Note: Gli episodi sono di 26 minuti ciascuno. Hitckcock è doppiato da Carlo Romano. Seguiranno episodi più lunghi in "L'ora di Hitchcock". Seguito dalla serie omonima del 1985.
Una delle migliori serie televisive di tutti i tempi, episodi che sono dei veri e propri capolavori in grado di spaziare dal giallo classico a quello moderno, con una fila di star di alto livello. Numerosi gli episodi da ricordare: TUTTO A POSTO con Julie Adams, il beffardo OLTRE LA SOGLIA, PEZZO DA MUSEO (episodio in cui si parteggia per l'omicida che la fa franca), IL PLAGIO... Tutti all'insegna del colpo di scena finale. Sono entrati nella storia gli intelligenti siparietti in apertura e chisura di Hitckcock.
Brevi film per la tv introdotti (e commentati alla fine) da un Hitchcock sornione e ironico più che mai (ben doppiato da Carletto Romano). La sua figura (con sagoma e musichetta diventata popolare) è il sale di questa serie, ma gli ingredienti sostanziali sono storie di forte suspense con immancabile colpo di scena finale, tutte belle, ben costruite e ben realizzate. Nel complesso un ventaglio di lavori notevoli, con la presenza di bravi intepreti (e alcune guest star) e bravi registi. Quasi un vivaio di hitchcockiani più o meno in erba.
Probabilmente una delle serie più belle della storia della televisione (e del cinema oserei dire). Ogni puntata rappresenta un piccolo gioiello, pillole di suspance somministrabili ad ogni "tipologia" di spettatore. La serie procede tra alti e bassi (bassi si fa per dire), con diverse guest-star (Walter Matthau, Peter Lorre, James Coburn) ed è diretta da svariati registi (tra cui, ovviamente, lo stesso Alfred Hitchcock). Ricordo con estremo piacere le visioni serali estive di questo capolavoro, passato diverse volte in tv.
Serie che ha segnato in modo imprescindibile la storia della televisione. Alfred Hitchcock presenta è personalizzata in modo geniale dalle introduzioni e i commenti finali del maestro, ma presenta veri e propri "gioiellini" artistici di assoluto valore. Le puntate sono caratterizzate da un alto livello di sceneggiatura, regia (talvolta dello stesso Hitchcock) e interpretazione del cast, con apparizioni di guest star di grande fama e bravura. Imperdibile.
Serie mitica della televisione di tutti i tempi. È Hitch a presentarla, con la sua inconfondibile verve e la sua strabiliante ironia. Alcuni degli episodi sono pietre miliari, interpretati da attori anche di grande talento. Un bianco e nero che coinvolge e una nostalgia per una televisione che non è più stata di cotanta qualità. Impossibile dimenticare ad esmpio "La vendetta", l'episodio interpretato dalla superba Bette Davis, ma in generale è la qualità ad imperare. Cult tv.
Mitica serie tv che annovera tra i suoi 268 episodi, alcune perle di grande bellezza e
tensione. Alcuni sono molto coinvolgenti e creano una gran tensione; altri sono pregni
di quella ironia tipica del maestro. Tutti, o quasi, sono conditi da un finale beffardo
che tende a sorprendere o sovvertire le aspettative dello spettatore. Tante comparsate
attoriali di lusso, diversi registi di nome, bravi sceneggiatori. Volete di più? Non tutti gli episodi sono da leccarsi i baffi, ma i "siparietti" del buon Hitch prima e dopo sono sempre impagabili.
La televisione, secondo Alfred Hitchcock, non era così diversa dal cinema che faceva. Il regista infatti continua anche in tv lo stesso genere, quello dei thriller, con brevi film per la tv di una mezz'ora circa. Grandi guest star per episodi tesi e ben fatti, anche se la vera star è lui, Alfred Hitchcock in persona che, con i suoi interventi, introduce simpaticamente ogni storia. La serie è un po' come quella di Perry Mason, mitica e inimitabile, con un bianco e nero perfetto e una tensione che giunge sempre a livelli altissimi. Mitica.
Vendette, crimini e punizioni; malavita, omicidi, misteri, tutti raccontati da Hitchcock che in annuncio e in chiusura di ogni episodio ci delizia con aneddoti e brevi racconti divertenti che spesso non c'entrano nulla con l'episodio. Piccole idee, tutte sufficientemente chiare e semplici, ma sviluppate e messe in scena con incredibile padronanza tecnica, soprattutto quando si tratta di mettere in luce stati d'animo e sensazioni di paranoia/angoscia. Storie interpretate da attori bravissimi e condite con un bel senso del black-humor.
Fulminanti episodi di breve durata (24 minuti) che affrontano il crimine sotto mille aspetti. Pur divagando talvolta "ai confini della realtà" (ep. 163: A proprie spese) il taglio di classe predomina grazie alle belle sceneggiature spesso scritte con cura e valevoli di certa attenzione. Ottime regie, cast azzeccati e divertenti presentazioni (in testa e coda) di Sir Alfred. La cura della messa in scena è un valido esempio di serie TV dalla forte connotazione cinematografica pur se datata e - forse per questo - ancora oggi molto attraente.
Un episodio di mezz'ora, ben realizzato, spesso racconta le stesse cose di tanti film che intrattengono per due ore. È il caso di molti fra questi che Hitchcock presentava durante i lontani e mai dimenticati Anni Cinquanta. L'origine letteraria e la messa in scena sono di vari autori e professionisti, ma la qualità è quella holliwoodiana dei tempi d'oro, in particolare per quanto riguarda il "genere" (vedi Perry Mason, Gli Intoccabili eccetera). I siparietti con Hitch sono un po' demenziali, ma la sua simpatia è magica. Il filo conduttore degli episodi era la violenza, spesso domestica.
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DiscussioneRufus68 • 16/06/22 20:37 Contatti col mondo - 222 interventi
243. • Bad Actor **! L'attore alcolizzato Bart Collins ammazza l'ex amico e rivale artistico e cerca di farne sparire ingegnosamente il cadavere. Un giovane e strafottente Duvall (chiama le donne "Cleopatra" e "Lady Chatterley") domina l'episodio: dapprima definendo il proprio personaggio arrogante, quindi impegnandosi nella macabra cancellazione delle prove del delitto. Qualche minuscola finezza (il delitto si rivela inutile; il portaghiaccio), ma il finale risulta troppo piatto e lineare. (Rufus68)
DiscussioneRufus68 • 16/06/22 20:38 Contatti col mondo - 222 interventi
252. • Profit-Sharing Plan *! L'impiegato modello Miles Cheever va in pensione. Come buonuscita ruba un bel malloppo all'ex ditta. La moglie complice, il marito fedifrago che scappa con l'amante, l'imprevisto che fa saltare i piani: tutto già visto e stravisto. Un poco stanco l'andamento quanto povero di tensione il finale. Jones, faccia da travet innocuo, se non altro si mantiene in parte. (Rufus68)
DiscussioneZender • 17/06/22 07:54 Capo scrivano - 48328 interventi
Eccellente, Rufus! Adesso mi pare che manchi il 193 e poi li abbiamo commentati veramente tutti, un lavoro enorme :)
DiscussioneRufus68 • 17/06/22 20:04 Contatti col mondo - 222 interventi
193. • The Doubtful Doctor **! Dopo una stressante giornata di lavoro, il signor Jones, benestante e felicemente sposato, si ritrova (o si risveglia) in un passato alternativo in cui la sua carriera è fallimentare e la donna che assomiglia alla moglie non sa chi egli sia... La caduta in un universo parallelo vissuta come un brutto sogno, ma di cui si hanno prove (in tal caso figurine di baseball) è vecchia almeno quanto "La macchina del tempo" di Wells. In questo caso si complica un poco la struttura col doppio flashback (è il protagonista a raccontare la vicenda allo psichiatra) anche se l'episodio non vanta né una spiegazione fantastica né una logica e si limita, perciò, alla semplice bizzarria. Bellissima la Rowlands; mezzo pallino in più per l'iconico York, simpatico come sempre. (Rufus68)