Sulla costa romagnola si intrecciano, come capita in tutti i film vacanzieri semicomici nati sull'onda del successo di RIMINI RIMINI, storie e microstorie a sfondo pruriginoso. Troviamo Jerry Calà immancabile uomo del piano-bar (suo il soggetto dell’intero film) che incontra la giovane Alba Parietti (prima della plastica al seno, e si vede!), proprietaria col marito di un impianto spiaggistico. Lei, per ereditare, deve far fuori il marito ed è ovvio che punti a usare Calà infoiato come sicario. Da Milano arrivano invece i due amici Teo Teocoli e Mauro Di Francesco, poveri in canna che si fingono gran signori per...Leggi tutto rimorchiare (ma quale novità...); da Roma Eva Grimaldi in versione prostituta con pappone, che la costringe a fare marchette con chiunque finché di lei non si innamorerà il portiere dell'albergo dove sta (Franco Oppini). Coppia outsider è quella nella quale Salvatore Marino viene sedotto dalla figlia di un ricco industriale in una variante simpatica di INDOVINA CHI VIENE A CENA? Strano ma vero, è proprio la coppia outsider ad essere la più divertente (tutto nei limiti, s’intende); merito di Salvatore Marino, che gioca bene con le parole e i doppi sensi. Calà sa ancora inventarsi qualche bella frase e tutto sommato se la cava, ma il suo episodio, con una Parietti tutto sommato non male, è uno dei meno felici (secondo solo a quello, davvero squallido, con la Grimaldi). Teocoli e Di Francesco invece, che sfruttano un episodio in fondo discreto, non lo sfruttano a dovere: urlano troppo e vogliono strafare finendo per sovrapporsi. Bruno Gaburro, su una sceneggiatura cui hanno partecipato Castellano e Pipolo, cerca di puntare più al comico che alla commedia, ma il risultato è altamente deludente. E dire che hanno fatto pure ABBRONZATISSIMI 2...
Patetica commedia estiva che nasconde -dietro la ruffiana colonna sonora sui generis- la totale assenza di trama. Il peggio del peggio, che sarebbe poi -da lì a qualche anno- stato inglobato nella fognatura della Tv. Si va da Alba Parietti (ch'è intelligente e pure ha un fisico tostarello, ma come attrice...) ad Eva Grimaldi (la miglior interpretazione resta La Monaca... il ch'è è tutto dire), mentre sul versante virile troneggiano lo sgonfio Calà, il poco convinto Teocoli e l'insopportabile Oppini. Ah... è vero: c'è pure Cecchetto!
Pura "exploitation" del filone vacanziero con tale Bruno Gaburro a dirigere il traffico dietro la macchina da presa. Va in scena una sorta di fiera del "già visto" con situazioni trite e ritrite confezionate alla carlona solo per fare cassetta. La vicenda che vede Teocoli e Di Francesco gabbati dal simpatico Enio Drovandi è la più divertente e anche Calà si destreggia bene dall'alto della sua esperienza in film del genere sebbene sia costretto a duettare con la Parietti...
MEMORABILE: La camminata "da ricco" di Teocoli e le macumbe subite da Calà.
Appartenente al filone cosidetto "vacanziero" (commedie ambientate in località di vacanza generalmente balneari) rilanciato da Vanzina con Sapore di mare, ne è in realtà un sottoprodotto affidato alla regia dello sconosciuto ai più Bruno Gaburro. Si tratta di una serie di scenette comiche su situazioni trite e ritrite che a stento e di rado strappano qualche risata ma più spesso annoiano. Non male Teocoli; patetica la Parietti.
Raffazzonato, dalla sceneggiatura ridotta all’osso e presa di peso da pellicole del passato (e qui si vede la mano di Castellano e Pipolo). Regia troppo lenta e statica. Stupiscono, in tale contesto, la professionalità di Calà e la misura di Oppini. Marino bravo ma già risaputo, Teocoli e Di Francesco sopra le righe. Reparto femminile insignificante (dal punto di vista recitativo).
Ambientazione balneare per un film appartenente al genus "vacanziero", a sua volta oramai estinto e sublimato negli ancor più biechi cinepanettoni. Se già tali premesse delineano la qualità del prodotto, si aggiunga un'anonima e scadente regia, che tenta in maniera maldestra di scimmiottare Rimini Rimini. Nondimeno, pur sulla via del declino, Calà sa reggere il ruolo, al pari del duo Teocoli-Di Francesco. Dimenticabili invece gli altri nomi del cast, su cui spicca una Parietti a dir poco imbarazzante. Si salvano ben poche cose, il resto...
Vacanziero a episodi d'accatto, i cui interpreti (vabbe') non credo citino volentieri nelle rispettive biografie. Volgarissima la parte con la Grimaldi. La Parietti, al solito, è una non-attrice al suo massimo/minimo. Teocoli e Di Francesco minimi ma decenti (nel contesto). Sesquipedale sciagura.
Che dire, a tratti non è neppure malvagio, anzi meglio di molti altri; certamente è costellato da battute di bassa lega, però almeno fa piacere rivedere Teocoli, Di Francesco o il buon Calà (molto sottotono a dire il vero). Parecchie comparsate di vari caratteristi e da citare subito una delle scene iniziali con la presenza di Valentine Demy.
Infimo vacanza-movie dei primi Anni Novanta. Il regista Bruno Gaburro raccoglie i cocci del decennio precedente e cerca di ricomporre un mosaico a tinte marinaresche, ma il risultato è assai scarso. Il cast è ricco, ma di attori piuttosto inconsistenti o quanto meno mal gestiti (in primis un Jerry Calà quasi irriconoscibile, che scandisce di fatto la sua parabola discendente). Sciaguratamente ne fu girato un seguito.
Film che passa con continuità sulle televisioni private e che cattura quasi sempre la mia attenzione, pur nella sua idiozia di base. Calà arrapato che vuol far fuori il marito della bella Alba e il duo Teocoli-Di Francesco carpiscono sempre almeno mezz'ora del mio tempo, soprattutto i secondi, capaci con frammenti da avanspettacolo di far intendere la potenzialità del loro repertorio comico. Anche il Marino (ve lo ricordate nei suoi esilaranti tg?) se la cava nella parte dell'ospite indesiderato. Passatempo divertente.
Riciclo delle commedie vacanziere ambientate sulla riviera romagnola, questo film è sicuramente uno degli esempi più inconsistenti del genere. La sceneggiatura è moscia, le storielle hanno ben pochi legami in comune e per la maggior parte sono trite e per niente divertenti. Gli interpreti sono tutti al minimo sindacale, si salva Calà con qualche battuta (anche lui sottotono comunque) e la scena della cena del nero con i genitori milanesi della ragazza, mentre il cast femminile recita penosamente. Decisamente fallimentare.
Poco divertente per essere un film natalizio scritto da Enrico Vanzina con Castellano & Pipolo. A fare la parte della grande assente è proprio la sceneggiatura, qui banale e senza idee, che manda avanti il film solo con la simpatia dei protagonisti. Il migliore è Jerry Calà (ma il suo episodio è il più brutto) seguito da Teocoli e Di Francesco che, con una sceneggiatura meno mediocre, avrebbero potuto fare meglio. Comunque ben poca cosa rispetto a classici come Rimini Rimini.
Commediola vacanziera che riprende le precedenti, con il solito stuolo di personaggi e situazioni riciclate. Musica ruffiana ed interpreti che recitano con il pilota automatico. Calà è il solito pianista playboy, Teocoli e Di Francesco gli operai spiantati in caccia di riccone e, dulcis in fundo, recita addirittura la Parietti, il che è tutto dire.
B-movie anni '90 (con un piede quasi in serie C), che difficilmente rimane nella memoria per mancanza completa di mattatori. Si salvano un po' la logorroica parlata di Marino e la mimica da paravento di Cecchini. La Parietti si fa preferire da gran lunga in questa versione "nature" rispetto all'attuale restauro, ma non parlo assolutamente di doti recitative. Innumerevole il quantitativo di natiche femminili inquadrate in tutte le salse per tutta la durata del film.
Un Rimini Rimini fuori tempo massimo, quando ormai l'onda del successo di certi film è già stata cavalcata da tempo. IL buon Jerry non incide più di tanto, forse perché non aiutato da una sceneggiatura e una scenografia decenti; al contrario il duo Teocoli-Di Francesco si comporta molto bene, regalando qualche simpatico momento che ci riporta al decennio precedente, così come Marino, che nella sua parte di medico "colorato" strizza l'occhio a temi come il razzismo e l'immigrazione. C'è di meglio, ma sicuramente meglio dei cinepanettoni odierni.
Inenarrabile scempio anni '90, piatto, triste, volgare, irritante. Accodato agli ultimi scampoli della gloriosa commedia italiana anni '80, l'abominio targato Gaburro sfoggia un poco invidiabile cast composto da riciclati e terze file (escluso Calà). Teocoli, al solito, è pietoso: non funziona in coppia con i grandi, figuriamoci con De Francesco. Oppini, Grimaldi, Parietti completano questo insulto su pellicola. Da macero.
Dimenticabile filmetto vacanziero: una serie di episodi piuttosto insipidi girati in stile televisivo e in cui gli attori (si fa per dire...) danno il peggio di sè: la Parietti e la Grimaldi sono imbarazzanti, Calà si ostina a cantare e a stonare, Teocoli e Di Francesco troppo sopra le righe. Nel complesso più noioso che divertente.
Film miserello, qua e là con qualche sbalzo. La cosa migliore è il duo Teocoli-Di Francesco: il meccanismo trito (poveracci che si spacciano per ricconi) ha sempre qualche freccetta nell'arco. Pretestuoso e mal supportato quello con Salvatore Marino, brutto quello della Parietti (ma Calà un paio di uscite discrete le ha). Vanno sopportati balli discotecari, di nessuna utilità. Nicheli non incide mai. La Demy, futura pornodiva, non ha manco una battuta: deve solo ridacchiare. Mal recitato: la Giordano, nella massa, pare la Hepburn. Con sforzo:*½
Scialbo filmetto vacanziero ambientato a Rimini e diviso in tre episodi. Gli unici con giusto un minimo di dignità sono Teocoli e Di Francesco nel ruolo di due squattrinati che puntano le ricche maliarde. Il resto è ai minimi storici: la Parietti non è tagliata per il cinema, Calà, Oppini e Nicheli non hanno praticamente verve. La riviera adriatica sembra quasi deprimente in questo derivato di Rimini Rimini, ancor meno necessario dell'originale.
Come per i cinepanettoni, negli anni 80-90 erano di gran moda i film cosiddetti "vacanzieri". Location preferita ovviamente Rimini. Il problema però è che questo Abbronzatissimi è sicuramente uno dei peggiori del filone. Per la sceneggiatura degli episodi,certo, ma soprattutto per la mancanza di gag valide. Anche il cast, seppure Di Francesco, Calà e Teocoli non siano proprio gli ultimi arrivati, sembra debole per tenere in piedi un film intero. Alla fine prevarranno solo il cattivo gusto e la noia mortale di alcuni passaggi. Marino ripetitivo.
Classico film che gioca sulle peripezie di improbabili personaggi da spiaggia. Ne esce un collage di macchiette più o meno divertenti con altrettante storie anch'esse dal risultato alterno. Personalmente la storia che mi ha divertito di più è quella di Teocoli e Di Francesco perché strutturata con una sceneggiatura leggermente più ricercata. Si ride qua e là, ma non come si dovrebbe. Fiacca alla distanza.
Strombazzato con numerosi passaggi del trailer durante la stagione 91-92, è un film comico che però diverte poco. Calà dimostra però di avere ancora qualcosa da dire, mentre gli altri sono sullo scialbo andante. La coppia Teocoli/Di Francesco potrebbe avere qualche potenzialità ma non funziona, alla lunga. Da ricordare soprattutto per la conturbante danza a piedi nudi della Parietti sulla pista. Niente di che, ma meno peggio di tanti altri.
Commediola balneare di non eccelsa fattura ma con alcuni momenti piuttosto divertenti grazie alla strana coppia Teocoli-Di Francesco. Anche Calà se la cavicchia, ma non è più quello divertente degli anni '80. La Parietti è sensuale ma la recitazione lascia molto a desiderare, così come nel caso della Grimaldi. Durata un po' eccessiva.
Rispetto a Rimini Rimini ci spostiamo a Riccione, però con perdita di risultati e comicità (già non irresistibile) in un triste fumetto balneare. Indifendibile la sottotrama che riguarda la Grimaldi e il burinissimo Cecchini, mentre i più divertenti sono Teocoli e Di Francesco; gli arzigogoli linguistici di Marino hanno un che di posticcio che alla fine li rende scarsamente sopportabili. Numerose comparse sfoderano tette e chiappe da concorso, ma un film non può limitarsi a questo. E chissà come sarà la versione di 158 minuti...
Una delle commedie meno riuscite del genere vacanziero. Bruno Gaburro dirige un cast pur ben assortito ma, complice una sceneggiatura inesistente si assiste a un film desolante, in cui latitano i momenti divertenti, ove si vede solo qualcosa di decente per mano di Jerry Calà (che senza un copione alle spalle può far poco). Guardandolo non si può far altro che provare nostalgia per i "gioiellini" del genere vacanziero (Sapore di mare su tutti). Altamente sconsigliato.
Film balneare (con coda invernale a Cortina) più lungo del solito, nel quale Rimini è teatro di un'estate all'insegna del divertimento e degli equivoci. Il cast rappresenta una buona selezione di attori familiari col genere ma ciò non basta a rendere il film almeno accettabile. Troppe le situazioni che si accavallano rendendolo una serie di sketch che annullano la già esile trama. Conserva solo il gusto "vintage" del poter osservare il nutrito il cast di bellezze prima del loro ricorso alla chirurgia.
Abbronzatissimi altro non cerca che di sfruttare l'onda lunga del divertimento in costa romagnola, come in passato si faceva per la Versilia, con un manipolo di attori che senza legame sviluppano il proprio capitolo. Le storie sono piuttosto banalotte (su tutte la quasi sacrilega scena Caldonazzo-Marino), mentre l'episodio Di Francesco-Teocoli pare il più riuscito. Un cast con qualche stellina dell'epoca che, mal diretto, di sicuro non regala un bel film!
Non è certo il miglior esempio del cosiddetto "filone balneare", anche se vedendo il cast si poteva pensare almeno a qualcosa di divertente; qui invece le storie si intrecciano senza quasi mai strappare una vera risata, gli attori si limitano a portare a casa la pagnotta e poco altro. Buone le musiche, ma non basta. Del gruppo si salvano (ma in parte) giusto la simpatia naturale di Calà e la cialtroneria irriverente di Teocoli. Siamo molto lontani dai fasti di Sapore di mare.
Filmetto a episodi veramente maldestro. Calà "non sono bello, piaccio" invaghito della Parietti deve cercare di far fuori il di lei coniuge, la Grimaldi novella pretty woman è scialba, mentre la variante di Indovina chi viene a cena tutto sommato non è male. Va a finire che la lotteria la sbancano Teocoli e un sontuoso Di Francesco nei panni di due operai che si fingono ricconi pur di conquistare qualche donzella (e gli esiti saranno, nei limiti, divertenti); si ride poco ma qualche trovata c'è. Come c'è purtroppo pure un secondo capitolo.
MEMORABILE: Gli abiti presi a noleggio dal duo Teocoli/Di Francesco.
Più che abbronzatissimi, annoiatissimi. Il film parte bene, ha un buon cast, con interpreti spesso presenti nel genere commedia e comico. Purtroppo già dopo i primi venti minuti comincia a diventare pesante. Alcune battute sono semplicemente pessime, alcune scene insensate. Buona la fotografia, ci sono diversi bei nudi femminili; la colonna sonora include, come si usava in quel periodo, diversi successi dance e euro-dance. Mediocre.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Gloria Gaynor – Can't Take My Eyes Off You Roy Orbison – Oh, Pretty Woman Joy Salinas – Rockin' Romance Stefano Secchi feat Orlando Johnson - Keep On Jammin'
Al minuto 10 circa della versione corta da 1h46' Elide (Eva Grimaldi) legge il libro Pretty Woman. Il film viene omaggiato anche con la canzone "Oh, Pretty Woman", spesso presente nel film.
Il giornale che Marcellino (Pier Maria Cecchini) legge nel suo momento di relax è la Gazzetta dello Sport del 14 giugno 1991. Qui sotto il confronto con la pagina che vediamo nel fotogramma, del quale ringraziamo l'amico Adriano Stabile:
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("Sabato italiano", 13 novembre 1993) di Abbronzatissimi:
Molto meglio questo del sequel, si ride un po’ di più, anche se il comparto attori e quasi uguale del secondo, tuttavia lo trovò più godibile e molto meno noioso del secondo, che fa solo sbadigliare.