Solido dramma-thriller con la coppia diabolica Cotten-Monroe che decide di uccidere il marito di lei, il tutto nella splendida cornice delle cascate del Niagara. Hathaway dirige un ottimo dramma, con solide interpretazioni e la Monroe è sensuale come non mai (memorabile la sua entrata in vestito rosso). Buone le musiche e il finale alle cascate del Niagara.
Drammone tinto di giallo troppo fine a se stesso, in cui ciò che in definitiva merita d'essere davvero salvato sono la regia di Hathaway (che in effetti dimostra anche qui di non essere uno qualsiasi), l'irresistibile sensualità di Marilyn in alcune scene e le splendide scenografie naturali. Tutto il resto non è granché: storia banalotta, svolgimento sghembo, finale troppo affrettato. Più che altro, il tutto pare una scusa per poter girare un film nella location delle cascate del Niagara e per poter dar luce all'astro nascente di Marilyn.
Passato alla storia per essere il primo film importante della Monroe è anche l'unico in cui la star interpreta un personaggio negativo. Si tratta di un discreto noir diretto da Henry Hathaway e ruota intorno a due omicidi. Benchè non sia originalissimo come dal punto di vista della trama e degli sviluppi narrativi, è un film ben realizzato nel quale il regista sfrutta abilmente gli splendidi scenari dati dalle famose cascate del titolo.
Dramma noir maltrattato dalla maggior parte della critica che però si rivela essere non così malvagio. La trama è abbastanza risaputa, affrettata e tirata via, ma si lascia comunque seguire e può contare su alcuni elementi positivi: in primis gli splendidi scenari mozzafiato, poi la discreta regia di Hathaway e infina su una Marilyn Monroe che verrà consacrata da questa pellicola e che fa un'apparizione memorabile piena di sensualità che ha bisogno dell'estintore per essere spenta. Non male anche Cotten.
E' una storia che non riesce a comunicare vera angoscia, i personaggi mancano della necessaria ambiguità, tutto sommato si potrebbe definirlo un prodotto di routine. Però lo scenario delle cascate del Niagara è mozzafiato, e Marilyn, che pure preferisco nelle commedie, è indimenticabile nel suo ancheggiare e nel suo aprire e richiudere, nervosamente, la sua pochette da sera...
"Sculettare è un arte", ci dice Marilyn in questo film (che sia vero o no l'aneddoto del tacco accorciato per accentuare il movimento "sussultorio e ondulatorio"!). Personalmente ho sempre molto gradito questo noir (da altri spesso sottovalutato). Duro per la Peters - che di lì a poco metterà su un po' troppa ciccia per i miei gusti - competere con Marilyn (quantunque faccia la sua porca figura nella sequenza in cui prende il sole sulla sdraio). Ben fotografati gli splendidi scenari naturali.
Film girato in scenari naturali spettacolari e al cui spettacolo contribuisce anche la bellezza della Monroe. La sua prova in un ruolo che per lei si rivelerà non consueto, quello della perfida dark lady, è convincente e attorno al suo fascino c’è una trama di una certa suspence con gli altri interpreti altrettanto efficaci. La storia riguarda una torbida vicenda di passioni mancate, con un’articolazione del soggetto parzialmente limitata che fa diventare la sintesi, in base al contesto, il difetto del film. Il technicolor è di qualità. ***
Una natura incontrollabile in queste cascate vertiginose (ma non solo lì), contraddistingue questo noir un po' alla Hitchcock, ma molto più schematico. Marilyn Monroe è l'unica donna al mondo il cui splendido, perfetto rossetto resiste anche subito dopo una doccia. Il film è godibilissimo, grazie all'atmosfera "turistica" che contrasta con l'ansia che accompagna il pubblico fino all'ultima scena. Entrato nella storia del cinema anche grazie alla presenza del mito più acclamato della storia del cinema di tutti i tempi.
Thriller melò che ho sempre particolarmente apprezzato per la sua straordinaria qualità di sublimare i clichè del genere. In effetti si tratta nella sostanza di un film totalmente risaputo (riguardo a plot, archetipi recitativi e caratteriali) che però, appunto, nella sua relativa necessità di coinvolgimento, si lascia meglio ammirare per le componenti primigenie. Si ha modo di apprezzar così il formidabile utilizzo del colore di Joe McDonald, la rozza fluidità di Hathaway, il sempre ottimo Cotten e soprattutto la folgorante presenza scenica di Marilyn.
MEMORABILE: Ovviamente il vestito cremisi di Marylyn unito al suo ancheggiare, capace di provocar vertigini più delle Niagara Falls
Il fascino del sublime esercitato dalle Cascate del Niagara è teatro insieme di una luna di miele e di un diabolico piano di morte. Sceneggiatura e regia procedono in modo piano ed uniforme, sapendo però strattonare nei momenti topici, quali la scena del campanile, dagli echi wellesiani e persino espressionisti (il gioco di ombre e inquadrature sghembe) e il potente finale alla deriva: di certo Il segno degli Hannan ne sarà debitore. A strattonare è pure la graziosa Jean Peters, che si apre un varco tra le macchinazioni della Monroe e le controffensive di Cotten.
MEMORABILE: Cotten irrompe furioso alla festa, distruggendo il disco; la Peters che prende il sole in bikini; il finale in barca.
Se non fosse per la presenza della fantastica Marilyn Monroe e dello scenario indubbiamente suggestivo delle cascate del Niagara (valorizzate dal buon Technicolor), questo film sarebbe del tutto insufficiente; la trama, infatti, oltre a essere esile, risulta addirittura scontata e sviluppata in maniera piuttosto impersonale da una regia che giunge in maniera decisamente statica verso un finale molto frettoloso. Alcune scene sono di livello molto alto, ma il film in fin dei conti ha ben poco da dire.
MEMORABILE: Marilyn con la luce rossa alle spalle.
La metafora della vita che scorre tranquilla e che può arrivare a eventi che la fan precipitare è ben rappresentata dall’immagine della cascata: il fascino dell’imponenza della natura raffrontato con la miseria umana. Giallo non eccessivo per tensione ma che si lascia seguire, con una regìa accurata e attori con la faccia giusta: la Monroe è apprezzabile anche nelle vesti della moglie fedifraga. La parte conclusiva è telefonata ma non si poteva immaginare un finale diverso.
Noir interessante, ricordato soprattutto per la presenza della Monroe, ma con alcune buone carte da giocare. La prima metà gialla è intrigante e, anche se una volta assodato come sono andate le cose l'attenzione scema, rimane la regia di Hathaway molto professionale e con una bella fotografia a fare da cardine. Cotten è in palla e fa bene la sua parte, la Monroe si fa notare ma personalmente le ho preferito Jean Peters. Buono.
Nel luogo di straordinaria bellezza scelto da tante coppie come scenario per la luna di miele, due coniugi in crisi invece di rappacificarsi si spacificano del tutto, dati i crescenti sospetti di lui ed il comportamento incendiario di lei... Nel film che la consacra diva, Marilyn è indubbiamente una mala femmina eppure potrebbe ripetere la frase di un'altra formosa di rosso vestita: "Io non sono cattiva, è che mi disegnano così". Nonostante il ruolo, il suo volto conserva infatti una innocenza infantile che non può non suscitare un moto di pietà nel momento decisivo.
Hathaway prende una sceneggiatura che poteva avere qualche incertezza e ne fa un gran film, grazie a una gestione magistrale dello spazio drammatico delle Cascate del Niagara che fanno da protagoniste insieme al diamante grezzo Marilyn: sensuale, bravissima, fatale. Tutto il cast è comunque ottimo, Cotten e Peters soprattutto. Bella la sgargiante fotografia in Technicolor. Lo splendido e scenografico finale incide moltissimo su una sceneggiatura che spesso non si capisce dove voglia andare a parare. Da vedere.
Non manca una spruzzata di humour (la luna di miele per l'ennesima volta andata a monte) in questo gradevole noir che consacrò alla fama Marilyn Monroe e le consentì di interpretare il ruolo forse migliore della sua carriera. La trama si fa via via più interessante fino ad arrivare al colpo di scena (in vero non proprio imprevedibile) che incrementa ritmo e tensione e regala un finale appassionante.
Film iconico, con un tipico gioco marito-moglie-amante dai risvolti per la verità non troppo sorprendenti. La trama e l'intreccio, piuttosto scontati, non sono il punto forte della pellicola, che si fa ricordare principalmente per la maestosa location della cascate del Niagara e per una Marilyn Monroe nell'inedito ruolo della cattiva di turno, così bella da far chiedere a uno dei protagonisti "Ma ci saranno estintori da queste parti?". Ottima la fotografia, Henry Hathaway ci mette abbastanza del suo, ma il film resterà nella memoria dei cinefili per il contorno più che per le idee.
Il regista ci dice poco o niente dei personaggi, sappiamo solo che Marilyn è una traditrice e che medita l'omicidio del marito. Su questo esilissimo presupposto si basa tutto ciò che vediamo e che in qualche maniera mantiene vivo l'interesse fino alla fine. Le location sono straordinarie, gli attori fanno ciò che devono senza strafare a parte il corpulento Don Wilson, che magari gigioneggia un po'. Nonostante i colori molto accesi, che valorizzano la Monroe, il film è decisamente un noir. Più che buono.
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Dal 16 Ottobre 2013 in Blu-Ray per 20th Century Fox.
Sistema PAL
Formato Video: Wide Screen
Lingue: Inglese e Italiano
Sottotitoli: Inglese e Italiano
Durata dichiarata: 89 minuti ca.
Extra: trailers.
Spero di aver collocato questa domanda nella pagina giusta. Qualcuno sa dirmi se la Singing Tower esiste ancora? E' la torre che nel film suona la canzone kiss e fa capire a Rose(Marilyn) che in realtà il marito non è morto. Grazie a tutti.