Un ranch; una donna sposata con bimbo; dei cattivoni; un eroe che viene dal nulla. Shane è più che un classico, è un archetipo. Sì, al gusto odierno più di un elemento parrà zuccheroso, datato, vecchia Hollywood; ma nella somministrazione di questi ingredienti è un film insuperato. Scheletro(usato fino alla consunzione) di centinaia di film non solo western e non solo italiani, molti spaghetti sono degli Shane a modo nostro. Folgorante e influentissimo il cattivo nerovestito di Jack Palance. Indispensabile
MEMORABILE: L'uccisione di Elisha Cook da parte di palance; il finale.
Tutti i principali archetipi del western in una delle pellicole maggiormente rappresentative di questo genere. Formalmente impeccabile benchè sia l'unico western girato da George Stevens, Il cavaliere della valle solitaria appare oggi inevitabilmente datato ma ancora capace di sprigionare un grande fascino visivo grazie alle riprese di ampio respiro (bellissima la fotografia) e alla prova del cast.
Western che nobilita il genere coi suoi tratti atipici. Ha come protagonista un cavaliere solitario che si erge ad eroe e dal cui comportamento emergono una serie di sani principi: la solidarietà, la moralità, la leale difesa del territorio, il valore della famiglia. I toni sommessi iniziali lasciano spazio ai buoni sentimenti, poi inizia a maturare una tensione concreta. È un film che grazie alla buona realizzazione oggi risente più dell’usura tematica che dell’usura temporale. Poche le sparatorie e molte le scazzottate. ***1/2
Un classico intramontabile, per l’influenza che ha esercitato su molti western italiani e su alcuni firmati da Eastwood: lo straniero misterioso e taciturno, messia di giustizia e pace, che difende quieti agricoltori vessati da prepotenti mandriani. Un’avvincente sintesi di azione, idealismo e romanticismo, che regia e sceneggiatura caricano di tensione costante e crescente, dall’arrivo di Shane al ranch al duello finale. Ladd è grande nella sua contenutezza; Palance, Heflin, Meyer e Cook jr. risaltano in energiche caratterizzazioni.
MEMORABILE: La rissa al saloon. Ladd e Heflin che fanno a pugni tra i nitriti dei cavalli. Il finale.
Nonostante i tanti ruoli da duro, Alan Ladd non ha il fisico adatto: il volto è troppo morbido, lo sguardo poco deciso. Ma la storia - filtrata attraverso gli occhi del piccolo Joey - funziona ugualmente per l'archetipicità dell'intreccio che ne ha fatto giustamente un classico citato ed imitato, nonostante qualche eccesso di sentimentalismo. Accanto al protagonista, entrato per questo ruolo nella leggenda, spiccano Jack Palance, nella parte di un killer sadico tutto vestito di nero, ed il credibile Van Heflin, marito e padre messo in ombra dalla presenza del romantico straniero.
MEMORABILE: L'uccisione di un colono da parte del pistolero prezzolato.
Il film è bello e ben fatto. La figura di Shane, eroe senza macchia e senza passato, è valorizzata al massimo dal fascino che esercita sulla mente di Joey, il figlioletto della coppia di contadini, ma Shane sarà bravo a far capire al bimbo che il vero eroe è il padre che lo educa a sani principi e al lavoro. Vacilla anche la moglie, ma anche lei saprà restare al suo posto. Poi c'è lo scontro con i cattivi che naturalmente perderanno. Sullo sfondo di un paesaggio mozzafiato (Oscar alla fotografia) un western classico ottimamente interpretato.
MEMORABILE: Shane se ne va solo verso le montagne: rimane un dubbio...
La metafora dell'angelo giustiziere parte da questo western in toni di fiaba, quasi visto con occhi da bambino, affascinato da Shane, apparizione fugace e mitica. Alan Ladd incarna la figura di un solitario che non può cambiar strada che non sia quella della colt. Legge della frontiera contro idea di giustizia (Ladd e Heflin). Bellissimi paesaggi, tra monti e nubi bianchissime. Sì, è un po' invecchiato, però senza di lui non ci sarebbe Eastwood e il suo Cavaliere Pallido.
Pellicola che ha certo influenzato molto il genere, per il topos del giustiziere solitario dal passato misterioso, qui collocato nel contesto di una lotta tra grandi allevatori e piccoli proprietari e depositario di una morale che preferisce la vita onesta e laboriosa alla giustizia armata. Ladd sembra quasi fuori posto, con il suo viso pulito e i modi pacati, eppure convince, anche se impressiona maggiormente Palance, giustamente valorizzato in un ruolo da antagonista. La fotografia valorizza i sontuosi e suggestivi paesaggi.
MEMORABILE: La rissa al saloon; La scazzottata tra Shane e Joe; Il finale.
Il film è tratto da uno dei più famosi e migliori romanzi western di sempre, "Shane" di Jack Schaefer, in cui la narrazione è svolta in prima persona dal bambino diventato adulto (bambino interpretato sullo schermo dal bravissimo Brandon de Wilde, che proveniva dal palcoscenico teatrale ed era entusiasta di recitare in un western). Entusiasmo e stupore sono reali e danno al film un tocco magico, al pari dell'interpretazione offerta da Jack Palance, il pistolero vestito di nero che ha un modo di andare a cavallo che lo differenzia da quello dei cowboy. Jean Arthur brava e dolcissima.
MEMORABILE: Il nome Shane pronunciato e gridato più volte dal piccolo Joey.
George Stevens HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàColumbo • 15/05/11 08:49 Pulizia ai piani - 1097 interventi
Primo e unico western di George Stevens.
Jean Arthur (che interpreta la moglie di Heflin) è qui al suo ultimo film.
DiscussioneColumbo • 15/05/11 19:36 Pulizia ai piani - 1097 interventi
Di grande impatto il finale, che Stevens orchestra con una sublime moltiplicazione degli assi di ripresa per sottolineare l'aura leggendaria del personaggio di Shane, che poi si perde a cavallo nella brughiera. Ferito a morte o illeso ma condannato a vagare per l'eternità? Enigmatico.
MusicheColumbo • 15/05/11 19:54 Pulizia ai piani - 1097 interventi
Indimenticabili le imponenti musiche di Victor Young, con quel "leitmotiv" cullante degli archi che, probabilmente, disegna la valle solitaria del Wyoming, dove è ambientata la vicenda:
La suite dalle musiche per il film di Stevens si può trovare ottimamente eseguita dalla New Zealand Symphony Orchestra diretta da Richard Kaufman, incisa su CD KOCH in un "A Tribute to Victor Young":
HomevideoColumbo • 16/05/11 14:44 Pulizia ai piani - 1097 interventi
Numero dischi 1
Genere Western
Produzione Universal Pictures, 2011
Dati tecnici 118 min.
9 Singola faccia, doppio strato (Formato schermo Full frame)
PAL Area 2
Lingua audio italiano, Dolby Digital 1.0 - mono - francese, Dolby Digital 1.0 - mono - spagnolo, Dolby Digital 1.0 - mono - tedesco, Dolby Digital 1.0 - mono - inglese, Dolby Digital 1.0 - mono
Lingua sottotitoli italiano - inglese - arabo - bulgaro - ceco - serbo-croato - danese - ebraico - finlandese - francese - greco - inglese per non udenti - islandese - norvegese - olandese - polacco - portoghese - rumeno - sloveno - spagnolo - svedese - tedesco - turco - ungherese
Contenuti commenti tecnici; trailers
Comprende: TRAILER CINEMATOGRAFICO, COMMENTO DEL REGISTA GEORGE STEVENS E DI IVAN MOFFAT.