Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ugo Tognazzi/giudice, Vittorio Gassman/imprenditore e principale imputato in un processo per sospetto omicidio. Uno contro l'altro i due "mostri" della commedia italiana danno vita a duetti memorabili, orchestrati al meglio da un Dino Risi in gran forma. Aiutato dall’impeccabile sceneggiatura di Age e Scarpelli, il regista del SORPASSO mette in luce tutti i difetti di una società (la nostra) ancora lontanissima da una giustizia inappuntabile e comunque vittima di logiche assurde. Gassman è l'istrione, il logorroico uomo di successo convinto di poter ottenere tutto, Tognazzi è lo statale fiero,...Leggi tutto pedante e ostinato. La guerra di nervi si combatte ovunque, con Gassman che prova in ogni modo ad accattivarsi la simpatia del giudice di ferro, al quale preme invece solo una cosa: la verità. Le indagini sul presunto omicidio proseguono di pari passo con il botta e risposta tra i due, ma è chiaro che al centro della storia non c'è l’intreccio poliziesco quanto l’acre commedia italiana più tipica. Niente di particolarmente originale né di eccessivamente studiato, ma un ottimo esempio di cinema affidato a due attori che fanno a gara in bravura. Senza necessariamente divertire (non è il luogo adatto), ma affrontando di petto le differenze ideologiche che contraddistinguono la nostra società. E Risi sa mantenere alto l'interesse dall'inizio alla fine, senza cedimenti, conscio di uno stile senza tempo che ha fatto epoca. Tipicamente seventies le musiche di Rustichelli, azzeccate anche le (poche) caratterizzazioni di secondo piano. Inquietante il finale, che non può che lasciare il cittadino con l'amaro in bocca.

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B. Legnani 1/02/07 22:38 - 5603 commenti

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Enormi Gassman (indimenticabile quand'appare in costume: ostenta potere e sicurezza come solo lui, al tempo, riusciva a fare) e Tognazzi, così mostruosamente bravi che alla prima vista non fanno vedere le altre facce. Rivedere il film, invece, permette di notare che il contorno è degnissimo. Al tempo il finale mi lasciò perplesso, invece si ricollega perfettamente alle frasi iniziali di Tordi, ha un piacevole sapore felliniano ed è perfetta conclusione in pieno stile cinico-risiano. Attuale, ahimè. Lo stabilimento marino "Rustichelli" è strizzata d'occhio all'autore della colonna sonora.
MEMORABILE: Tognazzi che interroga i genitori della Galleani.

Caesars 9/05/07 16:45 - 3864 commenti

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Attualissima, feroce commedia girata con maestria da Dino Risi ed ottimamente interpretata da Tognazzi (il giudice) e Gassman (l'industriale). Commedie come questa fecero grande il cinema italiano ed è un vero peccato che non si riescano più a farne; d'altronde dove si può trovare oggi una coppia di attori di questo calibro? Non perfetto ma consigliabilissimo.

Lattepiù 3/12/07 16:50 - 208 commenti

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Interessanti spunti di satira annullati da dosi abbondanti di becero e sgradevole moralismo. Invece che andare con lucidità all'essenza della questione qui si sprofonda in una visione puerilmente semplificata. E non è un caso che il film provi a mascherare la sua pochezza disperdendosi in una moltitudine di macchiette e siparietti secondari forzati che non graffiano e non fanno ridere e in dialoghi inutilmente sovraccarichi. Di questo film si dice un gran bene, ma secondo il sottoscritto qui Age, Scarpelli e Risi hanno clamorosamente toppato.
MEMORABILE: La decadenza della società italiana rappresentata dai tifosi di calcio che festeggiano è di uno snobismo intellettualoide rivoltante.

Gugly 14/01/08 23:40 - 1198 commenti

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Film riuscito a metà, che colpisce nel segno quando riesce ad illustrare i cancri che corrodono la società come l'ipocrisia, l'arrivismo, l'egoismo e il moralismo manicheista, rappresentati non necessariamente dal solo cattivo Gassman; esemplari in questo senso i rivoltanti genitori della ragazza morta. La sequenza dei tifosi festaioli è un po' semplicistica, ma il commento musicale rende bene il clima di confusione in cui si dibatte il giudice Tognazzi e anche molta gente dell'epoca.

Schramm 19/05/08 12:15 - 3652 commenti

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Cinema cazzutissimo, erculeo, capace di graffiare, schiaffeggiare, sbugiardare, colpire, affondare e sfondare come più non si riesce nemmeno in sedicesimo. Scritto con mano imbibita d'ambrosia, insignito da superbi interpreti baciati dalla Grazia. Grande, con la g retoricamente maiuscola.

Galbo 25/07/08 06:43 - 12509 commenti

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Realizzata nel 1971 ma sorprendentemente attuale in epoca di forte critica sul presunto potere persecutorio dei magistrati, questa bella commedia con spunti drammatici e forte connotazione grottesca e satirica, diretta da un ispirato Dino Risi. Il film è quasi totalmente imperniato sulla forte contrapposizione tra i due principali personaggi, magistralmente interpetati dal duo Gassman-Tognazzi. Grande sceneggiatura di Age e Scarpelli per un film che racconta molto più di altri l'Italia di ieri e di oggi.

Renato 27/07/08 14:58 - 1648 commenti

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Come film è senz'altro di ottimo livello, con due attori straordinari ed una storia ben scritta e diretta... Peccato però che l'ideologia finisca con il prendere decisamente il sopravvento. Anziché sottrarre, Risi ha preferito sottolineare con eccessiva enfasi, soprattutto nel finale, ma non solo lì a ben pensarci. Rimangono le scene in cui Gassman e Tognazzi si confrontano (soprattutto quelle in ufficio), a testimoniare che questo avrebbe anche potuto essere un grandissimo film. Rimane comunque tra quelli da vedere, a mio avviso.
MEMORABILE: "Mi trovi un sinonimo di desemplicizzato, avanti!" "...complicato."

Cif 31/07/08 01:25 - 272 commenti

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Una riflessione sul ruolo della giustizia in una società capitalistica moderna, venti anni prima di Tangentopoli. Da una parte l'orgoglio delle istituzioni con Tognazzi, bravissimo in un personaggio insolitamente antipatico, con due occhi fissi che giudicano e dall'altra l'arroganza del potere con Gassman, di una malvagità accattivante, molto italica, direi da "Caimano". Non un film di denuncia; semmai un film di rinuncia. Fotografia di una società che rinuncia al cambiamento. Bellissimo film.

Matalo! 2/08/08 10:35 - 1378 commenti

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Bella commedia (drammatica, però) con due attori in stato di grazia. L'idea forte è quella di aver creato un innocente antipatico e dalle mani sporche, la cui prima apparizione è in costume da centurione; e un alter ego quasi pedante nella ricerca della verità e di abitudini morigerate. La morale finale più che becero giustizialismo è metafora di un paese stanco, qualunquista e inaffidabile, metaforizzato nelle scena finale durante la finale di calcio.
MEMORABILE: "Io amo il linguaggio aderenziale e desemplicizzato".

Straffuori 19/02/09 13:57 - 338 commenti

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Bel lavoro del regista Risi padre, appartenente al filone della commedia all'italiana ma con numerosi elementi di cinismo e denuncia sociale. Il film pare attualissimo pur avendo quasi 40 anni. Vittorio Gassman (Santenocito) giganteggia dall'inizio alla fine su un più dimesso Tognazzi (Bonifazi): signori, che ATTORE.

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Enzus79 3/12/09 10:37 - 3037 commenti

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Il film si basa sul conflitto tra un magistrato alla ricerca della verità ed un imprenditore che fa di tutto per discolparsi di un omicidio. In ballo ci sono i pregiudizi che ha uno dell'altro. La commedia, che si avvicina alla realtà, mi è piaciuta fino alla fine, dato che mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca. Comunque è un film da vedere. Ottimo il duo Tognazzi-Gassman.

Vstringer 6/11/09 02:40 - 349 commenti

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Risi assolda i suoi "colonnelli" preferiti, dando a Tognazzi la parte del magistrato inflessibile dal fervorino moralizzatore e a Gassman quella del costruttore arrogante aduso alla corruzione. Buone prove dei comprimari (compreso il gaio Stajano), ma il film vive sullo scontro fra loro due, entrambi ad altissimi livelli, fino ad un finale pesante e ancora attuale: meglio la decisione giusta che salva un simbolo di degrado morale, o quella sbagliata che lo condanna?
MEMORABILE: "Lei mi odia a livello ideologico!"

Rickblaine 3/12/09 09:36 - 635 commenti

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Film profetico che analizza alla perfezione il confine fra la coscienza e la professionalità. Importanti sono i dialoghi fra il feroce e fascista imprenditore e il giudice stanco di una società che non lo aiuta e di una politica opposta. Un imprenditore di molte società e padrone di un impero che sempre più deteriora. I due protagonisti sono ottimi e molte sono le scene significative che rimarranno nella storia del cinema italiano.
MEMORABILE: In spiaggia.

Giuliam 3/12/09 09:40 - 178 commenti

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È la sfida fra un magistrato e un imprenditore corrotto e viene descritto il tutto in maniera egregia grazie ad una sceneggiatura davvero ottima. Ma di più, è un racconto sull'Italia, un paese dormiente dove dominano le false figure di legalità e giustizia. Non solo, la cosa più sorprendente è scoprire quanto questo film sia tanto attuale.
MEMORABILE: Il primo incontro fra Gassman e Tognazzi.

Rebis 2/04/10 22:24 - 2404 commenti

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Strade e palazzi che crollano, leggi che consentono ai detentori del potere economico di proliferare, accanimento ideologico della magistratura, coscienza civile che esulta per le partite di calcio... com'è che in Italia non si fanno più film così? Il versus Gassman/Tognazzi è godibilissimo: l'amara e misurata introspezione del secondo vince (forse) l'albagìa bozzettistica del primo. Il ritmo è decelerato dal disincanto generale che riserva un finale di caustica, spregiudicata forza espressiva. Qualche facile allegoria rischia di banalizzare il quadro, ma la temperatura politica è altissima.

Cotola 21/11/10 02:30 - 9267 commenti

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Si resta sconcertati dall'enorme capacità che avevano i registi e gli sceneggiatori di una volta nel ritrarre il nostro paese sotto ogni punto di vista e nel satireggiarlo. Si resta basiti nel rendersi conto che le cose, a distanza di quattro decenni, siano cambiate poco o nulla. Che dire: altri tempi, altro cinema, altri registi, altri attori. Oggi certe pellicole ce le sogniamo, così come pure certe sceneggiature. Semplicemente "mostruosi" Tognazzi e Gassman. Non uno dei capolavori della commedia all'italiana, ma in ogni caso molto buono.
MEMORABILE: Il parlar desimplicizzato di Gassman.

Nando 1/07/10 00:57 - 3853 commenti

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Il confronto lucido e tenace tra uno smargiasso industriale e un pignolo giudice. Due grandi interpreti che si fronteggiano con le loro armi più congeniali. Gassman è istrionico e ridanciano, Tognazzi metodico e incorruttibile. Nella narrazione si cerca di evidenziare il marcio della società italiana e le varie penetrazioni.

Daidae 31/07/10 17:14 - 3269 commenti

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Abbastanza attuale, rappresenta uno dei migliori esempi di commedia all'italiana. Pregno di critica politica, magari un po' "di sinistra", comunque bellissimo. Nel cast esplodono i due giganti Gassman e Tognazzi (se penso agli attoruccoli attuali in confronto a questi.. da piangere). Bello e sempreverde.

Piero68 29/10/10 11:51 - 2966 commenti

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Classica satira politica, molto in voga negli anni 70, che vede contrapporsi ideologie politiche al solito qualunquismo italico. In questo caso l'integerrimo magistrato si scontra con il ricco industriale senza scrupoli. Sicuramente non una delle più riuscite visto che alla lunga annoia per via di una sceneggiatura abulica e fortemente stringata. Il film si regge unicamente sui bellissimi dialoghi di confronto/scontro tra Tognazzi e Gassman. Un po' pochino onestamente, anche se, un cinema così, oggi è solo un lontano ricordo. Attualissimo.

Tnex 5/12/10 19:43 - 62 commenti

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Lo scontro giudiziario-umano tra un Tognazzi giudice progressista e un grande Gassman, imputato palazzinaro di destra. Film lineare ma ben sceneggiato. che ci lascia un quadro notevole di un'Italia primi Anni Settanta, in cui aleggia sempre la solita cappa pre-golpista. Emblematico il finale dove perdono sia il "cattivo innocente", sia il "buon colpevole".

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Luckyboy65 14/12/10 00:47 - 143 commenti

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Le prime rughe sui volti dei due grandi attori sono la testimonianza di una società che si sta risvegliando dal sogno del grande boom economico e prende coscienza di una realtà diversa, costruita sulla corruzione morale, politica ed economica. L'omicidio della giovane prostituta appartenente alla buona società è la morte stessa di quell'Italia che fu giovane e innocente ma che non lo è più. Memorabili i dialoghi e alcune battute fulminanti, finale onirico: a nessuno interessa la verità, al popolino basta la vittoria della Nazionale.

Saintgifts 6/01/11 10:36 - 4098 commenti

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Un film che parla dell'Italia di allora, e, anche se non si vorrebbe, di quella attuale. La bravura degli interpreti non si discute e nemmeno quella degli sceneggiatori e del regista. Non c'è retorica nel dipingere una società che più o meno tutti sanno che funziona così e che ipocritamente tutti condannano a parole ma non coi fatti, ma lucidità e durezza sotto il vestito della commedia. Sarebbe da proiettare nelle scuole, anche quelle primarie, commentato da maestri onesti e capaci, utopia. Il finale riequilibria la bilancia, ma dispiace.
MEMORABILE: Gli italiani riuniti patriotticamente sotto la bandiera dopo la vittoria della nazionale di calcio. Che dire!

Mdmaster 11/01/11 09:51 - 802 commenti

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Amarissimo, giustamente, film sulla società italiana: vizi, regole, burocrazia e personaggi tipici. Scontro tra titani della commedia, l'istrionico (alla massima potenza nei minuti finali) Gassman e il posato e acido Tognazzi, entrambi bravissimi e alle prese con personaggi difficili da far piacere allo spettatore. Risi incornicia sapientemente quel che non va con il popolo italico, più attento alla vittoria di una partita di calcio che a quel che va in pezzi intorno a lui. Deprimente può darsi, ma importante, da far vedere oggi più che mai.
MEMORABILE: Il momento di intimità tra Santocito e Bonifazi; l'usciere del Palazzaccio che cita continuamente il Belli.

Ciavazzaro 8/05/11 20:33 - 4765 commenti

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Notevole. Il grande rapporto-scontro tra i protagonisti è magistrale e il film risulta molto forte con un finale che non si dimentica. Da citare la vittima Galleani, la scena durante la festa, il pre-finale dove viene messa alla berlina la società, la scena sulla spiaggia. Una pietra miliare del nostro cinema.

Markvale 10/09/11 11:22 - 143 commenti

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Anche rivedendolo a distanza di anni, questo film - probabilmente uno dei migliori di Risi - conserva tutto il suo fascino ed attualità. Una specie di ulteriore e dilatato episodio de I mostri in cui un magistrato, impotente di fronte alla corruzione e al malcostume dilagante, decide di abdicare al proprio ruolo e farsi giustizia fuori dalla legalità. Racconto amarissimo e pessimista che non fa sconti a nessuno. L'apporto dei grandi protagonisti è sempre notevole: misurato e apparentemente dimesso Tognazzi e grande istrione Gassman.

Giùan 27/04/12 14:30 - 4752 commenti

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Ad ogni ulterior visione la mia stima nei confronti di questo lungimirante capolavoro cresce, proporzionalmente ahinoi alla dilagante immoralità disvelata nel Belpaese. Di pasoliniana crudezza antropologica, frammischiata con rimandi al "caso" Durrenmattiano (Il giudice ed il suo boia), è un film che vive d'un memorabile equilibrio tra 3 poteri: la scrittura sferzante di Age/Scarpelli (sempre sian lodati), la regia cinica e antideologica di Risi, la recitazione titanica di Tognazzi-Gassman, in grado di entrar nei loro "mostri" restituendoci due italiani!
MEMORABILE: Gassman fiammeggiante in costume da bagno; Il gran rifiuto del padre di Santonocito (Ragusa) di mentire per il bene del figlio; Il finale ça va sans dire.

Dusso 31/05/12 21:08 - 1568 commenti

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Ottimo film di Risi sui poteri forti con un gigantesco Gassman (anche grazie al ruolo che interpreta) e un Tognazzi misurato e pungente. Grandissimo il finale, che inizialmente non sembrava coraggioso fino in fondo e invece rende il film ancora più memorabile quando meno ce lo si aspetta...

Capannelle 7/06/12 13:17 - 4478 commenti

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Divertente e, purtroppo, ben raffigurante una realtà ancora attuale. I dialoghi imbastiti tra il palazzinaro con le mani in pasta dappertutto e il polveroso giudice disposto a tutto pur di beccarlo sono in effetti illuminanti su certi modi di fare. Ci sono anche le alte sfere, le dame di compagnia e l'impazzimento popolare per il calcio; manca solo il ruolo dei media per sentirsi nel mondo d'oggi... Bella anche l'allegoria finale dove Gassman impersonifica tutto il male della società.

Lamax61 3/08/12 21:40 - 30 commenti

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Da vedere e rivedere spesso. Anticipa molto quel che sarà nel nostro paese. Tognazzi e Gassman da sballo come al solito. Risi graffiante. Purtroppo i giudici alla Bonifazi sono veramente pochi, mentre son tanti i Santenocito. Finale alla Ruenol. Capolavoro del cinema italiano. Fuori discussione.
MEMORABILE: Che mestiere faceva la ragazza? Si eplicava. Mignotta?!

Motorship 21/09/12 17:00 - 585 commenti

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Eccellente e feroce film di Risi sulla società italiana del tempo (non diversa da quella odierna), in particolare sulla corruzione dei furbetti del quartierino. Eccellenti le caratterizzazioni di due giganti del cinema italiano come Ugo Tognazzi e Vittorio Gassmann: da una parte il giudice progressista e astioso verso i furbi e i poteri forti (Tognazzi) e dall'altra il palazzinaro cinico, furbo e spietato con simpatie fasciste. Personalmente da oscar il finale amaro e riflessivo. Un film ancora tanto attuale.
MEMORABILE: Santenocito (Gassmann) cerca di corrompere Bonifazi (Tognazzi) sulla spiaggia con l'alibi di una fantomatica conoscenza infantile a Cesanatico tra i due.

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Homesick 20/10/12 17:31 - 5737 commenti

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Uno dei pezzi migliori del cinema politico-civile italiano appartiene al maestro della commedia Dino Risi, che con umorismo acuto ed energico colpisce tanto il potere giudiziario piegato all’ideologia – ieri come oggi… – quanto la classe borghese reazionaria ed ipocrita; e accusa il colpo pure il volgo, ebbro di massificante tifo calcistico. Il duello tra un composto Tognazzi e un istrionico Gassman si conclude ex aequo in mezzo a starlets di primo sboccio (Galleani, Stefanelli) e icastiche caratterizzazioni (Tordi, Ragusa, Baldini). Sullo sfondo una Roma insolitamente grigia e insalubre.
MEMORABILE: Il crollo del tribunale; il discorso nazistoide di Gassman al giovane hippy; l’internamento di Ragusa; il dialogo sulla spiaggia; il diario.

Fabiorossi 17/02/13 08:54 - 67 commenti

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Una tematica vecchia ma ancora oggi tristemente attuale affrontata con spirito pungente da Dino Risi, maestro quasi inimitabile del genere commedia all'italiana. Tognazzi e Gassmann si affrontano con grande professionalità interpretando ognuno un ruolo che pare assolutamente aderente alla propria personalità. Lo spettatore, nonostante il finale sia abbastanza scontato, si trova in modo incosapevole a parteggiare per l’uno o l’altro dei due personaggi.

Rambo90 17/07/13 16:49 - 7811 commenti

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La cosa più incredibile di questo film è come sia tristemente attualissimo, ancora oggi nel 2013. Questo fa della pellicola una delle più lungimiranti di Risi, oltre che ovviamente una delle più godibili grazie a un'ottima sceneggiatura e a uno straordinario duetto d'attori fra l'incorruttibile Tognazzi e il truffaldino Gassman, bravissimi e puntualissimi nei loro dialoghi botta e risposta. Anche la colonna sonora è molto buona; un film memorabile.

Ramino 7/10/13 13:06 - 127 commenti

I gusti di Ramino

Il rapporto stretto tra i due insuperabili protagonisti (il magistrato integerrimo Tognazzi e l'industriale sfacciato Gassman diretti con mano ferma dal grande Risi) fa risaltare in questa ironica e a tratti grottesca pellicola l'amara considerazione finale, in questa nostra italietta anni '70 (e non solo...). Avvincente il finale. Raro capolavoro del cinema italiano.
MEMORABILE: Gassman (industriale che urla al Tognazzi - magistrato): "Lei è prevenuto!"

Graf 10/10/13 00:19 - 708 commenti

I gusti di Graf

Spiazzante e interessante film di Risi con una tesi di fondo che ritengo inaccettabile per uno Stato di Diritto. L’inizio dei ’70 era l’epoca dei primi scandali pubblici, della contestazione giovanile, delle manichee polarizzazioni ideologiche, del clima politico ferrigno quindi non stupisce la rabbia civile del film, la secrezione nera e biliosa della quale è impregnato e il tentativo di piegare l’imparzialità della Giustizia a esigenze di natura ideologica e politica. Manicheo e dallo stile espressionista fino all'urlo di collera. Attualissimo.
MEMORABILE: Superba prova di Tognazzi nel ruolo del Giudice Bonifazi, uomo probo ma forse animato nei confronti del Santonocito anche da motivi di astio personale.

Kenparker 4/02/14 11:58 - 2 commenti

I gusti di Kenparker

Uno dei migliori film anni '70 di Dino Risi; una commedia nera dove si sottolinea la contrapposizione, senza esclusione di colpi, tra due antitetiche ideologie incarnate, rispettivamente, da un lato dall'integerrimo e moralista magistrato Bonifazi e dall'altro dal cinico e trafficone Santenocito, tipizzazione dei vizi e difetti dell'italiano medio.

Didda23 13/02/14 08:59 - 2439 commenti

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Nonostante un approccio dicotomico semplice e ideologico alla base dell'opera di Risi (basti pensare al dialogo fascistoide di Gassman all'hippie e i giornali "Il manifesto" e "L'unità" letti da Tognazzi), l'affresco decadente della società italiana messo in atto è oltremodo pungente e ancora oggi attuale. Purtroppo ora, anche nel cinema italiano, manca quel lessico forbito utilizzato da Age e Scarpelli, che realizzano - tra l'altro - una serie di dialoghi da antologia. Molto ficcanti anche i personaggi di contorno. Intenso.

Gabrius79 27/05/14 01:43 - 1450 commenti

I gusti di Gabrius79

Film ferocemente attuale con una coppia di attori da antologia e una regia decisamente in forma. Lo scontro fra titani tra Gassmann-Tognazzi è interessante ed è il fulcro di questa pellicola che altrimenti rischiava di poter annoiare. Dino Risi fa il resto.

Escape1 1/06/14 22:54 - 12 commenti

I gusti di Escape1

Visto e rivisto, risulta sempre interessante e immani i due protagonisti. Dal mio punto di vista, il film è un'esaltazione tragica che rappresenta la patologia dell'eccessivo zelo giudiziario, per un verso generato da interessi personali e per altro verso condizionato da ideologie. Di certo una pietra miliare sulla concreta inesistenza del concetto di terzietà del giudice.

Nicola81 27/08/14 16:12 - 2928 commenti

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Un Risi decisamente in vena confeziona una commedia nera ancora attualissima, puntando il dito sia contro il malaffare dilagante nella società italiana sia contro gli arbitri della magistratura. La sceneggiatura di Age e Scarpelli non è sempre brillantissima e in alcuni momenti il film rischia di annoiare, ma per fortuna ci sono Tognazzi e Gassman: misurato ma deciso il primo, spregiudicato e arrogante il secondo, ma alla fine entrambi perdenti, sia pure in modo diverso. Gradevoli le musiche di Rustichelli.
MEMORABILE: I duetti Tognazzi/Gassman; L'usciere che cita Belli; Tognazzi che accusa il procuratore (strabico) di soffrire di strabismo ideologico. Fantastico!

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Fauno 26/11/14 11:11 - 2225 commenti

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Sia Gassman che Tognazzi sono allo zenit della loro carriera, il film è geniale e diverte molto; quello che fa imbestialire sono le nostre onte, che da allora non sono affatto cambiate: ad esempio l'edilizia selvaggia, l'inquinamento ambientale, il termine edulcorato di escort o entraîneuse quando tutti sappiamo cosa sono realmente, le strizzate d'occhio per chiudere l'altro dinanzi alle porcherie e soprattutto il calcio, vero oppio del popolo. Tre anni di astinenza rinfrescherebbero eccome i neuroni, anche se l'ha detto uno dei burocrati più odiosi...
MEMORABILE: Lo "strabismo giudiziario"; Il crollo delle statue; Vigliacco vs menopausa; La musica del silenzio.

Trivex 27/03/15 08:22 - 1777 commenti

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Splendida commedia amara e inquietante, composta sullo sfondo del Belpaese, in pieno decadimento "fisico" (il tribunale a pezzi, le spiagge e le acquee inquinate) e morale. Tra il serio e il faceto, l'eccellente Risi porta in scena due pezzi da 90 del cinema italiano in piena forma e "sostanza", in perenne conflitto (più ideologico che giudiziario). Alla fine resta l'amaro in bocca: per il cinema che non c'è più, per gli attori che non ci sono più e per l'attuale verità di una società che dà campo libero a chi ripudia la legge, da una parte e dall'altra.
MEMORABILE: I discorsi allucinanti dell'ingegnere; I due genitori (da prendere a calci nel...); La decisione incredibile finale del giudice.

Taxius 6/01/17 14:56 - 1656 commenti

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Dopo più di 45 anni il film di Dino Risi risulta essere ancora molto attuale perché i temi trattati sono validi tutt'oggi. E' una critica, o anche una satira, sul mondo della magistratura e dei poteri forti, poteri forti che sono al di sopra delle leggi e che costringono, in questo caso, un magistrato ad andare al disotto delle leggi pur di riuscire ad aver ragione sulla sua controparte. Inutile dire qualcosa sui due protagonisti, mostri sacri del nostro cinema.

Lou 29/12/15 12:24 - 1127 commenti

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Impietoso quadro dei vizi italici, ancora attualissimo e godibile grazie alla virtuosa combinazione della sceneggiatura di Age e Scarpelli, la regia di Dino Risi e la prova di Gassman e Tognazzi. I due super-attori sono grandissimi nei rispettivi ruoli di imprenditore senza scrupoli e di magistrato inflessibile. Memorabile il duetto in occasione dell'interrogatorio in caserma, con Gassman in costume da corazziere romano. È una commedia tragicomica, con risvolti grotteschi ma al tempo stesso realistici, divertente e amara.

Il Dandi 3/06/16 14:23 - 1917 commenti

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Commedia drammatica che guarda al cinema d'inchiesta con il tipico cinismo del regista. Risi rischia parecchio nel riproporre la coppia de I mostri, soprattutto nel grottesco balletto in cui le varie incarnazioni del trasformista Gassman danno corpo alle visioni di Tognazzi; tuttavia il coraggioso finale (che sarà subito ripreso da Bolognini in Imputazione di omicidio per uno studente) e la preveggenza dell'attualità dei temi sono dalla sua parte.
MEMORABILE: Lei è prevenuto nei miei confronti, lei non è un buon giudice!

Minitina80 22/03/18 20:21 - 3094 commenti

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Negli Anni Settanta le fondamenta dell’Italia erano marce e dietro il velo di apparente benessere e ricchezza si celava tutta la mediocrità di una società in avanzato stato di decomposizione. Tognazzi e Gassman sono grandiosi e valorizzano uno scritto incisivo di suo dandogli uno spessore maggiore. Come da commedia, a volte si eccede nel caricare personaggi e situazioni, perdendo di vista per un attimo quella vena caustica e realistica che forse sarebbe stata ancora più efficace. Appare datato soltanto nelle musiche di Rustichelli, purtroppo.
MEMORABILE: Lo scoraggiante epilogo con il popolo in piazza per la partita dell’Italia.

Alex75 30/08/16 09:30 - 902 commenti

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Tra le opere più amare, caustiche e lungimiranti di Risi, che rappresenta un’Italia inquinata dall’assenza di etica a tutti i livelli della società (dall’imprenditoria alla politica, passando per la famiglia), nel disinteresse di un popolo che si entusiasma solo per i circenses. Nemmeno i moralizzatori si salvano, fuorviati dall’ideologia... A dar forza all’ottima sceneggiatura contribuiscono i duetti-duelli tra l’istrionico Gassman (un amorale e reazionario “Caimano”) e l’austero Tognazzi.
MEMORABILE: La filippica di Santenocito all’autostoppista; I sordidi genitori di Silvana; Gli interrogatori; La vita familiare di Santenocito; Il finale.

Marcolino1 11/11/16 16:16 - 553 commenti

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Uno scontro senza pietà tra l'idealizzazione di una magistratura intransigente e farraginosa e di un'imprenditoria inquinatrice, immorale, nazifascista e misogina, rappresentato al meglio dalla coppia Tognazzi-Gassman. I favoritismi, la corruzione, le prove create o cancellate per convenienza del sistema politico-giudiziario, ma anche il degrado ambientale di una natura violentata rimangono attuali anche dopo 40 anni dall'uscita del film. Pure i personaggi secondari sono ritratti con la medesima caustica ironia che scuote positivamente lo spettatore.
MEMORABILE: L'imprenditore smascherato dal magistrato durante i ricordi d'infanzia; Il vandalismo calcistico.

Belfagor 7/01/17 15:09 - 2697 commenti

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La morte di una ragazza mette un magistrato senza remore contro un imprenditore senza scrupoli fino a mostrare come uno sia l'immagine speculare dell'altro. In mezzo a questa schermaglia finisce non solo la vittima, profanata per scopi ideologici, ma l'intero popolo italiano, reo più di faciloneria che di autentica cattiveria. Film italiano per gli italiani, anticipatore di Tangentopoli e dell'autocommiserazione esterofila (le lezioni d'inglese), guidato da due mostri sacri circondati da un ottimo stuolo di caratteristi. Chirurgico.
MEMORABILE: Il linguaggio "aderenziale" e "desemplicizzato" di Gassman; Il diario altalenante fra inglese e italiano.

Victorvega 10/01/17 17:45 - 502 commenti

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Una gara di bravura tra due colossi: da un lato Tognazzi tanto scrupoloso e integerrimo da risultare antipatico e dall'altro Gassman, tanto meschino e furbetto da risultare alla fine simpatico. Si finisce quasi col tifare per un Gassman che trionfante quasi gigioneggia sulla scena. Voto massimo a entrambi. Per il resto i due protagonisti si mettono a servizio dell'idea e tutto quanto sta a contorno si dimostra degno. Finale un po' a sorpresa ma che ben si confà allo sviluppo della storia.
MEMORABILE: Il pranzo nello stabilimento balneare; Il padre, i ricordi della partita a carte e il ricovero; Il finale con "i Gassman" in piazza.

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Rufus68 14/05/17 23:18 - 3890 commenti

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Un apologo straordinario e che acquista valore ogni anno che passa (tra un secolo avrà la consistenza di un trattato petroniano). Risi si conferma maestro nel raccontare con tono grottesco e apparentemente svagato (ma di sferzante crudeltà) un'Italia in rovina, scempiata a ogni livello (morale, linguistico, istituzionale, territoriale) in cui nessuno è degno di essere salvato: dal giudice di sinistra prigioniero dei pregiudizi di classe all'avido palazzinaro di destra che devasta per "esternizzare" lo sfacelo che trova in sé. Attori sublimi.

Il ferrini 31/08/17 12:03 - 2498 commenti

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Profetico: in questo film non solo c'è tutto ma c'è tutto con almeno vent'anni di anticipo: dalle tangenti alle speculazioni edilizie passando per le "cene eleganti" con le procaci signorine. Tognazzi (una sorta di Di Pietro ante litteram) è monumentale, così come lo è Gassman, uomo senza scrupoli, viscido e impalpabile: quando sono entrambi sullo schermo non si può non arrendersi al fatto che due attori così forse non li vedremo mai più. Risi dirige con mano agile e moderna, inserendo anche sequenze oniriche e flashback. Gran film.
MEMORABILE: Il primo incontro Tognazzi-Gassman, con il secondo vestito da antico romano; La sequenza sulla spiaggia.

Daniela 10/10/17 21:37 - 12916 commenti

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Giudice istruttore integerrimo indaga sulla morte di una studentessa. Il principale indiziato è un noto costruttore che si serviva della ragazza per ingraziarsi i potenziali partner dei suoi intrallazzi e delle sue speculazioni edilizie... Radiografia della società italiana, grintosa e purtroppo ancora attuale, la cui vena amarissima risulta però viziata da una contrapposizione manichea troppo insistita che, invece di rafforzare la denuncia, la rende forzata, come nel discutibile epilogo in cui Gassman (mostruosamente bravo) si moltiplica diventando maschera simbolica dei vizi nazionali

Rocchiola 6/04/18 11:28 - 988 commenti

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Con l'avvento degli anni di piombo Risi è ancor più cattivo e dipinge l'Italia dell'epoca come un paese in decomposizione tra edifici pericolanti, mari inquinati e imprenditori truffaldini. Forse il miglior duetto tra un insolitamente misurato Tognazzi e un Gassman industriale di berlusconiana memoria. Age e Scarpelli offrono giochi lessicali d'antologia. Bello anche il finale che riflette amaramente sul potere della magistratura. Un piccolo classico profetico nei confronti di tangentopoli e ancor oggi molto attuale e graffiante.
MEMORABILE: L'interrogatorio ai genitori della vittima; "Io amo il linguaggio aderenziale e desemplicizzato"; "Sospettetti"; Il dialogo con il professor Rivaroli.

Jandileida 17/04/18 22:40 - 1607 commenti

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In questo genere di film Risi ci sguazzava: sotto le mentite spoglie della commedia si nasconde al solito un caustico ritratto dell'Italia intrallazzona dei palazzinari romani che negli anni '70 spolpavano con foga l'osso dello "sviluppo" urbanistico della Capitale. Nobile l'intento, un po' meno riuscita la realizzazione: un Tognazzi sentito ma imbrigliato, Gassman con il pilota Mattatore inserito, musiche datate e ripetitive, peripezie lessicali di Age e Scarpelli che appaiono troppo artificiose, finale grottesco un po' fuori tono. Testimoniale.

Magi94 4/10/18 23:13 - 981 commenti

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Interessante ritratto dei rapporti tra magistratura e società negli anni '70 (ma valido ancora oggi), che ha il pregio di fornire una storia che fa riflettere senza facili morali. Da una parte un Gassman maestoso, perfetto imprenditore arricchito che si atteggia a colto simpaticone risultando un burino, dall'altra Tognazzi un po' macchiettistico, a tratti esagerato e noioso. La vicenda gialla è il punto di forza del film, che porta alla chiusura finale vero perno di tutto la narrazione cinematografica.

Lythops 6/10/18 19:52 - 1019 commenti

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Due uomini (e attori) agli antipodi a confronto in una commedia riflessiva e densa di umanità. Risi dirige due grandi lasciando libero spazio a Gassman, che incarna perfettamente un imprenditore cialtrone e monumentalmente egoista e un Tognazzi assolutamente misurato e solo. Dalla malinconia gradevole, sorretto da una sceneggiatura solida come poche e da un valido commento musicale, dà un ritratto dell'Italia di allora. Per quella di oggi, basta fare le dovute moltiplicazioni.
MEMORABILE: Il finale della partita dell'Italia.

Paulaster 23/01/20 10:38 - 4620 commenti

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Giudice indaga sulla morte di una giovane. Il clima giudiziario mostra chi è integerrimo e chi s'arricchisce in barba alle leggi. Scontro frontale anche tra i monumentali protagonisti, favoriti nei ruoli dai dialoghi accesi. La critica sociale a volte è di grana grossa (l'hippie in macchina, i travestimenti), ma il pessimismo di Risi colpisce sempre e toglie anche il sentimento d'indignazione. Discrete le caratterizzazioni secondarie.
MEMORABILE: La lettura del diario della giovane; Il racconto delle finte vacanze al mare; Il padre fatto ricoverare.

Puppigallo 29/06/20 15:51 - 5365 commenti

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L’industriale senza scrupoli, con mezzo metro di pelo sullo stomaco e il magistrato retto, giusto e integerrimo, schifato proprio da quel tipo di gente e dalle lordure di una società corrotta e arraffona, senza una morale, o semplicemente ignorante. Sarà infatti questo il filo conduttore di una pellicola che ancora oggi regge molto bene, grazie soprattutto ai due mostri sacri che bene si adattano ai personaggi loro assegnati (Gassmann strabordante, che sfoggia un linguaggio erudito volutamente fastidioso; Tognazzi pacato, cerebrale, ma anche deciso). Notevole.
MEMORABILE: “Stai messo come il sorcio il giorno in cui piovettero gatti”; Il degrado urbano, oltre a quello umano (molto attuale); Il diario della ragazza.

Pessoa 5/07/20 04:39 - 2476 commenti

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Documento importante per capire che gli attuali mali dell'Italia hanno radici profonde. Risi, con profetica lungimiranza, sembra disegnare con bravura scenari futuri con straordinaria precisione. I due protagonisti, molto a loro agio nel rispettivo ruolo, danno vita a momenti di grande cinema valorizzando una sceneggiatura scritta con attenzione e intelligenza. Il film forse funziona meno nei momenti di raccordo, in cui il ritmo cala e i comprimari non sono sempre all'altezza della situazione. Strappa comunque diverse risate, tutte amare, e si lascia guardare con piacere.
MEMORABILE: "Io sono una donna onesta e fedele. Glielo dica a quel cornutazzo di mio marito!".

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Keyser3 8/10/21 16:36 - 444 commenti

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Lavoro straordinario di Risi, che coniuga ai ritmi della commedia all'italiana altri due generi: il giallo, che fa da sfondo alla vicenda, e il genere civile/politico. Il risultato è un film godibilissimo, con Gassman che tratteggia uno dei suoi personaggi migliori, dopo il Bruno Cortona del Sorpasso e un Tognazzi degnissimo contraltare. Indimenticabili i dialoghi col linguaggio "desemplicizzato" e perfetti come sempre anche i volti secondari (il professor Rivaroli, l'amante della moglie di Tognazzi, l'usciere che recita il Belli). Chiude il quadro l'agile swing di Rustichelli.
MEMORABILE: Il primo confronto fra Gassman e Tognazzi, nella caserma.

Noodles 5/05/24 16:43 - 2428 commenti

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Al di là di certe leziosità filosofiche e di certe fasi lente, si tratta di un ottimo film e di una ferocissima critica alla società italiana. I due protagonisti stessi sono contro la società e la colpiscono come possono, semplicemente con visioni diverse e da angolazioni diverse. E il finale con la festa in piazza per la vittoria dell'Italia in mezzo a uno spaesato Ugo Tognazzi è da Oscar. Straordinari i due interpreti principali, anche se Gassman appare sempre legato a personaggi simili. Uno dei migliori film di Dino Risi che racconta uno spicchio della nostra nazione.

Luluke 18/05/24 06:38 - 342 commenti

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Uno dei film più riusciti sulla realtà giudiziaria del paese. Senza eccessi melodrammatici Age e Scarpelli raccontano e Dino Risi porta sullo schermo una storia che pone lo spettatore di fronte al dubbio se sposare la causa del giudice integerrimo, che però tradisce la giustizia incarcerando l'imprenditore moralmente discutibile, ma non realmente colpevole. E mostra come un magistrato disponga di poteri quasi illimitati sulla vita delle persone e possa a volte esercitarli sulla base di pregiudizi personali. Terribilmente attuale e magnificamente interpretato.
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  • Homevideo Tersilli • 2/08/15 11:26
    Galoppino - 123 interventi
    Allora che edizione decente del film in italiano e senza sottotitoli esiste?
  • Curiosità Zender • 17/06/16 18:01
    Capo scrivano - 48328 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione B. Legnani • 5/01/17 23:22
    Pianificazione e progetti - 15063 interventi
    Visto per la terza volta. Alzato voto a 3,5
  • Musiche Alex75 • 12/01/17 17:11
    Call center Davinotti - 710 interventi
    Il brano "Emozioni III" di Carlo Rustichelli.
    https://www.youtube.com/watch?v=ow8Ao9xm9l4

    Nella realizzazione della colonna sonora fu coinvolto il gruppo prog Il Punto, un brano del quale sarebbe stato inserito anche in un film successivo di Dino Risi (Sessomatto). Tra i suoi componenti, il batterista Stefano D'Orazio, passato poi ai Pooh.
  • Homevideo Rocchiola • 6/04/18 11:59
    Call center Davinotti - 1278 interventi
    Confermando la pessima qualità delle edizioni italiane di questo film, tutte con un video indecentemente rovinato, per giunta presentato nell'errato formato in 4:3, segnalo che però ci sono valide alternative.
    Io posseggo l'edizione francese della Studio Canal "Au nom du peuple italien" che presenta un video davvero eccezionale nel corretto formato panoramico 1.85, privo d'imperfezioni, luminoso e colorito e con una definizione davvero eccellente per un prodotto in SD. L'unica pecca di questa edizione, ma forse solo per alcuni, può essere data dal fatto che l'audio italiano ha i sottotitoli in francese fissi non rimovibili.
    In tal caso allora ci si può orientare sull'edizione spagnola della Regia Films "En nombre del pueblo italiano" che presenta una qualità video praticamente identica a quella francese ed un audio italiano disponibile anche senza sottotitoli.
    In spagna c'è anche un'edizione con doppio DVD abbinata all'altro film di Risi "Operazione San Gennaro", anche questa è in schermo panoramico 1.85 ma non avendola visionata non garantisco sulla stessa qualità video delle due summenzionate edizioni.
    In ogni caso anche se sulle confezioni delle edizioni succitate, non appare alcuna nota su di un eventuale restauro della pellicola originaria, credo che abbiano utilizzato un master riveduto e corretto, perchè ripeto: la qualità video è davvero notevole. Ed anche l'audio mono 2.0 è comunque buono e potente.
    Quindi le alternative ci sono con o senza sottotitoli.
    Ultima modifica: 9/05/18 12:11 da Rocchiola
  • Homevideo Bof • 26/02/20 19:17
    Disoccupato - 1 interventi
    Segnalo che nella copia del film trasmessa in questi giorni da Cine34 (da ieri sera con la serata dedicata a Risi) manca la parte "interrogatorio di Ottavio"... quella che precede le sequenze finali (la distruzione della prova che avrebbe scagionato Santenocito/Gassman).
    Si tratta di non più di cinque minuti e la comprensione della storia non ne risulta di fatto danneggiata (il rinvio a giudizio emerge dai pensieri del magistrato), solamente non si capisce in che modo viene smantellato l'alibi fasullo...
    Ultima modifica: 26/02/20 20:10 da Zender
  • Curiosità Samuel1979 • 12/11/23 11:03
    Addetto riparazione hardware - 4351 interventi
    Il fumetto "Linus" letto da Giugi Santenocito (Stefanelli) è il N° 74 del Maggio '71:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images66/linn.jpg[/img]
  • Discussione Guilly • 31/03/24 09:42
    Disoccupato - 2 interventi
    Curiosità:

    Ore 1, minuto 07, secondi 24: Ugo Tognazzi guarda la targa posta sull'asfalto della strada crollata, la quale riporta la denominazione del costruttore che però anziché essere "Santonocito" al maschile, è "Santonocita" al femminile.

  • Discussione Guilly • 31/03/24 09:43
    Disoccupato - 2 interventi
    Curiosità 

    Ora 1, minuto 30, secondi 05: si può notare l'uso eccessivo dei riflettori di scena in quanto l'ombra di Ugo Tognazzi è proiettata sul parapetto del ponte mentre l'ombra naturale è rivolta verso la strada.
  • Discussione Zender • 31/03/24 09:58
    Capo scrivano - 48328 interventi
    Qui ci vorrebbero i fotogrammi in buona qualità.