Note: Prodotto e distribuito da Amazon Video. La serie è ispirata alle opere dell'artista svedese Simon Stålenhag (Wikipedia). L'ultimo episodio è diretto da Jodie Foster.
Loop narra gli eventi che accadono agli abitanti di una cittadina che ospita una macchina che sovverte le regole spazio temporali. Serie in cui la fantascienza è filtrata in modo originale. Non contano le storie (legate tra loro, ma realizzate in modo auto conclusivo), quanto i sentimenti dei personaggi e lo spirito di perdita e malinconia che permea le loro vicende, immerse in un paesaggio (idilliaco e inquietante al tempo stesso), ricco di elementi appartenenti ad una passata civiltà. Fotografia, scenografie e colonna sonora di alto livello.
Buona serie televisiva di chiara ispirazione fantascientifica, ma nella quale conta più il viaggio all'interno dell'animo e dei sentimenti dei vari protagonisti, piuttosto che l'aspetto spettacolare delle vicende. L'atmosfera che si respira è quella di una costante malinconia (spesso infatti i personaggi cercano di cambiare il loro presente) ben coadiuvata in ciò dalla splendida colonna sonora di Philip Glass e Paul Leonard-Morgan. Bravi tutti gli interpreti (alcuni compaiono in molti episodi, altri meno) e regie, di mani diverse, ben allineate al tono generale.
Bella serie-tv fantascientifica e drammatica fatta di diversi episodi autoconclusivi ma legati qua e là da alcuni elementi narrativi, il Loop su tutti, e soprattutto dalle atmosfere suggetive e profondamente malinconiche che permeano le varie storie che si lasciano seguire piacevolmente e sanno anche essere coinvolgenti. Riuscita anche sotto il piano visivo (ci si ispira alle opere di un artista svedese) e impreziosita dalla musica di Glass e Leonard-Morgan. Poco conosciuta, merita di essere riscoperta senza però aspettarsi un capolavoro.
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4. La sfera dell’eco *** Buon episodio, probabilmente migliore di tutti quelli che lo hanno preceduto. Lo spunto “fantascientifico” è ridotto veramente all’osso, mentre si approfondisce il rapporto tra un giovane ragazzo e il nonno, fondatore del loop, che ha i giorni contati. L’atmosfera che si respira è quasi trasognata, e il legame tra i due protagonisti, davvero bravi entrambi (ma da Jonathan price non ci si poteva aspettare altro) è reso davvero bene. La serie sta acquisendo sempre maggiore spessore. Bene così. (Caesars) .
DiscussioneZender • 11/02/21 10:50 Capo scrivano - 48841 interventi
Grazie Caesars (a parte il povero Jonathan Pryce, etichettato col prezzo come spesso gli è capitato :), aggiunto.
5. Controllo ** Questa volta siamo un po' sotto la sufficienza; colpa di una sceneggiatura senza grandi idee, che costringe ad una narrazione troppo ripetitiva. Le cose migliori riguardano gli agganci con quanto già narrato in precedenza e le buone prove attoriali. Al solito buona la fotografia e la colonna sonora. Un episodio sottotono, che si spera faccia da preludio ad un nuovo innalzo della qualità delle storie. (Caesars) .
6. Parallelo **! Triangolo amoroso: lui-lui-l'altro. Solo che il triangolo è isoscele avendo due lati uguali: perché uno non è che l'altro proveniente da un mondo parallelo. Come tutti i film che toccano viaggi nel tempo o nelle dimensioni, le incongruenze non mancano, ma la vicenda comunque regge abbastanza bene, anche grazie agli interpreti. Non certo tra gli episodi migliori, ma comunque non male. (Caesars) .
7 Nemici *** Dopo un paio di episodi non esaltanti, la serie torna su buoni livelli con questa storia che risente di echi provenienti dal Frankenstein di Mary Shelley. Veniamo qui anche a scoprire alcune cose su personaggi già visti (ad esempio come mai uno di essi ha un braccio meccanico), confermando che, pur vivendo ogni episodio di vita propria, tutte le storie sono intrecciate tra loro. Buone le interpretazioni, e l'atmosfera che si respira (al solito molto malinconica) . Inutile dire che la musica di Glass aiuta assai. (Caesars) .
Nel settimo episodio il protagonista vede due volte La maschera del demonio (1960). La prima volta al cinema, insieme agli amici, e la seconda (dopo molti anni) in televisione, assieme alla famiglia.
Curiosamente, il cinema nel quale i ragazzi vanno a vedere la pellicola propone il manifesto originale con il titolo italiano (in USA il film uscì col titolo Black Sunday):
8 Casa *** Episodio che conclude bene la serie, riallacciandosi direttamente con quanto accaduto nella seconda puntata. Come sempre il ritmo è assai lento, ma la cosa è estremamente funzionale al narrato. Bravi gli interpreti (una menzione speciale per il giovanissimo protagonista Duncan Joiner), ed è ben calibrata la regia di Jodie Foster (buona la scelta di narrare alcuni fatti senza calcare la mano sugli effetti drammatici). La serie si conclude, ma lascia ampio spazio per eventuali altre puntate. (Caesars) .
DiscussioneZender • 20/04/21 15:06 Capo scrivano - 48841 interventi