L'ultimo treno della notte - Film (1975)

L'ultimo treno della notte

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per la sua prima parte quasi un “road movie” sui binari, per la seconda un thriller dai meccanismi insoliti, per la conclusione un gioco al massacro degno di Rambo. Tutto questo è L’ULTIMO TRENO DELLA NOTTE, film drammatico dai contorni violenti da vietare ai minori anche per le crude allusioni sessuali. Un’opera che non ha mezze misure, estrema ma condotta con lo stile raffinato di Aldo Lado, che nella lunga notte sul treno crea un'atmosfera cupa e ambigua (oggi si direbbe “alla David Lynch”) e la sa rendere godibile grazie a un cast di prim'ordine: Flavio Bucci (è il fusto), attore di teatro, conosciuto in campo horror come il cieco di SUSPIRIA...Leggi tutto, Macha Méril (la signora “per bene”), anche lei l'anno dopo destinata ad aprire, nella parte della sensitiva, un altro capolavoro di Argento e Franco Fabrizi (l'ambiguo, il “voyeur”) già vitellone felliniano. Ad essi si alternano, in sequenze che fanno da contraltare all’ “arancia meccanica” in atto sul treno, i momenti di vita quotidiana vissuti da Enrico Maria Salerno (bravissimo come sempre) e Marina Berti. I due mondi sono destinati fatalmente a incontrarsi, creando scompiglio. Da un soggetto di Roberto Infascelli (quasi un remake dell’ULTIMA CASA A SINISTRA e quindi della Fontana di Bergman) una sceneggiatura interessante, valorizzata dall’ottima regia dello stesso Aldo Lado. Violenza a piene mani, ma giustificata dal carattere trasgressivo dei personaggi, accompagnata dalla colonna sonora, sottotono, di Ennio Morricone (bella, invece, la canzone d'apertura interpretata da Demis Roussos). Molti i momenti di forte intensità emotiva, resi bene soprattutto dalla bravura di Salerno. Un film esteticamente pulito, contenutisticamente sporco.

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Homesick 2/03/07 18:52 - 5737 commenti

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Film volutamente ambiguo, spiazzante, con cui Lado rivela la sua maestria nel creare atmosfere claustrofobiche e di grande tensione. Durissimo attacco alla società borghese - come affermato dallo stesso Lado - e alle manipolazioni del Potere, in cui i più malvagi finiscono con il nascondersi dietro una facciata di perbenismo e a cavarsela a danno dei più deboli. Ottimi gli interpreti, soprattutto Salerno, Bucci e la Méril. Straordinario score di Morricone, basato sugli scarni ma efficacissimi suoni dell'armonica a bocca.

Deepred89 23/05/07 22:22 - 3701 commenti

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Simile all'Ultima casa a sinistra ma decisamente superiore al prototipo. Gelido, cinico e spietato, il film di Lado non risparmia colpi bassi e colpisce davvero duro. La regia comunque è di altissimo livello e non manca neppure una critica alla borghesia. Bravi gli attori e amarissimo il finale. Consigliato.

Von Leppe 30/05/11 15:18 - 1256 commenti

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Ottima soprattutto l'ambientazione invernale: malgrado sia girato in centro Italia, invece che tra Monaco e Verona, riesce far sentire il gelo nel paesaggio assolato. Film che narra di violenza: quella dei giovani teppisti e quella della borghesia, con personaggi negativi ma molto realistici come il guardone, che comunque è quasi un eroe nel film (al contrario della signora rispettabile). Grazie a questi ingredienti il film di Lado riesce in parte a superare i predecessori.
MEMORABILE: La veletta della signora abbassata dopo il divertimento.

B. Legnani 15/06/07 17:30 - 5519 commenti

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Il miglior Lado (in più non amo La corta notte...). La potenza delle immagini (ben ritratte anche in spazi chiusi), il morboso personaggio della Méril (domina il film), le recitazioni di Salerno e Bucci annullano le cose che non funzionano (la casualità di un paio di snodi decisivi, la cattiva recitazione delle ragazze, l'uso di immagini geograficamente incongrue). Notevole, condotto con grande padronanza. Non ci vedo, a dire il vero, alcuna critica sociale, ma solo la voglia di narrare bene ciò che viene poi bene narrato.
MEMORABILE: A due secondi dalla fine, Salerno appoggia la mano su un albero e subito si ode la sirena della polizia: ricorda qualcosa?

Venticello 27/06/07 12:05 - 63 commenti

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Splendido film che ti si attacca addosso e non ti lascia nemmeno dopo la visione. Ottimo Bucci e grande Salerno, ma la vera chicca è l'interpretazione di Macha Méril nella parte della sadica/ninfomane borghese, sempre sul filo di una personalità doppia e morbosa. Pieno di belle trovate registiche, l'atmosfera malata del treno è il perfetto corollario alle efferatezze a cui assistiamo, tramutandoci da voyeurs a guardoni di voyeur (il passeggero Fabrizi) e ancora ci riporta a spettatori della carneficina finale.
MEMORABILE: Tutta la sequenza della vendetta finale, specie le inquadrature di Bucci...

Undying 30/07/07 22:39 - 3807 commenti

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Chiaramente derivato dal film diretto da Craven (con titolo simmetrico) ma potenziato dalla presenza di attori di grande spessore (sui quali svéttano Salerno e Bucci) e da una regia raffinata, quando non colta (le continue riprese circolari, metafora della ragione che si allontana). L'Ultimo Treno della Notte viaggia sui binari della disperazione e della follia, diretto verso mète oscure; attraversa gallerie buie, nelle quali il lume della logica cede il posto all'istinto, quando il ludico atto di tre menti malate sconfina nel delitto. Deviato.
MEMORABILE: La scoperta -e successiva disperazione/ira- dell'omicidio della figlia e susseguente vendetta a mo' di "cacciatore" del pacato Giulio Stradi (Salerno).

Renato 16/08/07 12:08 - 1648 commenti

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Discreto film appartenente al filone rape & revenge; molto claustrofobico e girato con una certa tecnica. Il risultato finale però non convince del tutto, la forzatura di alcune situazioni avrebbe necessitato di una scrittura diversa, forse più coraggiosa. Resta il disagio nell'assistere a certe scene di violenza, indubbiamente molto forti. Apparizione per Dalila Di Lazzaro.

G.Godardi 26/08/07 16:55 - 950 commenti

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Quasi un remake de L'ultima casa a sinistra ma localizzato per tutta la prima ora su un treno. Lado è tecnicamente ineccepibile e riesce a dare dignità a un copione che si prestava a tutte le banalità e ai sensazionalismi del caso. Bravo Bucci (che, visto oggi, pare Sergio Rubini...) nel ruolo del maniaco di turno, ma la parte più inquietante viene dalla Meril. Tutto sommato la vendetta qui attuata è poca cosa rispetto al danno subito. Fabrizi vigliacco come sempre.
MEMORABILE: Gli assassini che si sbarazzano dei corpi delle due giovani vittime gettandoli dal treno in corsa: agghiacciante!

Kowalski 1/09/07 11:30 - 40 commenti

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Il conflitto tra un'innocenza voluttuosa e una perversione degradata e violenta, l'impossibilità per l'uomo "civile" di affrancarsi dalla propria natura "bestiale", una profonda sfiducia nel sistema ferroviario sono tra i temi toccati da Aldo Lado in questo buon thriller del '75, remake de L'ultima casa a sinistra, che a sua volta lo era de La fontana della vergine. Ottimo per ritmo e suspence, sfrutta la classicissima ambientazione in modo memorabile e chi conosce i treni noterà la cura realistica di molti dettagli.
MEMORABILE: Il momento più sconvolgente è quando ti accorgi che nel 2007 si viaggia ancora sugli stessi treni...

Cotola 28/01/08 23:56 - 8998 commenti

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Non ho mai capito cosa ci trovi di bello la gente nei film appartenenti al filone del famigerato rape and revenge. Questa pellicola non fa eccezione visto che riprende in maniera piuttosto stanca, ripetitiva e prevedibile situazioni di altri film analoghi. Tuttavia è giusto riconoscere al film di Lado una professionalità ed una qualità sicuramente maggiori rispetto alla maggior parte dei lavori dei suoi colleghi. Merito anche di una bella fotografia e della buona prova del cast.

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Ciavazzaro 8/04/08 14:31 - 4768 commenti

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Lado dirige un ottimo appartenente al genere rape & revenge, probabilmente il migliore del genere grazie anche a un cast perfetto: Meril, Salerno, Bucci, un tema musicale di Ennio Morricone che non si dimentica, violenza ai massimi livelli (così come la forte critica sociale). Un must, riesce a far spaventare e a far riflettere. Solidissima la regia di Lado.

Mark 8/05/08 21:15 - 264 commenti

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Spietato, non ci sono altri aggettivi per qualificare questo film, vero e proprio distillato di ferocia, di orrore e miseria umana, incentrato sull'eterno dilaniante dilemma se rispettare la legge o farsi giustizia da soli; il dolore al quale viene sottoposto il padre di due ragazze barbaramente seviziate su un treno (Enrico Maria Salerno) è pari solo al delirio e alla perversione degli aguzzini. il finale è marcatamente psicologico: pone fine a quell'odioso dilemma in maniera classica, a favore cioè dell'ovvietà emotiva dello spettatore.

Trivex 22/06/08 16:29 - 1738 commenti

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Un viaggio su un treno solitario diviene un incubo per due brave ragazze "borghesi", assediate da due balordi "proletari" intrappolati dagli osceni disegni di una "nobile" pervertita e psicopatica. Rappresentazione della stratificazione sociale che a volte muta nei suoi rapporti, ma solo temporaneamente, per ritornare alla fine alla situazione di sempre. Droga, stupro, omicidio e tanta violenza (come suggerisce il titolo censurato "Violenza sull'utimo treno della notte"). Solo per maturi e consapevoli (molto consapevoli).

Capannelle 10/10/08 16:04 - 4394 commenti

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Nel suo piccolo, un film ben confezionato, spiazzante, dove spicca l'inquietante figura della ninfomane, una bravissima Macha Meril. Il regista riesce a districarsi con bravura tra momenti truci e non, si avvale di un casting azzeccatissimo e di buone musiche. La tensione è costante, con l'ultimo omicidio si scivola un po' verso il banale. Da godersi lo sguardo compiaciuto della Meril. Bottom line: Lado si è vantato di aver fatto critica sociale ma allora perché non concedere ad Alvaro Vitali di occuparsi di riforma della scuola? Volare basso, please.

Caesars 21/10/08 14:02 - 3773 commenti

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Questo film di Lado è praticamente un remake non dichiarato de L'ultima casa a sinistra di Wes Craven. Sarà che non amo il genere rape& revenge ma non ho mai capito perché questa pellicola (come del resto quella di Craven) abbia tanti estimatori: sicuramente è realizzata meglio di altri prodotti analoghi ma non c'è nulla di nuovo sotto il sole e alcune situazioni non convincono pienamente. Flavio Bucci godeva di una certa notorietà per aver interpretato Ligabue (il pittore, non il cantante) nell'omonimo sceneggiato televisivo.

Spectra 6/11/08 12:10 - 84 commenti

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Ottimo Aldo Lado, che con mezzi semplici riesce creare una discreta atmosfera claustrofobica per tutto il film, grazie anche alla colonna sonora di Ennio Morricone. Film con scene di spietata violenza malata (mi ricorda La casa sperduta nel parco di Ruggero Deodato). Ottime interpretazioni di Salerno, Flavio Bucci e Macha Meril.

Bruce 12/01/09 11:24 - 1007 commenti

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Descrive cinicamente una notte di barbara violenza su di un treno da parte di due giovani poveri e disperati. Siamo in piena epoca di terrorismo e vi è un palese desiderio da parte di Lado di trasmettere messaggi sociali, primo tra tutti la denuncia di quanto la borghesia perbenista sia parte responsabile di tale situazione. Macha Meril ne è la rappresentazione fisica. Gli attori sono validi, il film è molto ben girato e fotografato. Risulta però eccessivamente didascalico nel suo intento e non riesce ad emozionare.

Herrkinski 23/01/09 18:38 - 8052 commenti

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Esemplare tutto italiano del filone "Rape & revenge", il film del bravo Lado riprende la trama classica de L'ultima casa a sinistra di Craven e la adatta a un ambiente claustrofobico e senza via di scampo come quello del treno in corsa. Il cast è buono, con un notevole Flavio Bucci e una diabolica Macha Meril, più naturalmente il sempre professionale Enrico Maria Salerno. Molto buona anche la fotografia nelle scene in notturna. Il film offre momenti di violenza tipici del genere, quindi chi lo guarda sappia cosa aspettarsi. Niente male...

Brainiac 28/01/09 17:38 - 1083 commenti

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Non amo i Rape and revenge, ed effettivamente questo film non dice nulla di nuovo a riguardo. Però devo dire che qualche punto a suo favore lo totalizza. La descrizione del trio di assassini (in particolar modo la luciferina aguzzina) è molto riuscita, inoltre il concatenarsi delle coincidenze che portano al contatto fra i tre sadici ed Enrico Maria Salerno è abbastanza plausibile. Eppoi quando lo stesso scopre la verità, quasi mi vergogno: ho tifato affinché la sua vendetta fosse la più brutale possibile. Se questo era l'obbiettivo di Lado, l'ha centrato.
MEMORABILE: Enrico Maria Salerno, padre di una delle ragazze brutalizzate, comincia ad avere dei sospetti sui tre loschi individui che sono a casa sua.

Anna 17/03/09 18:40 - 90 commenti

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Pur avendo il film molte similitudini con L'ultima casa a sinistra, Aldo Lado riesce a conferirgli originalità anche per la riuscita scelta degli attori: memorabile Bucci, ma non passano inosservate nemmeno le comparse: come dimenticare il cinico guardone? Davvero interessante la caratterizzazione del padre (l'eccelso Enrico Maria Salerno), che nel primo atto è presentato come un convinto democratico pacifista. La violenza è accompagnata dal rumore del treno che corre sulle rotaie, proseguirà nelle "sicure" mura domestiche accompagnata da una tangibile, crescente suspance.

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Funesto 27/09/09 01:04 - 525 commenti

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Violentissimo quadro di una società (benpensante fuori e infima dentro) racchiusa, in una sorta di implicazione, in un treno con "cani e porci". Lado, con la sua impeccabile regia, usa uno stile freddo e spietato ma assolutamente verosimile e disturbante. Tecnicamente il film è solido, supportato da un cast straordinario (ottimi Salerno, Bucci e la scioccante Mèril) e da una fotografia che valorizza la violenta notte sul treno. E non dimenticherete mai l'infame e bestiale Sig.ra Perbene. Curioso come gran parte del cast abbia lavorato poi per Argento: Salerno (L'Uccello...), Bucci (Suspiria), Mèril (Profondo Rosso), Miracle (Inferno). 4 palle.

Daidae 14/11/09 19:13 - 3163 commenti

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Nonostante detesti i rape & revenge (li trovo idioti) questo film non può non lasciare il segno, se visto. A differenza di altre porcherie, impressiona sul serio; il finale è chiaramente telefonato, ciò nonostante si tratta di un bel film. Palma di miglior interprete a Macha Meril nella parte di una donna seriamente disturbata.
MEMORABILE: Macha Meril che si cala il velo; il volto di De Grassi alla finestra.

Stubby 15/11/09 10:59 - 1147 commenti

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Bello bello bello... Aldo Lado confeziona uno stupendo dramma che coinvolge appieno e soprattutto grazie alle interpretazioni degli attori convince. Spietato, crudo e disperato, le sequenze delle sevizie psicologiche e fisiche mettono davvero terrore. Il tutto ottimamente sottolineato dalle musiche di Morricone.
MEMORABILE: Lo schiaffeggiamento del finale.

Ghostship 5/12/09 19:21 - 394 commenti

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Il capolavoro di Lado. Il film non manca di qualche sbavatura tipica delle pellicole di genere, ma gli interpreti risultano tutti azzeccati, la violenza parossistica funziona ed a tratti disturba genuinamente. Il regista dirige con mano sicura e c'è un'eleganza non riscontrabile nelle pellicole coeve. Da vedere.

Lucius 31/01/10 12:43 - 3015 commenti

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Un viaggio in treno si trasforma per due malcapitate ragazze in un vero e proprio incubo. Un train movie in piena regola ricco di tensione e adrenalina, credibile già dai primissimi fotogrammi; un'opera estrema, di una violenza fine a se stessa, resa ancora più viscerale dalle interpretazioni dei due balordi. Un rape and revenge movie crudo e alienante. L'estetica della violenza è servita. Hai timbrato il biglietto?

Supercruel 1/04/10 22:01 - 498 commenti

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Ottimo esempio di rape & revenge, diretto con buona personalità registica da un Aldo Lado in forma. La vicenda è appassionante, nonostante lo schema narrativo sia abbastanza scoperto, perlomeno da La fontana della vergine in avanti. Buone le caratterizzazioni dei personaggi e in gamba tutti gli attori, in particolare un Enrico Maria Salerno nelle vesti del padre vendicatore disperato e incazzatissimo. La parte nello scompartimento del treno sprigiona un'atmosfera appiccicaticcia e malata davvero potente. Cult!

John trent 1/05/10 17:41 - 326 commenti

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Teso, morboso, spiazzante, angosciante, a tratti insostenibile. Da spunti "bergmaniani" (La fontana della vergine) e "craviani" (L'ultima casa a sinistra) Aldo Lado tira fuori un gioiello di crudeltà dall'impatto ancora oggi emotivamente fortissimo: l'agghiacciante Macha Meril è un personaggio che non si dimentica in fretta... e la violenza che scaturisce dalla sua perversione coinvolge lo spettatore in un crescendo che, secondo la migliore tradizione dei rape & revenge, non può che sfociare nella vendetta. Con sorpresa finale. Imperdibile.
MEMORABILE: "A flower's all you need "cantata da Demis Roussos sui titoli di testa.

Markus 28/04/10 19:07 - 3680 commenti

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Violenza, angoscia, suspance ed infine desiderio di vendetta: questi sono gli ingredienti di questo film drammatico di Aldo Lado. Non tutto fila liscio: il ritmo spesso va a scemare ed il film pecca per lungaggini e forse per una sceneggiatura non perfetta (ma nell'insieme funzionale). Il finale è molto sanguinoso e punta più sullo spettacolo della rivalsa che lo spettatore - immedesimandosi nel personaggio - avrebbe voluto fare trovandosi in un situazione analoga. Ottimo Flavio Bucci.

Straffuori 3/05/10 13:09 - 338 commenti

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Ottimo rape and revenge dal ritmo serrato e dalle atmosfere oscure e inquietanti, ambientazioni ferroviarie sporche, notturne e nelle quali può succedere di tutto, così come il tema del viaggio; tutto ottimamente reso da Aldo Lado. Ottimi i protagonisti e la storia tutta; agghiacciante. Funziona pur essendo un film di una durata contenuta.

Olotiv 18/01/11 14:50 - 19 commenti

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Un racconto realistico, asciutto e cionondimeno sconvolgente e coinvolgente di una spirale di violenza. Nessuna efferatezza ci viene risparmiata, ma non c'è compiaciuta gratuità. Poderoso l'alternarsi delle sequenze di efferata violenza in treno con quelle rassicuranti e ovattate del cenone natalizio.
MEMORABILE: I tre omicidi e il suicidio; il guardone (metafora dello spettatore?); Lisa muore, mentre a casa la madre, dopo un ballo, dice che le gira la testa.

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Nicola81 24/02/11 09:59 - 2831 commenti

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Chiaramente ispirato a L’ultima casa a sinistra, se ne differenzia per una sceneggiatura più compatta e attenta alle psicologie dei personaggi. Abilissimo nell’utilizzo delle luci, Lado riesce a creare momenti di forte intensità, ma l’efferatezza di alcune sequenze (in particolare quella in cui Lisa viene violentata con un coltello) supera il livello di guardia. Ottime Macha Méril, emblema di una borghesia corrotta e impunita e una dolente Marina Berti, molto spontanee le due ragazze, un po' a disagio Salerno. Bella la canzone di Demi Roussons.
MEMORABILE: Il finale, in particolare l'ultima scena...

Lupoprezzo 20/03/11 18:51 - 635 commenti

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Aldo Lado dirige con mano sapiente un thriller corposo e violento che gode di una sceneggiatura solida e dagli snodi tutto sommato plausibili, con una prima parte ambientata sul treno veramente morbosa, claustrofobica e malata, in cui le scene forti si susseguono in maniera incredibile. Convincenti le prove di Flavio Bucci e Gianfranco De Grassi. Bravissima Macha Méril nel ruolo della perversa signora per bene. In un piccolo ma incredibile ruolo Franco Fabrizi.

Pigro 25/04/11 23:05 - 9623 commenti

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Ai primi 40 minuti piuttosto scialbi in treno segue una bella parte centrale (cupa e incalzante) che corrisponde alla violenza di due teppisti a due ragazze, per finire con un'ultima parte un po' farraginosa (la sceneggiatura ha numerose forzature) in cui il genitore si vendica. Interessante la figura della rispettabile donna borghese che partecipa alle sevizie, vero demiurgo diabolico. Potenzialmente potente, il film gira spesso a vuoto nonostante metta a segno alcune sequenze notevoli di morbosa violenza. Bravi interpreti.

Zadok 28/04/11 00:05 - 12 commenti

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Due teppisti (interpretati in maniera goffa e talvolta ridicola) seviziano due ragazzine di buona famiglia con la complicità di una perversa passeggera che casualmente incontrano su un treno. Recitazione assolutamente fuori dai personaggi (eccezion fatta per il veterano Salerno che da un senso al suo ruolo) con un finale fuori dagli schemi che salva il resto del film. Deludente.

Stefania 29/04/11 02:55 - 1599 commenti

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Si infrange il tabù -fortissimo- del sadismo femminile: donne aguzzine di tale ferocia si erano viste in situazioni di conclamato degrado, dietro le sbarre, forse, non dietro la veletta della signora perbene. Film pregevole in molti dettagli: le luci bluastre del treno notturno, il capogiro della carrellata circolare che accompagna sia il ballo della Berti e di Salerno che l'agonia di Lisa, il patetico e tardivo scrupolo di Fabrizi. Poi la furia di Salerno e il finale con la Meril.
MEMORABILE: L'estenuante, sinistro suono dell'armonica a bocca suonata dal Riccio. L'ansia silenziosa di Marina Berti al ritardo della figlia.

Giùan 27/07/11 11:03 - 4528 commenti

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Venendo al sodo: i Rape & revenge movie son quanto di più pleonastico e retrivo si possa vedere al cinema, per la dose di morbosa falsa coscienza che si portan dietro. Qual è allora il valore aggiunto della risposta italiana al genere? La capacità di Lado di costruire un pastiche che monta inesorabilmente; la verità dei protagonisti tutti (Salerno, Bucci, la Berti, Fabrizi ci credon il giusto, la Meril alla prova della carriera); infine l'analogia tra le ragazze e i bulli: vittime della "lurida" libido borghese e della sua commare secca (l'ira controllata).
MEMORABILE: La scena in bagno tra Bucci e la Meril e il pezzo di bravura dei due nel far capire chi d'ora in poi, letteralmente e non solo, starà sopra e sotto.

Gestarsh99 15/08/11 19:52 - 1395 commenti

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Determinato a controbattere ineccepibilmente alla rozza immaturità espressiva di un'opera scioccante come L'ultima casa, Lado sigla la sua miglior pellicola, quella più cattiva, sconvolgente e sardonica. E il distacco dal predecessore si fa sentire. Nello stile, molto più professionale, elegante e d'atmosfera; nel contenuto, assai meno gratuito, più profondo e ricco d'implicazioni socio-politiche; nel comparto attoriale, con interpreti del calibro di Salerno, Fabrizi e Meril. Di violenza psico-fisica repellente ve n'è in entrambi ma l'unico film a non concedere catarsi è quello italiano.
MEMORABILE: I due personaggi più vergognosamente esemplari: il laido vouyer pilatesco (Franco Fabrizi) e la sadica manovratrice insospettabile (Macha Meril).

Corinne 18/08/11 21:08 - 420 commenti

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Mio cult personale e mio preferito nel rape & revenge, anche se definirlo all'interno di tal genere è limitativo. Crudo ma non gratuito, con attori in parte, ottima regia, buona fotografia e nessun momento di noia. Lado è riuscito a cavalcare il successo del prototipo trasportandolo in maniera convincente in ambientazione nostrana e senza cadere nella mera emulazione, confezionando un gioiellino che forse è il suo capolavoro. Consigliatissimo.

Pinhead80 18/10/11 22:48 - 4715 commenti

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Ovvero "la versione italiana" del film di Wes Craven L'ultima casa a sinistra. Ma questo film di Aldo Lado è quasi più bello e spietato. L'insopportabile scena delle sevizie in treno (con tanto di guardone poi partecipante) è lunga ed estenuante e la contrapposizione con la spensieratezza della famiglia che pranza per il natale un pugno nello stomaco. Un gran film insomma, che sa come prendere lo spettatore per mano per accompagnarlo nel regno dell'angoscia e della disperazione.

Luchi78 28/09/11 11:14 - 1521 commenti

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Craven schiatta d'invidia di fronte a questo capolavoro di Lado, che grazie ad una regia asciutta ed efficace, una scrittura intrisa di violenza ma intelligente e ad una splendida fotografia (vedi le scene più cruente nell'oscurità della cabina) innalza il filone americano dell'horror-violenza a tutto campo a qualcosa di più interessante. La figura interpretata da una splendida Macha Meril ne è l'esempio lampante: la brutalità che prende forma in una maniera nuova, socialmente disturbante. Salerno è magnifico, soprattutto nel finale.

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Fauno 10/10/11 15:37 - 2206 commenti

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Ogni volta mi spello le mani per applaudire Salerno. Solo lui poteva fare un acuto finale del genere, specie la metamorfosi in 30 secondi da uomo aperto, ospitale, al servizio della società a bestia spietata, assetata di sangue e di vendetta per quel che aveva imparato alla radio. E l'utilizzo della piantana della flebo è emblematica di come gli siano saltati tutti gli schemi mentali. Dell'efferatezza dell'ora precedente non ne parlo, perché è meglio...

Bisturi 1/12/11 20:28 - 9 commenti

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Uno dei capisaldi del rape'n'revenge nostrano. La prima parte lascerebbe presagire una pellicola tutto sommato abbastanza tranquilla e lineare, ma ad un certo punto lo scenario cambia, tutto si amplifica, il senso di insostenibilità di certe scene lo rende morboso e allo stesso tempo fastidioso. Eccezionali De Grassi e la Meril, fenomenali le scene nel treno di notte riprese con una luce blu che rende lo scenario spettrale, simile a un girone di dantesca memoria.

Mickes2 26/12/11 14:10 - 1670 commenti

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Ad una prima parte piuttosto piatta ed elementare dal punto di vista registico, subentra quello che è un assedio in piena regola. L’atmosfera attimo dopo attimo diviene sempre più tesa, claustrofobica e opprimente; le morbose sevizie inflitte dagli aguzzini colpiscono a fondo; il taglio in regia si ispessisce aumentando, grazie ad inquadrature ricercate, il senso di disagio e angoscia della vicenda che è tutto un crescendo di pazzia e delirio. Il Rape & revenge in una delle sue più alte forme d’espressione. Macha Meril fa vibrare.

Ryo 31/01/12 17:28 - 2169 commenti

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Agghiacciante e cruento film. Le scene in treno sono deliranti, claustrofobiche e trasmettono una gran dose di ansia. Il salto della donna dal treno è ripreso in maniera scioccante e tutto il resto del film è un crescendo di rabbia che viene sfogata nel gran finale della vendetta, ma tutto il film è un forte pugno allo stomaco. Ha il sapore di remake de L'ultima casa a sinistra (il papà della vittima è anche vestito simile).
MEMORABILE: Lo stupro in treno e il salto dal ponte.

Moro 2/02/12 10:59 - 36 commenti

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Inutile sottolineare la estrema drammaticità di questa pellicola. Trovo, però, che niente sia gratuito in questo bellissimo film. Il merito va non solo alla grandissima regia di Aldo Lado, ma anche al soggetto, alla sceneggiatura e alla interpretazione degli attori, che ho trovato al meglio delle loro possibilità. Secondo me è da ritenere uno dei gioielli del cinema ingiustamente definito di serie B. Addirittura disturbante, per la sua bellezza, la fantastica canzone di Demis Roussos.

Dr.presago 1/03/12 21:47 - 22 commenti

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Discreto epigono de L'ultima casa a sinistra, il rape and revenge di Aldo Lado si lascia apprezzare soprattutto per la ricercatezza stilistica delle torbide sequenze centrali. Ciò che infatti avviene prima (la preparazione e, poi, la vendetta) rispetta regolarmente i canoni del filone, non senza qualche momento di noia. La colonna sonora di Morricone e la presenza del sempre integro Enrico Maria Salerno impreziosiscono notevolmente il valore effettivo della pellicola.
MEMORABILE: Il primo piano su Laura D'Angelo il mattino seguente lo stupro.

Addison 5/07/12 20:01 - 90 commenti

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Si vorrebbe parlare bene di questo film che ha molte cose buone: una regia robusta, un montaggio efficace, un'atmosfera malsana e crudele resa con perizia e che ti resta dentro, interpreti ben scelti oppure (almeno una, Macha Meril) semplicemente bravi. È certamente un esempio di cinema di genere italiano anni '70 da manuale: pochi mezzi, grande resa espressiva e buona tensione narrativa. Eppure, parlarne bene non si può: il messaggio politico è ormai datato e il compiacimento nell'umiliazione dei giovani corpi femminili detestabile.

Matalo! 6/10/12 19:31 - 1378 commenti

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Lado, sulla falsariga di Craven, conduce in maniera disonesta lo spettatore non a osservare e osservarsi, ma ad essere complice sia delle violenze da scompartimento che alla tremenda vendetta. Se il film si presenta diretto con mestiere è difficile assolverlo sul piano dell'etica. Tutto sin dall'inizio è preparato per coartare le emozioni di chi vede e questo non va affatto bene; non c'è comprensione per la scelta del padre, ma si tifa per il massacro... Buon cast, interessante la perversa Méril, esornativo Fabrizi.

Didda23 25/10/12 21:07 - 2424 commenti

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Lado non ha solo il merito di dirigere alla grandissima dipingendo atmosfere malsane e claustrofobiche, ma va oltre declinando in due modi divergenti le contraddizioni della borghesia, delineando due gustose personalità interpretate magistralmente dalla Meril e da Salerno. La sceneggiatura bada al sodo e non si perde in siparietti e dialoghi da commedia. Nonostante venga messo in scena il degrado umano, la pellicola sa essere molto affascinante. Succulenta la soundtrack di Morricone.
MEMORABILE: La reazione istintiva di Salerno; La fotografia compromettente che fuoriesce dalla borsetta della Meril.

Saintgifts 16/03/13 00:10 - 4098 commenti

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La veletta dell'elegante e raffinata signora come un sipario: si apre all'inizio dello spettacolo e si chiude alla fine; ma non ci sono applausi, rimangono solo gli istinti peggiori dell'essere umano. Ci sono tutti gli elementi adatti a partire da un festoso clima natalizio; gli spazi claustrofobici del treno, che si contrappongono all'elegante abitazione borghese e una pletora di personaggi, a rappresentare buona parte della società, sono tutti azzeccati. Una discreta sceneggiatura e una buona regia impediscono facili scivoloni nel trash.

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Jdelarge 14/10/13 13:14 - 1000 commenti

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Film duro e crudo diretto con estrema sicurezza da Lado, il quale azzecca molte scene sfruttando al meglio la torbida location del treno di notte. La pellicola si avvale anche della magnifica performance di Macha Méril, nota ai più per aver interpretato la medium nell'argentiano Profondo rosso. Per il resto il film presenta tutti i limiti imposti dal genere, quindi i colpi di scena sono pochi, ma le scene a forte impatto emotivo sono ben realizzate. Buono.

Samdalmas 2/11/13 12:48 - 302 commenti

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Aldo Lado firma uno dei più violenti ed estremi film italiani degli anni '70. Ciò che disturba di più è l'estrema ambiguità di personaggi come la signora "per bene", in realtà viziosa e ninfomane (Macha Meril), il guardone (Fabrizi) o lo stesso Salerno che da perfetto padre di famiglia si trasforma completamente. Notevoli come sempre le musiche di Morricone: il suono spettrale dell'armonica ricorda il tema di C'era una volta il West.
MEMORABILE: Il montaggio alternato tra le violenze nella carrozza e il cenone.

Ecc.danilo 7/05/14 01:07 - 18 commenti

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Film per niente morbido, opaco e angosciante, a volte gira a vuoto, rinunciando al lusso della logica. Molto simile a Non violentate Jennifer. L'efferatezza e l'orrore con cui vengono commessi i crimini scavalca (seppure fosse difficile) l'egemonia della donna borghese, il che mette in evidenza il simbolismo per il quale la classe borghese si serve dei ceti sociali minori per incanalare le proprie perversioni, portandoli a viaggiare sullo stesso binario per poi uscirne indenne.
MEMORABILE: Siete stati voi, l'avete presa voi quella cravatta! Lurida puttana, ti ammazzo!

Ultimo 9/10/14 11:58 - 1652 commenti

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Un thriller a due facce. Nella prima parte, girata quasi interamente sul treno, troviamo un'atmosfera cupa accompagnata da una regia ottima; ma è nella seconda che il film si scatena: scene con dosi di violenza e atrocità fuori da comune, alle quali conseguì un'aspra critica sociale. Ma il film è forte per questo e senza dubbio la parte meglio riuscita è il finale "aperto". Ottimo il cast (Enrico Maria Salerno è il migliore), bravi anche Bucci e la Meril (volto noto agli amanti di Dario Argento). Grande esempio di cinema!

Il Gobbo 13/04/15 10:01 - 3015 commenti

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Ignobillimo nel suo compiacimento, nella sociologia d'accatto servita con discorsi penosi e nelle ridicole pretese di polemica sociale, nell'artificiosità di numerosi snodi della trama tutti all'insegna del "per l'appunto guarda che ti va a capitare". Sicuramente riuscito nella fattura tecnica e nella voluta sgradevolezza. Fastidioso. Grande (e incomprensibile) fortuna nell'home-video, dove pullula di edizioni (anche in hd)

Victorvega 17/09/15 10:57 - 501 commenti

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Film violento, disturbante il giusto, carico di tensione. Un' overdose di violenza in alcune scene che alla fine sfigura a fronte della meschinità di alcune figure più di contorno quali quella della Meril e Fabrizi, ben delineate. Il film è ben diretto e benissimo interpretato. Il finale è però piuttosto sbrigativo...
MEMORABILE: Di notte, in quella carrozza del treno...

Lattepiù 19/09/16 14:05 - 208 commenti

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A volte vedendo un film capita di pensare che avrebbe potuto venir fuori molto meglio. In questo caso è il contrario: il soggetto, almeno da 3/4 in poi, è ridicolo e fondato su snodi narrativi tirati per i capelli in modo assurdo. Per tacere delle maldestre digressioni e il cotè socio-impegnato che avevano l’ambizione di elevare il tutto. Ciononostante, il mestiere di regia, la pregevole fotografia e il senso del ritmo salvano la baracca, portando a casa un film che, almeno dal punto di vista exploitation, funziona.

Rufus68 14/07/16 21:51 - 3819 commenti

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Sottoposto a un'irritante damnatio memoriae per motivi di bassa moralità ideologica e continuamente raffrontato (onde sminuirlo) col film di Craven di pochi anni prima, L'ultimo treno è in profetica sintonia coi nostri tempi. Alcuni nodi irrisolti (il rapporto fra coniugi) sono difetti che esaltano la forza crudele, ma non gratuita, dell'insieme. Il personaggio diabolico della Meril scongiura, inoltre, ogni accusa di manicheismo o di compiacimento consolatorio. Ottimo il cast; essenziale e inquietante lo score di Morricone.

Alex75 7/07/16 17:47 - 876 commenti

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Rape & revenge particolarmente disturbante per il clima natalizio nel quale si svolgono le truci efferatezze ferroviarie e per le caratterizzazioni degli aguzzini (i ributtanti Bucci e De Grassi, ma soprattutto la Méril, apparentemente delicata ma perversa e morbosa). Lado mantiene alta la tensione fino a un epilogo abbastanza prevedibile, ma per nulla liberatorio (e forse l’originalità del film sta proprio qui). La credibilità della sceneggiatura è rafforzata dall’ottimo livello tecnico.
MEMORABILE: Le foto nella borsetta della Méril e la sua veletta; Il voyeur Fabrizi; L’ira del “pacifista” Salerno; La struggente canzone di Demis Roussos.

Myvincent 7/01/17 21:44 - 3722 commenti

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Debitore di Arancia meccanica e Il giustiziere della notte, il film racconta del brutale assalto a due giovanissime per mano di due sordidi giovinastri. Piacerà sicuramente agli amanti del genere violento fine a se stesso, visto che di introspezione psicologica o approfondimento socio-politico c'è ben poco. Da segnalare Macha Meril, una delle interpreti culto di Profondo rosso.
MEMORABILE: Laura D'Angelo, il famosissimo volto del celebre programma Tv "Odeon".

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Fedeerra 14/10/17 05:28 - 770 commenti

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Una caratterizzazione del film è quella di essere di stimolo emotivo per i suoi spettatori, soprattutto riguardo i temi della violenza, del nichilismo e della moralità. Aldo Lado dirige un crudelissimo e visivamente realistico rape e revenge senza dimenticarsi di importantissimi dettagli estetici (le oniriche luci blu nei vagoni del treno) e senza inutili didascalie narrative. Macha Méril, la più urticante presenza della pellicola, è l'emblema della borghesia di facciata, quella più meschina e riprovevole, spesso portatrice di folli repressioni.

Berto88fi 24/05/18 13:47 - 216 commenti

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L'incipit è molto soft, quasi piatto, poi pian piano tutto si trasforma in un efferato incubo, feroce, angosciante. Diretto con mestiere, ben recitato da tutto il cast, ha diverse trovate originali per l'epoca. Poteva essere un capolavoro se si fosse curato maggiormente lo sviluppo finale, messo in scena invece con troppa casualità e qualche leggerezza.
MEMORABILE: La fine dei corpi delle ragazze; De Grassi con l'armonica.

Alex1988 17/06/18 17:53 - 728 commenti

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Non è semplicemente un cosiddetto "rape and revenge"; a parte la storia delle ragazze seviziate nell'arco di una notte a bordo di un treno, è un film in cui i personaggi hanno tutti una loro ambiguità, a cominciare dal diabolico personaggio di Macha Méril. Quindi, dietro l'apparente semplicità della storia si nasconde un approfondimento psicologico che lascia il segno. E Aldo Lado dirige con spietatezza e raffinatezza allo stesso tempo. Feroce.

Buiomega71 19/07/18 20:22 - 2899 commenti

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Il marciume, la laidezza, la bestialità uterina della Mèril, gli scompartimenti ridotti a stanze sadiane di lussuria e depravazione immersi in una luce blu fatta di agonie e sofferenze. L'antinferno pasoliniano si amalgama con le angherie di New York ore tre: l'ora dei vigliacchi e ne esce un'opera destabilizzante, cruda, spesso insostenibile (più per le umiliazioni a cui sono costrette le due ragazze: devon calarsi le mutandine, vengon violentate da un guardone, devono assistere alla sfacciata esibizione sessual/perversa del terzetto di debosciati). Lado mai più così crudele e spietato.
MEMORABILE: "Facci vedere la tua cosina"; Il piede della Mèril (indossato da scarpe alla moda) che si insinua tra le cosce della D'angelo; Grassi si fa di ero.

Smoker85 25/11/18 11:51 - 487 commenti

I gusti di Smoker85

Piccolo gioiello della cinematografia italiana Anni 70 che, sebbene impieghi pochi mezzi, riesce a valorizzare al meglio tutto il cast; a partire da Salerno, che inizia la storia come medico coscienzioso pronto a sacrificare anche la sua vita privata per aiutare il prossimo e la finisce molto diversamente, passando per l'ottimo Bucci e il depravatissimo Fabrizi. Le due giovani torturate forse inizialmente convincono poco, ma nel corso della trama rendono efficacemente i rispettivi personaggi. Finale amaro. Per stomaci forti.
MEMORABILE: Fabrizi che scende dal treno degli orrori come nulla fosse; Salerno che imbraccia il fucile e bracca Bucci nel bosco.

Bubobubo 4/12/18 17:42 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Piuttosto crudo e sudicio ancor oggi, con una figura femminile (Macha Méril) tra le più abiette e sgradevoli del coevo cinema di genere. Struttura narrativa distintamente tripartita: alla prima fase di studio (che anticipa già eccessi e tendenze delle figure criminali) seguono gli intensi venti minuti centrali e la mezz'ora conclusiva, dedicata - con qualche intoppo - alla vendetta. Un po' pretestuosa la cornice sociologica.

Il Dandi 23/04/19 00:21 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Lado si compiace di infastidire, ma altrettanto gratuito è il compiacimento di chi ne stigmatizza la dichiarata (ed elementare) programmaticità della sua tesi: il fallimento del lucido positivismo del padre di famiglia non consiste tanto nel cedere alla tentazione della vendetta, bensì nell'operare una vendetta monca, inefficace perché incapace di punire (ma proprio di riconoscere) anche il demiurgo che arma la mano degli esecutori. Derivativo (non solo nell'ambito del rape & revenge: si pensi all'armonica di Morricone) eppure diverso da tutti.
MEMORABILE: I comportamenti imprevedibili di Franco Fabrizi: mezzo complice e mezzo denunciatore, in pratica il voyeur che rappresenta tutti noi spettatori.

Leukimara 19/07/19 15:40 - 17 commenti

I gusti di Leukimara

Rape & revenge nostrano che non ha nulla da invidiare ai capolavori del genere a cui si ispira, Il giustiziere della notte, L'ultima casa a sinistra, Arancia meccanica. Aldo Lado dirige con immensa maestria e grande eleganza una spietata Macha Merìl che insieme a Flavio Bucci e a Franco Fabrizi ci farà vivere un vero e proprio incubo adrenalinico del quale pagheranno lo scotto due innocenti ragazze che tornano a casa la notte di Natale. Dissacrante e violenta critica alla borghesia ipocrita!
MEMORABILE: Lo stupro con il coltello... una delle scene più crude mai viste in un film!

Sardonicus 17/07/20 15:29 - 13 commenti

I gusti di Sardonicus

Algido e glaciale come l'efficacissima regia di Aldo Lado, capace d'avvincere eliminando i tempi morti con asettici movimenti di macchina. Monocromatico con tavolozza di chiaroscuri come l'elegante fotografia di Gabor Pogany a rendere accecante persino la notte. Iconoclasta e dissacrante come la mostruosa e manichea interpretazione di Enrico Maria Salerno, superbamente trasgressivo nel demolire tabù d'ogni genere. Saturo e inquietante lirismo e sofismo anni '70 ma ancor oggi tremendamente attuale e all'epoca avanti a tutti. Capolavoro tout court.

Magi94 25/09/20 15:00 - 944 commenti

I gusti di Magi94

Un film d'explotation del tipo più volgare. Se ne capisce pure il senso alla Salò, ma il personaggio della Méril, che pure recita benissimo, è francamente ridicolo e fuori luogo, così come la rappresentazione dei "deviati" è da macchietta, appesantita da stereotipi che proprio in quegli anni le forze più progressiste cercavano di mettere in dubbio. Alla fine si ha l'impressione che l'unico che vuol essere deviato è lo spettatore davanti a stupri complici e gratuiti. Dispiace, perché la regia è eccezionale e non sbaglia quasi mai, così come eccellente è il comparto attoriale.
MEMORABILE: L'ottima parte iniziale, con la presentazione di tutti i personaggi in treno.

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Leandrino 7/04/21 14:38 - 506 commenti

I gusti di Leandrino

Due ragazze in viaggio su un treno notturno finiscono vittime di alcuni sadici. Nel film di Lado l'atto violento riesce ad essere finalmente correlato oggettivo del contatto tra perversione e società, in un paese in piena mutazione antropologica; lo sguardo del regista è calibrato, rifugge dalla scopofilia e mostra una tendenza quasi protettiva per i corpi e la sofferenza altrui. La stessa sorte non tocca agli antagonisti, vittime a loro volta di una reazione spontanea che non lascia scampo a sovrastrutture, valori e convinzioni. Un inaspettato grande film.
MEMORABILE: Il passeggero casuale che approfitta della ragazza; La violenza col coltello; La notizia via radio; La reazione del padre.

Claudius 2/05/21 09:59 - 541 commenti

I gusti di Claudius

Uno dei migliori esempi del filone rape & revenge, teso e spietato come non mai (il divieto ai minori di 18 ci sta tutto, per una volta). La ferocia del film lo rende difficile da vedere (insostenibile la scena dello stupro) eppure Lado aggiunge qualcosa di più al genere come la critica al conformismo borghese e la giustizia cieca che porta a conseguenze estreme (non si può non pensare al massacro del Circeo). Buono il cast, nel quale spiccano Fabrizi e un gigantesco Enrico Maria Salerno.
MEMORABILE: I primi (pesanti) approcci in treno; Il momento in cui Salerno realizza chi ha di fronte.

Anthonyvm 19/04/22 02:47 - 5615 commenti

I gusti di Anthonyvm

Per quanto la fonte originaria sia Bergman, è al rape and revenge craveniano che Lado si rivolge direttamente, traducendo la grezza exploitation made-in-USA in un perfido saggio sociale, scagliato con freddo nichilismo contro l'ipocrisia borghese e benpensante. Non sempre però il messaggio arriva con la dovuta eleganza: se figure quali la Méril e il voyeur Fabrizi sono piccoli capolavori di subdola lordura, troppi dialoghi suonano forzatamente espliciti. La nettezza formale, il pregevole cast e i migliori valori produttivi non replicano né rafforzano la visceralità del film del '72.
MEMORABILE: L'armonica che preannuncia l'arrivo dei mostri; Lo sverginamento con coltello; La telefonata anonima del voyeur; La vendetta di Enrico Maria Salerno.

Keyser3 28/06/22 23:11 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Una sintesi di Larry Peerce e Wes Craven: così potrebbe essere definito questa pellicola, alla quale Lado aggiunge tutto il suo (grande) mestiere di artigiano del cinema di genere. Il risultato è un piccolo cult, e non solo per quella scena che ha pochi eguali: l'epilogo con Salerno stravolto dal dolore e dal furore, che abbandona i panni del cittadino garantista per impugnare la doppietta, resta negli annali. Fondamentale anche la colonna sonora di Morricone, con un'armonica distorta e schizofrenica, l'estremo rovesciamento di un'altra sua ben famosa armonica.
MEMORABILE: Ça va sans dire: quel coltello affondato...

Nick franc 31/07/22 12:40 - 507 commenti

I gusti di Nick franc

Sulla scia di Craven, Lado dirige un film potente dagli interessanti risvolti sociologici: tra borghesi perversi e manipolatori (Meril, la migliore con Salerno, in stato di grazia e Fabrizi voyeur viscido e pilatesco), vittime sacrificali che stanno perdendo l'innocenza (D'Angelo e Miracle) in balia di balordi (Bucci e De Grassi) istigati dalla Meril signora Perbene ne esce una visione apocalittica che non trova piena catarsi neanche nel finale.  Il compiacimento nel mostrare la violenza va un po' a discapito della forza del messaggio ma resta un'opera di rara angoscia e tensione.
MEMORABILE: La telefonata del voyeur; Il serramanico nella vagina; La vendetta; La Meril che si cala la veletta come a ristabilire le apparenze.

Paulaster 28/02/23 18:07 - 4375 commenti

I gusti di Paulaster

Due teppisti importunano sul treno due ragazze di ritorno da Monaco. Il tema musicale di Morricone è crepuscolare ma la società rappresentata è allo sbando (con eroina annessa); anche la borghesia predica bene ma difende la proprietà con ogni mezzo. Parte centrale girata bene (tranne il ruolo del voyeur Fabrizi) e clima malsano sopportabile alla visione. L'ultimo snodo casalingo serve alla trama anche se è piuttosto inverosimile. Nota per il personaggio ambiguo della Méril, più inquietante delle violenze esibite.
MEMORABILE: La cravatta in regalo; Il corpo gettato dal treno; La fotografia fuoriuscita dalla borsetta.

Noodles 13/03/23 09:11 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

I richiami a L'ultima casa a sinistra sono evidenti, ma il film di Aldo Lado, regista da riscoprire, si fa preferire per ritmo e qualità della regia, sebbene manchi alla pellicola una figura mitica come David Hess. La storia è più o meno nota, come lo è il tema della violenza che genera violenza. Nulla di particolarmente nuovo dunque, eppure si tratta di un film ben costruito che dispensa violenza a più non posso ma nei momenti giusti ed è interpretato da un ottimo cast, su cui giganteggia Enrico Maria Salerno. Alcune sequenze sono un pugno nello stomaco. Un cult da conoscere.

Sonoalcine 23/06/23 18:31 - 184 commenti

I gusti di Sonoalcine

Aldo Lado fa benissimo intendere di conoscere l'arte e la pratica del genere, per le ripetute e lunghe sequenze di stupro qui rese inquietanti a causa dell'atmosfera oscura e buia che pervade il treno. Anche il padre (interpretato da un magnifico Enrico Maria Salerno) che porta a termine la vendetta, sembra essere deciso e risoluto nell'uccidere i criminali che hanno provocato lo stupro di sua figlia.
MEMORABILE: Lo stupro con il coltello; La vendetta finale

Daniela 23/02/24 21:54 - 12606 commenti

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Durante un lungo viaggio in treno per tornare a casa per le vacanze di Natale, due studentesse vengono seviziate da due giovinastri sollecitati da una signora vogliosa... Il titolo italiano più noto del filone rape e revenge che conta rari buoni film e tante pellicole che, con il pretesto della denuncia, inducono nel più disgustoso voyeurismo. Il film di Lado resta in mezzo al guado per cui tanta fama appare ingiustificata: la confezione è discreta e il cast conta nomi di peso, ma la trama e il disegno dei personaggi sono piuttosto grezzi, senza contare la poca originalità.
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  • Discussione Il Dandi • 24/04/19 22:16
    Segretario - 1488 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:


    Non saprei, Dandi, per me ha la stessa struttura di un qualsiasi rape & revenge (nè più nè meno)


    Certo, ma una cosa non esclude l'altra.
    Mi spiego: secondo me siamo portati ad accettare le "critiche sociali" solo quando le riconosciamo come espressione di una grande profondità di pensiero. Invece, molto banalmente, non è così (e noi che viviamo nell'epoca della comunicazione orizzontale sui social dovremmo saperlo meglio di tutti). La "critica sociale" non la fanno solo le élite intellettuali, ma anche i piccolo borghesi, i semi-colti.

    Così un film può avere un sotto-testo pienamente "politico" a tutti gli effetti e contemporaneamente essere superficiale e qualunquista.

    Nel caso dell’Ultimo treno della notte ci sono diversi elementi (troppi per essere casuali) che fanno riferimento all’appartenenza politica-economica-culturale dei personaggi, per puntualmente metterne in evidenza (anche in barba alla verosimiglianza) l’ipocrisia o quantomeno la fragilità. È un concetto tanto urlato da essere inequivocabile.

    Quindi se la domanda è: Lado può vantarsi di aver fatto critica sociale? Per ma la risposta non può essere che sì.

    Se invece la domanda è: questo basta a fare di Lado un intellettuale politicamente rilevante? In questo caso la risposta è no, ma certi film rimangono documenti della loro epoca anche in maniera indiretta.
  • Discussione Buiomega71 • 24/04/19 22:26
    Consigliere - 25896 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:


    Non saprei, Dandi, per me ha la stessa struttura di un qualsiasi rape & revenge (nè più nè meno)


    Certo, ma una cosa non esclude l'altra.
    Mi spiego: secondo me siamo portati ad accettare le "critiche sociali" solo quando le riconosciamo come espressione di una grande profondità di pensiero. Invece, molto banalmente, non è così (e noi che viviamo nell'epoca della comunicazione orizzontale sui social dovremmo saperlo meglio di tutti). La "critica sociale" non la fanno solo le élite intellettuali, ma anche i piccolo borghesi, i semi-colti.

    Così un film può avere un sotto-testo pienamente "politico" a tutti gli effetti e contemporaneamente essere superficiale e qualunquista.

    Nel caso dell’Ultimo treno della notte ci sono diversi elementi (troppi per essere casuali) che fanno riferimento all’appartenenza politica-economica-culturale dei personaggi, per puntualmente metterne in evidenza (anche in barba alla verosimiglianza) l’ipocrisia o quantomeno la fragilità. È un concetto tanto urlato da essere inequivocabile.

    Quindi se la domanda è: Lado può vantarsi di aver fatto critica sociale? Per ma la risposta non può essere che sì.

    Se invece la domanda è: questo basta a fare di Lado un intellettuale politicamente rilevante? In questo caso la risposta è no, ma certi film rimangono documenti della loro epoca anche in maniera indiretta.


    Oddio, Dandi, veramente non saprei (il cinema degli anni 70 ne è zeppo di critiche sociali)

    Nel cinema di Lado la borghesia non esce mai benissimo (vedi La corte notte-dove si nutre di giovani ragazze-, Chi l'ha vista morire?-coi suoi vizi lussuriosi-, ma anche il proletariato de L'ultima volta)

    Ne L'ultimo treno la borghesia debosciata "manovra" il proletariato a suo piacimento, per i suoi turpi e perversi scopi

    SPOILER

    Difatto la signora bene della Meril salva la buccia per la sua facciata perbenista e insospettabile, e a pagare sono i "poveri cristi". Lo sberleffo ladiano è che e stata lei a mettere in piedi il crudele teatrino di Sodoma su quello scompartimento di sofferenza, dolore, agonie e depravazione. Cade la maschera della borghesia irreprensibile e si palesa la vera natura mostruosa fin lì repressa sotto un velo da profumo di signora in nero.

    FINE SPOILER


    Al contrario di Craven, dove Krug e soci erano borderline e borderline rimangono
    Ultima modifica: 24/04/19 22:35 da Buiomega71
  • Discussione Il Dandi • 24/04/19 22:45
    Segretario - 1488 interventi
    Beh, "poveri" sì ma "Cristi" niente affatto (né lo spettatore né il regista li riscatta minimamente neanche solo per un attimo, neppure da morti).

    Oltre allo (e prima dello) stupro, le azioni di Bucci e De Grassi passano dal rapinare un Babbo Natale, aggredire col coltello un controllore, sbeffeggiare dei nostalgici nazisti (ma solo per spirito vandalo, non certo per "coscienza di classe"), andare in bagno uno a farsi una sveltina l'altro a farsi una pera:
    direi che i due giovani teppisti siano ritratti in maniera enfatica e iperbolica, ma puramente funzionale alla componente "horror" e alla vendetta (benché inefficace perché incompleta, questo sì) finale.

    In questo senso hai ragione: tutto il cinema degli anni '70 (essendo anni di grandi tensioni sociali) è zeppo di "critiche" analoghe, non necessariamente di alto profilo ma (è quello che volevo dire all'inizio) anche queste fanno "cultura" nel senso più ampio del termine.
  • Discussione Buiomega71 • 24/04/19 22:56
    Consigliere - 25896 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:



    Oltre allo (e prima dello) stupro, le azioni di Bucci e De Grassi passano dal rapinare un Babbo Natale, aggredire col coltello un controllore, sbeffeggiare dei nostalgici nazisti (ma solo per spirito vandalo, non certo per "coscienza di classe"), andare in bagno uno a farsi una sveltina l'altro a farsi una pera:






    Esattamente, specchio, non poi tanto distorto, dei pariolini che in quegli anni proliferavano anche al cinema (vedi I ragazzi della Roma violenta o San Babila ore 20), e quì che possono venire accomunati alla cricca di Krug del film di Craven

    Ma la svolta ladiana è proprio la figura della Meril, e quì entra in gioco il fascino perverso della borghesia, che nei momenti più crudeli mostra più depravazione e accanimento dei due balordi (perchè, alla fine, questo sono)
  • Discussione Ruber • 25/04/19 02:29
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Direi che un film che gli somiglia parecchio non solo ovviamente per la location ferroviaria, ma anche per gli atti drammatici di rape&revenge è La ragazza del vagone letto" che ho sempre accostato a questo di Lado, per la caratterzzazone dei eprsonaggi molto verosimile alla realtà di quel mondo del cinema anni '70 in cui queste violenze anche molto esplicite andavano di moda, fra i registi del tempo.
  • Homevideo Buiomega71 • 15/10/21 20:26
    Consigliere - 25896 interventi
    In blu ray per la Tetro video

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  • Homevideo Lythops • 16/10/21 07:18
    Call center Davinotti - 34 interventi
    Copertina assurda, con locomotiva che negli anni del film non esisteva.
    Ultima modifica: 16/10/21 08:53 da Zender
  • Homevideo Zender • 16/10/21 08:54
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Pare però purtroppo che nella versione con audio italiano ci siano i sottotitoli obbligatori...
    Ultima modifica: 16/10/21 08:54 da Zender
  • Homevideo John trent • 17/10/21 10:56
    Custode notturno - 526 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Pare però purtroppo che nella versione con audio italiano ci siano i sottotitoli obbligatori...

    Sub fissi confermati sulla traccia italiana. Onestamente del bel packaging, cd con colonna sonora (che oltretutto ho già), cartoline, locandine e amenità varie poco mi interessa: tutte queste cose arricchiscono la confezione e ok ma è il film l'unica cosa che conta. Io compro il film, non il cofanetto figo.
  • Homevideo Zender • 17/10/21 11:38
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ovviamente sono d'accordissimo con John! Bisognerebbe sempre partire da un master integrale e senza problemi di formato, sottotitoli obbligati, colori inventati o difetti di altra natura. Poi capisco che al collezionista possa allettare anche il resto, ma non si può proprio prescindere dal top della qualità per il film...