Paris scandale - Film (1979)

Roy si conferma un genio nell'affrontare tematiche come vizio e depravazione negli ambienti più chic e lo fa snocciolando interni di locali e atmosfere psichedeliche annesse a dir poco da sogno; qui non si limita solo al dossier, ma pure a ricatti con foto compromettenti. La storia che ne scaturisce è assai intrigante; peccato che per scelta registica o mancanza di liquidi non sia stata esplicitata e srotolata fino in fondo, giocandosi in tal modo un giudizio eccellente. Davvero brava la Lahaie, ma anche le ereditiere ricattate van davvero forte.

Peccato per il crollo dopo le interviste TV. Fin allora aveva un suo decoro, col veterano Charvey adorabile, attori (pur venendo dall'hard) capaci di recitare (la Lahaie con sorriso irresistibile), regista capace di muovere la macchina da presa e, se serve, cavare il sangue dalle rape, oltre che dare tocchi ironici/autoironici (l'investigatore sempre vestito da investigatore...). Ma al punto citato il film crolla perché, per avere un metraggio decente, ruba un'interminabile parte da "Brigade call-girls", con attori, stile narrativo e situazioni del tutto fuori luogo rispetto a prima!

La Lahaie e il suo complice fotografano ragazze appartenenti all'alta società in situazioni compromettenti per chiedere un sostanzioso riscatto alle loro famiglie, ma non hanno fatto i conti con l'investigatore ingaggiato dal padre di una di loro. La misera trama è solo il pretesto per sciorinare nudi e scene di sesso in modo noioso e ripetitivo, con l'aggravante che il film è insertato con una lunga sequenza di un altro lavoro di Roy che non c'entra nulla con quello in questione. Ciò detto, la Lahaie se la cava discretamente anche in un contesto soft e si vede sempre volentieri.