L'angelo sterminatore - Film (1962)

L'angelo sterminatore

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Considerato uno dei capolavori buñueliani, anche per un ritorno alle radici surrealiste che avevano marcato gli esordi del grande regista, EL ANGELO EXTERMINADOR racconta di un gruppo di alto-borghesi messicani (un po' gli stessi, anche come tipologia, di quelli che ritroveremo ne IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA) che inspiegabilmente restano prigionieri di una stanza. Apparentemente nulla impedisce loro di uscire, eppure nessuno trova la forza per farlo. Se fossimo in ambito horror o fantastico parleremmo di un incantesimo, ma la metafora buñueliana è molto più complessa e suggerita nella frase su cui si chiude il...Leggi tutto film. L'importanza di quest’opera in campo horror è in ogni caso sottolineata persino da Stephen King nel suo saggio “Danza macabra” (la inserisce tra le 100 fondamentali nell'evoluzione del genere) e l'idea verrà ripresa poi in un'infinità di variazioni. La capacità di Buñuel va però al di là del semplice spunto di partenza e si estrinseca nell’arguta sceneggiatura, nella quantità di trovate che permettono al film di raggiungere una dimensione ben precisa. Una certa ripetitività è inevitabile e la regia non fa nulla per accelerare il ritmo laddove questo si fa pesante, però va lodata la capacità di Buñuel di affrontare il surreale trasformandolo in grottesco con notazioni ironiche non indifferenti. Sono la frase spiazzante, la risposta imprevedibile, che danno sostanza al film; i dialoghi improbabili e l’assurdità stessa delle situazioni. Impagabili le espressioni di tutti coloro che si avvicinano all'uscita (o all'entrata, nel caso dei poliziotti che dall'esterno non riescono a raggiungere i prigionieri) e non arrivano a varcare “la soglia”. Finale un po' prevedibile ma senza dubbio divertente.

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B. Legnani 27/12/07 22:30 - 5532 commenti

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Ahimè, l'ho trovato banalissimo, il che mi fa pensare di non aver capito nulla o mi fa temere di non capire nulla, in assoluto. Fatto sta che ho l'impressione che la decantata critica alla borghesia sia fatta da un borghese che sa benissimo di fare una critica che la borghesia potrà tranquillamente sopportare o totalmente ignorare. Recitazioni di medio livello. Film di rara noia.

Il Gobbo 11/07/08 09:18 - 3015 commenti

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Ha fatto certamente di meglio il vecchio Luis rispetto a quest'opera assai rinomata, sorretta da un'idea ingegnosa ma priva del respiro da lungometraggio: avrebbe potuto benissimo rappresentare un segmento ulteriore de L'âge d'or, magari, ma qui dopo un po', capita l'antifona, fa capolino la tentazione di uscire dalla stanza. Riuscendoci, a differenza dei protagonisti. Tutto ciò premesso, beninteso, è sempre un Buñuel, sicché tre pallini d'ufficio...

Daniela 2/01/09 14:06 - 12662 commenti

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Uno dei capolavori del periodo messicano di Buñuel (l'altro è "El - Lui"), questa commedia nera sull'impotenza della borghesia (simboleggiata dall'impossibilità di "varcare la soglia", ossia di procedere oltre) anticipa di molti anni Il fascino discreto della borghesia, con il suo pranzo continuamente interrotto, ma può anche essere vista come parabola della condizione umana. Tema affascinante, sviluppo arricchito da tocchi surreali per un'opera indimenticabile che fa il pieno dei pallini.
MEMORABILE: La mano senza corpo, il suicidio degli amanti, il gregge nella chiesa

R.f.e. 18/06/09 18:16 - 816 commenti

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È ovvio che nulla di «reale», di fisico, blocca queste persone dentro la sala e, successivamente, all’interno della chiesa. Le loro vergognose paure, i rimorsi, la cattiva coscienza, emergono, riducendoli a laceri e sudici relitti piagnucolanti. E che ciò accada anche in una chiesa la dice lunga su quello che Buñuel pensava dell’ipocrisia di certi sedicenti "cattolici".

Pigro 4/10/09 07:01 - 9666 commenti

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Un'inspiegabile mancanza di volontà impedisce ai convitati di uscire dal salone delle feste in via della Provvidenza, dove questi bivaccano per mesi. L'idea è formidabile e, grazie a tocchi surrealisti, all'atmosfera grottesca e a una caustica parodia della commedia salottiera, Buñuel riesce a creare una mordace allegoria sull'impasse della borghesia di fronte alla libertà, con inquietanti connotazioni sartriane e bibliche. Il film ha qualche momento di stanchezza, ma è la stessa provata dai personaggi prigionieri. Beffardo e insidioso.

Galbo 6/10/09 15:22 - 12393 commenti

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Commedia nera surreale, è la storia di un gruppo di individui appartenenti all'alta borghesia, che rimangono rinchiusi in un salone per opera di una forza misteriosa. Il film è fortemente permeato da sentimenti antiboghesi ed anticlericali, ma manca forse di una sceneggiatura che sostenga tutta la durata del film, che a tratti appare privo del necessario vigore.

Belfagor 25/06/10 20:48 - 2690 commenti

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Caustico, dissacratorio, girato con mezzi modesti ma notevolissimo nel risultato. Buñuel afferra personalmente il flagello dell'angelo e lo scaglia contro il potere ottuso e la religione bigotta e opprimente, ma non manca una sconfortante riflessione sulla condizione dell'umanità intera. Tristitia, paralisi, alienazione e nevrosi avvolgono le loro vittime in un vortice surreale, in questa immobile discesa agli inferi. L'angelo sterminatore non compare mai, ma aleggia costantemente nella satira brillante e mordace.
MEMORABILE: Il finale nella chiesa.

Homesick 30/03/11 11:35 - 5737 commenti

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Nel bivaccare promiscuo di un’umanità borghese condannata a riprodursi nel conformismo paralizzante sotto l’usbergo della religione (gli agnelli sacrificali) e dell’ordine costituito (la polizia), Buñuel inietta la carica visionaria e dissacratoria degli esordi: un’ermetica farsa densa di riferimenti biblici, allusioni macabre, sadiche, erotiche e scatologiche, nutrita del verbo surrealista dell’atto impossibile – qui, ubi consistam dell’intero film - e dell’assurdo che s’insinua nel quotidiano. Seminale, forgia un paradigma poi seguito da tanto cinema intellettuale, grottesco e fantastique.
MEMORABILE: La mano strisciante (autocitazione da Un chien andalou); l’armadio con i vasi cinesi convertito in gabinetto; le zampe di gallina.

Enzus79 1/11/11 14:58 - 2896 commenti

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Capolavoro di Luis Buñuel. Le situazioni inspiegabili sono prese dal regista per mandare frecciatine alla borghesia, così come farà in seguito in altri suoi film. Surrealismo ai massimi livelli, che non annoia mai. Film di questo genere mancano al cinema d'oggi.

Stefania 3/01/12 04:50 - 1599 commenti

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L'Angelo sterminatore fa giustizia del Senso, introducendo una situazione tra le più paradossali: l'impossibilità di uscire da una porta aperta. L'Angelo sterminatore fa giustizia dell'illusione della libertà, delle convenzioni sociali, delle difese razionali, ma L'Angelo è sempre anche un messaggero. In questo caso, il suo annunzio è fascinosamente criptico, ma ci piace supporre che si tratti di una profezia di risveglio delle coscienze dall'inerzia, sulle macerie di un vecchio ordine sconvolto da un caos salvifico. Sadico e beffardo kammerspiel... apocalittico!
MEMORABILE: Tra le tante immagini folgoranti, indimenticabile quella della signora con le zampe di pollo nella borsetta.

Luis Buñuel HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Un chien andalouSpazio vuotoLocandina Bella di giornoSpazio vuotoLocandina Il fascino discreto della borghesiaSpazio vuotoLocandina Intolleranza: Simon del deserto

Deepred89 2/02/12 21:41 - 3706 commenti

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Pellicola celebratissima ma, almeno secondo il sottoscritto, poco più che uno scherzo tirato per le lunghe. Uno scherzo ben diretto, ricco di idee e discretamente interpretato, ma che sempre uno scherzo rimane e che, perlomeno per quanto riguarda lo spettatore, rischia di stancare presto (ovvero finché il meccanismo non mostra dichiaratamente la sua assurdità). I bersagli della critica buñueliana sono chiari (la borghesia con discreto fascino annesso, la Chiesa), ma non basta appellarsi al grottesco per giustificare tanto sprezzo per la logica.

Mickes2 3/06/13 17:17 - 1670 commenti

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Sinfonia dissacrante e grottesca sulla classe borghese; immobilizzata, superficiale, costretta a confrontarsi e a implodere smascherando il proprio finto perbenismo. Spietato, surreale apologo sulle costrizioni mentali che sfociano in alienato conformismo, sulla religione come minaccia che intrappola e rinchiude. Un angelo invisibile che stermina e rade al suolo ideologicamente pregi e virtù di una classe sociale divenuta becero e trasandato derelitto dell’umanità. Macabro, disgustosamente e fantasticamente allusivo, assurdo e straordinario.
MEMORABILE: Il gregge, prima e dopo...; Le zampe di gallina che spuntano dalla borsa.

Saintgifts 1/10/14 11:39 - 4098 commenti

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Ricordiamoci da dove siamo partiti e cerchiamo di risolvere il problema (i problemi). Ma perché appena risolto un problema se ne cerca subito un altro? Forse perché l'essere umano è così: ha bisogno di tempo, di molto tempo e di errori, di tanti errori, per capire (sempre che voglia capire). Si fa prima a dire ciò che manca nel film di Buñuel piuttosto che dire ciò che c'è, a meno che non si dica che c'è tutto e non manca nulla. Lo dice a modo suo, in forma surreale, forse l'unico modo in cui si può descrivere la realtà nello spazio di un film.

Paulaster 3/04/15 18:43 - 4419 commenti

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Un gruppo della bella società fatto a fette da se stesso, dalla sua superficialità e i suoi blocchi mentali. Un salone con la via d’uscita ma chiuso come un lager, dove il peggio man mano emerge (pur se il gruppo resta unito come un gregge di pecore). Dialoghi surreali con coralità dove il primo impatto è notevole, al limite dello spassoso (come le soluzioni in sogno). Parte controclericale più grossolana come il taglio finale. La breve durata aiuta a mostrare la decadenza come un processo inarrestabile.

Minitina80 15/05/16 08:49 - 2984 commenti

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Un’opera magnificente che si pone come una delle vette più alte raggiunte da Luis Buñuel. L’Angelo Sterminatore è la metafora dell’essere umano prigioniero di se stesso, delle regole che si è imposto e dal quale non sembra poter fuggire, sebbene vizi e perversioni possano solo condurlo a implodere e collassare su stesso. La borghesia, il clero, la polizia sono le istituzioni prese maggiormente di mira e sulle quali si staglia la dissacrante e pesante mano del Maestro, tagliente come una scure.
MEMORABILE: La Patria è un insieme di fiumi che si gettano nel mare… e il mare è la morte!

J.d.s. 19/07/17 14:26 - 20 commenti

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Straordinario esempio di cinema surrealista, L'angelo sterminatore raccoglie tutti gli elementi della poetica bunueliana: la critica caustica alla borghesia conformista, impotente e imprigionata nei suoi rituali, l'utilizzo ossessivo dei simboli (animali, mani che camminano...), la critica iconoclasta alla religione e alle sue incarnazioni istituzionali, il rapporto morboso con l'eros, il nonsense come risposta alla ragione (anch'essa borghese). Straordinario.
MEMORABILE: La mano; L'orso e le pecore; Il finale nella chiesa.

Rufus68 29/04/19 20:48 - 3842 commenti

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Uno dei vertici di Buñuel, qui capace di rinnovare il sarcasmo contro la borghesia ma in un contesto più alto, da apocalisse laica. La civiltà occidentale è vista quale semplice patina d’un umanità profondamente ferina: basta insinuare il bisogno e tutte le costruzioni crollano una dopo l’altra in una regressione all’origine primitiva (la brama d’un capro espiatorio, l’irrazionalità delle accuse) in cui le credenze tradizionali scadono a orpelli insensati. Una sarabanda alla Ionesco che il regista conduce con spietato distacco. Ottimo il cast.

Westonberg 6/06/20 22:14 - 31 commenti

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Film angoscioso e claustrofobico di Buñuel. La trama vede un gruppo di borghesi - dopo una cena elegante - rinchiusi in una stanza, impossibilitati di muoversi entro i limiti della stessa, e il cambiamento repentino che questa cattività forzata produce su di loro. La discesa verso l'egoismo più livido e la perdita di ragione sul gruppo di persone è indagata dal regista. In più il film si sofferma sulla scomodità delle posizioni assunte dai reclusi, sul grigiore e la noia che li attanaglia, sui capelli cotonati che via via si scompigliano, della casta tanto denunciata da Buñuel.
MEMORABILE: La signora che estrae la zampa di gallina dalla borsetta e il successivo rito di cabala.

Fedeerra 12/01/22 04:42 - 770 commenti

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Concepito come una sorta di esplorazione della natura umana, il film acquista significati sempre diversi con lo scorrere del tempo e con l’avanzare della storia, raggiungendo vette altissime nella caratterizzazione, indomita e invasata, di tutti i personaggi. Buñuel viola il tabù conviviale, spalanca cunicoli spazio-temporali fra le intemperanze borghesi e si fa fautore del condizionamento psicologico sullo sfondo lucido e corrotto dei salotti perbene.

Anthonyvm 17/01/22 00:57 - 5689 commenti

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Trapped-movie ante-litteram in cui Buñuel sbriglia la propria verve anti-borghese e, imprigionati senza apparente ragione un variopinto manipolo di ricchi commensali nella stessa stanza, li priva a poco a poco di ogni decenza di facciata, smascherando volgarità e ipocrisie, fra violenza e decadimento morale quanto mentale (immancabili excursus allucinatorio-incubotici). E come i "nostri" non possono uscire, il mondo esterno è incapace di entrare a prestar loro soccorso, eccezion fatta per gli emblematici agnelli sacrificali. Commedia nera finissima dal finale spietatamente ironico.
MEMORABILE: L'orso; Mangiare la carta; La visita notturna della mano mozzata; Il rituale satanico con zampe di gallina e piume; Il richiamo massonico; In chiesa.

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Teddy 3/02/22 03:26 - 825 commenti

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Il deterioramento dell’aristocrazia come chimera, come liberazione dagli stereotipi sociali. Buñuel si fa crudele burattinaio, muove le fila sulla senescenza psichica e traduce il benessere individuale in paranoia collettiva. Tra i film più onirici e spietati del maestro spagnolo, pieno di componenti grottesche, affondi horror e con un cast multiforme in beato stato di grazia.

Giùan 10/12/22 14:44 - 4559 commenti

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Sterminato-Re di simbolismi e metafore, compare secco di disseminazioni immanenti e trascendenti il territorio filmico, fustigatore cinico eppure appassionato di ogni buonsensismo, il clamoroso cinema di Don Luis segna una delle sue vette compiute, la cui esemplare astrazione rinchiude in gabbia assieme ipocrisie borghesi e velleitarismi rivoluzionari. Nella smisurata pletora di sinapsi che questo incubo da horror immotum sprigiona, ancora allucinano il pensiero del controllo della messa in scena e la singolare gestione dei registri narrativi, dal fantastico al grottesco.

Il ferrini 22/01/23 22:39 - 2358 commenti

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Capolavoro di Buñuel che, oltre a dar vita a un intero genere, è talmente gravido di sottotesti che occorrerebbero pagine e pagine per individuarli e analizzarli tutti. La messa in scena è perfetta, con sprazzi di apparente follia (le zampe di pollo nella borsa della signora o l'orso ammaestrato) che spiazzano costantemente lo spettatore, così come "l'agnello sacrificale" che oltrepassa il varco della stanza. Genio puro al servizio di una pellicola memorabile.
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  • Curiosità Zender • 25/11/07 14:22
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Fa parte dei cento film (realizzati tra il 1950 e il 1980) che Stephen King ritiene abbiano dato "un peculiare contributo al genere horror".
    (Fonte: S. King, Danse Macabre, 1981)
  • Homevideo Zender • 10/04/09 09:46
    Capo scrivano - 47787 interventi
    In uscita il 17 aprile 2009 il film di Bunuel L’ANGELO STERMINATORE (El Ángel exterminador, 1962) Dvd + Libro (Collezione Luis Buñuel)
    Audio: Ita.mono
    Video: 1.33:1 + extra
  • Curiosità Daniela • 5/01/12 08:12
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Citato da Woody Allen in "Midnight in Paris", quando il protagonista - catapultato nella mitizzata Parigi degli anni Venti - incontra il giovane Luis Bunuel e gli suggerisce la trama di un film su un gruppo di persone che non riescono ad uscire da una stanza... Bunuel non capisce cosa possa significare e resta perplesso.
  • Homevideo Xtron • 17/05/20 22:06
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Il dvd SINISTER

    Audio italiano e spagnolo
    Sottotitoli in italiano
    Formato video 1.33:1 fullcreen
    Durata 1h29m07s
    Extra: Trailer, galleria fotografica

    immagine a 37:05

    Ultima modifica: 18/05/20 08:49 da Zender
  • Homevideo Rebis • 17/05/20 23:51
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Xtron, questo lo volevo prendere, ma il video non mi sembra molto convincente... C'è un miglioramento rispetto al DVD Dynt che tu sappia? Lì la definizione lasciava a desiderare, ma almeno era integrale.

    Qui la comparazione tra BD esteri:

    http://www.dvdbeaver.com/film6/blu-ray_reviews_74/the_exterminating_angel_blu-ray.htm