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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Palma d'oro al Festival di Cannes, molte nomination agli Oscar (De Niro, Jodie Foster, miglior film, miglior colonna sonora) ma nessuna statuetta per uno dei grandi capolavori di Martin Scorsese, un film dall'impatto visivo straordinario; non solo per l'insolita fotografia di Michael Chapman quanto per l'enorme talento del regista, che ha saputo filmare una New York notturna e sonnacchiosa (complici le musiche dell’hitchcockiano Bernard Herrmann, molto basate sul sassofono) che non avevamo mai visto prima. Inoltre l'interpretazione di Robert De Niro, autentico mattatore attorno al quale compaiono e scompaiono i personaggi (l’ammaliante Cybill Shepherd, la giovanissima prostituta cui dà il volto...Leggi tutto Jodie Foster con il suo protettore Harvey Keitel, perfino Martin Scorsese stesso nel ruolo dell'uomo che spia la moglie dal taxi) è superba: stralunata, quasi da perfetto serial killer in alcuni casi. Parla a stento, alterna lunghi silenzi a pensieri filosofici sempre avvolti in un'ingenuità disarmante. Si integra nel ritmo lento del film, offre un incredibile repertorio di sorrisi imbecilli, sguardi sfuggenti, senza mai voler strafare. TAXI DRIVER è un film ipnotico, in alcuni frangenti, trasognato, che termina però con un furioso finale iperviolento, con schizzi di sangue e mani mozzate che si stagliano su immagini alterate da trucchi fotografici e di montaggio conclusi con una carrellata dall'alto di grande effetto. Non è un film scorrevole, la sceneggiatura di Paul Schrader pare presentare diverse lacune; in realtà è la coppia De Niro/Scorsese a diluire i tempi, per un'opera che pare più una raccolta di immagini e suggestioni che un film vero. Ma se si riesce a immedesimarsi, anche solo in parte, nella follia solitaria di Travis Bickle, tassista notturno, nei suoi scatti d’ira, nei suoi pensieri, non si potrà che restare affascinati.

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Caesars 2/03/07 16:01 - 3864 commenti

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È il film che diede la notorietà internazionale a Robert De Niro. Bellissimo, forse il miglior film di Scorsese, che gira praticamente tutto in una New York notturna e livida. A rendere indimenticabile la pellicola contribuiscono la fotografia, la musica (ultima partitura del grande Bernard Herrmann) e, ovviamente, l'eccezionale interpretazione da parte di De Niro (ma anche i comprimari sono tutti in parte). Imperdibile.

Deepred89 6/04/07 20:08 - 3784 commenti

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Uno dei più grandi capolavori della storia del cinema. Una grande riflessione sulla solitudine e sulla paranoia. Ipnotico, affascinante e pieno di significati. Diretto in maniera perfetta, con una fotografia stupenda e recitato magistralmente da un De Niro ineguagliabile e da altri ottimi attori. Bernard Herrmann ci regala la sua ultima stupenda colonna sonora (una delle migliori che abbia mai realizzato).

B. Legnani 7/05/07 00:33 - 5604 commenti

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Notevolissimo film, girato in maniera eccellente. Una splendida descrizione sull'alienazione che ci riserva il mondo, perché tutti siamo stati, siamo, saremo un po' Travis (e senza bisogno d'aver combattuto in Indocina). Il personaggio è disegnato da Robert De Niro in maniera eccellente, con le sue occasionali dislessìe, i suoi sguardi acquosi, le sue assurdità comportamentali. Il film è uno di quelli che alla seconda visione può piacere di più rispetto alla prima. Noticina: il film porno proiettato al cinema è "Sometime Sweet Susan" (1975).
MEMORABILE: Il finale, violento, vivido e visionario.

Mancho 19/05/07 11:36 - 28 commenti

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La lenta, insondabile e disperata caduta di un uomo "invisibile" negli abissi della paranoia auto-distruttiva. Nessuno come Scorsese ha aperto squarci inquietanti sul 'Cuore di Tenebra' del Sogno Americano. Nessuno come lui è riuscito a rappresentare la progressiva scarnificazione dei valori e l'inevitabile ricorso alla violenza come via di fuga dalla putredine urbana. Un De Niro monumentale in quello che è forse, insieme ad Apocalypse Now, il più grande film americano degli Anni Settanta.
MEMORABILE: "Stai parlando con ME?"

Redeyes 29/01/08 12:01 - 2458 commenti

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Il miglior Scorsese ed il miglior De Niro per un film che non sente il peso degli anni. Sceneggiatura stupenda. Travis è un alienato, ma etichettarlo come semplice pazzo o pseudo autistico sarebbe banale, riduttivo, comodo: lui è ciascuno di noi, è il nostro non veder oltre il proprio naso, è la nostra sete di violenza. Le smorfie e la caratterizzazione di De Niro sono strepitose: tutti i suoi ghigni a venire saranno riproposizioni di queste. Di contorno, una giovane e brava Foster ed un notevole Sport (Keitel). Da vedere!
MEMORABILE: Stai parlando con me?

Undying 30/01/08 21:59 - 3807 commenti

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Sulla carta non c'era dubbio: le credenziali promettevano un capolavoro (Scorsese alla regia, De Niro e la giovanissima - all'epoca - Foster in veste d'attori, e Paul Schrader a siglare la sceneggiatura) e i fatti daranno ragione - una volta tanto - alle aspettative. Si aggiunga una fotografia esemplare, la partitura musicale (l'ultima) del bravissimo Bernard Herrmann e comprimari di notevole spessore (figura anche Joe Spinell, in seguito attore/sceneggiatore del Maniac diretto da Lustig). Dramma esistenziale entrato nella storia del cinema.

Capannelle 5/04/08 19:36 - 4479 commenti

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Film duro, storie disperate e personaggi in cerca di un appiglio per la propria esistenza nello squallore urbano. De Niro e la Foster degni di nota. Ma il film nel complesso non mi ha preso più di tanto: troppi tempi morti. Non riesco a valutarlo più di un buon film.

Homesick 4/05/08 08:55 - 5737 commenti

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Capolavoro. L'atomismo, l'alienazione, la solitudine, l'inumanità della metropoli magistralmente descritti come un sordido inferno, nel quale soltanto violenza e follia omicida paiono portare al trionfo del Bene e alla riaffermazione di sé. Eccezionale interpretazione di De Niro: incolto, rabbioso, protettivo, malinconico, squilibrato, con un campionario di smorfie e di tic inimitabili. Un'insonne New York è immortalata da una splendida fotografia dalle tinte ora morbide, ora espressioniste, e dal soffuso e romantico score di Herrmann.
MEMORABILE: Al cinema. L'acquisto delle armi. Il monologo davanti allo specchio. La carneficina finale.

Hackett 5/05/08 19:00 - 1868 commenti

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Scorsese al suo massimo descrive l'inferno, psichico e morale, di una comunità corrotta, che sfrutta i deboli e calpesta gli indifesi. Anomalo giustiziere della situazione è uno straordinario De Niro, alienato tassista che sceglie da che parte stare e trova, nella speranza di salvare una giovane vittima, la sua ragione di vita. Grande cinema.

Matalo! 9/08/08 10:34 - 1378 commenti

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Capolavoro di Scorsese all'epoca criticato per il finale (mai capito perché). De Niro "in excelsis" confermerà la sua statura di attore plastico con scene madri da antologia. L'America di Scorsese e di Schrader è quella del sottosuolo dostoevskiano, laddove uomini come topi razzolano nel limo del male. La paranoia di Travis ha uno strascico del Vietnam sempre palpabile. L'ansia di apparire tutta americana (e oggi italiana) trova in questo film un'analisi esaustiva. Si è contro Travis e con Travis e nemmeno i nostri motivi sono così limpidi...
MEMORABILE: Il dialogo allo specchio; Scorsese cliente del taxi; Sport che balla colla sua protetta; il batterista da strada (un vero busker trovato da Scorsese).

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Galbo 10/08/08 21:36 - 12514 commenti

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Capolavoro della prima parte della grande carriera di Martin Scorsese, è il frutto della sceneggiatura di Paul Schrader, resa magnificamente da una regia matura dell'ancora giovane autore e da una memorabile interpretazione di De Niro che, circondato da un ottimo cast, rende al meglio la follia e il sentimento di profonda crisi del protagonista, totalmente perso nella giungla urbana della metropoli.

Herrkinski 7/10/08 16:23 - 8390 commenti

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Cosa si può dire di un classico del genere? Scorsese regala un film indimenticabile, graziato dalla straordinaria interpretazione di De Niro ma anche dai numerosi attori "secondari", tra cui la giovanissima Jodie Foster e un inedito Harvey Keitel. Il personaggio di Bickle è eccezionale nella sua drammatica solitudine, nel suo vuoto esistenziale che lo porta a gesti irrazionali, nella disperata ricerca di un'identità e di un'ideale del mondo che non può esistere. Suggestiva New York di notte, anche grazie all'ottima fotografia. Imperdibile.

Lovejoy 9/10/08 13:48 - 1823 commenti

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Capolavoro della coppia Scorsese/De Niro (ma anche, in sede di sceneggiatura, di Paul Schrader), un film che non si dimentica facilmente. Violento come pochi, con sapiente descrizione dei personaggi e un crescendo drammatico esemplare. Cast inarrivabile. De Niro ovviamente surclassa tutti. Rapido, bel cameo di Scorsese.
MEMORABILE: Ovviamente il monologo davanti allo specchio e il violentissimo finale.

Cangaceiro 17/10/08 18:54 - 982 commenti

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Oltre a togliersi il cappello di fronte a questo lavoro c'è poco altro da fare. L'approfondimento psicologico fatto su Travis è eccezionale, la sua escalation di follia è proposta con cura certosina. De Niro ha una carica espressiva fenomenale, anche quando non proferisce parola ci pensa la sua mimica facciale e quindi riesce, da perfezionista quale è, a caratterizzare il personaggio in modo esemplare. Ineccepibile la regia di Scorsese, con la chicca dei colori desaturati nel finale. "Solo" 4 palle e mezzo, perché tutti gli altri attori non incidono.
MEMORABILE: Il discorso senza senso di Mago, le esercitazioni in casa di Travis, il finale.

Bruce 15/12/08 10:24 - 1007 commenti

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Scorsese, al suo meglio, dirige un film duro, non di facile visione. È la descrizione della progressiva solitudine ed alienazione di un giovane tassista a New York. La metropoli è splendidamente fotografata e dipinta come un inferno, nel quale soltanto la violenza e la follia omicida del protagonista (con vittima Harvey Keitel, pappone di una Jodie Foster bambina) sembrano portare alla redenzione finale. De Niro riesce ad essere, in modo assolutamente credibile, uno squilibrato rabbioso ed insieme protettivo e malinconico. Bel tema musicale.

Brainiac 29/12/08 08:45 - 1083 commenti

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Capolavoro assoluto sull'alienazione umana. Scorsese ci regala il De Niro più ispirato di sempre. Personaggio solitario che non riesce ad integrarsi, ci prova, crede di aver trovato l'amore ma perde fatalmente tutto. Tristissima la scena in cui porta la bella Shepherd in un cinema porno, come se nulla fosse. Film rabbioso, amaro come il miglior cinema italiano sapeva essere negli anni d'oro. Musiche struggenti. Da vedere almeno ogni anno.
MEMORABILE: De Niro porta la Shepherd in un cinema porno al primo appuntamento.

Onion1973 3/01/09 13:13 - 163 commenti

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Un film perfetto, che reclama a pieno titolo un posto tra i capolavori del cinema. Visto per caso tanti anni fa scoprii solo in seguito la sua giustificatissima celebrità. Un orologio che spacca il secondo, che cattura lo spettatore inesorabilmente. Recitazioni sublimi (De Niro realmente formidabile), musica suadente, dialoghi accattivanti e un finale beffardo producono un coinvolgimento totale con il tassista reduce dal Vietnam e la sua follia (?). Uno di quei film che si vive e che rimangono dentro. Perfetto, sotto ogni punto di vista.

Patrick78 21/01/09 15:10 - 357 commenti

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Ennesimo caso di lungometraggio che negli anni è assurto a cult movie e che in fondo in fondo non lo meriterebbe. Escludendo De Niro che dà al suo Travis Bickle una credibilità senza pari, il film in definitiva risulta essere noioso soprattutto per la sua incredibile lentezza. Alcune sequenze risultano davvero stucchevoli e non basta un pur memorabile monologo del protagonista a salvare l'intera pellicola. Brava la Foster nei panni della giovane prostituta, ma sprecato Keitel nei panni del suo protettore. Gran finale di sangue, ma tutto il resto?

Rickblaine 2/02/09 17:29 - 635 commenti

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Ottimo lungometraggio di Scorsese con un Robert De Niro giovanissimo nel pieno della voglia di fare cinema. Storia di un uomo tornato dal Vietnam, che sentitosi americano nell'altro continente, cerca di raddrizzare a proprio modo anche l'interno del proprio paese, combattendo la prostituzione. Presenti anche una giovanissima Jodie Foster e un bravissimo Harvey Keitel.

Renato 4/04/09 01:38 - 1648 commenti

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Ottimo. Chissà, forse ne subisco il fascino anche perché col tempo questo film è diventato leggendario, fatto sta che non mi sembra invecchiato per nulla. A renderlo il gran film che è contribuisce non poco la confezione di lusso (attori, fotografia, musiche), dato che la storia dell'uomo solo che sprofonda lentamente dentro se stesso non è particolarmente emozionante. De Niro straordinario, ed un'inquietante Jodie Foster anche se qua e là pare sia stata controfigurata dalla sorella maggiore.

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Cotola 10/04/09 19:27 - 9271 commenti

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Capolavoro assoluto di Martin Scorsese, che dirige uno dei film più belli degli ultimi trent'anni. Impossibile annoverare tutte le pellicole che gli sono debitrici e che hanno tentato, invano, di imitarlo e soprattutto di riprodurne le atmosfere notturne. Strepitose le prove attoriali di De Niro e della appena quattordicenne Jodie Foster. Grande sceneggiatura di Schrader, maestosa fotografia e splendida e struggente colonna sonora di Bernard Herrmann. Imperdibile.
MEMORABILE: Il finale, ma in più in generale le atmosfere e la descrizione di una città malsana.

Pigro 11/04/09 10:21 - 9888 commenti

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La solitudine e la frustrazione di un tassista sfociano nel crescente disprezzo degli altri fino al concepimento di un attentato politico. Uno straordinario De Niro dà il volto a questo personaggio simbolo dell'alienazione dell'uomo contemporaneo, che incarna tutto il violento perbenismo di chi pensa di assurgere a giustiziere contro ogni devianza. Il film trascina lo spettatore nel gorgo allucinato della follia dell'uomo, che tuttavia non ha nulla di folle: è (e questo è ancor più pauroso) un semplice uomo qualunque, la razza peggiore...

Enricottta 3/09/09 17:47 - 506 commenti

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Scorsese e la sua città. Partiamo da questo: New York è la sublimazione per tutti i registi che vi sono nati (vedi anche Allen). L'amore per la città si vede ad ogni inquadratura: fa sembrare di starci, in quei posti (come direbbe un personaggio di un film di Tornatore). Lo scorrerre delle immagini, poi, è un decantare una bottiglia di ottimo vino italiano, perché una delle tante chiavi di lettura del film risiede nella italianità di Scorsese che, comunque influenzato dai tanti nostri registi, crea il proprio grandissimo stile.

Pinhead80 2/03/10 13:17 - 5102 commenti

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Sin dalle prime note della colonna sonora si capisce che ci si troverà di fronte ad un gran film. Intenso ed emozionante, arricchito dall'interpretazione ottima di De Niro (ma anche di Keitel "capellone") e da una storia che continua a prendere pieghe diverse a volte rallentando altre accelerando sino alla strepitosa parte finale.

Ecc.danilo 29/05/10 20:06 - 19 commenti

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Il costante desiderio di potersi elevare al di sopra di un sistema corrotto, rimettere le cose a posto, fare pulizia con la sua missione “salvare una ragazzina da una vita ignobile e invivibile” creano tra Travis Bickle e lo spettatore un interconnessione per tutta la pellicola. Scorsese dà prova del suo talento firmando un capolavoro indiscusso. L'ottima soundtrack del compianto Bernard Herrmann aggiunge spazi di riflessione alle scene in cui Travis gira in taxi.
MEMORABILE: La scena del marito tradito: "Dovresti vedere come riduce un uomo una 44 Magnum". Travis lo guarda attraverso lo specchietto in modo timoroso.

Vstringer 22/04/10 23:24 - 349 commenti

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Scrostata la patina d'intoccabilità del capolavoro conclamato, si può contestare a Scorsese qualche tempo morto e una certa ambiguità ideologica, ma poi che altro? La faccia sbagliata della New York notturna è superbamente riprodotta, gli attori sono perfetti (gigantesco De Niro, angelica la Shepherd, incisiva la Foster), la colonna sonora è memorabile, i dialoghi significativi, il film aperto a diverse chiavi di lettura e col tempo non perde il suo fascino, confermando con questo la sua straordinarietà.

Ghirlanda 6/06/10 10:10 - 58 commenti

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Una delle poesie firmata Scorsese (e Schrader) meglio scritte nella storia del cinema. Un personaggio come Travis Bickle (un De Niro commovente per quanto sia bravo) non si può non "amare": è attraverso i suoi occhi svuotati e la sua disperazione crescente che viviamo la New York degli anni '70. Un ex marine che non riesce più a bendarsi e proseguire in un mondo fatto di rifiuti della società e politici che non cambiano mai nulla. Il finale aperto lascia allo spettatore le proprie considerazioni e chiude in modo magistrale la storia del tassista.

Greymouser 26/06/10 11:25 - 1458 commenti

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Il film in cui si rivelano pienamente i rispettivi talenti di Scorsese e De Niro: che dire? Si tratta di un'opera talmente penetrata nell'immaginario cinematografico (e non solo) da rendere difficile ogni analisi distaccata. Figure, situazioni e gesti hanno una suggestiva potenza scenica, e il ritmo impresso al film da Scorsese è da lezione di cinema. Leggermente datato in alcuni passaggi, ma è un capolavoro.

Vanadio 3/07/10 16:14 - 105 commenti

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Jodie Foster prostituta tredicenne, Robert de Niro tassista (da cui il titolo) schifato da una New York disgustosamente squallida: non fosse per il finale (stridente) sarebbe la storia di un caso di ordinaria follia. Realisticamente sanguinario, esalta la violenza giustiziera alla Ispettore Callahan (de Niro usa anche la Smith & Wesson 29, in fondo), ed è ancor più terribile per questo. Ottima colonna sonora jazz, adatta all'ambientazione della città americana.

Mdmaster 6/10/10 15:50 - 802 commenti

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Di Taxi driver si ricordano sempre e solo le scene con De Niro che si militarizza, ma in realtà il film va guardato nella sua interezza. Scorsese descrive quest'umanità desolata, persa in viottoli bui senza uscita e mette a confronto un uomo: Travis Bickle. Sociopatico, instabile e inacculturato: sarà lui l'eroe moderno del film, un personaggio che tenta di lottare contro un sistema che non riconosce più come proprio. Da notare un paio di attori in ruoli poco consoni (Keitel e la giovane Foster). Splendido.
MEMORABILE: La New York notturna di Scorsese è di quelle che ti entrano sotto la pelle.

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Tomslick 17/10/10 11:48 - 205 commenti

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Punto fermo della carriera di Scorsese, di quella di De Niro e del cinema tutto. L'alienazione prima, la follia poi, la violenza estrema infine vengono a galla lentamente e inesorabilmente fino al finale che spazza via tutto (o così almeno sembra) e che un po' consola. L'infinita solitudine del protagonista e gli ambienti con cui ha a che fare, immersi in una New York notturna e misteriosa rendono l'atmosfera tristemente reale (e realmente triste), mettendoci di fronte ad una quotidianità che, nostro malgrado, esiste. Impossibile ignorarlo.

Franz 9/11/10 23:55 - 111 commenti

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Film che ho rivalutato, non trovandolo, a una nuova visione, tanto lento come ricordavo (anzi, realizzando che quelli sono i tempi necessari alla maturazione della piena "follia" di Travis). Una città americana (New York in questo caso) così ben rappresentata, quasi mostrata dal basso, dal ventre, dalle viscere, forse non si è più rivista. De Niro qui è un antieroe con le fattezze e le debolezze dell'uomo comune: il suo personaggio è spaesato, si ubriaca di lavoro (e che lavoro...), non dorme, delira, coltiva progetti assurdi. Film memorabile.
MEMORABILE: Travis brucia nel lavandino di casa i fiori rifiutati dall'"amata". Travis quasi assente guarda in tv giovani coppiette che ballano felici.

Paruzzo 15/12/10 17:15 - 140 commenti

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Primo di una lunga serie di grandi film per Martin Scorsese, forse il migliore. De Niro è straordinario nei panni di un "uomo dimenticato e solitario che deve disperatamente provare di essere vivo", come recita la locandina del film. Un ritratto violento e realistico della New York degli anni 70, vista dagli occhi di un reduce della guerra in Vietnam.
MEMORABILE: Io ho sempre sentito il bisogno di avere uno scopo nella vita, non credo che uno possa dedicarsi solo a se stesso, al proprio benessere.

Disorder 28/01/11 11:46 - 1416 commenti

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Spesso definito come uno degli apici del cinema mondiale, questo film è semplicemente un capolavoro di quelli veri, un'idea semplice e geniale come ne capitano solo una volta nella vita (anche se Scorsese resterà su livelli elevatissimi per l'intera carriera). Mai nessuno ha descritto così bene la figura dell'eremita urbano, dell'alienato incapace di accettare le convenzioni imposte dalla società, guardata sempre più con distacco e disprezzo. Memorabile De Niro che ci mette anima e corpo, grande e moderna la regia. Da vedere assolutamente.
MEMORABILE: Le sequenze di allenamento e preparazione dell'armamentario; lo squallore generale della New York notturna, quasi una città abbandonata a se stessa.

Belfagor 30/01/11 20:28 - 2697 commenti

I gusti di Belfagor

Il risvolto della medaglia dell'American Dream viene mostrato nel suo aspetto più malsano e cannibalistico in questa parabola sull'alienazione umana. La psicosi di Travis (interpretato da un monumentale De Niro) non è che il riflesso di un paese violento e stagnante, in cui l'amore e la virtù non sono affatto garanzie di salvezza. Uno dei migliori Scorsese, indubbiamente il più cupo, ci offre un autentico sguardo sul degrado e sul vuoto esistenziale. Jodie Foster giovanissima e perfetta.

Il Dandi 11/04/11 22:19 - 1917 commenti

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Un capolavoro di quelli che se facendo zapping a caso ne becchi un fotogramma qualsiasi dici: "ah, Taxi driver!" Nessuno può dimenticare le luci notturne di New York riflesse sul parabrezza del taxi accompagnato dalle note di Bernard Herrmann, mentre Travis aziona invano il tergicristallo. Il bisogno d'approvazione da un ordine costituito (mi piace l'ordine) viene tradito da una solitudine che diventa autismo: il punto di non ritorno, l'interruzione dei contatti, non avviene col taglio di capelli alla mohicana, ma con la rottura del televisore.
MEMORABILE: Ma dici a me?

Lupoprezzo 19/04/11 19:29 - 635 commenti

I gusti di Lupoprezzo

Dramma iperrealista ed esistenziale, che affonda nell'abiezione notturna e urbana sfociando in una profonda solitudine. Da premio Nobel la prova di Robert De Niro: sospeso, famelico, impaurito dallo sguardo annacquato, dalla disperata ricerca. Molto bella la giovanissima Jodie Foster mentre la regia di Scorsese è strepitosa, ben supportata dalla cupa fotografia di Chapman e dalla struggente musica di Herrmann. Capolavoro assoluto, senza dubbio.

Mickes2 3/05/11 09:50 - 1672 commenti

I gusti di Mickes2

Immenso. Il tema della solitudine preso e sezionato. La disillusione e lo sconforto che aumentano nel protagonista attimo dopo attimo. Pellicola che esplora la sua anima e le complesse problematiche della solitudine, un’amarissima riflessione sull’alienazione umana, il tutto immerso nella grande metropoli, sporca e degradata. Sublime la regia di Scorsese. Un De Niro eccezionale, con quello sguardo prima perso nel vuoto, poi deciso più che mai, poi quasi indifeso, bravissimo nel ricreare la vita di quest’uomo che cerca giorno dopo giorno di reintegrarsi.
MEMORABILE: Le musiche di Herrmann. L'interpreatazione di De Niro. Le bellissime Cybill Shepherd e Jodie Foster.

Siregon 9/05/11 22:54 - 352 commenti

I gusti di Siregon

Non ha perso una virgola della sua forza questo capolavoro firmato negli anni 70 da un grandissimo Martin Scorsese. Interpretazioni magistrali di tutto il cast, una fotografia sublime nel ritrarre una New York allo sbando, una colonna sonora tra le più raffinate mai sentite sul grande schermo e la sceneggiatura ad orologeria; tutto funziona in questo meccanismo perfetto. Imperdibile. Che nostalgia di quando De Niro non era ancora una maschera a fianco dell'insulsa Bellucci.

Giùan 12/07/11 11:30 - 4754 commenti

I gusti di Giùan

Capolavoro espressionista e intimista al contempo, capace nella sua forza dirompente di resister al suo stesso mito come solo le Opere maiuscole san fare. Scorsese (con l’aiuto allo script di Schrader) riesce nell'impresa che ogni cineasta si propone: creare l'universo parallelo, lo specifico filmico che tutti noi vorremmo attraversare. Travis è l’eroe Dostojevskiano che ognuno si porta dentro: De Niro lo fa esplodere con la potenza deflagrante d'un ordigno seppellito ma sempre pulsante. Fulgida Shepherd, viscido Keitel, superbo Boyle, "saggio" che nulla sa.
MEMORABILE: Una fra le mille: l'uscita iniziale di Travis dalle "nebbie" dell'officina cadenzata dalla musica di Bernard Herrmann.

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Ariel 7/08/11 08:06 - 40 commenti

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Travis Bickle, soldato reduce dal Vietnam, non dorme la notte e, per vivere, guida un taxi per le vie di una New York più buia e ruvida che mai. La solitudine si tramuta in nevrosi e Travis cerca un capro espiatorio per rabbia e frustrazione che si canalizzano in un'insofferenza metodica e psicopatica per il degrado che lo circonda. Un profilo psicologico, insomma, da cui tutto ci si aspetta tranne che esso possa trovare la riconoscenza e la gratitudine di due anziani genitori di provincia. Scene indimenticabili e squisitamente crude.

Markvale 13/09/11 11:50 - 143 commenti

I gusti di Markvale

Traendo ispirazione dalla "Nausea" di Sartre, Scorsese e lo sceneggiatore Schrader dipingono un ritratto di alienazione metropolitana affidato alla magistrale interpretazione di un eccelso De Niro nei panni di uno psicopatico giustiziere che vuole ripulire la metropoli da quella miseria umana di cui egli stesso fa parte. Non servirà a sconfiggere il dolore e la solitudine... Altro punto di forza risiede senza dubbio nella sceneggiatura che immerge la New York notturna in un'atmosfera allucinata. Il rosso del massacro finale introduce l'Inferno.

Markus 2/11/11 16:33 - 3723 commenti

I gusti di Markus

Siamo ai limiti della perfezione, sia sotto il profilo registico sia in quello dell'attore (un De Niro così non si vedrà mai più, ma è un parere personale). Vicenda sentita, sentimentale e violenta allo stesso qual tempo, che crea atmosfere inquietanti e connessione col personaggio. Senza volerlo (o no?) Scorsese mostra la degradazione di NY negli anni Settanta (successive politiche di riqualificazione apportarono alla città una diversa connotazione). Meravigliosa la Shepherd, così come la suggestiva OST. Culto personale.

Nancy 14/06/12 21:06 - 778 commenti

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Un grande, grandissimo film dalle tematiche importanti, scomode e scottanti. Spesso accusato di essere reazionario, è in realtà un film su un personaggio: Travis, un giovane che sente tutto il peso della banalità e del degrado sulle spalle, capisce che dev'essere lui il primo a migliorare la propria città, a migliorare il proprio mondo. Ma una responsabilità del genere non è irrilevante e difficile da sostenere in solitudine. Pesante in alcuni passaggi, ma indubbiamente coinvolgente, merito anche della fotografia e delle eccezionali musiche.
MEMORABILE: "Are you talkin to me?"

Nando 15/10/12 13:20 - 3853 commenti

I gusti di Nando

L'alienazione di un tassista reduce del Vietnam che gira nella Grande Mela con fare non sempre urbano. Una narrazione priva di fronzoli che bada a uno straordinario sodo con momenti violenti e altri di riflessione. De Niro è monumentale e il resto del cast lo segue a ruota. Un validissimo esempio di cinema che ha ispirato molte altre pellicole.

Giacomovie 8/12/12 15:14 - 1404 commenti

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La prima forse superficiale visione mi lasciò la sensazione di un film "solo" discreto, ma la seconda ha fatto emergere con più chiarezza il senso del film, ricco di elementi da decifrare. Uno Scorsese al top gira scene notturne magnetiche e si serve di Travis per mostrare cosa può produrre un contesto sociale degradato e cosa si può nascondere dietro la cosiddetta "normalità". La tensione cresce a piccole dosi ed il finale è ambiguo in quanto paradossalmente giustificativo della violenza. Ottima Jodie Foster e stupenda Cybill Shepherd. ****

Didda23 27/03/13 01:07 - 2439 commenti

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Amaro e pessimista, l'affresco metropolitano di Scorsese delinea perfettamente la solitudine e l'abbandono dell'uomo qualunque americano lasciato al proprio destino da una politica poco attenta al reintegro umano e sociale di un'intera generazione di reduci. Forte la critica al permissivismo delle armi da fuoco. Il finale, violento e crudo, lascia intendere un'interpretazione alternativa degli eventi successivi. La breve apparizione di Spinell mi ha emozionato. De Niro superlativo e geniale (pare sua l'invenzione del dialogo allo specchio).

Fauno 4/05/13 09:31 - 2225 commenti

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L'analisi non riguarda la feccia della NY notturna, ma una psiche intaccata dopo aver somatizzato l'aspetto peggiore di tale vita e averla fusa coi precedenti del Vietnam; ne scaturisce così una reazionarietà e una sete di giustizia, fra l'altro molto personale, che nel cinema ha pochi precedenti o eredi. Per molti è un capolavoro; io lo allontano dalla vetta per via del corteggiamento, a dir poco pessimo, per la ridicola scena del voyeurismo sulle luci del palazzo e per il finale (di per sé eccellente, ma molto poco credibile).
MEMORABILE: L'esposizione delle bellissime armi da fuoco e l'equipaggiamento artigianale ma efficace; La colonna sonora che è un ottimo accompagnamento.

Paulaster 20/01/14 10:51 - 4624 commenti

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Documento imprescindibile degli anni 70. Scorsese rappresenta al meglio la situazione scagliandosi contro la politica che produce rottami umani dal Vietnam, riduce le strade come un inferno e nonostante tutto illude con le solite promesse. Solo la violenza servirà a ripulire dove l'amore è ridotto a pornografia. Fotografia che gronda tenebre e rossi sanguigni. Musiche con il sax come marchio di fabbrica di una triste consolazione. De Niro superlativo, la Foster ottima sorpresa, la Shepherd con una classe eterea.

Lady 21/03/14 14:49 - 54 commenti

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Tragico e indimenticabile affresco sull'ineluttabilità del dramma causato dall'estrema solitudine che sfocia nell'isolamento emotivo più assoluto. L'angosciante percorso di un uomo, già provato e disilluso, al quale viene negata qualsiasi possibilità di riscatto. I suoi timidi tentativi di reinserimento risultano vani in una società cinica e ostile, completamente distaccata e sorda al suo disperato richiamo. Atmosfere languide e malinconiche, prima della sconvolgente crudezza finale. Immenso.
MEMORABILE: Inevitabilmente, il delirante monologo delle "prove" di De Niro allo specchio; La pioggia sul parabrezza del taxi con sottofondo di Bernard Herrmann.

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Graf 8/06/14 00:12 - 708 commenti

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Saggio magistrale di cinema della nevrosi e dell'alienazione. Il taxista De Niro ha conosciuto nella sua vita solo luoghi violenti e brutali, prima il Vietnam poi New York, una città cupa e livida piena di spacciatori e di bande criminali. Il taxi driver, incapace di intregazione e condannato alla solitudine esitenziale, cercando un disperato riscatto sociale, decide di ripulire la città dal suo marciume. I mass media faranno di questo "idiota" dostoevskiano un eroe nazionale. Film notturno e amarissimo.
MEMORABILE: La fotografia espressionista e tumefatta di Michael Chapman. De Niro che si "carica" davanti allo specchio seguendo un rituale dal sapore ancestrale.

Rambo90 17/06/14 18:27 - 7815 commenti

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Un grande film in cui chi emerge principalmente è il protagonista, ben caratterizzato e incredibilmente interpretato da De Niro, in una delle sue migliori performance di sempre. Scorsese tratteggia bene il degrado dell'America anni settanta anche grazie alla fotografia sporca e alla messa in scena essenziale. La metamorfosi di Travis lungo il film è coinvolgente, seppure scandita da ritmi molto lenti e da dialoghi spesso scarni. Buono il resto del cast (la Shepherd su tutti) e ottima l'ultima partitura di Bernard Herrmann. Fondamentale.

Piero68 25/08/14 14:44 - 2967 commenti

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Se lo avessi giudicato 30 anni fa con i canoni dell'epoca gli avrei dato sicuramente *****. Rivisto ieri (forse per la decima volta) non sono più tanto sicuro. Che sia un film di grande spessore psicologico, che la recitazione di De Niro sia strepitosa, che la fotografia sia in grado di disegnare alla perfezione la "sporcizia" di N.Y. è innegabile. C'è però un ritmo troppo basso e alcune scene sono tirate per le lunghe. Insomma, sembra quasi che l'intero film sia solo didascalia o propedeuticità per gli ultimi 15 minuti, vero nocciolo di tutto.

Harrys 7/09/14 16:57 - 687 commenti

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Travis Bickle trascende la depressione. Se davvero, lei, rappresentasse il cosiddetto "male oscuro", come definire quel bagliore esistenziale che germoglia nelle viscere come un enigmatico crisantemo? Depressione è assenza, Travis Bickle è presenza. Un'inspiegabile fibrillazione al fulmicotone che discende come spirito santo sfociando in afflato sociale. Un iperattivismo neuronale che corrode sino a generare insonnia e alcolismo. Scorsese plasma il nichilismo attivo e la protervia sociale ne è la funzione gaussiana volta al consapevole annichilimento.

Delpiero89 7/02/15 12:38 - 263 commenti

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Tra i più celebri titoli del maestro Scorsese, Taxi driver rappresenta uno dei migliori ritratti (specie notturni) di New York che la settima arte ci abbia mai regalato. Il personaggio di Travis Bickle rappresentato da un grandissimo De Niro e ispirato allo Straniero di Camus è assolutamente memorabile, così come la famosissima e improvvisata sequenza allo specchio "are you talkin' to me?". Ultima colonna sonora di Bernard Herrmann, basata sul suono del sassofono.

Jandileida 14/03/15 22:35 - 1610 commenti

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Certo, una profonda riflessione sull'animo umano, su quella solitudine dirompente che solo le grandi metropoli sanno creare e poi irrorare. Certo, un De Niro su questi livelli, più reale del reale, folle e tenero, è una gioia da assaporare a ogni visione. Certo, Martin dietro la macchina da presa si dà da fare e immortala una NY lurida, notturna e perduta. Ma, se devo essere sincero, l'ho trovato invecchiato un po' male, qua e là addirittura con poco mordente e "facile" nelle scelte, financo tirato per le lunghe in certi passaggi. Notevole ma non di più.

Xamini 16/03/15 00:58 - 1268 commenti

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A ben guardare non si tratta poi di un storia così trascendentale quanto piuttosto di un'ottima interpretazione del concetto di alienazione. Ma il primo termine in assoluto, se si pensa a Taxi driver, è atmosfera: senza utilizzare alcuna suggestione tra le più classiche messe a disposizione dalla Grande Mela, Scorsese e il suo direttore della fotografia allestiscono una New York notturna che trasuda fascino e trasmette il concetto di fondo ancora prima della stessa sceneggiatura. Completano il quadro un ipnotico De Niro e, seppur per pochi scampoli, una Jodie Foster meravigliosamente acerba.
MEMORABILE: I volti rossi, le inquadrature sull'ultimo viaggio.

Lythops 8/04/15 13:54 - 1019 commenti

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Quello che colpisce del film, al di là della perfezione della sceneggiatura e della fotografia appositamente desaturata nelle sequenze finali, è l'assoluto isolamento di ciascun personaggio, città compresa. Sono persone che parlano senza comunicare, incapaci di andare oltre il loro microcosmo circondato da muri trasparenti, invisibili, che impedisce loro qualunque evoluzione e li mantiene nella stasi o l'involvere inevitabile. Tutto scorre, ma fuori. De Niro girò di sabato e domenica perché impegnato gli altri giorni in Novecento. Magnifico.
MEMORABILE: Il dialogo con l'agente della sicurezza di Palantine.

Victorvega 24/05/15 01:29 - 502 commenti

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Regia, sceneggiatura e interpretazioni di fuoriclasse (De Niro, Keitel, Foster) per un film sull'alienazione progressiva di un uomo nella società urbana americana della metà degli anni '70. Il film centra e accusa le ipocrisie di una società marcia e il suo inavvertitamente elevare a eroe chi combatteva anche le sue basi. Un po' lento prima dello spettacolare epilogo finale, anche se la lentezza può dirsi funzionale allo sviluppo della storia.
MEMORABILE: De Niro allo specchio fa le prove; De Niro che assiste col ghigno al comizio; L'epilogo.

Alex75 21/09/15 09:41 - 903 commenti

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Scorsese si addentra nei meandri di una “Grande Mela” marcia e alienata attraverso la disperazione crescente di un reduce del Vietnam, che cerca una soluzione indossando i panni del giustiziere. Attraversando con Travis le strade notturne di New York si prova lo stesso suo senso di solitudine, enfatizzata dalle malinconiche musiche di Herrmann, che contribuiscono al capolavoro assieme all’ottima sceneggiatura, alla fotografia suggestiva e agli attori (soprattutto De Niro e Foster).
MEMORABILE: Il maldestro corteggiamento di Betsy da parte di Travis; L’ultima corsa notturna in taxi, con lo struggente sax di Herrmann in sottofondo.

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Ultimo 27/01/16 14:23 - 1688 commenti

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Un giovane e immenso Robert De Niro è protagonista di una pellicola quanto mai profonda e densa di significati. Il degrado della società è rappresentato dalla figura controversa di un giovane tassista e del suo rapporto degenerativo con il mondo esterno. Il resto è tutto da vedere. Grande regia, ottima fotografia (una città sporca e malsana) e cast azzeccato (c'è anche Jodie Foster giovanissima). A causa di una prima parte troppo statica non arriva al capolavoro assoluto, ma è un film da conservare nel proprio bagaglio cinematografico.
MEMORABILE: De Niro allo specchio.

Parsifal68 8/06/16 11:16 - 607 commenti

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Uno di quei film il cui aggettivo "capolavoro" calza a pennello. Fulminante nella lenta metamorfosi del protagonista (un inarrivabile Robert De Niro) che da schizoide reduce del Vietnam si trasforma quasi in un eroe metropolitano, giustiziere notturno di sfruttatori di prostitute, ma che conserva dentro di sé il seme dell'alienazione. Scorsese ha le sue carte vincenti: De Niro of course, ma anche la sua New York cupa e insicura, che molte altre volte celebrerà con successo. 5 pallini e peccato non poterne dare di più.

Minitina80 5/06/16 17:29 - 3094 commenti

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In Taxi driver emerge per la prima volta e nella sua interezza il talento registico di Scorsese, il quale per l’occasione riesce a catturare, come mai prima di allora, l’anima notturna e sporca di New York. Le musiche di Herrmann, poi, si amalgamano perfettamente ai neon notturni delle insegne e ai monologhi deliranti di Bickle; merito anche dello scritto di Schrader, solido quanto un granito. Sconfina spesse volte e volentieri nel noir, dove il dramma viene descritto in modo più subdolo e apparentemente smorzato nei toni.
MEMORABILE: La sparatoria e la successiva ripresa che lentamente esce fuori dall’edificio.

Il ferrini 22/09/16 00:28 - 2499 commenti

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C'è De Niro, ragazzo americano, c'è la Foster, nell'Età dell'innocenza e poi c'è Harvey Keitel, innamorato del Colore dei soldi ma soprattutto una New York Fuori orario, in cui scarseggiano i Bravi Ragazzi. Regia e fotografia semplicemente perfette, musiche talvolta troppo invadenti. Scorsese sceglie di raccontare l'inesorabile discesa verso la follia del protagonista più con le immagini che con le parole, il risultato è un film denso e profondamente pessimista con sequenze che non si dimenticano. Fondamentale.
MEMORABILE: La sistemazione delle armi sotto gli abiti; Le "prove" di De Niro di fronte al poster del senatore Palantine.

Pessoa 29/01/17 18:41 - 2476 commenti

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Scorsese e De Niro firmano il capolavoro del decennio, archetipo della follia metropolitana tanto devastante quanto imprevedibile. Certo oggi i fatti di cronaca tolgono nerbo a una vicenda come questa, ma la sceneggiatura lascia poco terreno al sogno americano e gli sconfitti di questo film restano immutati, gente senza rivincita, che non ha mai smesso di appartenerci. De Niro, sontuoso nell'illustrare l'escalation della follia, meriterebbe un monumento, ma tutto il film si svolge in un cinema superiore, dove niente è meno che perfetto.
MEMORABILE: "Stai parlando con me?"

Valbosky 12/03/18 03:06 - 7 commenti

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Una storia lineare priva di orpelli intellettuali sulla vita quotidiana. Un'opera troppo profonda per l'uomo moderno. La colonna sonora da sola è metà film, il resto se lo dividono una sceneggiatura di ferro con scene e dialoghi anticonformisti e una fotografia che rimane impressa nell'inconscio anche a distanza di anni. I personaggi, compreso Travis, sono delle comparse insignificanti che si agitano all'impazzata nel vuoto, tra cinismo, alienazione, marciapiedi sporchi e politici corrotti. Questa è New York, la capitale di un impero dissoluto.
MEMORABILE: "Un giorno o l'altro arriverà un altro diluvio universale e ripulirà le strade una volta per sempre". (Travis)

Rocchiola 2/10/18 11:26 - 988 commenti

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Forse il ritratto dell’alienazione urbana più riuscito dell’intera storia del cinema. Scorsese firma un inno alla sua New York che a metà degli anni '70 era realmente troppo violenta e sozza. Attori sublimi (De Niro, Foster e Keitel, che trio!), musiche del maestro Bernard Herrmann qui all’ultima partitura, sceneggiatura di Schrader che anticipa alcuni temi del suo Hardcore. E come non provare tenerezza per Travis quando maldestramente, per conquistare la bellisima Betsy, la porta a vedere un film pornografico. Grande cinema allo stato puro.
MEMORABILE: La camminata di Travis; "Dici a me"; Travis davanti al televisore sulle note di "Late for the sky" di Browne; Il catartico bagno di sangue finale.

Rigoletto 10/12/18 17:49 - 1805 commenti

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Una struggente, magniloquente rivisitazione della solitudine, dell'incomprensione e della difficolta del reinserimento. Scorsese dirige un solista di eccezione e De Niro sforna una prestazione invidiabile. Ma, pur essendo un film che ha fatto epoca, non sarà gradito a tutti i palati: la cupezza, quel senso di disperazione latente, di vita incatenata da ceppi invisibili farà girare al largo chi, in un film, ricerca del semplice relax.

Vito 13/12/18 16:51 - 695 commenti

I gusti di Vito

Capolavoro del maestro Scorsese con un grandissimo De Niro mai più arrivato agli stessi livelli. Una New York da incubo che diventa essa stessa un personaggio del film, con le sue strade bagnate, i vicoli bui, i pappa, mafiosi e folli di ogni genere. Finale ambiguo come pochi, ma del resto tutta la pellicola si muove tra delirio e brutale realtà, sogno e sanguinante solitudine, odio verso il governo e vendetta personale.
MEMORABILE: De Niro con cresta mohawk.

Xabaras 22/02/19 05:19 - 210 commenti

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Ok, il protagonista può apparire sprezzante, fanatico, in alcuni casi (la rapina al market, la scena con Scorsese, il finale) il film potrebbe essere tacciato di apologia di fascismo, ma sopra ogni cosa permane il ritratto della tragedia di un'esistenza falciata dal dramma della guerra, ancora preda del confuso blaterare dei politicanti. È un atto d'accusa nei confronti della società americana, un film sulla solitudine metropolitana ricco di contraddizioni, pericoloso se non compreso dovutamente. Gli "eroi" che propone Scorsese sono al solito ambigui.
MEMORABILE: He's a prophet, he's a pusher, partly truth and partly fiction, a walking contradiction.

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Atticus81 5/06/19 22:21 - 10 commenti

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I suoni, le luci, il traffico, il lerciume, i clacson... tutto efficace ed essenziale in questo racconto di un personaggio ambiguo. Un uomo che si è creato un suo metro di giudizio dopo essersi sacrificato come marine. E' lui che ci porta per le strade di New York alla ricerca di un'alternativa all'insonnia. Tutto è lecito, se all'apice c'è la voglia di far del bene. E' questo il messaggio? Chissà.
MEMORABILE: Travis pensieroso davanti alla Tv, con sguardo frustato dal romanticismo della scena del ballo.

Noodles 3/03/20 09:13 - 2432 commenti

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Forse il miglior Scorsese di sempre. "Taxi driver" è una storia di alienazione, torbida, violenta, sporca come la sua atmosfera resa con maestria e come la New York che fa da sfondo alla vicenda. Il regista crea uno spettacolare crescendo rossiniano di violenza destinato a esplodere e a colpire la bocca dello stomaco. Un Robert De Niro leggendario in una delle sue migliori e iconiche prestazioni. Ottimi anche il resto del cast e la colonna sonora di Bernard Hermann. Capolavoro.

Keyser3 29/04/20 23:18 - 444 commenti

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Grande e celebrato film di Scorsese (che si concede anche un gustoso cameo), personale e innovativa lettura del noir metropolitano, rilanciato dal regista dopo i fasti degli anni '40 e '50. Tante le scene memorabili; De Niro è eccezionale ("Ma dici a me?"), all'altezza anche Keitel e la Foster, entrambi agli inizi. Colonna sonora di Herrmann molto curata: raffinata e suadente all'inizio, cupa e roboante nel grandguignolesco finale, che difficilmente si dimentica.
MEMORABILE: L'improvvido invito al cinema a luci rosse.

Camibella 29/10/20 18:38 - 277 commenti

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Travis è un ex marine che si è fatto il Vietnam ed è tornato abbastanza malconcio a livello mentale. Lavorando come tassista notturno, e vedendo attorno a sé solo degrado, decide di vestire i panni del giustiziere. Giustamente premiato con la Palma d'Oro a Cannes, il film è senza dubbio il capolavoro di Martin Scorsese. Il lento declino verso la follia del personaggio d'uno strepitoso De Niro, sullo sfondo di una cupa New York lontana dai fasti e dalle luci di altri celebri pellicole, è il manifesto stesso della sconfitta americana di una guerra sporca invisa da tutto il mondo. Cult.
MEMORABILE: Il monologo di Travis davanti allo specchio con la celebre "Stai parlando con me?".

Alexcinema 20/02/22 22:43 - 118 commenti

I gusti di Alexcinema

Affresco introspettivo dell'uomo metropolitano qualunque tra i milioni, per il quale il sogno americano è solo leggenda. Scorsese delinea tramite De Niro la regressione psicologica di un personaggio la cui condanna principale è l'essere emarginato con se stesso, vittima della sua stessa leggerezza e dei suoi stessi vizi, e soprattutto abbandonato alla tentazione di gesti estremi che per puro miracolo riuscirà a deviare nel riscatto di una buona azione. Fortemente pessimistico ma finale miracolosamente ottimista.
MEMORABILE: La sparatoria sanguinaria nel bordello. Lascia il segno tutt'oggi.

Anthonyvm 10/03/22 15:56 - 6062 commenti

I gusti di Anthonyvm

Il thriller psicologico metropolitano nella sua forma più (im)pura e spiazzante, emblematica istantanea sociale della Grande Mela after-hours: papponi, teppisti, spacciatori, cinema porno, mentre gli sguardi allucinati di un reduce disadattato filtrano la realtà, la metabolizzano e la assimilano, covando lo spirito di una rivalsa malata, la necessità di una pulizia marcia quanto il degrado che tenta di debellare. Viaggio nell'alienazione e nel disagio (non senza striature di black humour) guidato dall'accoppiata Schrader-Scorsese e concretizzato forse dal miglior De Niro di sempre.
MEMORABILE: Il porno francese; Scorsese tradito e la 44 magnum; Monologo allo specchio; In stanza con Iris; Rasatura alla mohicana; Il finale onirico-satirico.

Bullseye2 2/02/23 21:11 - 475 commenti

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Buio, cupo e - a modo suo - romantico come i noir di Melville, dei quali riprende il tema della solitudine e dell'alienazione (Frank Costello faccia d'angelo non è poi così lontano) ma anche lurido, sporco e senza speranza come la New York di quell'epoca, che il film rappresenta alla perfezione tra spacciatori, baby-prostitute, cinemacci porno e criminali. Oltre ad essere tra i punti più alti di Scorsese, offre forse una delle interpretazioni più intense di De Niro, che rende Travis Bickle di carne e sangue, una figura reale, un tenero mostro della metropoli eroe suo malgrado.

Daniela 5/03/23 23:29 - 12916 commenti

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Dopo qualche film più o meno interessante, Scorsese fa bingo col suo primo capolavoro, una cupa storia di degrado e violenza urbana scritta da Schrader e ambientata in una New York notturna resa inedita dalla fotografia di Chapman e dalle musiche di Herrmann. La scelta più azzeccata è però quella del protagonista: De Niro si cala talmente nella parte che il suo Travis Bickle diventa il parametro su cui confrontare tutte le sue interpretazioni successive. Indimenticabile anche la prostituta bambina di Foster come pure l'esemplare sequenza della sparatoria finale. Imprescindibile.

Sonoalcine 21/12/23 20:04 - 186 commenti

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Un viaggio altamente disturbante attraverso le strade notturne di New York. Parte piano, ma subito si dirama velocemente come un jet da guerra. Robert De Niro offre per la seconda volta una performance magistrale, quella di un tassista alienato che riflette la decadenza urbana. La regia di Scorsese, intensa e visceralmente potente, cattura l'oscurità della psiche umana. Un'icona cinematografica che esplora solitudine, violenza, ossessione e una continua morbosità che sembra fuoriuscire da ogni poro di ogni inquadratura. Jodie Foster stupenda e brava come poche.
MEMORABILE: La visita al teatro porno; L'arsenale di pistole del sindacalista; "lo ammazzo con una 44 magnum!"; La strage finale.

Azione70 23/08/23 23:51 - 169 commenti

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La città vista con gli occhi di un tassista di NY, con problemi psichici. Una città difficile, piena di insidie, di personaggi apparentemente normali oppure dichiaratamente delinquenti. Strani animali metropolitani. Il tutto condito da una musica intensa, a tratti dolce e ossessiva al tempo stesso. Questo in sintesi il film, un capolavoro minimalista il cui senso si coglie alla distanza, magari dopo averlo visto più volte. Ben recitato (De Niro strepitoso), ben diretto e ben fotografato. Chapeau..
MEMORABILE: Le storie dei tassisti raccontate alla paninoteca; L’addestramento di Travis/De Niro con le armi; I viaggi notturni con la musica in sottofondo.

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Lou 30/08/23 13:55 - 1127 commenti

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Capolavoro di Scorsese, ancor oggi apprezzabile dopo quasi cinquant’anni per la straordinaria rappresentazione di una New York notturna violenta e degradata, contesto in cui monta la rabbia di Travis/DeNiro, uomo solo e disadattato che cerca riscatto con una folle azione da giustiziere per salvare una giovane prostituta. Tutto è profondamente “cult”, dalla musica alla fotografia fino alle impeccabili interpretazioni.

Bartleby 7/10/23 20:56 - 13 commenti

I gusti di Bartleby

Meravigliosa rappresentazione della difficoltà di uomo solo, provato dalle efferatezze di una guerra e da una vita trascorsa in compagnia della solitudine. Proverà a ricostruire una vita, ma sarà respinto. La disperazione lo condurrà oltre il punto di non ritorno, in cui la salute mentale si aggrava e lentamente degenera in un baratro di sangue. De Niro straordinario, Cybill Shepherd bellissima e brava, Jodie Foster, Keitel, Scorsese, la fotografia di Michael Chapman e le musiche di Bernard Herrmann: tutto è meraviglioso in questa pellicola. Uno dei capolavori del cinema.

Gabigol 28/01/24 11:40 - 618 commenti

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Capolavoro iconico della nuova Hollywood. Senza scomodare la fotografia notturna di Chapman - meritoria di tratteggiare una New York sordida e ipnotica - e le composizioni di Chapman (indimenticabili), a restare nell'immaginario collettivo è il volto normale di un De Niro silenziosamente deformato dall'apatia e l'assenza di uno scopo. Un'America denudata delle sue ipocrisie dopo il Vietnam; pronta ad accogliere la violenza in un tentativo di purificante giustizialismo, nel silenzio e l'abbandono. Scorsese, qui, è forse ai suoi massimi livelli. Finale beffardo e perfetto.
MEMORABILE: Il primo appuntamento al cinema porno; Il dialogo con il candidato; Vedere la moglie alla finestra; "Stai parlando con me? "; La sparatoria.
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  • Discussione Raremirko • 30/09/18 23:35
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Curioso immaginare come sarebbe stato il film con la Muti, che comunque secondo me era indicata...

    Non sarebbe stata all'altezza.


    Mah...Meglio la Foster, migliore attrice di certo, anche da giovane, però, boh, la curiosità resta.


    Ecco, l'anno prima (1975), ad esempio, molto buona risultò ne L'ultima donna, sempre per Ferreri (anche se in un ruolo del tutto diverso).
  • Curiosità Rocchiola • 2/10/18 11:35
    Call center Davinotti - 1278 interventi
    In una scena in cui De Niro guida il taxi, si può notare per qualche istante l'insegna di un cinema che proietta il mitico Non aprite quella porta di Tobe Hooper (The Texas Chainsaw Massacre, uscito in Usa l'11 ottobre 1974). Grazie a Caesars per il fotogramma:

  • Homevideo Rocchiola • 2/10/18 14:02
    Call center Davinotti - 1278 interventi
    Personalmente non guarderei mai in televisione questo film che è disponibile in bluray a prezzi più che abbordabili.
    Le edizioni in HD uscite sul mercato italico sono sostanzialmente due, quella del 2011 uscita in occasione del trentacinquesimo anniversario del film e quella del 2016 uscita in occasione del quarantesimo anniversario del film.
    https://www.amazon.it/Taxi-driver-Robert-Niro/dp/B004MOY9DY
    https://www.amazon.it/Taxi-Driver-Edizione-Anniversario-Blu-Ray/dp/B01LTHKNIG/ref=ice_ac_b_dpb_twi_blu_1?ie=UTF8&qid=1538556756&sr=8-1&keywords=taxi+driver+blu+ray

    La prima cosa da dire è che entrambe utilizzano lo stesso master in 4K e l'unica differenza tra le due è data dagli extra ampliati nell'edizione più recente. Poi ci sono anche edizioni speciali steelbook e simili, ma tutte utilizzano questo master.
    In ogni caso l'immagine è fantastica. Inutile lamentarsi di scene troppo buie o sgranate, questo film è stato girato così (un po' come Mean Streets), questo è il suo stile ed è giusto che sia stato mantenuto anche dopo un ottimo restauro che ha eliminato tutte le imperfezioni presenti nelle precedenti edizioni, restituendo inoltre una colorimetria più calda ed equilibrata che ben risalta dalle mille luci nelle scene notturne.

    Anche l'audio DTS 5.1 è stato ripulito e si presenta di buon livello, forse un po' basso nelle parti dialogate, ma ottimo a livello di commento sonoro e rumori vari.
    Insomma credo che per questo film sia difficile pretendere di più.
    Se non vi interessano particolarmente gli extra, potete tranquillamente acquistare l'edizione del 2011 tuttora reperibile su Internet a prezzi ancor più bassi della 40th anniversary edition.
    Ultima modifica: 3/10/18 10:53 da Rocchiola
  • Homevideo Cotola • 2/10/18 17:26
    Consigliere avanzato - 3877 interventi
    Lo dico qua e vale per tutte le altre volte passate e future. Un grandissimo graziea Rocchiola per le sue sinossi sull'home-video che sono sempre utili ed interessanti (sono piene di informazioni non solo sulla qualità audio e video ma anche sui master utilizzati, cosa sempre gradita a chi compra questi prodotti) per chi ha comprato, o ha intenzione di comprare un dvd o blu-ray.
    Nel primo caso è un modo per confrontare le proprie impressioni con qualcun altro; nel secondo si può andare a colpo sicuro (nel caso di recensione positiva) o evitare uno spiacevole acquisto.

    Bravo Rocchiola! Io spesso vedo bluray e dvd (ne compro parecchi) e mi riprometto di scriverne ma poi mi faccio vincere dalla pigrizia.
  • Homevideo Zender • 2/10/18 17:42
    Capo scrivano - 48336 interventi
    Confermo, sempre molto utili le recensioni di bluray e dvd! Solo una cosa: metti i link ad Amazon o qualche altro sito che li venda e non le foto dei dvd (a meno che non scannerizzi i tuoi).
  • Homevideo Rocchiola • 3/10/18 10:44
    Call center Davinotti - 1278 interventi
    Grazie, sempre lieto di essere utile.
    Ormai è mia abitudine, quando commento un film, dare qualche informazione sulla situazione home-video del titolo commentato.
  • Curiosità Gestarsh99 • 14/04/19 15:00
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Il pornodocumentario "educational" che Travis Bickle (Robert De Niro) e Betsy (Sybill Shepherd) vanno a vedere al cinema non è, come si legge spesso erroneamente in rete, uno dei seguenti tre titoli:

    * Swedish marriage manual aka The language of love (1969), di Torgny Wickman
    * Sexual liberty now (1971), di John Lamb
    * Sometime Sweet Susan (1975), di Fred Donaldson

    Si tratta invece di Sexual freedom in Denmark (1970), di John Lamb.

    Ecco un confronto tra due frame tratti rispettivamente dal pornodocumentario (in alto) e dal film di Scorsese (in basso):


  • Curiosità Buiomega71 • 25/05/20 19:07
    Consigliere - 26533 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (mercoledì 14 novembre 1984) di Taxi driver:

  • Homevideo Rebis • 28/11/22 11:32
    Compilatore d’emergenza - 4438 interventi
    Ho visionato anch'io il Blu-ray italiano e confermo le impressioni di altri utenti sulla scena finale: rispetto a come la ricordavo (credo da visione tv o vhs) mi è parsa molto buia e poco definita. All'epoca mi aveva impressionato il rosso acceso e dilagante del sangue, mentre in questa edizione la colorimetria tende decisamente al marrone. Nessuno ha delucidazioni in merito? Il restauro è stato approvato da Scorsese?
    Ultima modifica: 28/11/22 15:38 da Rebis
  • Curiosità Apoffaldin • 23/05/24 18:35
    Galoppino - 139 interventi
    A SPASSO CON TRAVIS NEL CINEMA ANNI SETTANTA
    Una cosa è certa: non c'è posto migliore del taxi di Travis Bickle per farsi un giro nel cinema di metà anni Settanta. Travis fai scattare il tassametro, si parte!

    Già al minuto 5:42 del film, come fatto notare da Rocchiola più sopra, abbiamo incontrato un cinema che proietta Non aprite quella porta (1974) e anche Return of the dragon (1974), un film di arti marziali uscito negli Stati Uniti il 17 maggio 1974. Andando avanti, al minuto 14:11 possiamo scendere e guardarci Bocca di velluto (Anita: Swedish Nymphet, 1973), uscito quell'anno nelle sale il 25 dicembre.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images68/bocdi1.jpg[/img]

    I film pornografici che compaiono dal minuto 34:34 non ve li propongo perché lo ha già fatto egregiamente Gestarsh99: sono questi che fanno incavolare la scandalizzata Betsy e il bello è che poco dopo, mentre lei sta litigando con Travis, notiamo che il cinema di fronte (minuto 36:08) ha in programmazione qualcosa che forse sarebbe stato più adatto all'occasione: Assassinio sull'Eiger (The Eiger Sanction, 1975) e Bucktown (1975) (rispettivamente B e A nel fotogramma): il primo uscito il 21 maggio 1975 e il secondo il 2 luglio dello stesso anno.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images68/eiger1.jpg[/img]

    Non basta: ancora qualche secondo, i due attraversano la strada e a 36:38 notiamo che lo stesso cinema proietta anche Un criminale asservito alla polizia (Detroit 9000, 1973), uscito il 13 giugno 1975. Insomma: ce n'è per tutti i gusti e forse sarebbe bastato poco per avere qualche speranza in più per conquistare Betsy.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images68/detro1.jpg[/img]

    Passiamo ai classici perché al minuto 53:14 possiamo fermarci per vedere Nashville (1975). Oltretutto questo film ha la data d'uscita nelle sale più significativa di tutte perché è la più recente: 6 febbraio 1976. Ciò significa che almeno questa scena non può essere stata girata prima di questa data.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images68/nash.jpg[/img]

    Anche sui titoli di coda si continua. Et voilà! 1 ora 52 minuti e 6 secondi. Si vede quanto basta per riconoscere Il vento e il leone (The Wind and The Lion, 1975) e A muso duro (Mr. Majestyk, 1974) usciti rispettivamente nelle sale il 23 dicembre 1975 e il 28 agosto 1974.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images68/sean.jpg[/img]