Per Elisa - Il caso Claps - Miniserie TV (2023)

Per Elisa - Il caso Claps (miniserie tv)
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Buon esempio di fiction Rai che, pur non cancellando del tutto un certo retrogusto televisivo evidenziato da qualche eccesso melodrammatico parzialmente evitabile, trova una compattezza inaspettata di fronte a un caso che ha avuto fortunatamente un suo iter completo e che - in sei puntate di una cinquantina di minuti ciascuna – la serie riesce a raccontare in modo esaustivo. Elisa Claps (Ciaschetti), sedicenne, scomparve il 12 settembre 1993 dopo essere entrata nella chiesa della Santissima Trinità a Potenza per un appuntamento con un giovane dagli evidenti disturbi cognitivi, Danilo Restivo (Della Monica), che solo lei o quasi sembrava voler avvicinare. Della ragazza non si seppe più...Leggi tutto nulla per diciassette anni, durante i quali la famiglia - in particolare il fratello maggiore Gildo (Saurino) - si prodigarono per cercare di capire cosa potesse esserle accaduto.

Fin da subito i sospetti convergono su Restivo, ma l'assenza del corpo di Elisa e la difficoltà nel trovare una prova che possa incastrare il giovane non agevolano il compito della polizia, che nella persona dell'ispettore capo Donato Pace (Pepe) sembra non voler affrontare il caso con la necessaria convinzione, accendendo in tal modo gli scontri soprattutto con Gildo. Proprio quest'ultimo, nel frattempo, si guadagna gran parte della scena grazie all'ampia descrizione del rapporto con la propria fidanzata (Rossi) e con la famiglia tutta, composta dalla fiera madre Filomena (Ferruzzo), dal padre Antonio (Ferrera) e dal fratello minore Luciano (Giorgio). E' sempre Gildo a dettare la linea con i suoi improvvisi scatti d'ira, la frequente incapacità di dominare un carattere impulsivo ma anche l'insopprimibile ansia di conoscere la verità.

In un quadro complessivamente ben delineato si muovono poi molti altri personaggi tra i quali quello chiave del padre (Acquaroli) di Danilo, la cui negatività e antipatia emergono prepotentemente nell'eccesso di difesa di un figlio che ha con tutta evidenza qualcosa da nascondere. Sei puntate sono tante, per portare a compimento una vicenda a ben vedere piuttosto semplice e lineare, e infatti in più di una fase (buona parte del secondo episodio, per esempio) si ha la netta sensazione che i tempi vengano diluiti per mancanza di vere svolte. Forse, insomma, anche quattro puntate sarebbero state sufficienti; la lunga durata viene comunque utilizzata intelligentemente per coprire tutti i diversi momenti della storia (dai processi al funerale fino alla parentesi inglese di Restivo).

La regia di Marco Pontecorvo è competente e il risultato è una serie piacevole da seguire e moderatamente tesa, senza troppi colpi di scena ma recitata con bella intensità. Ottimi i due fratelli, ma anche il padre di Danilo è figura ben tratteggiata e di fondamentale importanza, così come l'intero apparato statale è rappresentato con bravura, in particolar modo dalle donne. Quanto a Restivo merita una considerazione a parte: Giulio Della Monica lo modella abilmente calcando molto la mano sulla sua inadeguatezza sociale confinandolo in ambigui silenzi, sottolineandone un ritardo mentale che mai si capisce bene fino a che punto arrivi. Oltremodo spregevole il Don Mimì di Antonio Petrocelli, al contrario umano e solidale il Don Marcello di Carlo De Ruggieri. Un lavoro in definitiva imperfetto, con qualche banalità e semplificazione nella caratterizzazione dei personaggi ma sincero e professionalmente curato, a cominciare dalle musiche di Matteo Buzzanca, autore anche della toccante "Fiore bianco" cantata con bel trasposto da Beatrice Giliberti sui titoli di testa.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/11/23 DAL BENEMERITO GUGLY POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/11/23
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Gugly 8/11/23 00:05 - 1195 commenti

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La sceneggiatura riprende i fatti accaduti e li rielabora/semplifica per agevolare la fruizione riuscendo a restituire il clima di impotenza e angoscia in cui si dibatte la famiglia della sedicenne potentina svanita nel nulla per diciassette anni e la lotta intrapresa dal fratello maggiore alla ricerca della verità; emozionanti senza essere stucchevoli le interpretazioni di Saurino e Giorgio nei panni dei fratelli Claps, menzione per Della Monica davvero inquietante nei panni di un serial killer mai fermato grazie a connivenze ancora ignote; struggente Ferrera nei panni del padre.
MEMORABILE: Il dolore del padre di Elisa (si è davvero consumato); Lo sguardo obliquo di Restivo.

Elidim 18/11/23 18:08 - 7 commenti

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Tra le caratteristiche meglio descritte di questa vicenda legata ancora a dubbi insoluti vi è la suggestiva interpretazione del Della Monica, che con espressività traduce in sensazioni l'angoscia di ogni sua singola interpretazione. La tenacia di Gildo Claps viene egregiamente interpretata dal bravo Saurino. La sceneggiatura lascia spazio a personali opinioni sul perché e il come dopo diciassette anni verrà ritrovato il corpo della giovane vittima Elisa.

Ultimo 6/12/23 16:41 - 1674 commenti

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Ottima serie Rai che ripercorre la vicenda della sparizione di Elisa Claps e successive indagini. Davvero convincente la prova del cast, su tutti Saurino nelle vesti del fratello Gildo. Le puntate sono tutte ottime e il ritmo rimane quasi sempre alto; pur conoscendo gli sviluppi, si assiste con interesse allo svolgimento dei fatti. Tra gli altri molto bravo e (purtroppo) realistico Giulio Della Monica nelle vesti di Danilo Restivo. Grande prodotto, immancabile per gli appassionati di misteri e casi irrisolti.

Rambo90 18/12/23 14:43 - 7750 commenti

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Fiction Rai sopra la media, che riesce da subito ad agganciare lo spettatore, in parte sfruttando la realtà di un famoso caso di cattiva giustizia italiana, ma anche con una regia attenta e una sceneggiatura che si muove sapiente nei meandri della storia commuovendo e indignando quanto serve. Ottimo il cast, composto da attori naturali e credibili, dai protagonisti fino alle parti secondarie (con un Petrocelli da schiaffi e un De Ruggieri degno contraltare). Qualche eccesso melò nell'ultimo episodio, ma vale davvero la visione.

Galbo 14/02/24 11:43 - 12465 commenti

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Uno dei casi di cronaca più clamorosi della storia italiana recente, peraltro mai dei tutto chiarito, raccontato da una serie nel complesso ben realizzata. Al netto di qualche lungaggine (sei episodi sono forse un po’ troppi) e di alcune caratteristiche che la identificano come un prodotto realizzato per la televisione, "Per Elisa" è caratterizzata da una sceneggiatura ben scritta che racconta bene i diversi snodi della storia, da una buona ambientazione e da una soddisfacente scelta degli attori, che offrono una buona prova complessiva.

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  • Discussione Gugly • 8/11/23 00:10
    Portaborse - 4713 interventi
    Liberamente ispirato al libro "Sangue sull'altare" di Tobias Jones, il film per esigenze intuibili opera ellissi di anni a fronte di una vicenda ancora più ambigua e complessa e degna di un thriller, tra autorità religiose che pilotano ritrovamenti di cadaveri e un serial killer che ovunque si sia recato ha lasciato per lo meno una  scia di molestie, ma che forse ha ucciso più di quanto abbia stabilito la giustizia.
    Ultima modifica: 12/11/23 14:49 da Zender