La coppia Pozzetto/Montesano, dopo aver condiviso episodi diversi nello stesso film (TRE TIGRI CONTRO TRE TIGRI e il suo sequel, CULO E CAMICIA, GRANDI MAGAZZINI...) ha esordito come duo vero in NOI UOMINI DURI, dimostrando di poter interagire ottimamente. Carlo Vanzina la rispolvera per questo divertente poliziottesco nel tentativo (riuscito, peraltro) di sfruttare le differenze metodologiche,...Leggi tutto linguistiche, sociali tra Roma e Milano. Pozzetto è integerrimo, preciso, corretto ma un po' lento e fesso, Montesano (che ha collaborato anche al soggetto), al contrario si distingue per balordaggine, pressapochismo ma pure per efficacia. I due sono complementari e quando entrano per vie diverse in contatto con un'organizzazione di narcotrafficanti, si alleano con esiti confortanti. In PIEDIPIATTI troverete il meglio del cinema vanziniano più “easy”. Un ritorno eccellente: dinamismo e spettacolo nelle scene d'azione, dialoghi brillanti, montaggio e fotografia di serie A, una sceneggiatura (da loro scritta con la coppia doc Benvenuti/De Bernardi) limpida nel suo svolgimento e un utilizzo sapiente delle musiche. Al tutto vanno aggiunte la grande performance di un Pozzetto esilarante e quella (solo corretta, niente di più) di un Montesano comunque simpatico. I duetti tra i due funzionano a meraviglia e la storia scorre che è un piacere, animata qua e là dall'immancabile stuolo di caratteristi (Ennio Antonelli, Roberto Della Casa, Nello Pazzafini e cento altri). Nulla di originale, certo, ma volgarità contenute e l'intento di raccontare l'intreccio poliziesco con estrema chiarezza. La scena si sposta da Roma a Milano per chiudersi a Venezia, con inseguimenti inediti tra i canali e brevi scorci di Laguna. Un film semplice, senza troppe ambizioni, ma che mantiene le promesse e piacerà molto soprattutto ai fan di Pozzetto.
Un poliziottesco all'italiana in perfetto stile anni 90. Il film è un valido intrattenimento e riesce a divertire, purtroppo però sia Montesano che Pozzetto forniscono un'interpretazione piuttosto debole. Buona la fotografia, valide le scene d'azione (l'indimenticabile inseguimento su moto d'acqua) e molto bello il tema musicale ricorrente. Purtroppo la trama è semplicissima e sbrigativa, anche un po' banale, e sono poche le cose che fanno effettivamente ridere (il morto portato in sauna, qualche battuta di Pozzetto...)
Ibrido piuttosto riuscito fra commedia 80's e poliziottesco, con interpreti collaudati e in palla (anche se Montesano ha la briglia troppo lenta e talvolta tende a strafare), buon ritmo, più di un momento davvero divertente. Qualche sforbiciatina - specie nel segmento della "visita" alla villa del cattivone e relativo resoconto, insostenibile - avrebbe giovato, ma rispetto a quello che verrà negli anni successivi siamo di fronte a un quasi gioiellino. Ci sono anche Bernabucci e Nello Pazzafini, che si becca un calcio nelle palle da Pozzetto!
Nel complesso è una discreta commedia con momenti abbastanza divertenti grazie a due protagonisti (Pozzetto e Montesano) in forma e affiatati (il romanaccio un po’ cazzaro e il milanese ligio al dovere). E’ la classica coppia di sbirri agli antipodi (l’idea non è certo originale), che grazie ai loro caratteri opposti daranno vita a diverse gag, soprattutto verbali (alcune di livello un po’ basso). Piuttosto movimentato, con inseguimenti e qualche legnata (Pozzetto con la tavola), ha sen altro il pregio di scorrere come l’acqua.
MEMORABILE: Montesano, con la moto d'acqua, va a soccorrere Pozzetto, caduto dalla sua, che sta annegando: "Ti direi che sei uno stronzo, ma quelli galleggiano".
Uno degli ultimi lavori dei Vanzina degni di nota, non tanto per il loro usuale - almeno fino allora - sottotesto sociologico in chiave di commedia, tanto per ritmo/divertimento contestualizzato in una sorta di action-movie in salsa italica ricco di sketch e buone intuizioni della coppia Montesano-Pozzetto, anch’essi alle ultime cartucce prima di un comune declino artistico e di attrattiva da parte di industria cinematografica e pubblico. Finale tirato un po’ per le lunghe, ma complessivamente un film meritevole per una visione disimpegnata.
Era un periodo (che dura tuttora) in cui il cinema italiano voleva mostrare di sè una faccia più "seria" e anche gli attori volevano cambiare registro. La conclusione è che il film fa meno ridere del previsto, gli attori seguono troppo il "police-procedural" e si mostrano quasi sempre integerrimi. Da notare la scena degli aquascooter, con Pozzetto che cade davvero in laguna... Tutto sommato, però, due grandissimi attori, che mai finiremo di rimpiangere.
La coppia Montesano Pozzetto già sperimentata in Noi uomini duri, viene riproposta per questo poliziesco all'italiana in cui si cerca di contrapporre la comicità milanese a quella romana. Il risultato è un'insulsa commedia dotata di una sceneggiatura francamente risibile, poco divertente nonostante l'impegno dei protagonisti e dotata di una regia piatta e banalmente televisiva (nel senso peggiore del termine).
Divertente miscela di commedia e poliziesco, ben scritta e ben diretta. La mescolanza dei due generi crea una pellicola un po' sbilanciata, a tratti umoristica e a tratti seria, ma nel complesso funziona abbastanza bene. Merito sopratutto di un duo d'attori in forma smagliante: Pozzetto è irresistibile nel ruolo del poliziotto lombardo pasticcione e Montesano è altrettanto divertente in quelli del romano trafficone. Buono anche il cast di supporto.
Una delle migliori commedie di Vanzina, dagli anni '90 in poi, visto soprattutto quello che ha fatto dopo (i film clonati sulle varie vacanze). La trama è divertente, semplice ma non troppo, con un intreccio comunque credibile ed efficace. Gran parte del merito al duo Pozzetto-Montesano, che regala un'indimenticabile, inedita, coppia di sbirri. Gradevole.
Una bella occasione mancata. In fondo se pensiamo al periodo in cui è uscito, c'è poco da stupirsi. Da fan di Pozzetto presi una serie di batoste al cinema (il top è raggiunto da Anche i commercialisti hanno un'anima). Qui la sceneggiatura è quello che è, la regia non si può dire "televisiva" perché anche il regista del Meteo avrebbe fatto meglio! Negli anni '70 avremmo avuto un prodotto influenzato ancora dal poliziesco e dalla commedia italiana (vedi Milian/Corbucci), nei 90 l'influenza è la tv generalista... Non è influenza, è proprio peste!
MEMORABILE: Il trailer passato ai tempi, che mi fece volare al cinema... solo dopo scoprii che era l'unica cosa memorabile.
Simpatico e coinvolgente. Buona la prestazione dei due mattatori e una storia che fila liscia come l'olio. Molto interessante il finale a Venezia, la cui scena madre è l'inseguimento con le moto d'acqua. Gli scambi di battute tra Pozzetto e Montesano sono sempre efficaci: ci manca molto, questo tipo di film.
Film che può essere considerato quasi ultimissimo epigono del decennio più commerciale di Pozzetto (anni 70 più surreali-sperimentali, anni 80 di comicità un po' più di presa immediata), è un buon prodotto: Montesano segue la scia dei vari sbirri romanacci di strada alla Tomas Milian, Pozzetto è il classico poliziotto più di testa che d'azione, impacciato ma al momento giusto abile. Discreta la varietà di scenari: metropolitani, veneziani, notturni, ecc.
MEMORABILE: L'inseguimento in scooter d'acqua tra i canali di Venezia.
Un bel film comico impersonato da due grandi attori: Pozzetto il tipico milanese preciso e Montesano il tipico romanaccio che fa le cose alla "carlona"... Da apprezzare anche Mirella Falco che impersona uno dei suoi soliti personaggi di vecchietta impicciona. Mi son piaciute anche le location (molto azzeccate per questo film): partendo da Roma, si sviluppano nel milanese per finire fra i canali veneziani.
Ottimo connubio fra commedia e polieziesco ad opera dei Vanzina. La storia è scontata e riciclatissima, ma la forza del film sta nel duo di protagonisti e nel loro completo affiatamento. Mai una caduta di ritmo e mai una battuta fuori posto in questa avventura condita anche da buone sequenze d'azione. Buoni anche i comprimari (esilarante Angelo Bernabucci nel ruolo di Angelo l'americano).
Tecnicamente è un film pessimo (fotografia, le squallide musiche tunz-tunz di Bruno Kassar), siamo già caduti nel vanzinismo più becero degli anni '90 che perdura tuttoggi. Il grande Pozzetto è davvero bollito, funziona meglio Montesano, che ha contribuito anche a scrivere il soggetto del film (cosa che non metterei in evidenza nel suo curriculum, in ogni modo). Da ragazzino le sue risate me le ha fatte anche fare, ma oggi posso solo apprezzare la presenza di Mirella Falco piuttosto che dei vari Pazzafini, Bernabucci o Sperandeo.
Canto del cigno di un certo tipo di cinema italiano, di quando cioè era sufficiente riscrivere un remake non dichiarato di un successo Usa (Beverly Hills Cop), infarcirlo di comicità equamente divisa per regioni (dai protagonisti ai caratteristi), per fare un film. La formula già mostrava la corda dieci anni prima (con Pozzetto che scendeva a Roma). Scene d'azione banali e irritanti, comicità innocua. Vanzina ha fatto di peggio ma apparentarlo ai poliziotteschi, sia pure in appendice, è ridicolo.
MEMORABILE: La partecipazione del poeta Victor Cavallo, che purtroppo scompare subito.
Montesano padroneggia la scena, atteggiandosi a "monnezza" della situazione, su una base non così lontana da quella dei Corbucci-movies. Anzi, quasi dispiace vedere Pozzetto costretto a fare la spalla e poco altro. Il risultato è una commedia che completa un ipotetico trittico con Il commissario Lo Gatto e Il bambino e il poliziotto, ma che si assesta una spanna sopra ad entrambi. Un Vanzina che non necessita di volgarità gratuite per dimostare brillantezza e garantire risate genuine.
Ennesima strana coppia di sbirri, con Pozzetto milanese pignolo e Montesano romano "Serpico de noantri", con la quale Vanzina tenta di clonare il cliché americano del genere. Ne viene fuori un film girato come una fiction televisiva, già pronto per i passaggi tv, senza un'idea che sia una e gag riciclatissime (la pistola nella tasca, per dire). È un prodotto così medio, ma così medio, che due pallini glieli si devon dare per forza. I due sarebbero anche simpatici, ma sembrano buttati sul set a forza.
La coppia Montesano-Pozzetto è fantastica in sè ma, forse per colpa della sceneggiatura banale e piuttosto scadente, non è sfruttata bene nonostante i due bravissimi attori facciano del loro meglio. Un poliziotto milanese e uno romano potevano apparire molto simpatici e divertenti, ma qui purtroppo anche le migliori gag vengono minimizzate di fronte ad una sceneggiatura così.
Un gran duo di campioni d'incasso degli anni '80, ma che brutto film; è sopratutto la regia di Carlo Vanzina che lo butta giù. Neanche dieci anni prima, Bruno Corbucci avrebbe fatto di questa commedia-poliziesca col due Montesano/Pozzetto un qualcosa che si sarebbe avvicinato alle pellicole del commissario Giraldi di Tomas Milian, ma questa commedia non ha né arte né parte. Mi spiace davvero dirlo, ma con un altro regista e un'altra sceneggiatura il film, secondo me, ne avrebbe giovato.
Roma vs Milano nuovamente; quattro anni dopo aver fatto i duri nel film di Ponzi, questa coppia, scoperta purtroppo un po' tardi, ci regala un ottimo lavoro, che in un certo senso congeda la commedia italiana da cassetta (che ha fatto la sua fortuna negli eighties). La pignoleria pozzettiana e la spavalderia di Montesano (simpatico e sbarazzino) rendono questo film molto fluido e divertente, con la complicità della simpaticissima Mirella Falco. Ottime le location e poi per un Alfista come me vedere la 75 inseguire una Bmw è da orgasmo! Divertente.
MEMORABILE: La faccia di Montesano quando fa il morto con la faccia da pirla; Pozzetto beccato ad urinare in un portone: "Non posso mica pedinarmi addosso!"
Si percepisce che siamo appena sbarcati nei '90, principalmente a causa di una fotografia e di una messinscena (incluse le musiche) tipicamente da fiction italiana. E forse è il grosso limite del film, che tutto sommato ha pure un buon ritmo e offre nuovamente (dopo il deludente Noi uomini duri) la coppia comica Montesano-Pozzetto, che qui funziona abbastanza bene. Il tenore del film è però più action che commedia, quindi non c'è da aspettarsi grandi risate. Si ride a denti stretti, ma il film è comunque godibile. Non male, dopotutto...
I Vanzina mescolano i generi (commedia, giallo, un pizzico di drammatico), ma la miscela non funziona, specialmente per una trama di incredibile faciloneria. Montesano esagera, Pozzetto è bolso, si salvano alcuni occasionali momenti che muovono improvvisamente al sorriso. Pessimo il finale veneziano: *1/2
MEMORABILE: Cartolina da Calcutta: "Bacioni, Teresa".
Commediola venata da spruzzate di poliziesco in cui si assiste al dualismo Roma-Milano impersonificato dai due interpreti principali, un arruffone quanto furbo Montesano e un fessacchiotto quanto metodico Pozzetto. Il risultato è una pellicola poco entusiasmante, con qualche situazione al limite dell'inverosimile ma che strappa qualche risata.
La storia è davvero poca cosa, ma Montesano e Pozzetto (per la verità quest'ultimo avrà un calo artistico dopo questo film), risultano brillanti e simpatici, per cui mandano avanti il film con solerzia e mestiere. Le location sono bellissime: si va da Roma a Civitavecchia passando per Milano e concludendo a Venezia, con tanto di inseguimento in moto d'acqua e Piazza San Marco immancabile. Stuolo di caratteristi al seguito: Da Victor Cavallo a Della Casa fino alla Falco, ossia la simpatica vecchina milanese. Non male.
MEMORABILE: Inseguimento con le moto d'acqua nei canali di Venezia. Montesano: "Calcutta: bacioni da Teresa". Pozzetto: "Mica posso pettinarmi addosso!"
Pur gravato completamente sulle spalle di Montesano e Pozzetto il film galleggia. La simpatia dei due, i loro battibecchi, le loro differenze che sono differenze regionali, la loro individuale propensione al confronto con l'azione fa sorridere e divertire. E anche se le gag sono in parte scontate e il tratteggio del romano-milanese usuale è comunque un piacere ascoltare battute già ascoltate da attori leggeri che chiaramente si stanno divertendo. Una commedia liscia, né frizzante né spompata.
La coppia Montesano-Pozzetto si conferma anche in questo "discreto" film in cui vengono mescolate, con sapienza, comicità e scene d'azione. Nonostante sia chiaramente "influenzato" da scene di film d'oltreoceano, il prodotto garantisce spunti notevoli grazie alle qualità dei protagonisti. Piccola parti per Sperandeo e Bernabucci.
Commedia comico-poliziottesca affidata alla coppia Pozzetto-Montesano che risulta essere piuttosto affiatata e complementare. Si ride per alcune goffaggini dei protagonisti (Pozzetto in particolare) e per alcune gag ben riuscite. Nonostante le buone intenzioni l'occasione di coniugare serio e faceto risulta in parte sprecata.
Terzo film da "sbirro" per Montesano che dopo due ruoli da carabiniere questa volta veste i panni di ispettore dell'anti-droga. Una discreta sceneggiatura riesce a elevare questa commedia un gradino più su rispetto ad altre anche perché l'aspetto poliziesco, nonostante non sia granché, ha il peso maggiore nel complesso della storia. Buona l'intesa Montesano/Pozzetto e, come spesso capita in queste commedie, il dualismo tra i due protagonisti è la fonte principale di quasi tutte le gag. Godibile.
Commedia poliziesca firmata Vanzina di indubbio valore: piacerà sia agli amanti di Pozzetto (tra cui me medesimo) sia ai fan di Montesano. Il primo è il classico poliziotto tutto d'un pezzo, che non sgarra mai, il secondo invece si caratterizza per i modi spicci e spesso più efficiaci. Dal connubio tra i due ne esce una vicenda brillante, ove si mescolano elementi del giallo/poliziesco con le battute e gag tipiche della commedia italiana.
MEMORABILE: Pozzetto e Montesano (ubriachi) vengono interrogati dal questore.
Passo falso di Carlo Vanzina, nel senso che per una volta dirige un film guardabile. Il merito ovviamente non è del figlio di Steno ma dei due protagonisti, Montesano e Pozzetto, entrambi in gran forma. I buchi della sceneggiatura non si contano (come hanno fatto a far entrare un cadavere nella sauna?), la fotografia è quella terrificante delle fiction italiane, ma il ritmo c'è e le battute sono buone. Strepitosa prova della compianta Mirella Falco.
MEMORABILE: La cartolina per il Commendator Rotelli proveniente da Calcutta: "Bacioni, Teresa".
Vanzinata divertente con un Montesano eccezionale che non sfigura in coppia con l'irraggiungibile Pozzetto. Carlo mette la propria dinamicità e la propria predisposizione per i tempi comici a servizio di una discreta sceneggiatura che mescola "corbuccianamente" poliziesco e commedia. Renato ha il personaggio peggiore, ma le battute migliori sono "ovviamente" le sue; mentre Montesano ha il personaggio migliore e più sfaccettato ma le battute non sono all'altezza. Quando l'ambientazione si sposta a Venezia, il risultato cala per colpa di un finale tirato troppo per le lunghe.
MEMORABILE: Pozzetto nascosto nel picchetto che controlla le banconote.
Decisamente fuori tempo massimo questa commediola con risvolti polizieschi del prezzemolino Vanzina. Tutto, a partire da grossolani errori di messinscena (il morto che sbatte le palpebre) grida mediocrità, con un ritmo paratelevisivo e gag quasi mai divertenti. La coppia Montesano/Pozzetto torna dopo Noi uomini duri e dimostra di avere una discreta alchimia contrapponendo due diversi tipi di humor. Ma nonostante la professionalità dei due protagonisti che tentano di tenere in piedi la baracca, l'operazione è meno che trascurabile.
Indiscussi mattatori degli anni '80, Pozzetto e Montesano cominciano il loro declino: sembrano svogliati e poco motivati. Del resto il film non li aiuta: trama risibile, comprimari di seconda scelta, regia bolsa e colonna sonora sciatta. Ogni tanto ci si diverte ma alla fine si tratta solo di un filmetto con poche pretese.
Scanzonata commedia comica poliziesca interpretata dalla collaudata coppia Montesano Pozzetto a caccia di narcotrafficanti. Piace la leggerezza del tono, il ritmo veloce oltre alla naturale simpatia dei due protagonisti, così diversi tra loro. Niente, ovviamente, di memorabile ma divertente, piacevole e poco volgare.
La coppia Pozzetto-Montesano aveva senza dubbio funzionato meglio in Noi uomini duri, sebbene comunque non fosse poi troppo affiatata; qui l'alchimia si sente ancora meno, probabilmente per colpa di una sceneggiatura priva di veri momenti memorabili e di un ritmo incostante. I due non sono male e anche il cast di contorno ci sta, ma il film procede senza molta convinzione e arriva a un risultato che lascia un po' il tempo che trova. Non trash, a ogni modo.
Commedia divertente che butta sul poliziesco e su un copione semplice risultando a suo modo avvincente. I tempi tra Pozzetto e Montesano sono quelli giusti e la vicenda procede spiccia sfruttando battute e situazioni risapute, ma pur sempre piacevoli. Ci sono, inoltre, quei caratteristi sanguigni e veraci come Antonelli e Bernabucci e la verve della Falco a dare ulteriore colore. In un frangente ruba palesemente a Intrigo internazione di Hitchcock, ma ha il grande pregio di non prendersi sul serio e a noi sta bene anche così.
Il duo è prossimo alla pensione e di questo ne risente l'intera pellicola, che certamente non è deprecabile ma non può contare sulla verve dei due. La comicità qui caciarona di Montesano si contrappone a Pozzetto, replicando la formula già vista quattro anni prima, ma con risultati inferiori. Qualche buona risata la si fa, ma si rimane un po' interdetti dalla conduzione della pellicola troppo spesso sospesa a metà strada fra pura commedia e action in stile Eddie Murphy.
Fiacca commedia dei Vanzina concepita per il pubblico dei cinepanettoni. Dopo un inizio promettente la storia si sgonfia quando la scena si sposta da Roma a Milano, dove un Pozzetto ormai imbolsito e inesorabilmente avviato sul viale del tramonto non riesce a reggere un Montesano che comunque ci crede fino in fondo. Poco incisivo il resto del cast, in cui si salvano Bernabucci e Sperandeo, mentre la confezione paga una sceneggiatura insulsa che strappa poche risate di pancia. Risibili le scene d'azione. Un film per chi cerca risate facili.
Carlo Vanzina punta forte sul dualismo Roma/Milano del duo Montesano/Pozzetto e la cosa funziona molto; aggiungiamoci poi che uno è ligio al dovere e l'altro si arrangia come può e ci troviamo di fronte a una commedia che non sarà un capolavoro ma diverte e non annoia mai. Ben girate anche le scene action e bravi i comprimari: su tutti giganteggia Mirella Falco nei panni della simpatica signora Motta che, presa dalle vicende, gioca a fare l'investigatrice.
MEMORABILE: "Una cartolina da Calcutta, bacioni Teresa!"
Questa parodia/omaggio al poliziottesco anni 70 è uno dei migliori film girati e scritti dai Vanzina. Il brigadiere Sacchetti e il poliziotto Camurati sono la miglior coppia possibile, se l'intento è quello di divertire con leggerezza attraverso battute brillanti e nemmeno volgari come in altri film della coppia. Montesano e Pozzetto, molto più affiatati che in Noi uomini duri, si scambiano addirittura le espressioni dialettali, con il secondo che vince al fotofinish il confronto tra vis comiche del nord e del sud.
MEMORABILE: Montesano in caserma a Milano e sotto il letto con la cimice; Pozzetto mentre pedina la ragazza e quando dice "Che brutto carattere!" al trafficante.
Commedia poliziesca in cui colpisce la versatilità di Montesano, credibile anche in un ruolo più o meno serio, seppur con qualche gag o battuta, mentre Pozzetto rifà il suo solito personaggio e come prevedibile funziona. Purtroppo la sceneggiatura fatica ad arricchire un soggetto piuttosto elementare, che peraltro nel finale manda in frantumi ogni qualsivoglia credibilità con il solo scopo di chiudere sotto il segno dell'azione. Vanzina comunque dirige con classe e anche in tale contesto riesce a mostrare la sua passione per il De Palma voyeur.
Pozzetto e Montesano sono una coppia che funziona, ancor di più quando si mette in risalto la milanesità dell'uno e la romanità dell'altro. Poliziesco allegro con un ritmo notevole per essere di fatto una semplice ma ben riuscita commedia. Un miglioramento rispettio al precedente Noi uomini duri, troppo spicciolo e povero di sceneggiatura. Ottima anche la presenza dei comprimari per un risultato finale decisamente gradevole.
Poliziotto romano segue una pista fino a Milano per vendicare la morte di un amico. Sorta di remake di Beverly Hills cop con l’accostamento alla figura dello sgamato Montesano di qualche componente comica (perlopiù elementare) da parte di Pozzetto. I comportamenti romaneschi si confanno alle investigazioni poco ortodosse, ma gli sviluppi sono scarsi (l’infarto a letto, il morto nella sauna). Nel finale si può apprezzare l’inseguimento in laguna per il fascino della location, ma lo svelamento della verità, con conseguente rapimento, è ridondante.
MEMORABILE: Pozzetto che annusa le banconote; La sparatoria per le scale; La cimice sotto al letto; La cartolina da Calcutta; La bambolina riempita di cocaina.
Ibrido non entusiasmante tra comico e poliziesco: sul primo versante i due protagonisti sono affiatati e in buona forma ma penalizzati da un copione che non ha mezza idea originale, sul secondo sembra di assistere a un prodotto televisivo leggermente più curato. Tra incongruenze gettate a piene mani e battute spiritose spesso puerili Vanzina almeno impartisce un ritmo discreto e c'è un buon uso dei caratteristi (la strepitosa Falco, Bernabucci e Cavallo) ma si rimpiangono molto persino le avventure di Giraldi-Milian. Brutto e scialbo il finale da cartolina a Venezia.
MEMORABILE: Varie assurdità: il morto in sauna; L'auto che centra in pieno la volante ferma; L'interrogatorio da ubriachi.
Poliziotto romano indaga su traffico di droga dalla Colombia con metodi poco ortodossi e coinvolge collega milanese più ligio. Giallo con toni da commedia che svolge il suo canovaccio un po' flebile principalmente sulle battute dei due protagonisti. Pozzetto fa…Pozzetto, e anche Montesano è bravo, quindi il film si lascia guardare con sufficiente attenzione, pur a fronte di qualche ripetizione e di una regia scialba.
Un Vanzina in gran forma sfrutta alla perfezione il duo Montesano - Pozzetto in un ritorno al poliziottesco riuscitissimo. L'intreccio investigativo e di costume Roma-Milano funziona e i due interpreti risultano coinvolti e motivati. Vi sono un paio di inseguimenti mozzafiato (notevole quello a Venezia); forse manca un po' di imprevedibiltà nello sviluppo delle indagini ma rimane un prodotto godibile e divertente sino alla conclusione, quest'ultima in realtà un po' discutibile.
Incontratisi durante un operazione di polizia, due colleghi, uno romano, l'altro milanese uniranno le forze per sgominare pericolosa banda. Irresistibile commedia poliziesca con un grande Renato Pozzetto e un Montesano al top della forma. Le risate non tardano ad arrivare, non ci si annoia. Location che spaziano dalla città alla provincia Milanese arrivando fino a Venezia.
MEMORABILE: Il "Santino" di Pozzetto; L'inseguimento in auto; Ubriachi.
Commedia d’azione che rivitalizza parzialmente le carriere di Montesano e Pozzetto, unendo i due in una coppia fresca che gioca sulle differenze, anche caratteriali, tra romani e milanesi; il primo è un poliziotto dai metodi “giraldiani” (anche se meno sboccato) più dinamico e istrionico rispetto al secondo, un po’ bolso ma con una comicità verbale che a tratti si esprime ancora con battute geniali. I due mattatori, anche grazie all’apporto di alcuni buoni caratteristi (Della Casa, Bernabucci, Falco) riescono quasi a far dimenticare le debolezze di produzione e regia.
MEMORABILE: L’arresto di Bernabucci; I rimbrotti dei superiori; Pozzetto pedinatore e finto medico del pronto intervento; La cartolina da Calcutta.
Ripescare il carattere della mitica commedia poliziottesca anni 70 in un prodotto anni 90 poteva essere un buon tentativo commerciale, o forse solo la concessione di un meritato tributo. Ma il "genere" una volta tramontato non sorge più. Prima parte scoppiettante, poi si scende lentamente fino a giungere a un finale anche spettacolare ma decisamente fuori misura. Pozzetto sottotono, oscurato da un Montesano agitato e infaticabile, gli altri solo di contorno. Comunque, inquadrando il film senza troppi paragoni, lo si può anche guardare con moderato compiacimento.
MEMORABILE: Nel centro sportivo col cadavere.
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DiscussioneRaremirko • 30/08/18 00:51 Call center Davinotti - 3863 interventi
Zender ebbe a dire: Come fastidiosa? E' la sua forza! E' uno stile inconfondibile, quel suo essere appunto cinico e imperturbabile... Che poi possa non piacere lo posso capire, ovvio, però se gli togli quel suo essere così lo annulli e gli togli del tutto la comicità.
Ci ha costruito sopra un impero, già.
A te la sua comicità piace?
DiscussioneZender • 30/08/18 07:19 Capo scrivano - 48292 interventi
Raremirko ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Come fastidiosa? E' la sua forza! E' uno stile inconfondibile, quel suo essere appunto cinico e imperturbabile... Che poi possa non piacere lo posso capire, ovvio, però se gli togli quel suo essere così lo annulli e gli togli del tutto la comicità.
Ci ha costruito sopra un impero, già.
A te la sua comicità piace?
Moltissimo, a dire il vero. Anche per la sua unicità. Uno dei pochissimi capaci di far ridere anche solo con una parola, detta nel modo giusto.
Premesso che non sono un esperto di sinistri stradali, ma c'è una scena che mi ha fatto venire un dubbio.
Mi riferisco alla sequenza in cui la macchina bianca con all'interno Pozzetto e Montesano sperona la volante della polizia nella parte posteriore, facendola rotolare nella scarpata.
(dopo l'impatto si nota però che la macchina della polizia è fortemente danneggiata nella parte anteriore, mi chiedo come sia possibile)
Nel film ci sono diversi errori mai corretti in fase dì montaggio, durante l’inseguimento nella metro alla Bmw si vede bene che la targa posteriore si sposta e sta per cadere, successivamente la targa non è proprio più presente, ma alla fine della scena quando la Bmw è davanti alla sala biliardi la targa magicamente è di nuovo al suo posto.
Un’altra scena veramente montata con i piedi quando di notte pozzetto porta via il corpo del colombiano morto si nota benissimo una moltitudine di persone trattenute dalla produzione per girare il film.. veramente errori da principianti, mahhh...
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("Sabato italiano", 6 novembre 1993 ) di Piedipiatti: