Una regia nettamente superiore alla sceneggiatura. Carlo Vanzina di mestiere riesce in qualche modo a rabberciare una sceneggiatura (scritta da lui stesso assieme al fratello, come di consueto) che arranca riallacciandosi a vecchi canovacci consunti senza mai trovare (salvo forse in un paio di occasioni) quella brillantezza necessaria a elevare dalla bassa media italiana il film. L'originale di Brizzi era stato un buon successo anche per la forza comica dei dialoghi, al di là del cast impiegato, mentre questo sequel "forzato" pare troppo agganciato all'estro dei protagonisti per poter davvero convincere. Ciò detto, la coppia...Leggi tutto Mannino/Brignano se la cava degnamente: lui è appena tornato dalla luna di miele ma sogna l'ex amica fatalona che pare ancora innamorata di lui e alla quale ha appena detto di essere single, lei è la sposina innamorata ma anche dotata di quel sano cinismo che la Mannino sa interpretare con gusto. Ma è chiaro che il motore comico dell'episodio è Brignano, col suo umorismo sottotraccia da bradipo romano, e di quando in quando la battuta buona riesce anche a centrarla (notevole la giustificazione alla prima telefonata dell'amica con riferimenti astrusi alla tribù Tim in puro Pozzetto-style). Anche Salemme si salva col mestiere: eurodeputato che la moglie (D'Aquino) vorrebbe lavorasse solo per intascare quanto più denaro possibile, conosce una premier delle repubbliche baltiche (Stefanenko) e si concede la scappatella. I Vanzina abbozzano qui una satira all'acqua di rose, ma l'episodio in realtà funziona più che altro per i soliti giochetti da farsa all'italiana, tra camere d'albergo ed escort. A Gassmann il consueto ruolo da piacione desiderato, anche se a far la figura dell'ingenuo stavolta pare esser lui, che finisce a letto con l'avvocato divorzista della moglie. Vivace per carattere, il pur bravo Alessandro si ritrova per le mani l'ennesimo personaggio inconsistente da muovere alternando un limortacci a qualche frase suadente. L'episodio peggiore è tuttavia quello di Ricki Memphis, rilanciato in chiave brillante dallo straordinario successo di IMMATURI (dove era stato all'unanimità riconosciuto come il migliore) e qui alle prese con un disperato che, lasciato dalla sua Ester, si ritrova sul lettino dello psicanalista prima e nella parte dello psicanalista stesso poi, scambiato da una bellona sull'orlo del suicidio per il medico curante. Giusto un paio di buone gag in tutto l'episodio, per il resto dialoghi e situazioni in cui più che altrove si evidenzia la pochezza della scenenggiatura. Quanto all'episodio del toscano Ruffini, del tutto trascurabile, va ricordata solo la scena del preservativo a casa della disinibita partner, con evoluzioni alla TUTTI PAZZI PER MARY in quella che forse è la scena più comica del film. In definitiva, nonostante la modestia dell'impianto generale, il film si lascia vedere ed anzi, un po' per il ricorso all'ampiamente sperimentata formula degli episodi intrecciati, un po' per la simpatia dei protagonisti e molto per la conoscenza del genere di Vanzina regista, non annoia e può dirsi (almeno in parte) riuscito. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Storie che s'intrecciano come nel precedente, solo che questa volta al timone ci sono i fratelli Vanzina. Finalmente ritrovati (lo provava già La vita è una cosa meravigliosa) regalano una pellicola che mette di buon umore una volta finita e già non è poco. Se aggiungiamo che il ricco cast è davvero in formissima (su tutti Salemme e Memphis) e che in più di un'occasione si ride di gusto, si può capire perché lo ritenga notevole. Mai volgare, mai eccessivo, un commedia romantica garbata e leggera.
MEMORABILE: Salemme a letto con la cameriera russa.
Dal prototipo si eredita la formula degli episodi incrociati, ma questo numero 2 punta più sull'aspetto comico senza tuttavia rinunciare al pur sempre gradito sentimentalismo, cosa che Vanzina riesce a fare in maniera brillante. Abbiamo riso dei nostri difetti da italiano medio, ci siamo “commossi” per la fine di un amore e il tentativo di ricominciare, ci siamo lasciati coccolare da virtuose situazioni pochadistiche tra camere d'albergo e risibili dialoghi giustificativi. Un cast nutrito che Vanzina ha saputo sfruttare mediamente bene: "quello che si dice un buon film".
Abbandonata l'atmosfera brillante con velleità autoriali, il progetto Ex acquisisce con Vanzina una linfa più comica e più leggera. La sceneggiatura non è del tutto riuscita, ma in qualche frangente regala più di un sorriso. Il film, purtroppo, scade quando "cerca" di criticare i vizi della politica italiana. Sostanzialmente riuscita la scelta degli attori (sottotono solo Memphis). Il migliore Vanzina da tanto tempo...
Film insulso e insignificante: la trama è completamente riciclata e dopo pochi minuti si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di già visto e di terribilmente tedioso. Le risate scarseggiano, a differenza degli sbadigli. Bocciato senza appello.
Commedia corale prodotta dalla "Vanzina factory" sulla falsariga di un film di successo ma che propone tuttavia storie inedite. Strappa qualche risata in alcuni episodi: i migliori quello di Gassman e quello del duo Brignano/Mannino. Decisamente poco riusciti quello di Salemme che ha qualche pretesa satireggiante nei confronti dei costumi politici italiani ma che è pochissimo divertente, e soprattutto quello che vede protagonista un Ricky Memphis totalmente fuori parte. Discreto ma non fondamentale Paolo Ruffini. Per chi si accontenta.
Piacevole commedia a episodi intrecciati con un cast di buon livello. Salemme e Brignano i più in forma. L'episodio con Ricky Memphis risulta il peggiore in quanto pieno di coincidenze poco credibili. Nel film appaiono in ruoli minori anche Valeria Graci (della coppia Katia & Valeria), la pornostar Edelweiss e l'ex gieffino Mattia Mor.
I Vanzina vanno visti, ci mancherebbe,anche se proseguono la loro inesorabile parabola discendente (da 15 anni circa). Questa tipologia di film richiede una notevole verve brillante mentre qui invece si punta tutto sull'ironia da cabaret e soprattutto sull'inverosimile. Simpatico Salemme.
Solita commedia corale, con tante storie che si intrecciano e che finiranno col risultare fallimentari, in qualche modo. Purtroppo il clima è sempre quello dei Vanzina Bros. che oramai non riescono a piazzare una zampata da tempo. Qualche attore fuori ruolo e solite gag svogliate e ripetitive. Alla fine si salverà il solo Ruffini, che tra l'altro ha la storia più breve, con una gag travolgente (quella del preservativo dove ho riso con le lacrime agli occhi) che da sola vale tutto il film. Malissimo Memphis e Gassman.
Commediola corale ad episodi intrecciati in cui si evidenziano storielle e scappatelle sentimentali. Umorismo poco brillante nonostante la simpatica vena di Salemme e Brignano, che strappano la risatina. Scadente Memphis e imbambolato Gassman, mentre Ruffini non appare pervenuto. Tra le interpreti femminili piccole menzioni per la Mannino e per il cameo della porno star Edelweiss...
Dopo il successo di Ex i Vanzina fiutano l'occasione e omaggiano/copiano il modello originale. Freschezza e vitalità non mancano, segno che i brothers si adeguano all'ondata di commedie italiane ultima generazione, tralasciando blande analisi di costume o stoccatine da satira politica (solo il bravo Salemme interpreta un personaggio un po' moraleggiante). Graditissimi alcuni passaggi di pura comicità come la scena del profilattico, due/tre volte si ride di pancia e sono pochissimi ormai i registi capaci di ottenere ciò. Onore al merito per i due volponi.
Frivola commedia rosa che si avvale di un cast di prim’ordine, considerato quel che offre il “catino” del cinema nazionale. Gli interpreti, pur profondendo tutto il proprio mestiere, non possono certo trasformare l’ottone in oro. Ideale per una serata con gli occhi alla televisione e le orecchie alla cronaca delle partite...
Gradevole sequel del film di Fausto Brizzi diretto da Carlo Vanzina con un cast di tutto rispetto dove vincono in bravura la coppia Brignano-Mannino con un episodio spiritoso, anche se non è da meno l'episodio col trio Salemme-D'Aquino-Stefanenko. Gli altri segmenti sono invece piuttosto trascurabili a eccezione di un piccolo sussulto comico uin quello con Paolo Ruffini alle prese con un preservativo.
Solita commediola corale senza infamia e senza lode; anzi, decisamente più fornita della prima che della seconda. Nessuno chiede ai Vanzina di rifondare la commedia all'italiana ma quantomeno un po' più di attenzione in regia (sembra una fiction) e una sceneggiatura meno banale di quella qui proposta. Le scappatelle, le repulsioni, le attrazioni... tutto è messo lì come ci si aspetterebbe. Qua e là qualche sorriso (risata è troppo) spunta sulle labbra, soprattutto grazie a Salemme, ma per il resto siamo giusto un dito sopra la linea di galleggiamento.
Molto semplicemente questo film non fa ridere: storie assolutamente scollegate tra loro, personaggi irritanti (quello della Mannino) o addirittura moraleggianti e romantici (tutto l'episodio Salemme/Stefanenko)... esattamente qual era lo scopo di questa pellicola? Ho (sor)riso solo con la gag del profilattico di Ruffini e un po' con Alessandro Gassman, ma costui è uno dei miei punti deboli, quindi è una valutazione di parte. Si può vedere tranquillamente il 14 febbraio, a dispetto del titolo. Ovviamente la causa di divorzio tra il personaggio di Gassman e l'ex moglie nella realtà si svolge in maniera un po' diversa...
Buon film costruito su diversi episodi incrociati, ha il pregio di scorrere senza annoiare e di riservare sani momenti comici. Molto divertente la parte di Brignano, "sposato" con la Mannino e pronto a fare il furbo in men che non si dica; bravo come sempre Salemme e in parte pure Ruffini (specie nella scena a casa della Marsan...); un po' sottotono Memphis e Gassman, ma comunque bravi. Promosso.
Prova corale molto discutibile ed ennesimo passo falso dei Vanzinas. Nonostante l'ottimo materiale umano a disposizione, il film non strappa che tiepidi sorrisini, con scene e situazioni già viste e poco credibili. L'episodio di Salemme/Stefanenko, pur non eccelso, mi sembra il migliore, mentre gli altri sono appena appena passabili.
Tema portante della pellicola gli ex e l’amore finito, anche se questo non significa che non ci può essere lo spazio per un nuovo amore. Diversi intrecci mettono ex a confronto e nuove conoscenze alla porta, il tutto presentato in maniera leggera e in alcune parti anche piuttosto divertente. Nel complesso un film che si lascia seguire senza impegno e spassoso al punto giusto.
Secondo capitolo inferiore e più frivolo del predecessore ma tutto sommato non disdicevole, con le solite storielle tra ironia e sentimento (a parte il segmento ruffiniano, utile solo permettere al film qualche slancio nel demenziale) combinate con qualche accenno di critica sociale come da prassi per il regista. Professionali come sempre Gassman e Salemme, mediocrissimo Brignano (che peraltro si becca l’episodio peggiore), simpatico Memphis, non memorabile il cast femminile. La sufficienza c'è, ma non abbondante.
Insomma. Non che si pretendesse chissà che cosa, però siamo un po’ troppo sul banalotto andante. Comunque. Mentre un paio di storielle sono salvabili, grazie ad un Gassman ironico e insolitamente imbranato e a Brignano con cui è inevitabile non sorridere, le altre sono quasi noiose. Su tutte la “favoletta” con Memphis che rischia di far addormentare anche un pubblico adolescente. Trito e ritrito il cliché del politico interpretato da Salemme e quasi disturbanti le “perle” di Ruffini. Epilogo ai minimi storici. Nel complesso, un film leggero (ma leggero leggero) in spensieratezza.
Intrecci d'amore un po' scontati per trainare questa pellicola che comunque si salva sopratutto per l'estro dei suoi interpreti: su tutti la coppia Mannino/Brignano. Analizzando le singole coppie non si può restare soddisfatti da Memphis/Pession, piatta non tanto nello sviluppo scontato quanto nel ritmo, e Salemme/Stefanenko, che forse aveva bisogno di D'Aquino per frizzare, finendo invece per dire ben poco o tediare col "politically correct". Gassman e la Foglietta al contrario raggiungono la sufficienza. Per una serata tranquilla in tv e niente più.
MEMORABILE: Per quanto volgarotta, la scena di Ruffini e il condom dalla one night stand lady.
Carlo Vanzina HA DIRETTO ANCHE...
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DiscussioneZender • 11/10/11 17:12 Pianificazione e progetti - 46931 interventi
Corretto, Didda. Sarà forse la gran mole di italianate che l'ha offuscato, Galbo :) Che addirittura il voto del Davinotti su un Vanzina risultasse al momento il più basso è uno shock a cui non credevo di poter assistere... Quasi quasi chiamo Marcel a Venezia e glielo dico.
Sì è lui! Per il discorso "pallini" bisogna addestrarlo ;)
DiscussioneZender • 26/02/12 20:24 Pianificazione e progetti - 46931 interventi
Ahah, vero. Digli che si sforzi e concentri in 550 caratteri il commento, che facciamo contento il Capa e almeno sappiamo cosa si va a vedere, lì sotto alla lanterna :)
Quando Floriana (Mannino) chiama al cellulare il marito Marco (Brignano) per avvertirlo che alla TV stavano trasmettendo un film che avrebbe voluto vedere assieme a lui e che per questo registrerà viene inquadrato lo schermo del televisore: scopriamo così che si tratta di Ex, il film del quale questo costituisce il capitolo successivo.