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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

C'è molto Michael Mann, nel cinema di Refn, e a seguire le avventure di questo giovane stuntman (Ryan Gosling), pilota d'eccezione, non può di conseguenza non venire in mente COLLATERAL. Solo una vaga parentela, col film che vide Cruise passare dalla parte dei "cattivi", mentre per lo stile le affinità indubbiamente esistono e si concretizzano in una ricerca esasperata dell'inquadratura ad effetto arricchita dall'uso di una fotografia da stropicciarsi gli occhi. I colori della Los Angeles notturna, le ombre e le luci a disegnare scene di una magnificenza straordinaria testimoniano la presenza di un talento cristallino, che colpisce fin da subito...Leggi tutto anche per l'uso (pure questo facilmente derivabile da Mann) mirato e attentissimo di una colonna sonora assolutamente perfetta. Il quadro che appare ai nostri occhi è di quelli che non possono lasciare indifferenti e che fanno passare in secondo piano la storia, a dire il vero piuttosto ordinaria. Anche perché l'attenzione di Refn è rivolta al protagonista, che a qualcuno potrà apparire insopportabile per la reticenza con cui risponde attendendo sempre molto più del dovuto, ma che sa farsi ricordare per l'inespressività singolarmente comunicativa. S'innamora (senza slanci) della tenera vicina di casa, accetta di diventare pilota di stock car ma il film non ci porta affatto in questa direzione, riprecipitando presto nel noir sanguinolento dove anche le improvvise esplosioni di violenza non possono che rientrare nell'estetica visivamente spettacolare che Refn sceglie di inseguire fino all'ultima scena. La scelta è quella di far dire poco al protagonista ma di dire ancor meno con la sceneggiatura, lasciando aperto qualche interrogativo e chiudendo le scene prima che si capisca fino in fondo il significato delle stesse. Fortunatamente la storia è talmente semplice che la comprensione dei particolari non si rivela necessaria. Prese singolarmente alcune sequenze son davvero straordinarie, ma anche nel suo insieme a colpire è proprio la cura riposta nella messa in scena, che denota uno sforzo decisamente superiore alla media unito a una predisposizione unica nella composizione dell'inquadratura. E a questo punto si può anche sorvolare su qualche pausa di troppo e ammirare comunque la bontà dei (pochi) dialoghi e la tridimensionalità dei personaggi, a conferma di un film in cui nulla è lasciato al caso. Un gran bell'esempio di noir moderno e incisivo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/06/11 DAL BENEMERITO BLUTARSKY POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/10/11
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Brainiac 16/06/11 18:25 - 1083 commenti

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L'action movie come ce l'hanno sempre fatto vedere è trapassato. Era ora. Ad acclamarne il rito funebre è Padre Nicholas, che ha capito che per farci credere ad un inseguimento in retromarcia bisogna farci innanzitutto compatire i personaggi. E lo fa con maggior foga d'un lacrima-addicted, pestando l'accelleratore su silenzi sguardi e musiche, filmando dolcissimi brandelli adornati d'electro. L'altro comandamento (dedotto da Monsignor Quentin) che il buon Refn non disobbedisce è il realismo. Gli stunt sono pochi seppur tostissimi. Voglio una vita spericolata, sì, ma non come quella di Diesel Vin.
MEMORABILE: Un corpo a corpo di sole ombre.

Blutarsky 15/06/11 18:56 - 360 commenti

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Ottimo film a tratti esaltante. L'intreccio è poca cosa e non riserva la minima sorpresa, ma non è il cosa ma il come viene raccontato, ad essere importante: cast azzeccato, fotografia di primo livello e una regia assolutamente monumentale di Refn. Pellicola dal ritmo pacato e dalle atmosfere a tratti quasi rarefatte squarciate da improvvise esplosioni di violenza che non ti aspetti. Qualche passaggio telefonato, controbilanciato da alcune sequenze da antologia. Risultato da applausi per Refn, che confeziona un gran film da un normale lavoro su commissone.
MEMORABILE: Due sole scene di inseguimento ma assolutamente magistrali (sopratutto l'incipit), di quelle che ti catapultano in macchina sul sedile del passeggero.

T.garufi 23/09/11 17:16 - 17 commenti

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La silenziosa ma cardiopatica esistenza di Driver, stuntman di Hollywood part-time e ladro-complice notturno di rapine a mani armate vengono stravolte dalla presenza di Irene e il suo piccolo figlio. Un film d'azione di tutto rispetto quello di Refn, che attinge ai classici americani come a quelli europei promettendo in un prospero futuro. Fotografia curata da Newton Thomas Sigel per l'ASC, in maniera egregia mediante l'utilizzo di luce con tonalità calde per l'intero film, cambi di fuoco morbidi.

Rebis 14/10/11 21:22 - 2404 commenti

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Plastico e conseguente, il cinema di Refn mette coraggiosamente la regia al suo centro. Pregi e difetti nel caso specifico si polarizzano: la sceneggiatura affiora con ingombranti parentesi dialogiche che increspano un tappeto sonoro e visivo dalla fluidità ipnotizzante; il casting ispiratissimo (Gosling, già iconico, mira a sintetizzare in una nuova fisicità McQueen e Gibson) non produce per ipostasi personaggi verosimili, e la rielaborazione - sapiente e lirica - degli stilemi autostradali anni '70 e '80 lascia spazio all'ipertrofia formale (l'ascensore). Il retrogusto però è convincente.

Daniela 26/09/11 09:09 - 12916 commenti

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Meccanico-stuntman e saltuariamente autista da rapina, Gosling ha nervi di acciaio ma un cuore di ghiaccio cui basta il calore di un sorriso per sciogliersi, cavaliere della città (valle) solitaria disposto al sacrificio per la felicità altrui. Refn supera brillantemente la prova della prima regia made in USA, trasformando un plot banale in un noir romantico, attraversato da improvvise esplosioni di violenza (talvolta tenuta fuori campo, con un effetto ancora più marcato). Eccellente la confezione, con fotografia sugli scudi, buono il cast.
MEMORABILE: Il bacio in ascensore - Lo scontro mortale mostrato soltanto con le ombre sulla strada

Greymouser 29/09/11 10:11 - 1458 commenti

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Grande esteta dell'immagine, ma mai lezioso, Refn riesce a trasformare un fragilissimo soggetto in un'esperienza filmica a tratti esaltante, attraverso un lavoro di regia curatissimo ed avvolgente, ricco di soluzioni creative e di folgorante efficacia. Niente di originale nello spunto, come si è detto, ma la debolezza di fondo della materia ci fa apprezzare in modo particolare la vena dell'autore danese, capace ormai di trasformare in oro cinematografico tutto ciò che tocca.

Capannelle 30/09/11 09:13 - 4478 commenti

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Ha una faccia da Pippo ma se lo provocate può diventare parecchio incazzoso. Un bell'affresco di Refn che non insiste tanto sul grottesco pulp quanto sul noir melodrammatico. Elegante nella confezione, sobrio nei personaggi, meno sobrio nei lampi di violenza. Particolare nell'imboccare una strada che viene subito stravolta. E senza troppi cliché: fughe stradali silenziose, pregiudicati saggi e poco gelosi, ballerine compostamente impassibili di fronte alle disgrazie del loro pappone.

Cotola 2/10/11 12:05 - 9267 commenti

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Splendido noir firmato Winding-Refn, in trasferta americana, che si conferma sempre di più un regista coi fiocchi. Temi, situazioni e personaggi sono quelli del suo cinema ed anche la storia non è nuova in sé. Il ritmo, pur non essendo frenetico, risulta estremamente avvolgente. Ma ciò che però colpisce e resta nella memoria è uno stile magniloquente e scintillante (giustamente premiato a Cannes), reso però tale anche da una splendida fotografia. Gli scoppi di violenza sono notevoli e forse, non è la prima volta, un po’ eccessivi.
MEMORABILE: Gli scoppi di violenza. Gli esterni della città, ripresa dall'alto.

Rullo 2/10/11 21:26 - 388 commenti

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Un'incantevole prova artistica - l'ennesima - per Refn, che questa volta, alle prese con uno script un po' banale e non scritto da lui, riesce a rendere il film un'opera unica. Gosling è un vero duro e la scelta delle musiche calza a pennello con l'atmosfera dell'opera. Il ritmo è altissimo e si perde un po' solo nella parte pre-finale, in cui la qualità cala. Stile sobrio e pulito intervallato da inaspettate scene di violenza, interessante la fotografia.
MEMORABILE: La scena dove il protagonista guarda attraverso la vetrina con "Oh my love" in sottofondo, lo scontro tra ombre, la scena dell'ascensore.

Galbo 4/10/11 05:49 - 12510 commenti

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Film riuscito, ma non il capolavoro ritenuto da molti questo film di Refn. Dopo il deludente e patinatissimo Bronson, il regista danese realizza un noir "robusto" che eccelle nel tratteggiare la figura del protagonista (ottimamente interpretato da Ryan Gosling) e nella realizzazione delle scene d'azione, illuminate da una fotografia davvero efficace. Meno riuscite le figure di contorno, in maniera particolare quella femminile principale per la quale sarebbe stata migliore una scelta alternativa rispetto a quella della Mulligan.

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Ducaspezzi 6/10/11 03:49 - 222 commenti

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L'intensa laconicità che cova furie belluine e una rarefazione espressiva che trattiene una interiorità controversa. I silenzi del protagonista sono come dei presagi che aleggiano sui suoi nemici, perché paiono racchiudere un contrasto enigmatico fra il bisogno di umanità e quella appiccicosa compromissione con il destino, che innesca una lineare e glaciale determinazione violenta. Come per i Coen, anche qui non s'hanno luoghi adatti ai vecchi e, pur se diversissimi tra loro, a tratti, quel Bardem e questo Gosling... no?
MEMORABILE: Gosling che indossa la maschera da controfigura prima dell'atto finale; Quei fatidici cinque minuti fuori dai quali Gosling non garantisce più nulla.

Ghostship 5/10/11 12:33 - 394 commenti

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Ottimo noir di Refn che si conferma uno dei registi più interessanti in circolazione creando un personaggio dal fascino magnetico e traendo da una sceneggiatura banalotta un action movie di primo livello con improvvise impennate ed azzeccate intuizioni visive e sonore.

Harrys 6/10/11 19:29 - 687 commenti

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L'anarchia concettuale svanisce nel rigido filtro mainstream; ciononostante emerge la consueta lucidità pachidermica che si fonde in un unicum con l'ovattata synth pop: il fil rouge poetico non si sfilaccia. Refn intorbidisce col "genere" lo spettatore tipo (lo stratosferico incipit) instillando nel canovaccio un'umanità rigurgitante. È il cinema del silenzio, del sentimento, della carne, della percezione, del sangue: è il cinema del reale, quel cinema che definire "cinema" sarebbe riduttivo, quel cinema che ti germoglia nello stomaco. Osannatelo pure. ****1/2

Puppigallo 8/10/11 00:25 - 5365 commenti

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La regia è solida, le riprese, dall'alto e durante gli inseguimenti, si fanno decisamente apprezzare e il protagonista, taciturno, con pause verbali degne di Celentano, è azzeccato (convincente performance di Gosling). La prima parte è una sorta di quiete (una certa, penso voluta lentezza di fondo) prima della tempesta, che si scatenerà con alcune notevoli riprese su strada e, soprattutto, con improvvise esplosioni di violenza. Anche il resto della banda attorica fa la sua parte, specialmente il capo officina, il boss e la ragazza, mascherando una sceneggiatura non proprio originale. Ottima colonna sonora.
MEMORABILE: Un paio di inseguimenti con tale potenza sonora da far vibrare la poltroncina; Forchettata gratuita nell'occhio (visto che non è certo letale).

Nando 8/10/11 11:34 - 3853 commenti

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La doppia vita di una stunt-man meccanico e valente autista viene sconvolta dall'incontro con una giovane mamma con marito in galera. Una narrazione magnetica, avvolgente e dotata di dialoghi refrattari ma lucidissimi che coinvolge per tutta la durata del film. Dopo una tranquilla e lievemente adrenalinica prima parte nella seconda la violenza esplode fragorosa ma mai con invadenza anzi... Splendido il protagonista ed azzeccatissima la colonna sonora.

Didda23 9/10/11 21:09 - 2439 commenti

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Ogni inquadratura è studiata nei minimi dettagli e la fotografia di Newton Thomas Sigel rende le immagini una meraviglia per gli occhi. Drive non è solo appassionante per la bellissima resa visiva: infatti la sceneggiatura, pur essendo priva di qualsivoglia originalità, è elegante e predilige il non detto, aggiungendo all'espressività dei personaggi dialoghi molto riusciti. Gosling è l'interprete perfetto e si conferma attore poliedrico in grado di ricoprire qualsiasi ruolo. Magnifica la colonna sonora. Grande esempio di cinema.

Ford 10/10/11 13:50 - 583 commenti

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Saggio di regia che trasforma una sceneggiatura tutto sommato già vista in un filmone. Un film di macchine lento e per niente tamarro, dove rapine e sgommate appaiono nella loro drammaticità più che nella loro figaggine; Refn usa la cinepresa con grazia e la commistione di inquadrature spettacolari, luci mosse ad arte e montaggio dettato dalle stupende musiche ottantiane crea dal nulla un film che è un capolavoro, una discesa implacabile nel lato più oscuro del protagonista in un film che richiama tanti nomi ma non ne copia nessuno.

Mickes2 12/10/11 12:17 - 1672 commenti

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Bellissimo viaggio squisitamente in bilico tra favola e realtà. La notte, il giorno, la dolce musa Carey Mulligan e il suo guidatore silente protagonisti di un percorso a tinte melodrammatiche, in cui il regista danese cesella la vita dei suoi personaggi con tocco estetizzante, donando carattere e pathos da vendere. Noir essenziale, non troppo originale, a tratti dolcemente pacato e rarefatto ma pronto ad esplodere come la personalità del protagonista, attraverso sequenze memorabili. Grandissima colonna sonora.
MEMORABILE: La scena della rapina; L'incipit.

Rogue 13/10/11 14:58 - 6 commenti

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Il cinema può essere molte cose e assumere molte forme. E Drive è un esempio da manuale sulla differenza che c'è tra una regia a servizio di una sceneggiatura e una regia d'autore. Winding Refn è in stato di grazia e si esce con la consapevolezza che questo film sia nato da un atto d'amore. Amore verso tutti i generi (azione, noir, western), con la volontà di parlare di un umanità feroce ma a cui è stato dato il dono di poter scegliere tra il bene e il male. E Winding Refn è a ragione l'eroe di Cannes!

Jandileida 17/10/11 21:37 - 1607 commenti

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A guidare è quel birbaccione di Refn che frena, rallenta, accellera, schiva, accende il synth di Badalamenti, schiarisce, usa l'ombra come un morbido lenzuolo sulle ferite fresche e ci fa sentire tutto il dolore metropolitano di vite che crescono storte. E a far da estasiato passeggero c'è lo spettatore, che si gusta una pietanza dal sapore deciso di noir, per nulla originale ma nobilitato dalla mano sapiente del danese. Bravo Gosling, placido ma infiammabile stuntman; la Mulligan invece sembra Perrotta nel centrocampo del Barcellona: del tutto fuori contesto!
MEMORABILE: Gli scricchiolii della macchina e dei guanti di Gosling.

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Fabbiu 27/12/11 19:17 - 2165 commenti

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la rielaborazione di Refn dell'omonimo romanzo di Sallis si poggia quasi completamente sulla cura della confezione, che oltre a incredibili riprese e un'ottima fotografia urbana, è di stile retrò: musiche fondamentali quanto la passività emozionale di Gosling. Da ricordare tutta l'iconografia contestuale sinanche al genere che verrebbe da dire noir d'altri tempi, quello dei vendicatori della strada, ma che sa essere nuovo nella godibilissima esposizione fluida, quasi minimale; colpisce con depistaggi e svariate sorprese. L'ho amato.

Mdmaster 11/01/12 13:10 - 802 commenti

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Il sentore anni ottanta del thriller col bravino Gosling è palese, più nello stile e nella soundtrack che nella trama e personaggi. La storia è sospesa tra un precedente e un seguito inesitenti, l’innominato protagonista sembra ormai aver abbandonato ogni pretesa a una vita normale. Il fulcro della vicenda è proprio l'apatia di Driver, culminante poi nella scena migliore: il bacio alla povera (e sciapa) Irene e lo sfondamento di un cranio. Il resto, purtroppo, scivola via con gran stile ma senza lasciar traccia. Dimenticabile.
MEMORABILE: Lo scontro finale drappeggiato solo dalle ombre.

Deepred89 4/02/12 01:04 - 3783 commenti

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Con le prime battute ci si affeziona al personaggio principale, con i titoli di testa ci si affeziona alle inquadrature e all'uso delle musiche e il film è già decollato. Gosling ha la faccia giusta per il ruolo giusto, le inquadrature possiedono classe e fascino da vendere, l'onnipresente (e lodevole) colonna sonora crea un clima rarefatto e quasi onirico (e, per la gioia degli amanti del bis italico, è qui riproposta anche l'ortolaniana Oh My Love). Trama molto (forse troppo) semplice, ma quasi non ci si fa caso. Notevole.

Siregon 9/02/12 23:04 - 352 commenti

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Capolavoro. Il film che Michael Mann guarderebbe in loop è un concentrato adrenalinico di musiche perfette e inquadrature che scaricano suspence come martellate sullo spettatore. Gosling immenso, Mulligan tra sguardi e gesti. Noir metropolitano dalla regia ispiratissima che ridefinisce il look di Los Angeles nell'immaginario collettivo. Da applausi commossi nonostante una sceneggiatura a tratti prevedibile.

Silenzio 28/02/12 13:47 - 59 commenti

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Premiata Forneria Refn utilizza soltanto materie prime di qualità certificata; impasta con farine Friedkin-Mann e condisce con sale Kitano & Chan-wook. È cinema-serpente che si mangia la coda: l’unico possibile, quando si vuol tirar le somme di un intero genere. E furbo il danese l’ha carpito il segreto: che si piange solo di ricordi e stereotipi. Gosling, in giubba-feticcio, è un Ladd morale e fracassacrani destinato a vendere sacchi di figurine. Dietro, autovie ed edifici come passerelle d’alta moda, su tappeti di synth anni ’80.
MEMORABILE: La celebrata tenzone fra ombre, ripresa pari pari da Hana-Bi.

Disorder 19/04/12 20:58 - 1416 commenti

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Sembra quasi un remake non dichiarato del bessoniano Léon, anche se per quel che riguarda la regia in senso stretto i debiti di riconoscenza praticamente non si contano. È comunque un film che riesce a offrire una sua originalità, soprattutto grazie ad un uso a dir poco accorto delle musiche (un raffinato synth-pop dai velati echi eighties) e degli effetti sonori. In sostanza un buon film, molto ben fatto e interpretato e impreziosito da una delle colonne sonore più belle degli ultimi anni (un intero pallino in più solo per quella).

Cloack 77 10/05/12 16:51 - 547 commenti

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Le esasperazioni creative di Bronson fortunatamente spariscono in Drive; nella prima mezz'ora sembrerebbe quasi un ritorno alle origini per la cura nel racconto: poi allo scoccare "dell'ora della violenza" ricominciano i ralenti, le esagerazioni splatter, l'autorialità mai lieve: elementi che possono infastidire, ma divenuti segni di uno stile inconfondibile. Refn dietro la cinepresa è bravissimo e certamente non lo nasconde.

Coyote 28/05/12 22:10 - 185 commenti

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Grande noir, realizzato da un regista in stato di grazia, poco incline ai compromessi. La colonna sonora riassume in sè i pregi principali della pellicola: solo 4 canzoni, ma una meglio dell'altra, un monumento all'essenzialità. Il ritmo in certi tratti è forse un po' troppo lento, ma l'atmosfera creata dalla fotografia rende ogni inquadratura interessante.

Paulaster 11/09/12 09:49 - 4622 commenti

I gusti di Paulaster

Storia di un talento: meccanico, stuntman, pilota per rapine, protettore familiare, giustiziere e vendicatore in stile cowboy. Spiaccicando un paio di monosillabi. Regia che compensa bene le pause e giuste dosi di azione ne rendono un noir accettabile, dove una musica centrata accompagna gli eventi. A tratti compassato al limite dei duelli epici, fa perdere interesse per la solita carenza americana nel tratteggiare le relazioni sociali, dove il passaggio da sconosciuti ad amici per la pelle è scontato e non credibile.

Tarabas 12/09/12 15:06 - 1888 commenti

I gusti di Tarabas

Autista freelance della mala spera di diventare un pilota da corsa, intanto tira avanti senza slanci, finché incontra Irene e suo figlio. Reduce dal back-to-back Refniano, trovo ampi collegamenti tra il Valhalla mistico e la LA iperilluminata, anche di notte, ipercalligrafata dai ghirigori dei neon (sentiti ringraziamenti a Mann). Refn mi pare un artista del decòr visivo, non molto di più. L'adesione a un genere strutturatissimo rende il film godibile, pur con trama derivativa, il cast è interessante. Ma è un esercizio di calligrafia, non di più.
MEMORABILE: La scena dell'ascensore manda in sollucchero alcuni: a me sembra il manifesto dell'ossessione decorativa del regista.

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Lupoprezzo 15/09/12 10:54 - 635 commenti

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I debiti non si contano, ma l'abilità del regista danese sta nel saper recuperare le suggestioni tragiche dell'anti-eroe del noir classico (un duro inguaribilmente romantico e dal cuore grande), inserendole in un registro più moderno, fatto anche di violenza grafica. Ryan Gosling è all'altezza del compito, deve ancora smussare gli angoli, ma è sulla strada giusta per diventare la moderna maschera noir. Regia di gran classe che non urta, montaggio da oscar (soprattutto nel notevole incipit) e un tappeto sonoro di tutto rispetto.

Magnetti 19/09/12 16:45 - 1103 commenti

I gusti di Magnetti

Si può anche tralasciare la mediocre sceneggiatura, perchè regia e recitazione sono ai massimi livelli. Il personaggio di Ryan Goslin è da ovazione: con naturalezza e senza alterazione dei battiti cardiaci passa dal silenzio all'azione come solo uno scorpione sa fare, con picchi di violenza splatter impressionanti che ricordano il Mortensen di Crononberg. Ottime le musiche, la fotografia e, ribadisco, la regia che stupisce per le eleganti e tutt'altro che fredde inquadrature. Il doppiaggio mi è sembrato molto buono, una volta tanto.
MEMORABILE: La scena sull'ascensore con le pedate di Goslin sul muso del sicario

Nancy 9/10/12 23:07 - 778 commenti

I gusti di Nancy

Refn attinge a piene mani dagli anni 80 e crea un personaggio per molti versi simile a quello che fu di De Niro in Taxi driver, e anche se qui la trama noir e i suoi eventi non permettono la stessa introspezione, sono gli eventi stessi a darci l'interiorità del personaggio: nessun monologo interiore, solo silenzi, qualche frase, musiche stupende (di Martinez, un occhio alla canzone "A real hero" dei College). Registicamente eccezionale, grandangoli e profondità da far girare la testa, fotografia assolutamente azzeccata. Un piccolo capolavoro dei giorni nostri.
MEMORABILE: I titoli di testa rosa; "A real hero"..

Giùan 12/11/12 22:08 - 4752 commenti

I gusti di Giùan

Ennesima constatazione del teorema chimico-cinematografico secondo cui nulla si crea, nulla si distrugge ma (se si ha il talento di Winding Refn) tutto si trasforma. Ciò che in Drive incanta e seduce è il fatto di rappresentar un universo compiutamente, integralmente filmico, una cosmologia di cui conosciamo i limiti (una certa ridondanza, l'ultima parte non all'altezza delle premesse) ma i cui confini continuano ad attrarci, annegandoci nel suo buco (schermo) nero. Mann, Hill ma anche Hellman e Cronenberg tra i, tanti, riferimenti causali. Drive l'imperdibile.
MEMORABILE: "Io guido"; La scena nell'ascensore; Le esplosioni di violenza splatter dello scorpione Gosling; Il piacere di rivedere Albert Brooks (e Ron Perlman).

Neapolis 31/01/13 14:17 - 186 commenti

I gusti di Neapolis

La splendida colonna sonora dal ritmo incalzante accompagna un film dai ritmi lenti ma cadenzati e armonici in un crescendo di tensione e suspense. Niente di nuovo, si dirà, ma qui entrano in gioco lo stile delle riprese, il fascino della fotografia che ti avvolge, la recitazione di un algido Gosling e la colonna sonora dalle cadenze giuste. In particolare segnalo "A real hero" eseguita da College featuring Electric Youth.

Xamini 26/04/13 23:02 - 1268 commenti

I gusti di Xamini

Non si può dire che questo Drive racconti alcunché di particolarmente inedito, ma è nello stile e nei modi a fare centro. Un insieme di inquadrature precise, piene di gusto e senza timore di prendersi i propri tempi, cadenzate perfettamente con la recitazione del protagonista e della Mulligan, che si affidano agli sguardi prima ancora che alle parole. Su questa apparente quiete, si innesta il contrasto di alcune punte di violenza di caratura insospettata. A chiudere il quadro di un noir moderno decisamente riuscito, un comparto musicale che rimane sempre defilato ma efficace, alla stessa maniera della città degli angeli.

Elnatio 27/05/13 14:57 - 38 commenti

I gusti di Elnatio

Ottimo film dal ritmo a tratti sincopato e a tratti frenetico. Sceneggiatura scarna ma essenziale, ottima regia che alterna in modo magnifico calma e amore a violenza inaudita. Ottimo Gosling, che entra perfettamente nei panni (un giubbotto veramente orribile) del protagonista di poche ma essenziali parole, il cui amore platonico per la vicina di casa lo porta ad avere a che fare con i boss della malavita di una Los Angeles meravigliosamente fotografata. Bellissime le scene di inseguimento in macchina.
MEMORABILE: Le martellate riservate a Cook; Il bacio in ascensore.

Pinhead80 4/06/13 12:22 - 5098 commenti

I gusti di Pinhead80

È inutile nascondere che Refn mi piaccia molto, anzi direi moltissimo. Non riesco a rimanere deluso da nessuno dei suoi film e Drive non fa eccezione. Ryan Gosling interpreta un personaggio quasi fumettistico che esce ed entra nella vita delle persone con la stessa rapidità con la quale guida le auto. Mai una parola fuori posto, tutto è calcolato nei minimi dettagli tranne l'amore, che sfugge a ogni controllo. E nonostante la violenza che esplode come raffiche di mitra, è proprio un film sull'amore come rinuncia. Bellissimo.

Jdelarge 17/08/13 00:41 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Fa sempre piacere vedere un film d'azione che non punta solamente sugli inseguimenti e sulle esplosioni ma su un'attenta sceneggiatura (anche se ridotta all'osso come in questo caso) aiutata da una regia in grado di creare la giusta suspense. Il risultato è buono anche perché Gosling se la cava più che bene, ma in alcuni casi quello che non succede è troppo e la lentezza della trama contribuisce a far sembrare tutto una presa in giro. La colonna sonora è eccezionale e contribuisce a rendere il film un buon prodotto.

Piero68 22/07/13 08:37 - 2967 commenti

I gusti di Piero68

Visto che conoscevo già il cinema del danese proprio non riesco a emozionarmi per questa pellicola che, secondo il mio modesto parere, è abbastanza sotto i suoi standard. Non che sia brutta, ma sicuramente non un capolavoro. Come al solito poca sceneggiatura, scarsi dialoghi ma potente commento sonoro e visivo. Anche l'ottimo Gosling non esalta visto che per oltre buona metà del film si limita a una sola espressione con sorriso ebete che ricorda tanto l'androide interpretato da Fassbender in Prometheus. Buono nel complesso ma non esaltante

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Gosling dà prova di esser un gran bell'attore e si porterà dietro quest'aria malinconica anche in Come un tuono, ma non gliene facciamo una colpa e anzi ci piace, molto. Refn dal canto suo dirige una gran bella pellicola esasperando gli attimi di silenzio, innalzandoli a vangelo. Indugia senza esagerare sul menage con la vicina e miticizza quanto serve il protagonista. Ottima la scelta della musica che accompagna una fotografia che ti scalda il cuore nel serpente algido di cemento della pellicola.
MEMORABILE: L'inseguimento iniziale; La scampagnata sul canale di scolo.

Homesick 29/12/13 16:37 - 5737 commenti

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In un firmamento cinematografico sempre più fioco, ecco accendersi la stella di un noir di classe, nervigno, che ha fatto proprie le lezioni di Hill, Friedkin e Schrader sulla metropoli notturna squarciata da repentine brutalità, restituendo all’iperrealismo il posto da anni usurpato da un pulp spesso bambinesco e invadente. Il “Pilota” Gosling è come lo “Straniero senza nome” dei western: un (anti)eroe misterioso dal volto impassibile, un impalpabile araldo della vendetta e della morte, così come dell’amore e dell’amicizia. Elegantemente rétro l’eterea colonna sonora di Cliff Martinez.
MEMORABILE: Gosling aggredisce e maciulla il sicario in ascensore; la maschera in lattice di Gosling.

Enzus79 19/01/14 10:59 - 3037 commenti

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Un po' Mann, un po' Kitano, ma questo è veramente un film da applausi. Storia non troppo originale ma che, almeno al sottoscritto, è parsa coinvolgente e convincente. Diretta ottimamente e interpretata altrettanto bene. I personaggi solitari e di poche parole, se interpretati così, hanno il merito di essere ricordati. Colonna sonora discreta.

Bardbanksy 18/01/14 12:59 - 7 commenti

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Se l’originalità forse manca e la sceneggiatura lascia un po’ a desiderare, tutto il resto compensa. Il bravo Rafn presenta un noir di altri tempi (tempi che rincorrono quegli anni ’70 in Europa), senza troppa ambizione e presunzione. Dirige semplicemente un film metropolitano, efferato che cattura, coinvolge, colpisce per il suo impatto visivo e per il suo impatto sonoro.
MEMORABILE: L'inizio fino alla fine dei titoli di testa con la canzone di Kavinsky; Tutta la scena nell'ascensore (puro cinema); La forchettata.

Edecubo 25/07/14 03:33 - 48 commenti

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Il film che consacra Refn al pubblico internazionale elevandolo nell'olimpo dei registi più sottovalutati di sempre. La trama sceneggiata da un libro si rivela perfetta come il cast, tranne la scialba Carey Mulligan. Qui il nostro protagonista senza macchia e paura (e senza nome anche) fa lo stunt-man di giorno e il pilota di rapine di notte, ma intenerito dalla vicina decide di aiutarla. La fotografia è incredibile, il ritmo non scala mai ma sale sempre su di giri come una muscle car. Sarà ricordato nei tempi.

Herrkinski 9/12/14 06:12 - 8390 commenti

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E' ormai palese che io sia caduto nella trappola di Refn, sempre ammesso che ce ne sia una; da un soggetto noir non propriamente originale (come già nella trilogia di Pusher), il regista riesce anche in trasferta Usa a non svendersi alle facili tarantinate e a condire la storia con uno stile magnifico, in questo caso parzialmente debitore a certo Mann ma comunque invidiabile. Cast perfetto, dialoghi soppesati ed essenziali, OST da brividi (davvero un valore aggiunto), fotografia avvolgente; non si staccano gli occhi dallo schermo un secondo.
MEMORABILE: L'ascensore; L'attacco nella camera d'albergo; Il finale.

Fulcanelli 15/10/15 04:17 - 135 commenti

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Smisuratamente sopravvalutato. Non c'è una pur minima parvenza di credibilità nella storia. L'incipit è buono e farebbe presagire un bel hard boiled sulle rapine, ma il tutto sfuma in un mappazzone drama/sentimentale/teen che annoia. Ryan Gosling, il superuomo eroe di turno che non deve chiedere mai, interpreta uno dei personaggi più improbabili, sciatti e antipatici mai visti: una specie di terminator umano che dà sul ritardato. *! solo perché è ben realizzato, ma per me non vale nemmeno una visione.

Viccrowley 21/03/18 22:38 - 814 commenti

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Parte silenziosa l'opera di Refn e prosegue in sottrazione fino allo spettrale, malinconico finale. Qua e là si insinuano squarci di violenza inusitata ma mai fuori contesto, quasi un'esplosione di rumore in un mare taciturno. E di poche parole è l'angelo (demone) vendicatore che attraversa silente un'epopea disperata fatta di amore impossibile da ricevere e di dolore da mandar giù come un boccone amaro ma inevitabile. Il tutto rinchiuso in una narrazione perfetta, rarefatta, dove nemmeno una virgola è fuori posto. Perfetti Gosling e la OST.
MEMORABILE: Il bacio in ascensore; Gli inseguimenti; Il rapporto tra Gosling e il bambino di Irene.

Fauno 21/09/16 21:58 - 2225 commenti

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Se il rischio di perder la vita è elevato e continuo, si sbilanciano anche sentimenti e reazioni, ed è nulla passare da un estremo all'altro; il protagonista (uno stuntman dall'aria imperturbabile ma più sul triste) prende a cuore le sorti di una famiglia che non è neanche la sua e la protegge in modo indiscriminato, con una violenza inaudita e spettacolare, sia per difenderla che per vendicarla. E il regista è molto bravo con ralenti e inquadrature da lontano a descrivere la sensibilità di questi individui nell'avvertire il pericolo.
MEMORABILE: La scena pulp col distacco della sbarra che viene usata come arma; L'autoapologia di Nino; Le pedate nell'ascensore.

Alex1988 20/05/17 18:26 - 728 commenti

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Di certo uno dei migliori noir-thriller degli ultimi anni. Capace di coniugare l'intrattenimento allo spirito di ricerca narrativo. I riferimenti a Driver l'imprendibile di Walter Hill ci sono, ma è, fondamentalmente, una storia d'amore, più che mero film d'azione. Splendida la fotografia notturna. Premiato a Cannes 2011 per la regia (presidente della giuria Robert De Niro).

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Jena 17/06/17 21:35 - 1600 commenti

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Viene in mente subito il quasi omonimo Driver, assoluto capolavoro di Walter Hill; questo è inferiore per i consueti difettucci di Refn, in particolare il suo eccessivo autocompiacimento e manierismo (ricordate l'insopportabile Bronson?) Detto questo il film fila via bene, con una regia calibrata al centesimo, ottime immagini notturne e i consueti scoppi di violenza. Gosling è abbastanza in palla, la Mulligan insopportabile, Cranston sottoutilizzato; alla fine il gangster in hawaiana di Albert Brooks risulta il personaggio più sfizioso.

Taxius 24/08/17 13:03 - 1656 commenti

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Meraviglioso noir di Refn, probabilmente il suo miglior film. Saltano subito all'occhio e all'orecchio la meravigliosa fotografia e la bellissima colonna sonora composta da musica elettronica. La storia è quella di una vendetta per una rapina finita male e di un amore impossibile per una donna sposata. I tempi sono lenti, fatti di lunghi sguardi e silenzi intervallati da momenti di estrema violenza. Momenti lenti ma non noiosi perché il film è coinvolgente e appassionante. Sembra un fumetto, un fumetto d'autore.

Saintgifts 29/09/17 12:02 - 4098 commenti

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Quando un film suscita tante riflessioni ricercate e non solo apprezzamenti sulla tecnica (regia che fa veramente il suo lavoro creativo) allora qualcosa c'è. Il deprecabile amore per la vendetta, abilmente camuffata da giustizia (amore inconfessato manifestato solo intimamente seduti sulla poltrona di un cinema) qui è sublimato dalla creazione di un personaggio dall'animo di scorpione, ma sotto sembianze quasi angeliche, pronto a pungere a costo anche della propria vita (è nella sua natura). Un bell'esempio di cinema, al di là di ogni morale. C'è anche Russ Tamblyn.

Minitina80 20/10/17 08:23 - 3094 commenti

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Un soggetto che avrebbe potuto perdersi tra i tanti si trasforma nelle mani di Refn in qualcosa di diverso. Scampato il pericolo di un film incentrato su corse automobilistiche, colpisce lo stile personale di Refn, che si prende il tempo necessario per ogni istante rielaborando un’estetica moderna ed essenziale, mai banale o di facile consumo. La musica avvolgente gioca un ruolo fondamentale e annovera un brano d’altri tempi di Riz Ortolani. Distante dallo stile di Tarantino, ma non per questo meno efficace perché il manico è buono e si vede.

Ultimo 4/12/18 10:11 - 1686 commenti

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Un bell'esempio di noir moderno firmato Refn, con un ottimo Ryan Gosling nelle vesti del protagonista, stunt-man taciturno che si troverà invischiato in un mare di guai. Il film parte lentamente ma con riprese notturne molto belle e una colonna sonora più che azzeccata, per poi confluire in una seconda parte densa di azione e violenza. Nella norma il cast, ove spicca solo il citato Gosling. Regia attenta, solida ed esperta, che eccelle nelle scene degli inseguimenti in auto (cosa intuibile già dal titolo...).
MEMORABILE: L'inizio, sulle note di "Nightcall".

Anthonyvm 21/02/19 23:58 - 6060 commenti

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Fascinoso ma non molto coinvolgente mélange di cinema stiloso e crime all'americana ultra-violento. Se da una parte i titoli di testa in rosa shocking con colonna sonora new wave fanno letteralmente innamorare, dall'altra i troppi silenzi e il talvolta poco chiaro svolgersi degli accadimenti non rendono particolarmente piacevole la visione. Le esplosioni di violenza lasciano di stucco, il cast è ottimo, tuttavia il film non convince appieno.
MEMORABILE: I titoli di testa; La fucilata in testa; Il cranio sfondato a suon di calci; La vendetta a suon di martello; Il bel finale aperto.

Bubobubo 28/01/19 17:08 - 1847 commenti

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A distanza di anni e svariate visioni rimane un film notevole, forse il migliore dell'opus refniano e tuttavia non sempre bilanciato né convincente, specialmente nella scrittura quasi aforistica di un finale d'impatto ma narrativamente barcollante. Gosling, ben più che in Only God forgives, è il volto perfetto (nelle espressioni, nei silenzi, nella corporeità) di questo noir metropolitano in salsa synth pop, mutacico e al contempo drammaticamente eloquente: Carey Mulligan, apparentemente anonima, è una spalla femminile potentissima.

Il ferrini 28/02/19 01:12 - 2498 commenti

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Potentissimo noir che riesce a mantenere alta la tensione nonostante una narrazione tutt'altro che concitata. Se i primi minuti potrebbero ricordare The transporter, il film poi prende tutt'altra piega alternando momenti poeticamente rarefatti a improvvise fiammate di violenza che difficilmente si scordano (l'ascensore). Gosling, glaciale e spietato, sembra già fare le prove per Blade runner 2049. Difficile trovare difetti: regia, fotografia, montaggio, colonna sonora, tutto funziona alla perfezione. Da vedere assolutamente.

Matalo! 26/11/19 01:18 - 1378 commenti

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Refn sbarca a Hollywood e realizza un film che promette meno di ciò che mantiene. Non brutto ma stringi stringi è solo un film di genere che di riuscito ha la buona realizzazione e Gosling, convincente mix di Frank Costello e Driver l'imprendibile. Banali i cattivi Brooks e Perlman. Che il buono sia uno psicopatico convince abbastanza ma c'è già un assaggio dei deliri poser del futuro (orrendo Solo Dio perdona). E il ricercato status di cult movie trova un freno nel Tarantino anni 90, modello irraggiungibile.

Thedude94 17/12/19 00:58 - 1125 commenti

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Eccellente film diretto egregiamente da Refn, il quale ci regala un'opera intensa ed emozionante caratterizzata da momenti di pause riflessive alternati a momenti di pura adrenalina. Il comparto visivo è da far brillare gli occhi: scenografie e fotografia mozzafiato coronate da una colonna sonora perfetta, che rispecchia gli stati emotivi dei personaggi. Questi ultimi sono resi in maniera splendida da tutto il cast, capitanato da un Gosling in parte come non mai e da una bellissima Mulligan. Opera essenziale della seconda decade del 2000.

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Lou 12/03/20 18:28 - 1127 commenti

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Il fascino del bel tenebroso Gosling, uomo di poche parole e driver provetto nel bene e nel male, è al centro del film di Refn, con esiti sorprendenti soprattutto nella prima parte, che sa distinguersi dai soliti noir giocati sulla spettacolarizzazione della violenza. Poi però si rientra nelle dinamiche tipiche del genere, con uno sviluppo non troppo originale e una violenza eccessiva. Belle le ambientazioni e grande cura delle immagini.

Gottardi 3/06/21 18:52 - 396 commenti

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Giovane e freddo meccanico e stuntman di giorno, la notte si presta a fare da autista spericolato per la malavita. Un giorno s’innamora di bella con figlio e marito in prigione e per aiutarli finisce nei guai in una rapina. Film con i giusti tempi lenti e che privilegia l’immagine e la recitazione sui dialoghi, seppure la sceneggiatura si prenda qualche pausa narrativa. Regia di ricercato formalismo, il personaggio di Gosling “buca” anche se la storia d’amore è un po' inverosinile. E’ chiaro l’intento di non fare un film di pura azione, e come noir convince.
MEMORABILE: Il giubbino dorato di Gosling; Le riprese di guida dal cruscotto della Mustang anni 70.

Pigro 5/10/21 10:33 - 9886 commenti

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Come confezionare bene una storia trita senza sorprese (lo spietato giustiziere): dopo un buon avvio, fotografia laccata e regia sfiziosa (l'inseguimento iniziale, certi omicidi fuori campo) dal ritmo altalenante. Trionfo senza ironia dì sorprendenti (per essere il 2011!) cliché etnici con italiani, ebrei e latinos criminali (totalmente assenti i neri), e con l’eroe e la bella rigorosamente bianchi e biondi. Le espressioni inebetite e anti-empatiche di Gosling sconfinano con l’autoparodia. Lussuoso entertainment, bello da vedere e vuoto.

Wulfgar 18/07/22 16:35 - 56 commenti

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Buon film del danese Refn: gli smaliziati noteranno i riferimenti ma si vede il tentativo di battere una strada personale, aggiornando tòpoi classici all'era postmoderna. Senza dubbio c'è buona tecnica, filmica e narrativa, scene d'effetto; e funzionano gli scarti di tono, tra improvvise esplosioni di (iper)violenza e repressioni nelle scene "intimiste". Fa un po' sorridere, però, il romanticismo da fumetto propinato quasi con naïveté. Perfetto Gosling.
MEMORABILE: Le efferatezze dei boss Brooks (in un ruolo davvero inedito) e Perlman, che però non risultano del tutto antipatici; La forchettata; La maschera.

Balbi 6/11/23 21:12 - 5 commenti

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Film d'azione con alcune notevoli scene di inseguimento, attraversato da una vena di malinconia, espressa dalla recitazione trattenuta di Ryan Gosling. Alla fine della visione lo spettatore si trova a cercare di ricostruire quello che nel film non c'è, il passato del protagonista, che si può immaginare segnato da eventi dolorosi e che sembra essere alla base insieme della ferocia e del bisogno di tenerezza che egli manifesta nei suoi rapporti con gli altri personaggi. E forse anche del lavoro che ha scelto, aiutare le persone a fuggire.

Diamond 10/01/24 10:03 - 380 commenti

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Noir perfettamente calibrato che ruota intorno a un personaggio costantemente reticente a cui un ottimo Gosling regala un'interessante maschera inespressiva. Refn alterna azione a pause calibrate al secondo, poi quando meno te l'aspetti magari deflagra un atto di violenza, a volte addirittura gratuita. Buona la caratterizzazione dei personaggi, eccellente la fotografia e la regia, ricercata la colonna sonora, cast adeguato.
MEMORABILE: Craston; La scena dell'ascensore; Riz Ortolani nella colonna sonora.

Buiomega71 15/09/24 01:21 - 3005 commenti

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Quintessenza della poetica refniana, che dalle ceneri di Poe passa nelle notti losangeline carpenteriane (come lo score di Martinez), intinge il noir postmoderno in una delicata e intensa storia d'amore (non consumata), esplode in una violenza scorsesiana iperrealistica (teste fatte saltare a fucilate, eye violence con forchette), lambisce l'horror (la maschera hooperiana della vendetta), stocca in gran pezzi di cinema (il pre Neon demon con le spogliarelliste indifferenti alle sevizie del loro capo) e chiude mestamente sulla strada, con quel finale sospeso dal sapore milleriano.
MEMORABILE: La tesissima rapina al banco dei pegni (con il driver che aspetta fuori); La rasoiata "indolore"; Il proiettile fatto ingoiare; Le regole di driver.
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  • Discussione Cotola • 24/01/12 18:52
    Consigliere avanzato - 3876 interventi
    1 nomination agli oscar:

    Miglior sonoro
  • Discussione Guru • 24/01/12 18:59
    Servizio caffè - 460 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    1 nomination agli oscar:

    Miglior sonoro

    e vai...
  • Discussione Cotola • 24/01/12 19:13
    Consigliere avanzato - 3876 interventi
    Però non capisco questa nomination così isolata
    (ma potrei essermene persa qualcuna io). Non mi
    sembra che sia l'elemento di spicco del film che resta comunque un bel vedere.
  • Discussione Zender • 24/01/12 20:19
    Capo scrivano - 48333 interventi
    Beh, le musiche sono molto particolari e studiatissime, e il suono per renderle bene è studiato anch'esso. Bassi in evidenza, se non ricordo male.
  • Discussione Capannelle • 24/01/12 21:01
    Scrivano - 3687 interventi
    Allora mi fate venir voglia di rivederlo, perchè sono appassionato di sonoro e musiche da film
  • Discussione Didda23 • 25/01/12 12:07
    Compilatore d’emergenza - 5795 interventi
    Anche a me le musiche sono piaciute moltissimo
  • Discussione Jandileida • 27/01/12 12:31
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Si son sprecati... Comunque le musiche le ho trovate anch'io essenziali nell'economia del film
  • Musiche B. Legnani • 29/03/19 23:02
    Pianificazione e progetti - 15061 interventi
    Capperi, non avete messo questa, di Riz Ortolani...

    https://www.youtube.com/watch?v=qbZZ4ecaEns
  • Discussione Buiomega71 • 15/09/24 10:14
    Consigliere - 26530 interventi
    Quintessenza della poetica refniana (in un opera su commisione alla fine) che trasuda , in ogni momento e in ogni fotogramma, la visione prettamente personale dell'autore di Solo Dio perdona

    A cominciare da una Los Angeles notturna carpenteriana (come è carpenteriano lo score di Cliff Martinez), dagli interni rosso sangue dei corridoi dei palazzi e degli ascensori, dalle luci al neon (demon) della città, fino ai silenzi introspettivi di un Gosling nel ruolo della vita, alle silenti e ipnotiche corse in macchina per seminare la polizia.

    Dalle ceneri del dimenticato Amos Poe, Refn cita i maestri (Mann, Friedkin, Hill, Woo) con una prospettiva e un'ottica del tutto personalizzata che prende dentro tutto il suo cinema (dai tre Pusher in poi), e nel suo mondo ovattato da noir postmoderno ci infila una delicata e intensa storia d'amore mai consumata (fatta di sguardi, mani che si stringono, mute sofferenze) spezzetata da improvvisi scoppi di feroce violenza scorsesiana (teste fatte saltare a fucilate, eye violence con forchetta, coltellate alla gola che nemmeno gli schizzi psicotici sanguinosi di Joe Pesci, mani fratturate a martellate, facce spappolate a pestoni, rasoiate "indolori", sangue che sprizza e imbratta visi e giubbotti ), lambisce l'horror con le maschere hooperiane della vendetta (tutta la straordinaria parte notturna dell'inseguimento al tamarro "gangster" Mino di Ron Perlman che finisce sul bagnasciuga di un mare agitato e burrascoso), fino a regalare pezzi di regia mozzafiato (le porte dell'ascensore che si chiudono sul volto di una terrorizzata Irene, la tesissima e spasmodica rapina al banco dei pegni con il driver che aspetta fuori in macchina, la mattanza nella stanza di motel che sta tra la Bigelow e  Eastwood, e il pre Neon demon con le spogliarelliste in topless, nel camerino, che assistono, indifferenti, alle sevizie al loro capo pepretate da drive con martello).

    Il cinema di Refn nella sua più pura concezione (con tanto di ringraziamento a Alejandro Jodorowsky sui titoli di coda), con quel finale mesto e sospeso sulla strada notturna che porta in nessun luogo, così evoticativamente milleriano.

    Albert Brooks avrebbe almeno meritato una candidatura all'Oscar come attore non protagonista (il suo gangster cafonissimo, ex produttore di b-movie-Europei li definiva la critica, in realtà era tutta merda (cit)-, è ai livelli dei migliori criminali scorsesiani e tarantiniani), un pò scipita, al contrario, l'irene di Carey Mulligan.

    Ma è il Refn più di pancia, viscerale, nel più puro concetto del termine di cinema di genere, senza la spocchia autoriale che si avvertiva nel meno potente, e incisivo, Solo Dio perdona, dove non solo la tecnica e la sua personalità travolge nella visione, ma anche la storia in sè, seppur legata a stilemi convenzionali (tratta da un romanzo pulp) riesce a coinvolgere fin dai titoli di testa.

    Quando la banalità del gangster/noir viene filtrara attraverso l'ottica luminosa, cupa e sanguigna di un autore tra i migliori e più esclusivi nel panorama cinematografico degli ultimi vent'anni.

    Dopo The neon demon la sua opera più dirompente.




    Ultima modifica: 15/09/24 11:55 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 15/09/24 10:41
    Consigliere - 26530 interventi
    Il dvd edito dalla 01

    Dvd 9 doppio strato
    Formato: 2.35:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli : italiano, italiano per non udenti
    Come extra: interviste agli attori e al regista Nicolas Winding Refn, il lavoro degli stunt e due parole sulla città di Los Angeles (tutti della durata di poco meno di un minuto e sottotitolati in italiano), trailer.
    Durata effettiva: 1h, 36m e 09s

    Immagine al minuto 0.47.36

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images69/PDVD-388.jpg[/img]
    Ultima modifica: 15/09/24 11:11 da Zender