La corta notte delle bambole di vetro - Film (1972)

La corta notte delle bambole di vetro

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'esordio di Aldo Lado, regista di Fiume, rappresenta un discreto esempio di cinema polanskiano, anche se lo status di cult acquisito con gli anni dal film pare esagerato. Ambientato a Praga (in realtà girato soprattutto a Zagabria salvo qualche esterno al quartiere Malastrana - luogo da cui era preso il titolo di lavorazione) e interpretato da quell'autentica icona del giallo all'italiana che fu Jean Sorel (qui con baffo alla Franco Nero), il film parte subito plagiando il celebre "Crollo nervoso", episodio tra i più noti della serie Hitchcock presenta (un uomo clinicamente morto in realtà...Leggi tutto pensa e vede tutto senza poter muovere un dito) e ne allunga l'idea per l'intera durata inframezzandola con flashback che ricostruiscono l'intricata vicenda. Si parla di ragazze che scompaiono misteriosamente, di una setta semisatanica e di un giovane americano (Sorel, per l'appunto) che comincia le indagini nel tentativo di ritrovare la sua giovane amante Myra (Bach) aiutato dalla sua ex (Thulin) e da un collega giornalista (Adorf). Gli omicidi aumentano (ma lo splatter di Argento è ancora lontano e d'altra parte la CORTA NOTTE ha ben poco a che spartire col cinema di Argento) e la storia si ingarbuglia (forse anche per colpa dello sconclusionato montaggio) fino a chiudersi in modo molto vicino ad un altro simil-Polanski di casa nostra, di due anni successivo. Lado dimostra qualche ambizione (e le musiche di Morricone lo confermano), ma non sembra avere ancora il massimo della confidenza nei propri mezzi e non riesce ad imprimere al film un ritmo accettabile: ci sono alcune buon idee, un discreto cast, atmosfere a volte azzeccate, ma come thriller fatica a decollare. Un soggetto minimale porta ad un finale frettoloso.

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Undying 17/04/07 23:28 - 3807 commenti

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Qualcuno, almeno una volta, tralasciando il naturale senso di inquietudine che traspare dal titolo, si sarà pure chiesto cosa stessero a significare quelle bambole di vetro. Misteri, circostanze, coincidenze della distribuzione italiana: appena ultimato il film di Lado, furono stampati i manifesti de La Corta Notte delle Farfalle. Ma un giallo firmato da Duccio Tessari anticipò, di qualche giorno, l’uscita in sala; si trattava di Una Farfalla con le Ali Insanguinate. Veloce rettifica del titolo per questo capolavoro indiscutibile del thriller.

G.Godardi 25/04/07 15:24 - 950 commenti

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Davvero un buon esordio per Lado con questo thriller d'ottima fattura, a metà tra il primo Argento e il Fulci del "paperino". Colpisce per il suo straordinario geometrismo: l'inserimento dei flashback avviene quasi sempre ad ogni quarto d'ora, preannunciandoli con un bel montaggio rapido di immagini riassuntive della sequenza a venire, un po' come nelle anticipazioni dei telefilm. Bellissimo l'incipit quasi alla Viale del tramonto, ma questa volta il cadavere sostiene di essere vivo... Finale visionario con messaggio pessimista: comandano i reazionari.
MEMORABILE: La rivelazione finale nel Club 99 che assume i contorni di una quasi lotta di classe. Il Club ha assonanze con quello di Eyes wide shut.

Deepred89 23/05/07 22:15 - 3701 commenti

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Tra i migliori thriller italiani di quegli anni. La sceneggiatura è originale e perfettamente strutturata e riesce a coinvolgere notevolmente. Bellissime atmosfere (Lado ci sapeva davvero fare) e discrete musiche di Morricone. Ottimi gli attori, soprattutto Jean Sorel e Mario Adorf. Assolutamente consigliato.

Homesick 14/06/07 18:37 - 5737 commenti

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L'idea di un cervello pensante all'interno di un corpo inerte è il centro ove sull'impalcatura thriller si colloca un apologo su un potere autoritario e stantio che sopravvive tarpando le ali alle energie nuove che potrebbero scalzarlo. Le non memorabili interpretazioni dei protagonisti - con la Thulin e Adorf relegati a mero contorno - passano in secondo piano rispetto all’atmosfera rarefatta delle umide strade dell'Est, ai flashback esplicativi, alle musiche cristalline di Morricone e ad un agghiacciante epilogo distopico comunque collegabile alla realtà politica praghese di quegli anni.
MEMORABILE: Il pomodoro senziente; i vegliardi del "Club 99"; l'autopsia; l'urlo della Thulin.

Puppigallo 15/07/07 17:25 - 5250 commenti

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Girato piuttosto bene, ha il difetto di allontanarsi, ogni tanto, dall’interessante argomento principale, dal succo della pellicola. Ma appena torna sull’indagine, il livello sale. Gli attori sono discreti (un protagonista convincente e un Adorf piuttosto inedito, ma efficace), il ritmo è un po’ blando, ma qua e là ha il pregio di creare quell’atmosfera tesa, degna di un buon thriller. La sua vera arma vincente è però il finale, che colpisce decisamente. Nel complesso, non male. Merita la visione.
MEMORABILE: Il custode trova un uomo disteso, privo di conoscenza. Gli appoggia l'orecchio al petto per sentire se è vivo, ma quello che sembra un battito...".

Stubby 16/07/07 09:24 - 1147 commenti

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Solo il finale vale tutta la pellicola, che è sicuramente di ottima fattura. Credo che per apprezzarlo al meglio necessiti di una seconda visione che permetta di approfondire alcune situazioni. Atmosfere veramente belle, cupe e coinvolgenti. A volte la pellicola subisce dei piccoli rallentamenti, però senza stancare; ottima l'idea del flashback. L'attore Sorel è azzeccatissimo nella parte che doveva essere di un "certo" Terence Hill, in un primo momento.

Cotola 12/12/07 00:27 - 8998 commenti

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Splendido thriller italiano che grazie all'ottima regia di Lado riesce a creare sin dai primi fotogrammi un clima di grande mistero e tensione che non si scioglierà nemmeno dopo il beffardo finale. Merito anche di una bella sceneggiatura e dell'ambientazione di gran classe. Memorabile la colonna sonora di Ennio Morricone che contribuisce non poco alla riuscita del film. Nel suo genere una perla di rara bellezza. Da riscoprire e rivalutare.

B. Legnani 31/01/08 23:16 - 5519 commenti

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Forse l'orrido fullscreen nel quale l'ho visto non gli rende giustizia, ma francamente non l'ho proprio trovato quel mezzo culto che è per molti, per una certa confusione generale. Sprecatissima Ingrid Thulin. Recitazioni decisamente mediocri (il migliore mi è parso José Quaglio). Di Aldo Lado molto, ma molto, meglio L'ultimo treno della notte.

Ciavazzaro 9/03/08 12:37 - 4768 commenti

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Giallo che crea per tutta la sua durata un'ottima e angosciante atmosfera, che si conclude degnamente in un finale scioccante e del tutto inaspettato. Da incorniciare la sequenza finale. Il cast poi è perfetto: oltre al bravo Sorel, possiamo vedere anche Ingrid Thulin, la Bach, Adorf, Quaglio. Essenziale il tema musicale di Ennio Morricone, che ci regala alcune tra le sue migliori musiche.
MEMORABILE: Il finale.

Mark 8/05/08 21:47 - 264 commenti

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Piccolo gioiello del cinema di genere da riscoprire, firmato dalla regia di Aldo Lado, il quale tornerà sul genere thriller anche successivamente, ma senza eguagliare il risultato ottenuto con questo film. La trama è costruita sapientemente, ambientata in una Praga cupa e minacciosa, avvolta in un terribile segreto custodito col sangue dalla casta imbalsamata del regime. Davvero notevoli per l'epoca gli espedienti narrativi passato-presente, vissuti dal protagonista in un crescendo claustrofobico di situazioni. Finale da brivido. Da riscoprire!

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Hackett 29/07/08 19:12 - 1865 commenti

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Giallo di indubbio fascino del bravo Lado. Non è solo la buona trovata narrativa a renderlo speciale, sono le ambientazioni praghesi, i volti che Lado sa trovare e il senso di complotto e di marciume nascosto che sa suggerire allo spettatore. Tutto questo è la vera anima del film, quello che lo rende apprezzabile e lo fa ricordare.

Paolog. 5/10/08 23:00 - 10 commenti

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Ottimo esordio di Aldo Lado in un thriller con venature fantapolitiche. Ambientato a Belgrado (e girato anche a Praga) il film è caratterizzato da un racconto in flashback del protagonista. Il ritmo a volte è un po' lento ma riesce comunque a creare aspettative nello spettatore fino al finale (costituito da una scena "forte" che sicuramente avrà creato qualche problema con la censura). Lado si rivela un gran regista e il cast è di alto profilo.
MEMORABILE: Il finale "politicamente scorretto".

Buck 26/10/08 09:23 - 45 commenti

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Capolavoro del thriller all'italiana Anni Settanta firmato Lado. Un piccolo gioiellino da scoprire che, grazie al revival e alla riscoperta del cinema di genere di casa nostra, è tornato alla ribalta. Un film emozionante, mai banale e noioso, che propone una storia intrigante la quale si conclude con un finale amaro.

Trivex 27/10/08 18:10 - 1738 commenti

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In una triste città dell'est europeo, un giornalista finisce all'obitorio consapevole di non essere morto; con cuore e cervello fermi, ma senza perdere il calore del proprio corpo. I suoi ricordi si palesano in una complessa storia, dove la sua amata sparisce improvvisamente e il nostro eroe, con l'aiuto della sua ex (!), cerca di ritrovarla. Il dramma finisce inevitabilmente nella sociopolitica (appare il Lado "progressista"), mostrando una metafora della società italiana e dei regimi comunisti (forse involontariamente?) dell'epoca. Visionato in 35mm... bello!

Rebis 19/12/08 15:25 - 2331 commenti

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Una grande intuizione: far trasudare il maligno dal quotidiano evitando l'iconografia diabolica tradizionale a vantaggio di segni stranianti (cristalli e farfalle…). Così la banalità del male, la sua ineluttabile incombenza, sono centrate. Lado però non ha il senso della misura e concede all'indagine investigativa uno spazio spropositato senza necessariamente approfondire alcunché o approdare a nulla di sostanzialmente imprevisto. L'urlo finale, in una cornice narrativa tutto sommato pretestuosa, suona più come un'effettistica del macabro che come un sentito risveglio coscienziale.

Bruce 30/01/09 09:55 - 1007 commenti

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Girato nell’Est Europa, con attori anche validi, risulta a mio giudizio troppo monocorde e non riesce veramente ad appassionare. Mantiene un tono distaccato seguendo il racconto in flash back fatto dal protagonista in attesa dell’autopsia. Cerca di combinare la denuncia sociale in chiave fantapolitica con il thriller/horror. La gioventù è vista come vittima della borghesia passiva e reazionaria, complice del Potere autoritario vecchio e morente. La sessualità giovanile viene rubata mediante rituali orgiastici. Atmosfera rarefatta e surreale.

Capannelle 23/02/09 11:19 - 4394 commenti

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Lado dirige con un certo mestiere (anche se i momenti topici beneficerebbero di maggior attenzione) e dà risalto alle belle location praghesi. Gli attori sono mediamente nella parte (Sorel più espressivo del solito, Adorf sprecato, la Bach ahimè scompare presto). L'intreccio iniziale è interessante, quel corpo che reclama attenzione è angoscioso ma poi lo sviluppo tende al lento andante. Finale che vira dal fantastico (la messa nera) al drammatico (il lettino). Come capitava spesso in quel periodo, Morricone concede il nome ma non il suo genio.

Caesars 14/04/09 11:00 - 3772 commenti

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Lo vidi millenni fa, aspettandomi un simil-Argento e ne rimasi deluso; rivisto con una diversa prospettiva l'ho trovato buono anche se non eccellente. La trama è discretamente originale e Lado la padroneggia bene, creando atmosfere cupi che, aiutate dalla musica di Morricone, creano la giusta tensione. La cosa migliore, forse, resta la scena conclusiva, abbastanza spiazzante. Gli attori fanno quello che possono e certamente non fanno gridare al miracolo, pur restando nei limiti di correttezza professionale. Tre pallini ci possono stare.

Goblin 7/05/09 18:23 - 11 commenti

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Ottimo esempio di come si possa fare un thriller personale, curato registicamente e con una storia davvero originale. Lado ci regala questo che a mio parere é uno dei migliori gialli dei '70, immergendo lo spettatore in un'atmosfera cupa e angosciante, grazie anche ad alcune location di Praga davvero suggestive. La vicenda é intricata ma si snoda mirabilmente senza buchi nella sceneggiatura. Bellissimo l'inizio con Sorel che appare morto ma é ancora cosciente e il finale (che é un pugno nello stomaco).

Brainiac 12/06/09 16:21 - 1083 commenti

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Non so se sia dovuto a qualche trauma infantile ma ho un vero e proprio problema con il "lieto fine", quindi da vero appassionato di tutti quei film che hanno un finale beffardo, spiazzante o incredibilmente macabro, non posso che soggiogare al fascino di questo solido giallo, che d'altronde non ha nella scorrevolezza il suo punto forte. L'atmosfera è decisamente claustrofobica, ma non regge per tutta la durata del film; per raggiungere le vette conclusive, infatti, bisogna sopportare uno svolgimento un po' farraginoso e non del tutto coinvolgente. (***)

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Uomomite 29/07/09 05:19 - 174 commenti

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Ernesto Gastaldi scrive una delle sue sceneggiature più ferocemente politiche, sentitamente anti-sistema e la traveste da thriller d'atmosfera. Aldo Lado la mette in scena con maestria, riuscendo a rendere al meglio l'atmosfera malata di una società (borghese) di saprofiti. La scena dell'orgia è una delle "cose" più intense della storia del cinema italiano di genere e non.

Stefania 25/12/09 04:08 - 1599 commenti

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L'establishment che mantiene il consenso vampirizzando (letteralmente!) l'energia innovativa, e potenzialmente sovversiva, dei giovani: anti-totalitarismo in chiave mistery. Film malinconico e bizzarro, emoziona ricreando un'atmosfera opprimente e disperata, da incubo kafkiano, in una città che diventa un labirinto senza uscita. Il ritmo della narrazione è però lentissimo, ci sono "picchi" notevoli e molte pozzanghere di noia. Da vedere, per la sua originalità.

Tomastich 26/04/10 11:34 - 1255 commenti

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Uno dei pregi del bravo Aldo Lado è quello di gestire situazioni all’apparenza semplici con una furbizia registica degna dei grandi nomi. Una visione totale del cinema, dove la musica fa pendant con la scenografia urbana. Una visione faziosa, propriamente vicina al cinema di Argento (e in anticipo su DePalma) ma che riesce ad avere una propria identità autoriale grazie anche all’accompagnamento musicale Morricone/Nicolai. Dimenticavo: anche la parte thriller è avvincente. Al minuto 21.12 compare un sosia del politico Francesco Storace.

Bergelmir 16/05/10 00:28 - 160 commenti

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Bel giallo all'italiana, apparso nel periodo di massimo splendore del genere, che mette in scena un bella storia misteriosa, con un'innovativa riflessione sociologica, la quale però non viene approfondita come meriterebbe. Fra i punti deboli del film infatti c'è sicuramente la sceneggiatura, che causa qualche perdita di ritmo e non sviluppa bene alcune parti dell'intreccio, ma nonostante questo nel complesso il film regge bene. Molto belle invece la fotografia, le ambientazioni e le musiche.
MEMORABILE: Le riprese di Praga, soprattutto quelle notturne.

John trent 5/06/10 11:22 - 326 commenti

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In una livida Praga, Aldo Lado ambienta il suo primo lungometraggio e colpisce nel segno. Probabilmente, dopo un folgorante inizio, lo svolgimento della trama gialla si perde in qualche lungaggine di troppo nella parte centrale ma si riscatta alla grande con uno dei finali più cattivi e affascinanti di sempre che da solo vale tutto il film. Assolutamente perfetta la scelta del protagonista Jean Sorel, solitamente espressivo come uno stoccafisso e quindi decisamente a suo agio nel ruolo del cadavere disteso sul tavolo dell'obitorio. Consigliato.
MEMORABILE: Il finale da... urlo...

Pau 7/06/10 19:06 - 125 commenti

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Apprezzabile per l'atmosfera lugubre e malinconica che lo permea, l'ambientazione decadente, per il cast di alto livello (su tutti la musa bergmaniana Ingrid Thulin, cui forse poteva essere riservato maggiore spazio) ed il finale coraggioso, aperto ad una lettura politica non banale. Come congegno di tensione, a mio parere, funziona poco, a causa di un montaggio discutibile e di una sceneggiatura a tratti un po' farraginosa.

Myvincent 17/05/11 10:14 - 3721 commenti

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Cast di tutto rispetto, colonna sonora del grande Ennio Morricone, una sceneggiatura insolita e originale, contraddistinguono questo giallo anni '70, come differente dalla coeva produzione. Un uomo costretto ad una morte apparente, ricostruisce le ragioni di un mistero oscuro e criminale, cercando disperatamente il suo risveglio. Ma l'autopsia su di lui sarà implacabile. Finale amaro per un film dalle angosciose atmosfere di sottofondo.

Ellerre 18/06/11 12:09 - 89 commenti

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Atmosfere di un'Europa nascosta per un insolito giallo che, con uno script discreto, sa coinvolgere fino in fondo grazie anche alla tecnica dei flashback. Anche se la storia pare aggrovigliarsi attorno a vicende non chiarissime, ci pensa il finale a sorpresa a dissolvere tutti gli interrogativi, restituendoci infine la piacevole sensazione di aver visto un buon film. Eccellente sostegno musicale del maestro Morricone, qui in una delle sue migliori performance.

Buiomega71 28/06/11 00:17 - 2899 commenti

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Decisamente uno dei migliori horror italiani mai girati, che fa il paio (sia come atmosfere che come "pugnalata" finale) col Profumo della signora in nero. Sicuramente il film più riuscito di Lado, che amalgama perfettamente atmosfere polanskiane e immagini iconoclaste degne di Bunuel. Un horror atipico, denso di angoscia e atmosfera, apparentemente lento e, a volte, onirico, ci avvolge in un abbraccio agghiacciante nel "mostruoso" finale. Molto avatiano (oserei dire) e per nulla argentiano. Uno dei picchi massimi del nostro cinema che fu.
MEMORABILE: Barbara Bach nel frigorifero; l'urlo soffocato della Thulin; gli orribili vecchiacci; il santone con le lenti a fondo di bottiglia.

Xabaras 5/07/11 18:05 - 210 commenti

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Tra i primi autori a ricercare una via alternativa all'ormai già stra-abusato modus operandi argentiano, Lado confeziona un thriller di chiara matrice polanskiana aggiornato però al suo tempo e così rivestito di più o meno centrati messaggi politici. Il vero punto di forza del film risiede nella perfetta costruzione temporale a flashback che favorisce, assieme alla straniante ambientazione balcanica e alle pregevoli musiche di Morricone, la creazione di un'atmosfera unica e particolarissima che regge nonostante i bruschi cali di vivacità narrativa.

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Funesto 22/07/11 02:24 - 525 commenti

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Uno di quei film a cui anche mezz'ora in più avrebbe giovato molto. Amo i lavori su paranoici che sospettan d'avere congiure contro ma che per funzionare necessitano d'un ritmo lento, vari indizi ambigui disseminati qua e là e una (progressiva) discesa del protagonista nella paranoia; invece quest'opera è squilibrata e decolla solo alla fine: è lì che concentra tutto ciò - di cui sopra - che avrebbe dovuto spalmar su 90'. Per il resto un bijoux: regìa superlativa, estetica favolosa e ottima OST. Splendide certe scene. Inadatto (e mediocre) Sorel. **!.
MEMORABILE: La splendida scena degli spettatori immobili, dall'aspetto cadaverico, con le donne truccate in modo innaturalmente pesante...

Giùan 5/09/11 12:53 - 4528 commenti

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Peccato l'incipit un po' troppo surrogato (tra Hichcock present e Sunset boulevard) e il finale che doveva esser meno "spiegato" (ci riuscirà Barilli col Profumo). Per il resto però Lado, al suo esordio, mostra rigore nelle scelte stilistiche e d'ambientazione, corroborato da un ottimo crescendo drammatico. Particolarmente indovinata e foriera la commistione vampirismo socio/politico-orrore. La stessa interpretazione di Sorel, acquista spessore pellicola facendo; al solito bravi Adorf barbuto e Quaglio demoniaco; bellina la Bach. Praga/Zagabria protagonista.
MEMORABILE: La scena della visita di Sorel al Club 99 con lui che si nasconde al buio; la presenza disseminata di ciechi e zoppi.

Fauno 23/09/11 23:05 - 2206 commenti

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La votazione non si alza più di tanto in quanto il film non sarà credibile finché un giorno non vivremo in un'altra dimensione e circolo e respiro non saranno più funzioni vitali imprescindibili. Peccato, perché i concetti espressi alla fine dai responsabili di questa setta andrebbero imparati a memoria riflettendoci su all'infinito, tanto più che hanno un accompagnamento scenico suggestivo per non dire da cardiopalma. Il film va in crescendo, risulterebbe grandioso, ma quella macchia suddetta è proprio clamorosa e indelebile, non è un neo...
MEMORABILE: La scena del frigo non è male...

Ryo 17/01/12 11:37 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Molto intrigante dal punto di vista della trama (un uomo in fase di morte apparente che vede e pensa ma non può muoversi) e della struttura narrativa (i flashback alternati al presente). Talvolta però il ritmo è piatto e in alcuni momenti il film è di una noia terribile. Cattura perlomeno perché si ha voglia di far luce sulla faccenda... inaspettata!
MEMORABILE: Il finale.

Moro 3/02/12 20:26 - 36 commenti

I gusti di Moro

Un film giallo di sorprendente originalità, basato su una mirabile storia d'amore, quasi interamente vissuta tramite l'ostinata, romantica, drammatica ricerca della ragazza scomparsa, da parte del protagonista maschile. La sconcertante rivelazione finale, che sgomenta e indigna al contempo, fa riflettere sull'insostituibile peso che ha l'amore nella costante lotta dell'Uomo contro il male. In ciò vedo l'alto messaggio che Aldo Lado, alla sua opera prima, ha voluto affidare a questo bellissimo film.
MEMORABILE: Il fotogramma finale, con l'urlo immortalato a futura memoria.

Maik271 18/02/13 12:40 - 436 commenti

I gusti di Maik271

Praga fa da sfondo a questa bella pellicola, scritta e diretta da un bravo Aldo Lado. Buona prova del cast con un José Quaglio inquietante, Morricone senza infamia e senza lode. Senza dubbio uno dei migliori thriller italiani dell'epoca, denso di suspense e senza attingere troppo agli effetti sanguinolenti. Finale magnifico. Consigliato vivamente!

Pinhead80 29/06/13 21:00 - 4715 commenti

I gusti di Pinhead80

I film di Aldo Lado lasciano in me sempre ottime sensazioni. Non fa eccezione nemmeno questo thriller girato nell'Europa dell'Est. Il film si basa su una buonissima sceneggiatura che porta lo spettatore a immedesimarsi con l'incredibile situazione del protagonista. I flaschback che si susseguono senza soluzione di continuità ci immergono in un mondo via via sempre più perverso e diabolico. Gli ultimi dieci minuti sono qualcosa di incredibile. Interpreti tutti all'altezza. Un piccolo-grande film.

Quietcrash 6/10/13 19:51 - 83 commenti

I gusti di Quietcrash

Uno dei primi film Di Aldo Lado, un thriller molto particolare e interessante, con intrecci (grazie al montaggio a flashback) e trama non scontati, con un crescendo che nel finale raggiunge l'apice col tocco onirico. Ammirevole le musiche di Morricone (che in futuro comporrà altre colonne sonore per il regista) e la fotografia. Da vedere.

Jdelarge 22/02/14 12:22 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Aldo Lado all'esordio come regista sforna un bellissimo lavoro a metà fra thriller e horror. La trama è interessante, ma si focalizza leggermente troppo sull'indagine che Sorel (nei panni del protagonista) conduce per ritrovare la sua fidanzata. Lado deve aver visto sicuramente "Crollo nervoso", una delle puntate della serie Alfred Hitchcock presenta, in cui un capo di un'azienda, proprio come Sorel, rimane in uno stato claustrofobico di morte apparente. Nel complesso è un film che funziona e incute paura.
MEMORABILE: I pensieri di Gregory (Jean Sorel) dentro l'obitorio.

Il Gobbo 7/06/14 23:21 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Interessante horror psico/socio/politico, sottosezione "Paranoia" (lo rifacessero oggi ci metterebbero dentro il Bilderberg). Giocato sulle atmosfere come d'obbligo in questo tipo di opere, girato bene, tutto sommato funziona e ha un suo fascino slavo anche se qua e là affiorano smagliature. Sorel catalettico in effetti era una scelta facile.

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Gada 23/01/15 01:24 - 33 commenti

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Geniale, avanguardistico, freddo nello stile di Lado e anche molto politico. Critica sociale feroce non molto velata che non lascia speranze. Raramente in un film si son viste scelte narrative così crudeli e pessimistiche. Un capolavoro da vedere assolutamente anche per le magnifiche interpretazioni; intensa e misurata la Thulin, credibilissimo Adorf. Un po' ingessato Sorel, ma funziona. Trama originale che vede una ragazza sparire misteriosamente in una città dell'est ostile e misteriosa che quasi anticipa il concept di Hostel.
MEMORABILE: Tutte le sequenze di morte apparente.

Samdalmas 27/04/15 13:30 - 302 commenti

I gusti di Samdalmas

Notevole esordio di Aldo Lado che si rivela subito come uno dei registi più originali del thriller italiano. Scrive e dirige un film cupo e pessimista, tra fantapolitica e horror, derivato dal filone demoniaco, sullo sfondo di una Praga misteriosa. Buoni il cast (Sorel, Adorf, Thulin e Barbara Bach) e le musiche di Morricone.
MEMORABILE: L'orgia: il finale.

Victorvega 25/05/15 14:12 - 501 commenti

I gusti di Victorvega

Ambientazione particolare (Europa dell'est) ed efficace per un thriller italiano che non ha nessuna intenzione di rientrare nel novero dei thrilling del periodo e prende una bella via autonoma e chiavi di lettura socio-politiche a detta dello stesso autore. Un po' polanskiano, un po' anticipatore di Avati, accenni argentiani ma tutto come una via propria. Piacciono, oltre alle ambientazioni, il piglio della regia e le interpretazioni (Quaglio su tutti). Finale shock.
MEMORABILE: La donna in frigo; L'orgia di vecchi; Ma su tutto il finale shock.

Metuant 24/03/18 22:57 - 456 commenti

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Se non fosse per qualche sbavatura qua e là, questo potrebbe tranquillamente essere un film girato da Polanski; non tanto per la storia in sé (comunque morbosa e orrorifica al punto giusto), quanto per le atmosfere inquietanti e malsane, con un senso di minaccia che incombe lungo tutto il film. Gli attori non sono male e la colonna sonora di Morricone fa il resto. Diverso dagli altri film del filone, ma in senso buono.
MEMORABILE: Il volto stralunato di Sorel; L'urlo finale.

Rufus68 4/05/16 23:31 - 3818 commenti

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Una riflessione sul potere più segreto (quello invisibile ai più) e che Kubrick esplorerà con più alti esiti in Eyes wide shut. Lado ha il pregio di una direzione pulita, che costruisce con perizia il climax dell'ultima scena, anche se la sua analisi è puramente narrativa. Le atmosfere e le nerissime evocazioni che aureolano di culto il film sono, invece, interamente ascrivibili alla colonna sonora di Morricone (forma che si fa sostanza). Adeguati gli attori, con l'eccezione del bietolone Sorel.

Lythops 14/10/16 16:55 - 1019 commenti

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Sicuramente come thriller stenta a decollare e, dopo un inizio interessante e originale, i primi 30 minuti sono dedicati a dialoghi tediosi, non senza il sorgere di un sentimento di indisponenza per vedere attori del calibro di Adorf o della Thulin sprecati. Solo da metà film in poi si scopre che il film ha buone idee, ma sviluppate con discontinuità di ritmo. Ottima la fotografia e le inquadrature di Ruzzolini e la scelta delle location, con Morricone che scrive una partitura ricordata ancora oggi. Discreto.

Didda23 31/10/16 10:11 - 2424 commenti

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Folgorante debutto registico di Aldo Lado, che confenziona un thriller di una bellezza estetica smisurata. Sono le piccole grandi scene che entusiasmano, con scelte fotografiche e di inquadratura davvero di classe. La costruzione narrativa, seppur non del tutto originale, ha il pregio di inchiodare lo spettatore nonostante un ritmo dilatato soprattutto nel corpo centrale. Funziona perfettamente nella parte thrilling e giustamente lascia sullo sfondo le critiche sociali e politiche. Notevoli le ambientazioni e cast all'altezza. Polanskiano.
MEMORABILE: Sorel nell'obitorio; Il club 99; Il meraviglioso finale.

Ultimo 27/01/17 14:34 - 1652 commenti

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Aldo Lado si imbatte nel thriller psicologico in stile Roman Polanski. Il risultato è discreto, grazie a una buona prova del cast (bravo Mario Adorf su tutti). Quello che rende di meno è la sceneggiatura, forse troppo complessa e a tratti sconclusianata. Complessivamente disturbante, piacerà sopratutto ai fan dello psico-thriller. Non un capolavoro, ma non male.

Zender 27/02/17 08:49 - 315 commenti

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In una Zagabria vestita da Praga, inedito set da italian thriller d'esportazione, un Sorel morto apparente ma cosciente ripensa a cosa l'ha ridotto così mentre indagava sulla toccata e fuga della sua Bach (c'entra un club della musica). Un filo esile ingrossato con stile e maniera, flash di classe sopraffina a impreziosire un canovaccio abbozzato, impreciso, fallace. Voci anonime di dialoghi standard sottraggono malia riportando sulla Terra una storia che poteva sublimare sospesa nell'iperuranio polanskiano, dove periodica si rituffa seducente e dove meglio lievita.

Fedeerra 28/10/17 00:10 - 770 commenti

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Aldo Lado questa volta vola a Praga, ma gli scenari est-europei non sono ben sfruttati e il film risente di un certo pressappochismo estetico. Buone alcune atmosfere, soprattutto nella parte finale, ma nell'insieme tutto è confuso e poco incisivo. Imbalsamato Jean Sorel, in un ruolo che non riesce a proprio a far suo. Sprecata la sempre magnifica Ingrid Thulin.

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Bubobubo 12/10/18 22:50 - 1847 commenti

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Metà della magia la fanno le ambientazioni (allora) jugoslave, con il fascino magnetico e indecifrabile di una Zagabria color seppia. L'altra metà è data da una storia che - seppur non originalissima - viene diretta con mano sicura e con grande gusto inventivo, tra canoni mystery, stille di psichedelia e un ottimo senso del ritmo. Pasticciata o affascinante, a seconda delle prospettive, la risoluzione complottistica del mistero (comunque visivamente notevole): a mettere d'accordo tutti ci pensa in ogni caso il finale, secco e inesorabile.

Nicola81 2/02/19 21:31 - 2827 commenti

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Folgorante esordio registico di Lado, che firma uno dei prodotti più originali nel panorama thriller italiano. L'ambientazione in una città avvolta dalla cortina di ferro regala location inconsuete e consente una sterzata nel terreno della cospirazione fantapolitica. Cupo, angosciante e disturbante come la tragica odissea vissuta dal protagonista, culmina in un finale tra i più spietati e agghiaccianti che il genere ricordi. Confezione di qualità (fotografia di Ruzzolini, musiche di Morricone) e buona prova del cast in cui spicca Ingrid Thulin.

Ronax 7/08/19 01:06 - 1243 commenti

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Una Praga spettrale, dominata dall'oppressione poliziesca negli anni successivi all'invasione sovietica, fa da sfondo al film di esordio di Lado, apparentabile solo nel titolo al filone argentiano, ma che in realtà se ne distacca affatto muovendosi in modo assolutamente originale. Punto di forza è indubbiamente la trovata di fondo con Sorel ritenuto morto ma in realtà immobilizzato nel corpo e vivo nella mente. Meno indimenticabili le prove attoriali, salvo forse Ingrid Thulin e la musica di Morricone, questa volta decisamente poco incisiva.
MEMORABILE: La Bach nel frigorifero.

Keyser3 20/03/20 23:02 - 444 commenti

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Giallo complottista, con venature gotiche, purtroppo riuscito soltanto a metà. Interessante l'ambientazione in una Praga (in realtà Zagabria) elegante e misteriosa e originale il soggetto, che però non viene sfruttato adeguatamente a causa di un cast poco incisivo e tutt'altro che ispirato. Da salvare le musiche di Morricone. José Quaglio e Piero Vida saranno utilizzati da Lado anche nel successivo Chi l'ha vista morire, decisamente migliore di questo.
MEMORABILE: Gli ultimi dieci minuti, in toto.

Il Dandi 23/03/20 01:12 - 1917 commenti

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Morto apparente all'obitorio, un giornalista americano a Praga rievoca in un flashback il mistero di una ragazza scomparsa su cui stava indagando. Mistery complottista e fantapolitico, l'esordio di Lado è senza dubbio uno dei più originali fra i thriller italiani della golden age; il che è già sufficiente a giustificarne il culto, tuttavia l'andamento della pellicola zoppica troppo fra un picco di intensità e un altro e un cast migliore avrebbe valorizzato meglio la buona regìa. Saremo rustici, ma Chi l'ha vista morire? ci dà più brividi.
MEMORABILE: La visionaria ballata in stile Donovan "The short night of the Butterfly" cantata da un folksinger di strada.

Rambo90 19/07/20 02:19 - 7659 commenti

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Ricalcando un episodio della serie Hitchcock presenta (lì era Cotten il presunto morto, qui un adeguato Sorel) il film ci accompagna in una serie di flashback, addentrandosi in una trama misteriosa e intrigante che deve portare a farci scoprire cosa è accaduto. La parte gialla funziona e, anche se la soluzione non soddisfa in pieno, Lado confeziona comunque una pellicola affascinante, dalla buona fotografia e dall'incedere quanto mai cupo ed enigmatico. Il finale, poi, è letteralmente agghiacciante. Notevole.

Noodles 11/11/20 23:47 - 2196 commenti

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Giallo all'italiana che rinuncia ai consueti cliché del genere, bandendo guanti, impermeabili neri e le cruente sequenze degli omicidi per concentrarsi su temi più thriller. La tensione è alta per tutto il film e il racconto è avvincente, nonostante la sceneggiatura si faccia spesso confusa e nonostante diverse cadute nei dialoghi, che in alcuni momenti diventano molto banali (anche se per la maggior parte si lasciano ascoltare). Ottima la colonna sonora di Ennio Morricone, tra le migliori del genere. Molto buona la recitazione, con Mario Adorf decisamente una spanna sopra gli altri.

Daniela 2/12/20 00:13 - 12606 commenti

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A Praga è rinvenuto un corpo esanime di un giornalista americano di cui viene certificata la morte, ma l'uomo è vivo e cosciente, anche se insensibile e impossibilitato a muoversi... Prologo poetiano intrigante ed epilogo beffardo per un thriller non privo di difetti, ma fascinoso, che gioca le sue carte migliori nell'ambientazione mitteleuropea e nell'originalità della storia, che si dipana mediante flashback del protagonista, mentre cerca di ricordare come e perché si trova in quella angosciosa situazione. Buono il cast anche se non del tutto sfruttato, elegante la messa in scena.
MEMORABILE: Sorel nascosto in una stanza al buio, si apre una porta ed entra uno spicchio di luce che illumina debolmente lui ed il lampadario di cristallo.

Nick franc 20/08/21 23:42 - 507 commenti

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Lado esordisce alla regia con un giallo originale, utilizza un'inedita ambientazione nell'Est Europa e racconta tutto in flashback attraverso Jean Sorel in stato di morte apparente. Con questo espediente veniamo immersi gradualmente in un clima di angoscia e omertà in cui le indagini del protagonista lo portano via via a trovarsi in una situazione sempre più complicata e pericolosa. Bene tutto il cast, con alcuni personaggi realmente inquietanti. La lentezza di alcuni momenti inficia solo marginalmente sul giudizio. Ottime musiche di Morricone e montaggio moderno e riuscito.
MEMORABILE: La scena del ponte con il treno di passaggio; Il montaggio psichedelico durante l'orgia; La lezione all'università.

Occhiandre 24/04/22 19:22 - 153 commenti

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Una pellicola ricchissima di citazioni argentiane e che lascia intuire come anche lo stesso Argento abbia poi tratto da essa spunti per le sue successive pellicole: (Suspiria, Profondo rosso) per i richiami mitteleuropei e per l'aspetto del protagonista (Inferno). Quindi i personaggi, seppur immersi in un bel contesto praghese, sembrano copie argentiane sbiadite. Tuttavia, nella seconda parte che ha più stile ed è più avvincente, essi acquistano autonomia come pure la vicenda, che si inabissa in un delirio in crescendo a sfondo sociale. A volte fotografia di grande impatto.
MEMORABILE: Il buio assoluto in cui spiccano immagini bianchissime e luminose; Il frigo da cucina col suo angosciante contenuto; Il grido soffocato nel finale.

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Paulaster 25/05/22 09:55 - 4373 commenti

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Il corpo di un giornalista viene rinvenuto in un parco. Giallo che sfrutta parzialmente le componenti ambientali mitteleuropee anche se sembra di respiro internazionale. Le sparizioni delle giovani ragazze vengono soppiantate dal mistero della morte apparente del protagonista. Regia elegante nel mantenere l’attenzione senza eccedere con l'horror. Discreto Sorel, la Bach sembra una bambolina, la Thulin appare sprecata e relegata in un ruolo ai margini. I dialoghi sentimentali risultano stucchevoli, come le varie gelosie. Musiche centrate di Morricone.
MEMORABILE: La voce dal corpo esanime; Il vecchio gettato sulle rotaie; Sul lettino dell’autopsia.

Berto88fi 31/05/22 13:01 - 216 commenti

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Come in altri film di Lado (regista che poteva dare di più al genere thriller/horror) dei "seventies", la vicenda fatica un po’ ad ingranare e i tempi sono dilatati. La trama però è intrigante, le location ben sfruttate, l’estetica appagante, ed è notevole la padronanza della cinepresa. Disturbanti alcuni personaggi di contorno, piuttosto mediocre invece il protagonista. Finale davvero pazzesco.
MEMORABILE: Quel frigo che si apre...

Anthonyvm 4/01/23 22:13 - 5612 commenti

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Piccolo capolavoro del cinema paranoico settantiano nelle sue vesti più plumbee e funeree, quello di Lado è un giallo atipico e metafisico, costruito come una strana fiaba nera sulla forza perturbante dei dettagli, che siano i volti vampirici dei membri del "Klub 99" o gli sguardi inquisitori dei paesani, o ancora l'eccellente OST morriconiana. Indovinatissima la trovata "noir" di partire dalla morte del protagonista (o presunta tale, come in un famoso episodio di Alfred Hitchcock presenta) e di narrare la vicenda per mezzo di flashback. Finale nerissimo: solo Barilli farà di peggio.
MEMORABILE: L'uomo senza gambe che assiste al ritrovamento del corpo di Sorel; Le vecchie e mostruose facce del potere; Gli allucinanti dieci minuti conclusivi.

Kinodrop 18/01/23 19:25 - 2908 commenti

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Un giornalista americano dichiarato ufficialmente morto, dalla lettiga dell'obitorio rimugina sulle ragioni che lo hanno portato a quella situazione di angosciosa paralisi; attraverso un lungo flashback si dipana una storia in cui si susseguono misteriose scomparse di giovani donne, tra cui la sua amante. Lado riesce a costruire con una certa originalità e con impegno formale,un thriller dal sapore mitteleuropeo (anche nelle location) che tiene desta l'attenzione anche nel suo procedere riflessivo e attento a non affollare la trama. Cast tutto sommato efficace e buona colonna sonora.

Sonoalcine 31/08/23 00:17 - 184 commenti

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Uno dei migliori esordi di sempre, questo notevolissimo giallo di Aldo Lado. Un thriller onirico, fatto di flashback e ricordi offuscati dalla memoria sbiadita e scolorita dallo scandire nel tempo, a cui viene vietato dalla morte in superficie di riaffiorare. Atmosfera fosca e tetra, in una Praga che Praga non è e che si porta dietro molta più Italia di ciò che si potrebbe pensare. Notevole anche il velato messaggio di critica socio-politica (l'annullamento delle coscienze giovanili, il clima di sulfurea cospirazione di fondo).Davvero davvero notevole!
MEMORABILE: Il ritrovamento del cadavere di Sorel; Il finale asciutto e sconcertante.
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MUSICA:
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  • Homevideo Caesars • 23/04/15 14:30
    Scrivano - 16796 interventi
    Usciranno sia il blu-ray che il dvd, editi dalla la "Camera Obscura" . Per entrambi i formati ci sarà un secondo disco pieno di extra.

    Sul forum di "gentedirispetto" l'utente Giorgio Brass (che cura gli extra di questa edizione) comunica:
    "Abbiamo annunciato il primo extra filmato (nonché il più corposo).
    Un documentario nuovo di zecca che durerà circa 90 minuti con Aldo Lado che racconta tutto (ma proprio tutto) sul film inframezzato da brevi interventi di Jean Sorel"
  • Homevideo Didda23 • 23/04/15 14:45
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Grazie Caesars. Camera Obscura è sinonimo di qualità, peccato che il prezzo sarà proibitivo.
  • Homevideo Cotola • 23/04/15 23:43
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Notizia magnifica! E' un mio piccolo personal cult.
    Peccato per il prezzo che probabilmente sarà alto. Ma se la qualità sarà quella dovuta, magari un pensierino ce lo faccio.
  • Homevideo Lucius • 24/04/15 00:17
    Scrivano - 9063 interventi
    Mi associo ai rallegramenti.
  • Homevideo Caesars • 9/06/15 10:33
    Scrivano - 16796 interventi
    Nuove dal fronte fronte Camera Obscura (copio e incollo dal forum di Gente di rispetto):

    "Ci sono novità, che poi siano positive o negative lo vedrete voi.

    Dopo aver pubblicato gli screenshot su facebook e su alcuni siti, è scoppiato un delirio nei forum internazionali (specialmente in quelli tedeschi) dove il nostro transfer veniva criticato duramente. Alcune critiche erano legittime, altre meno, quello che però era abbastanza inaccettabile era il livore con cui alcune persone si sono accanite contro il nostro lavoro e la nostra etichetta (tra l'altro spesso in assoluta malafede, dicendo falsità di ogni tipo).

    Alla fine abbiamo preso la sofferta (e folle) decisione di ricominciare da capo e di rifare da zero il transfer. Questo significa una bella perdita economica e di tempo (le lunghe settimane per il restauro manuale di quello che ormai è il vecchio master e i soldi spesi per ottenerlo sono stati letteralmente buttati nel cesso). Ci teniamo però a dire che facciamo tutto questo perché teniamo più alla nostra reputazione che non al mero profitto (drasticamente ridotto, viste le spese extra che stiamo per affrontare).

    La nuova scansione ridurrà sensibilmente i difetti della pellicola, la grana della pellicola in 2P resterà immutata e alla fine avremo un master che dovrebbe soddisfare un po' tutti, ripristinando la naturalezza del girato originale (che comunque, lo ripeto, non potrà mai essere come quella del blu ray di San Babila dato che la fotografia e il negativo sono diversissimi).

    Quindi il blu ray uscirà in estate, quando avremo finito questo lavoraccio che ci aspetta."
  • Homevideo Didda23 • 9/06/15 11:12
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Grazie per l'aggiornamento.

    Camera Oscura solitamente lavora molto bene.
  • Homevideo Deepred89 • 9/06/15 11:50
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Grandi professionisti. Mi dispiace per il lavoro da fare da capo ma si sono garantiti il mio acquisto.
  • Homevideo Caesars • 9/06/15 11:59
    Scrivano - 16796 interventi
    Sicuramente un modo di operare da prendere ad esempio. Proprio come succede qui in Italia...
  • Homevideo Buiomega71 • 3/02/17 20:44
    Consigliere - 25892 interventi
    Prossimamente il Blu-Ray edito dall'inglese 88 Films (con audio italiano e sottotitoli removibili, così comunica la casa).

    https://www.amazon.it/Short-Night-Glass-Blu-ray-Edizione/dp/B01F7DIAAG/ref=sr_1_119?s=dvd&ie=UTF8&qid=1486150922&sr=1-119&keywords=88+films+blu-ray
    Ultima modifica: 22/02/17 14:58 da Zender
  • Curiosità Lucius • 5/03/21 11:05
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'archivio privato Lucius, il flanetto di Sorrisi & Canzoni del film La corta notte delle bambole di vetro (sabato 8  luglio 1978):

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/cortanotte.jpg[/img]