Musicarello di rara povertà, nel quale non vi è traccia dello sfolgorante tocco professionale che caratterizzerà in futuro il cinema dei Vanzina: questo FIGLIO DELLE STELLE (reintitolato successivamente TU SEI L’UNICA DONNA PER ME dopo l'enorme successo della canzone omonima) è davvero poca cosa, giusto un mezzo per portare sulla scena l’idolo pop del tempo; Alan Sorrenti canta, oltre ai suoi due classici citati nei diversi titoli, “Un incontro in ascensore”, “Casablanca”, “Donna Luna”, “Notte di stelle”, “E tu mi porti via”, “E solo il mare”, “Dancing in my heart”, “Per...Leggi tutto sempre tu”, “Provaci”, “Dicitencello vuje”. Ma lo fa quasi sempre svogliatamente, non si capisce bene se per attitudine personale o se spinto dal soggetto e la sceneggiatura di Enrico Vanzina, che prevedono per lui un personaggio preda di crisi depressive dovute all'abbandono da parte di una modella (Anna Marie Carell) bella e impossibile. Nel film Sorrenti si chiama Daniel, si guadagna presto fama e gloria (fuori campo, visto che in scena è ripreso quasi sempre in interni con il suo manager Tumba o sulla spiaggia deserta) subendone in breve gli effetti collaterali. Per fortuna comparirà nella sua vita nuova fiamma (Jennifer alias Chantal Benoist) che lo farà “rinascere” a nuova vita. Una favoletta a lieto fine che contiene in nuce i semi di un'idea di cinema particolare, pronta a personalizzare il genere sentimentale imborghesendolo (vedasi AMARSI UN PO’, PICCOLO GRANDE AMORE…). Lo stile è però ancora troppo abbozzato, immaturo e al di là di alcuni dialoghi cinici, diretti, consapevoli, regna incontrastata una banalità assoluta. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Incredibile tardo musicarello con Sorrenti e il barbuto Tommy Polgar (un sotto Bud Spencer) nel ruolo del suo manager-padrone. Ultraleccato, stile videoclip Anni Ottanta, latita clamorosamente in quanto a recitazione e sceneggiatura, costruita in maniera pazzesca: Alan (Daniel nel film) fa un provino e viene preso. Stacco: Daniel è diventato l'idolo della musica pop mondiale. Da qui in avanti il nulla: si alternano clip di canzoni, finché non ha un collasso e viene mandato a riprendersi in riva al mare, con un trainer di colore doppiato da Amendola.
La classica pellicola o da bruciare o da mettere in un museo come testimonianza di un cinema (e di una musica) fuori da ogni logica e contesto. Mentre i vecchi fan di Alan Sorrenti ancora dovevano riprendersi dal tradimento di questo per la disco music, Vanzina, alla ricerca di un passo falso dopo il riuscito Luna di miele in tre, creava una storia inutile in un musicarello privo di comici e caratteristi, semmai interessante per una certa malinconia e tristezza che dalle spiagge deserte giunge sino allo sguardo apatico del cantante.
MEMORABILE: I dialoghi tra Alan Sorrenti ed il suo manager (agghiaccianti); La bella Jennifer, nella realtà stellina della disco music.
Un primo passo falso di Vanzina (ne seguiranno altri in futuro), con questo tentativo di traslocare al cinema l'idolo della musica pop-disco Alain Sorrenti il quale, per almeno due stagioni (dal 1978 al 1980), fu discograficamente campione di vendite e di consensi. Da questo esperimento ne è scaturito un film senza capo né coda, in cui la noia prende il sopravvento. Sorrenti come attore è penoso, ma certamente, non essendo il suo mestiere, non m'aspettavo nulla in questo senso. Semmai chi delude è Carlo Vanzina...
Romanzetto rosa patinato e svogliatissimo, uscito per celebrare l’effimero successo di Alan Sorrenti, le cui canzoni finiscono inghiottite dal vuoto narrativo e della scombinata sceneggiatura. Assolvendo agli obblighi canori ma non a quelli attoriali, Sorrenti elegge a “unica donna per lui” prima la robotica fotomodella Anne Marie Carell (una sorta di Linda Evangelista ante litteram), poi la dolce e radiosa Jennifer, al secolo Chantal Benoist. */*!
MEMORABILE: Il collasso di Daniel (Sorrenti) sul palco mentre esegue “Donna luna”; il bagno di Jennifer.
Tra i primissimi lavori dei fratelli Vanzina troviamo questo povero musicarello che imbastisce una banale storiella sentimentale di redenzione del classico cantante rovinato dal successo. Discrete le molte canzoni che vengono proposte salvo un'inascoltabile versione di "Dicinticiello vuie" in falsetto. Alan Sorrenti come attore viene salvato dal doppiaggio, ma il film vale poco come quasi tutti musicarelli (perdipiù se anche fuori tempo come questo). Terribile il personaggio del manager che ricorda Bud Spencer.
MEMORABILE: L'orribile appartamento di Daniel (Alan Sorrenti).
Effettivamente si tratta di un film che vorrebbe fare un salto di qualità al musicarello, immettendo tematiche esistenziali e critiche alla società dei consumi che in questo genere erano off limits. Però i dialoghi sono scritti male, Alan Sorrenti è statico e marmoreo, i personaggi di contorno sono macchiette a partire dal manager. E quando finalmente parte la canzone più nota non se ne può più da un pezzo.
Carlo Vanzina HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare la registrazione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Gugly ebbe a dire: Oggi ho visto una sequenza di circa 10 secondi e sono fuggita (veniva trasmesso questa mattina su Rai Movie, mi pare): Alan Sorrenti che accennava in versione rock e con voce in falsetto " Dicitencello vuie"...
e ho detto tutto, come avrebbe chiosato il grande Peppino de Filippo!
Il film non l'ho visto e quindi non posso giudicarlo. Però Gugly, Alan Sorrenti che canta Dicitincello vuie non è cosa solo di questa pellicola. La sua interrpretazione del brano è presente nel terzo album del cantante (disco che sancisce l'inizio del declino artistico di Alan Sorrenti, a mio giudizio) e fu pubblicato anche come singolo, ottenendo un discreto successo.
Nella scheda viene citata (peraltro correttamente) l'attrice Jennifer (come riportato anche da Imdb). Cliccando sul suo nome compaiono (ovviamente) una esagerazione di film (tutti quelli che presentano un'attrice con nome di battesimo Jennifer). Nella scheds di u altro film interpretato dalla stessa attrice (Geppo il folle) compare invece come Jennifer (Fanny Noël), cosa che contrasta con le regole generali davinottiche (il cast andrebbe scritto come compare su Imdb), ma che permetterebbe d'identificare meglio i film con quest'attrice. Non si potrebbe usare questa soluzione anche qui? Le schede dei due film dovrebbero comunque essere coerenti tra loro.
P.S. Indagando meglio (Wikipedia) vedo che il vero nome di Jennifer è Chantal Benoist . Quindi, eventualmente entrambe le schede dovrebbero riportare questo nome (non so da dove sia uscito il nome Fanny Noël riportato in Geppo il folle...). Comunque Zender, vedi tu come sistemare le cose.