The banker - Film (2020)

Anni '50 e '60. Ispirato a fatti reali, narra la storia di due investitori neri che si gettano prima nel ramo immobiliare e poi in quello bancario. Per riuscire nei loro intenti addestrano un bianco (Hoult) perché sia il loro "volto" negli affari (un po' come Driver in BlacKkKlansman). Amaro per i temi trattati ma spigliato nella forma e ironico nei dialoghi, si fa seguire con interesse anche nei passaggi più tecnici. Il cast è ben diretto e la messa in scena accurata. Buon film.

Nonostante l’argomento sia ostico (finanza, immobili e banche), una storia perfettamente comprensibile, grazie ad una sceneggiatura ben scritta e ad una regia che riesce a valorizzare e a rendere gli stessi argomenti coinvolgenti per lo spettatore e di interesse generale, anche per il sottotesto riguardante la discriminazione razziale. Ottime la ricostruzione ambientale e la prova degli attori. Buono il doppiaggio italiano. Molto godibile e informativo.

Biografia di due imprenditori neri nell'America degli anni '60, affronta sia i problemi razziali che gli intrighi finanziari con stile; rispetto ad altri prodotti attuali non sembra una delle solite ruffianate nate sull'onda del Black Lives Matter e le tematiche sono trattate con il giusto distacco emotivo, mantenendo l'enfasi sui fatti e sulle questioni puramente tecniche. La confezione e il cast favoriscono il buon risultato; bella la ricostruzione d'epoca, solidi i protagonisti, spigliata la narrazione nonostante le vicende affrontate non fossero facili da narrare senza annoiare.

Film girato sicuramente con perizia e sfruttando bene il cast di attori. Anche la durata che sfiora le due ore non si sente. Però rimane la sensazione di un racconto abbastanza apparecchiato, nonostante fosse ispirato a fatti realmente accaduti. Troppo rileccato e controllato Anthony Mackie, troppo brava e devota la moglie, troppo pulita e organizzata l'ascesa del protagonista nel settore immobiliare e la sua alleanza col bianco che fa da prestanome. Tanto che alla fine il personaggio più empatico rimane il simpatico sbruffone interpretato da Samuel Jackson.

Ispirato a una storia vera, "The banker" racconta la vicenda di un brillante afroamericano che a fine anni 50 dal Texas va in cerca di fortuna a L.A. e la trova, grazie all'alleanza con un bizzarro gestore di nightclub e un bianco che funge da prestanome. Vicenda che ha dell'incredibile ma è purtroppo verissima, con il suo contorno di razzismo, indifferenza e violenza. Eccellente il cast, nel quale spicca Samuel L. Jackson in uno di quei ruoli che sembra possa fare solo lui. Molto buona anche la ricostruzione d'epoca, in cui il decor non prende il sopravvento sulla sostanza.