Più “pulp” di PULP FICTION. Non è il nuovo film di Tarantino ma è come se lo fosse. Robert Rodriguez, l’autore di EL MARIACHI e DESPERADO, continua nel suo stile con un occhio al maestro e forse Tarantino non ha “firmato” il film solo per paura di inflazionare se stesso mettendo perdipiù a repentaglio il suo nome (giustamente venerato dopo capolavori come LE IENE o PULP FICTION...Leggi tutto) con un film troppo poco originale rispetto all’eccezionalità dei precedenti. Si apre con una sparatoria, come sempre, in cui lo stesso Tarantino ha modo di mettere in risalto le sue ottime doti recitative (perlomeno relativamente ai suoi tipici soggetti gangsteritici) e George Clooney (quello di E.R.) dimostra di poter ambire al salto definitivo sul grande schermo (dove comunque aveva già interpretato un buon numero di opere minori). Il film, che per tutta la prima parte parrebbe in perfetto stile Tarantino (non dimentichiamoci la sceneggiatura di NATURAL BORN KILLERS, film dal quale FROM DUSK TILL DAWN eredita Juliette Lewis, la nuova reginetta dell’iperviolenza) si trasforma invece, imprevedibilmente, in un appassionato omaggio al cinema horror. In particolar modo lo splatter italiano (alla APOCALYPSE DOMANI, film culto per Tarantino, diretto dal nostro Antonio Margheriti e che vedeva la partecipazione di John Saxon. Un caso che proprio Saxon sia qui presente in un cameo? Un caso che in quel film un uomo guardasse attraverso il foro prodotto da una pallottola in un corpo umano come qui fa Tarantino attraverso la sua mano bucata? No, anche perché APOCALYPSE DOMANI è un film di cannibali come in fondo lo è FROM DUSK TILL DAWN, anche se celato sotto la facciata vampiresca. Qui Tarantino mischia infatti vampirismo e cannibalismo senza alcuna logica, esattamente come negli splatter di serie zeta. E che dire poi delle altre innumerevoli citazioni? Il giovane figlio di Harvey Keitel indossa una maglia dove campeggia la scritta “Precint 13” (il primo film di Carpenter, dall'idea molto riconducibile alla seconda parte di FROM DUSK TILL DAWN), Fred Williamson grida come Sutherland in TERRORE DALLO SPAZIO PROFONDO e così via. Comunque il film è godibilissimo, zeppo di effetti speciali raccapriccianti (ma il divieto ai 18 pare eccessivo), divertente, con una sceneggiatura non così virtuosistica come vuole lo stile Tarantino ma brillante, un ritmo concitato, scenografie favolose (il bar “Titty Twister” è di un barocco inverosimile) sottolineate da una fotografia notturna da urlo, la giusta dose di humour dissacrante... Per tutti i cultori del buon cinema sarà un pugno nello stomaco... da subire "per forza".
Film on the road che si trasforma in un tripudio splatter-vapiresco-demenziale. Bravi George Clooney e Juliette Lewis nei panni, come spesso le accade, di una ragazzina precoce. Quentin Tarantino interpreta un erotomane psicopatico. Salma Hayek è la ballerina del locale Titty Twister: la sua danza con serpente sul tavolo è considerata una delle scene più sensuali viste al cinema. E' un film particolare, autoironico e comunque ben riuscito. Finale apocalittico.
Splendido film. Rodriguez ci dà due generi al prezzo di uno cambiando genere da un tempo all'altro. Si parte con un thriller road-movie per finire con un horror-splatter. Azione a volontà, paura e divertimento sono gli elementi che condiscono questo film che può contare su un cast veramente di livello eccezionale. Bravi George Clooney e Quentin Tarantino nella parte dei due fratelli.
Tarantino, nello scriverlo, si è sicuramente divertito. Ma per fortuna anche lo spettatore si diverte...e non poco. Bravi, oltre allo stesso Tarantino, Clooney, Keitel e la Lewis, che manda ancora più fuori di testa il già disturbato Quentin. Gustoso il discorso iniziale dello sceriffo. La parte nel pub è un delirio di mutazioni, violenza, sangue e corpi smembrati. Tra una mattanza e l'altra e dialoghi comicodeliranti è difficile annoiarsi. Da segnalare: Quentin e l’ostaggio in albergo, pistola sulla lampo, la chitarra umana, la croce-fucile e il ratto mannaro. Notevole.
Tarantino come attore si dimostra ottimo nel ruolo dello psicopatico. Il film è molto godibile per la sua aria di alternativismo che si porta dietro dall'inizio (quando ancora si propone come un thriller) fino alla fine (dove si trasforma in azione, horror e splatter).
Sinceramente gli effetti speciali e quelli splatter non mi sono parsi molto curati, anche se si tratta di un film anni 90. Sotto molti aspetti penso che sia parecchio sopravvalutato.
Musiche fantastiche, quelle che suonano al Twitty Twister!
Gustosissimo, impagabile baraccone, dallo stile inconfondibile, e con trovate bastevoli per tre film. La giustapposizione quasi violenta di due generi diversi (con le rispettive contaminazioni) può sembrare artificiosa, ma il risultato è esplosivo: Clooney non è mai stato così cool, QT mai così viscido, la Salma di nome rischia di fare noi salme di fatto, i dialoghi sono fra i migliori di Tarantino (Clooney che spiega il concetto di "low profile"...). E che dire di Fred Williamson? E di "Sex-machine" Savini? Lacrime agli occhi.
MEMORABILE: "Es un locale frequentado da psicopatici?" "No Carlos. Gli psicopatici non esplodono alla luce del sole!"
Il soggetto, scritto dal mago degli effetti speciali Robert Kurtzman, viene sceneggiato da Tarantino: ne consegue un caotico, volgare e delirante intreccio che miscela generi (on the road, thriller, dramma, horror) al fine di nascondere la pochezza di una storia inesistente (il solito locale infestato da creature: tipo Zombi o Dèmoni). Formalmente intrigante, grazie all'uso spregiudicato della M.d.P., alle ottime interpretazioni ed agli incredibili effetti speciali di Tom Savini (che ricopre anche un simpatico ruolo), dà corso ad altri due film.
MEMORABILE: Il balletto della sensualissima succhiasangue Santanico Pandemonium (Salma Hayek).
Qui siamo di fronte ad un'orgia di sangue che colando tratteggia i contorni di un piccolo capolavoro splatter. Film esagerato. La trama è quanto di più idiota si possa concepire e la location è fondamentalmente il Titty Twister, (entrato nella storia). Il cast riesce a regalarci trasporto seppur con malcelata ironia, che d'altra parte avvolge tutto il film. Keitel sempre all'altezza. Clooney bravo davvero, ed anche la Lewis (non ancora apriconcerto dei Muse) non fa affatto male. Assolutamente da vedere.
Film diretto da Rodriguez ma "tarantiniano" all'ennesima potenza e non caso interpretato proprio da Quentin Tarantino. Concepito come una macchina di divertimento ha il pregio di non prendersi mai sul serio e il difetto di "tirarla" troppo per le lunghe specie nella parte terminale dove si assiste ad una carneficina fatta ad uno e consumo degli amanti del genere splatter ma che può indurre nello spettatore una reazione di noia e di "già visto".
L'ho sempre apprezzato. Comincia come un thriller, continua on-road e finisce come un buon film horror, coi protagonisti che si ritrovano in un locale gestito da vampiri (stupendo il massacro ad opera delle vampire-ballerine). Ottima dose di sangue, tensione, humour. La regia di Rodriguez è molto frenetica, divertente. Discreto Clooney, incontenibile Tarantino, ottimo Keitel. Ci sono la Hayek e pure Tom Savini!
Tarantino dettava legge ed ecco che Rodriguez ha spazio per una avventura delirante e puerile, con il regista come coprotagonista insieme ad un seducente Clooney, tutto tatuato. Keitel è un prete compassato con famiglia che alla fine darà acqua santa da torcere ai mostri del Titty Twister. Una cretinata di lusso con un cast di recuperati dei 70 da paura, compreso il "nostro" Fred Williamson. Salma Hayek sembrava una gran figa nel film (nella realtà no) e la sua uscita fa colpo. Divertente, imbecille.
Capolavoro d'impredivedibilità. Entrato nel cinema convinto di vedere un On The Road Tarantinato (il mio secondo genere preferito), lo scopro diventare un Carpenteriano horror d'assedio (il mio genere preferito!). Quindi, forse per la mia predilezione per i succitati generi, il cult movie assoluto. Divertenti, al solito, i dialoghi. Attori superlativi (fra cui non sfigura il buon Quentin), sceneggiatura camaleontica, effetti speciali da urlo. Sangue, sesso e tante trovate (sex machine, la soggettiva che trapassa l'auto). Cosa pretendere di più? Cultissimo!
MEMORABILE: "Qualcuno di voi ha mai letto un libro sui vampiri?" - "Cioè tipo quelli in libreria?" - "Desumo che la risposta è no."
Fruttuosissima collaborazione del duo più pazzo d'America con un incredibile viaggio al limite dell'assurdo. Solo la mente "malata" di Tarantino poteva concepire e stravolgere un film noir e virarlo nel più malsano splatter che ingolosisce gli incalliti lettori di Fangoria. Tantissimo sangue, dialoghi pazzeschi e tarantiniani fino al midollo con attori in parte come mai si era visto in un horror dalla trama così "demente". Grandi le apparizioni di Savini e Williamson. Nettamente sopra la media Tarantino, Clooney, Keitel e Lewis. Effetti super della KNB.
Due efferati criminali in fuga si ritrovano in un locale in mezzo al deserto che si rivelerà un covo di vampiri. Un film della nouvelle vague tarantiniana: più la sceneggiatura è farcita di idiozie e violenza (gratuita), meglio è. E c'è chi riesce a divertirsi. Bah! Come buttare un cast alle ortiche. La fine di Tarantino e i preservativi all'acqua santa sono l'unica cosa da salvare. Come western-horror meglio Vampires, come divertissement allora meglio il vero trash (Zombie Strippers ad esempio, più onesto e meno spocchioso). Una palla e mezza.
Un gran bell'horror! Splatter e ironico al punto giusto come La Casa. Pulp come Tarantino insegna e con un bravo Clooney nei panni del cattivo dal cuore tenero. Vampiri che si moltiplicano e sangue a fiotti per un film che vacilla, è vero, in alcuni punti, ma che si riprende nelle fasi finali. Piacerà agli amanti dell'horror da baraccone, piacerà un po' meno ai cultori dell'horror raffinato. ***!.
Notevolissimo pezzo di Rodriguez che ci regala un riuscito mix di generi con tanta irriverenza e rispetto dei canoni tarantiniani al tempo stesso. Grandi l'inusuale Clooney, l'incorreggibile Tarantino dalla mentalità terra terra e "sex-machine" Savini. Un po' "cannibalizzato" dagli eventi e dagli occhiali Harvey Keitel. Grandi le danze e le armi anti-vampiri. Ben realizzati gli effetti speciali. Condoglianze per l'ostaggio (Brenda Hillhouse) la cui bruttezza non è valsa a nulla.
Diretto da Rodriguez è sicuramente un film tarantiniano al 100%, con tutti i pregi e i difetti che ciò comporta. Sono infatti innumerevoli le citazioni che attraversano la pellicola e lo spettatore può divertirsi a cercare di identificarne il maggior numero possibile. Assistiamo praticamente a due film al prezzo di uno: la prima parte (a mio avviso la più riuscita) è infatti un gangster movie, mentre la seconda vira (in modo del tutto inaspettato) verso l'horror puro. Buona l'idea, non esaltante il risultato finale; communque da vedere.
Molto Tarantiniano e, come i film di quest'ultimo, a suo modo geniale. Prima parte di puro thriller, ma giocato molto sui dialoghi e sulla psicologia dei protagonisti (psicologia morbosa...), per sfociare in una seconda parte che è un puro tributo allo splatter e al B-movie più sguaiato stile anni 80 (molte scene ricordano persino Thriller di Michael Jackson...). Bravo Clooney, già conturbante Juliette Lewis.
MEMORABILE: Clooney irrompe in una camera, dove ci sono un padre e figlio abbracciati e li scambia per due omosessuali...
Il film che ha fatto balzare Clooney dalle posizioni di coda ai primi posti nella mia personale top-ten dei maschi supersexy. Merito di un ruolo sporco e cattivo, anche se al confronto di Tarantino (il fratello grullo) il bel George ci fa la figura del tipo pacato e rassicurante, e di uno splendido tatuaggio, di cui per gran parte del film vediamo solo la cima dell'iceberg. Clooney a parte, ritmo survoltato, dialoghi brillanti, cast da "troppa grazia Sant'Antonio", Lewis morbosa, Salma da far resuscitare i morti, personaggi fuori di testa come Salvini a pene armato, divertimento a go-go.
MEMORABILE: I battibecchi fra Tarantino ed il commesso del drugstore
Film definito horror. In che senso? Perchè mi fa pena? Per via dei vampiri e del sangue? Mi piace anche la definizione "splatter", così onomatopeica e perfetta per gli orrifici schizzi sanguinolenti e non profusi a iosa in questo lavoro indefinibile, alla fine. Sarebbe bello sapere come è nato questo film. Sapevano fin dall'inizio dove volevano arrivare? O l'hanno deciso a metà strada accortisi che, se non inventavano qualcosa, sarebbe stato simile a molte altre storie del genere? Ad ogni modo la macchina hooliwoodiana rimedia sempre a tutto.
MEMORABILE: Quando Clooney cerca l'aiuto di Keitel, convincendolo a tornare alla fede, dicendogli che se esiste l'inferno deve esistere anche il Paradiso.
Un cocktail di horror e pulp, un miscuglio ben congegnato dal regista Robert Rodriguez e lo sceneggiatore/attore Quentin Tarantino. Nonostante la storia non offra quel po' di logica che un film "normale" dovrebbe avere, riesce a non scadere mai nella noia, al contrario trattiene lo spettatore fino all'ultimo respiro. Si parla di killer, di vampiri, di Dio, del Mexico e della passera. Più di così...
Bizzarra pellicola che dopo una prima parte a metà tra azione e noir serve, in modo inatteso, allo spettatore una seconda dai toni splatter-parodistici. Il ritmo è sostenuto per tutta la sua durata e, a patto di accettare le regole del gioco, il divertimento non manca. Chi ama il genere non resterà certo deluso.
Film culto di Rodriguez, più tarantiniano di Tarantino, che compare qui come attore per rimarcare il suo ruolo di mentore del regista texano. Fantastico e soprattutto ispirato il cast, da Clooney a Keitel ad una giovanissima Juliette Lewis. Scatenato il ritmo e deliziosamente sopra le righe i personaggi. La storia si divide in una prima parte ben strutturata di preparazione per precipitare poi in un assedio da incubo. Invenzioni visive sempre stupefacenti e finale con colpo di teatro veramente brillante. Amo questo film!
Parte come un normalissimo thriller e deborda in un sanguinosissimo horror vampiresco. Cast d'eccezione con Tarantino, Clooney, Keitel e la Lewis su tutti. Dialoghi prolissi e tanta, tanta violenza sin dalle primissime battute. Il capovolgimento di prospettiva del film e la scena iniziale nell'emporio sono in assoluto le cose migliori. Essendoci Tarantino non mancano anche le scene per gli amanti del foot fetish. Delirante.
Gran bel film realizzato da chi ama il cinema di genere e non ha timori a mostrarsene orgoglioso. Divertimento allo stato puro e un grande gruppo di attori che insieme funzionano alla grande, forse proprio perché loro stessi si sono divertiti a girarlo. Meno tarantiniano di quanto si creda nonostante la presenza del regista come attore (e non solo). Alcune scene sono davero memorabili. Per i contenuti lo si potrebbe definire "Horror-pulp".
MEMORABILE: La scena della trasformazione in vampiri, con il gruppo musicale che suona mebra umane.
Forse uno dei migliori film diretti da Rodriguez (sotto l'ala protettiva di Tarantino). La storia è sorprendente, inizia come un noir on the road e si trasforma all'improvviso in un horror splatter e iperveloce. Il cast è ottimo a partire da Keitel e Clooney; Tarantino attore ce la mette tutta ma non è proprio memorabile ma nel contesto si apprezza anche la sua scarna recitazione.
Dicotomico esercizio cinematografico, pseudo realistico prima ed iperfantastico poi. Comunque il frullato è gustoso e leggero, da consumare integrale, però. Oltre alle sfuriate violente emerge la classica moderazione un po' idiota del cattivo ma non pazzo, contrapposta alla pazzia assoluta del socio macellatore (si può dire non cattivo?). Credo che il film possa essere apprezzato, se inquadrato nell'aura mistica e mitizzata del regista, del suo amico e delle loro follie pulp. Logicamente un disastro, "tarantiniamente" un capolavoro.
MEMORABILE: "Sono un bastardo, ma non così bastardo..."
A tutt’oggi il miglior film di Rodriguez. Il merito primario va riconosciuto allo spiazzante copione del cinefilo Tarantino, che inizia come un semplice noir on the road per poi tramutarsi ex abrupto in un luna park di moderni vampiri che sguazzano nella salsa pulp-parodistica preparata con l’ausilio dei trucchi del mago Tom Savini. Dal composto Harvey Keitel all’eroe dell’action a budget ridotto Fred Williamson, gli attori recepiscono le direttive del regista e dello sceneggiatore, partecipando attivamente al clima ludico dell’operazione.
MEMORABILE: Salma Hayek, in tutto il suo splendore, nei succinti panni di “Santanico Pandemonium”; Savini e la sua pistola “testicolare”.
La mano dei due registi pulp-splatter del momento si nota eccome. Guardare questo film è una vera esperienza visiva, di notevole impatto. Diviso in due parti (una più thriller, una più horror) non perde mai di efficacia e di tensione emotiva. Curatissimi gli effetti speciali (anche quelli sonori), riuscite tutte le interpretazioni, compreso un George Clooney più che convincente. Da collezione.
Primo capitolo della collaborazione Rodriguez–Tarantino, quello in cui certo più pesante è l’ipoteca del nostro mento(re) a punta sul kid texano: non tanto per lo script quanto per la sua interpretazione "eccessiva". Pur perdendosi in qualche stucchevole autocompiacimento cinefilo di troppo, Dal tramonto all’alba porta infatti le “stimmate” di Rodriguez ed ha comunque il merito di spiazzare lo spettatore più esigente: vedi non solo il salto di registro che divide il film in due ma lo stesso costante “low profile” di Keitel. Cast divertito-divertente
MEMORABILE: I "retropensieri" erotici di Tarantino sulla giovanissima Juliette Lewis.
Pessimo, con una trama che poteva anche essere interessante ma che si butta via piazzando zombi e mostri vari e rendendo poco credibile il tutto. Clooney non è ancora Clooney, Tarantino è meglio faccia solo il regista, Salma Hayek è sprecata e senza il meritato (per lo spettatore) topless. Finale convulso e confuso.
A modesto parere del sottoscritto un prodotto ampiamente sopravvalutato, frutto dell'annosa collaborazione fra Tarantino e Rodriguez il cui irritante citazionismo (da gangster movie al road movie, dal fantasy al thrilling, dall'horror allo splatter esplicito) comincia a mostrare abbondantemente la corda. Un florilegio di truculenze, violenze assortite, squartamenti, parolacce, dialoghi idioti e fumettistici senza capo né coda e per platee facili. Fa male al cuore la presenza dell'ottimo Harvey Keitel.
Dalla geniale accoppiata Tarantino/Rodriguez un riuscitissimo film di vampiri che mescola in maniera davvero originale horror, road movie e commedia nera; ricco di dialoghi assurdi e scene incredibili, tanta azione, divertimento a non finire e litri di sangue. Il cast è ricchissimo e le citazioni innumerevoli. Da segnalare, a inizio film, la presenza dello sceriffo McGraw, personaggio ideato da Tarantino e che ricomparirà in molti suoi successivi film (come Kill Bill). Con un sequel e un prequel passabili (usciti direttamente in home video).
MEMORABILE: La rapina al negozio di liquori; Le due trasformazioni di Sex Machine.
Film sorprendente del duo Rodriguez-Tarantino che parte da una sanguinosa (ma in fondo comune) rapina in banca con morti e ostaggi, per portarci a metà film ad una virata di 360 gradi che giunge all'horror e allo splatter puro. Trama non originalissima ma grandi invenzioni grandguignolesche, Clooney strepitoso, Tarantino perfettamente a suo agio nei panni del fratello/maniaco sessuale, tanti brutti ceffi nel bar compresi Savini e Williamson (decano degli action movie di serie B italiani) perfettamente a loro agio. Finale col botto.
MEMORABILE: L'arrivo dell'orda di pipistrelli e la lotta finale tra i superstiti e i vampiri con il sorgere dell'alba e i primi raggi di luce.
Tarantino recita e Rodriguez dirige? Una scelta azzardata, troppo azzardata anche per un semplice horror sui vampiri. La sceneggiatura scritta da Tanrantino è brillante, ad un passo dal cult e anche la scelta del titolo è azzaccata, perfetto per un film sui vampiri. George Clooney fa sempre la sua bella figura, mentre Tarantino no, non è niente di eccezionale. Divertente; e se lo guarderete attentamente è strapieno di collegamenti e citazioni ad altrettante celebri pellicole.
Uno degli apici raggiunti dalla coppia "Rodriguez/Tarantino"! Film sostanzialmente diviso in due, con finale imprevedibile, splatter e roboante. Qui trovate tutti i generi più amati dai due "mattacchioni": road movie, spaghetti western, horror, splatter, commedia nera... Da vedere! Una chicca imperdibile!
L'opera eleva all'eccelso tutte le componenti tipiche dei "cosidetti" b-movie e lo fa con un'autorialità tale da renderla fruibile a un pubblico eterogeneo: la prima parte in effetti, ricca di tensione e dialoghi gustosi, strizza l'occhiolino ai seguaci tarantiniani; la seconda, zeppa di sangue e morte, manda in visibilio tutti gli amanti dell'horror più splatter e truculento. Indimenticabile Tarantino che beve dal piedino della Hayek. Imperdibile.
MEMORABILE: Tarantino che fissa i piedi della Lewis; Fred Williamson che racconta la sua avventura in Vietnam; Quel genio di Tom Savini; L'inquadratura finale.
Fantastico. Parte come un poliziesco e finisce come un becero splatter. Adrenalina pura, battute fulminanti e amabilmente volgari. Ottimi effetti speciali. Cast ben amalgamato e musica incalzante. La cosa migliore in cui ci abbia messo il becco Tarantino, che qui firma la sceneggiatura (oltre naturalmente a recitare).
Rodriguez dirige un film tarantiniano a 18 carati, citando spesse volte il proprio mentore (e, in questo caso, pure attore) e passando da un eccesso all’altro fino a pervenire a un finale orgiastico concepito nel segno di un delirio psichedelico e grandguignolesco. Il cattivo gusto spadroneggia, amplificato da un cast stellare che recita costantemente sopre le righe. Gli amanti del regista messicano andranno a nozze con un simile tripudio di idiozia. Effetti speciali digitali debolucci (ma va considerato che siamo nel '96).
Caleidoscopio d’emozioni e di idee che per la prima parte lascia incollati per la sceneggiatura. Ritmo sposato con dialoghi ficcanti e scelte registiche adatte per dare spazio anche alle interpretazioni. Clooney è super nei panni del cattivo, Tarantino se la cava come schiavo delle pulsioni, la Lewis è combattiva. Poi il registro cambia e si sfocia nello splatter: qualche soluzione per arrivare all’alba, anche se mi bastava il balletto della Hayek per terminare il film. Ottima musica nella locanda.
Ben prima del loro strombazzato Grindhouse, la coppia Tarantino-Rodriguez aveva già partorito il Double-Bill perfetto. La sceneggiatura è straordinaria, genitrice di una serie di momenti fenomenali, mentre la regia non raggiungerà più, nel futuro, i livelli di questa pellicola. Caratterizzazioni e quindi cast magistrale, e se devo storcere il naso lo faccio di fronte a qualche trasformazione vampiresca, conscio di trovarmi di fronte a una goccia nel mare. Pietra miliare.
Inizia come un gangster thriller, con i due fratelli criminali decisi ad attraversare il confine con il Messico assieme alla famiglia che hanno preso in ostaggio. A metà strada, però, il film compie una svolta ardita quanto geniale, trasformandosi in una baracconata horror che non sfigurerebbe a fianco de La casa 2 per demenzialità delle situazioni e corposità degli effetti speciali. Cast decisamente ispirato, uso magistrale della mdp, brillanti dialoghi tarantiniani, sensuali lap-dance, scene splatter e uno scatenato Savini. Cult!
MEMORABILE: Santanico Pandemonium; Le trasformazioni di Sex Machine.
Notevolissimo horror citazionistico di Rodriguez, che ispirandosi agli splatter italiani degli '80s, al cinema on-the-road, spaghetti-western e dei vampiri, realizza un mix spassosissimo destinato agli appassionati dei film di genere, seppur girato coi controfiocchi e prodotto con budget da serie A. Molto sangue e ottimi make-up (meno gli effetti CGI, comunque tollerabili per l'epoca), cast favoloso (Clooney alla sua miglior prova per il sottoscritto) con sorprese (Williamson e Savini, grandissimi), fotografia e scenografie spettacolari.
MEMORABILE: La performance di Salma Hayek; Tutte le prove del cast, sia delle star che dei comprimari "cult".
Pellicola personalmente controversa in cui esiste una prima parte sublime, tirata e realizzata con genio notevole; purtroppo l'ingresso vampiresco genera una seconda parte troppo splatter che si mostra ripetitiva. Grande cast con la Lewis perversa ninfetta e Clooney e Tarantino appropriatissimi, infine un Keitel sempre professionista. Sarebbe un capolavoro, ma la seconda parte non convince.
Inizia come un film pulp on-the-road e inaspettatamente si trasforma in un bislacco vampyr-movie pieno di orride trasformazioni zombesche. La trama sembra spesso improvvisata e c'è una continua escalation a chi le spara più grosse, in un clima tra il burlesco e lo splatterume più scoppiettante. Non un capolavoro, ma per lo meno diverte...
Tutto quello che oggi è Rodriguez lo dobbiamo a Tarantino, autore della sceneggiatura. La passione per l'horror e lo splatter di Tarantino unita all'estro di uno dei registi più sottovalutati dell'ultimo decennio. All'inizio può sembrare un road movie, ma a metà ecco la magia si trasforma in un horror soprannaturale pari passo alla trasformazione dei personaggi: qui sia Tarantino e Clooney sorprendono per la disinvoltura proposta nella recitazione. Unico nel genere, non solo per tarantiniani incalliti.
MEMORABILE: La mano del povero Tarantino; Il cameo di Danny Trejo, pupillo di Rodriguez; Sex Machine e i dialoghi made in Tarantino.
Divertentissima caciaronata firmata da Rodriguez che per uscire (salvo rientrarci in tutta fretta in seguito) dal suo anonimato ha bisogno della sapiente manina di Quentin, dietro e davanti la MDP. Film diviso in due: la prima parte è il classico noir sulle strade bruciate del Texas profondo, la seconda un'orgia splatter con vampiri, preti, teste rotolanti, corpi che esplodono, paletti e acqua santa. Forse proprio la parte ambientata al Titty mostra qua e là un po' la corda, ma l'ironia e le citazioni sparse a piene mani rendono il film un sicuro cultone.
Diretto da Rodriguez ma letteralmente "orchestrato" da Tarantino (lo si nota subito se si è visto Pulp fiction), questo film di circa un'ora e quaranta parte come un gangster movie (con Clooney e Tarantino che tentano la fuga in Messico dopo una rapina) mentre nella seconda parte diventa un horror a tutti gli effetti, con Clooney, Keitel e compagnia che si trovano a combattere con un gruppo di vampiri. Non c'è un attimo di tregua e nel complesso ci si diverte molto. C'è anche Salma Hayek bella da far paura. Notevole.
Film che inizia come un thriller puip per sfociare in un horror messicano grazie alla sapiente regia di Robert Rodriguz, che qui ha l'onore di filmare il suo fratello/maestro, Quentin Tarantino, nel ruolo di un serial killer (nonché fratello di George Clooney, mai più così dark e tosto). Il cast è degno delle migliori tarantinate, ma c'è chi apprezza solo la prima parte e chi solo la seconda. A me piacciono entrambe: il dopo Twitty Twister senza svolta horror non riesco a immaginarmelo. Salma Hayek regina-vampiro è un vero sogno erotico.
Sicuramente il film di Rodriguez che preferisco. Perché ancora fresco di genere e poi perché c'è tanto Tarantino dentro (e non solo davanti, come attore). La genialata imperante è l'aver creato due film in uno: il primo è un normale film di desperados che cercano di sfangarla, il secondo invece apre le porte all'impensabile e all'inverosimile. Grande cast con un Clooney stranamente a suo agio nel ruolo e nel genere. Personaggi straripanti e azzeccatissimi come SexMachine o quelli interpretati dalla Hayek e da Trejo. Lo rivedo sempre volentieri.
Scritto da Tarantino e diretto da Rodriguez: divertimento assicurato. Un capolavoro diviso abilmente in due parti: la prima è un classico pulp tarantiniano che sembra sfociare in un road movie, la seconda si trasforma in un horror super splatter con vampiri mostruosi e arti mozzati. Il colpo di genio sta proprio nel fatto che non ci si aspetta questo cambio di registro, lasciando quindi lo spettatore a bocca aperta. Coloratissimo e con un cast di altissimo livello. Fantastico.
MEMORABILE: L'arma nascosta di sex machine; La chitarra umana; La super sexy Salma Hayek; Il Titty Twister.
Sembra più un esercizio di stile per dimostrare di possedere una buona cultura cinematografica e un’ottima padronanza del mestiere. È un miscuglio talmente esagerato di generi differenti da risultare un inutile ibrido; è farcito oltremodo da tanto citazionismo fine a se stesso che dimostra come la lezione non sia stata metabolizzata per dare luce a una poetica personale. Esteticamente ben realizzato, ma privo di anima e significato.
Due film in uno, così era pubblicizzato. Se la prima parte è un road movie ironico e cinico al contempo, la totale svolta splatter potrebbe non convincere, anzi impoverisce l'interessante elemento della fuga dei due. Non sempre una struttura simile funziona. Magari si voleva stupire con un totale split tra due segmenti all'arrivo dei vampiri, a me è solo venuta in mente la villa di Spaghetti a mezzanotte. Contento di averlo visto tuttavia, ma sicuramente non lo rivedrei, mi annoierei.
MEMORABILE: Tutta la prima parte è notevole, dai vampiri in poi è tutto fintamente dozzinale.
Robert Rodriguez, texano, gioca in casa con la collaborazione di Tarantino, suo compagno di liceo. Il risultato è un intelligente e ironico film pulp, fedele alla tradizione, con citazioni e rimandi puntuali (ci scappa anche Alien), con ottimi effetti, molto cari al cinema (anche) horror, da cui attingerà Carpenter. Cloney convincente, grandi Keitel e Savini. Perfette musiche, fotografia e montaggio.
MEMORABILE: "Benvenuto nel mondo degli schiavi", "No grazie, sono già stato sposato".
Probabilmente il più spassoso film di Rodriguez, che non risparmia su sangue, teste tagliate e particolari cruenti ma nemmeno sui suoi classici dialoghi surreali. Si percepisce in ogni fotogramma che lui e Tarantino si devono davvero essere divertiti molto a girarlo e l'improvviso cambio di registro dalla prima alla seconda parte del film è il vero colpo di genio, che spiazza lo spettatore esattamente come accade ai protagonisti, facilitando l'immedesimazione di chi guarda. Tarantino perfetto psicopatico, Clooney e Harvey Keitel in gran forma.
MEMORABILE: Clooney, brandendo la pistola: "Se provi a urlare, la signora 44 urlerà più forte. Se fai una domanda, la signora 44 ti risponderà."
Tarantino e Rodriguez insieme per la prima volta. Nasce così un vero sodalizio che li metterà spesso in collaborazione anche in altri progetti (come nel ben riuscito Grindhouse). E' un buon miscuglio di pulp e horror che diverte e oggi è diventato ormai un classico "accreditato" dagli appassionati di questo tipo di cinema.
MEMORABILE: "Sei così perdente che non ti accorgi neppure quando hai vinto".
Divertente film che comincia con la classica fuga in Messico dopo un colpo, ma l'arrivo a destinazione riserva una sorpresa inaspettata. I dialoghi e la tensione sono migliori nella prima parte, dove Tarantino interpreta bene il ruolo di un folle totalmente inaffidabile. La seconda è simile a film come La casa e Demoni e malgrado sia comunque buona c'è qualche calo in alcune trovate. Ottimo cast di attori.
Azione e vampiri ci balzano agli occhi in questo horror d'azione diretto da Rodriguez ma scritto da Tarantino (si vede e si sente); è proprio lo script a fare la differenza, oltre alla seppur buona regia e alle ottime interpretazioni di Clooney, Keitel e della Lewis; un po' meno bravo, ma divertente e spassoso lo stesso Tarantino. Un po' stravaganti sono questi vampiri, forse più che il terrore c'è molta più presenza di sangue e roba viscida. Resta comunque un cult indimenticabile, che ti fa saltare dalla poltrona in ogni situazione.
Genialata assoluta di Rodríguez e Tarantino. Un fumettone iperviolento che parte come noir on the road per poi sfociare nell'horror splatter con evidenti citazioni a pellicole come Ammazzavampiri o La casa. Molto bravi Clooney, Keitel e la Lewis. Simpatiche le partecipazioni di Williamson e Savini. Ancora oggi garantisce novanta minuti di divertimento tra sangue e mostri.
MEMORABILE: L'arrivo al Titty Twister; L'orgia splatter sulle note dei Tito & Tarantula.
Per 3/4 un film stupendo, praticamente perfetto: regia, ritmo e recitazioni superbe, tensione e trama adeguate, dialoghi divertenti, inquadrature da maestri, musiche azzeccate. Il cambio di genere a metà è geniale! La parte finale poteva consacrarlo a capolavoro e invece si riduce a uno splatter banale, sceneggiato e recitato male, nonostante nuovi personaggi di rilievo. Praticamente qualunque episodio di Buffy è migliore. Rimane in ogni caso un titolo da vedere e rivedere. L'ultima inquadratura enigmatica lascia il sapore del mistero.
MEMORABILE: Lo spogliarello di Salma Hayek è mitico ma Juliette è ancora più conturbante; "Ti avevo detto di prendere la cartina e basta!"
Tarantino + Rodriguez = pura follia creativa. Quello che, in apparenza, può sembrare una vera boiata, è, in realtà, soltanto un "giocattolo" in puro stile tarantiniano che Rodriguez porta sullo schermo altrettanto follemente. Zeppo di citazioni cinematografiche, sanguinolento e, al tempo stesso, pregno di tagliente ironia, tipica del regista di Knoxville. Da vedere.
Culto assoluto per molti, che ha lanciato la carriera di Clooney e Rodriguez e ha di fatto fondato un genere, quello pulp tarantiniano. I pregi sono molti e ci si diverte: i dialoghi tarantiniani, la regia svelta ed efficace, il comparto attori da urlo (con un Tarantino pazzesco e camei mitici di Savini e Parks), azione e mazzate a volontà. Rivisto oggi, forse per le tonnellate di imitazioni, può apparire un po' invecchiato, più che altro nella seconda parte horror abbastanza scontata e un po' troppo slapstick. Ottima colonna sonora chicana.
MEMORABILE: i primi folgoranti 15 minuti nello spaccio nel deserto; L'arrivo al Titty Twister; Lo spogliarello leggendario della Hayek.
Un cult che ha fatto parlare e straparlare di sé un'infinità di volte. Per essere un film diviso nettamente in due parti (una thriller/crime in pieno stile pulp e una horror/grottesca più dalle parti di Raimi), sorprende sempre per quanto sia ben bilanciato: coinvolgente dalla prima all'ultima scena, in un crescendo di sequenze sopra le righe, violenza farsesca e dialoghi esplosivi. Rodriguez e Tarantino prendono in giro gli spettatori, ma lo fanno ridendo con loro e non di loro. Cast sublime, momenti indimenticabili, sangue e risate. Un must.
MEMORABILE: La rapina al negozio di liquori degenera; La "pistola" di Tom Savini; Santanico Pandemonium; I vampiri si rivelano; La banda con strumenti edgeiniani.
Colpisce la sceneggiatura, capace di evolvere dal thriller (a tinte pulp) al B-movie horror. Rodriguez, affiancato per la scrittura e in regia dal collega Tarantino, qui presente in una parte completamente folle, firma probabilmente la sua opera migliore e più iconica dell'intera carriera. Tra una comparsata di lusso e l'altra, c'è spazio per una mozzafiato Salma Hayek.
MEMORABILE: I camei di Trejo e Saxon; Savini a destreggiarsi con la pistola in zona pubica; Il ratto mannaro; Le morti vampiresche in stop-motion; La piramide.
Indiavolato gangster movie, sceneggiato e interpretato da Tarantino e con Clooney alla prima apparizione sul grande schermo da protagonista. Dopo una prima parte tipicamente tarantiniana retta da dialoghi serrati e forte tensione, il film ha una svolta inaspettata, da B movie horror avventuroso. Il risultato complessivo è di grande godimento cinematografico, innumerevoli sono le trovate e le scene a effetto. La fantasia non manca e la notte al Titty Twister è di quelle che non si dimentica. Ottimi Harvey Keitel, Juliette Lewis e la musica.
Regia di Rodriguez e sceneggiatura di Tarantino per un soggetto che negli 80 poteva appartenere a un improbabile B-movie di horror-exploitation: un noir-crime che poi diventa un film di vampiri in un locale messicano di spogliarelliste. Per essere pacchiano lo è, ma l'humor nero tipico dei due registi e il loro non prendersi sul serio cambiano la musica; se poi aggiungiamo un cast che comprende Clooney, Keitel, lo stesso Tarantino e una subrette vampirona divenuta icona, il piatto è servito. Diversi SFX e armi kitsch ricordano i due Ammazzavampiri. Da gustare con tequila e burrito.
MEMORABILE: Il finale con particolare "maya" che a colpo d'occhio spiega la presenza dei non-morti; L'ambientazione del locale messicano (ben fornito di vampirone).
Ottimo epigone o pessimo originale? Radical choc o radical sciocco? Nel dubbio, 2 tesi e 2 misture: con Tarantino a sponsorizzare (rimarchevole anche da villain), Rodriguez dirige con gli interessi e scaltramente acentrico fa un sol boccone dei generi saltando di pulp in frasca. Fa piedino al punk, trovando un vampiro in un agliaio. E per lo spettatore, succhiasangue eternamente redivivo per eccellenza, è un p**tanaglio: si mette a dura prova la sua parassitosi, ma anche lo si vaccina contro ogni certezza-pretesa narrativa. E c'è Clooney, mai stanco d'essere strepitoso. Non vi basta?
Due fratelli rapinatori sanguinari scappano dopo un colpo fallito, prendono ostaggi, poi si rifugiano in una taverna malfamata nel deserto dove arrivare all’alba sarà un’impresa. Gustoso pulp da non prendere troppo sul serio aizzato dai duetti tra Clooney ossessivo, freddo e determinato e un sorprendente Tarantino nevrotico schizofrenico, che passa con un taglio netto dal poliziesco all’horror. Ritmo continuamente sostenuto, belle invenzioni visive, dialoghi brillanti volutamente fumettistici.
Probabilmente il miglior lavoro di Rodriguez, un film che sotto molti aspetti, ad esclusione della brillantezza dei dialoghi, è vicino ai livelli di Tarantino (non a caso la sceneggiatura è la sua). A proposito di Tarantino, è anche parte del cast e interpreta una parte niente affatto male, mostrando un certo talento anche come attore. Finale delirante e dalle tinte horror, forse un po' esagerato ma con un suo perché.
Film bifronte: nella prima parte è un tributo al noir, nella seconda all'horror, in particolar modo ai b-movie e agli splatter. A contribuire al successo dell'opera provvede una potente colonna sonora nonché diversi oggetti surreali inventati apposta come l’arma indossata da Sex Machine. Molto bravi sia Quentin Tarantino che George Clooney nella parte dei criminali, come alcuni dei personaggi secondari come Pete Bottoms, Earl McGraw e Chet Pussy. Da vedere ancora oggi per la sua capacità di catturare e sorprendere il pubblico.
MEMORABILE: La giornalista che si infervora nell'elencare i dettagli della rapina.
I film sui vampiri non sempre funzionano, quelli con velleità comiche, poi, davvero raramente. Perciò questo va considerato un gioiello, soprattutto perché è doppio: una prima parte on the road, la seconda girata all'interno del locale dove si scatena la guerra, fin lì inaspettata, tra i vivi e i morti. Rodriguez può valersi di un cast eccellente: Clooney, Keitel, la Lewis, persino Tom Savini e soprattutto Tarantino che oltre a recitare (bene) ha scritto la sceneggiatura. Che è il vero punto di forza nel suo essere reale espressione di pulp cinematografico. Ma con che classe…
Divertente è divertente, pulp nella prima parte e horror nella seconda, si giova di interpreti azzeccati (a parte un legnoso Keitel). Tra i clienti del Titty Twister ci sono gli effettisti Savini e Nicotero, il glorioso Fred Williamson, più Danny Trejo barman. Buoni gli effetti splatter e di make up prostetici. Peccato solo per le scene di lotta di massa con bloopers di zombi vampiri che se ne vanno a spasso o si limitano ad assistere. Del resto Rodriguez non è Kubrik né Romero. E allora, spegnere il cervello e gustarsi la visione con cerveza fria.
MEMORABILE: Il retro del Titty Twister; Tom-mouse Savini; Il balletto alcolico di Salma Hayek.
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DiscussioneZender • 24/02/15 18:45 Capo scrivano - 48839 interventi
Non si tratta di contraddirmi. A volte se trovo frasi incasinate devo sistemarle e può esser che abbia capito male, quindi fai bene a correggermi, figurati. Anzi, fai bene a rileggere i tuoi commenti.
DiscussioneZender • 26/02/15 15:06 Capo scrivano - 48839 interventi
Sì ne ho trovati altri, ricordo, anche se non ricordo quali. Sono film che per definizione dividono, ovviamente. Non so come hai trovato quelli indicati dopo...
Discussione124c • 26/02/15 17:40 Contatti col mondo - 5193 interventi
Il problema di questo film sono i due seguiti, anzi il seguito e il prequel, veramente inutili! Rammentate la trama dell'originale del 1995? Eccola: Cinque persone, diverse l'una dall'altra, arrivano in un bar messicano popolato da vampiri che vogliono nutrirsi di loro e degli altri clienti. I clienti (sacerdoti protestanti, criminali, pazzi, duri e motociclisti) non sono d'accordo con l'orgia di sangue e fanno la festa a loro. Stop, fine del film e della storia. Non c'è altro da aggiungere, mi basta!
Ricordo un film clamorosamente spezzato in due: angosciante thriller-noir, il primo tempo,
esagerato e barocco horror-splatter, il secondo.
Una pellicola comunque divertente.
124c ebbe a dire: Il problema di questo film sono i due seguiti, anzi il seguito e il prequel, veramente inutili! Rammentate la trama dell'originale del 1995? Eccola: Cinque persone, diverse l'una dall'altra, arrivano in un bar messicano popolato da vampiri che vogliono nutrirsi di loro e degli altri clienti. I clienti (sacerdoti protestanti, criminali, pazzi, duri e motociclisti) non sono d'accordo con l'orgia di sangue e fanno la festa a loro. Stop, fine del film e della storia. Non c'è altro da aggiungere, mi basta! A me i due seguiti non sono dispiaciuti, specialmente il terzo. Per essere dei sequel a budget ridotto secondo me han fatto un buon lavoro. Sull'utilità è soggettivo, ma almeno il terzo aveva degli spunti differenti.
DiscussioneZender • 27/02/15 07:52 Capo scrivano - 48839 interventi
Sì, concordo con HK. Mi aspettavo due vaccate clamorose, invece hanno il loro perché. Io ricordo discretamente riuscito soprattutto il secondo, a dire il vero.
Sinceramente ho trovato Dal Tramonto all'alba una mezza delusione (anch'io le ho preferito la prima parte "gangsteristica", su tutti Tarantino stupratore di signore di mezza età)
Una baracconata tamarra (seppur divertente) che è un coacervo di derivazioni (Dèmoni-in primis-e La Casa, tanto per citarne i più rappresentativi)
Però, alla fine, mi ha lasciato l'amarognolo in bocca (anche se la chiusa finale e un tocco di genio tipicamente rodrigueziano)
Il secondo mi e parso una scottspiegeliata senza senso alcuno (anche se il massacro sul set del film porno ha il suo perchè), tipicamente nelle corde dell'ex socio di Sam Raimi (cioè una mezza burinata)
A sorpresa il terzo mi ha intrippato non poco (c'è un palese omaggio all'Esorcista da leccarsi i gomiti). Forse perchè non mi aspettavo nulla di chè, ma personalmente è il mio preferito.
DiscussioneRaremirko • 3/03/15 00:28 Call center Davinotti - 3863 interventi
Mah, io li ho trovati tutti e 3 medi/sufficienti, senza particolari pregi.
Il primo è comunque il migliore, per me.
Buio, Leonardi e la Gayheart si sono innamorati davvero sul set del terzo film, sai?
MusicheDave hill • 17/04/25 08:07 Magazziniere - 136 interventi
Nel film la band Tito & Tarantula (composta da Tito Larriva (voce e chitarra), Atanasoff (chitarra solista) e Johnny "Vatos" Hernandez (batteria)) interpreta praticamente sé stessa, nella parte del gruppo musicale che suona al Titty Twister. Tito Larriva è nato in Messico, a Ciudad Juarez, ma è cresciuto nei pressi di Fairbanks, Arkansas. La sua famiglia si è poi trasferita a El Paso, Texas, dove Tito ha studiato violino e flauto come membro dell’orchestra della scuola. Approdato a Los Angeles a metà degli anni ’70, Larriva forma la punk band The Plugz che esordisce con un EP nel 1979. Dopo aver orchestrato il classico di Alex Cox del 1984 “Repo man”, i Plugz vengono ribattezzati Cruzados e pubblicano l’omonimo album dell’85, seguito due anni dopo da “After dark” e nel 1990 dallo scioglimento del gruppo. Larriva ha continuato a scrivere musiche da film, formando poi la band Tito & Tarantula, che si impose subito nella scena locale. Dopo aver lavorato alle colonne sonore di “Desperado” e “Dal tramonto all’alba” di Robert Rodriguez, quest’ultimo ha dato loro una mano nella produzione del primo CD TARANTISM, inciso per la Cockroach, etichetta del gruppo.