Drop - Accetta o rifiuta - Film (2025)

Reduce da relazione tossica affogata nel sangue, una donna tempo dopo si concede un appuntamento al buio. In un lussuoso ristorante, con un partner educato, che però è anche vittima designata di un complotto che è lei a dover portare a termine, uccidendolo. Mentre un killer sta tenendo in scacco la sua famiglia, a casa, ordinandole cosa fare con messaggi telefonici. Film di tensione pura, accentuata dagli aspetti claustrofobici della trama, che regge fino a un terzo atto in cui la soluzione del mistero origina un finale action inverosimile. Ricadendo così nel limbo della mediocrità.

Inizia con un flashback, una donna/madre con un passato burrascoso (e vedova) cerca di rifarsi una vita con un incontro tramite un'app. Quasi interamente ambientato nel lussuoso ristorante con vista metropoli, questo thriller ruota intorno a una trappola tesa alla protagonista durante l'appuntamento; e bisogna dire che il tutto è ben congegnato (anche se a tratti surreale), tanto che arriviamo alla soluzione poco prima che la regia la sveli. Gli ultimi 15' sono a base di action/thriller a forti tinte anni '90 compreso finale idilliaco. Un esclamativo un po' tirato.

Da un buon regista come Christopher Landon, un ottimo intrattenimento di un'ora mezza durante il quale è difficile annoiarsi, con la malacapitata di turno presa di mira da un presunto stalker durante un primo appuntamento galante. Molta violenza, specie nel finale, in cui però si esagera un po' troppo con l'assurdità delle scene (le tipiche americanate insomma...).

Bella vedova con traumi non ancora superati accetta un incontro al buio con un uomo affascinante ma, durante la serata... Pellicola in cui la tensione in alcuni momenti è innegabile; tuttavia, la sceneggiatura (che parte bene all'inizio) finisce col mettere troppa carne sul fuoco (comunque mai niente di veramente sorprendente) convergendo in un finale di comodo che per certi versi infastidisce, oltre a stonare con l'andazzo che prende man mano l'intreccio. Il cast non è male, mentre l'azione si fa progressivamente più celere per ovvi motivi. A conti fatti, però, soltanto mediocre.

Se la protagonista avesse tenuto spento il Bluetooth, non ci sarebbero stati spunti per iniziare questo thriller, che sfrutta l'idea dell'app AirDrop per un ricatto con ostaggi; il film è tutto basato su idee sviluppate attorno a queste trappole tecnologiche, basando molta della sua riuscita sul crescente stato di stress della protagonista, una brava Fahy. D'effetto l'ambientazione modernista del grattacielo e ben riuscite le scene più movimentate nell'ultimo atto; è meno ironico della media dei lavori di Landon, che si dimostra nuovamente abile creatore di thriller di cassetta.

Se si patteggia con scavalcamenti logici e slealtà veriste e si accetta che le onde cinenarrative debbano schiantarsi sulla scogliera dell‘incredibile, non è difficile andare d’accordo o quanto meno simpatizzare col cyberthriller a base di paranoia digitale/mondo liquido (dating, geolocalizzazione, schiavitù da dispositivo) e cene a sadico lume di schermata di Landon. Dark-romance storybook e sbarazzino thriller technoir, un‘unica location trasformata in psychotrap, un ending a tutto sbrocco adrenalinico: opporre snobistica resistenza posh è fallimentare, il suo sporco gioco lo fa.