Uno dei film manifesto degli Anni Ottanta, gonfio di buoni sentimenti e di un umorismo facile facile. Ci si diverte a rielaborare il vecchio concetto di macchina del tempo con l'intenzione, prima di tutto, di stupire con le applicazioni più elementari del paradosso temporale (ma se mia madre e mio padre non si conosceranno io non nascerò?). La produzione di Spielberg e Zemeckis (anche regista) garantisce una confezione impeccabile e con tutte le carte in regola per sbancare il botteghino, cosa puntualmente avvenuta. Ogni componente è dosata per non fallire l'obiettivo e la scelta di un protagonista simpatico e calzante come l’allora divo soprattutto televisivo Michael J. Fox è l'ultimo colpo vincente...Leggi tutto infilato dalla produzione. Ritmo vivace, belle musiche (fondamentale l’hit “The Power of Love” di Huey Lewis and the News), trovate spiritose e un finale suspense girato esemplarmente. Ci si può lamentare dell'approccio troppo “easy” e disinvolto alla teoria dei viaggi nel tempo, dello spudorato ricorso al buonismo di marca americana che tende a puntare fin troppo sul commerciale, ma non si possono negare al film una forza spettacolare invidiabile e una capacità di intrattenimento rara. Non solo Michael J. Fox è davvero in parte e spontaneo, ma anche Christopher Lloyd/Doc, con i suoi strabuzzamenti d’occhi, le sue teorie strampalate, il suo entusiasmo trascinante, contribuisce a dare un senso al film. Ben condotta la ricostruzione dell'America dei Cinquanta, con Fox che vi si muove provocando prevedibili equivoci e gaffe ma soprattutto vivendo uno strano rapporto con i futuri genitori. Il giovanissimo Billy Zane è Match.
Bellissimo film. Storia molto coinvolgente ed attori bravi. Una commedia prettamente all'americana, condita con un tocco di fantascienza. Sicuramente è il film che ha fatto conoscere Michael J. Fox (quest'uomo con la faccia da eterno ragazzo) nel mondo. Divertentissimo il personaggio di George Mc Fly, che fa letterelmente sganasciare dalle risate. E bravo anche Thomas Wilson nel ruolo di Biff. Insomma: da non perdere.
E' il tipico esempio di cinema che gli americani sanno fare alla perfezione: una commedia "fantastica" piena di ironia che non può non sbancare al botteghino. Il film risulta molto divertente e anche appassionante ,aiutato dall'ottima interpretazione di Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Certo quando si parla di paradossi spazio-temporali non tutto fila liscio a livello logico, ma se ci si lascia andare al gioco non si può che uscire dalla visione del film più che soddisfatti.
Ed ecco il mio film preferito. Una commedia fantascientifica in perfetto stile anni 80, convincente al massimo e piena di azione, comicità e avventura. Confezionato magistralemente. Sceneggiatura fantastica, così come la regia attenta di Zemeckis. Poi le musiche decisamente stupende (indimenticabile versione nuova di Johnny B. Good). Il più bello della triologia (non che gli altri siano brutti). Da quando ero piccolo ad oggi impossibile contare quante volte l'ho ri-visto. Spettacolare Fox, ma ancora di più Lloyd e soprattutto Crispin Glover.
Molto divertente. Io, figuràtevi, ci ho trovato mica poco di Happy Days. Grande prestazione di Christopher Lloyd, simpatico sempre, ma addirittura esilarante quanto presenta il suo plastico con i modellini per la simulazione, il quale (Lloyd, non il plastico) entra nella cerchia dei grandi inventori visti nel cinema statunitense. Un bel film, da vedere.
Uno dei lasciti migliori della cinematografia degli Anni Ottanta: è il prototipo della commedia americana in chiave giovanilistica; ottima sceneggiatura con dialoghi brillanti, buona regia di Zemeckis, sapiente (e non invadente) uso degli effetti speciali e felice scelta degli attori. L'accoppiata Fox-Lloyd funziona benissimo in questo e nei (una volta tanto riusciti) sequel.
Un film che è entrato di diritto nell'olimpo degli immortali. Questo primo episodio in particolare, ma più in generale l'intera trilogia; avvincente e spettacolare, la storia del ragazzo che torna indietro nel tempo per errore non era nuova nemmeno nel 1985, ma la forte dose di ironia innestata da Spielberg e Zemeckis fu -credo- la carta vincente dell'intera operazione. Perfetti gli attori, ma su tutti un Christopher Lloyd da applausi a scena aperta.
MEMORABILE: "Doc, sono tornato!... tornato dal futuro!" "Grande Giove!".
Primo capitolo di un'ottima trilogia che ha marchiato a fuoco il passaggio tra gli anni '80 e gli anni '90, durante i quali Zemeckis ci ha scortati regalandoci una bellissima fiaba senza troppe morali, divertentissima e vincente grazie anche alle meravigliose interpretazioni di Michael J. Fox e Christopher Lloyd, divenute vere e proprie icone indimenticabili. Trovate geniali, sketch mai banali e sempre divertenti; regge ancora bene alla prova del tempo, rivelandosi sempre fresco e piacevole. Immortale.
MEMORABILE: "Ehi tu, porco, levale le mani di dosso!"
Uno dei film cult degli anni '80 dovuto all'estro di Zemeckis e con una sua identità ben precisa nonostante le inevitabili strizzatine d'occhio al target dei giovani Usa. Ma è tutt'altro che artificioso, anzi: è anche ironico e bisogna riconoscere che i caratteri sono disegnati con bravura. Fox sicuramente a suo agio.
Primo capitolo di una saga che ha fatto epoca negli Anni Ottanta, con Fox teenager irascibile e Lloyd scenziato pazzo. Il viaggio nel tempo è mirabolante, ma è ancora più stupefacente per il protagonista scoprire la mamma madonnina infilzata. La prima parte nel passato è la più divertente, tutto il resto è più prevedibile. In ogni caso ancora oggi è un film piacevole da rivedere.
MEMORABILE: Il nonno (negli Anni Cinquanta): "Chi diavolo è John Kennedy?"
L'idea di partenza non sarebbe male, così come i personaggi (specie Doc, interpretato in maniera indelebile da Christopher Lloyd), ma la sceneggiatura è un tantino tirata per i capelli, specie nell'ultima parte, diventando infine lambiccata, confusa. Zemeckis fa quel che può per salvare la baracca, ma il meglio sono gli attori (in primis il già citato Lloyd). Bella colonna sonora. Con due ulteriori seguiti non indispensabili, in fondo.
O del come riesumare una trovata (la macchina del tempo) ormai lisa, e con gli opportuni ritocchi farne uno spunto eccellente per un film (e una serie) riuscitissimo e divertente, pieno di buone idee e di ritmo. Il resto (a parte i calibrati effetti speciali e la professionalità di Zemeckis) lo fa un casting di rara accuratezza, con un protagonista (il Gianni Morandi americano!) e co-protagonista perfetti per l'occasione. Fra le non molte cose da salvare della cinematografia mainstream Anni Ottanta.
Ragazzo viaggia nel recente passato con una macchina del tempo insieme a uno scienziato pazzo. La possibilità di aggiustare il passato per cambiare il presente non è una novità, ma Zemeckis, con l'accoppiata giusta Fox-Lloyd, ne fa un racconto divertente, arguto, con un buon ritmo e la giusta dose di ironia. Non c'è gran che di originale se non qualche gag carina (la schitarrata rock alla festa da ballo Anni Cinquanta, per esempio, non è male), ma ciò che fa funzionare realmente il film è il ben condotto meccanismo a orologeria.
Senza dubbio un classico, ma non un quel capolavoro assoluto che molti vorrebbero far credere. A mio avviso la pellicola, nonostante sia più che buona, è stata troppo sopravalutata negli anni. Bravi Christopher Lloyd, Micheal J. Fox e Glover, Zane. Si vede con piacere, in definitiva.
Lo sfigato Marty viaggia indietro nel tempo grazie a una scoperta dell'inventore Doc (l'adorabile freak Christopher Lloyd) per cambiare il presente. Primo capitolo di una saga di clamoroso successo, è un autentico capolavoro del cinema d'intrattenimento, sempre in palla e con tutto quel che serve, inclusa una colonna sonora super. Effetti speciali notevolissimi per l'epoca e tantissime gag che sfruttano abilmente il tema del viaggio nel passato (a cominciare dalla schitarrata di Marty, che influenza Chuck Berry). Grande (Giove)!
MEMORABILE: L'esibizione di Marty alla festa scolastica, con schitarrata e passo dell'oca alla Chuck Berry.
Ottimo film fantastico con molti elementi da commedia, ormai diventato (di diritto) uno dei film cult degli Anni Ottanta. Certo, visto oggi è un po' superato, ma comunque rimane una storia divertente, vivace, ingegnosa, con una buona sceneggiatura, un'ottima colonna sonora e interpreti veramente in parte (tra cui vale la pena citare anche il bravo Thomas Wilson). Notevole la ricostruzione degli Anni Cinquanta, memorabili molte scene e battute. Il sequel sarà all'altezza, il terzo un po' meno. Un classico del genere.
Sensazionale film che ha un meritato posto tra le pellicole di culto di sempre. L'aver "concretizzato" uno dei desideri irrealizzabili del genere umano - la possibilità di viaggiare nel tempo - con tale meravigliosa efficacia, lo rende emozionante ad ogni ennesima visione. Tutti i personaggi hanno la loro originalità e poi è così ben curato nei dettagli tecnologici che passerà ancora tempo prima che qualcuno possa definirlo datato. Anzi, se venisse proiettato oggi nelle sale, con le recenti tecnologie audio, farebbe la sua egregia figura. ****
Il primo capitolo di una delle saghe fantasy più riuscite di sempre. Assolutamente godibile in ogni scena, con una trama non proprio originalissima, ma davvero buona, ed attori indimenticabili (Doc!). Notevole l'intreccio, che fornirà diversi spunti per i capitoli successivi. Da rivedere.
Questo trilogia è uno dei capolavori cinematografici che più adoro! Il viaggiare nel tempo è una cosa che ho sempre sognato ed è curioso pensare (come si chiarisce nel film), che se solo si tocca qualcosa, si parla con qualcuno o si fa una tale azione si possono pregiudicare le sorti future. Il mio sogno è avere una DeLorean...
MEMORABILE: "Se i miei calcoli sono esatti, quando questo aggeggio toccherà le 88 miglia orarie, ne vedremo delle belle, Marty..."
Vero e proprio Cult! Emblema degli anni 80 eppure tutt'ora moderno e piacevole. "Ritorno al Futuro" non è un film sopravvalutato, ancora oggi sa incantare coinvolgendo. La fanta-commedia funziona! Lloyd e Fox compongono una coppia perfetta e gli effetti speciali ben dosati accompagnano battute e dialoghi piacevoli. Il viaggio nel tempo diviene verosimilmente possibile (basta pensare "quadrimensionalmente"). Chi non avrebbe voluto vedere i suoi genitori al tempo del liceo? Erano così severi e bacchettoni anche allora? Restereste stupiti come Marty!
Un ragazzo dalla vita segnata dalla sfortuna e dall'incapacità dei suoi genitori, grazie all'amicizia con Doc, si ritrova catapultato a metà anni '50. Divertente film dai buoni sentimenti che è diventato un cult per molti ragazzi della mia età. Il fascino del viaggio nel tempo è sempre immutato e la scelta degli attori è più che azzeccata. Classico film per una serata in famiglia.
Non lo reputo un film eccezionale, ma l'idea è geniale (viaggiare nel tempo per modificare eventi infausti... magari si potesse). Ottima la prova del cast, film un po' troppo americano (rock'n roll, balli, liceali con gonne lunghe) ma tutto sommato riuscito. Non un capolavoro, ma ha lasciato il segno.
Film chiave del revival anni '50 che imperava negli '80 e che a riconsiderare oggi rivela molto più su questi ultimi che non sugli happy days più remoti. La fantascienza era ormai storia, come il rock'n'roll di Chuck Berry; così il mito dello scienziato pazzo (Lloyd è una vera icona) e della macchina del tempo riprendono vita per una singolarissima e riuscitissima prova di fantascienza nostalgica e passatista. La DeLorean fu un fiasco assoluto e molti esemplari difettosi vennero resi alla fabbrica: non a caso l'ha scelta Doc.
MEMORABILE: La versione di Fox (che canta e suona davvero) di Johnny B. Goode: "Forse non siete ancora pronti per questo suono... ma ai vostri figli piacerà!"
Grandissimo classico del cinema fantastico diretto dal formidabile Zemeckis e costruito su una storia praticamente impeccabile, zeppa di azione e di momenti divertenti. Michael J. Fox diventa così uno dei migliori attori di genere del periodo, regalando una performance davvero straordinaria nei panni di Marty McFly. Lloyd non è da meno, come Wilson nei panni dell'antipatico Biff. Epocale.
MEMORABILE: I contadini negli anni '50 scambiano Marty (con una tuta addosso) per un alieno.
Un bel film, icona degli anni '80, che affronta il tema dei viaggi nel tempo in modo leggero e divertente. Ben girato e ben recitato (bravi sia Michael J. Fox che Christopher Lloyd), mostra una classica "buona" famiglia americana che sotto l'apparenza nasconde qualche cosa che non va. Il viaggio nel tempo del protagonista, con tutti gli esilaranti equivoci che ne seguono, cambierà le cose. Divertente.
Appena rivisto al cinema in occasione del 25esimo anniversario, Ritorno al Futuro si conferma cult-movie a tutti gli effetti, capace di coinvolgere pubblico nuovo e vecchio in egual misura. L'idea vincente è stata soprattutto l'affrancarsi dai canoni classici del viaggio del tempo e avvicinarsi a una commedia, in parte sentimentale, con dei divertenti risvolti fantascientifici. Il cast però regge tutta la pellicola, dal cattivissimo Biff (incensurato nonostante un tentativo di stupro), al grande Doc. Da rivedere sempre e comunque.
MEMORABILE: "Dai non ti preoccupare pà... papaparapapà!" (applausi al cinema); "Dove stiamo andando non c'è bisogno di strade..." (standing ovation!)
Forse la più famosa commedia fantascientifica della storia. Sceneggiatura ottima e attori perfetti nel ruolo, soprattutto Cristopher Lloyd nei panni del classico personaggio dello scienziato strampalato. Un film diventato un cult-movie; non è un capolavoro, ma è sicuramente un film piacevole e adatto a tutti.
MEMORABILE: "Allora, tutti quei discorsi che non si devono cambiare gli eventi futuri, la continuità spazio-tempo?" "Beh, ho pensato: chi se ne frega!"
Un'idea così affascinante, viaggiare nel futuro, che è sempre stata usata nel cinema nel corso degli anni come fine, ma non come mezzo. Se uniamo il genio creativo di Zemeckis, con i massimi investimenti tecnico-economici degli anni ’80 ci troviamo davanti ad un film (ad una serie) che ha lasciato un’impronta importantissima nella storia della filmografia mondiale dell’entertainment filmico. Un connubio tra attori, scenografie, fotografia irripetibile, un’alchimia straripante, un vero capolavoro.
Divertente ed irreale, Ritorno al futuro è probabilmente quanto di meglio la commedia fantascientifica hollywoodiana ha mai saputo offrire. Diventato, anche grazie ai sequel, un vero cult movie, ha regalato al cinema due vere icone nei personaggi del giovane Marty McFly e del suonato professor Emmett Brown, citati in decine di successivi film e serie televisive. La storia è semplice ed efficace, i momenti da ricordare non si contano e anche gli effetti speciali, pur essendo il 1985, non sembrano affatto datati. Assolutamente da vedere.
Il film è costruito ad arte per piacere ad un pubblico eterogeneo, ma questa artificiosità non lede affatto l'ottima resa del film. La sceneggiatura, seppur intrisa di buonismo, appassiona per merito di un buonissimo ritmo. Notevole la colonna sonora, onesta la regia e memorabili le interpretazioni di Lloyd e Fox.
Uno dei maggiori successi degli anni Ottanta che mantiene però, cosa che non capita spesso a questo tipo di film, ancora oggi intatto il suo valore ed una certa freschezza. L’idea della macchina del tempo non è certo nuova, ma è il modo di trattarla che convince pienamente e diverte lo spettatore ad ogni visione. Spassoso e pieno di situazioni e battute che all’epoca furoreggiarono per parecchio tempo. Per Fox fu il film della vita (e non solo per lui).
La miscela è esplosiva, ma non il plutonio o il fulmine che blocca per trentanni l'orologio (uno dei tanti, simbolici, del film) della città, ma l'aver unito sapientemente il viaggio nel tempo, una cittadina tipo dell'America anni 50 e relativi stili di vita e la vittoria dei buoni sui cattivi in modo divertente e sostenuto da musica orecchiabile. Aggiungi gli interpreti giusti ed il gioco è fatto. Meno semplice di quello che sembra far quadrare con una certa logica le inevitabili conseguenze. Possono esistere due futuri?
MEMORABILE: Il carburante del futuro raccolto nei rifiuti (sono passati quasi trentanni ma è ancora un sogno, anche se la spazzatura non manca).
Divertente e fantascientica commedia americana per ragazzi. Lo scienziato pazzo, inventore di una altamente improbabile macchina per viaggiare nel tempo, è un personaggio fortissimo, ma sono tante le trovate, le battute e le situazioni che rendono anche oggi molto apprezzabile il film.
Rasenta la perfezione; non un semplice film di fantascienza, ma un mix generi: commedia, avventura, sentimento... La grande forza sta nella sceneggiatura ricca di particolari, in cui niente è lasciato al caso. La stupenda fotografia si concilia con i meravigliosi effetti speciali (la maggior parte ancora attuali). Altra carta vincente la formidabile DeLorean "pimpata" per viaggiare nel tempo. Superlativo il cast e la grandiosa OST che lascia un segno indelebile nella storia del cinema e nei cuori dei fan.
MEMORABILE: Marty McFly che improvvisa uno skateboard con un monopattino anni 50; Marty che suona "Jhonny B Good" e dice "Ai vostri figli piacerà".
Un po' commedia, un po' fantascienza: Ritorno al futuro è un film unico, inimitabile. Non a caso a distanza di quasi 30 anni rimane un cult che piace anche ai giovani di oggi. Ricco di citazioni (musicali, cinematografiche ecc...), coinvolgente, incalzante: un congegno ad orologeria perfetto. Non posso dare meno del massimo al mio film preferito. Mi resta l'amarezza per la malattia occorsa a Michael J. Fox: chissà che carriera avrebbe fatto...
MEMORABILE: Silenzio, terrestre! Il mio nome è Darth Vader. [Respira pesantemente] Sono un extraterrestre e vengo dal pianeta Vulcano! [fa un saluto Vulcaniano]
Film di culto degli anni Ottanta ma quasi totalmente ambientato negli anni Cinquanta, una divertente commedia fantascientifica divertente e avvincente. L'accoppiata Michael J. Fox-Christopher Lloyd funziona e il secondo interpeta in maniera molto ironica una figura classica dei film di fantascienza e non solo: lo scienziato strampalato. Equivoci e divergenze temporali ben gestiti e mai confusionari.
MEMORABILE: Questo è un pezzo un po' vecchio... Un po' vecchio dalle mie parti!
Fantascienza divertente e godibile. Prodotta da Steven Spielberg e recitata dal giovane Micheal J. Fox (che diviene grazie al film una star) e dal grande Christopher Lloyd. Un film indimenticabile, che rimarrà nella storia degli anni '80 come icona, anche grazie alla storia ingegnosa e alla sceneggiatura brillante e spiritosa. Campione d'incassi all'uscita, continua a fare audience anche adesso durante le messe in onda in TV. Una commedia divertente e dal ritmo incalzante.
Strepitoso film-cult degli anni '80. Possiamo definirlo una commedia fantascientifica; oltre al tema futuristico della macchina che torna indietro nel tempo, infatti, si assiste a una storia ben congegnata, divertente ed emozionante. Micheal J. Fox incalza a pennello il suo ruolo. Simpaticissimo il dottore e anche il "cattivo" Biff. Ottima rivisitazione ambientali degli anni che furono. Si rivede sempre con piacere.
Tantissimo che non lo rivedevo con attenzione, è un gran giocattolone ricco di citazioni divertenti ed entrato nella storia del cinema. Superbi Micheal J. Fox e Cristhoper Lloyd, bella colonna sonora ma forse il seguito, con una sceneggiatura più elaborata, gli è superiore.
Piacevolissimo cult di Zemeckis adatto sia ai bambini che ai più grandi. La sceneggiatura è ottima e vivacizza ogni minuto con un accadimento o una battuta brillante. Michael J. Fox ha quel misto di antipatia e adorabilità che ci fa affezionare subito a lui come se fosse un nostro fratello minore. Un paio di scene assolutamente leggendarie (quella in cui Fox suona "Johnny B. Goode" su tutte!). Veramente un film che porta con sè la firma degli anni ottanta.
Una macchina da guerra, un film fatto in tutto e per tutto per diventare un cult ciucciasoldi a cui certo non mancano meriti artistici: dalla produzione agli effetti speciali, dalla sceneggiatura millimetrica alla regia snella, dalle trovate da leggenda istantanea al cast perfetto. Un prodotto che sa essere commerciale ma valido; non è più tanto facile fare film così, ultimamente.
Chi è cresciuto negli anni '80 vi dirà che tra i cult movie del decennio ai primi posti c'è questo film di Zemeckis: l'idea semplice ma geniale di un viaggio nel tempo a bordo di una DeLorean, l'eterna faccia stupita di Marty McFly (Michael J. Fox nel ruolo a lui congeniale) e le invenzioni del dottor Emmet Brown (l'indimenticabile Christopher Lloyd) mettono ancora piacevoli brividi agli eterni adolescenti.
MEMORABILE: "Allora dimmi, ragazzo del futuro: chi è il presidente degli Stati Uniti nel 1985?" "Ronald Reagan!" "L'attore? E il vicepresidente chi è Jerry Lewis...?"
Un classico anni 80 che mostra trame interessanti ben intessute dal geniale Zemeckis. Validi gli affreschi spazio temporali con un'idea sicuramente originale nonostante qualche piccolo stereotipo. Cast appropriato con i due protagonisti in parte. Buona colonna sonora. Certo un veicolo meglio della DeLorean....
È sicuramente, con i Goonies e pochi altri, uno dei cult degli anni 80. Impossibile non ricordarlo e non guardarlo ancora con nostalgici sospiri. I due protagonisti hanno la faccia giusta, sprizzano simpatia e così anche l'eccessivo buonismo/sentimentalismo non intacca il divertimento. Memorabile l'esibizione scolastica nei lontani anni 50. Notevole.
La vita è piena di stranezze e sorprese. Una di queste è che un mediocre sceneggiatore come Bob Gale partorisca una storia come quella di Ritorno al Futuro: la cosa funziona, così come l'idea alla base (ben lontana dal genere di fantascienza nel quale è stato erroneamente incluso il film). Fox è perfetto per la parte, ma il vero mattatore è Lloyd. Musiche sensazionali.
Commedia di formazione con elementi fantascientifici che ha saputo divertire più di una generazione e che è divenuta un classico, oltre che un emblema degli anni Ottanta. L'accoppiata Fox/Lloyd è indovinatissima, l'intreccio è intrigante, le musiche ben scelte, gli effetti speciali dosati con giusta parsimonia. Non manca qualche ingenuità, ma la si perdona volentieri perché lo spettacolo comunque funziona alla grande e resta un punto di riferimento anche a distanza di 30 anni.
Film che risulta piacevole anche a visioni successive grazie a vari elementi: dal mix di generi - fantastico, comico, sociale, (fanta) scientifico - agli effetti speciali, non debordanti, alle ottime interpretazioni degli attori. Il ritmo narrativo è un crescendo di suspense tra avvenimenti personali e fantastici. Meno validi ma comunque interessanti i sequel.
Uno dei migliori film americani degli anni '80. Il tema del viaggio nel tempo non è di certo originale e tutto il film respira a pieni polmoni l'edonismo consumistico reaganiano (a proposito, infastidente è la rappresentazione dei libici). Nondimeno, l'idea alla base è geniale e la sceneggiatura semplicemente eccezionale. La regia di Zemeckis è curata e ottimi sono i dialoghi e gli effetti speciali impiegati. Azzeccata la scelta del cast: Fox e Lloyd eccellono nei propri ruoli, ma anche il poco reclamizzato Wilson non è da meno. Memorabile.
Un film capace di lasciare un segno profondo negli anni ’80. Difficile capire quale sia il motivo di tanto successo che fa eco ancora oggi; le battute memorabili sono tante, le interpretazioni perfette e la storia avvincente per qualunque adolescente con un pizzico di fantasia. Chi era bambino in quel periodo è stato marchiato a fuoco e forse questo basta per consegnarlo alla storia senza troppe domande. Riuscita anche la colonna sonora di Silvestri.
L'immagine di "Doc" Brown (un perfetto Christopher Lloyd) che arditamente pencola abbarbicato alle lancette del grande orologio è diventata un'icona di un certo tipo di cinema anni '80. Certo, non un cinema d'elite o latore di particolari messaggi culturali, tuttavia un prodotto di evasione intelligente, con trame lineari ma non stupide, destinato agli adolescenti ma che incontrava anche il gusto degli adulti. Ritorno al Futuro è tutto questo: una pellicola ben diretta, ben sceneggiata e ben interpretata.
Il viaggio nel tempo è raccontato da Zemeckis con ironia e trovate geniali, lontano dai meccanismi elaborati proposti nei classici film di fantascienza. Tutto è giocato sul piano delle idee originali e divertenti, per nulla scontate, legate alla vita di tutti i giorni, che permettono allo spettatore (giovane e meno giovane) di fantasticare con leggerezza sul classico sogno di poter modificare il corso dei propri eventi. Molto ben realizzate le ambientazioni e le musiche anni 50.
Commedia fantascientifica epocale e indimenticabile, girato con maestria dall'allora giovane Zemeckis ed entrata nell'immaginario collettivo come uno dei capisaldi del cinema anni 80. Michael J. Fox e Christopher LLoyd sono in larga misura conosciuti per questo film e i due successivi: non sbagliano praticamente nulla, dando vita a momenti davvero esilaranti, a partire dal primo viaggio nel tempo (negli anni 50). Grande esempio di cinema.
MEMORABILE: Grande Giove (la citazione più famosa di DOC).
Uno di quei pochi film "eterni", la cui bellezza rimane intatta col passar del tempo; per l'occasione Zemeckis si è dimostrato un "mago" sia per aver saputo alternare senza nessun problema fantascienza e commedia, sia nell'aver affidato la parte principale al bravissimo Michael J. Fox, con risultati notevoli. Il resto del cast non ha bisogno di presentazioni: il folle scienziato "Doc" Brown (Llyod), con la sua simpatica mimica facciale e Biff Tannen (Wilson) nel ruolo dell'arrogante antagonista, solo per fare due esempi.
MEMORABILE: Michael J. Fox che suona "Johnny B. Goode" in uno stile che a volte ricorda Eddie Van Halen.
Sebbene il passaggio temporale avvenga solo con un gioco di luci nell’immaginario, ha sempre lasciato l’idea del viaggio a ritroso. Tasselli ben congegnati dove lo sguardo stralunato di Fox e l’occhio pallato di Lloyd danno la giusta impronta da commedia. Efficace l’idea che a variare un minimo episodio l’effetto a cascata sarebbe irreparabile nel tempo. Divertenti le frecciate a Reagan che da attore diventa Presidente.
Primo film della trilogia cult che è difficile non conoscere. Che lo si sopravvaluti o meno resta una pietra miliare della cinematografia mondiale, letteralmente "senza tempo"! Rivisto a distanza di ben 30 anni (cogliendo il pretesto della coincidenza di una data futura, in cui i protagonisti fanno tappa) fa davvero un gran bell'effetto, specie quando viene mostrato un bar celebrativo degli anni '80 stessi. Eccezionale dal punto di vista tecnico e recitativo, conquista con irreprensibile ironia.
E' decisamente tra le cinque migliori opere degli anni '80 e, in generale, di tutto il panorama fanta. Viaggiare nel tempo non è certo un'idea originale, ma in questo film si fondono tante componenti che lo rendono ancora oggi un cult imperdibile: la ricostruzione perfetta dei favolosi anni '50, la scelta delle canzoni, la trovata degli eventi futuri che possono cambiare e l'alchimia perfetta tra Fox e Lloyd. Molte cose precorrono addirittura i tempi e lo rendono un film attuale ancora oggi. Ottimo il secondo capitolo, stanco il terzo.
MEMORABILE: L'ingresso di Fox alla Hill Valley del 1955 con in sottofondo Mr. Sandman; L'inseguimento per strada con Fox sul monopattino.
Quella della macchina per viaggiare nel tempo non è certo un'idea originale, ma qui siamo in presenza di una DeLorean fiammante, una sceneggiatura assai articolata nei suoi riferimenti ma fluida e fresca, un cast indovinato in ogni comparto a cominciare dallo scienziato pazzo e geniale interpretato da Lloyd, effetti speciali efficaci e mai invadenti. Il risultato è un piccolo classico sempreverde, godibile all'ennesima visione, che ha partorito due sequel certo inferiori ma pur sempre gradevoli. Alla faccia di tutti i paradossi del nonno!
MEMORABILE: La scena finale con il fulmine a far da carica-batterie
Zemeckis fa il botto e regala il capolavoro della fantasycomedy degli anni '80. Sottotesti incestuosi che sfiorano il morboso (anche se con il sorriso sulla faccia), battute fulminanti di rara e ficcante intelligenza ludica, al ballo e incanto sotto il mare come se fosse un rifacimento in chiave leggiadra di Carrie, situazioni paradossali che lambiscono spesso la genialità in stato di grazia (Chuck Berry, Marty scambiato per un alieno, tutti gli equivoci spaziotemporali). Cinema allo stato puro, toccasana per l'umore e per il cuore. Irripetibile e, forse, unico.
MEMORABILE: "Levis Strauss, ragazze, guardate, non è un amore?" "Mio padre e un guardone!"; "A chi hai detto negro piscialetto?"; "Ehi tu porco levale le mani di dosso".
Capolavoro della commedia fantastica in cui Zemeckis si diverte a citare (la strada è la stessa di Gremlins, l'amplificatore CRM 114 ha lo stesso n° di serie del Discovery in 2001, il 5/11/1955 è la stessa data di L'uomo venuto dall'impossibile etc...) e a sua volta crea un ulteriore universo al quale attingeranno molti, perfino Celentano. Gioia per gli occhi (e anche per le orecchie), questa pellicola entra di diritto nei titoli indispensabili di ogni buon cinefilo. Da rivedere per cogliere anche le mille impercettibili chicche disseminate dal regista.
MEMORABILE: Quando Marty torna nel 1985 il parcheggio non si chiama più Twin Pines Mall ma Lone Pine Mall, perché ne ha abbattuto uno con la macchina.
88 miglia all'ora per andare dagli eighties ai fifties e incontrare i propri genitori da giovani. La bellezza del film sta proprio qui: la possibilità di conoscere mamma e papà senza la differenza generazionale e quindi scoprirne i sogni e le paure. Oltre ovviamente ai fantastici effetti speciali, alla ricostruzione ottima dell'epoca e ai bravi interpreti. Gag divertenti e scene emozionanti in continuazione, il doppio binario scienza/sentimenti che va dritto fino al mitico finale.
MEMORABILE: Le strisce di fuoco della DeLorean; Marty inventa lo skateboard; Marty inventa il rock 'n' roll; "Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di strade!"
Un buon film, ma non mi ha entusiasmato come la sua fama faceva pensare. E' leggero e questo va bene, ma il problema è proprio che diverte ma non così tanto. Clima troppo troppo da serie televisiva anni '80, i personaggi sono tagliati con l'accetta e non si riesce a simpatizzare del tutto con loro; i cliché dell'high school fanno il resto. Ottime comunque le scenografie pazzoidi della casa di Doc e la macchina del tempo in un'automobile. Da vedere, ma senza aspettarsi un capolavoro.
Ebbene sì, anche l'ingenuità e il già visto o letto come la macchina del tempo, quando è un tema dato in pasto a un regista e sceneggiatore di valore, può partorire un prodotto dignitoso e divertente che resiste anche a numerose rivisioni. Gli ingredienti della commedia ci sono tutti, così come la tecnica e la caricatura, per buona pace di grandi e piccini. Anche le pochissime banalità, rivisitate, appaiono quasi originali. Film spensierato, da vedere.
Se già il tema ben si presta all'attenzione dello spettatore, la coppia di attori è il jolly definitivo che sancisce la clamorosa riuscita del prodotto targato Zemeckis (con Spielberg a fare il palo dietro le quinte). La pellicola, difatti, bilancia perfettamente l'atmosfera distesa della commedia Anni '80 con un ritmo rutilante che permette di far esplodere l'ingegnosità dei paradossi temporali. Cult meritato di quella decade, senza se e senza ma.
MEMORABILE: "Il delfino ci ha guidati..."; "Dannato porco, levale quelle mani di dosso"; "Bravo zio, abituati alle sbarre"; "E' stato molto... educativo".
Racconto compatto e nostalgico di due generazioni separate da trent'anni, diverse nell'aspetto estetico, ma che mantengono fondamentalmente gli stessi valori di una classe americana media modello. Zemeckis gira in maniera regolare, senza sbavature e inserendo idee geniali e di continuità tipiche del cinema commerciale e di intrattenimento fatto bene. Fox e Lloyd formano una coppia eccezionale e rappresentano ottimamente un sano rapporto tra un anziano stravagante e un giovane di belle speranze, che credono nel futuro; anzi ci ritornano.
Film cult degli anni '80 firmato Robert Zemeckis (qui ai suoi massimi livelli). Storia che forse ha poco di originale (andata e ritorno dal passato) ma che ha il pregio di coinvolgere e divertire. I due personaggi principali sono simpatici (ottimi Michael J. Fox e Christopher Lloyd). Super la colonna sonora di Alan Silvestri e gli effetti speciali.
MEMORABILE: Il primo incontro fra Marty e suo padre nel passato.
Un po' commedia, un po' fantasy, totalmente unico. Un film che con la sua dinamica, la sua azione continua, il suo umorismo così perfettamente anni 80 in tutte le sue espressioni (anche quelle più pericolose, viste le situazioni quasi incestuose) può essere considerato il Sacro Graal di un certo tipo di fare cinema. Probabilmente nessuno è arrivato a eguagliare quanto creato da Zemeckis, Fox e Lloyd in questo film, che dopo più di trent'anni è ancora un vero e proprio piacere per i sensi. Quando il cinema scrive la storia dell'intrattenimento.
Fresco e scoppiettante nonostante dal 1985 di acqua sotto i ponti ne sia passata parecchia. Merito di un espediente, quello dei viaggi nel tempo, che ha sempre il suo fascino anche quando è declinato spassosamente e senza troppe implicazioni metafisiche come in questo caso. Si aggiungano poi alcune trovate che non smettono di divertire anche alla sessantesima visione, un gran ritmo dall'inizio alla fine e la scelta perfetta dei due attori protagonisti ed ecco che il cultone intergenerazionale è servito.
Senza ombra di dubbio una delle migliori pellicole degli anni '80, giustamente diventata un cult. Nonostante quello del viaggio nel tempo non sia un tema originale, il film si lascia preferire rispetto a tutti gli altri per la ricostruzione accurata degli anni '50 e per l'iconica colonna sonora. Ma la carta vincente è, in simbiosi con il secondo capitolo, l'imprevedibilità degli eventi che possono essere stravolgere i futuro. Zemeckis dirige alla grande il duo affiatatissimo Lloyd-Fox.
MEMORABILE: Lo sconvolto Marty entra nella Hill Valley del 1955.
Una delle migliori saghe fantasy degli anni Ottanta (che per certi versi ricorda la serie recente di Ash vs Evil dead, soprattutto nell'epilogo) con l'accoppiata vincente Lloyd-Fox in cui il ritmo regge dall'inizio alla fine e gli effetti speciali fanno ancora la loro bella figura. Bella l'idea di fare un salto nel passato per modificare il proprio futuro, valida la regia, numerose le situazioni che strappano un sorriso. Coinvolgente.
MEMORABILE: Marty che esegue il pezzo rock "Johnny B. Goode".
Uno di quei film che è possibile rivedere più volte nel corso di una vita, senza stancarsi. C’è sempre un particolare che si era dimenticato e, rivedendolo, il ricordo diventa un momento di serenità e forse di malinconia. Anni Ottanta ma avanti nel tempo, si potrebbe dire, perché l’impostazione è davvero d’avanguardia, a partire dalla splendida confezione e terminando con la grande performance dei partecipanti. Non solo per bambini (che anzi vanno “accompagnati” nella visione), ma adatto a tanti ex ragazzotti che non vogliono dimenticare la loro gioventù.
Incredibile, un film che non riesce a invecchiare o a impolverarsi mai. Zemeckis gira ogni sequenza, ogni immagine e fotogramma con fibrillante energia, supportato da comprimari tecnici (suono, fotografia e scenografie) pazzeschi e da un cast (Liloyd su tutti) in perfetta alchimia. All’epoca della sua uscita faceva quasi tenerezza lo sguardo nostalgico verso gli anni 50; rivisto ora ne fa altrettanta per gli irriducibili cinefili ottantiani. Splendido.
Uno dei film più rappresentativi del fulgore degli anni '80, con le paure del futuro ma anche tante speranze di poter andare oltre lo spazio e il tempo. Così un ragazzino americano poco attraente ma pieno di vitalità e fantasia si trova catapultato nel 1955 per un errore dell'amico scienziato "Doc", costruttore della macchina intertemporale. Tra momenti di panico e di ilarità sempre a 33 giri, tutto si incastra perfettamente e nulla è lasciato al caso. E può capitare di trovarsi faccia a faccia con mammà e papà ma solo per accorgersi che le paure e i desideri sono senza tempo.
MEMORABILE: La colonna sonora; Il bacio nella macchina: "mi sembra di baciare mio fratello"; Il cane Einstein; Il finale con "Johnny B Good".
Emblema pop del cinema sui viaggi nel tempo, imperitura roccaforte nostalgica e caposaldo della cultura anni '80, il film di Zemeckis è uno di quelli che si fanno amare incondizionatamente da chiunque e a ogni età. Personaggi immortali (Christopher Lloyd e Michael J. Fox nei ruoli di una vita, ma il mitico Crispin Glover non è da meno), gag indimenticabili (l'inseguimento sullo skateboard, "Johnny B. Goode" suonata nel '55), musiche storiche (dal main theme a "Power of Love" di Huey Lewis). Intrattenimento impeccabile che come il buon vino sembra migliorare col passare degli anni.
MEMORABILE: Il primo esperimento con Einstein; La visita "aliena" a Glover con schitarrate di Van Halen; I problemi col cavo durante il temporale; Il finale.
Nasce come spensierato teen-movie, efficace nel collegare presente e passato in un universo dove bulli, amori e skateboard appartengono alla stessa dimensione spazio-temporale, diventa un clamoroso cult generazionale. Snobbato all'epoca e non del tutto considerato in seguito per difetti di forma, ad oggi possiamo apprezzarlo per quella sua gustosa superficialità (leggi energia) che lo rende creazione sincera e altamente rappresentativa degli anni '80 - quel segmento fatto di totale fiducia verso un futuro nel quale s'immaginavano macchine volare. Fox factotum, Lloyd funambolo.
MEMORABILE: La DeLorean; L'assolo di chitarra da Chuck Barry a Van Halen; "Grande Giove".
Capostipite della fortunatissima trilogia sui viaggi nel tempo a bordo della De Lorean con Fox teenager sveglio e Lloyd scienziato geniale protagonisti assoluti. Spassoso, divertente, concitato, romantico, paradossale. Ci si diverte con leggerezza e spensieratezza. Monumento agli anni '80 e '50 con musica, moda, vestiti, macchine, usi e costumi. Molto bravi Crispin Glover nelle vesti del padre di Fox e Thomas F. Wilson nel ruolo del prepotente Biff.
MEMORABILE: Il musicista rock che a un'audizione in cui Michael J. Fox suona il suo pezzo lo boccia perché "troppo rumoroso".
Vero e proprio cult di fantascienza degli anni 80 sul viaggio nel tempo (con tutti i paradossi spazio-temporali che ne derivano) che ha appassionato e appassiona tutt'ora intere generazioni, intriso di sana nostalgia con immagini e scene da antologia, dialoghi spigliati e brillanti e un cast formidabile che più azzeccato non si può. Sicuramente la più riuscita collaborazione Spielberg-Zemeckis. Inimitabile.
MEMORABILE: Marty che sul palco canta scatenato "Johnny B. Goode" imitando vari chitarristi rock del passato è qualcosa di sublime.
Ecco a voi gli Eighties! Il film che è diventato più di ogni altro simbolo degli anni 80. Straordinaria summa del dinamismo, dell'ottimismo, della carica positiva di quegli anni nonché della straripante energia del cinema spielberghiano-zemeckisiano. Michael J. Fox e il Doc di Lloyd sono diventate icone di un epoca; della Thompson adolescente ci si innamora ancora oggi, strepitoso Crispin Glover. Caposaldo di tutti i viaggi nel tempo e relativi paradossi (con il coevo Terminator). Indimenticabile soundtrack di Alan Silvestri. Oggi (e da un po') non esiste più cinema del genere.
MEMORABILE: I momenti paraincestuosi tra Marty e la madre; L'inseguimento in monopattino; La straordinaria Delorean; Il pugno a Beef; "Ai vostri figli piacerà".
Film che riassume in sé lo spirito di un'epoca, l'ottimismo degli anni Ottanta e insieme una visione della fantascienza positiva, non dominata da una visione distopica del futuro. Buona la ricostruzione degli anni Cinquanta, ritmo ben azzeccato, storia credibile con un incastro ben costruito e battute divertenti. Un film godibile per tutti, che non mostra segni di invecchiamento e si rivede con piacere. Da prendere a modello per chi lavora nell'industria del cinema.
Commistione quasi perfetta tra commedia e fantascienza in quello che è forse il cult dei cult degli anni '80. Una storia molto divertente con un ritmo irresistibile e tante ottime trovate, che a quarant'anni di distanza ancora affascina e attacca allo schermo generazioni diverse. In produzione c'è di mezzo Spielberg, il regista è Zemeckis quindi ovviamente parliamo di un giocattolone pop, comunque piacevole e che non scade mai nel banale. Con un buon cast e soprattutto un ottimo Christoper Lloyd. Convince anche lo sfortunato Michael J. Fox. Intramontabile, merita sempre un'occhiata.
Il primo "Ritorno al futuro" non si scorda mai e non v'è dubbio sia un'opera che ha popolato, condizionandolo, l'immaginario collettivo degli anni' 80. La qualità principale del film di Zemeckis (scritto benissimo con Gale e patrocinato dalla "presenza" in produzione esecutiva di Spielberg) risiede in una nostalgia antropologicamente precisa ma scanzonata, mai vessatoria o pelosa, verso gli anni della ingenua giovinezza di ognuno (passata soprattutto ma perciò anche presente, futura e dunque eterna). Indimenticabili la colonna sonora e la coppia Michael J. Fox/Christopher Lloyd.
Una delle pellicole incona della cinematografia degli anni '80. Ottimo connubio tra commedia e fantascienza, dotata di certo facilotto umorismo americano tipico di quegli anni e diretta dall'esperto Zemeckis. Ottimi Fox e Lloyd e buoni gli effetti speciali, che contribuiscono a rendere godibile la storia anche all'ennesima visione. Molti i pregi stilistici e innumerevoli le scene memorabili, anche se la pellicola non è esente da difetti, come il lampante fine commerciale del film. Ma il prodotto è di indubbia riuscita e assolutamente memorabile nel cinema in generale.
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Una domanda.Nella scena del film in cui i terroristi libici uccidono Doc e tentano di inseguire Marty il loro furgone non parte e il mitra si inceppa così i due si mettono a imprecare:
"Damn Soviet gun!"
"Damn German car!"
Queste due frasi non sono state tradotte nel doppiaggio italiano del film.Qualcuno sa come mai??
E' la classica frase-imprecazione che si evita di tradurre, salvo poi reinserirla in lingua originale nel dvd uncut.Non puoi immaginarti poi chi traduce i dvd dall'inglese all'italiano in che errori grossolani incappa.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("Lunedìfilm", lunedì 9 gennaio 1989) di Ritorno al futuro:
Nel primo film Jennifer è interpretata da Claudia Wells, che dovette lasciare la parte per stare vicino alla madre, ammalatasi gravemente. Nel secondo e terzo film è invece interpretata da Elizabeth Shue.