganassoni. Alcune scelte appaiono a dir poco forzate (Cannavale cameriere a Johannesburg?) e il ritmo non è sempre irresistibile, ma l'insolita ambientazione sudafricana regala anche dei momenti suggestivi e in fondo si sorride.
Il film parte benino con un'andamento quasi da poliziottesco, poi si perde per strada, con un ritmo più ripetitivo e una raffica di noiose scazzottate fotocopia l'una dell'altra. Pessimo il ruolo interpretato dalla Lassander, seppur bellissima, sprecata nella parte di una semi alcolizzata. Si salvano le inquadrature napoletane, i paesaggi di un'Africa ridotta a un safari teatrino per turisti e sfruttata dai "civili" europei e la simpatia del piccolo Bodo, bimbo zulù che mangia sempre: sarà forse un messaggio di riscatto dalla fame del Terzo Mondo?
Approdando sul Continente Nero, le avventure del Commissario Rizzo virano decisamente verso la commedia, assumendo due cliché tipici delle prove soliste di Bud Spencer (l’ambientazione esotica e il bambino al seguito) e traducendosi nell’episodio meno interessante del ciclo, malgrado la presenza inconsueta di Dagmar Lassander in un ruolo curioso. La cosa migliore del film sono alcuni brani suggestivi, firmati dai fratelli De Angelis, che ben s’intonano agli scenari africani.
Commedia senza pretese e povera di contenuti, ove si salva pienamente solo il protagonista Bud Spencer nei panni di Piedone. La vicenda pseudo avventurosa di fatto si trasforma in una serie di schetck ripetitivi all'infinito e solo a tratti riesce a far scappare qualche sorriso. Simpatico Cannavale, pur essendo sprecato. Guardare altrove se si cerca un buon film con Bud.
I primi due film di Piedone hanno quella commistione azzeccatissima tra comico e poliziesco che invece questo terzo capitolo non possiede. Non è brutto, per carità, ma è più simile a una commedia che altro e le scazzottate non sono proprio originalissime. Il ritmo è discreto, specie nelle parti nel deserto e Cannavale si conferma un’ottima spalla di Spencer. Il rapporto tra Spencer e il bambino Bodo è l’aspetto migliore del film. Voto oscillante tra **! e ***.
MEMORABILE: Tra le scazzottate, senza dubbio quella in pullman.
Non ci troviamo certamente di fronte a un film originale (soprattutto quando c'è di mezzo un bimbo orfano che si affeziona al protagonista è intuibile come andrà a finire), ma si segue comunque con interesse per il buon ritmo, le scene d'azione, la bravura di Spencer (in uno dei suoi ruoli più celebri) e la strabordante simpatia di Cannavale, sua degna spalla. Buono anche il resto del cast, divertente il finale.
La parabola di Piedone inizia la sua fase discendente in cui la trama poliziesca diventa un pretesto per le solite scazzottate che cominciano ad essere piuttosto ripetitive. La sceneggiatura va avanti a strappi senza curarsi troppo della logica; poca cosa anche la parte comica, affidata al bravo Cannavale, mentre Bud come al solito rende pan per focaccia a cattivi particolarmente insulsi. Qualche prurito (più che altro alla carriera) lo genere l'ancora piacente Lassander che se la cava anche con i vestiti addosso, per una volta. Film mediocre, solo per i fan del grande Spencer.
Terzo episodio della saga di Piedone, in netto miglioramento. Solite e innocue scazzottate buone per divertire tutta la famiglia con il grande Bud Spencer sempre in forma. Stavolta come spalla ha Cannavale, che bene o male diverte, e in più il film conta la presenza del piccolo del bambino, che sprigiona simpatia. Un po' ripetitivo ma godibile e con buon ambientazioni.
Come sempre le vicende del commissario Rizzo, tra una scazzottata e l'altra. sono sempre piacevoli. Abbandonata ormai la location napoletana, Bud Spencer si ritrova nuovamente in una location esotica, stavolta in Africa, molto ben fotografata. Il tutto prende dunque una piega da film d'avventura, ma un certo cinismo del primo episodio ormai si è perso. La presenza del bambino, per quanto simpatico, dà al film una patina di buonismo che verso la fine si fa anche stucchevole. Per fortuna c'è anche da divertirsi. Epica la scazzottata finale, e ottimo Enzo Cannavale. Godibilissimo.
Il peggiore della serie di Piedone, perché diventa decisamente zuccheroso e questo a scapito dell'aspetto giallo, che invece era sapientemewnte mescolato con più forza nella serie. I cascatori (soprattutto Giancarlo Bastianoni) hanno qui un ruolo comunque notevole e il cattivo è un colonialista un po' razzista, come purtroppo se ne trovano molti nel continente nero.
Terzo episodio, dopo l'esordio e il viaggio a Hong Kong, e Piedone regge ancora. Probabilmente l'assistenza di Neri Parenti alla regia un po' si fa sentire, con qualche soluzione sempliciotta (vedi Cannavale che si arroventa il fondoschiena e poi lo immerge in un bidone d'acqua) ma Steno c'è e si nota, anche solo per gli splendidi esterni. L'introduzione del bambino è divertente perché dà modo a Cannavale di scatenarsi ed è anche funzionale alla trama (è lui a liberarli da una buca con le chiavi). Tocco di classe il diamante finale, e infatti Bodo tornerà anche nell'ultimo film.
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DiscussioneCangaceiro • 13/10/09 15:08 Call center Davinotti - 739 interventi
Zender ebbe a dire: R.f.e. ebbe a dire nella sezione curiosità: Doppiatori italiani:
*Pino Locchi: Joe Stewardson
*Vittoria Febbi: Dagmar Lassander
*Pino Colizzi: Werner Pochath
*Alessandro Sperlì:[capitano servizio segreto]
*Gianni Marzocchi: [commissario polizia locale]
Bud Spencer e Enzo Cannavale si doppiano da soli
doppiaggio: C.D. Quindi non c'è il solito Glauco Onorato dietro a Bud? Non credevo che nei suoi film di successo questo fosse mai accaduto, credevo che il passaggio alla sua voce fosse cosa degli utlimi anni e basta! Adesso mi vien voglia di rivedere il film (anche se è proprio quello che meno mi piace della serie). Onorato ha doppiato Bud Spencer solo in Piedone lo sbirro. Negli altri tre titoli della serie Pedersoli si doppia da sè, giustamente, a mio avviso, visto che il suo accento napoletano si addice naturalmente al personaggio del commissario Rizzo.
Mi piace ricordare che Bud usa la propria voce anche in altri film del periodo in cui il suo doppiatore ufficiale era Glauco Onorato, come Il soldato di ventura e Occhio alla penna, oltre che ovviamente nei lavori più recenti poichè ormai nessun (o quasi) attore italiano si fa doppiare da qualcun altro.
DiscussioneGugly • 13/10/09 15:36 Archivista in seconda - 4713 interventi
confermo, negli altri tre titoli il nostro caro Bud ci fa sentire le sue origini :)
DiscussioneZender • 13/10/09 17:35 Capo scrivano - 48566 interventi
Non lo ricordavo. E' che non riesco più a disgiungere Bud da Glauco. Ogni volta che sento Glauco Onorato in uno dei miliardi di doppiaggi che ha fatto non posso che esclamare: "ehi, ma è Bud Spencer!".
Non centra niente nè col film nè con il cinema...ma volevo segnalare che Bud Spencer nella pubblicità attuale del pandoro in cui interpreta Babbo Natale è stato doppiato!! (anche se non sono riuscito a capire da chi). Le immagini sono le stesse di sempre (lo spot uscì nel 2007) ma la voce alla fine è diversa!
Appena me ne sono accorto sono scoppiato a ridere :)
HomevideoXtron • 8/03/12 16:30 Servizio caffè - 2218 interventi
DiscussioneAlex75 • 9/11/17 17:06 Call center Davinotti - 710 interventi
Cangaceiro ebbe a dire: Zender ebbe a dire: R.f.e. ebbe a dire nella sezione curiosità: Doppiatori italiani:
*Pino Locchi: Joe Stewardson
*Vittoria Febbi: Dagmar Lassander
*Pino Colizzi: Werner Pochath
*Alessandro Sperlì:[capitano servizio segreto]
*Gianni Marzocchi: [commissario polizia locale]
Bud Spencer e Enzo Cannavale si doppiano da soli
doppiaggio: C.D. Quindi non c'è il solito Glauco Onorato dietro a Bud? Non credevo che nei suoi film di successo questo fosse mai accaduto, credevo che il passaggio alla sua voce fosse cosa degli utlimi anni e basta! Adesso mi vien voglia di rivedere il film (anche se è proprio quello che meno mi piace della serie). Onorato ha doppiato Bud Spencer solo in Piedone lo sbirro. Negli altri tre titoli della serie Pedersoli si doppia da sè, giustamente, a mio avviso, visto che il suo accento napoletano si addice naturalmente al personaggio del commissario Rizzo.
Mi piace ricordare che Bud usa la propria voce anche in altri film del periodo in cui il suo doppiatore ufficiale era Glauco Onorato, come Il soldato di ventura e Occhio alla penna, oltre che ovviamente nei lavori più recenti poichè ormai nessun (o quasi) attore italiano si fa doppiare da qualcun altro.
Credevo che Bud Spencer si fosse doppiato da solo anche nel primo film della serie. Anche nel Soldato di ventura farlo parlare con la sua voce è stata una scelta felice, dato che Ettore Fieramosca era di Capua. E pure nel film di Pasquale Festa Campanile si ripropone la coppia partenopea Spencer-Cannavale...
MusicheAlex75 • 9/11/17 17:08 Call center Davinotti - 710 interventi
I fratelli De Angelis avevano già utilizzato il nome collettivo di Charango per un 45 giri legato allo sceneggiato Il Corsaro Nero (1976).