Tony Scott torna ai tempi di NEMICO PUBBLICO e come allora (Will Smith) scegli un attore di colore (Denzel Washington) come protagonista di intricate avventure che al solito partono nel migliore dei modi per poi sgonfiarsi e concludersi deludendo. Ma il richiamo a NEMICO PUBBLICO, naturalmente, è immediato non appena Washington viene introdotto nella sala dei computer, dove la privacy dell'individuo viene massacrata da mille telecamere e satelliti capaci di entrare anche attraverso i muri delle case. Ma è davvero così o sotto c'è qualcosa di ancor...Leggi tutto più inquietante? Lo si vedrà, ma quando capiremo staremo già per avvicinarci alla fase meno interessante, in cui le ovvie concessioni all'action trascurano le complesse implicazioni dello spunto-chiave per lanciare Washington tra incidenti, esplosioni e quant'altro. Non c'è in realtà l'azione esasperata vista in altre pellicole di Scott, pur tuttavia si nota l'incessante e sterile tentativo di mantenere forzatamente alto il ritmo. Per fortuna Washington sa recitare come pochi e il film svacca meno del previsto principalmente grazie a lui, però è innegabile che, considerate le premesse, ci si attendesse molto di più. Sarebbe stato meglio mantenere fino in fondo l'approccio ultratecnologico d'avanguardia piuttosto che invischiarsi in paradossi temporali risolti superficialmente. Un'occasione sprecata, in sostanza, condotta con solido mestiere e indubbia padronanza tecnica, confezionata al meglio ma presto dimenticabile.
Il dejavu può essere quello di Minority Report, anche se qui il livello è più basso in generale. C'è però da dire che il film si lascia guardare, scivolando via senza lungaggini. E la scena dove Denzel con casco che gli fa vedere nel passato salta su un macchinone e segue l'immagine di un assassino andando contromano e seminando morte e distruzione tra i poveri automobilisti senza quasi curarsene, è di grande comicità involontaria. Nel complesso non male dopotutto.
Guazzabuglio action-thriller fantastico sui viaggi del tempo che pesca a piene mani da tanti altri film dove è già stato detto tutto e meglio: Minority report, Ritorno al futuro (specie la parte 2), Paycheck e anche idee da Donnie Darko, da cui recupera quasi integralmente il finale agganciandoci(ovviamente) un happy end. Sceneggiatura altamente illogica e sconclusionata dove non tutti i nodi (anzi, direi nessuno...) vengono al pettine. Resta il buon mestiere di Tony Scott, che nonostante tutto confeziona un film scorrevole, e gli scenari di New Orleans.
MEMORABILE: La bella sequenza iniziale dell'attentato terroristico al traghetto.
Pur non essendo un film particolarmente originale (la sceneggiatura "saccheggia" film precedenti rendendo alquanto ambiguo e premonitore il titolo), Dejavù si lascia vedere piacevolmente grazie alla regia adrenalinica (come di consueto) di Tony Scott che si conferma particolarmente ferrato per l'action movie che parte anche da materiali di non primissimo piano. Molto bravo e perfettamente a suo agio nel ruolo il protagonista Washington, avvezzo al cinema di Scott. Sempre più imbolsito Val Kilmer.
Generalmente il film è un po' troppo pregno di confusione e carente di originalità. Alcuni slanci fantascentifici sono esagerati e noiosi, occupati come sono da scene interminabili e dialoghi infernalmente confusi. Le scene d'azione sono buone, anche se talvolta troppo fasulle ed esagerate. L'interpretazione di Washington è buona come sempre e anche Kilmer dà buona prova di sé "sovrappeso", Il film però, dopo un esordio in grande stile, si perde troppo in banalità e non-sense il più delle volte evitabili.
Incredibile! Alla fine di questo film non credevo ai miei occhi. Possibile, mi sono detto, che sia stato preso in giro dall'inizio alla fine? Il film, infatti, dopo una prima parte piuttosto convenzionale e con qualche elemento interessante, perde qualsiasi brandello di logica nella seconda, seguendo strade in parte già viste e saccheggiando diversi film tra cui soprattutto Minority Report, ma soprattutto propinandoci una serie di sciocchezze l'una dietro l'altra, coronate da uno dei finali più stupidi e disonesti che si siano mai visti.
Dejavu è un film molto spettacolare e realizzato con una tecnica sopraffina che si regge bene in piedi fino alla scoperta della nuova "arma" delle autorità USA per combattere il crimine. Poi perde un po' di mordente fino al finale troppo consolatorio e inadeguato. Ottimo il personaggio interpretato dal bravissimo Denzel Washington. Molto bella l'idea dell'inseguimento con la doppia visuale, anche se c'è da chiedersi che senso abbia provocare incidenti con decine di morti per salvarne una. Molte domande irrisolte rimangono dopo la visione.
Giudizio critico riassumibile in una sonora e prolungata pernacchia. Solito scimmiottare il videoclip quando si tratta di creare azione (ancora non si è capito che tenendo un ritmo uniformemente adrenalinico si ingenera assuefazione e noia dopo 5'), volgare occhieggiare al taglio televisivo, arrangiamenti di post-produzione come se grandinasse e sospensione dell'incredulità che va a comprare le sigarette. A Tony Scottex (braccia sottratte ai campi di cotone) riesce sempre più facile renderci del tutto refrattari a simpatizzare col film. Contento lui...
Thriller con sconfinamenti nella fantascienza. Una nuova tecnologia permette di vedere qualsiasi cosa in uno specifico momento del passato e questo permetterà a un sottotono Denzel Washington di riuscire nell'impresa. In questo tipo di film creare una trama che abbia senso è veramente difficile e anche in questo caso il risultato ottenuto è parziale. Alcuni buchi della trama sono colmati con evidenti espedienti che fanno storcere il naso.
Grande, grossa delusione. Denzel gigioneggia per la pellicola arrancando tra un buco della sceneggiatura e l'altro spalleggiato da un Kilmer bolso. La trama? Nell'oceano di banalità si carpiscono piccoli frammenti che, tuttavia, non assumono mai i contorni della storia. La regia? Mediocre e fortemente debitrice dei videoclip, che hanno, però, il vantaggio di durare appena 5 minuti; il che non li rende fastidiosi. Salvo poco di questa pellicola dai dialoghi (pietoso quello finale) al plot alla fotografia. Evitabilissimo!
Ennesima conferma del fatto che Tony non assomiglia per niente al fratello Ridley! Inconcepibile esercizio videoclipparo con buchi di sceneggiatura e di regia incolmabili che neanche la presenza di Denzel Washington relegato in un ruolo sempre più stereotipato riescono a colmare. Superflui i meriti puramente tecnici come ad esempio la fotografia o la bella scenografia che ritraggono in modo suggestivo New Orleans. Non basta un film (Una vita al massimo) seppur bellissimo a salvare la carriera di un regista da spot TV. Un sonoro tonfo!
Non è nulla di eclatante ma tutto sommato si lascia vedere, soprattutto grazie al carisma e alla bravura del grande Denzel Washington che da solo tiene su tutta la baracca. Inizio adrenalinico che non guasta, anche se poi durante lo svolgimento del film si hanno dei buchi di sceneggiatura evidenti. Finale poco convincente.
Tony Scott si dà alla fantascienza partendo da un intrigante spunto: una sorta di Grande Fratello in differita (da qui il dejavu). L'indagine poliziesco/informatica è presentata in maniera curatissima ma la saccenza dei super-esperti saputelli capitanati da un pigro Val Kilmer, se aveva l'intento di impressionarci, riesce invece ad infastidire un po' con terminologie incomprensibili. Washington si carica il film sulle spalle dall'alto del suo carisma con una bella prova. Stonate alcune scene mielose tra il protagonista e la ragazza da salvare.
Alla fine delle visione si hanno due certezze: Tony Scott è un regista a totale agio con lo stile videoclipparo/ipercinetico (peraltro parliamo di uno dei guru del suddetto stile) e lo spunto poteva trovare migliore sceneggiatura. Funziona perlopiù nella prima parte, investigativa e immersa in fantascientifiche tecnologie. Poi - detto fuori dai denti - svacca in modo eccessivo e diventa una mezza buffonata, zeppa di buchi, incongruenze, esagerazioni baracconesche di ogni sorta. Passo falso, Tony.
Dimenticate i paradossi temporali o le preoccupazioni per le conseguenze che le alterazioni del passato anche minime possono avere sul presente: Washington nel passato ci sguazza con la delicatezza di un'auto in corsa contromano guidata da un cieco, mentre lo spunto fantascientico è degradato a metodo d'indagine poliziesca alternativo. Irritante nelle sue incongruenze, potrebbe contare su scene d'azione spettacolari, però il finale è di quelli da far cadere le braccia e vanifica quel poco di buono visto in precedenza.
Indagine su un attentato a Big Easy, post Katrina e post 11/9, con annesso viaggio nel tempo. Fumettone spettacolare girato con la consueta tecnica MTV da Tony Scott, tutto panoramiche e stacchi e ralenti, vorticosamente alternati. La storia non è male fino al viaggio nel tempo di Denzel Washington, che alterna sguardi dolenti e gigionerie senza molto costrutto. Fino a quel punto c'era persino qualche spunto interessante sull'inevitabilità del destino. Poi, solo "fumi e raggi laser" (cfr. "Patriot", Franco Battiato).
Pellicola che si fa dimenticare senza grandi problemi. Il protagonista è professionale, ma la storia convince davvero poco (a mio avviso la sceneggiatura è troppo banale). Discreto l'impegno della troupe e del cast secondario, ma il film risulta troppo debole.
Faceva bene Schrödinger a diffidare della possibilità dei viaggi temporali. E d'ora in poi lo farò anch'io, visto che Scott ha rubato l'automobile di Doc e i wormhole di Donnie per ricettarli in un blockbuster bolso e fiacco dal taglio fastidiosamente televisivo. A parte i buchi nella sceneggiatura (inevitabili quando si vuole affrontare in modo serioso un tema paradossale), a colpire sono lo svolgimento becero (tranne un buon incipit) e un finale da fleboclisi.
Interessante dal punto di vista tecnologico (fantasiosa anche l'invenzione di poter spiare online ciò che accade quattro giorni prima), però poi si cade nel ridicolo quando si passa direttamente a spedire un essere umano indietro nel tempo. Meno male che Denzel Washington, particolarmente a suo agio nel ruolo del cyber poliziotto, regge praticamente da solo il film. Finale prevedibile e inguardabile.
Un bel thriller fantascientifico questo di Scott, ottimo nella prima parte in cui vengono svolte le indagini con apparecchiature che permettono di vedere indietro nel tempo, un po' più banale nella seconda, quando le teorie lasciano il campo all'azione. Bravissimo Washington, supportato da un buon cast in cui spiccano la bella Patton e un già ingrassato Kilmer. Il lieto fine è un po' forzato, ma il film coinvolge e si fa seguire grazie al ritmo veloce. Notevole.
Le incongruenze, probabilissime quando si affronta l'argomento "viaggiare avanti e indietro nel tempo", specie se legate a cambiare il corso degli eventi, sono gestite con una fantasia godibile, in questo film. C'è anche una discreta dose di voyeurismo, oltre al dejavu ammiccante del titolo, ma anche questo contribuisce allo spettacolo. Le interpretazioni non si discutono, sono in tono con tutto l'insieme della vicenda, che altro non vuol essere che uno gioco di effetti tecnofantaspettacolari, da non far addormentare durante la visione.
MEMORABILE: L'imbambolamento del tecnico che manovra la "telecamera del tempo" davanti alle immagini di Claire (Paula Patton), che fa la doccia.
Action con venature fantascientifiche che culminano con il deludente ma ottimistico finale. Washington è abbastanza appropriato e regge da solo lo sviluppo narrativo. Alcune situazioni non sono del tutto originali nonostante la tensione sia palpabile e la spiegazione del trasferimento temporale appare ingarbugliata.
Thriller fantascientifico ma non troppo, legato alla possibilità di viaggiare (e spiare) nel tempo con connessi problemi e paradossi. Si tratta, quindi, di qualcosa che appare ironico rispetto al titolo: un tema del genere, infatti, non è certo nuovo; ciò non toglie che il risultato sia positivo, la trama incalzante e Wasghington direi perfettamente a suo agio: regge quasi da solo l’intero film.
Non è facile addentrarsi in tematiche fantascientifiche senza scottarsi e questa volta Scott pare essersi bruciato per bene. Prendendo probabilmente spunto da Minority report gli sceneggiatori realizzano una storia esagerata e approssimata lasciando quel poco di salvabile al una regia comunque veloce. Washington fa il suo, ma nessuno in particolare brilla e vedere Val Kilmer così imbolsito fa rabbrividire. Un blockbuster dozzinale intriso di fantascienza di bassa lega farcita da qualche discreta scena d’azione e nulla più.
Tony Scott dirige l'ottimo Denzel in un action con venature fantascientifiche tra omicidi, attentati e viaggi nel tempo. Lo stile è quello classico di Scott, con sequenze dal montaggio serrato e videoclipparo, vero marchio di fabbrica del regista. La storia potrebbe essere anche interessante, ma viene castrata da spiegoni pseudo scientifici prolissi che spezzano un ritmo che doveva mantenersi vertiginoso. Riuscitissime alcune scene come l'incredibile inseguimento in autostrada; peccato per i succitati cali di ritmo e per un finale poco memorabile.
Buon action-thriller a base di salti temporali, paradossi vari e teorie annesse. Su un'idea di fondo che ricorda in parte Minority report si sviluppa una discreta storiella di attentati, fughe e omicidi, che cela dietro l'esuberanza degli effetti speciali e dei montaggi forsennati alcune pregevoli spennellature metaforiche a proposito del cinema nella sua essenza e della capacità dello stesso di "vincere" il tempo. Il ritmo svelto, il buon cast e l'accomodante semplicità dello script (nonostante la materia trattata) garantiscono due ore di intrattenimento senza l'ombra di sbadigli.
MEMORABILE: L'esplosione iniziale sulle note dei Beach Boys; L'intrusione in casa della futura vittima; Il collega di Washington ucciso da Caviezel; Il finale.
Attentato a un traghetto causa decine di vittime; agente scopre che esiste una tecnologia di sistemi spia satellitari capace di ricostruire il passato e intervenirvi. Con la dovuta dose di sospensione dell’incredulità, è un film che si vede con partecipazione grazie all’incalzare degli avvenimenti e al solito monumentale Washington, che da solo vale un punto in più al film. Va concessa la farraginosa spiegazione del meccanismo, del resto si parla di film di fantasia. Peccato per Kilmer, come attore e fisicamente in caduta libera. Bella sorpresa invece Goldberg.
MEMORABILE: La scena dell'attentato col traghetto che esplode.
Uno degli ultimi film del mai troppo celebrato Scott "minore", capace di coinvolgerti anche con sceneggiature imperfette grazie al suo stile adrenalinico e vitale. "Déjàvu" corre come Unstoppable, è teso come Pelham e trasforma il feticcio Denzel di nuovo nel man on fire. Rivisto oggi ha qualche forzatura che il grande schermo del 2006 mascherò, ma rimane un film dal quale non si riesce a staccare gli occhi neanche per un secondo. Tony, ci manchi un bel po'.
Per riuscire a trovare l'attentatore di un traghetto la polizia utilizza una tecnologia sperimentale temporale. Non male, anche se la linearità delle dinamiche è tutt'altro che accettabile. Nonostante ciò il film intrattiene e risulta essere adrenalinico. Regia di Tony Scott efficace. Denzel Washington, come al solito, in certi ruoli dà sempre il meglio di sé. Mediocri le musiche.
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DiscussioneCangaceiro • 10/02/09 20:27 Call center Davinotti - 739 interventi
Come giustamente ricordato da altri utenti il clima ipertecnologico e l'informatizzazione esasperata dei dispositivi(semi-segreti)in mano alla polizia è preso a piene mani da MINORITY REPORT,film molto simile a questo per atmosfere create.
Mi preme sottolineare però una piccola/grande differenza:nel film di Spielberg i precognitori riuscivano a prevedere futuri omicidi consentendo alle forze dell'ordine di prevenirli agendo nel presente.
Qui invece il programma "Biancaneve" permette di vedere quanto accaduto 4 giorni erotti prima ma per modificare lo stato delle cose Washington viene spedito nel passato a mò di RITORNO AL FUTURO.
HomevideoGestarsh99 • 3/12/11 00:18 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Walt Disney Studios Home Entertainment:
DATI TECNICI
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Inglese Francese Tedesco
5.1 DTS: Italiano Inglese
5.1 PCM: Inglese
* Sottotitoli Italiano Inglese Tedesco Turco Inglese per non udenti
* Extra La finestra di sorveglianza
Scene integrali