THE HOLE è il bunker sotterraneo nel quale quattro amici vengono seppelliti da un loro coetaneo che li aveva spinti lassotto proponendo un weekend diverso dal solito. Passati due giorni i quattro si accorgono di essere prigionieri. Ma è davvero andata così? No, sarebbe troppo facile; ma non è nemmeno così complessa, perché in fondo alla soluzione ci si arriva molto in fretta. THE HOLE non vuole essere un giallo inestricabile; è invece la narrazione in flashback (presunti, veri, ricostruiti...) di una disperata storia d'amore: Liz (Thora Birch, vista in AMERICAN BEAUTY) è pazza di Mike e per stare con lui è pronta a tutto. Raccontato...Leggi tutto con accenti macabri, con stile moderno (fin dalla grafica dei titoli di testa, notevole), bei colori e un uso strepitoso delle musiche di Clint Mansell (assolutamente perfette), il film non arretra di fronte a nulla, inevitabilmente compiacendosi di sangue e violenze che, pur non insistite, connotano fortemente la storia. L’idea da cui parte è semplice e non certo nuova: si tratta infatti di ricomporre tessera dopo tessera il mosaico di un evento misterioso. Conta di più invece il gioco a incastri che spezzetta la narrazione ma allo stesso istante la rende avvincente secondo il sistema di frazionamento temporale molto in voga nel thriller contemporanei. Ben scelti i quattro protagonisti, un po' meno i comprimari. L’abilità registica di Hamm è fuori discussione e non ci viene risparmiato qualche spavento estemporaneo. L'atmosfera cupa, plumbea, malata che avvolge tutte le scene nel bunker è la vera carta vincente, che ci consegna un’opera molto "up to date". Commerciale finché si vuole, a volte ingenua e superficiale, ma comunque godibile.
Thriller moderno, con il solito gruppo di teenager in pericolo. Eppure, nonostante le piene caratteristiche del film commerciale e superficiale, riesce lo stesso a incuriosire e a catturare l'attenzione dello spettatore. Questo perché, al contrario di quello che sembrerebbe, il film è strutturato in un modo particolare, cioè tramite "punti di vista" e "ricostruzioni" del gruppo di ragazzi in pericolo, e tutto l'intreccio (che molte volte è poco convincente) fa spesso capo alla situazione psicologica di Liz, regalando un finale decente.
L’ambientazione è claustrofobica e le indagini piuttosto interessanti (la teoria della paranoia). Brava l’attrice principale (credibile nel suo ruolo di giovane introversa e enigmatica). Ma se la cavano tutti bene (curioso vedere l’attrice de La maledizione della prima luna con la testa nel water). Ovviamente, la parte più interessante è quella nel rifugio, dove si respira quella buona aria malsana e un po’ perversa. Purtroppo pero, saltella troppo avanti e indietro; e i dialoghi non sono niente di che. Ma nel complesso non è male e un'occhiata la merita.
Thriller giovanilistico girato con stile, non molto originale nella trama ma ciononostante non privo di un certo interesse. Buona la prova dei giovani attori tra i quali si rivede Thora Birtch (American Beauty) e il regista mostra buon mestiere, il che non leva che la sceneggiatura non sia eccelsa e che i dialoghi siano "di maniera", ma basta a garantire una visione abbastanza piacevole.
Tra il teen-movie e il reality show, un thriller moderno dalla sceneggiatura vacillante (la sequenza dei finti dialoghi non ingannerebbe nessuno) che si risolleva nel finale con un paio di morti piuttosto cruente. La Birch si riconferma un giovane e promettente talento e la Knightely una bellezza notevole e disinibita; ambiguo e interessante Blocklebank.
Thriller piuttosto originale, affascinante visivamente (spezzoni ed alcune inqudrature veramente ottime) e non banale benchè possa ad una prima occhiata sembrare il solito horror o pseudotale giovanilistico. In realtà la buona sceneggiatura del film mostra una sorta di meccanismo ad incastro che si dispiega gradualmente per arrivare alla verità finale. Cast ottimo con particolare riferimento a Thora Birch veramente impeccabile.
Thriller non certo entusiasmante ma guardabile. Interessante e discretamente resa l'atmosfera di claustrofobia che si respira nel bunker e ottima la prova di Thora Birtch. Nella media quella della futura star Keira. Il limite è il suo impianto nel mondo teen ager, sull'onda dei vari successi, che stufa ben presto. C'è decisamente di meglio in giro ma anche di peggio!
L'espediente dell'esposizione frammentata degli episodi chiave rende l'esposizione stessa poco coerente, colpa di una sceneggiatura non molto curata. È un film "strano" perché pur essendo un prodottino per teenager non manca di un certo fascino perverso e maligno, qualità quest'ultima portata nel film dal personaggio enigmatico interpretato da Thora Birch. Keira Knightley, pur essendo magra come un chiodo, è molto sensuale. Azzeccatissimo il bunker.
Thriller teso e abbastanza ben scritto, dove la claustrofobia è sicuramente l'elemento dominante. Buona la sceneggiatura ma non potrebbe essere altrimenti per la riuscita di un film che essenzialmente si svolge tutto in una location. Attori in parte e happy end scongiurato. Niente male.
Dietro la facciata da black teen movie si nasconde un thriller psicologico immobile e, proprio per questo, ancora più inquietante. La storia è originale, la narrazione tesa, il senso di claustrofobia e impotenza è schiacciante: si viene traghettati da un punto di vista all'altro in continuazione senza possibilità di trarre nessun tipo di conclusione fino al finale non proprio scontato. Cast femminile decisamente nella parte, dalla Birch alla Knightley. Non una pietra miliare, ma si lascia guardare fino alla fine...
Nulla di che. Gli attori ovviamente forniscono interpretazioni abbastanza penose, l'ambientazione che dovrebbe essere claustrofobica fallisce nel suo intento. A un certo punto comincia ad arrivare la noia e si fatica ad arrivare alla fine (almeno per me).
È un thriller appena discreto e ha la facoltà di risultarmi abbastanza anonimo; nel senso che l'ho già visionato almeno tre volte e fino a metà pellicola non mi ricordo mai se l'ho già visto oppure no. Interessante l'interpretazione di Thora Birch, alcune sequenze girate con stile, ma altri passaggi risultano francamente mediocri e poco credibili.
Rivisitazione del tema "delitto in una stanza chiusa dall'interno", dalla quale però stavolta esce illesa una prigioniera. Sicuri che sia così? Visivamente interessante, però la sorpresa è scontata e il finale, a quel punto, diviene ovvio. Soliti cliché sulle perversioni dei ricchi rampolli chiusi nei college oxoniani, un po' di splatter: menu completo per il pubblico dei teenagers dei centri commerciali.
Film, a metà tra il dramma ed il thriller, con ambizioni molto elevate ma dai fiacchi risultati. Il regista, infatti, cerca di nascondere la pochezza della storia dietro una narrazione frammentaria e con andirivieni temporali che in realtà hanno solo il compito di confondere lo spettatore o più che altro di prenderlo in giro come confermato dal disonestissimo finale che finalmente svela la vera natura di questo film: una furbata (per giunta poco riuscita visti i magri risultati al botteghino). In definitiva nient'altro che un film per teen.
Quattro ragazzi, evidentemente nostalgici del vecchio "nascondino", smaniano per farsi rinchiudere in un bunker sotterraneo per passarci il week-end, manco fosse un luogo salubre e soleggiato! Tra l'altro, si perdono pure la chiave e ben gli sta. Ma chi ci crede? Data la falsità delle premesse, il film risulta, oltre che fiacco, decisamente falso nello svolgimento e nel finale. Alla brava Thora Birch la palma di "dark lady" più "nerd" di tutti i tempi.
Gruppo di amici si cala in un bunker sotterraneo, con l'intenzione di restare lì rinchiusi per ben tre giorni, ed il tutto con finalità ludica e di puro intrattenimento. Sennonché ci scappa il morto... Horror claustrofobico, giocato tutto sui contenuti psicologici e sulla tensione provocata da accadimenti poco chiari (e poco chiariti) portati in campo mediante l'uso artificiale del flash-back. Le interpretazioni sono lodevoli e la messa in scena è ben costruita, ma a rendere debole il film subentra un finale prevedibile, anticipato da avvenimenti che forzano all'inverosimile l'intera storia.
Drammatico teen movie pseudo-horror inglese, come fosse un giallo vi si narra in flashback la drammatica storia d'amore della protagonista e delle sue estreme conseguenze. Non è girato male, anzi alcune soluzioni hanno il passo giusto ma il buco non mi ha catturato e l'ho visto così, senza riuscire ad appassionarmi. Giuste le musiche. La Knightley, disinibita e allora giovanissima, è una delle malcapitate. Tutto considerato evitabile.
Devo sinceramente affermare che il film mi ha procurato un certo senso d'angoscia. Claustrofobico al punto giusto e dalla trama sufficientemente elaborata, colpisce nel segno proponendo momenti di discreta crudezza (cosa non si farebbe per un po' d'acqua...) e insinua nello spettatore più di un dubbio sulla natura della vicenda. Cast all'altezza.
L'impianto narrativo è sicuramente la parte migliore del film, perché a ben vedere la sceneggiatura è zeppa di dialoghi poco ficcanti e trascurabili. I quattro protagonisti hanno ben poco spessore psicologico e si fanno presto odiare perché di rara antipatia. Il buon ritmo permette di arrivare presto alla conclusione che sprigiona una sentita liberazione.
Claustrofobico, cattivo, sporco e malvagio. Questi i quattro aggettivi che più calzano per questo piccolo gioiello di pura tensione e follia umana. Terrificante appunto perché realistico: dove può spingere una mente contorta per raggiungere il suo oggetto del desiderio. Un finale spaventosamente gelido, incrediblmente emozionate, un pugno nello stomaco davvero insostenibile. Nick Hamm, purtroppo, sparirà nella mediocrità, ma il talento non gli mancava. Splendido lo score di Clint Mansell e da plauso Thora Birch. Assolutamente da non mancare. Luciferino.
MEMORABILE: Come ci si può scannare (e non in senso lato) per una lattina di Coca Cola; lo straziante urlo iniziale della Birch al telefono; il finale.
Clamorosi errori logici rendono inaccettabile la storia e ne impediscono il godimento. Peccato perché l'idea che una folle passione d'amore porti quattro ragazzi a nascondersi in un bunker fino a un fatale epilogo non è malaccio, e inoltre il film è tecnicamente molto ben fatto. Ma la balzana arbitrarietà degli eventi (come la polizia crede alla testimone, la quale racconta fatti totalmente opposti alle prove oggettive!) vanifica la struttura dei depistaggi in flashback, magari non originale ma potenzialmente intrigante. Finto. Deludente.
Incredibilmente segnalato da Tv e molta critica come horror, The hole non è altro che un teen movie, seppure con la colorazione del thriller. Sono solo motivazioni immature quelle che muovono le fila di tutta la sceneggiatura e i quattro protagonisti, chi più chi meno, non fanno altro che agire per luoghi comuni. Male e sconosciuto il cast maschile a dispetto di quello feminile, un po' meno anonimo ma con gli stessi risultati disastrosi. Un plauso al montaggio, che in mezzo a tanto grigiore riesce almeno a creare qualche spunto di interesse.
Thriller claustrofobico ad ambientazione studentesca, diretto da Nick Hamm e con una giovanissima Keira Knightley. Dopo un inizio coinvolgente, la pellicola vive di continui flashback e flashforward scivolando verso un finale forzato e alquanto fantasioso. Mezza delusione dopo le premesse iniziali per un film che non va oltre la media del genere.
Se l'ambiente e le premesse iniziali sono in qualche modo latrici di alte aspettative, lo sviluppo narrativo e il finale valicano ampiamente la soglia dell'accettabile e sfociano nella presa in giro plateale. Le troppe forzature, inanellate una dietro l'altra, conducono a incongruenze - la chiave, gli incubi/visioni, le ferite della ragazza nelle sequenze iniziali - che sbriciolano completamente la credibilità del film. Non si può vivere di soli espedienti narrativi e questo film lo conferma.
Irritante quanto basta (con un errore macroscopico nella trama da far cadere le braccia), questo thriller che vorrebbe essere assai originale invece non può che far spazientire; peccato perché l'idea di partenza era buona e pure l'ambientazione aveva un quid in più. Invece la sceneggiatura scritta pedestremente e una serie di attori irritanti (la Birch male, mentre Keira Knightley è al suo punto più basso) portano lo spettatore, tra uno sbadiglio e l'altro, ad attendere impazientemente i titoli di coda.
Dopo un inizio d'impatto con l'urlo raggelante della Birch al numero delle emergenze, il film sembra prendere una risaputa (ma non mal gestita) piega giovanil-satirica in stile Schegge di follia. Poi si entra nel bunker e la solfa cambia: fra bugie, depistaggi e tensioni erotiche adolescenziali ci si addentra in territori sempre più cupi, sfociando in una seconda tranche claustrofobica e crudele che non risparmia neppure qualche impennata di violenza grafica. Il tutto non è particolarmente verosimile, ma il cast funziona e il finale colpisce.
MEMORABILE: La Birch urla al telefono; I ragazzi fingono una lite per ingannare il sequestratore; La Knightley "flasha" il seno; Il finale tragico e beffardo.
Thriller diretto discretamente che deve gran parte del suo fascino alla protagonista, Thora Birch, qui nei panni di una ragazza ossessionata dall'amore verso un suo compagno di scuola. La spirale di morte che scaturisce dalla sua erotomania produce delle notevoli fiammate di violenza, accentuate dall'unica claustrofobica location in cui si svolge quasi tutto il film. La seconda parte non mantiene tutte le promesse della prima, un po' perché gli eventi paiono precipitare fin troppo velocemente e in parte perché il disegno si intuisce presto. Nel complesso però si guarda volentieri.
MEMORABILE: Keira Knightley che vomita, moribonda, mentre la Birch - impassibile - le parla della sua "conquista".
La tortura psichica e fisica che Nick Hamm infligge alla giovane borghesia classista è si meccanica, ma è anche allegramente compiaciuta, a tratti straziante e sicuramente d’effetto. Personaggi stupidi e stereotipati che però trovano il palcoscenico giusto: un bunker umido e sudicio nel quale palesare tutta la loro vuotezza interiore. Perfetto teen horror dal ritmo serratissimo, macabro e con una protagonista soavemente nevrotica. Sottovalutato.
Film che si fa particolarmente apprezzare per l'ambientazione. Strutturata sufficientemente, la storia non desta invece granché coinvolgimento, dato che la sua evoluzione non convince appieno. La prima parte è quella più avvincente, poi tutto sembra diventare una forzatura, compreso il ruolo della protagonista (interpretato egregiamente dalla Birch). Regia di Nick Hamm efficace.
Il soggetto sarebbe, a posteriori, quello di un teen thriller semplice, poco inventivo e non sempre verosimile, però la sceneggiatura riesce a rivitalizzarlo con una struttura alla Rashomon in grado di aprire numerose incognite intorno agli eventi più tragici, suscitando curiosità e coinvolgimento. Ci sarebbe voluta anche qualche falsa pista in più, dato che a metà film l'identità della mente schizoide dietro al tutto risulta già palese, ma il finale cinico e la buona confezione salvano il tutto. Delle tre attrici, la Knightley è l'unica che non incide, così come i due ragazzi.
Sotto le claustrofobiche paratie del cinema horror, il film di Nick Hamm rivela anche un animo lievemente sociologico. Animo qui rappresentato da una borghesia adolescenziale fatta perlopiù di minimalismo psicologico e overdose di luoghi comuni. Ma se gli intenti antropologici lasciano il tempo che trovano, il ritmo, la suspense e il cast sono enfatizzati scrupolosamente. Dolcemente malefica la Birch.
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Molto suggestiva ed avvolgente la colonna sonora composta dal grande Clint Mansell (Pi greco-Il teorema del delirio,
Requiem for a dream), nella quale spicca più di ogni altra la traccia principale (divenuta celebre in Italia soprattutto perchè adottata, almeno dal minuto 02:28, come sigla di apertura del programma d'inchiesta trasmesso da Mediaset Top secret):
Non lo ricordo benissimo avendolo visto diversi
anni fa. Quel che però ricordo è, a mio avviso,
la presa per il culo finale e cioè il colpo di
scena (se così lo vogliamo chiamare) che allora
mi parve a dir poco disonesto. Naturalmente per
argomentare meglio dovrei rivederlo (non ci penso proprio) ma l'impressione che ne ricavai
(mia personalissima, ovviamente) fu ben poco
lusinghiera.
Cotola ebbe a dire: Non lo ricordo benissimo avendolo visto diversi
anni fa. Quel che però ricordo è, a mio avviso,
la presa per il culo finale e cioè il colpo di
scena (se così lo vogliamo chiamare) che allora
mi parve a dir poco disonesto. Naturalmente per
argomentare meglio dovrei rivederlo (non ci penso proprio) ma l'impressione che ne ricavai
(mia personalissima, ovviamente) fu ben poco
lusinghiera.
Sottoscrivo tutto, aggiungendo che personalmente preferirei rivedermi 10 volte di seguito Il ritorno degli zombi... ;)
DiscussioneZender • 28/12/10 10:23 Capo scrivano - 48675 interventi
Mah, non ricordo il colpo di scena finale francamente, però continuo a ricordare la qualità del resto, che mi fece iscrivere il film tra i thriller più particolari e meglio realizzati del periodo. Poi, come noto, potrebbe essere tutto dovuto alla mia sempliciottaggine. Dovrei rivederlo.
Zender ebbe a dire: ...Poi, come noto, potrebbe essere tutto dovuto alla mia sempliciottaggine...
Attenzione però, io ho scritto spettatori occasionali sempliciotti e tu non mi sembri proprio uno spettatore occasionale ;)
DiscussioneZender • 28/12/10 18:14 Capo scrivano - 48675 interventi
Beh, io rivendico il diritto di sempliciottaggine non dovuto necessariamente all'occasionalità, nel mio caso :) Ma sì dai, si faceva per scherzare. Mi è sempre piaciuto molto l'aggettivo sempliciotto.
Del film di Nick Hamm esiste anche una specie di rip-off, e cioè Giovani assassini nati di Jay Lowi. Vedere per credere.
DiscussioneZender • 7/06/11 08:36 Capo scrivano - 48675 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Del film di Nick Hamm esiste anche una specie di rip-off, e cioè Giovani assassini nati di Jay Lowi. Vedere per credere. In che senso rip-off, Buio? Cosa collegherebbe i due film?
Praticamente il film di Lowi ha la stessa identica intelaiatura di The hole. Non sono nel pozzo, ma il racconto alla Rashomon, la poliziotta che interroga i ragazzi, le gelosie, il solo superstite che racconta la "sua versione" dei fatti, e il twist finale, sono praticamente gemelli. Solo che il film di Lowi è venuto dopo il gioiello di Hamm.