Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Si presentano insieme, questa volta, i due gemelli del crimine: il Gobbo e Monnezza, dopo una piccola partecipazione, diventano in LA BANDA DEL GOBBO i veri protagonisti. Dei due, veramente, la figura più importante è decisamente il Gobbo, attorno alla psicologia del quale Umberto Lenzi (oltre che regista anche soggettista e sceneggiatore) ha costruito il film. La novità è che il Gobbo non è un eroe positivo; anzi, è spesso spregevole, egoista, presuntuoso, sgradevole. Molto meglio il gemello Monnezza (entrambi interpretati da Tomas Milian, doppiato in romanesco verace Da Ferruccio Amendola), ben più allegro e profondamente legato al fratello, dal quale...Leggi tutto accetta mite qualsiasi consiglio. Non uno stinco di santo nemmeno lui, certo, ma molto più umano e solare. Dietro ai due c'è poi la storia di un colpo andato male, del solito commissario che le prova tutte per incastrarli, ma nonostante siano parti non secondarie ai fini del film è evidente che la scena sia dominata da Tomas Milian, astro nascente della commedia italiana di fine Settanta (dopo che già nei Sessanta aveva dato vita a western storici con personaggi come Cuchillo, Basco, Tepepa...) destinato però ad abbandonare il Gobbo per gettarsi anima e corpo su Monnezza, presto trasformato nel Nico Giraldi di tante “squadre” e “delitti”. I due gemelli catalizzano l'attenzione con dialoghi rozzi e divertenti (opera dello stesso Milian). Peccato che Monnezza sia tanto defilato rispetto al Gobbo, ma l'originalità di un protagonista come quest'ultimo va senz'altro apprezzata e Lenzi sa cucirgli addosso un film magari non perfetto, a tratti povero, ma che Milan sa rendere, quando può, straordinario.

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Undying 12/04/07 21:52 - 3807 commenti

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Una delle più interessanti "variazioni" del Monnezza ed una delle più artisticamente valide. In primo luogo per il duplice ruolo di Milian che, da vero mattatore, regge da solo l'intero film e si focalizza sulla figura del "Gobbo", un personaggio già abbozzato con la stessa carica interpretativa in Roma a mano armata, dell'anno precedente. La lucida follia (contestataria) che anima lo spirito del Gobbo è indotta da una società opportunista e violenta: che emargina i diversi (leggere brutti e poveri). Per citare un brano musicale presente nel film: "Roma capoccia der mondo infame!"

Puppigallo 14/05/07 22:13 - 5273 commenti

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Milian si sdoppia per interpretare un delinquentello semplice e super burino (Monnezza) e il fratello (il Gobbo) più serio, piuttosto inacidito e con molti meno scrupoli, anche se per il fratello fa un’eccezione (la lettera). Il film si lascia vedere e tra i due personaggi, il gobbo è decisamente più convincente (Monnezza è esageratamente macchiettistico). Da un certo punto in poi la pellicola prende una piega più seria, anche se la vera attrazione resta il Gobbo, con la sua personalità contorta (col mitra al night). Non completamente riuscito.
MEMORABILE: Monnezza: "Vòi scommette che er giorno in cui la merda diventa oro, noi poveracci nasciamo senza er culo?"; Il finale con lettera.

Il Gobbo 8/07/08 09:22 - 3015 commenti

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Trionfo del Gobbo, che si ritaglia uno dei massimi momenti del cinema popolare italiano, una sorta di pasolinismo senza Pasolini e le sue sovrastrutture, in un capolavoro di immedesimazione e mimetismo. Lo sdoppiamento di Milian (che getta le basi del suo ciclo più longevo) aggiunge virtuosismo, ma non spessore. Il resto è quasi mero contorno, anche perchè Colizzi non ha il carisma di un Merli e più che un commissario da poliziottesco appare uno sbiadito funzionario. Film basilare.

Lovejoy 9/07/08 14:37 - 1823 commenti

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Mediocre action all'italiana scritto malamente e girato senza troppa convinzione da Lenzi, che sul set ebbe parecchie discussioni con Milian (cosa che influisce e non poco sul risultato finale). Sceneggiatura piatta, scarse e prevedibili le scene d'azione con battute di una volgarità estrema. Milian, in doppio ruolo, delude. Meglio Colizzi e i soliti caratteristi: Borgese, Catenacci e Pazzafini.

Ianrufus 19/08/08 20:36 - 139 commenti

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Qualche "Giraldi" in meno e qualche "Gobbo" in più non avrebbe fatto male alla carriera di Milian perché qui, ad esempio, c'è tutto il suo pensiero e forse lo sprazzo lontano di certi suoi soggetti mai realizzati. Monnezza è una spalla di lusso (che gira a mille, però) mentre il Gobbo si muove sulle canzoni di Venditti dando spessore ad un poliziesco come mai era avvenuto. Isa Danieli è brava (serve dirlo?), Pino Colizzi non è Merli (ma è davvero un problema?) mentre in una scena appare per un secondo Quinto Gambi, vero gemello der Monnezza.
MEMORABILE: I due gemelli sulla citroen squalone; Monnezza in allucinazione religiosa e al manicomio; il Gobbo davanti allo specchio e la scena al ristorante.

Celtica 14/01/15 18:42 - 5 commenti

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Ogni tanto lo rivedo con piacere sia per la grande performance di Milian, qui sdoppiato nei personaggi del Gobbo e dello scanzonato Monnezza, sia perché questi film girati per le vie delle città con vere auto e gente di passaggio danno veramente un senso realistico a tutti gli eventi. Un po' violento ma, in quegli anni film così facevano furore.
MEMORABILE: Il Gobbo che, con l'auto, cade dal cavalcavia ascoltando la canzone di Venditti "Roma capoccia".

Herrkinski 4/02/09 17:28 - 8109 commenti

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Eccellente "sdoppiamento" di Milian, che interpreta sia il Gobbo (sempre notevole) che l'originale Monnezza (simpatico come al solito). Molto buone le scene che vedono entrambi i personaggi sulla stessa scena, ma al di là di ogni espediente cinematografico, questo poliziottesco è uno dei migliori del periodo: ritmo intrigante, sprazzi ironici mai esagerati, sequenze da manuale, musiche favolose. Colizzi non è Merli ma resta un grande e i soliti caratteristi dell'epoca sono sempre impareggiabili. Un classico di genere che DEVE essere visto.
MEMORABILE: La scena nel night-club; il monologo del Monnezza in stato allucinatorio.

Daidae 27/03/09 07:08 - 3179 commenti

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Si mischia noir, poliziesco e genere Brutti sporchi e cattivi. Lenzi firma un film anarchico al 100%, con un Milian strepitoso; ottimi gli altri attori (da citare il falsissimo e viscido personaggio interpretato da Leontini). Azione, morale sottoproletaria e attori magistrali: un ottimo prodotto.

Cangaceiro 10/05/09 11:56 - 982 commenti

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Milian+Lenzi. Basta questa semplice addizione per capire la notevole qualità del film. Se poi Tomas si sdoppia da autentico camaleonte quale lui è allora manca davvero poco per farne un capolavoro. Il Gobbo è uno dei migliori parti dell'attore cubano e nella mitica scena al night ricorda da vicino l'impareggiabile Giulio Sacchi. Er Monnezza al manicomio poi ci regala un grande pezzo di cinema popolare italiano. Da urlo lo stuolo di caratteristi del periodo così come la colonna sonora di Micalizzi. Bene anche il puntuale Pino Colizzi. Finale aperto.
MEMORABILE: "E nun fà domande, che sò amari cazzi quello che te combinano i Marazzi..." (Il Gobbo).

Ellerre 26/05/09 13:26 - 89 commenti

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Tra i polizieschi di quegli anni è sicuramente uno dei più originali. Si assiste a una sorta di "realismo lenziano" fatto di personaggi in bilico tra verosimile e caricatura perfettamente innestati in una Roma degradata che tocca indistintamente le borgate come il centro storico. Anche se lo sdoppiamento di ruolo è un espediente cinematografico talvolta fastidioso, mai come in questo caso è particolarmente azzeccato, grazie anche alla versatilità e alla bravura di Milian. Ottime le musiche del maestro Micalizzi.

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Enzus79 13/07/09 11:44 - 2895 commenti

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La banda del gobbo si presenta come il migliore della serie di Monnezza (qui insieme al fratello, il Gobbo per l'appunto). Un poliziesco riuscito benissimo, senza nessuna sfumatura, anche se forse il finale è un po' frettoloso. Battute ad effetto a raffica. Tomas Milian è grandissimo nell'iterpretare i due Marrazzi, Umberto Lenzi ottimo per questo genere di film. Forse il Gobbo meritava miglior sorte. Ottima la colonna sonora.
MEMORABILE: Il discorso del Gobbo al night.

Rickblaine 13/07/09 09:47 - 635 commenti

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Umberto Lenzi e Tomas Milian ci regalano un'altra opera degna di essere considerata per la bravura e le capacità artistiche offerte. Il duetto Milian/Milian funziona alla perfezione e il Gobbo, che qui ha più spazio rispetto ar Mnnezza, diventa quasi più simpatico. Le musiche sono ben abbinate e si può essere soddisfatti.
MEMORABILE: Il Gobbo che parla in discoteca. Il finale con Venditti.

B. Legnani 21/03/10 23:20 - 5532 commenti

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Più storicamente importante che bello, ma non è davvero niente male, anzi. Lenzi ci mette il ritmo, Milian si sdoppia e riesce ad evitare il lezio che spesso deriva da operazioni come questa, favorito dalla grande differenza fisica dei personaggi, dalla sua vivace giocosità, dal doppiaggio di Amendola. C'è, come di consueto, qualche forzatura (talora ben riparata con lo strizzare l'occhio, visto che Il Gobbo evita l'arresto fuggendo nei... sotterranei). La tirata al night non mi è parsa fastidiosa, anzi. Finale tirato per i capelli, ma non importa:**½

Bruce 25/05/10 16:14 - 1007 commenti

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Milian qui si sdoppia per interpretare i due protagonisti del film, gemelli di borgata dalla battuta pronta e spesso pesante. La trama passa decisamente in secondo piano, tanto la scena è dominata dal talentuoso attore cubano e dai dialoghi e monologhi da lui stesso concepiti. Quindi più una commedia sociale ed agrodolce che un poliziesco, capace di far ridere e in alcuni momenti quasi di commuovere. Brava Isa Danieli. Sora Rosa e Roma Capoccia di Venditti accompagnano i momenti più toccanti. Amaro.

Ghostship 30/06/10 20:22 - 394 commenti

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Meno azione del solito per un poliziottesco crepuscolare che si regge tutto sulla doppia caratterizzazione di Milian/Amendola del Gobbo e del Monnezza. Il Gobbo è un freak amaro che ha imparato a cavarsela da solo, incattivito dal suo aspetto. Il Monnezza è un ragazzo di strada spontaneo, fracassone ed un po' ingenuo. Il piatto popolare è servito e l'incasso assicurato, Lenzi aggiunge professionalità al tutto. Il film è tutto qui, ma nella sua esile essenza riesce anche a coinvolgere ed addirittura commuovere. Se poi diventa un cult ben venga.

Nando 4/06/10 16:59 - 3814 commenti

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Un Milian nell'interpretazione dei due suoi più celebri personaggi, il truce e violento Gobbo ed lo sboccato e coatto Monnezza. Film di genere ma che, presentando la peculiarità poc'anzi menzionata, si eleva dalla massa poliziesca italica. La narrazione vede contrapposta la mala alla Polizia, come al solito. Finale con sorpresa.

Fabbiu 27/07/10 20:19 - 2144 commenti

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Bel poliziesco di genere; Lenzi recupera il Gobbo e questa volta (in cui è vero protagonista) Milian lo guida eccezionalmente, sdoppiandosi anche nel fratello Monnezza al quale spettano le parentesi più umoristiche (sebbene sia un umorismo agrodolce, è perfetto per la criminalità romana che racconta). Qualcosa di più che in Roma a mano armata, forse perché il meno spazio dato alla polizia in crisi e il maggior carattere per i nostri aumenta l'interesse dello spettatore tra qualche bella scena d'azione e le ottime musiche di Micalizzi; finale molto buono.

Disorder 25/10/11 12:59 - 1416 commenti

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Il Gobbo, carismatico antagonista di Tanzi in Roma a mano armata, spietato criminale dalla lingua al vetriolo, era un personaggio troppo riuscito per essere sfruttato una sola volta. Ecco quindi il film su misura, un autentico one-man show per Tomas Milian che qui rende però il personaggio più umano, sempre cattivo ma animato più dalla voglia di rivincita (sulla società ma anche sulla natura) che dall'avidità. Un po' defilata ma sempre incisiva la figura del Monnezza. Finale commovente. Un buon film...
MEMORABILE: La serata del Gobbo nel locale di lusso e ovviamente il suo discorso pre-rapina.

Coyote 24/02/11 13:22 - 185 commenti

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Prima di vedere La banda del gobbo pensavo che si trattasse di una sorta di spin-off (o prequel, o versione alternativa) della serie del commissario Nico Giraldi. Invece le differenze non mancano: innanzitutto c’è una trama non troppo prestestuosa, i personaggi sono più elaborati (anche se spesso macchiettistici) e soprattutto i momenti comici sono ridotti a poche scene (tutte memorabili, in particolare quella nell’ospedale psichiatrico).
MEMORABILE: Se da quando me svejo la mattina c'ho la fregna qua, ma che cazzo je devo dì, scusi, mozzarella?

Il Dandi 16/03/11 00:14 - 1917 commenti

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Monnezza e il Gobbo fratelli: sembra solo un'idea ruffiana, ma il candore del primo si contrappone bene alla carica di odio e risentimento del secondo. Monnezza svela un suo lato malinconico, il Gobbo resta il sanguinario che è ma viene umanizzato dalla sua squallida storia d'amore. Alla fine entrambi guadagnano in coscienza proletaria: Monnezza nel delirio febbrile in cui crede di parlare con Gesù, il Gobbo nella scena cult della rapina allo Scarabocchio (De Palma e Pacino devono averlo visto!). Commovente.
MEMORABILE: A Sora Rosa / me ne vado via / c'ho er core a pezzi pe' la vergogna...

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Gugly 8/05/11 10:03 - 1187 commenti

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Film di genere, ovvero di serie B? Boh, discutiamone: le istanze dei gemelli Marazzi non si discostano dagli epigoni americani più blasonati (con lo stesso doppiatore); Vero, i momenti action sono poveristici, Colizzi non è Merli, le battute di Monnezza non sono per tutti, ma il Gobbo "nun se batte" (come direbbe lui): Giulio Sacchi ha capito che nella vita ci vuole anche un po' d'affetto, anche se la vendetta è sacrosanta. Milian & Milian (e Amendola) sugli scudi. Tenera Isa Danieli. Finale strambo (ma aperto?).
MEMORABILE: Serata allo Scarabocchio; Monnezza legge la lettera del fratello; le canzoni di Venditti.

Mark 16/05/11 17:41 - 264 commenti

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Rispetto al precedente è ben altra cosa. Intendiamoci, il film si regge su una rimanipolatura dei polar francesi con cenni al gangster movie, quindi nulla di singolare. Ciò che lo differenzia però nel suo genere è da un lato lo sdoppiamento strepitoso di Milian, che arriva ad incarnare due diversi personaggi recitandone le parti separatamente, dall'altro quel genuino tentativo di conferire spessore che avevano i registi del cinema di genere; tendenza che li ha resi unici, appunto, nel loro "genere".
MEMORABILE: Prostituta al Gobbo che torna dopo essere uscito da una Fogna: "Ma come te sei combinato?" Gobbo: "Come no stronzo!"

Homesick 9/01/12 11:43 - 5737 commenti

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Il Gobbo e Er Monnezza in un unico film. Milian si sdoppia nelle due facce più coatte della Roma proletaria, dando l’ennesima prova del suo talento trasformistico; Lenzi conferma la sua competenza tecnica in ritmo, azione (invero più parca del consueto) e utilizzo di caratteristi-icone del genere. Indimenticabili la fuga del Gobbo attraverso le fogne, le vendette sui compagni traditori (il “surgelamento” di Leontini e la seduta dentistica di Catenacci) e la gag antiplutocratica nel night-club. Si sente la mancanza del commissario di ferro Maurizio Merli, rimpiazzato da uno sciapo Pino Colizzi.
MEMORABILE: Monnezza: «Siamo nati sfortunati... Vuoi scommettere che il giorno che la merda diventa oro noi poracci nasciamo senza culo?».

Trivex 23/01/12 14:19 - 1744 commenti

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Severa ed amara parodia del crimine, non priva di fascino e di qualche volontaria (?) contraddizione. Il buon Lenzi esterna contenuti cinematografici anarcoidi, perché il bandito è "sociale", disinteressato e critico verso le cose materiali (che però poi ruba)! I tratti non sono violentissimi come in altri prodotti assimilabili (perché il gobbo non uccide, anche se odia). Il tratto fermo di Lenzi si vede ed è necessario per quel mezzo punto in più utile per elevare sopra la media le vicende di questo gruppo di banditi, scapestrati senza onore.
MEMORABILE: La lettera "finale"; Il monologo al locale notturno; La fuga nel fango.

Gestarsh99 28/05/12 18:59 - 1395 commenti

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Al pari del Trucido di Massi (che qui ritorna nei panni gemellari di un Milian sdoppiato) anche il Gobbo si aggiudica un film tutto suo ma sfrutta l'occasione d'oro in modo sbilanciato, sovvertendo qualunquisticamente gli aspetti ludici e sornioni ben contrappesati in Roma a mano armata, senza preoccuparsi dell'impietosa deriva nei patetismi sottoproletari più lacrimosi. La regia di Lenzi dà i primi segni di cedimento avviandosi verso la rozza frettolosità dei cannibalici a venire, tutta zoom e primi piani esterrefatti. Er Monnezza viene qui declassato a personaggiucolo sottomesso e tardo di comprendonio.
MEMORABILE: Milian che sguazza tra liquami e pantegane in un canale di scarico sottostradale...

Skinner 3/11/12 11:26 - 592 commenti

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Tra i migliori poliziotteschi di Milian, compatto narrativamente e dal gran ritmo. Efficace anche nei (pochi) intermezzi leggeri, senza strabordare come sarà con i Monnezza corbucciani. Geniale a suo modo la stessa idea di affiancare il Gobbo e Monnezza. Come sempre ottimo Milian, bene Colizzi.

Galbo 14/05/13 20:20 - 12392 commenti

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Camaleontico e istrionesco più che mai, Thomas Milian si sdoppia in questo film per interpretare due fratelli. Il film, sospeso tra il genere poliziesco e il caricaturale, non è granché (la regia si prende molte pause) ma è appunto "nobilitato" dalla performance del protagonista, peraltro attorniato da un ottimo gruppo di caratteristi tra i quali spicca la Danieli. Buona la colonna sonora.

Mco 18/05/13 19:15 - 2327 commenti

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Immenso omaggio al genere poliziesco-revenge da parte di un grande "artigiano" del cinema di genere di casa nostra qual è Lenzi. Merito anche della scelta di puntare tutto su uno straordinario Milian, che ricopre alla perfezione i ruoli affidatigli, sebbene a eccellere sia la sua parte di "gobbo di Roma". Ogni sguardo dell'attore cubano è da studiare per le emozioni che riesce a suscitare, precipitando lo spettatore in un contesto quasi irreale, al punto di vivere in presa diretta le vicissitudini del medesimo. Più che un film di genere.
MEMORABILE: Jimmy il Fenomeno che vuole andare alle poste; Gli sguardi di Catenacci; Il comportamento imbarazzato di Leontini davanti al redivivo gobbetto.

Shannon 24/06/13 11:03 - 72 commenti

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Doppio ruolo per Tomas Milian che interpreta le parti del Gobbo, criminale storpio e psicopatico in cerca di vendetta e del Monnezza, meccanico e ladruncolo a tempo perso. Non un poliziesco in senso stretto. Povero e poco convincente, il film si regge solo sulla bravura del grande attore cubano. Brava anche Isa Danieli. Particina per Solvi Stubing, la bionda della birra Peroni. Da vedere una volta e basta.
MEMORABILE: "Albanese Osvaldo, chilogrammi 72, da Frascati".

Jdelarge 2/10/13 12:10 - 1000 commenti

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Immenso poliziottesco diretto da Lenzi, che qui si diverte ad aggiungere una buona dose di comicità (soprattutto nelle scene che vedono protagonista Er Monnezza). Il film dipende totalmente da Tomas Milian, impegnato nell'interpretazione di due personaggi che hanno fatto la storia del cinema poliziottesco italiano. La trama è sempre più o meno la solita e rispetta i canoni imposti dal genere, ma risulta avvalorata dall'approfondimento del rapporto tra Il Gobbo e Er Monnezza. Alcune scene sono veramente indimenticabili. Cult.
MEMORABILE: Il finale.

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Giordani 22/10/13 14:12 - 39 commenti

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Uno dei film più noti del "poliziesco all'italiana"; ancora una volta il grande protagonista è Milian, che qui addirittura si sdoppia e interpreta due dei suoi personaggi più conosciuti; il risultato finale è credibile (almeno per i tempi) e dà la possibilità a Lenzi di sviluppare una trama che unisce al poliziesco uno "sfondo" drammatico e qualche intermezzo comico. Buona prova generale del cast con diversi volti tipici del periodo (Catenacci, Borgese, Colizzi), grandioso score funky di Franco Micalizzi.

124c 8/05/14 16:11 - 2918 commenti

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Uno degli ultimi poliziotteschi di Tomas Milian, qui addirittura in doppio ruolo prima di dedicarsi anima e corpo alla saga del meresciallo Giraldi. Spietato, credibile e veramente storpio, come gobbo, ma simpatico, sboccato e sfigato come il fratello-ladro Monnezza, l'attore cubano si supera. Aveva già presentato il gobbo altrove, ma qui lo rende una superstar, specie nella scena in discoteca, dove terrorizza tutti i presenti, armato di mitra. Accanto a lui, nella parte del commissario, Pino Colizzi, che non è Maurizio Merli ma è in parte.

Nicola81 5/10/14 22:20 - 2857 commenti

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Il più debole nella filmografia poliziesca di Lenzi, che prova a ravvivare l'insieme inserendo confuse rivendicazioni filoproletarie e, soprattutto, regalando un doppio ruolo a Milian, che esalta la bravura dell'attore cubano e offre anche qualche momento divertente. Ma azione e violenza sono molto più piatte del solito e anche la scelta di un anonimo Colizzi per il ruolo del commissario antagonista non è delle più felici. Personalmente, lo consiglio solo ai fan di Milian e ai completisti del poliziottesco.

Escape1 7/10/14 23:46 - 12 commenti

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Intelligente reviviscenza di apostrofi orfani di parole, rilancia quello che sarà, poi, un genere. Un genere dal quale nascerà, forse inconsapevolmente, una serie di pellicole di Corbucci di grande successo. Ma restiamo al film, uno spartiacque tre due concezioni di polizieschi: la commedia e la tragedia. Per questo merita un maggiore approfondimento e un tributo al maestro Lenzi che, con l'opera, ha voluto porre in dovuto risalto l'importanza del indirizzo della sceneggiatura verso l'una o l'altra concettualità.

Schramm 2/12/14 18:02 - 3495 commenti

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E'un enorme scompenso ritmico quello che si ritrova a dover domare Lenzi, in larga parte attribuibile a una sceneggiatura fuori fuoco e claudicante. Milian al quadrato che guarda a un passato a mano armata come a un futuro anticrimine è il solo mastice di qualità che tiene assieme gli stucchi cadenti tutt'attorno, ma si ritrova a essere portabagagli dell'intero film e si sente. Considerando il lordo come il netto, a questo punto molto meglio dirottare su Massi.

Maik271 4/12/14 23:06 - 436 commenti

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Ben diretto da Lenzi, questo poliziesco vede Milian bravissimo e istrionico che, non accontentadosi, interpreta il duplice ruolo dei fratelli Marazzi (il Monnezza e il Gobbo). Il film ha un buon ritmo e un cast zeppo di caratteristi del genere (Catenacci, Borgese, Pazzafini etc). Finale con una sorta di passaggio di consegne tra il Gobbo e il Monnezza che si consacrerà come campione di incassi negli anni successivi. Una curiosità: Milian si occupa anche dei dialoghi dei fratelli Marazzi.

Saintgifts 14/01/15 17:27 - 4098 commenti

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Due gemelli strani i Marrazzi, diversi non solo fisicamente ma anche caratterialmente. Milian a suo agio nella doppia interpretazione e il doppiaggio di Amendola fanno il resto. Tanti personaggi (noti caratteristi) ruotano attorno al Gobbo, come tante sono le vicende che riempiono il film, forse troppe. Ne viene fuori un lavoro variegato che anziché arricchire alla fine stanca, specie quando tenta di approfondire i costumi dell'epoca. Non imbocca con decisione un filone, ne mischia diversi fino a sfiorare in molti casi il ridicolo.

Rambo90 18/02/15 22:50 - 7697 commenti

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Non male l'idea di rendere il gobbo di Roma a mano armata protagonista di un intero film, anche perché è uno dei personaggi più riusciti di Milian. La trama è quell classica dei poliziotteschi, con una rapina da compiere e seguente vendetta. Lenzi è ancora al top: buona regia e ritmo costante. Si ride, anche (soprattutto con il personaggio di Monnezza), e alla fine il film si ricorda con piacere.

Azione70 19/08/15 10:35 - 167 commenti

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Film discreto ma non eccezionale che ruota esclusivamente intorno a un Tomas Milian in gran forma. Nonostante la regia di Lenzi, infatti, l'azione latita per lasciare ampio spazio al pensiero di Milian, autore non a caso di molti dialoghi. La figura del Gobbo risulta tuttavia troppo "caricata" e a tratti ambigua (il personaggio è violento ma anche populista), in sintesi grottesca: ciò finisce per appesantire la visione della pellicola. Ottimo il contorno di caratteristi (su tutti Danieli e Catenacci mentre Colizzi è scialbo). Musica super!
MEMORABILE: Il dialogo del Gobbo nel night (citando la canzone "Sora Rosa" di Venditti).

Victorvega 27/12/15 15:31 - 502 commenti

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Film importante per gli appassionati del genere perché sono presenti contemporaneamente due belle caratterizzazioni di Milian presenti in altri film. Il film è godibile, avvincente e assicura una visione piacevole. Buona la regia e grande Milian nella duplice veste. Vera e propria "all star" di caratteristi (manca qualcuno? Piacere per i cultori). Azione e morale finale (che in ogni caso non è momento di stanca del film).

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Tarabas 26/12/15 17:00 - 1878 commenti

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Bella coppia i fratelli Marazzi. Sergio "Monnezza" è un innocuo cialtrone, Vincenzo "il Gobbo" un bandito sanguinario. Li interpreta Tomas Milian, molto meglio nel secondo ruolo che nel primo, forse perché non mi sono mai piaciute le sciape commediole poliziesche egemonizzate dall'attore cubano. Il film ha molti difetti, innanzi tutto lo scarso equilibrio tra le diverse parti. Però ha una rozza efficacia e alcune cose (come il rapporto tra il Gobbo e Maria) restano impresse. L'azione non manca e è ben filmata. Nel genere, un classico.

Alex75 5/01/16 09:32 - 880 commenti

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Milian chiude la collaborazione con Lenzi con una doppia prova in cui compensa gli eccessi macchiettistici di Monnezza dando spessore e umanità al personaggio spietato e vendicativo del Gobbo, in un rapporto tra fratelli insolito per il genere. Al di là della presenza straripante del cubano, il resto del cast è di buon livello, con molti habitué del poliziesco e le presenze non usuali di Colizzi e Isa Danieli. Inconfondibili le musiche di Micalizzi.
MEMORABILE: Il Gobbo nelle fogne; Il delirio e l’internamento del Monnezza; Catenacci dal dentista; Lo show del Gobbo allo “Scarabocchio”.

Ultimo 9/03/16 17:47 - 1655 commenti

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Uno dei grandi classici di Lenzi, ove Tomas Milian si sdoppia nei panni di due fratelli, er Monnezza (ladruncolo ma buono di cuore) e il Gobbo (vero e proprio leader, crudo e a tratti spietato, vedasi la scena dal dentista). La trama non è gran cosa, ma Milian è un attore di grande qualità e qui lo dimostra al meglio, scrivendo gli stessi dialoghi dei due personaggi. Magistrale doppiaggio di Amendola; finale in crescendo, con la nostalgia che assale. Quello che si dice un buon film.
MEMORABILE: La scena al night.

Rufus68 10/08/16 00:28 - 3842 commenti

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Inferiore alla fama. La trama, già ordinaria, viene fagocitata dall'istrionismo del Milian bifronte; se il Monnezza ispira epidermica simpatia coi suoi lazzi volgari in rima baciata, è il personaggio del Gobbo a fallire: il suo cupo vitalismo da Riccardo III anticlassista alla fine è solo urtante. In più si avverte già un sottile compiacimento romanocentrico che, ulteriormente degenerato, provocherà disastri estetici e ideologici nel cinema italiano a venire.

Myvincent 17/11/16 21:21 - 3741 commenti

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Tomas Milian si fa addirittura in due in questo poliziesco anni '70, tragica farsa all'italiana, ricca di battutacce e barzellette come solo il personaggio di Monnezza poteva estrarre dal suo colorato carnet variopinto. Il tutto si traduce in una delle interpretazioni più brillanti dell'attore, forte soprattutto della sua maschera espressiva e del suo ghigno tragicomico. La storia non è granché e non ha pretese altolocate, ma si regge su una regia professionalmente coi fiocchi.
MEMORABILE: La grande Isa Danieli nei panni della battona dal cuore d'oro.

Pessoa 26/03/17 03:04 - 2476 commenti

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Lenzi costruisce come sempre la sua storia su soggetto e sceneggiatura essenziali e lineari, prediligendo le scene d'azione che gli son sempre venute bene. Ma il valore aggiunto di questo film è un Milian che gioca il jolly sulla ruota di Trastevere e sfodera un'interpretazione da manuale, soprattutto nei panni del Gobbo, trasformandolo in una vera e propria icona. Bene la Danieli, attrice preparata, e i soliti caratteristi, con Leontini che ha evidentemente una marcia in più, sebbene il romanesco risulti un po' forzato. Miliare!
MEMORABILE: Tutta la scena della discoteca, con il discorso del Gobbo che Lenzi voleva a tutti i costi tagliare non riuscendoci a causa del veto di Milian.

Daniela 13/08/17 10:34 - 12662 commenti

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Dopo le malefatte dell'anno precedente, torna il Gobbo, criminale astuto e senza scrupoli, questa volta affiancato dal fratello Monnezza, delinquentello di piccolo calibro. La trama verte da un lato sulla vendetta che il Gobbo mette a segno contro ex compari traditori, dall'altro sui tentativi della polizia di arrestarlo. Film piuttosto modesto come noir/poliziottesco, è soprattutto un veicolo per le capacità istrioniche di Milian che può esibirsi in un doppio ruolo nei panni di due dei personaggi più noti della fase "trucida" della sua carriera.
MEMORABILE: Morte per infarto dal dentista

Ryo 26/09/19 23:39 - 2169 commenti

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Ottima prova di Tomas Milian che riesce con grande maestria a fare il doppio ruolo e ottenendo due personaggi molto diversi fra loro. Gestite molto bene le scene con controfigure e le riprese con entrambi i personaggi nella stessa inquadratura. Meno azione rispetto ai precedenti film con Monnezza e infatti il ritmo appare più lento, ma c'è un ottimo rapporto di amore-astio tra fratelli che rappresenta il fulcro della trama. Peccato per la non continuità con i precedenti: dov'è finito Monnezzino? Perché non aveva mai menzionato un fratello?

Ira72 30/03/20 22:40 - 1313 commenti

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Potrebbe entrare nell’Olimpo dei cult. Ma anche no. Dispiace demolire Lenzi e gli anni 70, davvero, però è talmente farsesco come film, tra doppiaggi mal riusciti, parrucche improponibili, dialoghi imbarazzanti e recitazioni claudicanti, che le strade sono due: o ci si ride sopra e si apprezzano quel kitsch/grottesco con nostalgia, oppure si rimpiangono altri lavori simili come trama, ma di tutto altro stampo, del periodo. Certamente apprezzabili gli inseguimenti, le ambientazioni, le atmosfere, i costumi. Si capisce non sia un filmetto. Ma.

Markus 31/03/20 12:15 - 3687 commenti

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Per questo standardizzato poliziesco all'italiana c'è la felice trovata di Umberto Lenzi di sdoppiare il poliedrico Tomas Milian in due suoi personaggi di successo: da un parte "er monnezza" (bonario ma non troppo), dall'altra un fantomatico fratello truce e arguto, detto il "gobbo". L'idea viene così messa in scena con un buon ritmo narrativo corroborato dal consueto campionario di violenze e volgarità. Sempre ottimo lo stuolo di volti e di caratteristi (spicca l'eduardiana attrice partenopea Isa Danieli). Non male, dopotutto.

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Lupus73 5/12/19 10:33 - 1494 commenti

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Al terzo film della trilogia con Monnezza il personaggio torna a Lenzi che recupera anche il Gobbo di Roma a mano armata; Milian li interpreta entrambi. Un poliziottesco a tinte noir e venature di commedia incarnate da Monnezza e dal sinistro sarcasmo del Gobbo (qui sono gemelli). La sceneggiatura è ben congegnata, seppur con qualche approssimazione grossolana sul fronte poliziesco. Milian è impagabile in entrambi i ruoli, che spesso interagiscono; ottimo anche Colizzi come commissario. Pare che fosse previsto un terzo film col Gobbo (mai uscito).
MEMORABILE: La scena nel disco-club di lusso e tutto il monologo del Gobbo.

Graf 17/01/20 15:01 - 708 commenti

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Umberto Lenzi introduce nel poliziesco il tema dell’analisi psicologica nel contorto ma profondo rapporto tra i due fratelli gemelli Marazzi, l’uno gobbo e spietato criminale, l’altro rubagalline che vive in funzione dell’ammirazione per il fratello. Per il resto, ci sono tutti i topoi del genere-rapine, tradimenti, vendette, ammazzamenti, fughe, sparatorie, indagini. C’è l’esemplare commissario di polizia austero e dedito alla legge, ci sono le facce patibolari dei caratteristi, la vigorosa regia, il ritmo sostenuto, la colonna sonora che si fa ricordare...

Siska80 29/10/20 18:06 - 3792 commenti

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"Roma capoccia" di Venditti è l'emblema dell'inevitabile declino del delinquente vendicativo. Milian è talmente bravo nel doppio ruolo che i fratelli Marazzi sembrano interpretati da due attori diversi (complice è ovviamente l'escamotage della gobba e del viso sbarbato cui si ricorre per il ruolo del criminale) che ogni tanto si scambiano le parti: Monnezza tira fuori il suo lato più malinconico, mentre Vincenzo minaccia in rima e in dialetto. Ottimo il rimanente cast (Colizzi, Borgese, Danieli), rocambolesco e inquietante il finale.
MEMORABILE: L'umiliazione inferta con i lassativi.

Vito 18/01/21 03:39 - 695 commenti

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Più che un polizi(ott)esco è un vero e proprio gangster-movie: con lo spietato Gobbo che deve far fuori tutti i componenti della sua vecchia banda. Lenzi porta a casa come al solito un prodotto dignitoso, ricco di azione e violenza per tutti i gusti. Milian è straordinario nel doppio ruolo dei due fratelli criminali e anche il resto del cast non è da meno. Supercult.

Markol94 13/10/22 23:01 - 49 commenti

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Milian fa gli straordinari, interpreta ben due personaggi! E rende molto meglio quando veste i panni del Gobbo, rispetto al Monnezza. Il film presenta una trama già vista molte altre volte e alcune situazioni sono tirate troppo per le lunghe (al night, la visione del Monnezza), Ottimo come sempre il cast di contorno, anche se un Piave al posto di Colizzi e viceversa non avrebbe guastato. Bello l'inseguimento sulla sopraelevata. Si salva anche il lungo finale. Buono, ma ci si aspettava di più.

Paulaster 10/10/23 18:03 - 4417 commenti

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Delinquente viene fregato dai complici durante una rapina a un portavalori. Poliziottesco incentrato sulla doppia figura di Milian: come Gobbo è un buon personaggio, come Monnezza è più folcloristico. Qualche spunto vive a sé (in discoteca soprattutto, anche se la scena ha spessore) e stavolta la polizia serve solo per costruire la storia attorno alle varie fughe. Le battute romanesche fan sorridere e la piega malinconica del finale è decisamente centrata.
MEMORABILE: Nelle fogne; Legato tra i maiali; Il monologo in discoteca; La lettera.
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  • Discussione Ruber • 31/10/17 06:42
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Scusa Zender, ma hai fatto lo speciale ma manca ancora una location non da poco (la casa di Maria dove il Gobbo trova riparo) all epica leggo che street non ci passava ma ora forse la situazione è cambiata.
  • Discussione Zender • 31/10/17 06:55
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Non so, non vedo neanche le coordinate...
  • Discussione Ruber • 31/10/17 07:04
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non so, non vedo neanche le coordinate...

    Nel post di Roger ci sono.
  • Discussione Mauro • 15/11/17 08:07
    Disoccupato - 11980 interventi
    Leggo sul profilo facebook di Rocky Giraldi (alias Paco Fabrini) che è scomparso Quinto Gambi, il "pesciarolo" di Tor Marancia che ispirò a Tomas Milian il personaggio di "Er Monnezza" e che fece anche da controfigura allo stesso Milian.
    Ultima modifica: 15/11/17 08:07 da Mauro
  • Discussione Kaciaro • 11/01/18 09:44
    Galoppino - 506 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Scusa Zender, ma hai fatto lo speciale ma manca ancora una location non da poco (la casa di Maria dove il Gobbo trova riparo) all epica leggo che street non ci passava ma ora forse la situazione è cambiata.

    se non sbaglio quel vialetto con casette piccole si vede anche in altri film di tomas
  • Homevideo Zender • 11/01/18 18:14
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Uscito in Germania in bluray per la Mediabook con la traccia italiana:

    https://www.amazon.de/gp/product/B073PW1CPC/ref=ox_sc_act_title_3?smid=A3JWKAKR8XB7XF&psc=1
  • Homevideo Ruber • 12/01/18 15:08
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Uscito in Germania in bluray per la Mediabook con la traccia italiana:

    https://www.amazon.de/gp/product/B073PW1CPC/ref=ox_sc_act_title_3?smid=A3JWKAKR8XB7XF&psc=1


    Ottimo! Queste si che sono notizie!
  • Musiche Daidae • 12/03/20 10:55
    Compilatore d’emergenza - 1311 interventi
    Al minuto 07 circa quando il gobbo (Tomas Milian) incontra per la prima volta Maria (Isa Danieli) si sente in sottofondo la canzone "A man before your time" di Franco Micalizzi, già sentita in Italia a mano armata (al minuto 43 circa) e Napoli violenta (al minuto 17 circa).
    Ultima modifica: 12/03/20 11:33 da Zender
  • Curiosità Zender • 10/06/21 17:42
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/labanda300.jpg[/img]
  • Curiosità Fedemelis • 29/02/24 06:20
    Fotocopista - 2138 interventi
    Il giornale nel quale è stato inserito l’articolo che riporta la vendetta del Gobbo (Milian) è il Messaggero edizione Roma del 25 maggio 1977:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/bandec1.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/bandec1b.jpg[/img]