Se c’è una cosa in cui Emmerich è maestro è il rendere al meglio le immense potenzialità degli effetti speciali, conferendogli una grandiosità, un’imponenza, una spettacolarità che ai tempi di INDEPENDENCE DAY gli avevano permesso di stracciare la concorrenza insediandolo sul trono del cinema più fracassone di sempre. Se con GODZILLA e THE DAY AFTER TOMORROW aveva saputo ribadire la sua predominanza nel genere, con questo 2012 si spinge ancora oltre ideando scene incredibili che sotterrano...Leggi tutto letteralmente quanto visto finora: la fuga in aereo tra intere città che si sbriciolano lascia a bocca aperta, ci fa passar sopra alla risibile inverosimiglianza di quanto sta accadendo (roba che Paperino e Topolino al confronto ci fan la figura degli eroi neorealisti), ci trasporta in un incubo di disintegrazione progressiva che è un gigantesco giocattolo da prendere e godere come tale. Perché poi è naturale che la sceneggiatura zoppichi, che il buonismo imperante rasenti la parodia (cosa che avveniva anche in INDEPENDENCE DAY, dove però cast e copione erano decisamente superiori), che non ci si debba troppo lamentare per le fasi di transizione che non riescono a legare come si vorrebbe quelle in cui l’azione esplosiva travolge. 2012 è un concentrato di cinema emmerichiano, che prende da STARGATE la visualizzazione di teorie fantarcheologiche (qui le predizioni Maya sulla fine del mondo del 2012), da INDEPENDENCE DAY la struttura corale e l’impianto generale, da THE DAY AFTER TOMORROW gli effetti legati ai cataclismi naturali. Non a caso il film è co-scritto da Emmerich stesso, che ha bene in testa come sviluppare la sua storia: spazio minimo indispensabile lasciato alle spiegazioni scientifiche del fenomeno (il sole, i neutrini, muoviamoci su che alla gente frega poco), inevitabile ricorso alla retorica statunitense (il solito presidente, qui il nero Danny Glover in onore a Obama), qualche timido approccio sentimentale (la figlia del presidente col giovane scienziato rampante), un paio di simpatici personaggi di contorno (il russo con famiglia che se ne volerà via su un colossale Antonov, Woody Harrelson sciroccato conduttore d’una trasmissione radio per complottisti), distruzione su larghissima scala (la vulcanizzazione dello Yellowstone fa sembrare le meteore di ARMAGEDDON un intrattenimento parrocchiale), un sonoro spaventoso che dà le giuste dimensioni della portata dell’evento. Il suo dovere 2012 insomma lo fa, John Cusack è un protagonista accettabile e Emmerich ancora ricorda come gestire un film corale senza annoiare troppo (le due ore e mezza di proiezione scorrono via lisce). Non c’è più la brillantezza di INDEPENDENCE DAY, dialoghi e personaggi son quello che sono, maremoti e terremoti sono un po’ inflazionati, ma come prodotto d’intrattenimento il film funziona. Buono anche il lungo finale tra le montagne coperte d’acqua. Se nel 2012 si prevedesse anche solo un quindicesimo di quanto ci mostra Emmerich ci sarebbe poco da stare allegri, ma al momento possiamo ancora ridere del nostro primo ministro che nel film, unico tra i Grandi, sceglie di restare a morire coi suoi concittadini a San Pietro con il cero in mano. Proprio lui...
Chiamiamolo americanata, cagatona pazzesca o come volete, però a me non è dispiaciuto del tutto. È vero che ci sono dei buconi enormi e la pellicola la si può attaccare quasi dappertutto, però alla fine mi son divertito e pure emozionato. Un punto molto a sfavore sono le 2 ore e 20 di durata del film, un'enormità: la tensione fa su e giù, quindi a volte ci si annoia nonostante l'azione non manchi quasi mai, altre volte invece si è incollati allo schermo. Effetti visivi manco a dirlo da PAURA e i soliti buoni sentimenti che non mancano mai.
Film di una lunghezza spropositata. Purtroppo le scene d'azione ne occupano una parte quasi trascurabile. Dialoghi al limite del ridicolo con personaggi stereotipati all'inverosimile. Gli effetti speciali sono interessanti ma, prima l'auto e poi l'aereo, rovinano completamente la visione. Nel complesso il risultato finale è a dir poco ridicolo. L'impressione è che anche gli attori si vergognino a recitare un simile copione.
Personaggi cartavelinici, dialoghi banalotti, volemose bene, scrematura dei meno buoni, a parte rare eccezioni e fortuna sfacciata dei protagonisti, che superano cataclismi che avrebbero steso anche Godzilla. Detto ciò, ormai c'e il fondato rischio di essrsi un po' troppo abituati agli effetti speciali, compresi quelli decisamente notevoli come questi. Si tende a volere di piu: una sceneggiatura solida, meno prevedibile e personaggi più credibili e non stereotipati. Ormai il mirabolante bim bum bam spaccatutto non basta più. Comunque, visivamente, un'occhiata la merita di certo.
MEMORABILE: Il blog dello sciroccato, con spiegazione di ciò che accadrà; Le arche supposta; Il monaco che suona la campana mentre arriva la mega onda.
Il cinema catastrofico all’ennesima potenza, laddove dove ogni film supera quello precedente. Questo in sintesi il cinema di Emmerich che dopo la deludente (e pasticciata) incursione preistorica di 10.000 A.C., torna a quello che sa fare meglio di tutti, mettere in scena la fine del mondo. Di sicuro un film che non eccelle nella linearità della storia, né nella caratterizzazione psicologica dei personaggi, ma di certo uno spettacolo a 360° da vedere rigorosamente nel buio di una sala.
Sarà infantile, ma col mio amico Franco, ogni tot, ci spariamo una playlist di video trash. Reptiliani, profezie Maya. Sono un fan di teorie bislacche, ecco perché cestino 2012. Non per le cafonate (il guitto-russo), non per i dialoghi scemi (la limonata che scatta al volo alla morte del papà acquisito), quanto per l'assenza di cattiveria con un plot così cupo. Politici coscenziosi che tentennano prima di darsi alla macchia (!), pochissime morti cruente. C'è chi ci vede ironia, io l'occhiolino al redneck che esulta quando arriva la cavalleria. L'apocalisse per famiglie che non spaventa nessuno
MEMORABILE: Per la serie "dialoghi scritti senza un vero perché": "Dove sei stato fino ad adesso?". "A fare shopping".
All'alba del 2009 Hollywood decide di smettere di imbonire le masse nascondendo all'interno di High Concept Movie, come questo, pseudo messaggi patriottici o esaltazioni superomistiche della virtù americana. Allora che si fa? Lasciamo che il pubblico si diverta! Film assolutamente da fruire in sala, spassoso, esagerato e a tratti comico (il personaggio del primo ministro italiano è un chiaro riferimento parodistico al Cavaliere). Non mi dilungo sulla qualità/quantità/spettacolarità, perché basta aggiungere solo due parole: Roland Emmerich!
Roland Emmerich ci riprova col disaster movie, tralasciando come non mai ogni parvenza di verosimiglianza, palesando una spiccata necessità di raccontare la famiglia nelle sue più svariate sfaccettature (alla Shyamalan, direi). Dopo la norma delle prime due ore (non si discostano poi molto da un Independence Day o da un The Day After Tomorrow), l'ultima parte risulta davvero notevole, per tensione e per magnificenza degli effetti speciali (scontato parlarne). Il buon teutonico non lesina neppure frecciatine nei confronti della critica. ***1/2
Un film con delle grosse potenzialità ma che reputo non riuscito principalmente per il protagonista John Cusack, più adatto ad interpretare facili commedie che non un film come questo e poi per alcuni dialoghi, tipo la scena nel supermercato diviso in due dalla faglia seguente ad una battuta ridicola. Salvo comunque le ottime sequenze di distruzione e di tsunami: in questo il regista è maestro. Troppo solare.
Ennesimo disaster movie che non toglie ma non aggiunge nuppure niente di nuovo ai film precedenti del filone. Questa volta la causa della distruzione del pianeta è il riscaldamento globale. Ottimi gli effetti speciali (sui quali si basa l'intero film), mentre i dialoghi sono estremamente scontati (come per il resto l'intera trama), con eccessivi buonismi e una retorica fastidiosa. Troppo lungo.
Inutile pretendere equilibrio e verosimiglianza dal catastrofico. Ma qui Emmerich decide di spingersi su vette sublimi di trash, servendo ottime sequenze digitali insieme a vagonate di retorica, dialoghi insopportabili e Antonov che vanno su e giù come libellule. E indicandoci che per salvare il culo è meglio affidarsi alla laboriosità dei cinesi ("non credevo facessero così in fretta" dice l'americano) che alle preghiere vaticane. Alla fine anche il magnate russo con cagnetta (quale?) rimarrà più simpatico dei (soliti) personaggi americani.
Classica americanata, piene di effetti speciali, con sceneggiatura esile, personaggi inesistenti e finale scontato. Non male, comunque, nonostante gli effetti speciali costituiscano il film in sè per sè e la storia appunto risulti banale e alquanto prolissa. Per gli appassionati del genere...
MEMORABILE: La scena in aereo dove crolla tutto dietro ai protagonisti.
L'impianto narrativo è simile a quello di The Day After Tomorrow: film catastrofico in cui inserire una storia familiare. Il risultato è lo stesso: una megalomane messa in scena di spettacolari scene d'azione e roboanti effetti speciali. Dialoghi ed evoluzione dei personaggi da blockbuster, zero spessore, comportamenti inverosimili e un pizzico di ironia cazzona. Tuttavia al cinema fa la sua porca figura e nonostante qualche lungaggine alla fine si può essere soddisfatti del tasso di divertimento, in particolare per due/tre passaggi visivamente magnifici.
Non ho niente contro gli effetti speciali, davvero. Anzi mi piace il livello di realismo che stanno raggiungendo nel cinema. Ma qui a non essere realistica è tutta la messa in scena di Emmerich, che purtroppo usa le possibilità tecnologiche per nascondere il vuoto assoluto della storia. I protagonisti scampano a tutte le catastrofi possibili, tanto che sembra di assistere ad uno spettacolo dei Looney Tunes. Andiamo...
Non è un film che si prende sul serio, né tantomeno da prendere sul serio. E fin qui, niente di male. Ma questo avrebbero dovuto dircelo PRIMA di spillarci 8 euro dal portafogli: 2012 è stato spacciato di fatto come un kolossal, quando in realtà non è altro che una sottospecie di commedia dell'inverosimile, ridondante di buonismo, luoghi comuni (le arche costruite in Cina per spendere meno...) e di stucchevoli riverenze politiche. Assolutamente uno dei peggiori film mai visti. Evitare come la peste.
Che dire? Lo schema è quello classico dei film di questo genere. Con l'affinarsi delle tecniche si hanno sempre più effetti visivi strabilianti, poi si tratta di vedere come vengono usati. I tempi sono giusti e si tiene in ansia lo spettatore regalandogli emozioni e ci si salva sempre all'ultimo secondo. Bella la crepa che separa le dita del Creatore e del primo Uomo nella Cappella Sistina. I buoni e i meno buoni hanno le facce giuste, muore chi deve morire e si salva la famigliola con i figli simpatici e intelligenti. Divertimento senza sforzo.
Il merito maggiore del film è senz'altro l'idea: fare un film su un tema oggi molto delicato e scottante. C'è un gran gusto nel creare e nel descrivere con belle inquadrature le catastrofi, grazie anche all'ottimo supporto degli SFX. Se Emmerich cercava d'angosciare e di stupire ci è riuscito, ma a ben guardare il film è anche zeppo di luoghi comuni, facilonerie e superficialità che lasciano a bocca aperta, roba che da un film così pretenzioso e ben confezionato non ci si aspetterebbe! Gli attori, poi, col loro fare ironico, non sono azzeccati. **
Emmerich, avendo rinunciato per l'occasione all'esaltazione del patriottismo stelle e strisce, questa volta punta su quella dei tradizionali valori familiari, così che per buona parte del film seguiamo Cusack e Company che sfuggono a qualcosa (crolli, voragini, lapilli ecc.) e, nella parte finale, sulla retorica dei buoni sentimenti. Se il mondo è sommerso dalle acque, i poveri spettatori vengono sommersi da banalità imbarazzanti, compresa una utilitaristica selezione di chi deve togliersi di mezzo per garantire un "lieto" fine immorale per quanto menefreghista.
MEMORABILE: Momento cult la scena a San Pietro, che provoca sonore risate (almeno negli spettatori italiani)
Avvicinandosi alla data del 2012 è normale che la cinematografia americana si mobilitasse per intortarci con film sul nostro futuro. Il catastrofismo spettacolare del film stride con la banalità della recitazione e l'illogicità della storia proposta. La trama ha molti buchi e troppi stereotipi per funzionare ma intrattiene molto bene lo spettatore in cerca di sensazioni forti e della "morale bambina" tipica dei film del regista. È come un hamburger, lo mangi è sai già quale gusto avrà.
MEMORABILE: Spassosissima per noi italiani le due scene nelle quali i presidenti di altri stati europei parlano del "primo ministro" italiano, fateci caso.
Immondo. Emmerich confeziona un altro disaster movie piatto come il suo curriculum. Gli effetti sono sopra la media dei suoi film ma le ininterrotte scene d'azione fanno addormentare, tanto sono esagerate e tese a sbalordire. Cusack salva il salvabile, ma la retorica e i personaggi unidimensionali non lo aiutano di certo. Uno dei peggiori registi in circolazione. Da evitare.
Dalle mega produzioni alla Emmerich si ottiene sempre quello che ci si aspetta. Un grande luna park di effetti speciali (veramente titanici) che scorre proprio bene per due ore e mezzo. La parte iniziale è un pò debole: una spiegazione scientifica un pò più approfondita non avrebbe guastato. Poi procede sicuro, fino al finale che ho trovato più azzeccato di The Day After Tomorrow. Debole il personaggio di Cusak (lui peraltro come attore se la cava), troppo stereotipato.
Da esperto del catastrofismo, Emmerich ha colto al volo l'assist della profezia dei Maya, che fa mormorare la scienza e le masse e che quindi poteva garantirgli - com'è stato - grande successo. Ha fatto un film con data di scadenza inclusa ed il pubblico ha visto quello che si aspettava: grande dispendio di poderosi effetti speciali per un eccesso di situazioni apocalittiche che solo in pochi frangenti riescono a dare parvenza verosimile a qualcosa di aleatorio ed immaginario. Considerando la lunga durata, buono l'effetto-intrattenimento. ***
Altro che Avatar: qui ci troviano di fronte ad un film mille volte più spettacolare, mozzafiato e adrenalinico, che sfodera un senso dell'incredibile da lasciare a bocca aperta, con un ritmo micidiale che non molla mai il colpo e che per quantità e imponenza degli effetti speciali sembra anche più costoso del fiacco cartone animato di Cameron. 2012 è intrattenimento allo stato puro: due ore e mezza che volano che è una bellezza, un audio spettacolare e anche una scrittura efficacissima e affatto banale nel raccontare l'imminente apocalisse.
MEMORABILE: Il presidente americano parla al suo popolo: Emmerich riesce addirittura a commuovere.
Sicuramente gli effetti speciali possono essere degni di plausi e onorificenze, ma tolti quelli il film non vale niente: i personaggi sono stereotipati, i dialoghi sono nulli e la trama è ridicola da tutti i punti di vista (povera scienza). Per Roland Emmerich era molto meglio se avesse fatto un film che parla di tornadi.
Roland Emmerich un poco stanca con queste pellicole fatte di disastri mondiali che ricordano all'essere umano dei sentimenti. O per lo meno non affronta con la giusta serietà quel tema delicato che considera la natura come effetto danneggiato in qualsiasi situazione. Qui il regista anche sceneggiatore risulta come uno "spudorato ottimista" che nel film è anche lo scrittore/autista protagonista della storia. Effetti speciali grandiosi, storia un po' di meno. Il cast non convince.
Solita storia (banale e telefonata), soliti cataclismi (spettacolari non c'è che dire), soliti personaggi (pulito e rasato chi si salva, pazzo o d'intralcio chi muore). Dice: ma allora che lo affitti a fare? La verità è che non ho una risposta, c'è una forza oscura che mi spinge al noleggio. Questo 2012 è la solita altalena tra momenti d'azione inverosimili (come il pilota dilettante che diventa un top gun) e momenti strappalacrime in cui la banalità raggiunge vette inesplorate (le immancabili telefonate) che alla fine emoziona poco e niente.
MEMORABILE: Le apparizioni del primo ministro italiano.
Roland Emmerich, mettendoci però sempre i soliti stereotipi, ha fatto risultare questo 2012 meglio dei vari Independence day o The day after tomorrow. Qui gli effetti speciali si fanno più che apprezzare e la storia (rispetto al passato) non annoia. Cusack e Harrelson doppiati da cani.
Da Emmerich non si aspettava altro: catastrofi inimmaginabili, con splendidi effetti speciali e quant'altro. La ridicola e buonista sceneggiatura è sempre presente, con il primo ministro italiano (insieme al presidente U.S.A.) che è l'unico fra i "potenti" a non scappare dal terrore come segno d'eroismo (e già qua fa sorridere...). Per non parlare del troppo uso del "predicalismo", patetico.
Ennesima quasi fine del mondo. Baracconata tremenda dove in confronto le prodezze di Lupin III paiono cinema realista. Strafalcioni geofisici, i soliti personaggi macchietta, la solita pietosa retorica, recitazioni blande e dialoghi talvolta imbarazzanti. Il buddista tibetano anima buona e i cinesi antipatici, i russi cafoni e le russe escort... La figlia del presidente indignata pechè i ricchi acquistano la salvezza, ma lei perché è lì? In fondo la cosa che dispiace di più è che alla fine, in questi film, si salvi sempre qualcuno.
MEMORABILE: Mentre il mondo va in pezzi, si chiacchiera sul fatto che lui da adolescente era grasso e lei non trovava il ragazzo per colpa del padre (il Presidente).
Tutto da perfetto manuale del disaster-movie. Con una piccola variante: nel finale il buono non riesce a salvare l'umanità ma solo mezzo milione di persone. In un solo colpo Emmerich cancella dalla faccia della Terra quasi 6 miliardi di individui. Non si riesce a gioire pertanto del finale che vede incolume la classica famigliola americana. Come al solito il regista sfrutta le paure ataviche e questa volta è toccato alla profezia dei Maya che tanto sta facendo discutere internauti e non. Con la speranza che ovviamente sia solo un film.
Piccolo erede dei solenni gigantismi visivi di un De Mille, ad ogni sua nuova uscita il nostro Emmerich si ripresenta con la realizzazione del proprio I dieci comandamenti. La sua ultima fatica è un trionfo inconcepibile del "last minute", un susseguirsi impossibile di salvataggi in extremis e pirotecniche acrobazie al di fuori dell'umana comprensione. Reminiscenze bibliche iper-tecnologicizzate, quadretti affettivi scontatissimi, tradimenti e sacrifici per un'esaltazione apprezzabile ma sbracata dei legami famigliari e dell'eroismo più filantropico.
MEMORABILE: L'indenne e miracolosa fuga in auto di Cusack e famigliola, tra strade che sprofondano e grattacieli in rapida disintegrazione attraversati come nulla.
Emmerich è veramente il maestro del catastrofic movie, e qui non si smentisce regalandoci le più incredibili devastazioni mai apparse sullo schermo. Tanto di cappello agli effetti speciali, non c'è che dire. Ma anche la storia funziona e, a parte qualche lungaggine nel finale, tiene avvinti con continui colpi di scena e sorprese piuttosto indovinate. C'è anche una certa crudeltà di fondo che in alcuni momenti lascia spiazzati, oltrechè un virulento spirito antireligioso. Comunque due ore e passa piuttosto divertenti...
MEMORABILE: La Basilica di San Pietro che crolla sui fedeli, l'inabissamento della California, l'eruzione dello Yellowstone, l'alluvione dell'Himalaya.
Il primo ministro italiano prega in Vaticano, il presidente degli USA resta a terra invece di salvarsi, i cinesi costruiscono delle navi in poche ore. Sembra davvero impossibile eppure in 2012 tutto questo succede. Emmerich ci ha ormai abituati a catastrofismi vari, alieni "indipendenti" & mostri godzilliani, ma le scene in cui sono presenti effetti speciali in 2012 non si contano. Incredibili effetti speciali, che però si amalgamano non troppo bene con una sceneggiatura mal scritta che rifila ad attori come Cusack e Glover dialoghi imbarazzanti.
MEMORABILE: Un po' tutte le scene catastrofiche, magnifiche. Spiccano su tutte il crollo della città mentre i protagonisti sono in volo e la Basilica di S. Pietro.
Dopo due film non proprio memorabili (e uno di questi è l'invedibile The Day After Tomorrow), Emmerich torna sui livelli discreti di Independence Day, ma realizzando un'opera decisamente superiore. La storia in fin dei conti non è granché, ma gli effetti speciali valgono appieno il prezzo del biglietto. Buono il cast, con Cusack e Glover su tutti. Nel ruolo del Primo Ministro tedesco c'è Merrilyn Gann, la Rose di Everwood. Il momento memorabile? San Pietro che crolla sulla testa del Primo Ministro Italiano.
MEMORABILE: Tra i tanti il crollo in mare della costa americana e il cupolone che crolla sulla testa del Primo Ministro Italiano (un po' più somigliante no?)
Uao! Spettacolone per gli occhi e di emozioni come non se ne fanno più, un catastrofico in piena regola con tutti i clichè del genere ma ben diretto e soprattutto dal ritmo forsennato. Il cast è ottimo e trova in Cusack un degno portabandiera, le storie che si intrecciano sono commeventi e tutti i personaggi hanno una buona caratterizzazione. Cosa si può volere di più da un film commerciale?
MEMORABILE: Il russo antipatico riesce a salvare le figlie e si sacrifica per loro.
Facciamo una colletta e assumiamo uno sceneggiatore per i film di Emmerich. Perchè non è possibile che un film di tale potenza visiva, che a tratti riesce davvero a mettere angoscia, scada così in basso non appena qualcuno apre bocca. Vogliamo parlare della figlia del presidente che in piena fine del mondo chiede indicazioni alla prima che passa e quella con la sua bella cartellina in mano ha tutto sotto controllo? Da far accapponare la pelle. Bel cameo di Woody Harrelson. ***** agli effetti speciali, * al film, giudizio medio ***
MEMORABILE: All'interno dell'arca in picchiata libera, tutti cascano per terra tranne i protagonisti: per loro la gravità non conta!
2009, i geologi sentenziano: "I Maya avevano ragione". O quasi, perché il mondo finirà effettivamente nel 2012, ma un po' prima di Natale. Parte un progetto segretissimo per salvare esemplari di specie animali e alcuni esemplari della specie umana. In tutto questo, uno scrittore di poca fama cerca di salvare la sua famigliola allargata. Probabilmente si dovrebbe vedere al cinema, in tv appare come una scemenza molto rumorosa con scene apocalittiche, tipo Los Angeles che finisce inghiottita dal mare o l'Everest formato faraglione di Capri. Lunghetto.
Premessa d'obbligo: speriamo che quanto visto sia solo un fanta-delirio cinematografico e non un sinistro vaticinio. Il film in sè è una baracconata faraonica, un circo in celluloide in cui succede tutto e il contrario di tutto. Turandosi il naso qua e là si fa vedere ben volentieri, grazie agli imponenti SFX orchestrati con indubbia bravura da Emmerich, qui forte di un budget mostruoso. Non convince la parte finale, debole e tirata via, un po' come se la pellicola dopo oltre due ore vada a infilarsi in un vicolo cieco. Cusack ci mette impegno e ironia.
MEMORABILE: Schwarzenegger (raffigurato da un sosia) tranquillizza i californiani; Cusack s'accorge di dover arrivare in Cina: "Ci serve un aereo più grande!"
Era da tanto tempo che non ridevo così: Emmerich è riuscito nel suo più grosso capolavoro di trash digitale mai visto prima; ad ogni suo film Independence Day torna sempre più in quota. Scene di salvataggio al limite del ridicolo, effetti di una monumentale pacchianeria (i videogame insegnano!). Sceneggiatura, personaggi, cliché parodistici. Emmerich riesce in una sola grande impresa, quella di inserire 2012 scemenze in due ore.
Ammetto l'ignoranza: non sapevo che fosse lo stesso regista di Independence day e aggiungo che non poteva esser che così. Ho trovato questo polpettone pesante come una peperonata on the beach per ferragosto. Ho trovato difficoltà a non snervarmi per il susseguirsi di luoghi comuni, qualunquismo, bontà a buon mercato e sciocchezze. Non credo di averne apprezzato niente, effetti speciali inclusi. A questo aggiungo un sempre notevole Harrelson confinato a macchietta. Ovvero come perdere 130 minuti della propria vita aspettando Dicembre 2012!
Summa assoluta di tutti gli effetti speciali adattati al disaster-movie. Nel complesso un'americanata come non se ne vedevano da tempo. Mi chiedo come si possa ideare una scena (lunga) come quella della fuga con gli aerei... Siamo al cartone animato. Al tutto si aggiungano interpreti meno che credibili, la solita puerile morale e, udite udite, un premier italiano suicida per il proprio popolo. Alle prime avvisaglie di film del genere bisognerebbe interpellare il Capitano Boycott!
Dopo aver speso più di 200 milioni di dollari per produrre cotanto film con cotanti effetti speciali, mi chiedo quando verrà dedicata una minima parte di queste esorbitanti cifre per scrivere una sceneggiatura decente, senza i banalissimi luoghi comuni dei discorsetti alla nazione o ai ricchi potenti, o senza gli eventi naturali che rincorrono all'ultimo millimetro i soliti malcapitati. Peccato, anche perché l'idea delle arche di Noè tra le montagne tibetane meritava di più. Emmerich si salva in corner con i suoi super-effetti speciali.
Solito film in cui gli Stati Uniti d'America sono a rischio estinzione (il resto del mondo è appena una comparsa). Buonismo e retorica si sprecano e non manca nemmeno l'esaltazione dell'immancabile Presidente. Eppure l'idea di partenza non era male e qualche scena all'inizio è pure azzeccata, ma è davvero troppo poco per salvare questo film. La battuta sul primo ministro italiano risulta involontariamente comica, forse il senso era che non bastano san Pietro e le preghiere a salvarci ma ci vuole una moderna Arca di Noè cinese. Consigliato solo a veri appassionati del genere catastrofico.
È ragionevole pensare che Emmerich sia il regista più odiato dai suoi colleghi, dal momento che dispone di budget immensi per filmare il vuoto. Anche qui la qualità degli effetti speciali è inversamente proporzionale alla qualità della sceneggiatura, che in alcuni punti tocca vertici di assurdità clamorosi: i siparietti sentimentali sono quanto di più plastificato e falso riesca a produrre l'America dopo i cheeseburger. Ma si può concludere un megakolossal da due ore e mezza con la frase "Papà, non porto più i pannolini"?
Solita struttura narrativa, soliti luoghi comuni e solita retorica del cinema catastrofico americano, qui appena aggiornata a un buonismo interetnico che tuttavia non manca di cadute ridicole. Eppure in questa imponente fine del mondo c’è qualcosa che finisce per conquistare: l’incalzare trascinante degli eventi, il grande mestiere di scrittura che sa mettere l’esca giusta al posto giusto, e soprattutto un fumettoso ma efficace tripudio di effetti speciali che non lasciano indifferenti. Insomma, a volte perfino la solita zuppa può far piacere.
Catastrofico per eccellenza, il film si avvale di un grande impatto visivo durante le devastazioni naturali e di una discreta denuncia sulle classi ricche e potenti contrapposte al popolo da sacrificare. Quello che non convince totalmente è la solita storiella della famiglia americana con genitori separati che oramai appare in quasi tutti i film di genere. Questa poi è più insulsa che mai a causa di interpreti poco convincenti.
Bisognerebbe dare due pallinaggi: uno per gli effetti speciali (e il voto sarebbe altissimo) e uno per la vicenda (e qui non andremmo certo oltre *½). I primi sono bellissimi, ma la storia che ci si ricama sopra (proprio così: gli effetti speciali non sono funzionali alla storia, ma è il contrario) è davvero insopportabile, con retorica a tutto spiano, banalità a bizzeffe, dialoghi folli, tentativi di commedia che non hanno un briciolo di autoironia. Non più di **, alla fine dei conti.
La fine (o quasi) del mondo secondo Emmerich, regista assai portato per kolossal, meglio se catastrofici ed effetti speciali da computer graphic. Azione a mille e tutto quanto di più inverosimile si possa immaginare. Nonostante il tema apocalittico il film riesce, a tratti, persino a divertire. Non più di due pallini, però.
Film catastrofico diretto da Emmerich che inizia a ravvivarsi e a coinvolgere lo spettatore dopo i primi 45 minuti che risultano abbastanza noiosi. La pellicola inizia invece poi a ravvivarsi diventando un crescendo di tensione e momenti a volte involontariamente comici. Durata un po' eccessiva.
Forte della struttura epica con cui Emmerich è solito impostare le sue opere, il film è un crescendo di drammaticità che l’inizio cauto e forse sin troppo leggero – elementi ironici accompagnano l’intero arco del film – non lasciavano presagire. E se è vero che alcune situazioni melense o scontate prestano facilmente il fianco alle critiche, è altrettanto vero che la seconda parte, con gli effetti di grosse masse e dei devastanti effetti catastrofici (e noi amanti della distruzione siamo qui per quello) riscattano ampiamente alcuni passi falsi.
MEMORABILE: L’allucinato Harrelson in una parte tanto piccola quanto memorabile.
La storia base dei film catastrofici è praticamente sempre la stessa: la famiglia americana divorziata con figli che si riunisce dopo la fine del mondo per il bene di questi ultimi; 2012 non è un'eccezione. Il difetto maggiore del film però è l'eccessiva durata, che lo rende un po' noioso e lento in alcuni punti. Se la storia è assai banale, gli effetti speciali al contrario sono veramente spettacolari e ben realizzati. Film di puro intrattenimento, nulla di più.
MEMORABILE: L'onda gigantesca che spazza via il monastero sulla cima di una montagna dell'Himalaya.
Si possono fare tutti gli appunti che volete a un film simile. Ma un disaster-movie nasce per intrattenere, per far passare due ore in spensieratezza davanti allo schermo e questo 2012 ci riesce. Gli ingredienti sono quelli più classici, dalla famiglia separata all'inverosimiglianza generalizzata. Ma gli effetti sono spettacolari e si perdona un po' tutto al film, soprattutto se si hanno una tv e un sound system di livello.
MEMORABILE: Lo sfigato protagonista che guida una scomodissima limousine in una città che implode.
Oltre ai classici ricami sul valore della famiglia come forza capace di riscattare il mondo, non c'è altro. Il film dipana l'esile trama attraverso una sequela di eventi catastrofici in cui il salvataggio all'ultimo secondo diventa la regola, non l'eccezione; le banalità si sprecano copiose, fino al culmine delle navi "portatrici d'umanità". Film che vive solo ed esclusivamente sulle simpatiche leggende attorno al famigerato anno 2012 e un'ottima confezione estetica (gli effetti visivi sono impressionanti).
Dopo 640.000 anni un evento catastrofico di natura globale si ripresenta puntuale; oggi però ci sono sette miliardi di vite a rischio. Se c'è un genere cinematografico che è stato benedetto dall'avvento di effetti speciali strabilianti è proprio il catastrofico (che richiede, volendo, meno sforzi di sceneggiatura, avendo come protagonista l'evento stesso). Emmerich sa il fatto suo e firma un prodotto "distruttivo" anche nella durata (quasi 160 minuti). Cusack è validissimo protagonista e la storia funziona alla grande. Promosso a pieni voti.
Chi cerca sequenze di forte impatto visivo, caratterizzate da effetti speciali plenipotenziari, non rimarrà deluso. Tuttavia, si rimane confinati all’ebrezza dell’istante in quanto l’ossatura della sceneggiatura è limitata alla fine del calendario Maya, non riuscendo a sviluppare un contorno narrativo sensato. I personaggi sono pavide marionette in fuga, posizionate in uno scacchiere in distruzione, ma capaci di salvarsi rigorosamente all’ultimo istante. Mancando solidità alla base, il mastodontico minutaggio diventa quasi un castigo divino dal quale è impossibile salvarsi.
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MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneZender • 13/10/10 09:36 Capo scrivano - 47782 interventi
E' vero, Godzilla non ha sicuramente dalla sua neanche un briciolo di originalità, ma la capacità di rendere veramente grandiosa la minaccia grazie agli effetti ma anche a un certo tipo di riprese, sorpassa di molto tutto quello che s'era visto in precedenza in tema mostri giganti (non parliamo del buon Godzilla jap naturalmente, che con il suo costume di plastica aveva certamente un fascino diverso).
Zender ebbe a dire: Sì, 10000 A.C. non era proprio riuscito, e mi pare abbia floppato di brutto, oltretutto. Resta che Emmerich va appunto visto al cinema, e comunque a me il tris Stargate/Independence Day/Godzilla non era proprio dispiaciuto, tutt'altro.
10000 A.C. quoto, na ciofeca!!!
Dimenticavo il buon Stargate che mi era piaciuto tanto....
Vi dirò, ad una prima visione in dvd 10.000 a.c. mi fece quasi pentire delle due ore impiegate... dopo qualche mese, tuttavia, ho voluto dargli un'altra chance (stavolta in blu-ray) e... gli fx sono davvero magistrali. M'ha colpito in particolare la maestosa rappresentazione della civiltà, che rimanda non poco a quella già vista in Stargate. Nel blu-ray c'è anche un eccezionale documentario di History Channel (riguardante proprio quel periodo storico) che sottolinea come Emmerich non si sia propriamente inventato tutto di sana pianta...
DiscussioneZender • 13/10/10 19:32 Capo scrivano - 47782 interventi
Grande Harrys! Per prenderti 10.000 ac in blu-ray devi essere un autentico, sincero ammiratore del buon Rolando!
Zender ebbe a dire: E' vero, Godzilla non ha sicuramente dalla sua neanche un briciolo di originalità, ma la capacità di rendere veramente grandiosa la minaccia grazie agli effetti ma anche a un certo tipo di riprese, sorpassa di molto tutto quello che s'era visto in precedenza in tema mostri giganti (non parliamo del buon Godzilla jap naturalmente, che con il suo costume di plastica aveva certamente un fascino diverso).
Devo essere sincero, personalmente credo che il miglior film del buon Emmerich sia stato The day after tomorrow, l'unico suo catastrofico in cui i sentimenti dei vari personaggi risultano più umanamente credibili e meno plastificati.
Certo è che il pathos emotivo del Deep impact di Mimi Leder resta sempre al di fuori della portata del nostro Rolandino...
DiscussioneZender • 14/10/10 07:52 Capo scrivano - 47782 interventi
Anche The day after tomorrow in effetti non mi era affatto dispiaciuto. Deep impact invece l'ho profondamente odiato e gli preferisco di gran lunga Armageddon: il pathos del primo mi era sembrato talmente artificioso ed edulcorato che mi è venuto il latte alle ginocchia :)
Galbo ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Grande Harrys! Per prenderti 10.000 ac in blu-ray devi essere un autentico, sincero ammiratore del buon Rolando!
sfegatato direi :)
Eheheh, Rolandino e Manoj sono le mie debolezze...
PS caspita, noto solamente ora che nel commento ad Independence Day non faccio il ben che minimo riferimento ai teutonici intenti parodistici! Zender, potresti aggiungermi un bel (anche, come in questo caso, in ambito parodistico) dopo "stelle e strisce"? Grazie. ;-)