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La nostra recensione di Smetto quando voglio

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lo si capisce in fretta quando una commedia è impostata meglio del solito. Da tante piccole cose: le espressioni degli attori, i dialoghi, la messa in scena, le invenzioni disseminate qua e là che ne testimoniano quel pizzico d'originalità che non guasta mai. In SMETTO QUANDO VOGLIO, in cui comunque la prima cosa a colpire è la fotografia, dai contrasti quasi cartoonistici e i colori impossibili, simil-psichedelici (senza un vero perché), le qualità si evidenziano con facilità. Al di là di un protagonista (Edoardo Leo) che sembra nato per la parte, si capisce che la scarsità di mezzi è combattuta con una sceneggiatura ben calibrata, ricca di momenti divertenti e della capacità di rifuggire...Leggi tutto la banalità attraverso una cura non indifferente nella ricerca di termini e frasi. L'idea dei laureati a pieni voti costretti a lavorare come lavapiatti o meccanici per sbarcare il lunario, arrivando al punto di fingere di non avere la laurea per non rischiare di perdere il posto, è una buona base di partenza. La successiva sintetizzazone, da parte di questo gruppo di cervelloni falliti, di una nuova droga "legale" (nel senso che non esiste ancora nell'elenco delle sostanze vietate dal ministero, non essendo in commercio) dà lo slancio alla fase di rilancio della loro intelligenza: si organizzeranno per spacciarla e per ricavarci molto velocemente una montagna di soldi. Ma non è necessariamente la solita storia dei nuovi ricchi che si abbandonano a vizi e stravizi: la loro scarsa conoscenza di quel tipo di vita li porta ad affrontarla timidamente, tra continui impacci. E' la storia di un'avventura da soliti ignoti dei nostri giorni: da ricercatori a ricercati, come recita appunto l'azzeccato sottotitolo del film. Poi certo, c'è il rapporto con la solita giovane moglie (Valeria Solarino) che pretende dal marito più introiti salvo poi scandalizzarsi quando ne capisce l'origine, ma è il prezzo da pagare per una commedia che non si vergogna di agganciarsi ai cliché del genere per rielaborarli con sagacia e piegarli alla singolarità dei protagonisti. Un bell'esempio in questo senso ci viene offerto dalla rapina in farmacia condotta con spingarde e baionette, testimonianza dell'eccentricità dei componenti della banda. Insomma, senza stupire troppo per l'originalità della proposta, il film di Sydney Sibilia non delude le attese; perché è brillante, svelto, ricco di azzeccati personaggi secondari e non s'impantana come spesso capita nella solita maledizione dell'ultima parte, in cui solitamente crollano le commedie italiane di questi tempi. Non che non si avverta un rallentamento rispetto alla scoppiettante prima fase (il personaggio di Neri Marcorè non incide come dovrebbe), ma almeno ci vengono evitate moralette a buon mercato o interminabili epiloghi buonisti, chiuedendo degnamente un film costruito con attenzione e gusto non comune.

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Tutti i commenti e le recensioni di Smetto quando voglio

TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/02/14 DAL DAVINOTTI
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Lou 22/11/15 15:52 - 1147 commenti

I gusti di Lou

La prova che si può fare una buona commedia anche in Italia, senza per forza scadere nella trivialità più caciarona o nella banalità dei luoghi comuni. L'esordiente Sibilla parte da una buona idea, cioè il paradosso che nell'Italia della crisi economica il titolo di studio possa essere di ostacolo per trovare lavoro e che quindi le proprie competenze debbano essere sfruttate per inventarsi qualcosa (anche ai limiti della legalità). Idea sviluppata bene, anche se alla lunga la storia mostra un po' la corda. Bravi gli attori, buono il ritmo.
MEMORABILE: I due benzinai laureati che parlano in latino.

Furetto60 9/02/14 09:10 - 1484 commenti

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Le difficoltà economiche e il degrado culturale possono essere arginati anche così, con un film intelligente che sparge ironia a piene mani. Sia chiaro, è un agrodolce simile alla serie di Boris, con la quale condivide anche alcuni interpreti, e il finale è parimenti pessimistico (o realistico, fate voi), sia pure in chiave comica. Mai un momento di stanca, dialoghi ben costruiti, ottimo affiatamento del cast che offre un'opera corale: una delle migliori commedie dell'ultimo periodo.
MEMORABILE: La numero Zero; La sgangherata rapina in farmacia; I dialoghi col datore di lavoro edile

Pumpkh75 10/02/14 12:37 - 1906 commenti

I gusti di Pumpkh75

Già in partenza è in prima fila: attori non sovraesposti ma assolutamente in palla, regia lineare ed efficace, una convincente fotografia satura e colorata. Alla prima curva ci si rende conto di aver davanti finalmente una commedia italiana con un’idea notevole e genuinamente divertente, zeppa di momenti ilari ma per nulla sciocca. C’è qualche piccola ingenuità specie nella seconda parte, ma l'Italia dipinta è amara e rassegnata, purtroppo reale. Esageriamo: quattro pallini, di cui mezzo in premio per la sorpresa soddisfazione. Zalone chi?

Rambo90 15/02/14 00:16 - 8045 commenti

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Finalmente una commedia italiana divertente dall'inizio alla fine, che non è ansiosa di dire qualcosa di grosso o di eticamente utile ma pensa solo alle gag e ai dialoghi (tutti brillanti e riusciti). Non manca anche un po' di critica sociale, ma ben contestualizzata e non gridata. La regia è alle prime armi e si vede, ma sa dirigere la coralità di un cast in ottima forma, che pesca a piene mani dalla generazione degli astri nascenti della commedia (non a caso, vari son presi dalla factory di Boris). Bel ritmo, finale amaro. Notevole.

Xamini 19/02/14 23:44 - 1295 commenti

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L'ho trovato esageratamente sopra le righe. Chiaro, è il suo registro e lo si percepisce sin dal primo colore che solletica la retina. I personaggi non scendono mai sotto al grottesco, ma al terzo gigioneggiare di Edoardo Leo il sorriso inizia a stemperarsi. E questo racconto di novelli spacciatori che fa un po' il verso a Breaking bad potrebbe anche avere dei risvolti drammatici tali da restituirlo alla gloria della sua italianità, ma il timbro è sempre comico pur senza alcuna risata sguaiata. Personalmente gliene faccio una colpa, ma non è detto che debba esserlo per tutti.

Mickes2 21/02/14 14:24 - 1672 commenti

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Commedia corale amaramente (sur)reale e aderente all’attualità (che poco ha da invidiare alle controparti d’oltralpe) sulla crisi economica e tutto ciò che ne deriva, raccontata con linguaggio diretto, frizzante e divertente, dotata di guizzi comici esilaranti, incastonata dentro una fotografia psicotropa e arricchita da personaggi caricaturali (bravissimi tutti e menzione speciale per Fresi) ma ispessiti da sottofondi veritieri da far pensare e molto, sulle flebili impalcature del Bel paese. Qualche faciloneria non ne compromette il risultato.
MEMORABILE: Il colloquio dell'antropologo; Fresi: "Però allappa un po', segna: sistemare secchezza delle fauci!"

Markus 22/02/14 17:19 - 3776 commenti

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Si ride a denti stretti, ma si ride; e questo è già un bel passo avanti nel disarmante panorama della commedia all’italiana d'oggidì, in cui pare ormai prassi virare in facili drammi. Sydney Sibilia, al suo primo lungometraggio, insegna a tutti che si può rallegrare pur affrontando temi di dolorosa attualità e quindi narrando di crisi economica ed esistenziale di molti lavoratori di oggi, in Italia. Regia svelta e più che discreti i meccanismi della comicità di un cast molto ben affiatato. Qualche leggero cedimento nella seconda parte.

Ryo 12/03/14 15:44 - 2169 commenti

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Una commedia italiana brillante in cui si respira aria di cambiamento e originalità per il genere. Un ottimo cast di protagonisti che divertono con i loro personaggi talvolta stereotipati ma ben amalgamati nel contesto spesso surreale. Mi è piaciuta molto la scelta della fotografia molto saturata e con colori sempre vivi. Un messaggio abbastanza chiaro con forti critiche alla meritocrazia e al sistema universitario italiano. Finale tragicomico, che porta a ridere di una realtà che dovrebbe far piangere.
MEMORABILE: L'incidente; "Faccio pompino? "; La rapina in farmacia; Il finale.

Puppigallo 19/06/14 16:16 - 5517 commenti

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Commedia che, se non altro, parte con un'idea diversa dal solito canovaccio. Purtroppo però, col passare dei minuti tutto si banalizza, dando spazio a quelli che sono più macchiette viventi (i protagonisti) che attori, finendo inevitabilmente per ripetersi e annullando così quell'alone di simpatia che si erano creati (i mestieri alternativi). Il ritmo è discreto e qua e là c'è qualche momento umoristicamente riuscito, ma il resto è davvero poca cosa. Velo pietoso sul Murena e sulla donna del protagonista (la discussione seria sulla droga in un film del genere non sta nè in cielo nè in terra).
MEMORABILE: Il cane pusher; Le domande al gay impasticcato "Ah ma allora ti piaccio proprio..."; La rapina in farmacia con baionette.

Galbo 22/06/14 08:47 - 12688 commenti

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Complimenti a Sydney Sibilia per il bel debutto e per avere dimostrato che si può realizzare anche in Italia una commedia ottima, al netto di tutte le "vanzinate" che ci sono state ammorbate per anni. Smetto quando voglio è cinema leggero di qualità: ottima scrittura, una trama debitrice ad una serie televisiva americana, sviluppata però in modo personale ed italico, un'apparato tecnico di primo livello, con una fotografia eccellente (magnifiche le sequenze iniziali). "Ciliegina"sulla torta, la prova degli attori, con un grande Edoardo Leo.

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Bruce 23/06/14 16:16 - 1026 commenti

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Commedia italiana brillante, ricca di spunti interessanti e divertenti. L'idea di fondo è buona, i dialoghi non sono mai banali e gli attori fanno in pieno la loro parte. Il risultato è più che positivo. Si riesce così a far ridere anche trattando intelligentemente della crisi e dei paradossi della società attuale.

Il Dandi 3/07/14 14:13 - 1917 commenti

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A parte la riconoscibile idea di base sull'autoproduzione di droga e la metamorfosi intellettuali/spacciatori, il film ha l'intelligenza di sfruttare motivi (e buona parte del cast) di altre serie televisive completamente nostrane: la delinquenza fashion di Romanzo criminale e il precariato grottesco di Boris, con un occhio anche all'hipsteria contemporanea del fenomeno web "The Pills". Una commedia brillante, con quasi nessuna caduta di stile, che funziona soprattutto grazie alla sceneggiatura e agli attori, tutti validi.
MEMORABILE: Il colloquio di lavoro di Sermonti dal carrozziere.

Stelio 4/07/14 06:28 - 384 commenti

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Riuscire a far recitare bene un attore scadente è uno dei primi segnali del talento registico. L'esordiente Sidney Sibilia riesce nell'impresa dirigendo Edoardo Leo verso la prima interpretazione decente di tutta la sua carriera. Il resto degli attori segue con prestazioni davvero elevate. Ottima la regia così come la storia, finale geniale. Promosso a pieni voti.

Daniela 9/07/14 08:46 - 13346 commenti

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Grandi cervelli stanziali che, invece della fuga, scelgono la via del crimine, dimostrando quanto poco possano andare d'accordo teoria e pratica... Spunto amarissimo, da piangere, ma si ride spesso e volentieri, grazie a questa mosca bianca nel panorama per lo più desolante della commedia nostrana: sceneggiatura ben ritmata, dialoghi frizzanti con tante battute a segno, situazioni esilaranti, un cast in stato di grazia con tanti reduci borisiani. Insomma, a parte qualche perdonabile momento di stanca nella parte centrale, funziona tutto come si deve, compreso il bel finale, ilare ed amaro.
MEMORABILE: Le discussioni animate fra i due latinisti; Sermonti che cerca di accreditarsi come semianalfabeta per ottenere un lavoro

Paulaster 15/07/14 10:10 - 4958 commenti

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Lavoro altalenante per un’opera prima che tocca un argomento odierno ma delicato come le smart drugs. Note positive le seconde linee, con trovate empatiche a dar spruzzate di ricercatezza e una prima parte che segue una linea narrativa. Disastrosa e sbracata la parte finale, eccessiva come le fotografia. La coppia protagonista funziona male: lui nel solito personaggio, la Solarino poco adatta al genere. Regia sufficiente che prova a far qualcosa di diverso.

Nancy 15/07/14 15:59 - 778 commenti

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Oddio! Sto vedendo un film italiano?! Oddio! È una commedia?! Oddio! Sembra decente?! Pallini forse troppi, ma la sorpresa è grande nel vedere un buon lavoro tutto italiano che sviluppa una buona idea rubacchiando qua e là dai vari Breaking bad e Romanzo criminale (due delle serie migliori degli ultimi anni, non a caso). Sibilia (classe '81) confeziona veramente un buon lavoro: ottima sceneggiatura e pure una regia decente (visibilmente debitrice alla generazione video-youtube); riesce perfino a far recitare bene Leo. Come non togliersi il cappello?

Motorship 16/07/14 16:52 - 585 commenti

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Pensavo di assistere a un filmettino senza valore alcuno, dato il panorama disastroso della commedia italiana di oggi, ma devo dire che sono rimasto sorpreso da questo film dell'esordiente Sibilla, che tratta con ironia un tema delicato come la crisi economica che attanaglia il Belpaese. Certo non è un capolavoro, ma qua e là ci sono interessanti trovate molto ben riuscite, anche se a tratti affiora la banalità. La coppia protagonista Leo-Solarino non se la cava male, ma vanno meglio Sermonti e anzitutto Fresi. Davvero niente male.
MEMORABILE: Sermonti che si finge semianalfabeta per ottenere un posto da un carrozziere.

Didda23 19/08/14 13:25 - 2466 commenti

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Se lo straordinario spunto di partenza non fosse mutuato dalla serie cult Breaking Bad, saremmo dinanzi a un capolavoro inaspettato e assoluto. Detto ciò, è notevole la predisposizione di Sibilia per il genere: cuce le varie situazioni con eleganza e con il piglio di chi può diventare davvero grande. Si avverte una piacevole ventata di aria fresca, vuoi per le facce giuste e poco conosciute vuoi per la qualità dei dialoghi. La riflessione di fondo trova il giusto equilibrio fra aspra denuncia e comicità liberatoria. Capeggia il cast un convincente Leo.

Harrys 1/08/14 13:22 - 687 commenti

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Non è giocoforza il caso di stracciarsi le vesti. Il prodotto è fresco, curato, organico, come troppo raramente se ne vedono, ma inficiato, come solamente un compatriota (ancor meglio se romano) può carpire, dal più lapalissiano meccanismo clientelista in circolazione. In Italia il pregio o si tramuta tout court in difetto o stimola la capacità di fingersi disinteressati. Non è mai assoluto, ma tant'è. Si distingue per un continuum satirico mai invadente, bensì calibrato, e una struttura di denuncia che rievoca i fasti della commedia all'italiana. Non sufficentemente carismatico il protagonista.

Ugopiazza 16/09/14 14:35 - 119 commenti

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Credo che qui si possa parlare di un vero e proprio punto di rinascita della commedia italiana: quello che questo giovane regista ci propone ispirandosi alle serie TV americane (in particolare Breaking bad) è una crime comedy superbamente diretta, brillantemente scritta, elegantemente confezionata (ottima la fotografia) e recitata da un cast ispirato come non se ne vedevano da anni (c'è anche un Neri Marcorè semplicemente magistrale). Qualche piccola ingenuità nel finale, ma perdonabile. E bravo Sydney Sibilia, ci aspettiamo grandi cose da te!
MEMORABILE: La preparazione delle pasticche; Le tattiche di vendita; La trasformazione di Alberto; Er Murena; La rapina in farmacia.

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Gabrius79 16/09/14 00:03 - 1523 commenti

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Uno dei pochi film con esiti felici della stagione 2013/14, diretto dal debuttante Sydney Sibilia. Un cast irriverente e di buon livello fa sorridere con gag più o meno riuscite (su tutti Edoardo Leo, ma la Solarino fa bella figura). Qualche scena risulta ripetitiva, ma il risultato è piuttosto sorprendente.

Capannelle 7/10/14 16:44 - 4588 commenti

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Una commedia con la marcia in più, grazie a una buona scrittura di fondo e alla prova corale degli attori, ottimamente diretti e miscelati. Particolare la fotografia, dai toni sparati, a simboleggiare gli eccessi di una storia che però contiene di fondo una triste realtà italica. Notevole la progressione comica che mette in scena sequenze sempre più ficcanti che culminano nella rapina alla farmacia (roba che ti stende sul divano dalle risate).

Maxx g 26/10/14 22:42 - 715 commenti

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È raro trovare un film italiano originale e soprattutto che funzioni. Esclusi quelli basati su fatti reali, si parla praticamente sempre di amori, amicizie, separazioni, ritorni e cose simili. Qui invece viene sviluppato soprattutto il tema drammatico e sempre attuale della disoccupazione. Si ride e si riflette. Merita una visione.
MEMORABILE: La rapina in farmacia dove i rapinatori si accusano l'un l'altro; I dialoghi in latino dei due benzinai.

Luchi78 28/10/14 13:46 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Grande idea. Il precariato alto-culturale trasformato in associazione a delinquere che vede improbabili pusher andare alla conquista di Roma... inevitabile il richiamo alla grande cavalcata di Romanzo criminale, ma la chiave ironica qui conquista la scena e la risata è un crescendo fino alla clamorosa rapina in farmacia. Bravi tutti nelle interpretazioni, regia di ottimo livello; peccato per una fotografia ultra-saturata che alla lunga stanca.

Kinodrop 6/11/14 17:24 - 3457 commenti

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Pur essendo non nuovo il tema del forzoso riciclarsi in ambito lavorativo (Full monty e altri),questa commedia interessa perché illustra una realtà tutta italiana. Ottima opera prima, leggera ma di contenuto che non fa solo sorridere ma denuncia le strutture, le assurdità fino al grottesco in cui si trovano i protagonisti, costretti a lavori umili, oppure a inventarsi alternative al limite della legalità. Molte sono le qualità: una sceneggiatura fuori dalla solita melassa nostrana, ritmo, fotografia dai toni acidi e cast veramente brillante.
MEMORABILE: Il colloquio di Andrea con lo sfasciacarrozze; Il cane pusher; Il kitch in proporzione alla ricchezza.

Deepred89 19/11/14 11:26 - 3882 commenti

I gusti di Deepred89

Una notevole sopravvalutazione collettiva ha graziato questa commedia noir pseudo-indie, scritta pure bene (nonostante pesi troppo l'ombra di Breaking Bad) ma ancorata al fondo da una brutta fotografia digitalmente ritoccatissima e dall'incapacità della regia di trasformare scene sulla carta potenzialmente divertenti in reale forza comica. Odioso il personaggio moralizzatore interpretato dalla Solarino, brutte e fastidiose musichette alternative-rock. Discreto cast e ritmo ok, ma c'è ben poco da gridare al miracolo. Trascurabile.

Mutaforme 25/01/15 23:25 - 421 commenti

I gusti di Mutaforme

Una delle più simpatiche commedie italiane che ricordi negli ultimi dieci anni. Davvero divertente la storia dei laureati, diventati ormai "generazione 700 euro", che si inventano una nuova vita per poter emergere dalla mediocrità che offre il mondo del lavoro in Italia. Molto buona la prova di tutti gli attori (mi è piaciuto in particolare Stefano Fresi). Ingiustamente poco considerato dai media nazionali, troppo abituati ai cinepanettoni per accorgersi che si può fare di meglio.

Yamagong 6/02/15 23:13 - 275 commenti

I gusti di Yamagong

Chi da sempre lamenta appiattimento e scadimento nella commedia italana contemporanea, di certo non potrà rimanere indifferente dinanzi a quest'opera prima di Sydney Sibilia, che arriva a toccare con mano un tema fin troppo spesso sottaciuto dalle torme nostrane di moralisti e benpensanti: quello delle droghe, qui presente ma mai invasivo. Da elogiare il notevole gusto formale (vedasi la psichedelica fotografia), il gruppo di attori di primissima scelta e i gustosissimi momenti comici. Agrodolce, originalissimo. Come una ventata d'aria fresca.
MEMORABILE: La riunione nel capannone; La rapina in farmacia; I litigi in latino; Il finale.

Nando 6/02/15 23:57 - 3915 commenti

I gusti di Nando

Una commedia fresca, leggera che strappa finanche il sorriso davanti a una trama lievemente fantasiosa, poco veritiera ma tant'è. Bravo Leo che si barcamena in maniera egregia, anche Di Rienzo sembra rinato; le pecche emergono in un poco credibile Marcorè, veramente ridicolo nel ruolo. Sicuramente non un'eccellenza ma già il fatto che strappi una risata merita una buona segnalazione.

B. Legnani 14/02/15 00:39 - 5673 commenti

I gusti di B. Legnani

Sorprendente commedia italiana che funziona. Da sempre il parlare forbito-classico-scientifico ha potenza umoristica, ma mai avevo trovato tanti spunti deliziosi come in questi novanta minuti. Tolta la fotografia volutamente "drogata" (ma ci si abitua), il film fila via che è un piacere, ben recitato, con momenti esilaranti, come l'indimenticabile rapina in farmacia. Cast scelto perfettamente, davvero verosimile nella sua inverosimiglianza. Qualche cedimento nella parte finale (ma la rapina salva tutto...), non pregiudica il buon giudizio. Ruba una scena a La mossa del pinguino.
MEMORABILE: La rapina in farmacia. La lapide commemorativa di Teodosio il Grande. L'amico che, conoscendo il sanscrito, sa parlare cingalese. Eccetera.

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Piero68 18/02/15 10:25 - 3000 commenti

I gusti di Piero68

E meno male che la commedia italiana oggi passa anche da personaggi come Sibilia, Edoardo Leo o Massimiliano Bruno, menti geniali che riescono ancora a raccontare questa nostra Italia in chiave comica ma anche tutto sommato elegante. L'incipit è sicuramente abusato: la crisi economica, la disoccupazione ecc., ma gli sviluppi narrativi e la forza di un cast relativamente conosciuto fanno di questo film un vero e proprio must di questi anni. Semplicemente superlative le prove di De Rienzo e Fresi come pure il cameo di Marcorè versione "Murena".

Vitgar 20/02/15 09:43 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Colori fosforescenti e musica a tutto volume per questa divertente-amara commedia che vede l'esordio di Sibilia. Trama simpatica costruita su una realtà nazionale purtroppo in aumento, quella delle menti di valore non utilizzate dalle università. I personaggi sono scelti bene e ognuno rappresenta un certo prototipo umano. Attori all'altezza con un cameo di Neri Marcorè.

Nicola81 8/07/15 22:44 - 3002 commenti

I gusti di Nicola81

Non farà gridare al miracolo, ma finalmente abbiamo una commedia italiana degna di nota. La storia di questi laureati che si improvvisano spacciatori per necessità per certi versi mette tristezza, ma viene raccontata con il giusto piglio e riesce a regalare svariati momenti di genuino divertimento. La fotografia abbagliante e alcune fasi di stanca non penalizzano un prodotto oltretutto recitato in maniera convincente da quasi tutto il cast e che ha anche il merito di non scivolare nel moralismo da quattro soldi o nel tipico buonismo italico.
MEMORABILE: I due benzinai che parlano in latino; I dialoghi tra Leo e la Solarino; La rapina in farmacia; Il finale.

Giùan 26/04/15 21:45 - 4972 commenti

I gusti di Giùan

Uno di quei film nei quali, almeno per il sottoscritto, si rischia di vedere il bicchiere mezzo vuoto. Il suo punto di forza, la scrittura densa che impasta un eurekante spunto di partenza, alla lunga si rivela un fragile tallone d'Achille che mozza il fiato al respiro cinematografico della vicenda. Alla stessa filiazione monicelliana (col conseguente aggiornamento del linguaggio Age-Scarpelliano) manca un po' di sano cinismo corrosivo (e di quanto ce ne sarebbe bisogno). Innegabile comunque il gran gioco d'ensemble del cast e l'intuito comico di Sibilia.

Ilcassiere 30/04/15 12:24 - 284 commenti

I gusti di Ilcassiere

Commedia divertente ma farcita di luoghi comuni molto italici che rendono il film forse un po' troppo leggero. Tuttavia, anche se l'evolvere della trama è in alcuni passaggi un po' scontato, il film è godibile e si ride di gusto in diverse occasioni. Buona la prova del cast, Leo su tutti. L'esordio del regista, tutto sommato, raggiunge la sufficienza.

Blutarsky 29/06/15 17:59 - 362 commenti

I gusti di Blutarsky

Finalmente una commedia italiana scritta come Dio comanda, diretta con piglio sicuro, con i giusti tempi comici e interpretata da ottimi attori in parte. Il plot non è originalissimo ma i personaggi sono costruiti con criterio ed emerge nel film il gusto per la battuta (a volte ricercata), senza mai scivolare in facili buonismi o in messaggi socialmente utili (dato il tema), ma intrattenendo con ottime situazioni comiche e con la giusta progressione narrativa. Peccato solo per la fotografia un po' troppo satura e per un finale un po' tirato via.

Ultimo 1/07/15 22:18 - 1742 commenti

I gusti di Ultimo

Diretto dall'esordiente Sydney Sibilia, ha il pregio di essere un film con una trama attuale e tremendamente veritiera: un gruppo di laureati che per svariati motivi non riesce a trovare un lavoro consono ai propri studi elaborerà un metodo di guadagno alternativo... Mantenendo un ritmo quasi sempre elevato (tranne qualche pausa nel mezzo...), il regista confeziona un prodotto brillante, con attori noti del piccolo e grande schermo (tra cui spiccano Leo e De Rienzo). Consigliato.
MEMORABILE: I discorsi in latino dei due benzinai.

Jandileida 25/03/16 14:23 - 1702 commenti

I gusti di Jandileida

Da una pellicola così non posso non sentirmi coinvolto, visto il mio passato: i medievisti comunque non tornano utili nemmeno nella filiera della droga. L'idea a suo modo geniale, di sicuro per una commedia (non solo italiana) e l'inizio veramente scoppiettante fanno subito mettere comodi sul divano. Ci si diverte insomma con momenti davvero centrati e personaggi che non scadono nella macchietta ma sono anzi ben delineati. Verso l'ora il film comincia a mostrare un po' la corda, ma tutto sommato arriva in porto senza barcollare troppo. Bella sorpresa.
MEMORABILE: "Ma da quando parli cingalese?" "Eh capirai, conoscendo il sanscrito tiri giù tutto il ceppo".

Il ferrini 19/06/16 23:10 - 2742 commenti

I gusti di Il ferrini

Una commedia divertente, con un grande ritmo e recitata ottimamente. L'idea di partenza può rammentare le vicende di Walter White, ma qui la vicenda va in tutt'altra direzione, regalando momenti davvero comici, soprattutto col personaggio di Fresi. Leo è senz'altro al centro della storia ma i momenti migliori sono quelli corali: il raduno per la start-up, lo spaccio in discoteca, nel locale gay, la suite con le escort. Marcorè sfregiato (e cattivo) è spassosissimo, così come i colloqui di lavoro di "Stanis" Sermonti. Notevole.
MEMORABILE: "Questa tua attrazione fisica verso di me è dovuta all'effetto psicotropo oppure... ah no, ti piaccio proprio io".

Belfagor 5/02/17 17:14 - 2709 commenti

I gusti di Belfagor

Laureati a pieni voti ma cronicamente disoccupati, decidono di realizzare e spacciare una droga non ancora perseguibile dalla legge. Un Breaking bad all'italiana con uno spunto altrettanto cinico ma con uno sviluppo decisamente più divertente, in una combinazione di trovate comiche e analisi sociale sempre più latitanti nella commedia italiana. Cast ricco di ottimi caratteristi che dà vita a personaggi simpatici, fotografia satura che contribuisce all'atmosfera surreale, buon ritmo dall'inizio alla fine.
MEMORABILE: Le discussioni dei latinisti; Il professore con il prefisso sudamericano; La rapina.

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Redeyes 20/02/17 09:13 - 2501 commenti

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Riusciranno le nostre belve nerd a esser leoni per una notte? La risposta è sì! Decisamente. In una grottesca ambientazione quasi borissiana, nel pelago del precariato una banda di accademici sfigati crea la smart drug perfetta. Cast eccellente, ritmo esilarante e una sceneggiatura che non ha niente da invidiare ai fratelli dei serial statunitensi tanto cari al prof. Bonelli. Piccolo gioiellino italiano.

Fabbiu 8/03/17 15:13 - 2203 commenti

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Moderna e riuscita commedia italiana ma non all'italiana (a dire il vero qualche piccolo momento nel dolce-amaro rapporto tra il protagonista e l'amata ne risente, ma dura poco e non pesa). E' divertente, ha qualche spunto di attualità sociale su cui si fonda la trama, è anche abbastanza azzeccato e consente bene l'immedesimazione nei ruoli (basta essere laureati e in cerca di lavoro); la sceneggiatura è convincente sebbene parte dello sviluppo potesse essere più incisivo (chi fa soldi e si dà alla bella vita), ma tutto sommato scorre che è un piacere.
MEMORABILE: "Sono laureato, ma guardi, è un errore di gioventù del quale sono profondamente consapevole."

Schramm 1/08/17 17:19 - 4051 commenti

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A grandi crisi socio-economiche corrispondono opportunità uguali e contrarie, ovvero grandi crimini, magari cavillosi quel tanto per fare i conti con ogni oste. Se vi prudono le sinapsi, non è a torto: Sibilia trova la sua molecola anomala per ossidoridurre Gilligan e Sollima, e via associando a delinquere. Il reagente umoristico è tutt'altro che limitante e il final rush sballa il giusto, senza indesiderati effetti nocebo. Va rimproverato il didascalismo di un'onnipresente acidità fotografica, ma se ci si vuole fare un'idea del cine-rinascimento italico, segnarlo tra i desiderata è il minimo.

Matalo! 16/11/17 23:18 - 1381 commenti

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Zeppo di "furti" da classici (il primo tempo è La banda degli onesti e il matrimonio sinti viene dal Mattatore), un film che parte bene e ha un bel cast (Leo sempre efficiente) e, come sempre esagera nel centro e ha un po' troppo moralismo nel punto familiare. Comunque diverte, con battute divertenti e un ritmo scandito. Meglio dei film produzione Besson. Certo, l'idea del disagio precariale è solo alibi per fornire situazioni sopra le righe. Ma in giro c'è di peggio e alla fine si fa guardare (una volta).
MEMORABILE: Sergio Solli porta con sé la recitazione old school, sempre solida.

Pigro 20/11/17 09:42 - 10172 commenti

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Sarebbero stati magnifici quei sette, se non fossero vissuti in Italia, dove i ricercatori sono costretti a rinunciare alle loro ambizioni e a trasformarsi in soliti ignoti alle prese con l’invenzione e lo spaccio di una nuova droga. Commedia spiritosa e frizzante, con un buon ritmo, che grazie all’originale spunto narrativo riesce a infilare dialoghi e situazioni divertenti. La fotografia ricercata impreziosisce il film cercando di strapparla ai classici stilemi della commedia italiana, che viene comunque felicemente assorbita.

Caesars 12/02/18 13:25 - 4016 commenti

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La cifra stilistica più interessante del film diretto da Sibilia risiede in una fotografia che si avvale di colori molto sgargianti e innaturali, che ricordano i cartoon. Abbastanza gradevole e ben interpretata, questa commedia ci regala una prima parte più divertente rispetto alla seconda; problema che affligge molti prodotti similari. L'idea è simpatica, anche se non originalissima, con un gruppo di laureati che si ricicla in un lavoro molto "alternativo". Si sorride spesso e questo è sicuramente un pregio. Non male.

Rufus68 14/10/18 19:41 - 3978 commenti

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Si ridacchia qua e là, a volte a denti stretti. Un mezzo miracolo per l'asfittica commedia italiana che, almeno in tal caso, lascia da parte rutti, battutine, guru televisivi e politicamente corretto per inoltrarsi nel vasto pelago della realtà. Una realtà vista con gli occhiali rosa d'una satira superficiale eppure, timidamente, si parla di realtà: lavoro, università, nerd sfigati, conti che non tornano. Non mancano i bozzetti psicologici innocui (gli zingari, la bassa criminalità), per carità. Incredibile: Leo e il cast reggono bene la scena.
MEMORABILE: La lite fra latinisti (in latino).

Bubobubo 18/12/18 16:06 - 1847 commenti

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Lo snobismo di certo pubblico vuole che si guardi alle commedie italiane come minimo con sufficienza, ma qui si fa sul serio. Un soggetto di carattere, che prende spunto da una dolorosa e atavica piaga della contemporaneità occidentale (dire solo "italiana" è esagerare) per costruirvi uno slapstick dai micidiali tempi comici, un autoironico sputo in faccia allo stereotipo. Dei quattro protagonisti, la cui alchimia rasenta la perfezione (eccezionale, anche per fisicità, Stefano Fresi), il solo Calabresi non sempre appare a suo agio.

Herrkinski 6/03/19 04:48 - 8792 commenti

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Una sorpresa inaspettata per il cinema italiano; una commedia moderna che mutua alcune idee ispiratrici da Breaking bad e in generale da certo cinema americano degli ultimi anni, specialmente nello stile umoristico e visivo, senza scadere in tarantinismi o tentazioni pulp di terz'ordine. La confezione internazionale (molto bella la fotografia) ben si sposa con un clima da commedia italiana che mai cede a tentazioni provincialistiche restando semplice e stilosa allo stesso tempo, aiutata da un cast in generale sempre all'altezza. Un buon film.

Pesten 23/03/19 07:18 - 833 commenti

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Una piacevole sorpresa. Pur pagando dazio a un certo stile grottesco tipico di Boris e pur seguendo una trama decisamente già vista, il film riesce a essere piacevole e fluido, senza dover scadere nell'eccessiva volgarizzazione tipica dei cinepanettoni. La romanità e il romanesco aiutano sicuramente ad avere un qualcosa in più, caratterizzando anche i personaggi secondari del racconto.

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Magi94 20/01/20 13:15 - 1025 commenti

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Una mezza delusione. Lo spunto è più che valido, i personaggi pure, la sceneggiatura tiene benissimo e la regia sa dare il giusto ritmo frizzante alla commedia (unico neo la fotografia accesissima, esagerata). Quel che "ammazza il divertimento" è il fatto che, proprio in un film che si propone anche come critica sociale, si riempia il tutto con tanti stereotipi, sia sull'università sia nelle caratterizzazioni stesse: il protagonista (e soci) ricalca Alberto Sordi e la moglie seria, responsabile e moralista.

Dzekobsc16 13/07/20 11:53 - 47 commenti

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È raro vedere un film dieci volte e riderci altrettanto. L'effetto di "Smetto quando voglio" è questo: fotografia psichedelica come la pasticca prodotta dai ricercatori, ritmo sostenuto, attori in parte, sceneggiatura micidiale con vette di assurdità nelle scene nelle varie discoteche. Leo sembra essere nato per fare Pietro Zinni, meravigliosi i latinisti Aprea e Lavia come il matematico De Rienzo, sorprendente Solli nella parte del professore-barone Seta. Nel complesso il lavoro funziona alla grande, ed è una ventata di aria fresca nell'aridità del cinema italiano. 
MEMORABILE: Il battibecco in latino alla stazione di benzina; I discorsi del professor Seta sulla "cornice politica" utile per avere un posto fisso.

Tarabas 30/11/20 10:11 - 1888 commenti

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Molto divertente quanto poco plausibile, il film è originale e ben realizzato, finalmente con un'idea nuova in un cinema italiano abbastanza ripetitivo. Il cast è ben assemblato (con molti reduci di Boris, il che non guasta) e funziona benissimo. I ricercatori universitari, geniali nei loro campi, un po' imbranati per il resto, ridotti a fare lavoretti estemporanei per campare, si trasformano in un batter di ciglia in veri narcos con attico, spider e bellone da video rap. La metamorfosi è spassosa quanto il finale, molto ben congegnato.

Pinhead80 11/12/20 18:52 - 5515 commenti

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Un ricercatore universitario stanco di essere respinto da quel mondo che lo vorrebbe sono schiavo a tempo indeterminato, costituisce una banda di spacciatori laureati che sfruttano le loro conoscenze scientifiche per produrre una droga legale. In questa commedia il divertimento è assicurato anche se si ride a denti stretti perché la sceneggiatura va a sottolineare una situazione (quella del precariato e del demansionamento) che fa indignare e arrabbiare. Il ritmo è molto alto e le situazioni divertenti sono tante anche se la parte finale forse è tirata un po' via.
MEMORABILE: I colori del film che rimandano ad un trip di acido; Fresi che cerca di capire l'entità dello sballo prodotto dalla droga.

Silvestro 15/01/21 16:02 - 379 commenti

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un film originale in un panorama italiano caratterizzato troppo spesso da commedie che seguono una schema fisso. L'opera di Sibilla attinge a piene mani nella filmografia americana, riuscendo a mischiare vari generi senza mai annoiare. Ottime le prove del cast, a partire da Leo per proseguire con Fresi e Sermonti (quest'ultimo si conferma uno dei volti più talentuosi nel contesto della commedia Italiana). Nella seconda parte del film si assiste a qualche pausa, ma è una pecca assolutamente perdonabile per un lavoro che dona un'ondata di freschezza notevole al nostro cinema!
MEMORABILE: La formazione della banda.

Victorvega 2/03/21 20:12 - 502 commenti

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Due cose colpiscono immediatamente: la prima è la fotografia, molto particolare, con luci gialle e rosse sparate e volutamente inverosimili; la seconda è la trovata dei laureati, ognuno scienziato nel proprio campo, a dissertare e a lavorare, come fosse naturale, sistematicamente, nei posti più umili (eccezionale critica sociale, purtroppo veritiera). Man mano che si sviluppa, poi, ci si accorge che il film ha anche una sua storia e che è molto divertente. Il finale non è allo stesso livello della parte precedente. Bravi gli interpreti.

Gabigol 2/06/21 12:39 - 672 commenti

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Da uno spunto veritiero - le competenze accademiche non attecchiscono nel mercato del lavoro - si dipana un soggetto derivativo ma riuscito: reminiscenze da Breaking bad e I soliti ignoti al servizio di una storia di sopravvivenza e fittizia rivincita (non è sbagliato scorgere alcuni crismi di Boris, soprattutto per il taglio grottesco e parte del cast di principali). La fotografia a saturazione cromatica restituisce un taglio psichedelico-cartoonesco corretto; la regia non si rivela valore aggiunto. Leo, Fresi e Di Rienzo sugli scudi per le rispettive interpretazioni.
MEMORABILE: Il colloquio lavorativo di Sermonti; Il litigio in latino tra benzinai; La rapina in farmacia; Fresi alle prese con il russo; La chiusa finale.

Anthonyvm 11/06/23 22:53 - 6648 commenti

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Quando la sinossi di un film si può riassumere in "un Breaking bad di casa nostra", la percentuale di rischio di incappare in una delle numerose sciocchezzuole da una risata e poi giù nell'oblio, si prospetta piuttosto alta. Per fortuna Sibilia si serve di una vincente verve umoristica che i fan di Boris (e il cast facilita l'associazione) conoscono e apprezzano, oltre che di uno script per una volta solido e preciso, tanto nella struttura quanto nell'obiettivo satirico, culminante in un finale paradossale che riporta alla memoria le migliori chiusure della commedia nostrana che fu.
MEMORABILE: Il colloquio di lavoro di Sermonti; Spacciando nei bagni; Fresi e la progressiva dipendenza; Le avances del gay; Neri Marcorè; La rapina disastrosa.

Luluke 27/04/24 08:26 - 894 commenti

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Primo capitolo di una trilogia da annoverare tra le cose migliori del cinema italiano del nuovo millennio. Soggetto solido, sceneggiatura pressoché perfetta così come lo sono le interpretazioni di tutti, protagonisti e comprimari. Uno dei pochi film di casa nostra che riesce a coniugare sorriso e riflessione, stile vecchia commedia all'italiana. Sibilia, quasi all'esordio, dirige da fuoriclasse, Di Leo recita come un mattatore, Fresi spalla eccezionale. Tutti poi sconteranno, come logico, la difficoltà di staccarsi da questi modelli registici e recitativi. Buoni anche i seguiti.

Bibi 13/11/24 20:42 - 222 commenti

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Oh! Finalmente una commedia che dice qualcosa di nuovo nel panorama italiano. Un gruppo di persone acculturate che si dà allo spaccio di un tipo di droga ideata da loro, per ovviare a una grave crisi economica, è l'idea di base su cui si sviluppa tutto il film. Ed è proprio grazie a una regia particolarmente incisiva e a gag misurate e, per questo, efficaci e quasi mai banali che il film diverte e stupisce. Da sottolineare una serie di attori che offre interpretazioni che li renderà più familiari al grande pubblico.

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Reeves 11/05/25 00:03 - 3098 commenti

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Una commedia originale, ben recitata da tutti, con parte action condotte con efficacia e un'ironia non banale nel raccontare il tutto. Si parla di un argomento molto serio, la totale svalutazione del lavoro intellettuale, e si esce con battute sorprendenti anche per il bagaglio culturale che fa da retroterra. Tra gli attori, Stefano Fresi grandeggia in tutti i sensi.
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  • Discussione Ruber • 28/01/17 19:16
    Formatore stagisti - 9464 interventi
    Dal 2 febbraio in sala il secondo capitolo di questa spassosa commedia.

    http://www.mymovies.it/film/2017/smettoquandovoglio2/
  • Discussione B. Legnani • 28/01/17 21:18
    Pianificazione e progetti - 15241 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Dal 2 febbraio in sala il secondo capitolo di questa spassosa commedia.

    http://www.mymovies.it/film/2017/smettoquandovoglio2/


    Epperò. Ci vado.
  • Discussione Tarabas • 30/11/20 10:13
    Segretario - 2069 interventi
    Ho visto ieri il film da Netflix, sul pc portatile per causa di forza maggiore, ma i colori erano spesso sparati e molto acidi. Scelta di fotografia (ma perchè?) o problema della sorgente? Il pc funziona, a scanso di equivoci.
  • Discussione Caesars • 30/11/20 10:54
    Scrivano - 17014 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Ho visto ieri il film da Netflix, sul pc portatile per causa di forza maggiore, ma i colori erano spesso sparati e molto acidi. Scelta di fotografia (ma perchè?) o problema della sorgente? Il pc funziona, a scanso di equivoci.
    Io vidi il film in TV (non ricordo la fonte), e la cosa che mi colpì di più è stata proprio la colorimetria. Scrissi infatti nel mio commento "una fotografia che si avvale di colori molto sgargianti e innaturali, che ricordano i cartoon".
    Quindi per rispondere alla tua domanda: Scelta della fotografia.

  • Discussione Tarabas • 30/11/20 15:59
    Segretario - 2069 interventi
    Aggiungo, scelta discutibile anzicheno
  • Discussione B. Legnani • 30/11/20 16:51
    Pianificazione e progetti - 15241 interventi
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