Horror di stampo televisivo che tuttavia sa di quando in quando azzeccare l'atmosfera giusta. Peccato aver sfruttato così poco la figura delle spaventapasseri, che quando vediamo ergersi solitario tra i campi suggerisce le potenzialità inespresse del film. Lì dentro dovrebbe esserci Bubba, lo scemo del villaggio ucciso durante la prima mezz'ora perché creduto l'assassino di una bimba che in realtà, si scopre, era solo svenuta. Crivellato da ventotto pallottole dallo sceriffo e i suoi sgherri dopo essersi nascosto negli stracci di uno spaventapasseri per sfuggire ai suoi inseguitori, Bubba troverà la sua ovvia vendetta. Senza che però lo si...Leggi tutto veda mai, perché gli omicidi avverranno sempre per mano di un'entità misteriosa e invisibile, un po’ come accadrà molti anni dopo in FINAL DESTINATION. L'attenzione del regista - che certo non si distingue per la fluidità della narrazione - si concentra nella descrizione dei personaggi, aiutato da un cast piuttosto in palla. Così la storia, per quanto zoppicante, si sviluppa secondo i giusti canoni dell'horror più tradizionale, senza spargere una goccia di sangue e limitandosi più a cercare qualche morte "singolare" con cui soddisfare gli amanti del genere. Considerata la modestia dell'insieme, comunque, e non esistendo alcun momento davvero memorabile (forse l'ultima scena, per la sua poesia), il film si può perdere senza rimpianti.
Lo scemo del villaggio è accusato (ingiustamente, ovvio) di avere ammazzato una ragazza. Si nasconde in uno spaventapasseri, ma viene catturato e ucciso. Dopo un po' un misterioso assassino in guisa di spaventapasseri inizia a colpire... Passabile tv-horror americano che indovina le atmosfere oppressive dell'America rurale e qualche sequenza efficace. Naturalmente non molto gore data l'origine, punta tutto sulla suspence. Charles Durning è, al solito, un cattivo cattivissimo.
Nei lontani anni ottanta, quando ero poco più che decenne, ricordo che questo film aveva una scena veramente terrificante (il minorato mentale nascosto dentro allo spaventapasseri che guarda con occhi sbarrati e spaventati chi sta per ucciderlo).Per il resto si trattava di un film poco spaventoso e povero di mezzi. Ricordo di averlo visto più volte in realtà solo per quella scena.
Una bella idea, una buona scenografia (spazi aperti, distese di verde e ampie zone illuminate nelle quali si muove un killer sui generis) e attori poco noti, ma in parte. Purtroppo la concezione del film è quella di stampo televisivo anni Ottanta, con tutto ciò che ne consegue: limitazione di effetti speciali (con delitti fuori campo) e dialoghi farraginosi, spesso finalizzati a raggiungere un metraggio sufficiente. Può meritare d'esser visto per la sua originalità di fondo, dato che all'epoca il tema "giallo" era sviluppato in maniera (molto) più canonica.
Chi ha superato abbondantemente il traguardo delle 30 primavere non può dimenticarsi di questo horror dai toni cupi che da noi passò terrorizzando più di un bambino. Rivisto con occhi più maturi certo non spaventa più come allora, ma se ne apprezza sempre la vena nemesiaca e la morale punitiva che tanto ci piace. Drake, ancora lontano dai panni del dr. Giggles, fa un Bubba strepitoso e le atmosfere influenzeranno non poco i vari "ragazzini dei filari di grano" a venire. Da vedere.
Ecco come realizzare un buon film con attori non eccezionali e pochi soldi. A parte la scena del povero Bubba nascosto nello spaventapasseri, non ci sono scene forti; sangue poco o niente, eppure questo film è decisamente molto meglio di tanti prodotti di quegli anni. Da riscoprire.
A metà tra lo slasher e il giallo, fino all'ultimo non fa capire se siamo di fronte a una vendetta dall'aldilà o se c'è un killer in carne ed ossa, dispensando una discreta tensione a dispetto del ritmo non proprio sostenuto. Bella l'atmosfera rurale con omicidi "a tema", amarissimo l'antefatto. Un film ben lontano dalla perfezione, ma interessante e consigliato agli amanti del genere.
MEMORABILE: Gli occhi di Bubba nello spaventapasseri; L'ultimissima scena, su cui scorrono i titoli di coda.
Interessante reperto di inizio '80, piuttosto sottovalutato, che mette in scena una storia interessante e non priva di una certa originalità. Supportato da un cast adeguato, il film punta molto sulle atmosfere e sull'attesa, creando momenti di tensione ideali. Vista la destinazione televisiva non ci sono scene particolarmente grafiche, tuttavia è un dettaglio che passa in secondo piano, grazie alla bontà della sceneggiatura e al giusto clima di mistero. Calzanti le location dell'America rurale e anche le musiche. Decisamente da riscoprire.
Folate di vento, ombre minacciose, scricchiolii che si infilano sotto pelle: davvero un ottimo film d’atmosfera, vestito da slasher e lambito da elementi paranormali. Diretto con mestiere e con un Larry Drake vittima e carnefice, compassionevole e angosciante, mantiene ampiamente le premesse e si staglia sulle produzioni tipiche del periodo per la quasi totale mancanza di sangue. L’origine televisiva non gli toglie nessun punto, sebbene in qualche frangente appesantisca la narrazione. Da vedere.
Rimane impresso per il bel e innocente rapporto bambino e uomo ritardato, per l'atmosfera e per lo spaventapasseri assassino. Le tematiche di base sono il pregiudizio, l'omertà e la violenza cieca e reazionaria, attorno alle quali viene sviluppato il film. Manca un po' di originalità nella realizzazione degli omicidi, splatter e gore quasi assenti.
Notevole horror televisivo. Seppur la mancanza di sangue sia dovuta alla destinazione televisiva, la violenza però non è affatto assente, i delitti sono tutti belli brutali e - vista la bastardaggine delle vittime - danno molta soddisfazione. Buon lavoro del cast, notevole l'ambientazione di provincia, non ci sono punti morti e il film scorre minuto dopo minuto con una certa tensione ben tratteggiata dal (giusto) terrore dei protagonisti.
Horror televisivo ma che non demerita affatto rispetto a produzioni coeve cinematografiche. Certo il sangue è del tutto assente, ma non mancano una bella dose di tensione e una certa cura nella fotografia e nelle location, abbastanza suggestive. La scelta più interessante della trama è quella di rendere la figura della vittima (un ottimo Durning) più tenebrosa e violenta del killer, che altro non fa che compiere giustizia. Colonna sonora un po' troppo assente. Nel complesso buono.
Buon horror della vendetta dove una volta tanto non sono giovani adolescenti arrapati a essere bersaglio della furia omicida ma un gruppo di bifolchi che ben rappresenta il lato più gretto e pieno di pregiudizi della sconfinata provincia americana. Per niente sanguinario, il film preferisce mostrare il meno possibilie e questo aiuta a creare un clima sospeso riguardo a chi possa essere il vero responsabile. Ad impreziosire il tutto la presenza di Charles During, sempre perfetto nel rappresentare il peggio a stelle e strisce.
Piccolo capolavoro d'inquietudine, uno dei più riusciti horror televisivi degli anni '80 e non solo. Una classica storia di vendetta sovrannaturale, che punta poco o nulla sulla spettacolarità degli eventi mostrati. La suspense è ottenuta con riprese lunghe e descrittive e inquadrature notturne che celano entità invisibili e minacciose. L'ambiguità regna sovrana, fino a un finale soddisfacente. Bel cast con Charles Durning odiosissimo e per una volta Larry Drake nei panni di un buono. Terrificante lo spaventapasseri nella sua semplicità.
MEMORABILE: Il primissimo piano di Bubba nascosto nel fantoccio di paglia.
Un horror televisivo d'inaspettata qualità. I quattro "giustizieri" dell'innocente Bubba non sono pura carne da macello. La sceneggiatura provvede, infatti, a definire tutti i protagonisti, dapprima nell'arroganza quindi nella paura abietta con una forza drammatica non comune (nonostante i limiti imposti dal format). E l'insinuazione di una nota di perversione (l'attrazione del capo dei carnefici per la bimba) aggiunge spessore al tutto. Notevole Durning col suo ghigno redneck.
Sospettato ingiustamente di aver ferito una bambina, un innocuo minorato mentale viene trucidato da quattro bifolchi che riescono a farla franca sostenendo di aver agitato per legittima difesa, ma la nemesi non si fa attendere... Prodotto televisivo che risente delle limitazioni imposte in quel periodo per cui il sangue latita e gli omicidi vengono tenuti fuori campo ma per il resto risulta ben congegnato, diretto con competenza ed interpretato dalle facce giuste a partire da Charles Durning, eccellente nel ruolo spregevole del "bravo cittadino" che guida il linciaggio.
MEMORABILE: Gli occhi terrorizzati del povero Bubba attraverso i fori della stoffa che gli copre la testa.
Tra i migliori horror televisivi in assoluto. Un po' slasher, un po' vendetta post mortem, il film di De Felitta è una gemma nascosta, viaggio sordido tra le peggiori porcherie umane dettate dal bigottismo e dai pregiudizi che fanno dell'innocuo scemo del villaggio un mostro da vessare solo perché diverso. Inquietante il giusto con un paio di ottime trovate paga la natura televisiva (totale assenza di gore, omicidi off screen). Ma la regia è buona, la scenografia ottima e l'atmosfera oppressiva dell'America rurale e bigotta funziona perfettamente.
MEMORABILE: Gli occhi sbarrati di Bubba dietro la maschera e il suo respiro affannoso; La comparsa nel grano dello spaventapasseri ad annunciare la morte.
Film dal sapore artigianale, realizzato con pochi mezzi ma con un evidente gusto e senso delle proporzioni. Non ha attecchito presso il grande pubblico ma il suo valore non si discute, a cominciare dal cattivo Durning, caratterista di gran valore, che nei ruoli da spaccone ha una credibilità fuori dal comune. Da ricordare anche la forte presenza di Lane Smith, sebbene qui sottomessa alla strapotenza del protagonista. Chi cerca emozioni forti le troverà particolarmente nel calibratissimo crescendo emotivo. Da vedere.
MEMORABILE: La faccia allucinata di Otis (Durning) quando fischia il bollitore.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Mco ebbe a dire: Giustamente Buio, anch'io le mie vhs me le tengo strette strette...
Delirio è venduto a prezzi folli nella versione da te citata, mentre La maschera del demonio ha una buona resa nella vhs giapponese in lingua italiana (con sottotitoli japanese, of course).
Di Pranzo misterioso, invece, nessuna edizione hv, restando quindi preziosissima (com'era fino a poco tempo fa la "retemia" de Il prato macchiato di rosso) la derubricazione televisiva...
Già, fatto curioso che il film di Balaban e targato Vestron, e io speravo, in passato, in un uscita in vhs della Videogram, invece ahimè, trasmesso solo in tv (con il contagocce per di più) :(
Segnalo, per chi fosse interessato al film de quo, l'edizione della VCI Entertainment (acquistabile on line su siti europei/internazionali) con queste specifiche:
Formato 1.33:1
Regione 2PAL
Dolby Digital Audio 2.0
Lingua inglese con possibilità di commento del regista durante le scene del film.
Grave pecca, però, l'assenza dei sottotitoli inglesi.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni, (Ciclo: "Il grande brivido di Dario Argento", Giugno 1984) di Lo Spaventapasseri:
DiscussioneRambo90 • 17/07/15 21:36 Pianificazione e progetti - 444 interventi
Io questo film l'ho scoperto proprio spulciando il Davinotti, avevo voglia di un horror anni 80 e ho fatto una ricerca per genere e così sono arrivato a Lo spaventapasseri. Purtroppo come avete detto l'audio è tremendo, a volte davvero soffocato, ma intanto meglio così che niente.
DiscussioneRambo90 • 17/07/15 21:39 Pianificazione e progetti - 444 interventi
Digital ebbe a dire: Durning è il carnefice non la vittima.
Si hai ragione. Ma io intendevo vittima nel senso di chi viene ucciso dal fantasma di Bubba, penso si capisca dal pensiero intero che ho scritto.
Rambo90 ebbe a dire: Digital ebbe a dire: Durning è il carnefice non la vittima.
Si hai ragione. Ma io intendevo vittima nel senso di chi viene ucciso dal fantasma di Bubba, penso si capisca dal pensiero intero che ho scritto. Capito.