Come tarda studentessa, Angela (Anna Maria Rizzoli) per dimenticare una relazione amorosa mal finita decide di iscriversi al liceo dove, tra i fuori corso, incontra Carlo e se ne invaghisce. Per ingelosire il ragazzo, Angela tormenta il preside, Rodolfo Calabrone (Lino Banfi) perduto tra le mire della graziosa bionda e della scatenata Monica Zappa (Ria De Simone). Divertente, nella media dei film di Laurenti, con sceneggiatura di Francesco Milizia e scene spinte (cut nei passaggi TV) interpretate da Ria De Simone.
Tra i migliori del ricco filone. Merito di una sceneggiatura scoppiettante, di una regia priva di fronzoli del solito Laurenti, di un ritmo notevole e, sopratutto, di un cast azzeccato. La vetta del migliore spetta ad un Banfi spettacolare. Alcune sue scene sono davvero impagabili: il duetto con la Rizzoli, la battuta Dire Daua, alle prese con un figlio impiccione... Divertente.
Lino Banfi è in forma smagliante, in qualità di "direttore di ferro" (con tanto di sfottò al Duce) alle prese sia con alunni irriverenti e ignoranti che con professori non meno bizzarri. Brava la Rizzoli, simpatico Vitali, esplosiva Ria De Simone. Carine le idee di contorno (la love story Vitali-De Simone, il figlio di Banfi, l'amica gelosa della protagonista). Godibile.
MEMORABILE: Lino Banfi che viene colpito dal panino atomico di Vitali e finisce su un albero.
Commedia parca di momenti comici riusciti, nonostante i personaggi fulcro della comicità vengano sfruttati al massimo. Causa delle poche risate è il continuo aggrovigliarsi di tresche fra prof complottate per scherzo dagli alunni, roba da thriller lenziano. Il ritmo non ha costanza. Banfi è discreto nel ruolo del preside, ma è delitto far fare a Vitali... il prof! Detestabile la De Simone. La Rizzoli invece è un personaggio senza spessore, mal delineato. Ben costruita la love story Banfi-Rizzoli e bello il finale all'hotel, dove compare Ozzano.
Mediocre commediola scolastica-scolacciata-scoreggiona. Rizzoli bellissima, ma il suo personaggio (Angela, come legioni di liceali del cinema dell'epoca) non è particolarmente simpatico, né ben delineato, come peraltro quasi tutti gli altri. I pochi descritti oltre la superficie o funzionano grazie al talento (Banfi è grande, come sempre, qualunque copione abbia), o non funzionano per eccesso di tono (la De Simone e Vitali). Avram (padre della Rizzoli) fa in realtà un Agnelli, come si deduce dalla citazione del libro "Vestivamo all'aviatora"...
MEMORABILE: Banfi, guardando il petto della Rizzoli, le dice di averla convocata per un motivo, anzi due.
Un altro di quei film dove la gente non mancherà di nascondersi sotto i letti o negli armadi (e qui tra l'altro succede nella scena piu triste di tutte), che è commedia sexy (nonostante la ripetente non si denudi spessissimo, a differenza dell'insegnante) pur dimostrandosi molto spesso commedia infantile (Perchè Vitali esplode e resta carbonizzato e in mutande, o finisce sopra un albero, per i suoi esperimenti di chimica) anche e soprattutto per gag decisamente sottotono. Ma Banfi è splendido, l'unico vero salvatore dell'umorismo.
Sono influenzato dalla location del Lago Maggiore, quindi il mio giudizio sarà fazioso e trascurabile. Il film comunque è carinissimo, naturalmente grazie allo scatenato Lino nazionale. Sempre alla ricerca della donna, alla fine risulterà pure tenerone, nel rapporto con l'irraggiungibile bionda altolocata (questioni di fatturato). Ci sono poche scene sexy, ma alla fine è meglio così, in quanto godibile per tutta la famiglia (anche la doccia malandrina, nello spogliatoio maschile, si può sopportare!). Da vedere e meditare per una eventuale gita domenicale.
La commedia scollacciata è ormai al tramonto e Anna maria Rizzoli, pur riuscendosi a ritagliare un proprio spazio (il seno più bello d'Italia), arriva a stagione ormai conclusa. Nulla da segnalare in più rispetto ad altre commedie similari, se non la presenza di alcuni sketch davvero esilaranti del solito Banfi che, come sempre spalleggiato da Vitali, riesce a riverniciare a nuovo il solito copione ormai consunto.
MEMORABILE: "Nella mia scuola o si riga dritti o si riga storti... nel senso che vi spezzo la quinta vertebra del capocollo!"
Tipica commedia alla Laurenti. Rispetto ad altri epigoni del filone, qui ci si diverte parecchio grazie a un Banfi particolarmente ispirato che inanella battute a raffica, nonchè a un ritmo in generale molto scorrevole. La quasi totale assenza di scene sexy differenzia un po' il film dagli altri del periodo e permette ai protagonisti di concentrarsi sulla parte comica, dove tutti gli attori si trovano evidentemente a proprio agio, a parte la Rizzoli che sembra imbalsamata. Spassosi gli scherzi a Vitali, accettabile la morale finale. Gradevole.
Banfi furoreggia in una commedia che nei frizzi e lazzi sui banchi di scuola riversa tutta l’energia e la vivacità del filone, salvo poi impegolarsi in improbabili tresche tra professori e alunni con tutti gli equivoci – e persino lievi risvolti melodrammatici - che ne derivano. Come spalle di Banfi ci sono Vitali, insegnante di chimica zimbello degli alunni, e la De Simone, isterica professoressa con occhiali e chignon. Insolita l’ambientazione settentrionale e lacustre (Stresa) e due soli i nudi: uno della Rizzoli sotto la doccia nello spogliatoio dei maschi e uno della Martinez.
MEMORABILE: I botta e risposta tra Banfi e gli alunni; la doccia della Rizzoli; Vitali: «Zappa, Zappa... beato chi ti pappa!».
Banfi e Vitali in un tipico prodotto della commedia fracassona e "sporcacciona" italiana. Ma di così osè c'è poco o nulla, se si eccettua qualche sparuta epifania pettorale rizzoliana o qualche atteggiamento della divertente (e provocante) Ria De Simone. Si ride, quello sì, secondo i canoni del genere, con fraintendimenti, tradimenti, nascondigli e doppi sensi ("mi fa male il sesso" dice Lino a una Rizzoli stupita, togliendo successivamente una pietra da sotto il sedere). Per inguaribili amanti della serie c nostrana.
Molto mosso, andante con brio, il film si distingue per una comicità molto sopra le righe, con un paio di situazioni quasi surreali (le... esplosive gag di Vitali) e un pre-finale da vecchia pochade nel tradizionale albergo... del libero scambio. Banfi si trova nel ruolo anomalo di ragazzo-padre, che gli consente di esibirsi in un monologo irresistibile, nel quale spiega le sue disavventure alla Rizzoli; lo strano triangolo con al vertice la De Simone dà luogo ad equivoci e a "doppi giochi" scoppiettanti. Purtroppo, la Rizzoli è bella ma... non ha un briciolo di malizia nello sguardo: peccato!
MEMORABILE: Banfi che impartisce ordini agli allievi sporgendosi dal balcone, con piglio mussoliniano, e viene regolarmente spernacchiato!
Mi parrebbe scontato rimarcare tutti i difetti di un film del genere (ce ne sarebbero a josa), pertanto dico solo che è divertente. Questo grazie soprattutto a un Lino Banfi in forma smagliante, che regge quasi da solo tutto il film col suo personaggio di preside severo ma un po' sfigatello, specie in amore (con tanto di figlio a suo carico). Vitali simpatico ma sottotono, la De Simone esplosiva, mentre la Rizzoli è sempre un gran bel vedere, anche se il suo personaggio non è delineato a dovere (anche se ci regala una doccia). Si può vedere.
MEMORABILE: Il discorso alla Mussolini di Banfi regolarmente spernacchiato; La doccia della Rizzoli; Banfi che fa volare il suo cappuccino col gesto dell'ombrello!
Commediola scollacciata ma piuttosto godibile con un ottimo Lino Banfi spalleggiato ottimamente da Alvaro Vitali e dalle grazie di una procace Anna Maria Rizzoli. Alcune gag sono riuscite e si ride molto. Piace ricordare la brava caratterista Ermelinda De Felice, scomparsa pochissimi mesi dopo, anche se qui si vede in pochissime scene.
La cosa che salta subito all'occhio è l'energia del grande Banfi, che spalleggiato dal solito Vitali dà vita a duetti memorabili. La trama, un po' scontata, in quel di Stresa (molto bella), si fa comunque perdonare dalla verve di tutti gli attori a esclusione della procace ma imbalsamata Rizzoli. Da vedere.
Funziona sicuramente più nel primo tempo grazie all'indubbia fisicità di Banfi e di Vitali (al balcone come il Duce, il discorso iniziale, la reazione del preside al culo della Rizzoli, "Dovete girare come i 72 giri di Caruso!", la caduta del panino imbottito di esplosivo), bravi a gestire anche un copione davvero infelice, soprattutto nella seconda parte del film completamente in calo. Si deve sviluppare la trama e sono dolori, con troppo spazio alla trama che subordina i momenti scolastici, le cose più riuscite e memorabili del film.
Film noioso a dispetto del titolo e dei consueti ingredienti trash del periodo (donne in abiti succinti, cast specializzato nel genere). Si cerca infatti di costruire una storia più seriosa della media e basata su Banfi preside e al tempo stesso “ragazzo” padre e la Rizzoli, ricca ripetente attratta dall’uomo maturo (Banfi appunto). Vitali assolutamente sottotono, Chris Avram inespressivo. Da dimenticare.
Commedia sexy appartenente al filone delle ripetenti, il film non è nulla di che ovviamente, ma devo ammettere che rispetto ai film del genere atti a mostrare la nudità della bella di turno, questo conta ottimi sketch e frecciate al nostro paese (soprattutto se pronunciate dal grande Lino Banfi, protagonista indiscusso e vero punto di forza del film).
MEMORABILE: Non so perché, ma questa frase mi è entrata di prepotenza in testa: "Ci vediamo a Poggio, così dopo lo sfoggio e poi te lo appoggio".
Film di questo tipo non hanno pretese per cui bisogna essere clementi da una parte riconoscendo l'onestà di base ma al contempo non esagerare elevandoli a capolavori che non sono. Qui si raggiunge un obiettivo: si ride, e il merito va ascritto al fatto che vengono lasciati spazi e briglie sciolte a un Banfi travolgente che sciorina trovate e battute in sequenza, solo spalleggiato dalla restante combriccola. Forse è poco, forse è molto. Astenersi non banfiani.
Bisogna arrivare all'ultima parte per uscire non tanto dal già visto (anche il pre-finale non è nuovo), ma almeno dalla staticità di tutto il film, dove gli unici momenti in cui c'è la possibilità di sorridere sono quando in scena c'è Banfi. La scarsità di nudi femminili (bisogna ricorrere alla solita doccia per ammirare la Rizzoli) fa pensare che si sia contato molto sulla sceneggiatura e sulla parte comica e, se per la parte comica qualche battuta discreta salta fuori, la storia è poca cosa e spesso sfiora il patetico. Due pallini scarsi.
Scolastico deboluccio nella trama (non che gli altri... ) ma trascinato da un Banfi in ottima forma, che si pappa tutti gli altri compreso Alvaro nel frattempo promosso a docente, e porta a casa il risultato. La Rizzoli, bella senza discussioni, si concede pochissimo sia ai pretendenti che agli spettatori. Jimmy il fenomeno fa il concierge con battuta autocritica.
Banfi nei panni del Professore, Dottore, Cavaliere del Lavoro, Grande Ufficiale Rodolfo Calabrone è davvero esilarante. Ogni volta che gli viene lasciato spazio improvvisa a ruota libera risultando incontenibile. Peccato, però, che facendo una media il minutaggio che lo vede protagonista non sia, poi, così tanto. Per il resto c’è il solito intreccio amoroso fatto di equivoci e incomprensioni che non hanno nessuna dote particolare, se non un’inaspettata e leggera vena di malinconia verso la fine, piuttosto insolita per il genere.
A dispetto delle rivalutazioni posteriori, questo film di Laurenti rimane fra le più insignificanti produzioni della commedia sexy all'italiana. Zero soggetto, zero sceneggiatura, attori insulsi che nel migliore dei casi suscitano indifferenza. La comicità, se così si può definire, si barcamena fra luoghi troppo comuni e trovate scatologiche. Un discorso a parte lo meritano Banfi, coriaceo gladiatore della risata che riesce a improvvisare battute su qualsiasi cosa e le splendide immagini del Lago Maggiore. Ma è poco, davvero troppo poco.
MEMORABILE: La De Simone a Vitali: "Mandrilletto!"
La commedia pecoreccia a cavallo degli anni '70 annovera anche questa pellicola ambientata a Stresa. La solita scuola scombiccherata con il preside Banfi che regna incontrastato nelle situazioni comiche. Nel complesso abbastanza scadente, con solo due topless della fata Rizzoli e della sorprendente Martinez. Vitali solito zimbello e la De Simone volutamente invecchiata.
Nella medie di queste farse, con una trama più esile del solito. Banfi per fortuna è scatenato e i suoi momenti strappano grasse risate tra battute con la rima e arrabbiature improvvise, mentre più noiosa è la pseudo storia d'amore con la Rizzoli che, pur bellissima, recita qui decisamente male. Dicreto il ritmo, mentre le musiche sembrano riciclate da altri film simili.
Nel mare magnum delle varie scuole, ripetenti e scherzacci da prete dei '70/'80, pellicola di qualche gradino sopra la media grazie ad alcuni semplici meriti, quali un accenno di trama che può dipanarsi dall'inizio alla fine, una coppia di bellocci sufficientemente espressiva e soprattutto un duo Banfi/Vitali in piena forma, seppur raramente i due si incrocino. Parecchie situazioni divertenti, alcune volgarità azzeccate, colonna sonora non invadente. Inutile il bimbo; la Rizzoli non mostra molta mercanzia, contribuiscono alla causa anche la Martinez e Ria De Simone.
MEMORABILE: La fame atavica di Vitali, che non riesce a soddisfarla.
Simpatico film comico di Mariano Laurenti con una Anna Maria Rizzoli in forma smagliante che praticamente fa la figlia di Agnelli. Per il resto tutto è sulle spalle del collaudato Lino Banfi e dei soliti caratteristi, con una serie di scherzacci, battutacce e scambi di coppie e di camere nel finale. Piuttosto insolita la location di Stresa in Piemonte. Divertente.
Che nel 1980 la commedia "scollacciata" fosse alle corte appare evidente anche per questa ennesima operazione "scolastica" fuori tempo massimo. La nuova regina del genere è la bella Rizzoli (ripetente a dir poco, visto che all'alba dei trent'anni... è ancora al liceo!), che alterna film d'un certo blasone a film popolari di scarso valore artistico, sorretti perlopiù dal talento Banfi e dalle buffe espressione degli italiani. Situazioni d'avanspettacolo e tiritera amorosa col bello di classe. Persino Ferrio non ci crede più, riciclando in toto il pacchetto di brani da precedenti film.
La commedia sexy volgeva al tramonto e questo film è forse l'ultimo accettabile di tutto il filone. Gianni Ferrio ricicla a man bassa da precedenti OST e abbiamo l'ennesima liceale Angela; la storia d'amore dei protagonisti è abbastanza grottesca ma per il resto ci si diverte, grazie soprattutto a un incontenibile Lino Banfi, qui spassosissimo, e ad alcuni personaggi divertenti che permettono una visione piacevole. Gli scherzi ad Alvaro Vitali e i siparietti tra Banfi e Ria De Simone sono veramente riusciti. C'è anche una morale finale. Non male, in fondo.
Tra le commedie sexy all'italiana questa di Laurenti comincia ad essere fuori tempo massimo. Lo si evince da una sceneggiatura che si affida esclusivamente alla verve comica di Banfi e che difetta nel non sfruttare a dovere il grande Vitali, qui nel ruolo del professore di chimica pasticcione. Il cast femminile si distingue per la formosità delle protagoniste, che però qui non eccellono nella recitazione. L'opera vivacchia sulle battute di Banfi, su di un paio di nudi e sul solito tourbillon di fraintendimenti. Troppo poco per considerare l'opera sufficientemente gradevole.
In fondo alla pentola del filone porcaccione e gedeone sembra esserci sempre traccia di bruciacchiate croste da raspare. Al che raschietto alla mano Laurenti ritrasforma il prode Banfi in una bestia da soma che deve rimorchiare il non facile soma d'un film mancato dove ogni possibilità umoristica è atrocemente brutalizzata dal casermismo e dalla dark side comica da baretto di provincia. Fortuna nostra vuole che sia un purosangue navigato capace di scamparla alle più avide sabbie mobili filmiche e sebbene in platea il gelo sia misurabile col barometro due risate di resto si intascano.
MEMORABILE: "Abbiamo trasmesso: la terza puntata di Radici!"; "La mucca Carolina!"; Tutte le rime baciate con la sorella che batte e con "te l'appoggio!".
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Ma questo attore non è un giovanissimo Marco Milano? Se non è lui (non è citato nel cast e nemmeno nei titoli di coda) ci assomiglia tantissimo...
DiscussioneGeppo • 21/03/11 16:24 Call center Davinotti - 4356 interventi
Mauro ebbe a dire: Ma questo attore non è un giovanissimo Marco Milano? Se non è lui (non è citato nel cast e nemmeno nei titoli di coda) ci assomiglia tantissimo...
Ruber ebbe a dire: Ammazza come si e' rovinata la Rizzoli: era una bellissima ragazza negli anni '80, ora a forza di botulino e lifting ha trasformato il viso, poi, da una 3a, a stracult lo scorso anno aveva due meloni enormi tipo palloni da calcio! e dire che dicevano che negli anni '80 aveva il piu bel seno d'Italia (ovviamente non concordo perche' era la Fenech la piu bella di tutte ieri oggi e domani!)
Non si affronta proprio comunque!!!!
Ma mi domando:che cavolo di motivo c'è a 50 anni passati di far lievitare un decoltè peraltro notevole,seppur non giunonico, nonchè quegli odiosi lifting tira li tira là.
Oltretutto la Rizzoli era una gran bella ragazza da giovane, perchè non lasciare immutato il lavoro di madre natura seppur coi segni del tempo?
Per una che è nella mia top 10 delle donne della commedia erotico-sexy era sul gradino seppur più basso del podio(Silvia Dionisio al primo e ad ex aequo la Fenech e la Agren al secondo, ergo lei al terzo), questo è un autogol alla Riccardo Ferri (o alla Niccolai).
La formula chimica scritta alla lavagna da Alvaro Vitali è completamente sbagliata, lo ione sodio (Na)e lo ione di solfato (S04) si combinano formado il solfato di sodio, con la formula Na2SO4 e non NaSO4.
Inoltre la formula è sbilanciata (verso sinistra), quella giusta è la segunte:
2NaCl + H2SO4 ----> Na2SO4 + 2HCl
DiscussioneZender • 20/07/13 17:25 Capo scrivano - 48676 interventi
Fedemelis ebbe a dire: La formula chimica scritta alla lavagna da Alvaro Vitali è completamente sbagliata, lo ione sodio (Na)e lo ione di solfato (S04) si combinano formado il solfato di sodio, con la formula Na2SO4 e non NaSO4.
Inoltre la formula è sbilanciata (verso sinistra), quella giusta è la segunte:
2NaCl + H2SO4 ----> Na2SO4 + 2HCl
Motorship ebbe a dire: Per una che è nella mia top 10 delle donne della commedia erotico-sexy era sul gradino seppur più basso del podio(Silvia Dionisio al primo e ad ex aequo la Fenech e la Agren al secondo, ergo lei al terzo)...
Ehm, no. Lei sarebbe quarta, avendone tre davanti, non terza...
DiscussioneZender • 21/07/13 08:21 Capo scrivano - 48676 interventi
Fedemelis ebbe a dire: La battuta è scontata. :) Ma in questo caso era un insegnante di chimica. Nooo, Vitali insegnante di chimica? Chissà, magari l'han retrocesso dopo la formula scritta in questo film...