Confessions - Film (2010)

Confessions
Locandina Confessions - Film (2010)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Kokuhaku
Anno: 2010
Genere: thriller (colore)

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La nostra recensione di Confessions

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La caratteristica cura maniacale per l'immagine del cinema orientale permette da subito di capire quanto, particolarmente in questo film, essa rivesta un aspetto fondamentale: in un oceano di ralenti tale da far credere che a velocità normale tutto si sarebbe concluso in un'ora scarsa, si consuma il dramma di un'insegnante che perde la figlioletta, fatta fuori da due dei suoi alunni "leggermente" disturbati. La storia sarebbe piuttosto semplice (e zeppa di incongruenze), ma la costruzione a "confessioni successive", con ricostruzioni parziali da far combaciare, la annebbia volutamente, annegandola in una fotografia da lustrarsi gli occhi accompagnata da una raffinata...Leggi tutto colonna sonora. Espedienti per regalare emozioni a una storia che è l'ennesimo revenge-movie d'oriente, con finale pirotecnico come uno ZABRISKIE POINT all'incontrario. I personaggi però non hanno alcuno spessore, l'intreccio sembra più attento a ricostruire il meccanismo omicida che non a dare respiro vero alla vicenda. Come se si stesse creando il classico cult "in vitro", forti di una stilizzazione indubbiamente impressionante. Non si percepisce mai un briciolo di spontaneità nel comportamento di nessuno, tutte pedine diafane su una scacchiera di marmo pregiato. Affascinante, intrigante, ma privo di vera anima.

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Tutti i commenti e le recensioni di Confessions

TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/03/11 DAL BENEMERITO GREYMOUSER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/01/15
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Daniela 4/03/11 16:32 - 13408 commenti

I gusti di Daniela

L'ultimo giorno prima di ritirarsi dall'insegnamento, una maestra rivela alla sua classe di tredicenni di aver scoperto che due di loro sono responsabili della morte della figlioletta. La sua vendetta, apparentemente lineare (ha infettato il latte bevuto dai ragazzi con il virus dell'AIDS), in realtà sarà molto più complessa, coinvolgendo anche altre persone. Thriller psicologico su un tema caro al cinema, in particolare quello orientale che negli ultimi anni su di esso ha costruito capolavori, di algida bellezza formale e lancinante rimpianto. Bello e dolente.
MEMORABILE: Il corpo della bimba che vola in piscina - La scena dell'esplosione, con le lancette dell'orologio che scorrono all'indietro.

Greymouser 3/03/11 23:42 - 1458 commenti

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Un capolavoro. Una vera storia di mostri, che getta una luce sinistra e nichilista sulla società giapponese (che assurge però a rappresentanza universale del "male di vivere"), e intona una letale sinfonia di vendetta e distruzione degna di Oldboy. Inutile tentare di raccontarne la trama: occorre vederlo e bere fino in fondo l'amaro calice. Buoni, cattivi, innocenti? No, solo mostri di diversa specie, ma anche umani, troppo umani. Gran film, per tecnica, forma e contenuto. Una rivelazione assoluta.

Cotola 20/04/11 11:03 - 9623 commenti

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Dal Giappone con furore, ecco provenire un'altra storia di vendetta ma non è la solita robetta. Nakashima costringe, infatti, lo spettatore ad una lenta, devastante, inesorabile e sconvolgente discesa agli inferi che lascia basiti. Il piano vendicativo è ben più complesso e diabolico di quel che sembra inizialmente ed alla fine si resta colpiti nonostante qualche gratuito svolazzo formale di troppo. Il male domina i personaggi, appartenenti allo stesso tempo ad una genie mostruosa ma anche umana. "Delittuoso" perderlo.

Mickes2 9/09/11 13:03 - 1672 commenti

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Penetrante meccanismo di vendetta che fa tremendamente a spallate con l’Oldboy di Chan-wook. Tagliente, fin dai primi minuti, per come avviluppa e sa imbastire una storia in cui si resta folgorati dall’intensità del racconto e da come ogni personaggio sia direttamente o indirettamente colpevole di ciò che succede. Sa catapultare nell’oblio psicologico più profondo tratteggiando uno spietato piano vendicativo a stampo corale. Formalmente originale e particolare, affascinante per atmosfere e per la fotografia livida e smagliante. Capolavoro.
MEMORABILE: Il latte e il sangue...; la prima mezz'ora; i flashback; il finale; la scena dell'esplosione.

Gestarsh99 22/09/11 22:43 - 1395 commenti

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Film di vendetta spiazzante ed eccezionalmente anomalo che monta di potenza con imperturbabile calcolatezza emotiva; un gelido flusso di parole e rivelazioni che scrosciano ininterrottamente come pioggia su cemento duro e inaridito, scorrendo via a fatica dentro lacrime di rimorso troppo a lungo represse. L'inappuntabile freddezza estetica, il calligrafico perfezionismo "coreano" e la preziosa ricercatezza compositiva s'inebriano dinanzi ad un tale studio sulla colpa, la menzogna, la responsabilizzazione e la presa di coscienza del potere (auto)distruttivo insito nell'egoismo umano.
MEMORABILE: Il chiassoso vocio e l'incurante spensieratezza della scolaresca, a simboleggiare l'adolescenziale ignoranza delle cose serie e importanti della vita.

Jofielias 5/11/11 07:56 - 170 commenti

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Difficile valutare Kokuhaku: la prima mezz'ora è talmente bella da mozzare il fiato; il resto della pellicola, un po' troppo lunga e involuta, soffre dei classici stilemi nipponici: ridondanze e prolissità rese magistralmente dai virtuosismi visivi della messa in scena. Un soggetto strepitoso, diversi (troppi!) livelli che si intersecano, vittime e carnefici che si scambiano i ruoli: sarebbe stato un capolavoro di perfezione - anche ritmica - nelle mani dell'editor di Memento.
MEMORABILE: La professoressa Moriguchi che racconta - gelida e monotona - tra il caos e l'indifferenza dei suoi alunni.

Deepred89 14/11/11 15:53 - 3903 commenti

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Come rendere giustizia a tale opera d'arte in sole 500 battute? Un impietoso spaccato sociologico, una sublime storia di vendetta, un intrigante affondo nei lati più oscuri della psiche umana, una rivoluzione nel concetto di tempo filmico, un irraggiungibile saggio di estetica e scrittura cinematografica, una fonte incessante e inesauribile di emozioni, un folgorante, inestimabile capolavoro. La vera Lady Vendetta si chiama Moriguchi e ci ricorda, in tempi di alto medioevo cinematografico, che la settima arte è ancora viva e vegeta! Grazie Tetsuya.

Schramm 31/01/12 13:53 - 4066 commenti

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La vendetta è una cipolla. Strato dopo strato, scorza dopo scorza, non resta niente a parte il pianto. Lady Vendetta non è d'accordo: più affine alla severità che perdona e alla misericordia che punisce di agostiniana memoria, ne farà una implacabile e magistrale questione di ethos, peripateia e redenzione. Il tutto sotto l'ala e l'ara protettrice di un'estetica che colpisce immortala sublima ammanta tutto quel che osa muoversi, capace di rendere bizantina anche la sporcizia, gentile la brutalità, terreno il divino e divino il terreno. Un raro esemplare di un modus cinemandi quasi estinto.

Didda23 11/04/13 21:26 - 2472 commenti

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Senza dubbio la miglior sceneggiatura degli ultimi 15 anni: il meccanismo di vendetta è perfetto come un orologio e la tensione cresce fino allo spasmo arrivando a una chiosa micidiale e amarissima. Nella pellicola non sono da meno le affascinanti riflessione sociologiche (mass media, giustizia, educazione) su un paese colmo di contraddizioni. Sublime la colonna sonora occidentale che scandisce la vicenda, non lascinado mai un attimo di silenzio. Registicamente stupefacente (anche se qualche virtuosismo in meno avrebbe giovato).

Nancy 12/05/13 03:45 - 778 commenti

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Ottima sceneggiatura, di quelle che ormai solo il cinema orientale sa sfornare (frutto di un altro tipo di background culturale e di altri valori). Memore della lezione sulla Vendetta di Park Chan Wook, Confessions infantilizza il tutto, spara a zero su ciò che di più innocente concepiamo e colpisce nel segno. Esteticamente quasi insopportabile, esasperati estetizzanti ralenti e fotografia digitalizzata da ricordare quasi Antichrist, volti stranianti e inespressivi creano un masochistico disturbo che colpisce tanto nello stomaco e poco nel cervello.

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Rebis 14/05/13 11:31 - 2508 commenti

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Mamma-Jigsaw ci insegna che il valore della vita è dubbio... Difficile capire tanto entusiasmo per questi 106 minuti di ralenti spalmati come la Nutella su un intero dj-set da aperitivo depresso. Fare peggio di Kamikaze girls era dura, ma con la presunzione Nakashima raschia pure il fondo del barile. Scritto con un manga della peggior specie in una mano e il Bignami di psicologia delle scuole superiori nell'altra, è pura ipertrofia di forme dominata dal ridicolo involuto, alla disperata ricerca di un'anima che la sostanzi. Il doppiaggio italiano ha peggiorato le cose, ma non di molto. Orrendo.

Xamini 18/05/13 02:40 - 1304 commenti

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Opposto esatto dell'immediatezza, questo gran lavoro nipponico è metodo, precisione, applicazione, forma e, in ultima analisi, potenza. Una potenza visiva espressa attraverso un puzzle di confessioni al ralenti magistralmente [ri]composto, per un precipitare in direzione di una cruda assenza di senso della vita che abbraccia il più cupo nichilismo. Nessuna speranza, nessun perdono, appena il cenno di qualche forma empatica, inesorabilmente spazzato dall'odio dominante. Un mostro di cui la vicenda stabilisce un principio, sebbene non sia difficile estenderne le radici sino agli albori della storia dell'uomo.
MEMORABILE: L'orologio e l'impatto potente e senza appello della scena madre

Cloack 77 18/05/13 15:46 - 547 commenti

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La storia rincorre i racconti dei personaggi centrali, vola alto, a volte barcolla, a volte precipita e sembra non potersi risollevare, invece una nuova svolta fornisce la vitalità necessaria per volare ancora più in alto, non solo raccontando e illustrando, ma analizzando le storie, i rapporti contrastanti di figli con le proprie madri, senza padri, condannati da fughe o malattie.

Capannelle 22/05/13 15:29 - 4601 commenti

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Meccanismo che ripercorre più volte la stessa storia drammatica, arricchendola ogni volta di una nuova spiegazione e di un nuovo esito. Non si perde in convenevoli e non esita a dipingere una gioventù superficiale e assassina, ma allo stesso tempo la sceneggiatura sovraccarica in modo ripetitivo il racconto e perde un tot di credibilità volendo forse stupire troppo. Presenta comunque una confezione registica e un'attenzione ai particolari oltre la media e un parco attori veramente in palla.

Quietcrash 12/12/13 01:30 - 83 commenti

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Un film folle: difficile comprendere il motivo della presenza di così tanto male e nichilismo all'interno del film dimenticando però di costruire personaggi più realistici. Si assiste a un ipertrofico slow motion, presente costantemente nel film. Interessanti la colonna sonora e la fotografia. Un film non essenziale e indecifrabile dal punto di vista del genere cinematografico.

Bizzu 23/03/14 01:03 - 218 commenti

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Tipico film orientale sulla vendetta, un Oldboy fatto apposta per incontrare i gusti dell'adolescente dal trucco scuro e la vena tagliuzzata. La storia è vuota, però tutto sommato si segue come se fosse un qualunque film dell'Enigmista. Il vero problema è però seguire per quasi 2 ore un'opera costantemente sopra le righe, volutamente appesantia da un infinità di scene madre al ralenti con colori ipersaturi. Tutto questo voler apparire serve solo a smascherare l'intento di realizzare l'ennesimo cult-movie posticcio.
MEMORABILE: La prima mezz'ora è decisamente riuscita, quasi disorientante con i suoi contrasti.

Galbo 11/04/14 16:51 - 12706 commenti

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Dal Giappone un film che sorprende per la sua forza, sia stilistica che di contenuti. La storia della maestra vendicatrice è raccontata da una sceneggiatura molto ben scritta e puntigliosa che il regista traduce in immagini assai suggestive, con uso azzeccato della fotografia e del colore. Se mai si può fare una critica, è forse quella di un certo autocompiacimento autoriale che qua e là trapela, ma è un peccato veniale di un film che si avvale anche dell'eccellente interpretazione del cast. Davvero notevole.

Lythops 27/05/14 14:01 - 1021 commenti

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La domanda che emerge dopo pochi minuti di visione è semplicemente "perché". Il film segue i movimenti di un'insegnante che parla assolutamente inespressiva e in maniera proporzionale inascoltata da una classe di irritanti e odiosi ragazzini. Se si supera indenni la prima parte del film, il resto è solo noia. Pare che gli amanti del cinema giapponese siano però soddifatti del prodotto. Sarà.

Giùan 11/07/14 22:58 - 5005 commenti

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Ulteriore variazione sul tema vendetta propinatoci dall'oriente così lontano, così vicino. Nakashima, che certo non rischia di passar per minmalista, lancia il suo "urlo" post-epressionista su una adolescenza nipponica omologata a quella occidentale e anzi all'avanguardia rispetto agli elephant(s) nelle stanze(tte) di tanta bella gioventù senz'anima. Fatto sta che tutta sta tonitruante ipervitaminicità visiva personalmente mi stomaca, quando talora lo confesso non mi annoia, facendomi senilmente rifugiare in Schegge di follie e Ragazzi del massacro.

Buiomega71 2/05/15 01:32 - 3133 commenti

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Il narrato inchioda fino alla fine, ma poi lascia un retrogusto amarognolo di qualcosa che non convince. Non convincono i ralenti per quasi tutto il film, non convincono gli estetismi da MTV, non convince l'esplosione finale in CG zabriskiepointiana. Nakashima ha indubbio talento e le parti migliori sono quelle madre/figlio (tra complessi edipici e splatterosi matricidi), mentre le solite classi turbolente, ormai, lasciano il tempo che trovano. Ridondante, spesso eccessivo in simbolismi, stucchevole ma dotato di un certo fascino. Parecchio "americanizzato", molto più di quanto non si creda.
MEMORABILE: La classe (incitata dal professore idiota) balla sulle note di "That's the way I like it"; La scarpina della bambina che cade a terra; Le furiose coltellate alla madre; "Scherzavo".

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Maldaurora 31/05/15 18:01 - 2 commenti

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Ci sono due cose fredde e meticolosamente preparate che riescono bene ai giapponesi: il sushi e la vendetta e Confessions è decisamente un ottimo piatto. A livello di trama sono poche le differenze con il libro di Kanae Minato, quello che cambia è l'atmosfera, asettica nel romanzo, più pop nel film, che si profila come una sorta di dark side di Kamikaze Girls. La regia caleidoscopica è ad alto impatto visivo, peccato per l'uso del ralenti a volte eccedente. Ottima la colonna sonora.
MEMORABILE: lo scoppio della bolla di sapone vicino all'orecchio di Shuya

Taxius 17/10/15 13:33 - 1656 commenti

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Dal Giappone arriva una storia di vendetta, una terribile vendetta di una professoressa verso due suoi studenti colpevoli di aver ucciso, per uno stupido gioco, sua figlia. Il film non è un giallo, perché si sa fin da subito chi sono i colpevoli; non è neanche un film violento, perché questa vendetta non è fisica ma psicologica, atta a logorare i due studenti che tra l'altro sono solo due ragazzini; questo mix di elementi rende Confessions un film terribilmente angosciante e imprevedibile. Geniale il finale ambiguo. Stupendo!

Jdelarge 5/10/19 10:46 - 1000 commenti

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Seppur efficace in alcuni suoi aspetti e, in particolare, nel modo in cui tratteggia i caratteri dei personaggi e descrive le cause che spingono questi a commettere azioni malvagie, il film appare, a tratti, intriso di un nichilismo così estremo da non lasciare spazio a nient'altro. La mancanza e la perdita di persone care sono all'origine della vendetta dei protagonisti e è interessante come ognuno di questi agisca per una ragione magari all'apparenza invisibile. Interessante, decadente, ma un po' ridondante.

Thedude94 22/02/22 23:57 - 1181 commenti

I gusti di Thedude94

L'idea interessante di mettere in scena una sorta di diario di confessioni partendo da quella d'una professoressa in cerca di giustizia e vendetta, rende questo film bello fino alla fine, anche grazie alle interpretazioni drammatiche del cast e quel senso del racconto tipico del cinema orientale. Certo, i difetti non mancano, come ad esempio l'eccessiva lunghezza e ripetitività di scene e sequenze cardine, ma questo è collegato allo stile dell'opera e del regista, che è intenzionato a colpire soprattutto grazie ai molteplici colpi di scena. In definitiva da guardare tutto d'un fiato.

Bubobubo 28/03/22 01:38 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Quando c'è di mezzo una vendetta materna le cose non sono mai così lineari come potrebbero sembrare: così, il percorso catartico dell'insegnante di scuola media Moriguchi (Matsu) alla scoperta dei giovani assassini della figlioletta Manami è pieno di anse, vicoli ciechi e sbocchi inaspettati... Se l'eccellente sceneggiatura a matrioska, valorizzata da una regia sempre sul pezzo, tiene incollati sino all'ultimo secondo, più debole è la sua messa in scena: eccessivo, nella prima parte, il ricorso ai ralenti e alla voce monologante off screen, mentre sono decisamente brutti gli sfx.
MEMORABILE: "Just kidding".

Teddy 22/01/24 03:07 - 1156 commenti

I gusti di Teddy

Eterea immersione nel macrocosmo esistenzialista del nuovo Giappone, con metastasi sociali e livori personali posti sugli scudi. La regia di Nakashima è artificiosamente depressiva, piena di sovrabbondanze autoriali, esercizi di stile ma con un andamento causa-effetto di ipnotica caratura. Stupenda tutta la prima parte, in cui il gelido nichilismo sopravanza l’ipertrofia estetica. Bravissima Takako Matsu.
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  • Discussione Buiomega71 • 2/05/15 09:55
    Consigliere - 27358 interventi
    NOTTI E NEBBIE DEL GIAPPONE

    Mhà, e poi ancora mhà...

    Non mi ha convinto quasi per nulla (devo ammettere che le aspettative erano altissime)

    Se e vero che tiene in tensione per tutti i suoi 102' minuti (almeno la noia e rimasta fuori dalla porta), e il narrato intrippa, e anche vero che alla fine del film mi e rimasto un retrogusto amarognolo di qualcosa di incompiuto, che non ha saziato la mia fame "buiesca", che mi ha trasmesso poco a livello di impatto emotivo, che alla fine ti domandi :"Questo sarebbe Confessions?"

    Forse e solo un mio problema, ma non ho trovato nulla di viscerale, di sconvolgente, di originale, che mi sconquassase i budelli e l'anima , come aveva fatto-ad esempio- Sion Sono con quel gioiello straordinario di ferocia, carnalità e pura follia che e Guilty of Romance

    Ecco, manca la carnalità in Confessions, tutto sembra stucchevole, freddo, programmato, studiato a tavolino , per coinvolgere davvero gli istinti primari

    A Nakashima riconosco il talento narrativo (alcuni passi sono straordinari), ma non mi ha ingannato quel gusto estetico alla MTV (io, poi che adoro e sono il primo a sottolineare la fotografia e le immagini di un film)

    Si criticò tanto Lars Von Trier per le bellissime e poetiche immagini iniziali di Melancholia, ma qui Nakashima fà di peggio

    Le sue riprese fittizie sembrano uscite da uno spot (gli studenti che escono sorridenti dalla scuola e finiscono il trimestre, mentre sboccia la primavera-al ralenti-, il piatto con i biscotti che vola giù dalla finestra-al ralenti-, la farfalla che si posa sul dito-al ralenti-, i cartoncini di latte che fluttuano in aria-al ralenti-, le palle da tennis-al ralenti-, le matite che cadono, le goccie di sangue che scendono, la pioggia che scroscia , tutto rigorosamente al ralenti

    Insomma, stò ralenti in eccesso diventa pacchiano e fastidioso, posso capire che Nakashima lo usasse per dilatare il tempo, ma il troppo stroppia

    Anche lo script non mi e parso un granchè. Di studenti idioti, vacui, stupidi e feroci, faccine angeliche che nascondono mostri, bullismo, menefreghismo e quant'altro, ormai, e venuto a noia (se proprio delle classi violente avevano già detto tutto Mark Lester, Chistopher Cain, Jonathan Kaplan, Michael Lehmann, Renè Daaler) e anche la diabolica professoressa e la sua vendetta all'HIV o bombarola che sia, non mi e parsa stà genialata (ormai, dopo Seven, e dura stupire ancora). Così come e vecchia come il cucco la voglia impellente di "emergere a tutti i costi".

    Pure il pre-finale alla Mad Bomber mi e parso stucchevole, con una fastidiosa CG e un rewind che omaggia l'Antonioni americano ma che regala poche emozioni (anche qui il sentore di MTV era fortissimo)

    Poi, durante la visione, avvertivo il sentore di "americanità", e poco di aromi nipponici

    Mi e sembrato che Nakashima guardasse con un occhio al cinema americano (gli studentelli che si incontrano di sera e si confidano, mano nella mano e poi bruciano il test dell'HIV nel fuocherello, faceva molto Dawson Creek, così come la lettura di fine anno dello studente, in palestra, pronto a far esplodere la bomba, aveva non poche reminiscenze di Carrie, e gli studenti imbecilli sono una fotocopia di quelli americani in tutto e per tutto, compresi sms, web, e tutti "Yeah, yeah, gimmie five", e francamente c'ho trovato poca differenza tra questi e quelli cerebrolesi di Scream, per dire.

    Ci sono momenti bellissimi, e anche di poetica ferocia (il ragazzino fuoridisè che fende il coltello sulla madre, una splatterfeast che sembrava un brutale stupro incestuoso, la morte della piccola Naomi gettata in piscina con il particolare della scarpina che cade a terra-quando , poi, lo studentello calcia con disprezzo e ridendo la scarpina della bambina nella piscina, scena di inusuale cattiveria che lascia il segno, la ragazzina uccisa dal suo compagno e poi messa nel frigo), ma anche qui-come nei sentimenti-sembra che Nakashima congeli la violenza, con stacchi di montaggio davvero notevoli

    Le parti migliori-guarda caso-mi sono sembrate il rapporto madre/figlio (complessi edipici di abbandono, troppo amore che degenera in matricidio) che nemmeno la vendetta diabolica-e improbabile- di professoressa vengeance

    Di culto assoluto la classe (incitata da uno dei professori più stupidi mai visti in un film) che balla sulle note di "That's the way like 'it", forse uno dei pezzi migliori del film.

    L'incessante commento musicale di sottofondo lo trovato molto ficcante-al contrario dei ralenti- che dava una dimensione straniante al narrato (sia della professoressa, sia della storia in generale)

    Non mancano momenti che sfiorano l'idiozia, come il ragazzino che non si lava (puzza come una carogna perchè si sente VIVO), il ragazzo selvaggio che sembrava quello con il boomerang in Mad Max 2, che la madre deve addormentarlo per lavarlo, e che inscena pantomime demenziali degne di un John Landis

    Insomma a me questo Confessions ha instillato più dubbi che entusiasmi, meno cerebrale dell'Onda, ma anche meno incisivo di qualsiasi "school movie" americano sulla violenza.

    Dall'alto della mia ignoranza , davvero, non capisco come gli amici Didda e Deep siano impazziti per questo film...
    Ultima modifica: 2/05/15 11:00 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 2/05/15 10:15
    Capo scrivano - 49241 interventi
    Sì devo dire che concordo quasi su tutto (soprattutto le riprese al ralenti e la stucchevolezza), anche sui buoni momenti che per carità, non mancano. Unica cosa non trovo molto il parallelo col Von Trier dei titoli di Melancholia, ma è un dettaglio.
  • Discussione Buiomega71 • 2/05/15 10:21
    Consigliere - 27358 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì devo dire che concordo quasi su tutto (soprattutto le riprese al ralenti e la stucchevolezza), anche sui buoni momenti che per carità, non mancano. Unica cosa non trovo molto il parallelo col Von Trier dei titoli di Melancholia, ma è un dettaglio.

    Leggo in giro che si critica Lars perchè ha fatto lo sborone sui titoli iniziali di Melanchoila (per me bellissimi)

    Allora di Nakashima (che indubbiamente in talento c'è l'ha) che dovrei dire?
  • Discussione Zender • 2/05/15 10:24
    Capo scrivano - 49241 interventi
    Ah ok, capito, era quel "fa di peggio" che non capivo.
  • Discussione Schramm • 2/05/15 12:27
    Scrivano - 7825 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    mi e rimasto un retrogusto amarognolo di qualcosa di incompiuto, che non ha saziato la mia fame "buiesca"

    ..è che tu li vuoi laidi, notturni, sgranati, sanguigni! :D
    qua il contenuto è la sovranità della forma! nessuno stupore che ti abbia lasciato perplesso :)

    Buiomega71 ebbe a dire:
    non ho trovato nulla di viscerale, di sconvolgente, di originale, che mi sconquassase i budelli e l'anima , come aveva fatto-ad esempio- Sion Sono con quel gioiello straordinario di ferocia, carnalità e pura follia che e Guilty of Romance. Ecco, manca la carnalità

    ...lllà! CVD!

    Buiomega71 ebbe a dire:
    Dall'alto della mia ignoranza , davvero, non capisco come gli amici Didda e Deep siano impazziti per questo film...

    perché non è questione di ignoranza, ma di differenti sensibilità personali.
  • Discussione Buiomega71 • 2/05/15 13:10
    Consigliere - 27358 interventi
    Schrammy ci hai beccato in pieno su quello che intendo io per "carnalità" (totalmente-o quasi-assente in Confessions)
  • Discussione Rebis • 2/05/15 15:04
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Per ogni Suzuki che ci separa un Nagashima che ci unisce :D
  • Discussione Didda23 • 2/05/15 15:07
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Ti capisco Buio, ci mancherebbe... Non ho la pretesa di possedere la verità assoluta.. Io lo ricordo come un film esperienziale e mi sono fatto rapire dalle musiche e dalle immagini. Certo non è un film viscerale e carnale, anche se a livello di emozioni si vola molto nel cerebrale.
    Però avrei paura a rivederlo, un po' come tutto l'ultimo Lynch e Inferno di Argento ( i titoli seppur ben diversi mi hanno fatto vivere un'esperienza irripetibile).
  • Discussione Buiomega71 • 2/05/15 15:25
    Consigliere - 27358 interventi
    @Rebis: Proprio così :) Non fà una grinza! Anche se Suzuki proprio non l'ho retto, Nagashima, al contrario, qualche ottimo momento lo ha messo a segno .

    @Didda: Certo Didda, ci mancherebbe. Posso capire che il film trasmetta molto (comunque e piaciuto parecchio a molti), ma per quanto mi riguarda lo trovato parecchio "sterile" emozionalmente e artificioso esteticamente. Sarà lo stile di Nagashima che non mi si confà. Insomma, a post visione mi e rimasto dentro poco o nulla...
    Ultima modifica: 3/05/15 01:57 da Buiomega71
  • Discussione Capannelle • 27/01/18 11:32
    Scrivano - 3989 interventi
    Alla prima visione mi era piaciuto pur trovandogli già dei difetti stilistici troppo insistiti.

    Rivedendolo ieri, questi difetti sopravanzano i pregi, quasi a indicare che una volta svelato il meccanismo e il gioco delle parti non rimane una gran sostanza di cui godere.

    Continuano a piacermi le prove dei giovani attori i cui personaggi però non acquistano spessore nelle due ore. E comincio a capire chi trova artificioso, ai limiti dell'irritante, lo stile di ripresa costantemente sopra le righe.
    Ultima modifica: 27/01/18 11:36 da Capannelle