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La nostra recensione di Dicono di te

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ben poche ambizioni per l'ennesima commedia sul creativo in disgrazia, in questo caso un autore di programmi di successo che ritroviamo con la barba lunga e l'aria disillusa nello studio di una donna che l'ascolta e sembra volerlo spronare. L'uomo si chiama Giancarlo (Giusti) e, benché sembri ancora sorridente, sente di dover spiegare perché non ha più nulla a che spartire con il proprio passato. A colpi di flashback lo rivediamo più giovane, sbarbato e pieno di vita negli studi televisivi dove dirige una squadra di collaboratori fidati, con cui elabora le strategie per la trasmissione di cui è a capo, rivolta a un pubblico in età avanzata cui...Leggi tutto dare in pasto un po' sempre le stesse cose. Tutto sembra procedere per il meglio; ma allora cos'è successo, in seguito?

I problemi sono cominciati quando a Giancarlo è morta nonna, una nonna che non vedeva da decenni. Recatosi per dovere a Zagarolo al funerale, vi incontra solo un lontano cugino, Bernardo (Calabresi), che si spende in affettuosi abbracci ricordando i tempi passati insieme. Non basta: lo strano tipo sale in macchina con lui e gli si piazza in casa, dove anche la moglie (Spada) di Giancarlo non sa bene come trattarlo. Bernardo è un campagnolo rozzo e invadente, fissato con "il rito di nonna" ovvero un procedimento attraverso il quale è in grado di sapere cosa la gente pensa della persona alla quale strappa una ciocca di capelli. Il prescelto è ovviamente Giancarlo, che scoprirà in tal modo cosa dicono di lui (per l'appunto) i colleghi, gli amici (che lui chiamava "veri amici") e anche la moglie; e non sono certo parole dolci... Si rifugerà così nell'amore per una ballerina venticinquenne (Castagnotto), che gli presenterà un gruppo di strani personaggi con cui il protagonista si metterà in testa di rinnovare la trasmissione che dirige. Non si rivelerà una grande idea... In attesa tuttavia di capire cosa abbia cambiato totalmente la vita di Giancarlo, ne ripercorriamo le vicende, con il cugino di campagna cui spetta movimentare un'azione che senza di lui ristagnerebbe.

Calabrese, con accento romano/ciociaro, prova a rivitalizzare un Max Giusti piuttosto spento, costretto dalla sceneggiatura a un ruolo da moderno Scrooge appena più addolcito, pronto ad osservare senza esser visto non il passato e il futuro, ma solo un presente assai triste, in cui scopre che successo e denaro non sono tutto, nella vita. I duetti tra di loro qualcosa sortiscono, soprattutto grazie ai soliti tempi comici perfetti di Calabrese (che se la fila con la domestica orientale sciorinando saggi proverbi di provincia), ma la conduzione di Umberto Riccioni Cartese appare piatta e adagiata su temi e situazioni davvero troppo stravisti. Ci voleva almeno un po' di fantasia in più e la ricerca di qualche buona gag che innervasse una storia che procede incolore: da una parte la moglie accusata di tradire Giancarlo che si dimostra matura e stanca delle sue accuse, dall'altra lui che cerca di contenere l'esuberanza del cugino e di capire come riparare alla carenza d'affetto.

In aggiunta: oltre a un Pupo in qualità di ospite stizzito alla trasmissione (si vede in più occasioni), troviamo un conduttore tv senza spina dorsale e un gruppo di amici stufi di essere presi in giro da chi si guadagna il rispetto solo pagando loro le cene. Una commedia uguale a mille altre che non riesce a trovare nel simpatico Max Giusti il mattatore che riesce ad essere in teatro. Il titolo del film è quello dell'omonima canzone di Cesare Cremonini targata 2008 e che si ascolta in un'unica occasione. Platinette, in versione Mauro Coruzzi, è tra i collaboratori di Giancarlo alla trasmissione, Simona Marchini è la madre che il figlio consulta quando cerca di capire cosa voglia il suo pubblico...

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Tutti i commenti e le recensioni di Dicono di te

In attesa di comparire nel box Ultimi commenti: Mr.chicago (23/06/25 17:12)
TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/03/25 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/05/25
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Siska80 22/03/25 13:22 - 5209 commenti

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Il celebre film con Gibson è il palese spunto per questa storia che mira a far riflettere e vede un autore televisivo scoprire la rete di menzogne che lo circonda grazie alle particolari facoltà del cugino: il risultato complessivo, però, è solo mediocre, dal momento che la sceneggiatura non è spesso all'altezza della situazione preferendo puntare su ben più banali camei di personaggi dello spettacolo (vedasi Platinette, per fare un esempio immediato). Il cast non è qui al top (sebbene l'accoppiata Giusti/Calabresi non sia malvagia), ma un'occhiata spassionata la si può dare.

Rambo90 28/03/25 18:14 - 8028 commenti

I gusti di Rambo90

Commedia di basso profilo, che riunisce la coppia Giusti/Calabresi e la mette al servizio ancora una volta di una storia dai risvolti un po' fantastici, in cui il primo è convinto che l'altro abbia il potere di ascoltare i pensieri delle persone su di lui. Sono loro a funzionare di più e a ravvivare una sceneggiatura a tratti didascalica e dalle svolte non sempre riuscite. Nel resto del cast si accumulano tanti camei di personaggi famosi (il migliore quello di Pupo) e qualche attore poco convincente. Regia televisiva.

Mr.chicago Oggi 15:29 - 372 commenti

I gusti di Mr.chicago

Si ripropone la coppia Carteni/Giusti dopo l'accettabile prima prova insieme. Questa volta la sufficienza, però, non viene raggiunta, per colpa di uno script piatto e monocorde. Si assiste passivamente a un susseguirsi di eventi che difficilmente catturano l'attenzione, a parte qualche sporadico "detto" del personaggio di Calabresi, gli unici momenti in cui un fugace e timido sorriso potrebbe apparire sulle facce degli spettatori. Scarsità eloquente.

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