Carnage - Film (2011)

Carnage
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Carnage
Anno: 2011
Genere: commedia (colore)
Note: Il film è tratto dalla pièce teatrale "Le Dieu du carnage" (tradotto in Italia come "Il Dio del massacro" o "Il dio della carneficina") di Yasmina Reza. La stessa autrice firma la sceneggiatura in collaborazione con il regista.
Papiro: elettronico

LE LOCATIONLE LOCATION

L'IMPRESSIONE DI MMJ

Escludendo l'incipit e l'epilogo al parco (peraltro molto significativi ai fini della comprensione del messaggio ultimo), il film è completamente girato tra le pareti di un appartamento newyorchese, dove i padroni di casa (John C. Reilly e Jodie Foster) ospitano i genitori (Christoph Waltz e Kate Winslet) di un ragazzino che ha spaccato i denti al loro figlio durante una rissa. Il confronto tra i quattro naturalmente si apre sull'educazione da impartire ai propri figli e dovrebbe portare a un incontro chiarificatore tra questi ultimi. Almeno nelle intenzioni della Foster, madre dalle idee chiare e fin troppo rigide. Gli ospiti si scusano per l'incidente, ma lui pare prenderla piuttosto sottogamba,...Leggi tutto impegnato com'è a rispondere a incessanti telefonate di lavoro destinate via cellulare a interrompere quasi ogni sua considerazione (in principio sembra solo una momentanea seccatura, ma presto diventerà un tomentone destinato ad alzare alle stelle una tensione che si fa minuto dopo minuto sempre più palpabile). L'abilità della sceneggiatura, virtuosistica, cesellata in ogni dettaglio, sta però anche nel non far montare il delirio progressivamente secondo una curva uniforme ma nell'alzare e nello smorzare continuamente i toni annientando quella sensazione di prevedibilità che una situazione del genere potrebbe facilmente generare. D'altronde, quando si ha che fare con opere tratte da lavori teatrali perdipiù girate in un unico ambiente, è chiaro che il rischio maggiore è la ripetitività (non a caso il film si chiude saggiamente ben prima della canonica ora e mezza), e svincolarsene non è sempre facile. Fortunatamente qui ogni cosa si è risolta al meglio fin dalla scelta degli attori: ognuno di loro incarna un tipo di carattere preciso. Volendo semplificare potremmo definirli così: l'impegnata (Foster), il sempliciotto (Reilly), la falsa (Winslet) e il cinico (Waltz), anche se poi ogni atteggiameno sfuma in altre importanti derive. Diretti magnificamente, strepitosamente dotati già di per sè, animano la vicenda sfruttando intelligentemente tutti i (non pochi) spunti umoristici della sceneggiatura lasciando alla superiore bonarietà dei due maschi le notazioni più divertenti. La loro grande espressività (dopo BASTARDI SENZA GLORIA lo sguardo canzonatorio di Waltz si conferma ideale per un certo tipo di sottile umorismo) contrappunta sagacemente l'esplosivo isterismo della Foster, mentre la Winslet "normalizza" solo apparentemente l'ambiente pur dovendo sobbarcarsi la scena più dirompente e disgustosa. Polanski (che occhieggia per un attimo dietro un portone del pianerottolo) dirige le scene con consumata abilità, riappropriandosi di quella particolare tensione nei dialoghi che aveva utilizzato già con eccellenti risultati in LA MORTE E LA FANCIULLA. Certo, dopo un po' il gioco (al massacro) lascia intravedere qualche crepa, si cominciano a notare le forzature, ma per reggere un simile esercizio di stile fino alla conclusione era l'inevitabile prezzo da pagare. E di fronte allo sfoggio di tanto talento (con qualche debito da pagare anche al miglior Woody Allen) questi sono solo piccoli difetti necessari a riportare sulla terra un film che, per quanto godibilissimo, un capolavoro non è.
Marcel M.J. Davinotti jr.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/09/11 DAL BENEMERITO MANRICO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/09/11
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Ilcassiere 8/11/11 08:51 - 284 commenti

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Ci vuole coraggio a girare interamente un film in una stanza; basta un niente per annoiare e per far calare la tensione. Ma la scommessa direi che è vinta, grazie anche ad un'ottima sceneggiatura e alla magnifica interpretazione dei quattro protagonisti, che danno vita a quattro personaggi molto ben delineati. Alla fine ci si domanda chi sia la vittima e chi il carnefice, ma la sensazione è che la nostra società ci renda contemporaneamente entrambi.

Manrico 3/09/11 08:08 - 90 commenti

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Non perde un colpo Roman Polanski con questa commedia amara d'impianto teatrale. Dopo che il figlio di una ha ferito al parco il figlio dell'altra, due coppie si ritrovano a casa per conciliare lo spiacevole incidente, ma il velo della correttezza viene presto a cadere e la giornata si rivelerà un massacro verbale e psicologico in cui nessuno si salva (ma il finale è ironicamente speranzoso). Strepitoso poker di attori che rivaleggiano in bravura grazie a una sceneggiatura a orologeria; Polanski ha mano e perfidia a volontà per far centro.
MEMORABILE: La ripulitura del libro con phon e profumo.

Stefania 24/09/11 23:26 - 1600 commenti

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I quattro protagonisti parlano di civiltà, di equità, di pace, di verità, di giustizia, e non ne sanno niente. La morale del film (e dunque, il suo finale) è fuori di loro, non gli appartiene: è nel parco, appartiene ai loro bambini, persino al loro criceto; a loro, no. La povertà dei loro dogmi, la falsità delle loro coscienze è l'unica verità che scoprono, e brucia come la bile, scotta come le lacrime, puzza come il vomito, per quanto l'addolciscano di torte, l'anneghino nel whisky, la profumino di Kouros. Un capolavoro: esatto come un bisturi, spietato come l'ascia di un primitivo massacro.
MEMORABILE: Penelope: "E' il giorno più brutto della mia vita... come sono infelice!" Nancy: "Anch'io...". La rabbia di Nancy contro i tulipani e il cellulare.

Cotola 23/09/11 23:33 - 8619 commenti

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Splendido film del regista polacco che dirige con consumata bravura una "commedia" che, pur girata in un unico ambiente, incolla lo spettatore alla poltrona e lo diverte e interessa come accade ormai raramente al cinema. Merito di una sceneggiatura calibrata al millimetro e di un quartetto di attori tutti in forma splendida da gustare, inutile dirlo, in inglese (io ho preferito Waltz, ma anche gli altri sono a livelli di eccellenza). Quel che si dice un film d'attori e di sceneggiatura. Vergognoso averlo ignorato a Venezia. Polanskiano al 101%.

Rambo90 22/10/11 16:26 - 7340 commenti

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Atipico per essere un film di Polanski (ricorda più alcuni film di Allen, tipo Basta che funzioni) ma davvero bello. Scorrevole (nonostante sia ambientato sempre nella stessa casa), con dialoghi magnifici e intelligenti. Bravissimi i quattro protagonisti: raggiungono vette di espressività che ultimamente si vedono di rado e tutti a loro modo sono simpatici e antipatici allo stesso tempo. Da vedere assolutamente.

Didda23 17/09/11 16:46 - 2385 commenti

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L'impianto formale dell'opera ricorda ciò che avava fatto Lumet in La parola ai giurati, infatti lo svolgimento si attua in un unico stabile. La mano di Polanski è sostanzialmente inutile, poiché la teatralità della pellicola grava quasi tutto il lavoro sulla bravura strepitosa dei quattro protagonisti. La sceneggiatura è raffinata e intrisa di umorismo "alto" e intelligente; i dialoghi sono curati, riusciti e molto divertenti. Dispiace per il finale ghigliottinato e poco felice, perché il film poteva valere le quattro palle. ***!

Ghostship 17/09/11 12:16 - 394 commenti

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Ottimo film di Polanski che dirige un quartetto di attori di prim'ordine dando vita ad una commedia caustica che strappa più di una (intelligente) risata. L'azione si svolge interamente in un appartamento, tradendo un impianto tetrale che ben si sposa con la serrata lotta verbale cui danno vita i protagonisti, personaggi purtroppo degni della deriva morale della nostra società globale. Non ci resta che piangere (o ridere).

Markus 17/09/11 01:15 - 3584 commenti

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Commedia sofisticata (di natura teatrale) che vede due coppie di coniugi newyorkesi incontrarsi in un appartamento per discutere civilmente di un litigio tra i loro rispettivi figli: la situazione degenererà in un vortice di battute e situazioni pochadistiche. Il ritmo è incalzante e gode di sottile umorismo (che spesso strabocca in veri e propri istrionismi). Un gioco verbale rallegrante, maturo, ovverosia quello che forse solo il teatro sa dare, ma che la macchina da presa sa potenziare. Ottimo Waltz.

Galbo 18/09/11 08:26 - 12118 commenti

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Tra gli ultimi maestri della settima arte, Roman Polanski fa ancora una volta centro con questa trasposizione teatrale che diventa nelle sue mani puro spettacolo cinematografico. Grazie all'apporto di quattro protagonisti in stato di grazia (è davvero arduo decidere chi sia il più bravo; una vera sopresa è John C. Reilly) il regista mette in scena un'opera intelligente e dalla sceneggiatura perfetta, che eccelle nei dialoghi. Il tutto per mostrare efficacemente il deterioramento della coppia, a cui fa da contrasto lo strepitoso finale.

Myvincent 21/09/11 15:44 - 3457 commenti

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Che cos'è questo Carnage? Una psicoterapia di gruppo, un amaro spaccato della famiglia borghese di tipo occidentale? Un esercizio stilistico di quattro attori diversi fra di loro? O ancora un'opera che non sfigurerebbe in un teatro alla moda? O forse altro, o forse tutto questo insieme. Sul film si è detto molto e alla fine lo spettatore appare snervato, sfiancato per le troppe verità risvegliate dal proprio intimo, per non essere riuscito a bloccare la comunicazione fra i quattro personaggi che il film sviluppa talora in maniera forzosa.

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Nancy 22/09/11 17:20 - 774 commenti

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Film appassionante che nonostante l'ambiente statico del salotto di una casa non stanca mai grazie all'incalzante struttura dei dialoghi, che soffermano l'attenzione prima sull'uno poi sull'altro dei quattro personaggi (tutti meravigliosamente interpretati, ma forse la migliore è la Winslet) che ruotano armoniosamente fra litigi, avvicinamenti emotivi ed episodi bizzarri. Peccato solo per il finale, un po' abbozzato, anche se decisamente spiazzante.
MEMORABILE: La vomitata della Winslet; il criceto.

Deepred89 21/09/11 20:03 - 3579 commenti

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Ironico e brillante kammerspiel che parte in sordina per poi acquisire punti col passare dei minuti fino a diventare, nel secondo tempo, spassoso e appassionante. Notevole raffinatezza formale e ottime prove attoriali; peccato che il finale tronchi completamente (e improvvisamente) il climax ancora in ascesa, rischiando di far scadere il precedente girato in un esercizio di stile fine a se stesso. Rimane comunque un prodotto godibile e tecnicamente inceccepibile, anche se è difficile prescindere dalla sua sconclusionatezza.

Lucius 22/09/11 20:02 - 3004 commenti

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Se vi aspettate una trama, questa latita; se vi aspettate un finale, purtroppo non lo troverete, ma la pellicola si fa apprezzare per lo scontro dei quattro, in particolare per le prove strepitose che le attrici protagoniste han dato con le rispettive interpretazioni. La soundtrack è patetica, mentre la regia è degna di nota. Claustrofobico più di Nodo alla gola e con dialoghi estremamente serrati, che preannunciano sempre conseguenze ad ogni azione, ma che portano ineluttabilmente il film verso un finale infelice.

Rebis 22/09/11 17:25 - 2237 commenti

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Non è L'angelo sterminatore ma "Il Dio del massacro" a comandare: senza apparati surrealisti ma ben ancorato alla banalità del quotidiano, Polanski intrappola uno scampolo di umanità in uno spazio chiuso. La lente entomologica si espande, crudele e ghignante, liberatrice e caustica. Perfetto, subliminale il controllo sulla messa in scena che mette ad agio il cast e libera efflorescenze attorali sbalorditive; il pubblico decanta a rotazione in tutte le asperità dei personaggi. Certo, conta il testo di Yasmine Reza, ma l'effervescenza bruciante e l'inquietudine luciferina sono polanskiane doc.

Il Gobbo 24/09/11 17:43 - 3015 commenti

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Già dalla lettura la pièce sembrava in effetti pensata apposta per Polanski, noto specialista di nequizie nella camera chiusa, e che infatti brilla per discreta ma sapiente regia che aggiunge un tocco buñueliano. Il cast fa il resto, e ci si sente miracolati al pensiero ci chi l'avrebbe potuto interpretare in Italia (la Buy e Orlando di sicuro). Waltz vince di misura. Il bastonatore in campo lungo è il figlio di Polanski. Certo, chiamarlo Elvis...

Ryo 24/09/11 17:54 - 2169 commenti

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Un viaggio nello studio della psicologia umana schematizzata dalla società odierna e "apparentemente" civile. Un'evoluzione di carattere dei personaggi che sanno tanto di surreale, ma è a tutti gli effetti da considerarsi iper-realista. Quattro attori azzeccatissimi e in perfetta forma. Jodie Foster e Kate Winslet sono eccellenti. Anche il doppiaggio non è malaccio. Un cine-successo con sufficenti mezzi tecnici.
MEMORABILE: Steve che mostra la sua vera faccia.

Tarabas 25/09/11 19:50 - 1874 commenti

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Decostruzione della società occidentale in un interno. Teatro filmato, senza grandi guizzi, simmetrie un po' risapute (quelle inquadrature 2vs2, poi 3vs1, poi gli specchi), un crescendo telefonato, la crisi dell'uomo moderno incarnata nel suo smartphone. Contrapposizioni programmatiche tra ruoli di cui si è già visto e detto tutto fin dagli esordi della settima arte (qualcuno ha detto Buñuel?). Alla fine anche i dialoghi più witty stancano, se non si intravvede né sostanza né dramma. Non capisco l'entusiasmo che ha generato.

Pinhead80 27/09/11 23:38 - 4423 commenti

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E bravo Polanski. Un autore con la A maiuscola che ci propone uno dei migliori film che personalmente abbia visto negli ultimi tempi. Tutto girato (a parte la scena iniziale e quella finale) all'interno di un appartamento (e relativo pianerottolo): due coppie di genitori si scanneranno facendo emergere tutta la loro insoddisfazione nei confronti della vita e dei rapporti personali. Difficile dire chi reciti meglio tra i quattro, tutti usciti alla grande da questo film. Da gustare.
MEMORABILE: La Winslet che comincia a vomitare sulle riviste della Foster.

Puppigallo 3/10/11 09:28 - 5028 commenti

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Un gorgo verbale che porta i quattro sempre più giù, sbriciolandone la facciata e facendoli vedere per quello che sono realmente (isterici, insicuri, palloni gonfiati e un po' miserabili). Sembra quasi che, quando i due ospiti tentano di andarsene, per qualche divina punizione vengano subito risucchiati nuovamente nella casa, dove le schermaglie degenerano e si finisce per tirare fuori il peggio (escluso l'elegante e spregevole Alan, Waltz, che almeno mantiene il suo arrogante standard fin dall'inizio, dimostrando se non altro coerenza). Un po' sopra le righe la Winslet. Comunque, notevole.
MEMORABILE: Michael: "Vendo di tutto, anche sciacquoni per il water". E Alan "Sciacquoni per il water, ah, interessante..."; Il cellulare, vero protagonista.

Xamini 8/10/11 14:12 - 1181 commenti

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Il compito di Polanski non era duro: restituire su schermo la bravura dei suoi quattro attori dal palcoscenico di un appartamento. Dopo i primi dieci minuti (ossia al secondo tentativo di...), allo spettatore subentra un attacco di bile, a precedere la naturale rassegnazione. Segue escalation emotivo-recitativa, scandita sistematicamente dal trillare di un cellulare che, idealmente, traccia i confini dell'intera opera. Furbo (mi dicono) in quanto totalmente teatrale, ma piacevole.

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Rullo 8/10/11 22:40 - 388 commenti

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Stupefacente quante cose si possano inserire in un film di così breve durata. Due famiglie si incontrano dopo una rissa tra figli, che è solo una scusa per mettere in scena la vera "carneficina" (Carnage) che va in atto tra i quattro personaggi (gli attori sono uno più bravo dell'altro). Intrigante per quanti ribaltamenti di situazioni mostra in un piccolo appartamento. Magnifico.

Belfagor 13/10/11 14:07 - 2665 commenti

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I tulipani in un vaso di vetro. La torta pronta per gli ospiti. Due educate coppie borghesi più che disposte a chiarirsi in modo civile. "Entropy insues". Chirurgicamente crudele, sadiano prima ancora che sadico, Carnage fa cadere solo la prima tessera del domino per poi lasciare che i suoi protagonisti (un ottimo quartetto di attori) si strappino dalla faccia il volto fasullo della civiltà occidentale "progressista" e "democratica", sotto la quale ancora si nasconde il dio del massacro. Sarebbe potuto durare tranquillamente 15 minuti in più.
MEMORABILE: Il vomito improvviso; Il cellulare di Waltz che scandisce la distruzione della farsa; Il criceto.

Jandileida 20/10/11 23:47 - 1466 commenti

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Polnaski si basa sull'opera teatrale di Reza e ci incolla sulla poltroncina con un'opera tutta impostata su dialoghi veloci e fulminanti capaci di cogliere con una battuta molte delle idiosicrasie, le paure e le miserie del mondo occidentale. I personaggi sono caratterizzati con sapienza e velocemente si decide con chi "schierarsi" grazie anche alle interpretazioni sopraffine e di alta scuola di tutti e quattro gli interpreti (ma se proprio devo scegliere darei la palma a Reilly ed alla sua esplosione a metà film). Piacevolissimo.

Bjorn 10/11/11 21:38 - 32 commenti

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Polanski torna con un altro film di stampo teatrale dopo il superbo La morte e la fanciulla. La maestria e l'esperienza del regista si notano in tutto e per tutto, dalla scelta degli attori (sempre ottimi) alle atmosfere e alle musiche, alla scelta degli interni. Eccellente dramma, in un susseguirsi di situazioni e di ansia crescente nel soffocante posto in cui la vicenda si svolge, conduce lo spettatore a concentarsi profondamente su ciò che avviene, attendendo il finale e ponendolo in dubbio su chi la vittima e chi il carnefice. A voi decidere.
MEMORABILE: L'ansia crescente della Winslet, il freddo controllo della Foster che esplode alla rottura dell'equilibrio.

Daniela 22/12/11 07:47 - 12060 commenti

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Incorniciato da un antefatto fulmineo ed un prologo ironico, un gioco al massacro fra quattro personaggi, tutto all'interno di un appartamento da cui, bunueliamente, è impossibile allontanarsi, orchestrato con cambi di fronte (coppia contro coppia, mogli contro mariti, maschi contro femmine) che movimentano il confronto/scontro. Il rischio di teatrale artificiosità è scongiurato non solo dalla nota abilità del regista di orchestrare storie in spazi ristretti, ma anche dalla superiore professionità degli interpreti. Divertimento di gran classe.
MEMORABILE: Il cellulare affogato, con il lamento di Waltz affranto: "L'avevo configurato con tanto amore..."

Paulaster 22/12/11 10:12 - 3983 commenti

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Certo che pensare di girare un film tra quattro mura e tratto da una piece teatrale può risultare un’operazione piuttosto complicata. Ma non è questo il caso. Sceneggiatura a diversi livelli di intensità e due coppie di attori bene assortite, anche se le donne si sobbarcano il grosso del lavoro. Pochi momenti di appannamento e forzature necessarie per tenere il gruppo unito, ma l’evolversi senza più ritegno fa dimenticare qualche libertà di troppo. Regia non invadente e puntuale.

Capannelle 2/01/12 09:15 - 4212 commenti

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Un ottimo testo teatrale che Polanski riesce a plasmare con efficacia e la giusta dose di perfidia. È non è roba che riesce a tutti i registi, intendiamoci. Coinvolgente, oltre che per la notevole prova dei quattro attori, per le punte di ironia disseminate per tutta la sua durata e per il gioco di alleanze e ripartenze che permette di reimpostare il kammerspiel più volte senza mai perdere mordente o far pesare la logorrea.

Greymouser 20/01/12 09:09 - 1458 commenti

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Commedia dai toni nerissimi, nonostante l'apparente levità della situazione da "Kammerspiel": le chiavi di lettura sono molteplici e differenti, dalla riflessione sui rapporti fra ragione e istinto, civiltà e ipocrisia, uomini e donne, e chi più ne trova più ne metta. Resta il fatto - sostanziale - che l'opera è breve quanto godibile, che gli attori sono eccellenti (al netto di qualche istrionismo di troppo) e che Polanski, nonostante l'ambientazione statica, riesce ad imprimere un dinamismo impressionante: Un grande, senza alcun dubbio!

Fauno 5/05/12 10:58 - 2132 commenti

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Io non accuso nessuno, men che meno la testardaggine della Foster, così simile alla mia (col suo senso di giustizia e il suo vano anelito di evoluzione), visto che è lei a far partire la Via Lattea di carica emotiva. La pecca è quella di non completarla in un amplesso a quattro, nel quale si veda volare di tutto, scambi di coppie ed omosessualità a gogo (visto che l'appartamento è ormai una caverna). A quel punto anche gli spettatori avrebbero divelto i sedili, scatenato un'orgia infinita e per tutti sarebbe stato il primo giorno di una lunga serie...

Cloack 77 4/05/12 17:13 - 547 commenti

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Un esercizio di stile; un grande esercizio di stile, ma pur sempre un esercizio di stile. Io invece, considerando lo scavo nella psiche dei personaggi, vi ho visto una descrizione di caratteri e ricordato altre prove di tentato “omicidio” della personalità; invece che una regia strepitosa ho visto una “buona” semplicità nella messa in scena; invece del capolavoro ho visto un film che si lascia guardare, in linea con le ultime prove non brillantissime del regista.

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Redeyes 5/06/12 20:07 - 2363 commenti

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C'è un unico modo per non restare affascianti da questa pellicola: esser passati prima dalla piece teatrale. Polansky, con un cast al top, ci delizia, senza cadere nel rischio d'annoiare e con l'astuzia di fermarsi piuttosto brevemente, con un continuo gioco più che delle parti del parteggiamento. Per gusti personali, ho trovato fantastici Winslet/Waltz, ma devo dire che anche l'altra coppia funziona a meraviglia. Incanta nella sua apparentemente semplice dissezione della relazioni interpersonali. Fantastica Yasmina Reza!

Coyote 9/07/12 21:50 - 185 commenti

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Rispetto ad altri film di Polanski, l'impressione è che Carnage sia un piccolo ottimo esperimento, che bissa e per certi versi supera La morte e la fanciulla, anch'esso con una sola ambientazione e un numero ridotto di attori. Rispetto a questo antecedente, forse, la cosa più riuscita è la trama, che appare così pretestuosa da lasciare in primo piano il gusto per i dialoghi, l'attenzione alle reazioni, le sottotrame incrociate. Per quanto l'impalcatura sia minima, il gioco regge per l'intera durata del film.

Mickes2 17/07/12 09:28 - 1670 commenti

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Straordinario Polanski, impunemente caustico dissemina tante piccole frecciatine criticando aspramente la mentalità finto buonista e le ipocrisie della media-alta borghesia. Sceneggiatura che si dipana in modo strabiliante per accumulo di psicologie ed ego ridondanti con scontri uomo-donna, marito-moglie cesellati da uno stile luciferino e isterico, tratto distintivo immediatamente riconoscibile. La sontuosa composizione dell’immagine accompagna gli strepitosi interpreti in questo conflitto verbale che trasuda classe in ogni dove. ****
MEMORABILE: Il vomito della Winslet; Il celluare in posti poco consoni...

Hackett 25/07/12 07:21 - 1848 commenti

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Con la consueta bravura Polaski dirige quattro splendidi attori in un ottovolante verbale intriso di perfidia e ironia. L'intensità della sceneggiatura e la (giustamente) breve durata rendono la pellicola godibilissima mantenendo alta l'attenzione del pubblico. Piccolo gioiello.
MEMORABILE: La liberatoria immagine dei titoli di coda.

Homesick 27/07/12 10:54 - 5737 commenti

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Gioco al massacro incrociato in cui Polanski, sulla base di una pièce di Yasmine Reza, convoglia le esperienze migliori della lunga tradizione del Kammerspiel dialettico: le sue, di Fassbinder, di Hitchcock. Il poker di interpreti – quattro talenti meravigliosamente diretti – sospingono il climax di tensione tra cortesie di circostanza e rancori trattenuti, denudando nello scoppio isterico finale gli innati egoismi dell’essere umano. Sociologico e nichilista.
MEMORABILE: Il vomito della Winslet; la risata suina di Waltz.

Enzus79 27/07/12 16:44 - 2539 commenti

I gusti di Enzus79

Con un quartetto così bravo di attori (Foster, Waltz, Winslet e C. Reilly) diretti da un ottimo regista quale è Polanski, c'è solo da alzarsi in piedi ed applaudire. Dialoghi che raggiungono, nella loro drammaticità, momenti anche ilari. Ottanta minuti di vero cinema.

Lupoprezzo 30/07/12 17:29 - 635 commenti

I gusti di Lupoprezzo

Polanski e la Reza non tradiscono l'impianto teatrale dell'opera dando vita a un film da camera giocato tutto su dialoghi taglienti che riflettono diversi nevrotici malesseri della società moderna, con scontri tra sessi, partigianerie e ribaltamenti. Anche se alla lunga questo gioco al massacro comincia inevitabilmente a perdere colpi, il finale inaspettato risolleva le sorti della pellicola. Incredibile l'apporto dato dal quartetto di attori protagonisti (magnifica Kate Winslet, molto sensuale; mentre Jodie Foster è un tantino eccessiva).

Mutaforme 2/08/12 18:38 - 407 commenti

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Film che si sviluppa tutto in una stanza, con un susseguirsi di dialoghi che cambiano continuamente il bersaglio della discussione (ora l'altra coppia, ora il marito...). Ottimo esperimento di teatro portato sul grande schermo, anche se manca qualcosa che faccia il botto. ***

Giùan 10/08/12 21:24 - 4032 commenti

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Tra le locandine più belle e pertinenti degli ultimi 20 anni di cinema: ripetizione Warholiana poi scissa e frantumata ma comunque omologata. E icone della contemporaneità sono questi quattro personaggi della tragicommedia umana, senza però nessun appeal mitico: solo il loro recitarsi tra di loro, a sè stessi e per noi (altro da sè, spettatore). Polanski sa bene che ogni bel gioco (al massacro) dura poco e risponde alla staticità di tempo-luogo con l'estremo dinamismo degli attori, scoprendo pian piano la propria latenza misogina e il suo nichilismo apocalittico.
MEMORABILE: Il telefonino implacabile di Waltz; Il vomito di Kate Winslet; La spiegazione sugli sciacquoni di Reilly; I "bicchierini" di Jodie Foster.

Saintgifts 22/08/12 01:00 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Dopo le civili formalità buoniste (false come i parrucchini) iniziali, che riescono disturbanti non poco e dure da sopportare (dalle quali si salva solo Waltz, non per niente avvocato), finalmente il film decolla e si segue rilassati e liberati l'esposizione vera dei protagonisti (un bel quartetto). Peccato che le donne risultino perdenti in questa carneficina (non so se anche nel lavoro letterario sia così o se il buon Polanski, che credo non abbia faticato molto nella direzione, ci abbia messo maliziosamente del suo).

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Ford 26/08/12 22:13 - 582 commenti

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Un po' Nodo alla gola, un po' sitcom. Una seduta di terapia di (doppia) coppia che si accende e si spegne tra sfoghi di rabbia e nervosi convenevoli, nevrotiche discussioni su educazione e amore strozzate da nausea e incessanti telefonate in un gioco al massacro dove le alleanze mutano al proferire d'ogni frase in un salotto che racconta New York meglio di tanti film con spettacolari inquadrature ai grattacieli. Sceneggiatura limatissima, durata (e tenuta) perfetta. Curioso che il piccolo "armato di bastone" sia proprio il figlio del regista.

B. Legnani 6/10/12 01:41 - 5390 commenti

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Il peggio di noi viene illustrato in circa un'ora e un quarto. Divertente da vedere (anche se i 75' paiono molti di più), con quattro ottime prove attoriali e regià di grande sicurezza. Difficile scegliere il migliore, anche perché influiscono il gusto personale e il personaggio: io dico la Winslet, ma accetto tutti i pareri diversi... Forse il continuo scambio di alleanze a coppie, dopo un po', non colpisce più. Godibile, ma i capolavori sono altri.

Pigro 8/12/12 09:43 - 9209 commenti

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Scontro di famiglie in un interno: nell’ariosa claustrofobia chic di un appartamento borghese va in scena (da un dramma di Reza) la ferina aggressività che è in tutti noi, sotto le spoglie rassicuranti del buonismo e dell’educazione. Il fattaccio all’aperto (due bambini che litigano) è visto in lontananza e relegato ai titoli di testa: il vero fattaccio (quattro adulti che si sbranano offrendosi whisky e sorrisi, come fossimo in un gioco al massacro alla Albee) avviene nella prigione delle convenzioni sociali, la casa. Leggiadramente cupo.

Matalo! 14/02/13 13:00 - 1377 commenti

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I kammerspielt vanno a pennello per Polanski (in virtù di vicende esistenziali?). Devo dire che durante la visione prevedevo spesso dove si volesse andare a parare e forse l'insistenza sul cellulare di Waltz è un po' puerile. Però il regista ha il diritto, vista la carriera, di ribadire la sua sfiducia sul genere umano e sull'impossibilità di essere civili restando "spontanei". Se soluzione c'è è sempre incompleta o beffarda. Qui si salva solo il criceto. Attori perfetti, neanche a dirlo, durata breve azzeccata. Un film quasi testamentario (ma lunga vita a Roman).
MEMORABILE: La Winslet che vomita sul catalogo di Kokoscha e poi si fa diversi giri di whisky.

Bizzu 3/12/13 13:53 - 210 commenti

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Quattro personaggi veramente ben interpretati si incontrano/scontrano. Veramente impressionante e molto riuscita la prima parte, riesce a stupire il modo in cui cambiano gli atteggiamenti e i ruoli assunti all'interno del gruppo. Dopo una buona mezz'ora di tira e molla però il giochino (anche se splendidamente confezionato) stufa e si continua la visione solo per voyeurismo, per vedere fin dove si spingeranno i quattro.

Giacomovie 30/12/13 12:25 - 1385 commenti

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Una stanza, quattro persone e appena 75' di durata. Col minimo impiego di mezzi vengono analizzati i rapporti di due coppie i cui componenti si scontrano tra loro, mostrando come da un'occasione banale i rapporti possono degenerare. Si assiste a una "carneficina verbale" nella quale i dialoghi sono abilmente composti a incastro e la cui frenesia fa percepire un ritmo più elevato. Si può seguire senza tenere gli occhi sullo schermo e anche se i quattro a volte si rendono patetici, si può apprezzare il lavoro di Polanski come un riuscito esperimento. ***

Harrys 12/01/14 13:28 - 686 commenti

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Traslare una pièce teatrale su grande schermo è un'operazione imperituramente azzardata. Polanski non ne scarnifica le dinamiche di sospensione del dubbio e l'incompatibilità di linguaggio artistico permane avvinghiandosi al plot come una scomoda intrusa tra i quattro eccelsi protagonisti. Non v'è traccia di guizzo registico degno di nota: campo libero all'estrosità del cast, imprigionato in una logica didascalica e prevedibilmente intellegibile, che respinge qualsivoglia afflato empatico. Probabilmente il difetto alberga a monte. Foster odiosa. **

Caesars 10/01/14 08:44 - 3566 commenti

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Mi spiace dirlo, ma da questo Polanski mi aspettavo qualcosa di più. Non che il film non abbia qualche momento godibile, ma sostanzialmente è un gioco al massacro abbastanza prevedibile, seppur nobilitato dalla performance dei quattro splendidi attori. A mio avviso le parti più riuscite restano il prologo e l'epilogo, entrambe ambientate nel parco coi ragazzi inquadrati da molto lontano, dove risiede il vero messaggio della pellicola. **!

Luchi78 23/01/14 15:29 - 1521 commenti

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Polanski ti tiene attaccato allo schermo con quattro attori e i loro deliri sui minimi sistemi, a partire dal loro modo di essere, il loro carattere e le loro ossessioni. Si parte sobri e si finisce con un'ubriachezza molesta; il cambio di registro in poco più di un'ora è quantomai attraente. Splendide le interpretazioni, la Winslet su tutti. Non nego che dal finale mi aspettassi qualcosa in più, ma d'altronde il film è tutto nel suo sviluppo, l'epilogo ha un'importanza relativa.

Xela 13/03/14 00:56 - 5 commenti

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La piece della Reza è un'altra cosa, ma se si ama il cinema che spia le piccole vicenducole semi-domestiche e relative derive autoritarie, allora questo film merita decisamente un po' di attenzione. Scena dell'appartamento curatissima, un po' caricaturizzata la recitazione che resta splendida ma, appunto, talvolta teatrale e sopra le righe per un prodotto cinematografico che voglia ambire all'autenticità. Evitabile il continuo uscire e rientrare dall'appartamento, inesistente nel testo teatrale.
MEMORABILE: L'uomo medio esce allo scoperto: "Sono un figlio di puttana con un pessimo carattere" (John C. Reilly)

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Ugopiazza 29/06/14 19:24 - 118 commenti

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Quattro mostri sacri del cinema alle prese con una sceneggiatura interamente ambientata in un appartamento sotto la guida di Roman Polanski: signori, si aprano le danze! Il maestro tira fuori dal cappello quest'ennesimo capolavoro capace di tenere incollato lo spettatore per tutta la sua durata nonostante la monoambientazione; riflessione su ciò che può accadere quando, abbandonata ogni istanza sociale, mettiamo a nudo le nostre pulsioni primordiali: la rabbia, la rivalità, la frustrazione. Foster, Winslet, Waltz e Reilly in stato di grazia.
MEMORABILE: La vomitata.

Digital 10/09/14 08:47 - 1195 commenti

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Si può ambientare un film in unico ambiente, senza che esso dopo un po' non stufi? La risposta è sì e illustri precedenti lo dimostrano. Non è tuttavia il caso di Carnage poiché, pur essendo mediamente godibile, i lunghi e snervanti botta e risposta del quartetto di genitori (bravi, per carità) che progressivamente disvelano le loro personalità, in un gioco al massacro talora ripetitivo, talora accattivante, non ha un respiro sufficientemente lungo per reggere i pur brevi settantacinque minuti.

Lythops 1/09/15 14:00 - 992 commenti

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Classico film in cui dopo i primi cinque minuti ho capito di trovarmi di fronte al grande regista molto bravo nell'entrare nella psicologia dei personaggi, o meglio nel ridurre progressivamente la "civiltà" fatta di buone manie di due coppie conosciutesi per caso dopo una lite dei loro figli. Il risultato è che, con tanto realismo e bravura, uno si trova nella classica condizione del terzo incomodo, quasi a essere imbarazzato testimone di litigi e faccende personali di cui non gliene potrebbe fregare di meno. Noia e fastidio dominano. Boh?

Ultimo 25/02/16 16:00 - 1591 commenti

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Bellissimo film targato Polanski, ove i quattro protagonisti (due coppie di genitori) sono chiusi nel salotto per discutere del pestaggio dei rispettivi figli. Il quid plus rispetto ai recenti film francesi e italiani di simile struttura sta nell'assoluta potenza del dialogo dal primo all'ultimo minuto, con continui cambi di ritmo che portano, mano a mano, a una degenerazione nei dialoghi, mostrando il peggio di ciascuno dei quattro. Bravissimi Waltz e la Winslet. Grande cinema.

Lou 15/02/17 22:56 - 1101 commenti

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Metti quattro eccellenti attori in una stanza, diretti da un regista come Polanski e lo spettacolo è assicurato. Le due coppie di genitori che si ritrovano a difendere i propri figli, coinvolti in un litigio al parco, riescono a dare un pessimo esempio in un crescendo di violenza verbale che, complice l'alcol, diventa incontrollabile. Una pièce tragicomica che fa emergere tutta l'instabilità psicologica repressa dietro il perbenismo di facciata tipico della upper-class newyorkese. Intanto i ragazzi, ovviamente, hanno già fatto pace.

Il ferrini 26/02/17 01:39 - 2091 commenti

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Polanski dirige in modo impeccabile quattro grandi attori, dipingendo in breve tempo e in una tela assai ristretta (una casa) tutta l'umanità possibile. L'evoluzione emotiva dei protagonisti (prima aperti e disponibili poi aggressivi, infine nichiliti e rassegnati) invece pare quasi rappresentare le fasi della vita. Testi mai banali, prove attoriali di grande livello (in ispecie il flemmatico Waltz) bastano a suggerirne la visione. Consiglio: non lo guardate mentre state mangiando.

Magi94 9/07/17 20:24 - 874 commenti

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A mio parere leggermente sopravvalutato. Polanski gira un buon film, ma sembra più un esperimento registico che un'opera in cui ci ha messo l'anima. Prendere quattro adulti (e un criceto), metterli in un'unica stanza e qui girare 75 minuti di pellicola basata tutta sulle loro parole. Si parte con una cordialità borghese come da etichetta e si finisce con sputarsi gli odi reciproci a vicenda: "Il giorno più infelice della mia vita", dichiara la Foster. Esperimento riuscito, quindi, ma nulla di indimenticabile e l'attenzione a tratti cala.

Fedeerra 19/01/18 06:58 - 783 commenti

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All'inizio sembra quasi che la cinepresa di Polanski voglia tenerci a debita distanza dai quattro pionieri dell'ipocrisia organizzata, ma quando la maschera del buon gusto cade ci trasformiano da silenziosi spettatori a morbosi voyeur. La guerra comportamentale, il duello fra uomo e donna e le infinite inquisizioni verbali diventano qualcosa di cinematograficamente straordinario. Tutto si frantuma alla perfezione, come la borsa lanciata in aria, il vaso di tulipani e lo sdegnoso monologo finale di Kate Winslet. Un grande capolavoro.

Rocchiola 20/02/18 15:38 - 938 commenti

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Un Polanski quasi ottuagenario mette in scena un incontro-scontro che mostra l'altra faccia del perbenismo borghese. Malgrado l'origine teatrale dell'opera si evita l'assopimento grazie alla breve durata e al crescendo di rabbia e rancore nel quale ognuno dei quattro personaggi dà il peggio di sé. Ma per fortuna nei giardini sotto casa i rispettivi figli si sono riappacificati senza troppi problemi. Anche se meno caustico di un tempo il regista è ancora maestro nella gestione di uno spazio chiuso. Attori superlativi con Reilly in testa.
MEMORABILE: Il vomito della Winslet; "Basta con questa cazzata perbenista"; L'annegamento del cellulare nel vaso di fiori; Le continue telefonate di Waltz.

Bubobubo 13/11/18 23:01 - 1847 commenti

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Nevrosi piccolo borghesi in punta di fallimento: un occhio sul labirinto, più che nel labirinto, una scatolina di tulle avvelenato da cui non si può uscire se non con lo scudo (o sopra di esso); ma c'è poi una reale ragione per litigare, o è semplicemente l'ennesima annoiata variazione sul tema del sentirsi vivi? Raramente un film ha coniugato con un tale equilibrio arguzia e disagio: da bravi entomologi dello schermo non si vede l'ora di vedere cosa succede, ma si trema anche solo a immaginare una possibile immedesimazione. Homo homini lupus!

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Thedude94 1/04/20 23:41 - 963 commenti

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Polanski indaga ancora una volta nei meandri di due famiglie della borghesia americana in conflitto per via di un litigio tra i loro figli. Ambientata completamente nella casa di una di loro, l'opera mette in risalto in modo primario la bravura dei quattro splendidi attori principali del cast e critica in maniera pesante la vita di coppia moderna mettendo in luce, in un turbinio di crisi improvvise e sbalzi d'umore, i loro difetti e il loro egoismo. La regia è ottima come al solito e la sceneggiatura chiara e veloce. Buon film.

Felloni 25/05/20 20:29 - 6 commenti

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Pessima operazione commerciale di Polanski per un prodotto commerciale completamente alieno dalle corde della sua sensibilità per il thriller. I personaggi sono terribilmente stereotipati mentre l'intreccio che sta dietro al presunto massacro verbale è costituito solo da banali cliché. La noia regna sovrana dall'inizio alla fine mentre la prova attoriale si basa più sui nomi che sulla qualità; ma in fondo neanche un bravo attore può dar vita a un guscio vuoto. Le continue chiamate con il cellulare di Waltz infastidiscono da morire.

Lupus73 14/10/20 02:18 - 1364 commenti

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Due coppie di genitori in un appartamento per discutere di baruffe tra i loro figlioletti. Questa geniale commedia kammerspiel di Polanski (tratta da un'opera teatrale) si sviluppa in un crescendo graduale che passa dall'iniziale ipocrita gentilezza di circostanza ad un "tutti contro tutti" che non risparmia cattiverie politicamente scorrette, con battute fulminanti serratissime e ben studiate. Fondamentale la caratterizzazione dei quattro personaggi e l'interpretazione restituita dagli attori, tutti all'altezza del dedalo verboso che non perde un colpo. Magistrale e divertente.
MEMORABILE: L'impassibile (o quasi) e cinico Waltz col suo assillante cellulare.

Minitina80 31/07/21 23:02 - 2776 commenti

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Mai titolo fu più appropriato per descrivere lo sfracello dialogico a cui si va incontro. Un vaso di Pandora che lentamente scoperchia il lato oscuro che logora i rapporti umani. Una testa di Medusa di cui ogni serpente rappresenta una qualità negativa a completare un quadro tutt’altro che confortante. Le analogie con alcune opere di Buñuel si vedono, anche se lo stile è diverso per ovvi motivi. Di sicuro un’opera di non facile fruizione che trova la linfa vitale nell’esperienza di Polanski e nella bravura dei quattro interpreti, ognuno autore di una prova degna di nota.
MEMORABILE: I conati di vomito.

Anthonyvm 15/12/21 02:04 - 4680 commenti

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Col pretesto di una brutta lite tra bambini, Polanski, all'apice della causticità antiborghese, smantella lo scudo di spocchia e ipocrisia di quattro adulti benestanti in questo esilarante e cattivissimo kammerspiel (genere in cui ha dimostrato più volte di eccellere). Dopo aver delineato i caratteri delle sue piccole cavie (il workaholic cinico e la moglie frustrata. la radical chic e il marito grossolano), il regista fa crollare a poco a poco ogni maschera e convenzione in un crescendo di miseria morale, alleanze a rotazione e tanta infelicità. Sensazionale il poker di interpreti.
MEMORABILE: I giardinetti pubblici all'inizio e alla fine; La Winslet vomita sui cataloghi d'arte della Foster; Il phon; Waltz e il cellulare bagnato; Il criceto.

Alexcinema 17/02/22 22:10 - 85 commenti

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Uno dei pochi esempi di opere teatrali trasportate quasi pari pari al cinema. In opere grottesche come questa, è risaputo, è interessante gustare la progressiva regressione dei rapporti umani causata dal fallimento delle proprie maschere mentali e dai pregiudizi dovuti all'appartenenza di diverse classi sociali. Roman Polanski dirige un'opera completamente girata in interni, nella cui breve durata è condensata una sceneggiatura perfettamente limata. Da intenditori della black comedy raffinata.

MAOraNza 20/11/22 09:55 - 229 commenti

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Un piccolo capolavoro. Polanski mette insieme una pièce più che un film: dialoghi serrati, ambienti ristretti e quattro attori magnifici che si affrontano in una specie di montagna russa dei sentimenti umani in cui ognuno cerca di trovare il limite degli altri. Accondiscendenti, provocatori, empatici, solidali, odiosi, ironici, mediocri, arroganti, invidiosi, suscettibili, iracondi, complici, disinteressati. L'ampia gamma delle emozioni e delle relazioni tra esseri umani attraversati come un coltello nel burro da interpreti stupefacenti. Meraviglioso.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


  • Discussione B. Legnani • 9/12/15 00:49
    Consigliere - 14846 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Giunto alla 4 visione del film:
    a) chiedo a Zender se può alzare il voto a 4 palle
    b) decreto che il finale è giustissimo
    c) dico anche che avendo molti dialoghi serrati funziona meglio doppiato che in originale


    a) già fatto
    c) spiegamelo, perché non ho capito. Forse perché in italiano le frasi sono più lunghe per cui i doppiatori devono accelerare per rispettare il labiale?
  • Discussione Didda23 • 9/12/15 02:00
    Gestione sicurezza - 5786 interventi
    Forse perché doppiato si segue meglio che coi sottotitoli (essendo serrato e molto parlato)
  • Discussione Zender • 9/12/15 07:18
    Pianificazione e progetti - 46922 interventi
    c) Concordo con Capannelle. Quando i dialoghi sono così fitti, i botta e risposta così ravvicinati, seguire il film coi sottotitoli diventa faticoso oltremodo.
  • Discussione B. Legnani • 9/12/15 11:51
    Consigliere - 14846 interventi
    Capannelle parla di originale, non di sottotitoli. Attendiamo suo responso...
  • Discussione Zender • 9/12/15 16:59
    Pianificazione e progetti - 46922 interventi
    Penso che i sottotitoli siano sottintesi, nella frase. Certo se lo si guarda in originale senza sottotitoli senza conoscere bene l'inglese penso sia un diastro :)
  • Discussione B. Legnani • 9/12/15 17:48
    Consigliere - 14846 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Penso che i sottotitoli siano sottintesi, nella frase. Certo se lo si guarda in originale senza sottotitoli senza conoscere bene l'inglese penso sia un diastro :)

    Vent'anni fa, quando il mio inglese così così non era fuori allenamento, ascoltavo un'intervista a Billy Wilder ed ero orgoglioso di capire quasi tutto senza sbirciare i sottotitoli. Dopo qualche minuto iniziai a non capire nulla e ne rimasi sorpreso prima e delusissimo poi. Iniziai a guardare i sottotitoli e capii che aveva cambiato lingua e che stava parlando in tedesco...
  • Discussione Schramm • 9/12/15 17:59
    Scrivano - 7510 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Penso che i sottotitoli siano sottintesi, nella frase. Certo se lo si guarda in originale senza sottotitoli senza conoscere bene l'inglese penso sia un diastro :)

    Vent'anni fa, quando il mio inglese così così non era fuori allenamento, ascoltavo un'intervista a Billy Wilder ed ero orgoglioso di capire quasi tutto senza sbirciare i sottotitoli. Dopo qualche minuto iniziai a non capire nulla e ne rimasi sorpreso prima e delusissimo poi. Iniziai a guardare i sottotitoli e capii che aveva cambiato lingua e che stava parlando in tedesco...


    fantastico!!

    posso comunque rassicurare tutti che in originale coi sottotitoli va via come un frappé
    Ultima modifica: 9/12/15 17:59 da Schramm
  • Discussione Capannelle • 9/12/15 19:20
    Scrivano - 3097 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Forse perché doppiato si segue meglio che coi sottotitoli (essendo serrato e molto parlato)

    Sì questo intendevo.
    L'ho visto con i sottotitoli e l'80% lo capisco senza problemi ma questo non toglie, come scrissero Zender ed altri in altra sede, che il sottotitolo comunque un pò ti distrae. E in questa opera, che oltre ai dialoghi e alle recitazioni cosa offre, è basilare.
    Peraltro il doppiaggio mi sembrava assolutamente di livello.
    Ultima modifica: 9/12/15 19:21 da Capannelle
  • Discussione B. Legnani • 9/12/15 19:21
    Consigliere - 14846 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Didda23 ebbe a dire:
    Forse perché doppiato si segue meglio che coi sottotitoli (essendo serrato e molto parlato)

    Sì questo intendevo.
    L'ho visto con i sottotitoli e l'80% lo capisco senza problemi ma questo non toglie, come scrissero Zender ed altri, che il sottotitolo comunque un pò distrae. E in questa opera, che oltre ai dialoghi e alle recitazioni cosa offre, è basilare. Peraltro il doppiaggio mi sembrava assolutamente di livello.


    Perfetto. Grazie.
  • Homevideo Rocchiola • 21/02/18 15:04
    Call center Davinotti - 1224 interventi
    al di là delle questioni sul minutaggio, il bluray in questione presenta un video praticamente perfetto ed un audio italiano in DTS 5.1 di ottimo livello. Consigliato.